2.
Tipi A, B e C in base alla costituzione dell’antigene interno
TIPO A
Gli antigeni (Ag) di superficie vanno incontro a mutazioni
MAGGIORI (sostituzione completa di almeno 1 dei 2
antigeni) e minori (sostituzione parziale).
Può colpire uomini e animali.(un genere specie-specifico)
Gli Ag sono identificati con:
tipo (A)
sottotipo in base alla emoagglutinina o alla neuroamidasi
di superficie indicati con numeri arabi)
Luogo
anno del 1° isolamento
2
Influenza
Agente etiologico: Ortomixovirus
3.
Quando si ha una variazione maggiore ( ogni 10 anni)
PANDEMIE (nel 1918 morirono 20 milioni di
persone nel mondo : influenza spagnola)
TIPO B
Solo variazioni minori- solo uomo (bambini)
TIPO C
Non varia- Solo uomo- lieve
3
Influenza
Agente etiologico: Ortomixovirus
4.
PATOGENESI E CLINICA:
1-2 giorni di incubazione
variabilità sintomatologica
complicanze broncopolmonari
La mortalità era più elevata in era preantibiotica.
PREVENZIONE:
notifica obbligatoria
sorveglianza epidemiologica per allestimento vaccini
rete mondiale di lab. per l’OMS per riconoscere la comparsa di
varianti
terapia sintom. e delle complicanze
no disinfezione e isolamento
4
Influenza
Agente etiologico: Ortomixovirus
5.
VACCINAZIONE:
Virus vivi attenuati coltivati in embrioni di pollo: ceppi
di virus A e B più diffusi nell’anno precedente
Per soggetti ad alto rischio:
- cardiopatici
- broncopneumopatie
- nefropatie croniche
- diabetici
- > 65 anni
5
Influenza
Agente etiologico: Ortomixovirus
6. Malattia esantematica acuta, altamente contagiosa, con decorso rapido e quasi sempre
benigno.
Paramyxovirus
Labile ai disinfettanti fisici e chimici e al calore.
Penetra per via aerea e congiuntivale si moltiplica nelle mucose linfonodi circolo
SRE (moltiplicazione) circolo esantema
EPIDEMIOLOGIA:
la sorgente è rappresentata dall’individuo malato
trasmissione per via aerea
elevata contagiosità, età media 3-10 anni
++ fine inverno, inizio primavera
esacerbazioni epidemiche ogni 2-4 anni (accumulo numero di recettivi)
95-98% dei casi di malattia prima dei 20 anni
letalità massima nel 1° anno di vita, 0,1-1 su 10.000 casi
6
Morbillo
Agente etiologico: Paramyxovirus
7.
PATOGENESI E CLINICA:
10-12 giorni di incubazione
febbre alta, rinite, faringite, congiuntivite;
macchie di Koplik sulla mucosa buccale (puntini bianchi con alone
rosso) poi esantema maculo-papuloso che comincia in regione
retroauricolare per poi diffondersi a faccia, collo, tronco ed arti
febbre 39-40°C verso la 4a giornata l’esantema comincia ad
impallidire.
COMPLICANZE:
broncopneumoniche
otitiche
encefalitiche
panencefalite sclerosante subacuta
7
Morbillo
Agente etiologico: Paramyxovirus
8.
PREVENZIONE:
isolamento domiciliare
isolamento ospedaliero nei casi complicati
VACCINAZIONE:
mezzo di controllo molto valido (unico virus antigenicamente stabile)
vaccini vivi attenuati da conservare in frigo ed al riparo dalla luce
(altrimenti rapidamente inattivati)
non prima del 15° mese di vita poiché una residua immunità di origine
materna potrebbe impedirne l’attecchimento
2a dose a 12 anni solo se la copertura vaccinale nella popolazione è 80%
Immunoglobuline normali: ai non vaccinati, con anamnesi negativa, che siano
stati in contatto con ammalati entro il 5° giorno, nonché per attenuare il
decorso clinico.
8
Morbillo
Agente etiologico: Paramyxovirus
9.
Malattia acuta, contagiosa, caratterizzata da febbre ed
infiammazione delle parotidi.
Nell’adolescente e nell’adulto possono essere
interessate altre sedi ghiandolari (orchite, pancreatite) o
può esserci una manifestazione nervosa (soprattutto
meningite)
Nel 30% dei casi: infezione subclinica.
Il serbatoio è rappresentato unicamente dall’uomo.
9
Parotite
Agente etiologico: Rubulavirus ?
10.
EPIDEMIOLOGIA:
diffusa in tutto il mondo
picco massimo tra 5 e 9 anni
epidemie ogni 2-3 anni
incidenza massima: fine inverno-inizio primavera
focolai epidemici soprattutto nelle comunità chiuse.
PATOGENESI E CLINICA:
14-25 giorni di incubazione
contagiosità 1-5 giorni prima e dopo l’inizio della
sintomatologia
contagio per via aerea diretto e indiretto (oggetti)
10
Parotite
Agente etiologico: Rubulavirus ?
11.
PREVENZIONE:
notifica obbligatoria
isolamento domiciliare
VACCINAZIONE:
vaccino a virus vivo attenuato; il vaccino fa parte
dell’immunizzazionemorbillo-parotite-rosolia
(MPR)(ora MPRV con varicella) e viene somministrato
al bambino in due dosi: la prima a 13-14 mesi, la
seconda a 5-6 anni.
11
Parotite
Agente etiologico: Rubulavirus ?
12.
Malattia esantematica caratterizzata dalla comparsa di un tipico rash maculo-
papuloso-eritematoso che inizia, spesso, in zona periombelicale e si estende a
faccia, collo, tronco, ed arti; febbre modica.
Se contratta nei primi 3 mesi di gestazione aborto, parto prematuro, lesioni
al SNC, all’occhio, all’orecchio, all’apparato cardiovascolare.
EPIDEMIOLOGIA:
la sorgente è costituita unicamente dall’uomo
il virus viene eliminato da 10 giorni prima della comparsa dell’esantema
fino a 2-3 giorni dopo
trasmissione per via aerea (tranne la forma connatale)
malattia diffusa in tutto il mondo
++ nei mesi primaverili
12
Rosolia
Agente etiologico: Togavirus
13.
PREVENZIONE:
importante l’accertamento diagnostico per prevenire i casi
connatali (titolazione di anticorpi)
VACCINAZIONE:
vaccino a virus vivo attenuato , molto labile (come
Morbillo) durata notevole
MPRV nei bambini
consigliata nelle adolescenti e nelle donne adulte in età
fertile che siano sieronegative
ovviamente controindicata in gravidanza!
13
Rosolia
Agente etiologico: Togavirus
14.
Malattia tossi-infettiva, acuta e contagiosa, batterica.
EPIDEMIOLOGIA:
in forte diminuzione soprattutto nei paesi
industrializzati grazie alla vaccinoprofilassi
l’uomo è l’unico serbatoio naturale (malato e
portatore)
contagio per via aerea, sia diretto che indiretto
(fazzoletti, stoviglie...)
picco di incidenza: autunno-inverno.
14
Difterite
Agente etiologico: Corynebacterium diphteriae
15.
PATOGENESI E CLINICA:
Si localizza sulle mucose delle prime vie aeree
Flogosi fibrinoso-necrotica con essudato pseudomembranoso
(molto caratteristico) nelle prime vie aeree ed esotossina che
esplica il suo effetto a distanza tossiemia simile al tetano: la
tossina agisce su SNM, rene, miocardio
3 forme:
angina
laringite (croup) (edema e spasmo)
rinite (più subdola per i contagi)
L’accertamento diagnostico è possibile solo dimostrando la
produzione della tossina dallo stipite isolato (però tempi lunghi)
terreni colturali arricchiti con siero o sangue.
15
Difterite
Agente etiologico: Corynebacterium diphteriae
16.
PREVENZIONE:
vaccinazione obbligatoria
isolamento ospedaliero (fino alla negativizzazione di
3 esami batteriologici ad intervalli di 24h dalla
guarigione clinica
7 giorni di sorveglianza sanitaria per i conviventi
disinfezione continua e terminale.
(Sieroprofilassi per i contatti adoperata di rado)
16
Difterite
Agente etiologico: Corynebacterium diphteriae
17.
Tossinfezione acuta, non contagiosa: penetrazione
accidentale del bacillo, di solito attraverso lesioni
traumatiche.
C. tetani
Bacillo anaerobio, sporigeno; si moltiplica nel luogo di
penetrazione e produce una potentissima neurotossina; le
spore sopravvivono a lungo nell’ambiente, resistono
all’ebollizione ed ai più comuni disinfettanti.
L’esotossina viene distrutta dagli enzimi proteolitici
(inattivata se somministrata x os) tropismo elettivo per il
SNC.
17
Tetano
Agente etiologico: Clostridium tetani
18. EPIDEMIOLOGIA:
malattia sporadica, diffusa in tutto il mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
In Italia l’incidenza è diminuita (dal 1965 costante regresso dovuto alla vaccinazione) ma
non il tasso di mortalità.
PREVENZIONE:
vaccinazione obbligatoria
notifica obbligatoria
asepsi della ferita
In presenza di lesioni sospette:
pulizia ferita
disinfezione con H2O2
antibiotici per via sistemica (5 giorni)
vaccino, spesso associato alle Ig.
18
Tetano
Agente etiologico: Clostridium tetani
19.
PATOGENESI E CLINICA:
le spore germinano e si riproducono nel punto di entrata la tossina
prodotta raggiunge il SNC per via neurale, risalendo lungo i
cilindrassi e per via linfo-ematica. Blocca le sinapsi inibitorie (azione
stricnino-simile) stato di contrazione continua delle fibre muscolari
6-15 giorni di incubazione quanto più è breve tanto più risulta
grave il decorso della malattia
trisma mascellare muscoli del viso (risus sardonico) arti
la morte giunge generalmente per asfissia.
letalità del 40-60%
le forme ad evoluzione favorevole non lasciano reliquati
Oltre all’uomo ammalano cavalli, bovini, ovini.
19
Tetano
Agente etiologico: Clostridium tetani
20. Malattia a decorso acuto, altamente contagiosa. Estremamente grave nei primi mesi di
vita.
B. pertussis
Coccobacillo aerobio che produce una tossina (tossina pertossica) responsabile della
sintomatologia, molto labile nell’ ambiente esterno.
EPIDEMIOLOGIA:
diffusa in ogni paese e clima
esacerbazioni ogni 3-5 anni (accumulo soggetti suscettibili)
in Italia l’incidenza resta elevata mentre si è molto ridotto il numero dei decessi.
l’uomo è l’unica fonte di contagio (malato o portatore) soprattutto durante il periodo
di incubazione e catarrale contagio diretto: goccioline emesse con la tosse
bambini tra 1 e 5 anni; nel primo anno di vita la letalità può raggiungere il 70-90%
per complicanze broncopolmonari e neurologiche.
In Italia: copertura vaccinale in aumento negli ultimi anni
20
Pertosse
Agente etiologico: Bordetella pertussis
21.
PATOGENESI E CLINICA:
penetrazione per via aerea: si localizza sulla mucosa tracheobronchiale e si
moltiplica flogosi catarrale e processi necrotici irritazione (accessi
parossistici di tosse).
10-16 giorni di incubazione periodo catarrale (rinofaringite, tosse e
catarro bronchiale): tosse prevalentemente notturna senza reperti
auscultatori periodo accessuale (accessi di tosse più o meno frequenti
nelle 24 h, da 5-6 a 40): brevi colpi spasmodici, poi inspirazione profonda a
glottide chiusa, sibilante (ripresa) e nuova serie di colpi. Così per 3-4 volte.
segue l’emissione di muco denso e filante e talvolta di vomito
3-4 settimane poi attenuazione sintomi
forme inapparenti nell’adulto e nel lattante
immunità duratura
Esame colturale per la ricerca diretta nelle secrezioni (aspirato naso-faringeo
prima della terapia)
21
Pertosse
Agente etiologico: Bordetella pertussis
22.
PREVENZIONE:
isolamento domiciliare per 7 gg. all’inizio della terapia
prolungata aerazione dell’ambiente a fine malattia
vaccinazione: dagli anni 70 produzione di vaccini
acellulari contenenti proteine immunogeniche purificate
(no batterio intero: più reazioni e complicanze)
(reazioni locali e generali anche di shock o neurologiche)
chemioprofilassi con eritromicina o tetracicline nei
contatti non vaccinati.
22
Pertosse
Agente etiologico: Bordetella pertussis
23.
Identificata per la prima volta negli USA nel 1981. Oramai diffusa in tutto il
mondo. Interessa soprattutto gruppi a rischio (tossicodipendenti, omosessuali)
ma non soltanto.
Il numero di malati è in ascesa ( Tasso di incidenza) il n° di eterosessuali
sieropositivi
HIV (human immunodeficiency virus)
Retrovirus: virus a RNA che sintetizza DNA grazie all’enzima trascrittasi
inversa.
Si integra nel corredo genetico dei linfociti dell’ospite in tal modo il virus
può rimanere nell’individuo infetto anche per sempre.
Nell’uomo attacca i linfociti Th (helper) e li distrugge (Th: azione di stimolo
sugli altri gruppi linfocitari) inversione rapporto T4/T8 nelle prime fasi della
malattia ↑ linfociti B e plasmacellule che però sono incapaci di rispondere a
molti stimoli antigenici
IMMUNODEFICIENZA
23
Sindrome da Immunodeficienza
Acquisita
Agente etiologico: HIV
24. EPIDEMIOLOGIA:
2/3 dei casi si verificano nell’Africa sub-sahariana
la maggior parte dei casi pediatrici si verifica nell’Africa sub-sahariana.
Secondo il rapporto “Hiv/Aids surveillance in Europe 2015” - pubblicato a
dicembre 2016 dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and
Control) e dall’Ufficio europeo dell’Oms - nel 2015, 50 dei 53 Paesi della
Regione europea dell'Oms (i dati non sono disponibili per Bosnia
Erzegovina, Turkmenistan e Uzbekistan) hanno segnalato 153.407 nuove
diagnosi di Hiv.
Il 79% delle nuove diagnosi è stato segnalato nei Paesi dell’Est (121.088), il
18% nei Paesi dell’Ovest (27.022) e il 3% negli Stati centrali (5.297).
In Italia i dati riferiti dal sistema di sorveglianza indicano che nel 2016,
sono state riportate 3451 nuove diagnosi di infezione da Hiv, pari a 5,7
nuovi casi per 100.000 residenti. L’incidenza più elevata è stata registrata in
Lazio, nelle Marche, in Toscana e Lombardia.
I semplici rapporti sociali non costituiscono pericolo di contagio.
Il virus ha scarsa resistenza in ambiente esterno e viene eliminato anche dai
disinfettanti di media efficacia (ipoclorito di sodio).
24
Sindrome da Immunodeficienza
Acquisita
Agente etiologico: HIV
25.
PATOGENESI E CLINICA:
è una virosi ematogena: si trasmette attraverso il sangue e gli
emoderivati (siringhe, rapporti omo ed eterosessuali, trasfusioni,
trasmissione verticale, personale sanitario.
Il periodo di incubazione intercorrente tra l’infezione e la malattia
conclamata è di 8-10 anni. Sia periodo di incubazione che
sopravvivenza si stanno, oggi, allungando.
Ampio spettro clinico:
sieropositività (infezione asintomatica)
AIDS conclamato (tumori ed infezioni da opportunisti)
25
Sindrome da Immunodeficienza
Acquisita
Agente etiologico: HIV
26.
26
Sindrome da Immunodeficienza
Acquisita
Agente etiologico: HIV
4 fasi:
1. INFEZIONE ACUTA
Sindrome simile alla mononucleosi
infettiva (2° contatto con il virus), quindi di
difficile identificazione (non sempre)
2. STATO DI INFEZIONE
ASINTOMATICA
Sieropositività (anche in circolo soggetto
infettante)
3. LAS
Linfoadenopatia sistemica
ingrossamento dei linfonodi ( 1 cm) di 2 o
più stazioni extrainguinali, per oltre 3 mesi,
senza altri segni clinici che giustifichino la
presenza di altre malattie.
4. AIDS CONCLAMATO
febbricola persistente
calo ponderale
diarrea
neuropatie periferiche
infezioni secondarie
tumori secondari e patologie
da ↓ immunità cellulo-
mediata (polmonite da
Pneumocisti carinii,
toxoplasmosi, candidosi
sistemiche, sarcoma di
Kaposi, linfoma encefalico)
Sopravvivenza: < 2 anni
27.
PREVENZIONE:
denuncia obbligatoria
controlli sul sangue per le trasfusioni (test ELISA)
trattamento termico degli emoderivati
informazione ed educazione sanitaria (il rischio per gli
operatori sanitari è minimo ma sono necessarie,
comunque, adeguate misure precauzionali)
E’ verso la prevenzione che deve tendere la maggior parte
degli sforzi optimum si raggiungerà con la messa a punto
di un vaccino.
27
Sindrome da Immunodeficienza
Acquisita
Agente etiologico: HIV
28. 28
trial clinico del vaccino :
uno dei 5 che è riuscito ad arrivare alla sperimentazione in 35 anni di epidemia - ha
coinvolto quasi 400 adulti sani tra 18 e 50 anni di 12 ospedali (Africa, Thailandia, Usa)
utilizzando un vaccino a mosaico, ovvero che prende dei frammenti di differenti virus
Hiv e li combina per stimolare una risposta immunitaria contro un'ampia varietà di
forme di Hiv.
Il vaccino è stato poi somministrato a volontari, in una delle sette combinazioni
previste e in quattro dosi in 48 settimane, oppure è stato dato loro placebo.
"I primi risultati - secondo Dan Barouch, direttore del centro di Virologia e ricerca sui
vaccini al Beth Israel Deaconess Medical Center, che ha condotto lo studio - vanno
interpretati con cautela perché l'efficacia nell'indurre una risposta immunitaria Hiv-
specifica non vuol dire necessariamente che il vaccino protegga gli uomini
dalll'infezione da Hiv.
E quindi aspettiamo i risultati della fase 2b di efficacia - trial chiamato HVTN705 o
Imbokodo - che ci dirà se davvero questo vaccino possa impedire l'infezione negli
uomini. O meglio nelle donne, visto che sarà testato su 2600 donne a rischio di
contrarre il virus.
29.
3 sistemi Ag-Ab:
1. HBsAg (involucro esterno)
2. HBcAg (core)
3. HBeAg (core)
HBsAg: compare già in incubazione, persiste per tutta la fase
acuta, persiste nei portatori cronici HBsAb + = immunità
HBcAg: compare dopo l’ HBsAg è indice della presenza in
circolo di particelle virali infettanti (marcatore di infettività)
HBeAg: insieme ad HBsAg, scompare 1-2 settimane dopo
l’esordio della malattia la sua persistenza è un segno
prognostico sfavorevole mentre l’Ab indica guarigione
29
Epatite virale B
Agente etiologico: HBV (particella di Dane)
30.
EPIDEMIOLOGIA:
malattia diffusa in tutto il mondo.
La sempre minore diffusione di famiglie numerose (all’interno delle quali, se
presente un portatore cronico, era più facile contrarre l’Hbv), il miglioramento delle
condizioni economiche e di quelle igieniche (grazie per esempio all’utilizzo di
materiale medico monouso), la maggiore attenzione alla prevenzione delle malattie a
trasmissione sessuale (anche a seguito delle campagne di prevenzione per l’Aids)
sono tutti elementi che hanno contribuito ad arginare i principali fattori di rischio di
infezione. Con la vaccinazione obbligatoria si è assistito, inoltre, a un ulteriore calo
della prevalenza: l’immunizzazione dei neonati ha portato a un drastico calo della
trasmissione da madre portatrice a neonato.
Dopo venti anni, l’attuale quadro epidemiologico presenta una diminuzione
dell’incidenza delle nuove infezioni e dei portatori cronici, che oggi ammontano a
circa 500-600 mila. Di questi la maggior parte sono ultracinquantenni e pochi sono gli
individui giovani portatori di virus B (l’età media del portatore cronico è aumentata).
L’unica fonte di contagio è l’uomo, malato o portatore.
30
Epatite virale B
Agente etiologico: HBV (particella di Dane)
31.
PATOGENESI E CLINICA:
HBV penetra per via parenterale o per trasmissione verticale
e si moltiplica negli epatociti trasmissione tramite il
sangue ed i suoi derivati, per via sessuale e per trasmissione
verticale.
Inizio subdolo poca febbre ittero
epatosplenomegalia
transaminasi decorso protratto.
5-10% cronicizzazione 50% cirrosi e carcinoma
epatocellulare
31
Epatite virale B
Agente etiologico: HBV (particella di Dane)
32.
PREVENZIONE:
attenzione al materiale potenzialmente infetto
markers a conviventi e partners (se - : vaccinati)
la vaccinazione oggi è obbligatoria per i nuovi nati e raccomandata per:
- conviventi di soggetti +
- vittime di punture con aghi sospetti
- detenuti
- viaggiatori all’estero
- tossicodipendenti, omosessuali, prostitute
- personale sanitario
- polizia e carabinieri
- netturbini
I portatori vanno educati all’uso esclusivo e personale di alcuni oggetti (rasoi,
pettini, spazzolini …)
32
Epatite virale B
Agente etiologico: HBV (particella di Dane)
33.
L’HDV è un virus difettivo che contagia l’uomo solo se
è già presente l’HBV coinfezione o sovrainfezione.
Nel nostro paese il 20% di HBsAg+ è infettato da
HDV
La trasmissione è sempre parenterale
Il decorso è generalmente più severo.
33
Epatite virale
Agente etiologico: HDV
34.
Decorso clinico più modesto rispetto all’epatite B ma
maggior tendenza alla cronicizzazione
Stesse modalità di trasmissione
Picco di incidenza tra 20 e 30 anni (più gruppi a rischio)
E’ più una epatite post-trasfusionale.
PREVENZIONE:
notifica obbligatoria
controllo su sangue ed emoderivati
gammaglobuline nei soggetti a rischio (non esiste
vaccino).
34
Epatite virale C
Agente etiologico: HCV
35.
Malattia infettiva, contagiosa a decorso cronico.
M. tuberculosis (Bacillo di Koch)
Bacillo non sporigeno, aerobio, a localizzazione
prevalentemente polmonare, ma non solo.
Responsabile della maggior parte di infezioni
nell’uomo (altri: M. bovis, M. leprae...); cresce solo in
presenza di glicerina, siero e tuorlo d’uovo e cresce
molto lentamente (circa 20-25 giorni); molto resistente
agli agenti fisici e chimici naturali ed artificiali;
sopravvive a lungo nell’ambiente e all’essiccamento.
35
Tubercolosi
Agente etiologico: Mycobacterium tuberculosis
36.
EPIDEMIOLOGIA:
malattia diffusa in tutto il mondo
mortalità e morbilità sono diminuite in rapporto al
trattamento chemio-antibiotico ed al miglioramento delle
condizioni di vita
8 milioni di persone si ammalano ogni anno
3 milioni di persone muoiono (80% nei paesi in via di
sviluppo)
l’Italia ha una posizione intermedia
la malattia si è spostata verso età più avanzate e/o in
soggetti extracomunitari
36
Tubercolosi
Agente etiologico: Mycobacterium tuberculosis
37.
Sorgenti di infezione: uomo e i bovini (molto meno)
L’uomo malato elimina i bacilli per via aerea e, in misura
minore, attraverso le feci e le urine (tubercolosi intestinale e
renale)
Contagio attraverso goccioline di Flügge e pulviscolo
atmosferico.
L’immunità si estrinseca con 2 aspetti:
resistenza specifica al bacillo
Ipersensibilità di tipo ritardato (fenomeno di Koch
nell’inoculazione sottocutanea prove tubercoliniche)
37
Tubercolosi
Agente etiologico: Mycobacterium tuberculosis
38.
Inoculazione di tubercolina reazione locale di tipo papulo-
eritematoso
Indici tubercolinici (frequenza della cutipositività in
bambini ed adolescenti): si sono abbassati negli anni ma non
hanno raggiunto ancora l’indice dell’1% nei 14enni = livello
di bassa endemia negli ultimi anni in rapporto ai flussi
migratori
Nella Regione europea dell’Oms, sono stati notificati 297.932
nuovi casi di tubercolosi da 52 Paesi, mentre il numero
stimato di nuovi casi nella Regione è pari a 290 mila (il 3%
del totale registrato nel mondo), che corrisponde a
un’incidenza di 31,6 casi per 100 mila abitanti.
38
Tubercolosi
Agente etiologico: Mycobacterium tuberculosis
39.
PATOGENESI E CLINICA:
la 1a infezione avviene per via aerea; il bacillo si annida nei
lobi polmonari processo flogistico di tipo essudativo
necrotico: essudato caseoso con adenopatia dei linfonodi
satelliti formazione del complesso primario.
In genere guarisce e la lesione va incontro a calcificazione.
In alcuni casi può diffondersi, per contiguità o per via
ematica, ad altri organi formazione dei tipici tubercoli
verso la NECROSI CASEOSA
Frequenti le reinfezioni, sia esogene che endogene (bacilli
sopravvissuti)
39
Tubercolosi
Agente etiologico: Mycobacterium tuberculosis
40.
Accertamento diagnostico:
microscopico: colorazione di Ziehl-Neelsen (bastoncelli rossi): diagnosi
presuntiva
ricerca colturale (indagine di scelta)
prova biologica su cavia
PREVENZIONE:
notifica obbligatoria (individuazione sorgenti)
isolamento fino a negativizzazione dell’espettorato e sorveglianza per
almeno 6 mesi
sorveglianza per contatti e familiari
disinfezione con vapori di formaldeide (espettorato, escreti, effetti
letterecci, stoviglie, ambiente)
vaccinazione obbligatoria
40
Tubercolosi
Agente etiologico: Mycobacterium tuberculosis
41.
Vaccinazione obbligatoria per:
cutinegativi da 5 a 15 anni con ammalati in famiglia
cutinegativi figli di personale di ospedali sanatoriali
cutinegativi da 5 a 15 anni in zone depresse ad alta endemicità
personale sanitario cutinegativo
studenti di medicina cutinegativi (?)
soldati cutinegativi a distanza di 30 giorni da ogni altra vaccinazione.
Vaccino BCG (bacillo di Calmette-Guérin): ceppo di M. bovis vivo e attenuato, per
via intradermica dopo 2-3 settimane: papula eritematosa che permane per 2 mesi
I risultati alla vaccinazione si saggiano con la prova alla tubercolina. La protezione
è valida per 5-10 anni.
Controindicazioni: nefriti, cardiopatie, epatiti, malattie croniche. 41
Tubercolosi
Agente etiologico: Mycobacterium tuberculosis
42.
CHEMIOPROFILASSI:
preventiva (soggetti esposti a rischio immediato, neonati e bambini 3
anni)
HIV positivi
conviventi di soggetti +
immunodepressi
ISONIAZIDE: impedisce lo sviluppo di M. tuberculosis
Altre misure preventive:
controllo periodico indici tubercolinici
identificazione precoce di nuovi casi
CPA: Consorzi Provinciali Antitubercolari strutture specializzate nella
lotta alla tubercolosi.
42
Tubercolosi
Agente etiologico: Mycobacterium tuberculosis
43.
Zoonosi ubiquitaria senza specificità d’ospite.
Molto frequente e diffusa, anche se nell’uomo si manifesta di rado.
Suscita interesse soprattutto per le relazioni con la gravidanza.
T. gondii
Protozoo; parassita endocellulare obbligato; ha 2 cicli riproduttivi:
asessuato (nei mammiferi, compreso l’uomo, e negli uccelli) e
sessuato (nell’intestino del gatto, unico ospite definitivo scoperto fino
ad ora).
Il gatto si infetta mangiando piccoli roditori elimina le oocisti che
sono molto resistenti nell’ambiente esterno (anche 1 anno)
La fase sessuata non è obbligatoria (come per la malaria)
L’immunità è duratura.
43
Toxoplasmosi
Agente etiologico: Toxoplasma gondii
44.
EPIDEMIOLOGIA:
infezione protozoaria più diffusa nel mondo
distribuzione geografica ubiquitaria
più diffusa in zone a clima equatoriale e tropicale, e
nelle zone rurali (maggior contatto con la terra)
molto diffusa anche in Italia: 60-70% dei soggetti
adulti è sieropositivo
il serbatoio è rappresentato dagli animali (gatto -no
di casa- ma anche, volpe, roditori, ecc...)
l’uomo è un ospite accidentale
44
Toxoplasmosi
Agente etiologico: Toxoplasma gondii
45.
TOXOPLASMOSI ACQUISITA
L’uomo si infetta inseguito all’ingestione di oocisti o cisti (trofozoiti)
nell’intestino si liberano le forme infettanti distruzione delle cellule la
fase di proliferazione si arresta con la comparsa di anticorpi.
Incubazione di 3-10 giorni di incubazione; la malattia è quasi sempre
asintomatica.
Forme cliniche manifeste:
linfonodale (febbre e linfoadenopatia benigna)
generalizzata (molto rara ma grave e, spesso, mortale):
- esantematica (esantema emorragico)
- cerebrale (meningoencefalite)
- parenchimatosa (miocardio, polmoni, fegato)
- oculare (corioretinite)
45
Toxoplasmosi
Agente etiologico: Toxoplasma gondii
46.
TOXOPLASMOSI CONNATALE
Si ha quando la donna si infetta durante la gestazione localizzazione e
moltiplicazione a livello della placenta.
E’ più grave quanto più l’infezione è precoce (in gravidanza avanzata passano
gli Ab. materni)
Può provocare:
aborto
neonato con toxoplasmosi in atto (forme cliniche gravi)
neonato apparentemente sano in cui la malattia si manifesta qualche mese
dopo la nascita
neonato sano
Importante l’accertamento sierologico (presenza di Ab. specifici).
46
Toxoplasmosi
Agente etiologico: Toxoplasma gondii
47.
PREVENZIONE:
per la forma connatale si attua il controllo immunitario
della donna:
- sieronegativa attenzione al cibo e
controlli successivi
- sieropositiva solo con IgG infezione
prima del concepimento (se l’esame è fatto
nei primi 3 mesi)
- sieropositiva per IgG ed IgM infezione
recente
per la forma acquisita la profilassi è soprattutto
alimentare o rivolta alle categorie a rischio.
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Toxoplasmosi
Agente etiologico: Toxoplasma gondii