Racconti: A venti anni la sua vita cambiò - De Sanctis Manduria
1. A vent’anni la sua vita cambiò …
Luca si reputava una persona assennata e responsabile, il padre, umile muratore, gli aveva insegnato
che ogni lavoro, anche il più semplice, se fatto con impegno, dedizione e dignità, nobilita l’uomo;
così si adoperò fin da subito per acquisire la tanto bramata indipendenza, per non gravare più sulla
famiglia ed iniziò ad accettare anche gli impieghi più modesti. Non chiedeva molto, voleva mettere
da parte un piccolo gruzzoletto per poter lasciare la casa paterna e perché no, iniziare a pensare ad
una famiglia.
A vent’anni la sua vita cambiò.
Suo padre, ad ogni cliente, amico, conoscente, lodava il figlio che tanto si prodigava nel lavoro, che,
però si barcamenava tra ristoranti, cantieri, uliveti e vigneti. Sentì parlare di lui anche vecchio
imprenditore, che avendo bisogno di un paio di mani in più nella sua ditta di costruzione lo assunse
per un periodo di prova; accorgendosi che il ragazzo non si spaventava di lavori duri e non si
lamentava per qualche ora di straordinario in più, decise di assumerlo a tempo indeterminato, non
assegnandogli però un compito preciso, era diventato il tutto-fare dell’azienda. In tal modo
continuava ad altalenare fra diverse mansioni, tutte differenti l’una dall’altra, difficili e pericolose
se non si ha un’adeguata preparazione. Luca cercava di fare del suo meglio in ogni situazione.
A vent’anni conobbe, anche, l’amore della sua vita, Gianna, fece un prestito, comprò una casa. Era
un giovane di sani principi, non mancavano, certo, feste e divertimenti, ma il suo sguardo era
sempre proiettato al futuro: prevedeva e progettava il suo domani, ma, non sapeva realmente cosa lo
attendeva.
Dopo soli otto mesi di lavoro, Luca, aveva sperimentato più o meno tutti i compiti, in alcuni si era
specializzato, in altri era un po’ meno esperto. La situazione in azienda iniziò però a peggiorare,
furono licenziati due impiegati e al direttore poco importava di sostituire il personale, bastava
segnare un paio d’ore di straordinario al suo tutto-fare, che tanto si impegnava e prodigava per
costruire una famiglia.
Una sera, ben oltre l’orario di lavoro, Luca fu mandato in cantiere a sistemare un martello
pneumatico; “sarà una cosa veloce” pensò mentre guidava “e con tutte queste ore di straordinario
che sto facendo, il capo non potrà rifiutarmi una giornata di ferie il mese prossimo”. Euforico dopo
quel pensiero felice, non si incupì quando scoprì che il lavoro era più difficile di quello che si
aspettava: il martello pneumatico non si era rotto, si era incastrato tra una lamina di ferro e un
blocco di cemento armato in una fossa profonda 5 metri, dalla quale Luca non uscirà più. Dopo
svariati tentativi, fu, infatti, costretto ad accendere quell’attrezzo infernale, perché altrimenti non
sarebbe riuscito a liberarlo, dopo pochi secondi il cemento cedette…
2. La macchina di Luca fu trovata poche ore dopo, vuota, nel cruscotto l’anello di fidanzamento con
tutti i sogni, le speranze e i progetti che Luca non potrà mai realizzare.
DORIA ANNA SARA