GIPS- Il Giornale Italiano di psicologia dello Sport, n° 27
ANNO EDIZIONE: 2018
GENERE: Rivista
CATEGORIE: GIPS-Il Giornale Italiano di psicologia sportiva
PAGINE: 40
Marcella Bounous e Lucia Miola
La preparazione psicologica nella ginnastica ritmica: il ruolo dell’imagery nell’apprendimento motorio
Francesco Gongolo e Francesca Valent
La definizione di doping secondo gli iscritti ad un grande evento sportivo in Friuli Venezia Giulia: la mezza maratona Città di Palmanova 2016
Giovanni Ottoboni, Francesco Casciaro e Alessia Tessari
Il sistema di allenamento analogico/simbolico nel minivolley: una valutazione delle componenti mnestico/attentive
Daniela Senarega, Emilia Restani e Sofia Pionetti
Disortografia ed effetti di un protocollo di attività motoria
Aurelia De Lorenzo, Paolo R. Brustio, Bilardo Giorgia, Monica E. Liubicich e Emanuela Rabaglietti
Ginnastica ritmica, ginnastica artistica e compiti in dual-task: uno studio su giovani atlete
Rossana Di Battista e Giada Mendozzi
Feedback del docente, motivazione e differenze di genere in Educazione fisica
pagine da manuale tecnico del pilates terza edizione.pdf
Pagine da gips 27
1. GIORNALE ITALIANO
DI PSICOLOGIA DELLO SPORT
Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 27 - 2016/2017 3
RICERCHE
La preparazione psicologica
nella ginnastica ritmica: il ruolo
dell’imagery nell’apprendimento motorio
Riassunto
L'imagery è la capacità di visualizzazione utilizzata in diversi ambiti,
tra cui quello sportivo, con l'obbiettivo di incrementare nell'atleta abilità
quali: la concentrazione, il livello di arousal, il self-talk. la capacità di
gestione dell'ansia, fino al raggiungimento dello stato di flow ottimale
per il conseguimento di una adeguata performance. La sperimentazio-
ne riportata all'interno di questa rivista ha lo scopo di approfondire la
vividezza mentale in 38 atlete agoniste di età compresa tra gli 11 e i
19 anni praticanti ginnastica ritmica. Questa abilità permette la rappre-
sentazione mentale di immagini vivide che facilitano l'apprendimento di
nuove procedure, la percezione consapevole del proprio corpo favo-
rendo il senso di sicurezza e di autoefficacia. Al gruppo di controllo e al
gruppo sperimentale sono stati proposti i tre questionari seguenti: IPPS-
48, VMIQ, VVIQ, con la procedura test/ re-test con intervallo di tempo di
un mese tra la prima somministrazione e la seconda. Il gruppo speri-
mentale, tra una somministrazione e l'altra, ha preso parte al training
immaginativo di durata di otto incontri di trenta minuti ciascuno. I risultati
ottenuti indicano miglioramenti della vividezza delle immagini mentali
nelle atlete che hanno preso parte al training immaginativo, con con-
seguente aumento del livello di fiducia, self-talk, controllo dell'arousal,
preoccupazione, concentrazione e maggiore capacità di goal-setting.
Parole chiave
Visualizzazione; ginnastica ritmica; vividezza mentale; performance; benes-
sere psicofisico.
Summary
Imagery is a visualization ability also used in sports to increase athletes’
skills as: concentration, arousal level, self-talk, management of anxiety
and the achievement of the optimal flow for a good performance. The
experimentation carried out in this thesis focuses on a specific aspect
of the imagery techniques called “mental vividness” in a group of 38
female athletes aged between 11 and 19, practicing rhythmic gymna-
stics in agonistic level. Constant practice of this ability allows the mental
representation of vivid images that facilitate the process of learning new
skills and more self-aware body perception that help confidence and
self-efficacy. IPPS-48, VMIQ and VVIQ questionnaires were administe-
red to the control group and to the experimental group, with the test/
retest procedure, with one month break between the first and second
submission. Meanwhile, the experimental group took part in a imagina-
tive training, consisting in eight appointments of 30 minutes each. The
results state an improvement in the vividness of both static and dyna-
mic mental images on those athletes that took part in the imaginative
training. As a consequence their self confidence level, self talk, arousal
control, worry, concentration and goal setting capacity improved.
Keywords
Visualization; calisthenics; mental vividness; performance; psychophysical
well-being.
Marcella Bounous * e Lucia Miola**
* Psicologa dello sport, Docente IUSVE
** Dottoressa in Psicologia Clinica e di Comunità
2. GIORNALE ITALIANO
DI PSICOLOGIA DELLO SPORT
Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 27 - 2016/2017 11
RICERCHE
La definizione di doping secondo
gli iscritti ad un grande evento sportivo
in Friuli Venezia Giulia: la mezza maratona
Città di Palmanova 2016
Riassunto
Il doping è un concetto di difficile definizione su cui influiscono fattori personali e contestuali. Il presente lavoro
indaga la definizione di doping nell'attività sportiva tra i partecipanti all’edizione 2016 della mezza maratona Città
di Palmanova, uno degli eventi sportivi più partecipati della regione Friuli Venezia Giulia. Sono state raccolte 141
definizioni di doping, susseguentemente classificate in base a sei categorie antropologiche e quindi in base al
giudizio complessivo sul doping. Le definizioni sono state sottoposte ad analisi testuale per evidenziare la frequenza
dei concetti utilizzati. Con i dieci concetti più frequenti è stata proposta una definizione di doping secondo gli iscritti
all’evento. Le definizioni fanno riferimento ai seguenti domini antropologici: violazione delle regole (64 casi su 141,
45,4%); alterazione delle disposizioni naturali (60 casi, 42,6%); detrimento per il carattere (59 casi, 41,8%); indebito
vantaggio sugli altri e limite alla loro libertà (31 casi, 22,0%); danno per la salute (27 casi, 19,1%); costo per la so-
cietà (22 casi, 15,6%). In 1 caso il testo della definizione è stato considerato come positivo nei confronti del doping,
in 17 casi le definizioni erano sostanzialmente neutre e in 123 casi negative. Le dieci parole più utilizzate sono: non
(46) sostanze (41) prestazioni (38) sport (38), proprie (22) aumentare (19) stessi (18) migliorare (16) e alterare (15),
assunzione (14). L’analisi dei domini antropologici permette di rivedere le politiche di disincentivo sul rispetto delle
regole e sul rispetto della propria persona inteso sia come sostegno nell’accettazione dei propri limiti fisiologici sia
come attenzione sul negativo impatto sulle disposizioni del carattere e sulla psicologia in senso lato dell’individuo.
La definizione “doping è l’aumento delle proprie prestazioni alterando se stessi: non è sport”, rappresenta in modo
efficace la percezione del fenomeno secondo gli iscritti all’evento.
Parole chiave
Sostanze che migliorano le prestazioni/uso terapeutico; conoscenza sulla salute; atteggiamenti; sport; percezione sociale.
Summary
Doping is a concept of difficult definition being influenced by personal and contextual factors. This paper investigates
the definition of doping in sports among the participants in the 2016 edition of the City of Palmanova half marathon,
one of the most participated sports events in the Friuli Venezia Giulia region. One hundred and forty-one doping
definitions have been collected and subsequently classified according to six anthropological categories and to the
overall judgment toward doping. The definitions have been processed for textual analysis, highlighting the frequency
of the concepts used. A definition of doping according to the enrolled at the event was proposed, using the ten most
common concepts. The definitions refer to the following anthropological domains: violation of the rules (64 cases
out of 141, 45.4%); Alteration of natural dispositions (60 cases, 42.6%); behavioral alteration (59 cases, 41.8%);
Illegitimate advantage over others and limit to their freedom (31 cases, 22.0%); Health damage (27 cases, 19.1%);
Cost to society (22 cases, 15.6%). In one case, the definition was considered in favor of doping; in 17 cases the
definitions were basically neutral and in 123 cases, negative. The ten most used words are: no (46) substances (41)
performance (38) sports (38), own (22) increase (19) same (18) improve (16) alter (15), intake (14) . The analysis of
the anthropological domains allows to refocus disincentive policies on respect of rules and of one's own person both
as a support in the acceptance of physiological limits as well as attention to the negative impact on the person’s
dispositions of character and psychology in broad sense. The definition "doping is the increase in performance by
altering oneself: it is not sport", effectively represents the perception of the phenomenon according to the enrolled at
the event.
Keywords
Performance-enhancing substances/therapeutic use; health knowledge; attitudes; sports; social perception.
Francesco Gongolo* e Francesca Valent**
* Area Promozione della Salute e Prevenzione, Direzione centrale salute, integrazione socio-sanitaria politiche sociali e
famiglia, Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
** SOC, Istituto di Igiene ed Epidemiologia Clinica, Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine
3. GIORNALE ITALIANO
DI PSICOLOGIA DELLO SPORT
Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 27 - 2016/2017 17
RICERCHE
Il sistema di allenamento
analogico/simbolico nel minivolley:
una valutazione delle componenti
mnestico/attentive
Riassunto
I benefici che l’attività motoria opera sia nell’età adulta che durante l’infanzia sono molteplici. Tra questi, si anno-
verano i miglioramenti delle abilità percettive, attentive e mnestiche. Lo scopo del presente lavoro è verificare se le
capacità mnestiche ed attentive possano essere incrementate dalla messa in opera di un’offerta formativa specifica.
Due gruppi di bambini, di età compresa tra i sei e i dieci anni sono stati avviati al gioco della pallavolo. Un gruppo
è stato allenato con un metodo che carica di significati i movimenti corporei dell’allenatore e dei compagni al fine
di associare tali movimenti allo svolgimento di future indicazioni da eseguire (Pittera, Pedata e Ligas, 2008). L’altro
gruppo ha svolto esercizi propedeutici alla pallavolo attraverso la focalizzazione sull’apprendimento dei gesti tecnici.
La differenza tra i dati raccolti all’inizio e alla fine del periodo di allenamento preso in esame evidenziarono un mi-
glioramento della capacità di ricordare azioni motorie; nessun miglioramento apparve però per quanto ha riguardato
il numero di posizioni spaziali o il numero di componenti verbali da ricordare. Sorprendentemente, poi, nessun
miglioramento emerse nelle misure di attenzione sostenuta. I risultati suggeriscono come, focalizzando l’attenzione
dei discenti sugli aspetti motori dell’esercizio, e facendo in modo che questi aumentino di significato al fine della
successiva realizzazione di nuovi compiti, si possa aumentare una capacità basilare di ogni apprendimento sportivo,
ovvero la capacità di ricordare nuove azioni.
Parole chiave
Sport; allenamento; span di memoria; minivolley.
Summary
The benefits that physical activity operates express themselves both in adulthood and in childhood. Among these,
perceptual, attentional and mnemonic improvements are the most frequently reported. The purpose of the present
study is to verify whether both the ability to memorize new item and to pay substained attention can increase via
specific training. Two group of children- aged between six and ten years- were launched to the game of volleyball.
One group was trained with a method that focuses the attention on the body movements coach and teammates
executed aimed by the goal to associate the movements to instructions to be executed afterwards (Pittera, Tread
and Ligas, 2008). The other group was trained via exercises that focused on developing technical volleyball abilities.
The difference between the data collected at the beginning and at the end of the training period highlighted an im-
provement of the ability to remember meaningless motor actions; no improvement emerged, however, in the number
of spatial positions or the number of verbal item to remember. Moreover, no improvement emerged in the measures
of sustained attention. The results suggest that, by bringing the attention of the learners on the motor aspects of the
exercises, and making sure that the latter acquired an augmented meaning, e.g., by becoming indices for subse-
quent new tasks- for example- the number of actions that one can memorize increase.
Keywords
Sport; training, memory span; minivolley.
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano gli atleti che si sono prestati per il conseguimento dei risultati qui descritti, nonché i genitori degli
stessi per il supporto fornito. Si ringraziano, inoltre, i dirigenti e gli allenatori della YZ Volley A.S.D. di Bologna. Il presente
lavoro è stato la base per la tesi di laurea magistrale di Fancesco Casciaro. Giovanni Ottoboni ha disegnato lo studio,
condotto le analisi e redatto il manoscritto; Fancesco Casciaro ha raccolto i dati, supervisionato la conduzione delle offerte
formative e ha contribuito alla stesura del manoscritto; Alessia Tessari ha supervisionato l’intero processo.
Giovanni Ottoboni*/**, Francesco Casciaro** e Alessia Tessari*
*Dipartimento di Psicologia, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna
**Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna
4. GIORNALE ITALIANO
DI PSICOLOGIA DELLO SPORT
Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 27 - 2016/2017 23
RICERCHE
Disortografia ed effetti
di un protocollo di attività motoria
Riassunto
La ricerca è finalizzata a gestire alcuni sintomi collegati alla disortografia in età scolare attraverso un protocollo di
attività motoria. Uno studio longitudinale è stato condotto coinvolgendo alcune classi di scuola primaria. Il Test Gross
Motor Development (TGMD-2; Ulrich, 2007) è stato usato nella ricerca. I miglioramenti sono stati maggiori nel grup-
po che ha svolto il protocollo di attività motoria.
Parole chiave
Disortografia; attività motoria.
Summary
The research was aimed to manage some symptoms related to school-age disortography through a protocol of
physical activity. A longitudinal study was conducted involving some primary school classes. The Test of Gross Motor
Development (TGMD-2; Ulrich, 2007) was used in the research. Improvements were greater in the group that perfor-
med the physical activity protocol.
Keywords
Dysorthography; physical activity.
Daniela Senarega*, Emilia Restani** e Sofia Pionetti***
* Corso di Laurea Magistrale in Attività Motorie Adattate, Università degli Studi di Genova
** Pedagogista
*** Università degli Studi di Genova
5. GIORNALE ITALIANO
DI PSICOLOGIA DELLO SPORT
Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 27 - 2016/2017 29
RICERCHE
Ginnastica ritmica, ginnastica artistica
e compiti in dual-task:
uno studio su giovani atlete
Riassunto
Il controllo posturale e le abilità di cammino si sviluppano durante l’infanzia e l’adolescenza, raggiungono la maturità
nei giovani adulti e tendono ad un progressivo declino con l’avanzare dell’età. Nella vita di ogni giorno i bambini,
così come gli adulti, svolgono simultaneamente compiti di natura motoria, cognitiva o la combinazione di entrambi,
definiti attività in dual-task (DT). L’obiettivo principale dello studio è indagare le relazioni esistenti tra abilità in DT,
età e pratica della ginnastica ritmica e artistica in un gruppo di bambine di età compresa tra 7 e 13 anni. Hanno
partecipato alla ricerca N = 47 bambine (età media: 10 ± 2 anni) praticanti ginnastica ritmica (n = 25) e artistica (n
= 22). Per la valutazione delle abilità di cammino è stata utilizzata una prova di cammino in linea retta di 10 metri
(single task), con l’aggiunta di addizionali compiti motori (condizione di DT). I risultati evidenziano una riduzione
della velocità di cammino all’aumentare della difficoltà del compito secondario richiesto [X2
(3) = 122,9; p < 0,0001];
al tempo stesso è emerso che i test in DT sono svolti più lentamente dalle atlete più giovani (p < 0,001), così come
dalle atlete che praticano ginnastica ritmica rispetto a quelle di artistica (p < 0,05). In linea con i risultati presenti in
letteratura, lo studio mostra come addizionali compiti secondari, di natura prettamente motoria, influenzino negativa-
mente le prestazioni di cammino, sia in relazione al compito richiesto che all’età dei partecipanti. Emergono minime
differenze nelle attività in DT, dal momento che entrambe le discipline sono categorizzate come sport tecnico-com-
binatori.
Parole chiave
Multitasking; cammino; bambini; sviluppo
Summary
The postural control and walking abilities grow during the childhood and adolescence, reach the maximum matu-
rity in young adults and progressively decrease with age advancement. In everyday life the children, as the adults,
concurrently perform motor, cognitive tasks or the combination of both, called dual-task (DT) activities. The main
purpose of this study was to investigate the relationships among the DT abilities, the age and the practice of artistic
and rhythmic sport activities in a group of girls from 7 to 13 years old. Forty-seven girls, mean age 10 ± 2 years,
who were practicing sport activities of rhytmic (n = 25) and artistic gymnastics (n = 22), participated in the study.
A walking test in a straight line of 10 meters (single task condition) with additional motor tasks (DT condition) was
used for evaluating the walking abilities. Results showed a significant reduction in walking speed when the difficul-
ty of requested secondary task increased [X2
(3) = 122.9; p < 0.0001]; in the meantime it was found that younger
athletes performed slower the DT tests (p < 0.001), as well as the rhythmic group in comparison with artistic one (p
< 0.05). In accordance with the literature, this study shows as the additional secondary tasks, of motor nature, can
negatively influence the walking performances, as regards to both the required task and the participants’ age. Few
differences are emerged in DT activities, because both disciplines are considered technical-combiner sports.
Keywords
Multitasking; walking; children; development.
Aurelia De Lorenzo*, Paolo R. Brustio**, Bilardo Giorgia***, Monica E. Liubicich*** e Emanuela Rabaglietti*/***
* Dip. di Psicologia, Università degli Studi di Torino
** NeuroMuscularFunction Research Group, Dip. di Scienze Mediche, Università degli Studi di Torino
*** SUISM, Centro Servizi, Università degli Studi di Torino
6. GIORNALE ITALIANO
DI PSICOLOGIA DELLO SPORT
Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 27 - 2016/2017 35
RICERCHE
Feedback del docente, motivazione
e differenze di genere in Educazione fisica
Riassunto
Il feedback del docente di Educazione fisica può
condizionare i livelli di attività motoria degli studenti,
poiché è in grado di influenzare la percezione di com-
petenza e la motivazione degli alunni. L’atteggiamento
dell’insegnante mostra inoltre differenze legate al
genere degli studenti: i maschi ricevono più attenzio-
ni e feedback rispetto alle femmine. Gli obiettivi del
presente studio erano: comprendere la relazione del
feedback del docente con la motivazione e la per-
cezione di competenza dell’alunno e mettere in luce
le eventuali differenze di genere relativamente alle
categorie indagate. I risultati indicano che i feedback
positivi sono importanti per la motivazione e la per-
cezione di competenza, mentre i feedback negativi
non presentano correlazioni significative; l’assenza di
feedback si dimostra invece sempre dannosa per la
motivazione. Emerge, inoltre, che i maschi ricevono
più feedback positivi e si sentono, di conseguenza, più
competenti e motivati. Da tutto ciò si evince la neces-
sità per gli insegnanti di creare obiettivi individualizzati
e di valorizzare le esperienze di crescita personale di
tutti gli studenti.
Parole chiave
Feedback; motivazione; percezione di competenza.
Summary
Physical Education teacher’s feedback can affect stu-
dents’ levels of physical activity, since it may influen-
ce students’ perceived competence and motivation.
Furthermore, teacher’s behavior shows differences
linked to students’ gender: boys seem to receive more
attention and feedback than girls. The aims of this
study were: to understand the relationship between
teacher’s feedback and student’s motivation and per-
ceived competence, and to highlight possible gender
differences linked to the investigated categories.
Results reveal that positive feedback is important for
motivation and perceived competence, whereas nega-
tive feedback does not show significant correlations;
conversely, absence of feedback proves to be always
detrimental for motivation. Furthermore, it emerges
that boys receive more positive feedbacks and so they
feel, accordingly, more competent and motivated.
These findings suggest the need for teachers to
create individualized goals and to value all students’
personal growth experiences.
Keywords
Feedback; motivation; perceived competence.
Rossana Di Battista* e Giada Mendozzi**
* Dottoranda in Medicina Traslazionale, Dip. Scienze dell’Invecchiamento, Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara
**Dottoressa in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate, Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara
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