Racconti: Il valore della dignità - De Sanctis Manduria
1. IL VALORE DELLA DIGNITA’
Quotidianamente sentiamo parlare di stragi avvenute sul luogo di lavoro, frutto
dell’incoscienza, della superficialità e della mancanza di informazione, ma anche del
risultato dell’indifferenza di chi detiene il potere e che vede nei lavoratori l’unico
strumento per ottenere ricchezza. La sicurezza non è solo una questione di obblighi
legislativi, è prima di tutto un diritto dei lavoratori, dell’intera comunità, è una
questione sociale.
Questa è la storia di una giovane ragazza abruzzese di nome Nadia, che finalmente
aveva realizzato il suo sogno più grande, diventare una fotomodella. Ci era riuscita.
Era quello che aveva sempre desiderato essere, almeno fino a quel grigio ottobre del
’98. Come era solita fare ogni mattina, si recava sul posto di lavoro dove iniziava a
prepararsi per il book fotografico della prossima stagione. Dopo circa tre cambi di
abito il lavoro poteva dirsi quasi terminato, ma qualcosa va storto. All’improvviso la
giovane viene travolta da un terribile incendio causato da un malfunzionamento
dell’impianto elettrico per mancata manutenzione, al di sotto del quale vi era
proprio lei che posava per gli scatti fotografici.
Fino ad allora Nadia aveva vissuto nella convinzione che le bastasse possedere una
bella figura, un viso fotogenico e una buona cultura per avere in mano il mondo.
Non aveva mai faticato troppo per soddisfare i suoi capricci: i suoi genitori l’avevano
amata molto e altrettanto viziata, cercando di allontanare dalla sua strada ostacoli e
pericoli: la fortuna aveva fatto il resto. In un istante la vita le ha presentato il conto,
e questo era decisamente "salato". Fu difficile per Nadia accettare il viso che lo
specchio rifletteva. Era cambiata tanto, ma non solo nei lineamenti: era soprattutto
l'espressione degli occhi a disorientarla…
Si sentiva persa e incerta, perché il suo stato fisico le imponeva un diverso modo di
vivere, ma nel contempo in lei cresceva la volontà di superare questo grande disagio
e di lottare per la sicurezza, affinché nessun altro si trovasse con il volto deturpato e
ormai segnato da un forte senso di sconfitta.
L’ottimismo, che ha da subito caratterizzato l’umore di Nadia nonostante la grave
condizione di salute in cui si trovava, è il profumo della vita, perché l’ottimismo può
aiutare ad andare avanti, può essere quel guizzo in più che permette di affrontare le
difficoltà e gli ostacoli, perché se già in partenza si parte con una visione di sconfitta,
questa non è destinata a finire bene se si vive con spirito negativo volto al
2. fallimento. L’ottimismo non deve essere traviato, non deve diventare un modo per
non vedere la realtà, per stravolgerla, come purtroppo siamo soliti fare. Nadia è
riuscita a salvarsi da quell’incendio, che invece ha portato con sé due giovani ragazzi
che non possono più fare giustizia, ed è anche per loro che Nadia continua
costantemente a lottare contro la non curanza dello stato nella tutela dei diritti dei
cittadini che, ogni giorno, rischiano di non potere più godere del calore delle proprie
case, pur di sostentare le proprie famiglie.
Pertanto, far rispettare le regole in ogni ambito della vita economica contribuirà a
cambiare il clima morale della nostra società. Urge riportare al centro il valore della
dignità umana e per far sì che ciò accada l'uomo deve ristabilire il proprio primato e
porre fine a queste morti innocenti.