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Corso di formazione
La pratica della ricerca
nelle cure primarie
APRILE - DICEMBRE 2016
CSeRMeG Università
Bicocca
8 APRILE 2017
OBIETTIVI FORMATIVI
 Apprendere ed acquisire confidenza con la metodologia e gli strumenti della
ricerca clinica ed epidemiologica.
 Utilizzare al meglio la propria pratica, individuale e in rete, come un vero
laboratorio di ricerca.
 Acquisire un’autonomia critica nel valutare e giudicare i prodotti della
letteratura e la trasferibilità-rilevanza per la pratica.
 Avere la capacità di programmare e coordinare ricerche originali
MATERIALI E METODI
 ISCRITTI 16 ( 13 MMG, 2 INFERMIERI, 1 PERSONALE AMMINISTRATIVO)
 7 INCONTRI DA APRILE A DICEMBRE (sede Monza e Milano Bicocca)
 lezioni in aula, ( sulla ricerca in MG, dalle curiosità alle domande di ricerca e agli obiettivi di ricerca, quali
domande pertinenti, le domande essenziali prima di cominciare, si parte dalla pratica e dalla sua
osservazione, epidemiologia del non so, lo stato delle ricerca in MG in Italia e nel mondo, la ricerca
bibliografica, l’audit, la ricerca qualitativa, farmacoepidemiologia, gli indicatori, il cittadino come
generatore di conoscenza, come scrivere un protocollo di ricerca, il questionario…
 lavori di gruppo: idee di ricerca che si sono sviluppate nel tempo, formazione di gruppi con interessi in
comune,
 presentazione in aula con commento dei docenti e dei discenti
 tematiche: l’errore in medicina generale, malattie senza diagnosi, i sintomi inspiegabili, la deprescrizione,
il disaccordo, la fragilità, la complessità, il confronto tra a vari modelli organizzativi, i non attenders, le
pazienti immigrate, integrazione H territorio, gli accessi alla CA, osteoporosi e demenza…
 lavoro a casa: il mandato al fine di costruire un protocollo di ricerca dall’idea iniziale col supporto dei
docenti e dei tutor.
I prodotti
 1. DE-PRESCRIZIONE
 PRIMUM NON NOCERE: QUANDO IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE GIUDICA
INAPPROPRIATO UN FARMACO E NON VUOLE PRESCRIVERLO
 RACCONTI SULL’ESPERIENZA DEI MMG NELLA PRATICA DEL DEPRESCRIBING
 L’APPROCCIO DEL MG AL MALESSERE INSPIEGATO
 LA PRESA IN CARICO DELLE PERSONE CON BISOGNI ASSISTENZIALI COMPLESSI
 RELAZIONE MEDICO PAZIENTE TRA MMG ITALIANI E DONNE IMMIGRATE
 DETERMINANTI DI FRAGILITA’ /RISCHIO DI OSPEDALIZZAZIONE NELLE CURE
PRIMARIE: IL CONTRIBUTO DEL MMG
 L’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA(ADI) QUALE MECCANISMO VOLTO A
MIGLIORARE LA QUALITA’ DI VITA DEI MALATI E DEI FAMIGLIARI AL PROPRIO
DOMICILIO E RIDURRE LE OSPEDALIZZAZIONI/ACCESSI IN PS
Valutazioni conclusive
aspetti positivi
 Indipendenza e focus sulla domanda di ricerca, approccio pratico alla progettazione del protocollo
 Competenza dei docenti. Possibilità di confronto dentro e fuori aula. Innovazione
 Incontro con una disciplina per me nuova e interessante. Confronto con esperti e confronto tra pari
 Contatti, fonti a cui attingere o rimanere agganciati per il futuro. Giornate culturalmente proficue e
ricche per ideazioni fatte
 Acquisizione di nuove competenze metodologiche. Impegno dei docenti
 Gruppo di lavoro piacevole. Organizzazione precisa
 Potersi relazionare con coloro che fanno ricerca ogni giorno.
 Possibilità di sperimentarsi nella creazione di un percorso personale
 Interattività
 Temi nuovi
 Attività pratica di ricerca e creazione protocolli
 Materiale lezioni sempre disponibile
Aspetti negativi
 Approccio un po' teorico nella parte iniziale. Poco tempo dedicato ai lavori di gruppo
 Da migliorare la metodologia didattica. Alla fine la sensazione è quella di non aver ricevuto strumenti per la ricerca
 La parte teorica del corso occupa un numero di ore eccessivo e manca una reale continuità con la parte pratica
 Distanza della sede. Logistica scomoda anche non utile al lavoro di gruppo.
 Scarsa interazione tra i partecipanti
 Troppo lungo il corso , confronto con persone che arrivano da realtà diverse
 Avrei preferito discutere su un solo progetto di ricerca con momenti di lavoro di gruppo
 Difficoltà di interagire con il tutor al di fuori dei momenti di incontro in sede per problemi lavorativi e di distanza
Strutturerei la formazione con la prima parte della giornata teorica e la seconda parte con lavoro di gruppo,
 Paura che rimanga un corso “fine a se stesso”. Si potrebbe scegliere un progetto di ricerca e
farlo sperimentare a tutto il gruppo
 Poco spazio alla ricerca critica degli articoli scientifici, alla loro valutazione
 Poco “pratico” (=applicabilità nella pratica quotidiana). «nebuloso»
Suggerimenti
 Organizzare corsi partendo da attività più pratiche, lavorando con esercitazioni in piccoli gruppi e con tutoraggio
più personalizzato
 Dedicherei più tempo alla ricerca qualitativa e la proporrei durante le prime giornate
 Programmare incontri successivi periodici
 Dare più spazio al lavoro in aula magari prolungando il corso
 Struttura con ambienti più favorevoli al lavoro di gruppo
 Si potrebbe scegliere un progetto di ricerca e farlo sperimentare a tutto il gruppo
 Darei più spazio alle esercitazioni pratiche in gruppi. Sondare inizialmente i bisogni formativi dei discenti.
 Suggerirei di iniziare da subito la parte pratica in piccoli gruppi (assistiti da un tutor) già per la scelta dell’argomento
 Lista di discussione via mail. Distribuzione della bibliografia e/o accesso alla biblioteca della Bicocca
 Creare dei focus su argomenti da approfondire. Iniziare a costruire dei Dottorati di ricerca
 Più attenzione nella creazione di un gruppo più coeso.
 Migliorare la logistica. Implementare la ricerca della letteratura in internet. Ridurre la lunghezza del corso
Conclusioni
obiettivi raggiunti o punto di partenza?
obiettivi
 Apprendere ed acquisire confidenza con la
metodologia e gli strumenti della ricerca
clinica ed epidemiologica.
 Utilizzare al meglio la propria pratica,
individuale e in rete, come un vero
laboratorio di ricerca.
 Acquisire un’autonomia critica nel valutare e
giudicare i prodotti della letteratura e la
trasferibilità-rilevanza per la pratica.
 Avere la capacità di programmare e
coordinare ricerche originali
e adesso?
 Troppo lungo o troppo corto?
 Teoria: troppa o troppo poca
 Incontri monotematici: per es.
lettura degli articoli, ricerca
bibliografia,
 Mono o multiprofessionalità
 Modalità di incontri alternative
 Un unico progetto di ricerca?
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  • 1. Corso di formazione La pratica della ricerca nelle cure primarie APRILE - DICEMBRE 2016 CSeRMeG Università Bicocca 8 APRILE 2017
  • 2.
  • 3. OBIETTIVI FORMATIVI  Apprendere ed acquisire confidenza con la metodologia e gli strumenti della ricerca clinica ed epidemiologica.  Utilizzare al meglio la propria pratica, individuale e in rete, come un vero laboratorio di ricerca.  Acquisire un’autonomia critica nel valutare e giudicare i prodotti della letteratura e la trasferibilità-rilevanza per la pratica.  Avere la capacità di programmare e coordinare ricerche originali
  • 4.
  • 5. MATERIALI E METODI  ISCRITTI 16 ( 13 MMG, 2 INFERMIERI, 1 PERSONALE AMMINISTRATIVO)  7 INCONTRI DA APRILE A DICEMBRE (sede Monza e Milano Bicocca)  lezioni in aula, ( sulla ricerca in MG, dalle curiosità alle domande di ricerca e agli obiettivi di ricerca, quali domande pertinenti, le domande essenziali prima di cominciare, si parte dalla pratica e dalla sua osservazione, epidemiologia del non so, lo stato delle ricerca in MG in Italia e nel mondo, la ricerca bibliografica, l’audit, la ricerca qualitativa, farmacoepidemiologia, gli indicatori, il cittadino come generatore di conoscenza, come scrivere un protocollo di ricerca, il questionario…  lavori di gruppo: idee di ricerca che si sono sviluppate nel tempo, formazione di gruppi con interessi in comune,  presentazione in aula con commento dei docenti e dei discenti  tematiche: l’errore in medicina generale, malattie senza diagnosi, i sintomi inspiegabili, la deprescrizione, il disaccordo, la fragilità, la complessità, il confronto tra a vari modelli organizzativi, i non attenders, le pazienti immigrate, integrazione H territorio, gli accessi alla CA, osteoporosi e demenza…  lavoro a casa: il mandato al fine di costruire un protocollo di ricerca dall’idea iniziale col supporto dei docenti e dei tutor.
  • 6.
  • 7. I prodotti  1. DE-PRESCRIZIONE  PRIMUM NON NOCERE: QUANDO IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE GIUDICA INAPPROPRIATO UN FARMACO E NON VUOLE PRESCRIVERLO  RACCONTI SULL’ESPERIENZA DEI MMG NELLA PRATICA DEL DEPRESCRIBING  L’APPROCCIO DEL MG AL MALESSERE INSPIEGATO  LA PRESA IN CARICO DELLE PERSONE CON BISOGNI ASSISTENZIALI COMPLESSI  RELAZIONE MEDICO PAZIENTE TRA MMG ITALIANI E DONNE IMMIGRATE  DETERMINANTI DI FRAGILITA’ /RISCHIO DI OSPEDALIZZAZIONE NELLE CURE PRIMARIE: IL CONTRIBUTO DEL MMG  L’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA(ADI) QUALE MECCANISMO VOLTO A MIGLIORARE LA QUALITA’ DI VITA DEI MALATI E DEI FAMIGLIARI AL PROPRIO DOMICILIO E RIDURRE LE OSPEDALIZZAZIONI/ACCESSI IN PS
  • 8. Valutazioni conclusive aspetti positivi  Indipendenza e focus sulla domanda di ricerca, approccio pratico alla progettazione del protocollo  Competenza dei docenti. Possibilità di confronto dentro e fuori aula. Innovazione  Incontro con una disciplina per me nuova e interessante. Confronto con esperti e confronto tra pari  Contatti, fonti a cui attingere o rimanere agganciati per il futuro. Giornate culturalmente proficue e ricche per ideazioni fatte  Acquisizione di nuove competenze metodologiche. Impegno dei docenti  Gruppo di lavoro piacevole. Organizzazione precisa  Potersi relazionare con coloro che fanno ricerca ogni giorno.  Possibilità di sperimentarsi nella creazione di un percorso personale  Interattività  Temi nuovi  Attività pratica di ricerca e creazione protocolli  Materiale lezioni sempre disponibile
  • 9. Aspetti negativi  Approccio un po' teorico nella parte iniziale. Poco tempo dedicato ai lavori di gruppo  Da migliorare la metodologia didattica. Alla fine la sensazione è quella di non aver ricevuto strumenti per la ricerca  La parte teorica del corso occupa un numero di ore eccessivo e manca una reale continuità con la parte pratica  Distanza della sede. Logistica scomoda anche non utile al lavoro di gruppo.  Scarsa interazione tra i partecipanti  Troppo lungo il corso , confronto con persone che arrivano da realtà diverse  Avrei preferito discutere su un solo progetto di ricerca con momenti di lavoro di gruppo  Difficoltà di interagire con il tutor al di fuori dei momenti di incontro in sede per problemi lavorativi e di distanza Strutturerei la formazione con la prima parte della giornata teorica e la seconda parte con lavoro di gruppo,  Paura che rimanga un corso “fine a se stesso”. Si potrebbe scegliere un progetto di ricerca e farlo sperimentare a tutto il gruppo  Poco spazio alla ricerca critica degli articoli scientifici, alla loro valutazione  Poco “pratico” (=applicabilità nella pratica quotidiana). «nebuloso»
  • 10. Suggerimenti  Organizzare corsi partendo da attività più pratiche, lavorando con esercitazioni in piccoli gruppi e con tutoraggio più personalizzato  Dedicherei più tempo alla ricerca qualitativa e la proporrei durante le prime giornate  Programmare incontri successivi periodici  Dare più spazio al lavoro in aula magari prolungando il corso  Struttura con ambienti più favorevoli al lavoro di gruppo  Si potrebbe scegliere un progetto di ricerca e farlo sperimentare a tutto il gruppo  Darei più spazio alle esercitazioni pratiche in gruppi. Sondare inizialmente i bisogni formativi dei discenti.  Suggerirei di iniziare da subito la parte pratica in piccoli gruppi (assistiti da un tutor) già per la scelta dell’argomento  Lista di discussione via mail. Distribuzione della bibliografia e/o accesso alla biblioteca della Bicocca  Creare dei focus su argomenti da approfondire. Iniziare a costruire dei Dottorati di ricerca  Più attenzione nella creazione di un gruppo più coeso.  Migliorare la logistica. Implementare la ricerca della letteratura in internet. Ridurre la lunghezza del corso
  • 11. Conclusioni obiettivi raggiunti o punto di partenza? obiettivi  Apprendere ed acquisire confidenza con la metodologia e gli strumenti della ricerca clinica ed epidemiologica.  Utilizzare al meglio la propria pratica, individuale e in rete, come un vero laboratorio di ricerca.  Acquisire un’autonomia critica nel valutare e giudicare i prodotti della letteratura e la trasferibilità-rilevanza per la pratica.  Avere la capacità di programmare e coordinare ricerche originali e adesso?  Troppo lungo o troppo corto?  Teoria: troppa o troppo poca  Incontri monotematici: per es. lettura degli articoli, ricerca bibliografia,  Mono o multiprofessionalità  Modalità di incontri alternative  Un unico progetto di ricerca?