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antonella patrizi 1
Il modello costruttivista
Il bambino si appropria del sociale
antonella patrizi 2
Piaget
 Nasce a Neuchatel, in Svizzera, nel 1896
 Laureato in biologia, presso l’istituto
Rousseau di Ginevra si occupa di psicologia
 Elementi ispiratori della sua teoria sono:
- la filosofia di Kant (l’idea che la conoscenza
della realtà avviene attraverso categorie di
cui la mente umana è dotata a priori ..)
- La formazione universitaria in biologia
antonella patrizi 3
Piaget
 Ha cercato di integrare i suoi interessi per la
biologia e per l’epistemologia
 Secondo l’autore, i bambini fin dai primi giorni
di vita:
 Interpretano
 Organizzano
 Utilizzano
Le informazioni provenienti dall’ambiente per
costruire concetti (strutture mentali) della realtà
fisica e mentale
antonella patrizi 4
Piaget
Lo sviluppo cognitivo non è un processo
di accumulazione di fatti e di abilità, ma
l’acquisizione progressiva di abilità
intellettuali attraverso stadi
qualitativamente distinti
antonella patrizi 5
PIAGET
Il concetto di stadio è molto importante,
perché evidenzia che la PERCEZIONE
e L’ORGANIZZAZIONE DELLA
REALTA’ sono qualitativamente diverse
nell’evoluzione dell’individuo
antonella patrizi 6
PIAGET
 L’EQUILIBRIO è la forza centrale che fa
muovere il bambino nei diversi stadi e si
traduce in:
 Compensazione che deriva dalle attività
del soggetto in risposta ad intrusione
esterne
 Compensazione che dipende dalle attività
esercitate dai bambini nei loro mondi
sociali ed ecologici
antonella patrizi 7
Piaget
 Lo sviluppo cognitivo è un’evoluzione dello
sviluppo biologico
 L’intelligenza è una forma particolare di
attività biologica con funzione di adattamento
 La mente dell’individuo si sviluppa per stadi,
attraverso processi di assimilazioneassimilazione e
accomodamentoaccomodamento, costruendo via via nuove
strutture cognitive
antonella patrizi 8
PIAGET
Adattamento: equilibrio tra due processi dell’assimilazioneassimilazione ee
dell’dell’accomodamentoaccomodamento
 Primi due anni di vita:
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antonella patrizi 9
Piaget
 Il punto di arrivo dello sviluppo è
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- sottoporre tali ipotesi a verifica,- sottoporre tali ipotesi a verifica,
mediante criteri logicimediante criteri logici
antonella patrizi 10
Il conflitto sociocognitivo
È la dinamica di
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antonella patrizi 11
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antonella patrizi 12
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Alcune difficoltà:
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 a prendere in considerazione, durante l’interazione la
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 Difficoltà di regolazione del conflitto, quando si
manifestano atteggiamenti di compiacenza,compiacenza,
condiscendenza,conformismo, accettazione acriticacondiscendenza,conformismo, accettazione acritica,
rinunciando ad integrare i due punti di vista
antonella patrizi 13
VYGOTSKIJ
La prospettiva storico-culturale
antonella patrizi 14
VYGOTSKIJ
 Nasce nel 1896 in Bielorussia
 Diviene avvocato
 Gli viene affidato l’incarico di Commissario del popolo per
l’istruzione (da qui nasce il suo interesse per l’educazione e
l’apprendimento)
 Diviene responsabile del Dipartimento per l’istruzione dei
Bambini Handicappati e in seguito dell’Istituto di Difettologia di
Mosca
 Muore nel 1934
 La conoscenza delle sue opere in Europa e in America
è relativamente recente, a causa della scarsa comunicazione
tra URSS e Occidente a durante il periodo della guerra fredda
antonella patrizi 15
VYGOTSKIJ
 L’analisi genetica nello studio della mente:
sviluppo filogenetico, storico-culturale,
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 Lo sviluppo psicologico è legato all’utilizzo di
strumenti e segni che mediano l’azione
del soggetto sulla realtà.
 Le funzioni psichiche superiori originano nelle
relazioni sociali che il bambino instaura
con gli altri.
antonella patrizi 16
VYGOTSKIJ
LO SVILUPPO COGNITIVO PROCEDE
SOSTANZIALMENTE ATTRAVERSO
LA MEDIAZIONE DI STRUMENTISTRUMENTI E
SEGNISEGNI
(gli artefatti culturali) DELLA NOSTRA
CULTURA
antonella patrizi 17
Gli artefatti culturali
 Si definisce artefatto culturale ogni aspetto del mondo
materiale, modificato nel corso della storia della sua
utilizzazione, all’interno di attività umane dirette ad
uno scopo (Cole 1996)
 Si possono considerare:
- materiali poiché sono costituiti da materie specifiche
- concettuali poiché hanno un nome, sono stati
progettati e costruiti da qualcuno, derivano dalla
trasformazione di altri artefatti
Es. il linguaggio può essere considerato un artefatto un
artefatto concettuale e materiale
antonella patrizi 18
Zona di sviluppo prossimale
 Livello di sviluppo di cui dà prova un individuo
quando affronta un problema del medesimo tipo
con l’assistenza di un adulto o di un coetaneo più
esperto
 Livello di sviluppo attuale, definito dal tipo di
abilità mostrata dall’individuo nel risolvere un
problema da solo
antonella patrizi 19
Zona di sviluppo prossimale
 Prima versione della definizione di
ZOPED
la distanza fra il livello reale di sviluppo
determinato dalla capacità di
problem solving autonomo e il livello
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solving sotto la guida dell’adulto o con
la collaborazione di adulti più capaci
antonella patrizi 20
Zona di sviluppo prossimale
 Seconda versione della definizione di ZOPED
(questione del rapporto tra insegnamento e sviluppo(questione del rapporto tra insegnamento e sviluppo
delle funzioni psichiche superiori): la zona di sviluppodelle funzioni psichiche superiori): la zona di sviluppo
prossimale definisce i limiti cognitivi inferiori eprossimale definisce i limiti cognitivi inferiori e
superiori entro i quali l’insegnamento può averesuperiori entro i quali l’insegnamento può avere
efficacia.efficacia.
 L’insegnamento è utile solo quando si colloca oltre ilL’insegnamento è utile solo quando si colloca oltre il
livello di sviluppo attuale, conducendo il bambino alivello di sviluppo attuale, conducendo il bambino a
intraprendere l’attività che lo spingono a superare seintraprendere l’attività che lo spingono a superare se
stesso (importanza dell’insegnamento)stesso (importanza dell’insegnamento)
antonella patrizi 21
ZOPED
 Osservazione di comportamenti
 Utilizzo della contingenza
 Feedback
 Istruzioni sul compito
 Porre domande
 Strutturazione cognitiva
 Scaffolding
antonella patrizi 22
Osservazione dei
comportamenti
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osservare ed eventualmente da imitare
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aggiustare un’oggetto…)
 in questa fase si utilizza la
partecipazione guidata (Rogoff, 1990)
antonella patrizi 23
Utilizzo della contingenza
 Indica una modalità di governo delle
produzioni dei comportamenti
 Indica la capacità, da parte dell’adulto, di
ritmare i propri interventi sulla base del
successo/insuccesso del bambino
nell’eseguire un compito
 Previene la diminuzione dell’impegno e la
demotivazione premiando i successi ed
incoraggiando anche in caso di insuccesso
antonella patrizi 24
feedback
Si tratta di un’offerta di informazioni
sull’attività in corso o compiuta e si può
esprimere:
-commento dell’insegnante
-una valutazione (punteggio) rispetto
alle prestazioni degli altri o alle
prestazioni precedenti del soggetto
antonella patrizi 25
istruzioni sul compito
 È lo strumento più diffuso nella vita
quotidiana e riguarda tutte le situazioni
in cui ai bambini viene richiesto di
portare a termine un compito
 Ai fini della riuscita dello scopo
prefissato è fondamentale avere degli
obiettivi condivisi
antonella patrizi 26
Porre domande
 Utilizzo di domande/risposte come strumento
per indirizzare il lavoro comune
 E’ importante distinguere:
- domande che promuovono l’attività
- domande che sono utilizzate per
valutare (l’attenzione, l’interesse, l’impegno)
antonella patrizi 27
Le domande possono essere indicate come utili
strumenti per favorire l’apprendimento
Es. gli alunni hanno letto un breve testo di storia.
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STRUTTURE CHE PERMETTONO DI ORGANIZZARE LE
ATTIVITA’ COGNITIVE
antonella patrizi 28
Strutturazione cognitiva
E’ lo strumento attraverso il quale l’adulto
mette a disposizione le modalità di
organizzare il pensiero e l’azione. Si
distinguono:
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organizzare le attività cognitive
antonella patrizi 29
SCAFFOLDING
Le funzioni:
- coinvolgere il bambino
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- mantenere l’orientamento verso
l’obiettivo
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specifiche
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antonella patrizi 30
SCAFFOLDING
L’adulto
- opera collocandosi al limite superiore
delle abilità del bambino;
- agisce in modo contingente;
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ritenuti ormai consolidati;
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antonella patrizi 31
ZOPED tra coetanei
 Tutor
 il soggetto più esperto è un coetaneo
 Apprendimento cooperativo
 Cooperano piccoli gruppi di alunni per raggiungere
un obiettivo comune
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antonella patrizi 32
PIAGET/ VYGOTSKIJ
PIAGET
 Inside out
 Autistico-egocentrico-
sociale
 Costruttivismo in
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 Ottica bipolare
(soggetto/ambiente
fisico)
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 Outside in
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interiorizzato
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(lo sviluppo è
un’impresa congiunta)
 Ottica tripolare
(soggetto/cultura/gli
altri): contesto
antonella patrizi 33
PIAGET/ VYGOTSKIJ
PIAGET
 Il pensiero è causa
del linguaggio
 Lo sviluppo precede
l’apprendimento
VYGOTSKIJ
 Il linguaggio è causa
del pensiero
 L’insegnamento
precede lo
sviluppo(ruolo
adulto/trasmissione
intergenerazionale)
antonella patrizi 34
PIAGET/ VYGOTSKIJ
PIAGET
 Importanza del rapporto
tra i pari
(parità di competenze )
 Possibilità di
esplorazione del
conflitto cognitivo tra
compagni di pari
condizione
(cooperazione)
VYGOTSKIJ
 Importanza del rapporto
con il partner più
esperto (disparità di
competenze)
 Zona di sviluppo
prossimale in cui
attivare situazione di
problem solving
antonella patrizi 35
PIAGET/
VYGOTSKIJ:convergenze
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Sviluppo cognitivo c

  • 1. antonella patrizi 1 Il modello costruttivista Il bambino si appropria del sociale
  • 2. antonella patrizi 2 Piaget  Nasce a Neuchatel, in Svizzera, nel 1896  Laureato in biologia, presso l’istituto Rousseau di Ginevra si occupa di psicologia  Elementi ispiratori della sua teoria sono: - la filosofia di Kant (l’idea che la conoscenza della realtà avviene attraverso categorie di cui la mente umana è dotata a priori ..) - La formazione universitaria in biologia
  • 3. antonella patrizi 3 Piaget  Ha cercato di integrare i suoi interessi per la biologia e per l’epistemologia  Secondo l’autore, i bambini fin dai primi giorni di vita:  Interpretano  Organizzano  Utilizzano Le informazioni provenienti dall’ambiente per costruire concetti (strutture mentali) della realtà fisica e mentale
  • 4. antonella patrizi 4 Piaget Lo sviluppo cognitivo non è un processo di accumulazione di fatti e di abilità, ma l’acquisizione progressiva di abilità intellettuali attraverso stadi qualitativamente distinti
  • 5. antonella patrizi 5 PIAGET Il concetto di stadio è molto importante, perché evidenzia che la PERCEZIONE e L’ORGANIZZAZIONE DELLA REALTA’ sono qualitativamente diverse nell’evoluzione dell’individuo
  • 6. antonella patrizi 6 PIAGET  L’EQUILIBRIO è la forza centrale che fa muovere il bambino nei diversi stadi e si traduce in:  Compensazione che deriva dalle attività del soggetto in risposta ad intrusione esterne  Compensazione che dipende dalle attività esercitate dai bambini nei loro mondi sociali ed ecologici
  • 7. antonella patrizi 7 Piaget  Lo sviluppo cognitivo è un’evoluzione dello sviluppo biologico  L’intelligenza è una forma particolare di attività biologica con funzione di adattamento  La mente dell’individuo si sviluppa per stadi, attraverso processi di assimilazioneassimilazione e accomodamentoaccomodamento, costruendo via via nuove strutture cognitive
  • 8. antonella patrizi 8 PIAGET Adattamento: equilibrio tra due processi dell’assimilazioneassimilazione ee dell’dell’accomodamentoaccomodamento  Primi due anni di vita: INTELLIGENZA SENSO MOTORIA/pratica (azioni e percezioni)  In seguito: INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA (dal simbolo al concetto): 2-7 anni: pensiero pre-operatorio simbolico 7-10 anni: pensiero operatorio formale/astratto dai 10 anni: pensiero operatorio formale/astratto (ipotetico- deduttivo)
  • 9. antonella patrizi 9 Piaget  Il punto di arrivo dello sviluppo è rappresentato dall’intelligenza del periodo operatorio formale, che è caratterizzata da: - capacità di costruire ipotesi sulla realtàcapacità di costruire ipotesi sulla realtà - sottoporre tali ipotesi a verifica,- sottoporre tali ipotesi a verifica, mediante criteri logicimediante criteri logici
  • 10. antonella patrizi 10 Il conflitto sociocognitivo È la dinamica di costruzione in comune delle risposte attraverso la messa in discussione dei rispettivi punti di vista.
  • 11. antonella patrizi 11 Conflitto sociocognitivo ATTENZIONE! Il conflitto sociocognitivo a volte deraglia in conflitto sulla relazione interpersonale.conflitto sulla relazione interpersonale. Il tema in questione non è più il compito, ma chi, tra i due patner, sia il “più bravo”. - non si trova una soluzione comune - non c’è progressione
  • 12. antonella patrizi 12 Il conflitto sociocognitivo Alcune difficoltà:  far percepire e riconoscere ai bambini e ai ragazzi la differenza fra risposte proprie e quelle del compagno  a prendere in considerazione, durante l’interazione la realtà e la legittimità di una risposta diversa dalla propria  Difficoltà di regolazione del conflitto, quando si manifestano atteggiamenti di compiacenza,compiacenza, condiscendenza,conformismo, accettazione acriticacondiscendenza,conformismo, accettazione acritica, rinunciando ad integrare i due punti di vista
  • 13. antonella patrizi 13 VYGOTSKIJ La prospettiva storico-culturale
  • 14. antonella patrizi 14 VYGOTSKIJ  Nasce nel 1896 in Bielorussia  Diviene avvocato  Gli viene affidato l’incarico di Commissario del popolo per l’istruzione (da qui nasce il suo interesse per l’educazione e l’apprendimento)  Diviene responsabile del Dipartimento per l’istruzione dei Bambini Handicappati e in seguito dell’Istituto di Difettologia di Mosca  Muore nel 1934  La conoscenza delle sue opere in Europa e in America è relativamente recente, a causa della scarsa comunicazione tra URSS e Occidente a durante il periodo della guerra fredda
  • 15. antonella patrizi 15 VYGOTSKIJ  L’analisi genetica nello studio della mente: sviluppo filogenetico, storico-culturale, ontogenetico, microgenetico.  Lo sviluppo psicologico è legato all’utilizzo di strumenti e segni che mediano l’azione del soggetto sulla realtà.  Le funzioni psichiche superiori originano nelle relazioni sociali che il bambino instaura con gli altri.
  • 16. antonella patrizi 16 VYGOTSKIJ LO SVILUPPO COGNITIVO PROCEDE SOSTANZIALMENTE ATTRAVERSO LA MEDIAZIONE DI STRUMENTISTRUMENTI E SEGNISEGNI (gli artefatti culturali) DELLA NOSTRA CULTURA
  • 17. antonella patrizi 17 Gli artefatti culturali  Si definisce artefatto culturale ogni aspetto del mondo materiale, modificato nel corso della storia della sua utilizzazione, all’interno di attività umane dirette ad uno scopo (Cole 1996)  Si possono considerare: - materiali poiché sono costituiti da materie specifiche - concettuali poiché hanno un nome, sono stati progettati e costruiti da qualcuno, derivano dalla trasformazione di altri artefatti Es. il linguaggio può essere considerato un artefatto un artefatto concettuale e materiale
  • 18. antonella patrizi 18 Zona di sviluppo prossimale  Livello di sviluppo di cui dà prova un individuo quando affronta un problema del medesimo tipo con l’assistenza di un adulto o di un coetaneo più esperto  Livello di sviluppo attuale, definito dal tipo di abilità mostrata dall’individuo nel risolvere un problema da solo
  • 19. antonella patrizi 19 Zona di sviluppo prossimale  Prima versione della definizione di ZOPED la distanza fra il livello reale di sviluppo determinato dalla capacità di problem solving autonomo e il livello potenziale di sviluppo di problem solving sotto la guida dell’adulto o con la collaborazione di adulti più capaci
  • 20. antonella patrizi 20 Zona di sviluppo prossimale  Seconda versione della definizione di ZOPED (questione del rapporto tra insegnamento e sviluppo(questione del rapporto tra insegnamento e sviluppo delle funzioni psichiche superiori): la zona di sviluppodelle funzioni psichiche superiori): la zona di sviluppo prossimale definisce i limiti cognitivi inferiori eprossimale definisce i limiti cognitivi inferiori e superiori entro i quali l’insegnamento può averesuperiori entro i quali l’insegnamento può avere efficacia.efficacia.  L’insegnamento è utile solo quando si colloca oltre ilL’insegnamento è utile solo quando si colloca oltre il livello di sviluppo attuale, conducendo il bambino alivello di sviluppo attuale, conducendo il bambino a intraprendere l’attività che lo spingono a superare seintraprendere l’attività che lo spingono a superare se stesso (importanza dell’insegnamento)stesso (importanza dell’insegnamento)
  • 21. antonella patrizi 21 ZOPED  Osservazione di comportamenti  Utilizzo della contingenza  Feedback  Istruzioni sul compito  Porre domande  Strutturazione cognitiva  Scaffolding
  • 22. antonella patrizi 22 Osservazione dei comportamenti  Significa offrire un comportamento da osservare ed eventualmente da imitare (cucinare, preparare la tavola, aggiustare un’oggetto…)  in questa fase si utilizza la partecipazione guidata (Rogoff, 1990)
  • 23. antonella patrizi 23 Utilizzo della contingenza  Indica una modalità di governo delle produzioni dei comportamenti  Indica la capacità, da parte dell’adulto, di ritmare i propri interventi sulla base del successo/insuccesso del bambino nell’eseguire un compito  Previene la diminuzione dell’impegno e la demotivazione premiando i successi ed incoraggiando anche in caso di insuccesso
  • 24. antonella patrizi 24 feedback Si tratta di un’offerta di informazioni sull’attività in corso o compiuta e si può esprimere: -commento dell’insegnante -una valutazione (punteggio) rispetto alle prestazioni degli altri o alle prestazioni precedenti del soggetto
  • 25. antonella patrizi 25 istruzioni sul compito  È lo strumento più diffuso nella vita quotidiana e riguarda tutte le situazioni in cui ai bambini viene richiesto di portare a termine un compito  Ai fini della riuscita dello scopo prefissato è fondamentale avere degli obiettivi condivisi
  • 26. antonella patrizi 26 Porre domande  Utilizzo di domande/risposte come strumento per indirizzare il lavoro comune  E’ importante distinguere: - domande che promuovono l’attività - domande che sono utilizzate per valutare (l’attenzione, l’interesse, l’impegno)
  • 27. antonella patrizi 27 Le domande possono essere indicate come utili strumenti per favorire l’apprendimento Es. gli alunni hanno letto un breve testo di storia. Domande:  Prima di fare il riassunto potete pensare al momento centrale del testo? ISTRUZIONI SUL COMPITO  Quale pensate sia il tema centrale del testo? PORRE DOMANDE  Tutte le parti del testo letto sono collegate fra loro da questa idea centrale e cioè…. STRUTTURE DI SPIEGAZIONE  Come abbiamo visto altre volte , tutti i testi hanno un tema centrale. Le diverse parti di un testo sono collegate fra loro proprio da questo tema che… STRUTTURE CHE PERMETTONO DI ORGANIZZARE LE ATTIVITA’ COGNITIVE
  • 28. antonella patrizi 28 Strutturazione cognitiva E’ lo strumento attraverso il quale l’adulto mette a disposizione le modalità di organizzare il pensiero e l’azione. Si distinguono: - strutture di spiegazione - strutture che permettono di organizzare le attività cognitive
  • 29. antonella patrizi 29 SCAFFOLDING Le funzioni: - coinvolgere il bambino - ridurre le difficoltà - mantenere l’orientamento verso l’obiettivo - segnalare le caratteristiche specifiche - controllare la frustrazione - -modellng, il “far vedere”, la dimostrazione
  • 30. antonella patrizi 30 SCAFFOLDING L’adulto - opera collocandosi al limite superiore delle abilità del bambino; - agisce in modo contingente; - cerca di scoraggiare comportamenti ritenuti ormai consolidati; - fa esercitare in compiti un poco diversi .
  • 31. antonella patrizi 31 ZOPED tra coetanei  Tutor  il soggetto più esperto è un coetaneo  Apprendimento cooperativo  Cooperano piccoli gruppi di alunni per raggiungere un obiettivo comune  Apprendimento reciproco  Tentativo di concretizzare la Zoped attraverso il lavoro di gruppo (Brown e colleghi)
  • 32. antonella patrizi 32 PIAGET/ VYGOTSKIJ PIAGET  Inside out  Autistico-egocentrico- sociale  Costruttivismo in solitudine (lo sviluppo è un’impresa intradividuale)  Ottica bipolare (soggetto/ambiente fisico) VYGOTSKIJ  Outside in  Sociale-egocentrico- interiorizzato  Costruttivismo sociale (lo sviluppo è un’impresa congiunta)  Ottica tripolare (soggetto/cultura/gli altri): contesto
  • 33. antonella patrizi 33 PIAGET/ VYGOTSKIJ PIAGET  Il pensiero è causa del linguaggio  Lo sviluppo precede l’apprendimento VYGOTSKIJ  Il linguaggio è causa del pensiero  L’insegnamento precede lo sviluppo(ruolo adulto/trasmissione intergenerazionale)
  • 34. antonella patrizi 34 PIAGET/ VYGOTSKIJ PIAGET  Importanza del rapporto tra i pari (parità di competenze )  Possibilità di esplorazione del conflitto cognitivo tra compagni di pari condizione (cooperazione) VYGOTSKIJ  Importanza del rapporto con il partner più esperto (disparità di competenze)  Zona di sviluppo prossimale in cui attivare situazione di problem solving
  • 35. antonella patrizi 35 PIAGET/ VYGOTSKIJ:convergenze  Importanza della comprensione reciproca tra i partner:  Pensiero condiviso (condividere le prospettive, pensare insieme)  Conoscenze del bambino come base di partenza

Editor's Notes

  1. In effetti l’interazione sociale si configura come un vero e proprio motore dello sviluppo. Mediante il processo di interiorizzazione – che avviene a partire dal sociale - dell’uso degli strumenti e dei segni (mediatori simbolico-culturali, artefatti culturali), vengono sviluppate le funzioni psichiche superiori (l’attenzione volontaria, la memoria “logica”, il pensiero ). Strumenti e segno o artefatti culturali sono ad un tempo strumenti per comunicare e per pensare.
  2. La ZOPED viene definita come la distanza fra il livello di sviluppo attuale, definito …. In sostanza si tratta della differenza fra due prestazioni di un soggetto: senza o con l’assistenza di un partner. Il punto è definire il tipo di assistenza dato dal partner: si tratta di “stimoli” costituiti da oggetti, suggerimenti parziali, domande che focalizzano l’attenzione su aspetti rilevanti per la soluzione del compito. La zona verde che vedete nell’immagine è, per così dire, popolata di una pluralità di tali “stimoli”: sta all’adulto o al partner più esperto calibrarne la proposta a seconda delle risposte del bambino. Secondo V. l’insegnamento è utile solo quando si colloca oltre il livello di sviluppo attuale inducendo il bambino a superare se stesso.
  3. S. È una metafora dello sviluppo e dell’apprendimento. Significa “montare un’impalcatura” che serve per costruire un edificio, terminato il quale essa viene rimossa. E’ una metafora dello sviluppo e dell’apprendimento per comprendere le modalità usate dagli adulti (in particolare le madri) nell’organizzare le loro attività con i bambini (infanti ed età prescolare).
  4. La nozione di CONTINGENZA si riferisce alla capacità dell’adulto di ritmare i propri interventi sulla base del successo/insuccesso del bambino nell’eseguire il compito. L’adulto agisce combinando interventi generali e specifici - da un generico suggerimento a mostrare “come si fa” passando a porre domande di aiuto -, calibrando così la libertà d’azione data al bambino (dire, fare, far fare). C’è una relazione fra “comportamento istruttivo” dell’adulto – può essere più o meno contingente -, apprendimento e relazioni instaurate fra adulto (tutor) e bambino.