L’architettura Romanica si diffuse tra l’XI e il XII secolo in Italia, Francia, Spagna e in molte aree dell’Europa Occidentale. La sua grande diffusione avviene grazie ai pellegrinaggi verso luoghi che conservavano reliquie di Santi. Le principali vie di pellegrinaggio erano quelle che portavano al Santo Sepolcro di Gerusalemme
Quelle per Roma alle tombe di S. Pietro e S. Paolo e quelle per Santiago de Compostela , nella Spagna nord-occidentale. ( Nel 1994 la via Francigena è stata dichiarata dal Consiglio d’Europa “Itinerario culturale europeo “, nel tratto italiano attraversa 140 comuni ) Gli edifici ecclesiastici oltre alla naturale destinazione religiosa assumono anche quella di luogo laico di riunione, diventando centri propulsori della vita economica delle città. Tutto questo rende più che mai necessario la costruzione di chiese nuove sempre più capienti. L’architettura Romanica si manifesta con diverse espressioni in Europa e in Italia.
L'Egitto conobbe uno sviluppo culturale molto più lineare e continuo rispetto alle altre civiltà mediterranee, svoltosi senza rotture nette o bruschi mutamenti dalla fine del IV millennio a.C. al I secolo a.C. Quando, a partire dall’XI secolo a.C., diverse potenze straniere si avvicendarono nel controllo della regione, gli apporti delle culture esterne vennero assorbiti in misura ridotta e rielaborati senza tradire i caratteri fondamentali della civiltà egizia. L'arte in ogni sua espressione era principalmente al servizio del faraone, considerato un dio in terra, o destinata alla decorazione di edifici pubblici e religiosi. Fin dalle epoche più remote, la fede in una vita dopo la morte portò a seppellire i defunti con un corredo di beni materiali che assicurasse loro ogni agio anche nell'aldilà. I cicli naturali – le piene annuali del Nilo, il susseguirsi delle stagioni, l’alternarsi del giorno e della notte – venivano considerati espressione del volere degli dei (vedi Mitologia egizia); nel pensiero, nella morale e nella cultura era profondamente radicato un profondo rispetto per l'ordine e l'equilibrio. I cambiamenti e le innovazioni non erano incoraggiati; perciò anche lo stile e le convenzioni figurative dell'arte egizia, stabiliti agli albori di questa civiltà, rimasero pressoché inalterati per oltre tre millenni.
L’architettura Romanica si diffuse tra l’XI e il XII secolo in Italia, Francia, Spagna e in molte aree dell’Europa Occidentale. La sua grande diffusione avviene grazie ai pellegrinaggi verso luoghi che conservavano reliquie di Santi. Le principali vie di pellegrinaggio erano quelle che portavano al Santo Sepolcro di Gerusalemme
Quelle per Roma alle tombe di S. Pietro e S. Paolo e quelle per Santiago de Compostela , nella Spagna nord-occidentale. ( Nel 1994 la via Francigena è stata dichiarata dal Consiglio d’Europa “Itinerario culturale europeo “, nel tratto italiano attraversa 140 comuni ) Gli edifici ecclesiastici oltre alla naturale destinazione religiosa assumono anche quella di luogo laico di riunione, diventando centri propulsori della vita economica delle città. Tutto questo rende più che mai necessario la costruzione di chiese nuove sempre più capienti. L’architettura Romanica si manifesta con diverse espressioni in Europa e in Italia.
L'Egitto conobbe uno sviluppo culturale molto più lineare e continuo rispetto alle altre civiltà mediterranee, svoltosi senza rotture nette o bruschi mutamenti dalla fine del IV millennio a.C. al I secolo a.C. Quando, a partire dall’XI secolo a.C., diverse potenze straniere si avvicendarono nel controllo della regione, gli apporti delle culture esterne vennero assorbiti in misura ridotta e rielaborati senza tradire i caratteri fondamentali della civiltà egizia. L'arte in ogni sua espressione era principalmente al servizio del faraone, considerato un dio in terra, o destinata alla decorazione di edifici pubblici e religiosi. Fin dalle epoche più remote, la fede in una vita dopo la morte portò a seppellire i defunti con un corredo di beni materiali che assicurasse loro ogni agio anche nell'aldilà. I cicli naturali – le piene annuali del Nilo, il susseguirsi delle stagioni, l’alternarsi del giorno e della notte – venivano considerati espressione del volere degli dei (vedi Mitologia egizia); nel pensiero, nella morale e nella cultura era profondamente radicato un profondo rispetto per l'ordine e l'equilibrio. I cambiamenti e le innovazioni non erano incoraggiati; perciò anche lo stile e le convenzioni figurative dell'arte egizia, stabiliti agli albori di questa civiltà, rimasero pressoché inalterati per oltre tre millenni.
This document provides an overview of Greek history from the Paleolithic Age to the Classical period. It discusses early human habitation in Greece during the Paleolithic, the rise of Neolithic civilizations like Sesklo and Dimini, and the major Bronze Age civilizations of Cycladic, Minoan, and Mycenaean cultures between 3200-1100 BC. The Archaic period saw the development of the polis system and architecture like the Temple of Zeus. The Classical period is known for Athens' democracy and cultural/scientific achievements. Key sites and artifacts from these eras are also mentioned.
Una breve presentazione dell'Amphiteatrum Caesareum, meglio conosciuto come "Colosseo", preparata per la Summer School dell'Univ. di Roma "La Sapienza".
Note storiche, architettoniche, decorative ed una breve introduzione alla gladiatura.
Immagini per lo più di dominio pubblico, alcune sono tratte dalle pubblicazioni segnalate nella bibliografia in nota ai fini scientifici della presentazione stessa.
I lettori ci segnalino palesi errori contenuti nella presentazione. Gli aventi diritto sulle immagini citate potranno liberamente chiedere la loro rimozione.
Il corso prevedeva come esame finale la realizzazione di un marchio, riferito a qualsiasi città o luogo, che cogliesse lo spirito e la particolarità del luogo stesso; inoltre la realizzazione di un book formato A5 relativo al lavoro svolto e che comprenda tutte le fasi di ricerca, analisi (storica e fotografica), brainstorming, studio della griglia e del layout.
1. LA PENISOLA GRECA E LE ISOLE DELL’EGEO
Sono indicate le principali località con ritrovamenti di età minoico-micenea
o collegate ai più antichi miti greci.
Isola di Creta: civiltà minoica
Micene
Micene sulla penisola greca: civiltà micenea
2. LA CIVILTA’ MINOICA SULL’ISOLA DI CRETA
La civiltà minoica, attiva nell’età del bronzo nell’isola di
Creta, fu la prima civiltà urbana del Mediterraneo a creare
città dotate di strutture ben definite e con residenze simili ai
palazzi mesopotamici.
I palazzi cretesi erano costruiti con tecniche edilizie
particolari, diverse da quelle usate nelle case comuni: i muri
perimetrali, per esempio, erano costituiti da grossi blocchi di
pietra, invece che da comuni mattoni.
Come i palazzi mesopotamici, anche questi palazzi erano
organizzati attorno ad ampi cortili centrali, lungo il perimetro
dei quali si disponevano gli altri ambienti. Erano rpivi di
mura difensive, avevano più accessi, non seguivano principi
di rigorosa assialità e simmetria, non ripetevano più volte gli
stessi elementi architettonici.
3. LEGENDA PIANTA DEL PALAZZO DI CNOSSO
1) Gradinate e area del teatro; 14) Cortile del canale di pietra;
2) Magazzini; 15) Sala dei colonnati;
3) Cortile; 16) Sala delle doppie asce;
4) Vestibolo; 17) Mégaron della regina;
5) Corridoio con l'affresco della 18) Bagno della regina;
processione; 19) Rampe di scale;
6) Ingressi e atri; 20) Cripte a pilastri;
7) Propilei meridionali; 21) Sala della lustrazione;
8) Santuario tripartito; 22) Portico;
9) Vestibolo; 23) Case del periodo del palazzo;
10) Sala del trono; 24) Area del palazzo con rovine di case posteriori;
11) Sala settentrionale a pilastri; 25) Edifici anteriori del palazzo.
12) Magazzini degli alti phithoi;
13) Bastioni;
4. Tavolette in maiolica dipinta, ritrovate nell’area archeologica del
Palazzo dia Cnosso, riproducono le facciate di case borghesi
che sorgevano a Cnosso. Le case erano a più piani e, particolare
rilevante, i locali prendevano luce da finestre.
6. PALAZZO DI CNOSSO. Veduta del Palazzo con i restauri
realizzati dall’archeologo Arthur John Evans a fine XIX secolo.
7. FESTO
FESTO. PLANIMETRIA DEL PALAZZO.
Il Palazzo presentava un cortile centrale, intorno al quale ruotava la vita
del palazzo. Esso costituiva il luogo di ritrovo e di passeggio degli abitanti,
e vi confluivano le derrate che venivano poi collocate nei magazzini.
Centro di smistamento in ogni direzione, il Cortile centrale aveva intorno
a sé i vari quartieri, divisi ma nello stesso tempo uniti tra di loro per mezzo
di corridoi, ideati in funzione di scopi determinati; comunicanti, ma anche
indipendenti: questo problema della comunicazione e insieme della
autonomia delle varie parti del Palazzo era stato genialmente risolto dagli
architetti con un sapiente sfruttamento del cortile centrale.
8. LA CIVILTA’ MICENEA SULLA PENISOLA GRECA
Le principali città della civiltà micenea - Micene, Tebe, Atene –
sorgevano su alture, in posizioni facilemnte difendibili, ed erano
protette da mura monumentali costruite con blocchi di pietra
squadrati.
All’interno delle cinte fortificate si trovavano edifici pubblici e
privati nonché i palazzi dei sovrani, organizzati intorno alla sala
principale, il mégaron. Questo ambiente di forma rettangolare,
conteneva il trono e un grande focolare centrale di forma rotonda,
spesso circondato da quattro colonne disposte a quadrato, dototo
probabilmente di funzioni culturali.
Attorno al mègaron si disponevano sale minori, residenziali e di
servizio, spesso ornate di affreschi: vi si accedeva tramite
vestiboli e cortili, spessoporticati.
I palazzi micenei pur riprendendo alcune caratteristiche
architettoniche cretesi, come i porticati, si distinguevano
nettamente dai palazzi minoici, che erano rpivi di fortificazioni,
facilmente accessibili, molto più grandi e ricchi e con
un’organizzazione molto meno rigida e ordinata.
10. MICENE, PORTA DEI LEONI.
Costituisce l’ingresso
monumentale alla cittadella
dove sorgeva il Palazzo.
L’enorme architrave monolitico
misura 4,50m di lunghezza,
2m di spessore e 1m di altezza
ed sormontato dal rilievo con i
due leoni affiancati ad una
colonna. Le teste degli animali,
ora mancanti, erano rivolte
verso chi entrava a monito e
minaccia per gli eventuali
aggressori.
11. MICENE. IL TESORO DI ATREO. E’ la più grande di tutte le tombe a
tholos conosciute. La facciata in origine era riccamente decorata.