Sceneggiatura in concorso nell'ambito del progetto:
"Dal palcoscenico alla realtà: @ scuola di prevenzione", ed. 2023/24, promosso da Inail Puglia e Regione Puglia
1 Liceo Simone Morea Conversano - Ci vediamo stasera.pdf
1. LICEO SIMONE-MOREA CONVERSANO
Progetto DAL PALCOSCENICO ALLA REALTA’
“Ci vediamo stasera”
(liberamente ispirato a “Spoon River Anthology “ di Edgar Lee Masters)
(Fatti e personaggi sono tratti da storie vere)
2. (Scenografia con alberi secchi. Suono del vento)
Poetessa: (ha in mano un libro) Io sono…la poetessa del villaggio,
schiacciata da un macchinario di una lurida fabbrica… ma io…ero assetata
di amore… io…ero assetata di vita. C’è qualcuno che vuole aprire il mio
libro e leggere i versi che scrissi? C’è qualcuno che vuole aprire il mio libro
e leggere i versi che scrissi?
( prende il libro e soffia via la polvere fumo dal fondale, entrano le persone
che vengono nominate)
Narratore : ( Entra. Indossa un cappotto nero) Giuseppe, Angelo, Kevin,
Sergio, Michele, Cosimo, Vito, James…dove sono, dove sono il macellaio, il
ragazzino, il muratore, il muscoloso, il camionista, il buffone… dormono
sulla collina. Quattro morti sotto il treno, due schiacciati da una frana, due
investiti da un camion, tre morti in un incidente stradale… Dove sono?
dormono sulla collina…
Poetessa: (cammina sul palco cercando con lo sguardo) E dove sono
Eleonora, Luana, Monica, Giorgia….. dove sono? Dormono sulla
collina…Una morta strangolata da una sciarpa, una schiacciata, una si è
ribaltata in auto, una caduta da una scala… Dove sono? Dormono sulla
collina…Figlio di Massimo, madre di Niccolò e Talia, padre di Fonte Maria,
padre di Flavio, figlia di Emma, marito di Giovanna, madre di Alessio,
donna felice, padre onesto, fieri della loro famiglia …dove sono?
Vittima 1(con un modellino di nave) L’amore bussò alla mia porta ma io
non aprii, ebbi paura, l’ambizione bussò, ma neanche a quella aprii…anche
nel lavoro ero così, evitavo i rischi… solo adesso capisco che bisogna
comunque alzare le vele e prendere i venti del destino, ovunque spingano
la barca…
Poetessa: (rivolgendosi al pubblico e mostrando il suo libro) Io, sono ….la
poetessa della collina, qualcuno vuole aprire il mio libro di poesie?
3. Vittima 2 : (con una sigaretta) Suonavo la chitarra, scrivevo, bevevo…a
vent’anni mi ritrovai poeta senza intenzioni…fumavo 3 pacchetti al giorno
e il mio spirito ozioso godeva degli anelli di fumo, e non odiai la mia ora
quando venne a bussare… Durante uno scarico merci, steso da una
retromarcia… Quelli che vengono a trovarmi sulla collina non dimenticano
di portarmi una stecca, a volte la fumano i vagabondi, a volte la rubano i
ragazzini…
Vittima 3: (con una sedia vuota) Giuseppe…l'azienda di impianti ferroviari,
conosceva il mio nome come un pezzo essenziale del loro ingranaggio. Ma
il destino è beffardo, e oggi non c'è più il suono dei miei passi sui binari.
Vittima 4: (con un casco da motociclista in mano) Papà… Papà… Pà …Dove
sei? Ho pensato che potremmo fare qualcosa di diverso insieme. Qualcosa
che abbiamo sempre voluto fare, ma che non abbiamo mai fatto. Un giro
in moto io e te. Solo io e te. Ho questo desiderio che mi brucia
dentro. Papà…Papà ...hai una sigaretta per caso? Le ho dimenticate sui
binari.“Fieul” mi hai sempre chiamato…sono sempre stato un bravo
ragazzo, lo sai…io l’ho detto agli altri di non lavorare in quel momento,
poteva essere rischioso, te lo giuro. “Ragà, quando vi dico ‘treno’ andate
da quella parte perché è pericoloso...(suono del treno)
Vittima 5: (con una tazza di caffè) Giuse…stai attento lì fuori, questi giorni
le strade sono piene di pericoli…mia moglie, sempre la solita lagna, si
preoccupa per me che guido un colosso …(ride)…non c’è niente più
potente di un camion, più grande, più solido…ma cosa vuoi che succeda ad
un pilota come me? …(ride)…L’avessi ascoltata…aveva ragione lei…c’è un
mezzo più grosso e potente di un camion…sapete cos’è? E’ il treno…sì, il
treno… sono stato investito da un treno a causa di un mal funzionamento
di un passaggio a livello…E chi se lo poteva aspettare? Combà, andiamo…ti
offro un caffè… (parlando con vittima 2)
4. Vittima 6: (ha in mano un mazzo di fiori) Nicolò ,Talia, …mamma oggi
pomeriggio ha un provino, finalmente potrò recitare su un palco, un
vero palco…e voi sarete lì ad applaudirmi, vero? – Sì mammina, sei la
più brava, la più bella…Torna presto! Arriva una chiamata
d’emergenza, mi trucco leggermente, indosso i miei abiti di lavoro e
salgo nel furgoncino. Sono una donna elettricista, vi stupite? Intanto
ripeto ad alta voce la mia parte, sorrido allo specchietto, fiera di
me…la conosco alla perfezione! Arrivo a destinazione, devo riparare
dei fili, una cosa veloce-veloce, però, mannaggia, mi tocca salire
quattro metri di scala…e salgo…poi non so perché, tutto diventa buio,
sento gli applausi..brava, brava…(inchinandosi)…grazie, grazie a tutti!
Vittima 7: (ha un modellino di camion tra le mani) Fin da piccolo, i miei
occhi brillavano di meraviglia di fronte ai camion che solcavano le strade.
Che vuoi fare da grande? Mi chiedevano. Ma come? Io sarò un camionista!
Tutta una vita sulla strada…poi, quel giorno, arrivo al parcheggio e stanco,
scendo dal mio bolide, ho le articolazioni “incriccate” a furia di star
fermo…Un rombo improvviso, un veicolo fuori controllo. E così, io, un
tempo signore delle strade, mi spengo come una stella cadente…
sull’asfalto.
Vittima 8 :( con un orsacchiotto) Volevo fare la sarta, come mia madre, per
questo ho lasciato la scuola, mi piaceva vederla cucire, il suo orgoglio per
un abito terminato. Ho accettato il suo stesso lavoro con gioia e poi sei
nato tu, tesoro mio. Quella mattina, abbracciandoti, mentre ancora
dormivi, ti ho sussurrato “ti voglio bene, la mamma sarà sempre con te… ci
vediamo stasera”.
Vittima 9: (con un grembiule macchiato) La vita, cari amici miei, è un po’
come un barbecue ben preparato. Di me questo forse è rimasto, il
profumo dell’arrosto che si diffonde nell’aria.
5. Vittima 10: (con le cuffie, ballando) Manovro il muletto con destrezza, ma
un cordolo apparentemente insignificante ha rovinato tutto… schiacciato
dalla macchina che un tempo comandavo. "Una mossa falsa e finisci per
leccare il pavimento” …che destino beffardo, lo avevo postato io stesso su
Istagram. (esce)
Vittima 11: (con una sciarpa al collo) Il mio sogno era diventare una stilista
….e invece l’incidente. È accaduto sul luogo in cui ho investito le mie
energie, strozzata da questa sciarpa, trascinata negli ingranaggi.
Madre:(con una t-shirt in mano) Il mio Michael è un sempre stato un
lavoratore con un gran senso del dovere . Glielo dicevo sempre… Tu sei
forte come un leone… E lo sei sempre stato, anche quando papà è andato
via… La tua moto è rimasta ferma là dove l’hai lasciata, i tuoi vestiti per
l’allenamento li ho lavati e piegati nell’armadio della tua stanza, come al
solito. … Rocky ti aspetta,alla solita ora, prima di cena si mette vicino alla
porta, la graffia e scodinzola … in tua attesa.
Vittima 12: (si siede sulla sedia lasciata in scena) Non potrai più sentire la
mia voce…E la mia risata, te la ricordi? Ma se quel giorno non fossi stata su
una strada per raggiungere il mio posto di lavoro? Se avessi preso un
giorno di ferie o se mi fossi ammalata? 20 anni, la vita davanti… I nostri
progetti, rimarranno solo sogni… Nessuna casa, nessun viaggio. Cosa ne
sarà di noi… ora che non ci sono più?
Vittima 13: (vaso con fiore) Mi chiedo come sia possibile che io sia finita in
questo luogo desolato. Chi porterà il pane a casa? Chi innaffierà le piante
sul balcone? Chi si prenderà cura di tutto? Mancherò? O mi ricorderanno
come una foto sbiadita sulla mensola? Bella, ricciolina… forse si
ricorderanno di me per quella foto in cui sorrido per una campagna
promozionale, la stessa foto che ora si trova su quella lapide che presto
verrà consumata dal tempo e dimenticata.
6. Moglie: Aspetto una bambina, la chiamerò Martina, già Martina, un nome
che mi è sempre piaciuto, non come il nome di mia suocera. Vuoi mettere
Martina invece che Antonietta? Non c'è paragone. La immagino bionda,
con gli occhi azzurri, proprio come quelli di Angelo. Mio marito è un
“capacchione” di prima categoria; non lo smonti, neanche se trema la
terra. Ma è anche tanto dolce come i dolci che piacciono a lui. Mangia
quintali di cioccolata e la cosa che mi fa più rabbia è che non ingrassa per
niente, mica come me. Angelo ha aperto un'azienda, per ora piccola, dove
costruisce celle frigorifere, monta e fa la manutenzione dei condizionatori.
lo sono fiera di lui, pensate, ha avuto l'appalto a grosse imprese nel barese
e anche oltre. Un giorno mio marito sarà un imprenditore e io, sua moglie,
avrò soldi, gioielli e conoscerò tanti bei posti. Oggi, Angelo ha acquistato
un'auto nuova, lui ama la velocità! Ah… Angela è nata, è stupenda, è
bionda e ha due occhi azzurri bellissimi. È la fotocopia di Angelo.
Vittima 14: Sei pronto Vitù per questa giornata di lavoro?
Vittima 15: Veramente mi sento stanco ma oggi non potevo mancare…è il
primo giorno di lavoro di mio figlio qui...però io volevo una vita diversa per
lui, avrei preferito studiasse…E’ una testa dura ma è un bravo ragazzo. A
casa sono tutti contenti perché tra qualche giorno traslochiamo, andiamo
a vivere in campagna, all’aria fine!
Vittima 14: Mancano pochi giorni alla pensione e pure io mi voglio godere
la famiglia…Mia figlia … non vedo l’ora di accompagnarla all'altare… voglio
fare il nonno e crescere i miei nipotini, ma “quella” non ha ancora trovato
un fidanzato!
Vittima 15: Se non ho lasciato prima questo lavoro è stato solo per
permettere alla mia famiglia di stare bene. Facciamo anche oggi il nostro
dovere come sempre abbiamo fatto e poi stasera torniamo a casa.
Vittima 14: A mezzogiorno, mia moglie e mia figlia, mi chiameranno al
cellulare, come ogni giorno, così facciamo finta di pranzare insieme…e
menomale che ce l’ho il mio vecchio NOKIA che io solo questo sto usare…
7. (cade il cellulare e a Vito cadono le chiavi di casa, loro rimangono immobili.
Si sente lo squillo di un cellulare)
Poetessa ( raccoglie le chiavi e risponde al cellulare) Pronto, no, non può
rispondere al telefono, non può, è inutile che richiamate … (mostrando il
libro) C’è qualcuno che vuole aprire il mio libro e leggere i versi che scrissi?
(MUSICA “The Crisis” -entra il narratore con una roulette che posa sul
palco, la fa girare. Nel frattempo tutte le vittime in scena, lentamente,
ognuna con il proprio oggetto simbolo, si dispongono sul fondo palco)
Narratore: Mi piace svegliarmi e cantare ma non voglio morir cantando, io
non voglio morire muratore, io non voglio morire agricoltore, non voglio
finire sulle prime pagine di un giornale, ma sono morto schiacciato e così
sono diventato famoso, mio malgrado. Lasciatemi stare… Io voglio vivere,
non ho altro da fare, voglio ancora amare. Io non voglio, non voglio morire
lavorando, ma a non morire non ci riuscirò mai.
(Tutti lasciano sul pavimento il proprio oggetto, lentamente si girano di
spalle e uno per volta camminano e si fermano sul fondo)
FINE