Sceneggiatura in concorso nell'ambito del progetto:
"Dal palcoscenico alla realtà: @ scuola di prevenzione", ed. 2023/24, promosso da Inail Puglia e Regione Puglia
7 Cassandro Nervi Fermi Barletta - Una scintilla.pdf
1. Concorso “Vite spezzate” Dal Palcoscenico alla realtà@scuola di prevenzione
Titolo: "Una scintilla"
Contesto: Un tabacchificio salentino, dove la vita di sei giovani operaie verrà distrutta per colpa di
una scintilla
Protagonisti: Luigia Bianco, Assunta Pugliese, Lina Tommasi, Luigia Tommasi, Epifania Cucurachi,
Lucia Di Donfrancesco
SCENEGGIATURA:
Scena 1: Le operaie lavorano il tabacco sui loro tavoli mentre parlano della loro quotidianità, figli,
famiglia…. impegni
Scena 2: Un cerino lasciato casualmente accende il tabacco imbevuto di prodotti infiammabili per
disinfettarlo
Scena 3: Le operaie provano a salvarsi recandosi vicino ad una fontana ma invano e senza neanche
la possibilità di scappare dalle finestre che erano blindate
MONOLOGO:
"Quel giorno stavamo lavorando tranquillamente come tutti gli altri giorni intorno ai nostri banchi
e, come sempre, stavamo parlando della nostra quotidianità: cosa avremmo mangiato a pranzo e
se dopo la fine della nostra giornata di lavoro ci saremmo incontrate la sera. Improvvisamente il
capannone si trasforma in un vero e proprio inferno ed in quel preciso istante, mentre l’atmosfera
diventava sempre più calda ed attraverso il riflesso dei nostri occhi si vedeva solo il rosso intenso e
2. fiamme, capisco che stava accadendo qualcosa; sento il cuore battere all'impazzata, come se sapessi
che quella sarebbe stata la mia ultima danza. Il respiro si fa corto, guardo intorno, vedo Luigia e
Lina che hanno i volti sbigottiti e affannati per l’aumento della temperatura. Dovevamo provare a
salvarci, provammo a scappare dalle finestre: erano blindate. Decidemmo di avvicinarci con le
nostre ultime forze ad una fontana, l’ultimo spiraglio di luce in fondo al tunnel che però non riuscì a
cambiare le sorti del nostro destino. Non ebbi che pochi istanti per accettare la mia fine causata
dalla presenza di un piccolo “maledetto” cerino che non avrebbe dovuto essere lì e dall’assenza di
misure di sicurezza.
Che la nostra morte non sia solo un incidente, ma una lezione per chi resta, affinché nessun altro
debba perdere vita ed affetti."
ITET Cassandro-fermi-Nervi Barletta
Classe 3B Sia
Studenti: Gabriele ROSSI - Angelo CAPORUSSO
Docente: prof.ssa Adele PASSERO