La mappatura dei bisogni - seconda parte (Giorgio Visentin)
Dallo studio TUCORI: verso un’ evoluzione della pratica professionale (Maria Milano)
1. CURE PRIMARIE: L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE
XX Congresso Nazionale CSeRMEG
24 – 26 Ottobre 2008 – Hotel Poiano – Costermano del Garda, VERONA
Dallo studio TUCORI: verso un’evoluzione
della pratica professionale
Maria Milano
2. Maria Milano
E TU COme lo hai RIsolto?
Lo Studio TuCoRi
Metodi di comunicazione di gruppo
Opinioni di un gruppo di MMG
sui problemi organizzativi
del proprio lavoro
Congresso CSeRMEG 2005
3. Maria Milano
E TU COme lo hai RIsolto?
Lo Studio TuCoRi
Comunità virtuale di pratica
799 mail
in 18 mesi
4. Maria Milano
E TU COme lo hai RIsolto?
Lo Studio TuCoRi
Affrontati 12 argomenti
Dare voce ai colleghi
in una pubblicazione per
condividere le esperienze ed
estendere la discussione
Analisi qualitativa
6. Maria Milano
I partecipanti
Segretaria 85,7%
Infermiera 34,3%
Cellulare ai pazienti 77%
Lavora in più di uno studio 40%
Solo practice 5,7% Archivio computerizzato 77.1%
11 2637 GPs:
52 61 years42
età:
88,5 % (47-56)
7. Maria Milano
Quale forma associativa in
TuCoRi?
• Il 5.7% dei medici TuCoRi lavorano da soli
(contro il 42% dati ISTAT 2004)
• Il 48.6% in medicina di gruppo (13%)
• Il 5.7% in rete (9%)
• Il 11.4% in associazione semplice (36%)
8. Maria Milano
Le esperienze e i vissuti
Emergono un modo comune di
intendere il gruppo e, seppur per
lo più non così ben definiti, gli
obiettivi che si prefigge.
Vengono inoltre espresse da
un lato la percezione della
trasformazione in atto della
professione di medico di
medicina generale e dall’altro
le incertezze che ciò comporta.
9. Maria Milano
Il paradosso dell’Organizzazione:
“ … Trenta quaranta persone in attesa
spontanea richiedevano se non
carabinieri almeno regole da leggere e
personale pagato alla frontiera …”
(Filippo Calcini)
ma
“....l’offerta di servizi gratuiti di buona
qualità aumenta a dismisura la domanda,
cosa che porta ad un aumento degli
accessi impropri …”
(Romeo Zoli)
10. Maria Milano
Perché cambiare?
Gli aspetti relativi alla difficile
tenuta del modello del medico che
opera singolarmente, con carichi di
lavoro sempre più impegnativi e
pesanti, sembrano aver spinto
inizialmente all’aggregazione e alla
ricerca di collaboratori, sia per
sostituzioni che per una migliore
distribuzione dei compiti.
11. Maria Milano
Cosa ti impedisce di cambiare?
Se il carico di lavoro è eccessivo al
contrario si rischia la paralisi.
Spesso provati dallo sforzo prodotto
per gestire al meglio i problemi di
salute dei propri assistiti e la mole
delle incombenze, non è possibile
avvalersi di un tempo, aggiuntivo
a quello clinico, necessario per la
riflessione sul proprio operare
quotidiano
12. Maria Milano
L’assetto organizzativo
Si delineano due livelli di operatività
organizzativa:
• il primo che riguarda più
strettamente l’organizzazione
strutturale del team degli operatori;
• il secondo, di maggior significato,
orientato all’interattività clinica e
alla condivisione di percorsi di cura
comuni (processuale).
13. Maria Milano
Le relazioni difficili
Come antidoto emerge la volontà di
scegliere le persone “giuste” per poter
intraprendere un cammino comune,
che si prefigura come un lungo e
faticoso pellegrinaggio professionale.
Talvolta stare con le persone
desiderate risulta addirittura
vincolante ed imprescindibile.
Tale aspirazione sottintende una
collaudata intesa comunicativa ed una
visione professionale comune.
14. Maria Milano
Darsi delle regole
Va costruito attivamente un modo
“professionale” di fondare i
rapporti, che esulando dalle affinità,
valorizzi come ricchezza le diversità:
occorrono però tempi più lunghi e
anche una solida metodologia del
lavoro di gruppo.
15. Maria Milano
Le regole del gioco
“il lavoro in gruppo e la comunicazione
sono legati inestricabilmente”.
Middleton, 2000
Malintesi nella definizione di un obiettivo
organizzativo o di salute possono portare non
poche difficoltà nel raggiungimento dell’obiettivo
stesso. Difficoltà che a loro volta possono portare a
colpevolizzare le persone, i caratteri, gli stili
relazionali, le motivazioni con la conseguenza di
produrre ulteriori irrigidimenti e disagi personali
che finiscono con il peggiorare la situazione.
Medico Paziente Medico Medico
16. Maria Milano
Le regole del gioco
“Non basta mettere assieme un gruppo di persone,
dotate di competenze e professionalità diverse, per
fare di esse un buon gruppo di lavoro e per far
sviluppare ad esse un buon lavoro di gruppo. Per
ben lavorare in gruppo occorre conoscere e saper
governare i processi e le dinamiche che nel gruppo
si creano ed occorre sviluppare un coordinamento
operativo tra tutti i suoi membri tale da farli
lavorare davvero assieme, in maniera integrata, e
non semplicemente gli uni accanto agli altri. (…) I
membri di una squadra di calcio si allenano,
assieme, tutta la settimana, per ben giocare,
assieme, la domenica.”.
Beccastrini, Gardini, Tonelli, 1995
17. Maria Milano
Una rivoluzione culturale
Il passaggio dal lavoro da soli a
quello in gruppo è un cambio di
prospettiva talmente importante
da sembrare una rivoluzione
culturale cui qualcuno si dichiara
impreparato
18. Maria Milano
Passo lento e condiviso
Dalla prassi comune, dal fare
insieme, emergono le criticità e
lentamente ciascuno le focalizza
e le affronta: insieme si costruisce
e si cambia.
19. Maria Milano
Le relazioni lavorative
“… abbiamo appreso che i gruppi di MG
sono sistemi adattativi complessi che
evolvono nel tempo e rispondono ad
una moltitudine di fattori interni ed
esterni che influenzano i suoi risultati.
Secondo la nostra ricerca, uno dei
contributi chiave nel successo dei gruppi
di MG è la presenza di relazioni
lavorative funzionali … “
Tallia, 2006
20. Maria Milano
La leadership
E’ una questione attitudinale e non tutti ci sono
tagliati (…) inoltre è faticoso perché nella
comunicazione il significato deve essere
costantemente negoziato perché in evoluzione”
Middleton
La negoziazione di un piano di valutazione delle
reciproche agende è un processo delicato perché
prevede oltre che valutazioni su pratiche lavorative
anche considerazioni su quelle che possono essere
eventuali pressioni esterne, e soprattutto su quelle
che sono le istanze e i valori personali (fisici,
psicologici, attitudinali, socio-culturali, contestuali,
politici ed economici) la cui salvaguardia è
fondamentale per garantire la soddisfazione e
l’entusiasmo del gruppo ed evitare il burn-out dei
singoli
Quaglino
21. Maria Milano
Il tempo extraclinico
• Occorre per i compiti di ciascuno un tempo
extraclinico specifico che si aggiunge a quello
strettamente clinico: gestione del personale, 81.08
(ex626), gestione delle utenze e dei fornitori,
rapporti con le Istituzioni, amministrazione, vari
progetti del gruppo, coordinamento, formazione,
la ricerca, ecc.
• Solo qualcuno affronta il problema economico,
verosimilmente perché non ancora contemplato
contrattualmente.
Ma come viene remunerato il tempo aggiunto
dedicato alle attività del gruppo?
Quanto anche questo aspetto frena il
passaggio dal piano di operatività strutturale
a quello di interazione clinica?
22. Maria Milano
Le sfide
• L’impegno di ciascuno nel cercare di creare
un’atmosfera positiva all’interno del gruppo
• La preparazione e l’individuazione del leader
• Quale tempo extraclinico?
• A quale prezzo? (non solo quota capitaria)
• Per chi?
• Pesi e misure?
23. Maria Milano
Il filo conduttore
• Da contenuti professionali condivisi
(visione professionale) darsi strumenti
(conoscenze sulla comunicazione professionale e
sulle metodologie del lavoro di gruppo, disporre
di risorse economiche, di un tempo extraclinico e
di un coordinatore) e metodi (regole comuni)
quindi cominciare a lavorare insieme a piccoli
passi in una prassi condivisa su
progetti concreti.
• Occorre però anche la lungimiranza di chi
amministra il sistema per permettere ai MMG di
lavorare in modo sempre più efficiente ed
efficace.
25. Maria Milano
Gli argomenti
• L’organizzazione
• Segretaria: gestione e ruoli
• Infermiera: gestione e ruoli
• Il telefono: invadenza ed utilità
• La pressione degli impazienti
• Gestione delle urgenze
• Gestione delle patologie croniche
• Problematiche con gli specialisti
• Problemi nel team
• Gestione del tempo extraclinico
• Condivisione delle Linee Guida
• Burocrazia