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LE MALATTIE A
TRASMISSIONE SESSUALE
Mary Febbo 3C
Liceo scientifico C.D’Ascanio
INDICE :
1. Che cosa sono
1.1 Un salto al passato
2. La trasmissione
3. Le più comuni malattie a trasmissione sessuale
3.1 Le infezioni da batteri
3.2 Le infezioni da protozoi
3.3 Le infezioni da virus
4. Soggetti più a rischio
5.L’indagine condotta nelle scuole
5.1 La percezione delle MTS tra le adolescenti
5.2 La conoscenza
1. Che cosa sono
Le malattiea trasmissionesessuale
rappresentano un insiemeeterogeneo dimalattie
infettive(virali, batteriche,parassitarie)che
vengonotrasmesseda una personaall’altra per
contattosessuale.
Nel 1998 l’OrganizzazioneMondialedella Sanità
ha cambiato la denominazionedellemalattiea
trasmissionesessuale(MTS)in infezionia
trasmissionesessuale(ITS)per sottolineare
l’esistenza diinfezionigenito-urinarie,così
chiamateperchècolpisconola zona genitalee le
vie urinarie(vescica e uretra).
1.1 Un salto al passato...
In passato iltermineutilizzato era quello di
malattieveneree(da Venere, la dea
dell’amore)chestava quasiesclusivamente
a indicarela sifilide e la gonorrea,quelle
cioè più conosciute. La definizioneaveva
un chedi spregiativo quasia suggerireche
tali malattiefossero conseguenzadiun
comportamento“immorale”proprio
perchélegateal sesso e cometali da tenere
debitamentenascoste. Oggiilsesso è
accettatocomeuna partenormaledella
nostra vita,sene parla con meno timorie
ciò consenteuna miglioreconoscenza del
problema.
2. La trasmissione
Sebbene le MTS derivino abitualmente da rapporti
sessuali con partner infetti, perla diffusione
dell’infezione la penetrazione genitale nonè necessaria.
Alcune MTS possono diffondersi inaltri modi, tra cui:
-Baci o stretto contatto corporeo (pediculosi
pubica,scabbia e mollusco contagioso)
-Da madre a figlio prima o durante il parto (sifilide,
herpes, infezione da clamidia,gonorrea, infezione da
virus dell’immunodeficienza umana (HIV), infezione da
virus del papilloma umano (HPV)
-Allattamento (infezione da HIV)
-Strumenti medici contaminati (infezione da HIV)
3. Le più comuni malattie a trasmissione sessuale
Infezioni da batteri: Vaginosibatterica,
Clamidia, Gonorrea, Sifilide
Infezioni da protozoi: Tricomoniasi
Infezioni da virus: AIDS, Condilomi,
Herpes genitali, Epatite B e C
3.1 Le infezioni da batteri
La sifilide
Cos’è la sifilide?
La sifilide (o lue) è un’infezione diffusa in tutto il mondo
causata da un batterio: il Treponema pallidum.
Come si trasmette
Si trasmette tramite rapporti sessuali non protetti. Si
trasmette anche durante la gravidanza dalla madre al feto.
Incubazione
È compresa, tra i 3 e 90 giorni, in media 15-20 giorni.
Sintomi e segni
La malattia inizialmente si manifesta con una o più papule
esulcerate, non dolorose dove è avvenuto il contagio a cui si
accompagna un significativo ingrossamento linfonodale. In
pochi giorni la lesione scompare. E’ la fase primaria della
malattia.
Se non curata la sifilide evolve nella fase secondaria,
caratterizzata dalla comparsa dopo qualche settimana di macchie
rosse a palmo delle mani, piante dei piedi ed al tronco, che
scompaiono da sole nel giro di qualche mese. In assenza di terapia
l’infezione passa, anche dopo 10-20 anni, alla fase terziaria
caratterizzata da gravi lesioni cutanee, cardiache e neurologiche
(neurolue).
In caso di trasmissione materno-fetale ci possono essere gravi
conseguenze per il bambino (aborto, danni a cute e agli organi
interni).
Prevenzione
La principale misura preventiva è ovviamente costituita dall’uso
corretto del preservativo. Nelle donne in gravidanza si effettua il
test di screening.
Diagnosi
Viene formulata in seguito a visita medica, esami su sangue. In
caso di comportamenti a rischio è sempre consigliato rivolgersial
medico per gli accertamenti.
Terapia
La sifilide è curata efficacemente con la penicillina, antibiotico che
consente la guarigione completa.
La gonorrea
Che cos’è la gonorrea?
La gonorrea è una malattia a trasmissione sessuale
diffusa in tutto il mondo causata da un batterio
contenuto nelle secrezioni genitali: la Neisseria
gonorrhoeae.
Come si trasmette
Si trasmette attraverso rapporti non protetti. Il
nascituro si può infettare passando attraverso il canale
del parto.
Incubazione
Da 2 a 7 giorni, a volte più a lungo.
Sintomi e segni
I sintomi e i segni più frequenti sono rappresentati da
secrezioni purulente (giallastre) a livello dei genitali,
da infiammazione dell’ano (proctite) o dalla gola
(faringite), in relazione alle pratiche sessuali compiute.
I sintomi sono molto più evidenti nei maschi. Se non
trattata in maniera adeguata, nella donna, può causare
problemi di sterilità.
Prevenzione
La misura preventiva è costituita dall’uso del
profilattico durante i rapporti sessuali.
Se si ritiene di essere infettati, consultare il medico,
evitare contatti sessuali fino alla completa guarigione.
Diagnosi
La diagnosi abbastanza agevole, si effettua mediante
valutazione medica dei sintomi, esame al microscopio
e tampone microbiologico della secrezione nella sede
dell’infezione.
Terapia
La terapia prevede l’uso di antibiotici (ceftriaxone). La
guarigione è completa e rapida. E’ importante trattare
anche il partner.
3.2 Le infezioni da protozoi
La tricomoniasi
Che cos’è la tricomoniasi?
La tricomoniasi è l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa al
mondo, causata dal protozoo flagellato Trichomonas vaginalis.
Come si trasmette
La tricomoniasi si trasmette principalmente attraverso tutti i tipi di
rapporti sessuali, ma esiste la possibilità di contrarre l’infezione anche
scambiando la biancheria, gli asciugamaniecc..
Se viene contratta in gravidanza può associarsi a parto pretermine. La
trasmissione perinatale è rara, ma sono stati segnalati casi di
tricomoniasi nei neonati di sesso femminile durante il passaggio nel
canale del parto, caratterizzati da infezioni del tratto urinario e vaginale.
Sintomi e segni
Nel 10-50% dei casi l’infezione decorre in modo asintomatico. Le
manifestazioni cliniche, quando rilevabili, compaiono dopo 4-28 giorni
dall’infezione.Nelle donne possono essere presenti prurito o bruciore ai
genitali esterni e perdite vaginali giallastre. Gli uomini possono
presentare una modesta secrezione uretrale e bruciori urinari.
Diagnosi
La diagnosi clinica di tricomoniasi non sempre è possibile poiché
l’infezione è spesso asintomatica e i sintomi, se presenti, sono minimi
o aspecifici. Per la diagnosi è quindi necessario effettuare dei test di
laboratorio che si eseguono su tampone vaginale per la donna,
tampone uretrale per l’uomo o su un campione di urina per entrambi.
Trattamento
Il trattamento della tricomoniasi si basa sulla somministrazione orale
di metronidazolo o di tinidazolo.Durante il periodo della terapia va
evitata l’assunzione di bevande alcoliche. I partner sessuali devono
essere ugualmente trattati ed è indicata l’astensione dai rapporti
sessuali durante tutta la terapia, fino alla completa guarigione di
entrambi.
Prevenzione
Il rischio di trasmissione della tricomoniasi può essere ridotto
utilizzando il preservativo in modo corretto e costante e limitando il
numero dei partner. Tuttavia i preservativi non coprono tutte le aree
che possono essere infettate e quindi non proteggono completamente
dall’infezione.
3.3 Infezioni da virus
L’HIV/AIDS
Cos’è l’HIV/AIDS?
L’infezione è causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV).
L’infezione iniziale, molto spesso asintomatica o non riconosciuta, si
trasforma sempre nella forma cronica che nel corso degli anni, se non
trattata, compromette progressivamente le difese immunitarie.
Quando tali difese non sono più in grado di proteggere l’organismo
dall’attacco di altri virus, batteri, parassiti, o di eliminare eventuali
cellule neoplastiche, la persona evolve verso la “sindrome di
immunodeficienza acquisita” (AIDS). L’AIDS è quindi la comparsa di
gravi malattie sia infettive che tumorali in un soggetto in cui le difese
immunitarie sono state fortemente ridotte dall’HIV.
Come si trasmette
Il virus è presente nel sangue e in quasi tutte le secrezioni biologiche
della persona che ha acquisito l’infezione e attraverso queste
sostanze corporee può essere trasmesso. Quindi le principali
possibilità di contagio sono: i rapporti sessuali non protetti, la
trasmissione materno-fetale principalmente durante il parto. Il virus
non si trasmette né con il bacio né con i comuni contatti sociali.
Incubazione
4-12 settimane per la forma acuta; alcuni anni, fino 12-15 per lo sviluppo
dell’AIDS.
Sintomi e segni
Nella forma acuta: febbre, dolori muscolari, diarrea, mal di gola, sudorazioni;
nella forma cronica: febbricola persistente,perdita di peso, astenia, candidosi
orale o genitale; nella forma conclamata (AIDS) praticamente ogni organo può
essere colpito da infezioni opportunistiche (infezioni dovute alla
compromissione del sistema immunitario): si possono avere meningiti,
encefaliti, retiniti, polmoniti, esofagiti, coliti,ecc. Inoltre possono comparire
anche vari tipi di tumori.
Prevenzione
Rapporti sessuali protetti con l’uso del profilattico. Attualmente non esiste un
vaccino contro il virus dell’HIV.
Terapia
Attualmente sono a disposizione numerosi farmaci (più di 20) che in
associazione (almeno 3) permettono una drastica riduzione della replicazione
virale e di conseguenza un ottimo recupero del sistema di difesa. Ciò comporta
una riduzione delle malattie associate all’AIDS, un cospicuo allungamento
della vita ed un netto miglioramento della qualità della vita. La persona malata
va seguita in centri specializzati.
L’herpes genitale
Che cos’è l’herpes genitale?
Malattia causata dal virus Herpes simplex. Dopo il primo episodio la malattia può
ripresentarsi più volte durante la vita, in coincidenza di stress psico-fisico, calo
delle difese immunitarie, malattie intercorrenti,traumi, ecc.
Come si trasmette
La trasmissione avviene tramite rapporto sessuale o oro-genitale non protetto.
Incubazione
Dal contagio alla comparsa dei sintomi possono passare dai 2 ai 20 giorni.
Sintomi e segni
La malattia si manifesta con la comparsa di piccole vescicole o erosioni, a genitali o
ano. La prima volta che la malattia si manifesta causa bruciore o dolore intenso,
talvolta febbre, difficoltà ad urinare e ingrossamento dei linfonodi inguinali. Le
volte successive, le recidive hanno sintomatologia meno intensa e si risolvono più
rapidamente.
Terapia
Si basa sull’impiego di antivirali (aciclovir e derivati) per via locale o orale.
4. Soggetti più a rischio
Sottogruppi di popolazione particolarmente suscettibili
sono:
-le donne, per la struttura anatomica dell’apparato
genitale più complessa e più favorevole all’insediamento
dei patogeni;
-gli adolescenti, con tessuti genitali ancora immaturi e
più recettivi;
-gli individui con stati di grave deficienza immunitaria.
I giovani tra 15 e i 24 anni rappresentano la fascia di età
molto più esposta allo sviluppo di queste patologie.
5. L’indagine condotta nelle scuole
5.1 La percezione delle MTS tra le adolescenti
Ogni anno si registrano nel mondo, escluse le diagnosi di AIDS,
oltre 340 milioni di nuovi casi di malattie a trasmissione sessuale,
ed è un dato in continua crescita. L’età media in cui le ragazze
scoprono il sesso si è notevolmente abbassata (7% già tra i 13-14
anni), tuttavia questo passo verso l’età adulta non viene compiuto
con l’adeguata consapevolezza. L’indagine condotta nel novembre
2010 in 11 scuole milanesi, che ha coinvolto 1.300 ragazze di età
compresa fra i 13 e i 18 anni, ha evidenziato che la conoscenza in
tema di infezioni e malattie a trasmissione sessuale è ancora
troppo superficiale o permane ad un livello generale. Poche
adolescenti sanno che cosa e quali siano queste malattie, come si
contraggono, chi siano le persone o le fasce di età a maggior
rischio, a chi e dove rivolgersi in caso di un disturbo del distretto
uro-genitale. Eppure, nonostante questa inconsapevolezza, 1 su 3
(31%) delle giovani intervistate ha già avuto un rapporto sessuale
completo.
5.2 La conoscenza
Questa mancata conoscenza porta le giovani a ignorare
perfino i sintomi, così come l’impatto e l’intensità, che le
infezioni e malattie a trasmissione sessuale possono avere
sulla vita presente e futura della singola persona. Infatti si
rileva che:
-1 ragazza su 3 non sa quali siano i sintomi delle infezioni e
delle Malattie a Trasmissione Sessuale né che essi possano
non essere immediatamente evidenti;
-2 su 5 non sanno che esse possono avere conseguenze gravi
sul sistema riproduttivo o essere causa di tumori;
-1 ragazza su 2 non è a conoscenza del fatto che le MTS siano
in gran parte curabili, se riconosciute in tempo e
adeguatamente trattate. Una inconsapevolezza che porta a
non assumere verso queste malattie attitudini operativo-
comportamentali corrette, fin dal tutelarsi dal rischio di
contrazione o trasmissione.

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  • 1. LE MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE Mary Febbo 3C Liceo scientifico C.D’Ascanio
  • 2. INDICE : 1. Che cosa sono 1.1 Un salto al passato 2. La trasmissione 3. Le più comuni malattie a trasmissione sessuale 3.1 Le infezioni da batteri 3.2 Le infezioni da protozoi 3.3 Le infezioni da virus 4. Soggetti più a rischio 5.L’indagine condotta nelle scuole 5.1 La percezione delle MTS tra le adolescenti 5.2 La conoscenza
  • 3. 1. Che cosa sono Le malattiea trasmissionesessuale rappresentano un insiemeeterogeneo dimalattie infettive(virali, batteriche,parassitarie)che vengonotrasmesseda una personaall’altra per contattosessuale. Nel 1998 l’OrganizzazioneMondialedella Sanità ha cambiato la denominazionedellemalattiea trasmissionesessuale(MTS)in infezionia trasmissionesessuale(ITS)per sottolineare l’esistenza diinfezionigenito-urinarie,così chiamateperchècolpisconola zona genitalee le vie urinarie(vescica e uretra).
  • 4.
  • 5. 1.1 Un salto al passato... In passato iltermineutilizzato era quello di malattieveneree(da Venere, la dea dell’amore)chestava quasiesclusivamente a indicarela sifilide e la gonorrea,quelle cioè più conosciute. La definizioneaveva un chedi spregiativo quasia suggerireche tali malattiefossero conseguenzadiun comportamento“immorale”proprio perchélegateal sesso e cometali da tenere debitamentenascoste. Oggiilsesso è accettatocomeuna partenormaledella nostra vita,sene parla con meno timorie ciò consenteuna miglioreconoscenza del problema.
  • 6. 2. La trasmissione Sebbene le MTS derivino abitualmente da rapporti sessuali con partner infetti, perla diffusione dell’infezione la penetrazione genitale nonè necessaria. Alcune MTS possono diffondersi inaltri modi, tra cui: -Baci o stretto contatto corporeo (pediculosi pubica,scabbia e mollusco contagioso) -Da madre a figlio prima o durante il parto (sifilide, herpes, infezione da clamidia,gonorrea, infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV), infezione da virus del papilloma umano (HPV) -Allattamento (infezione da HIV) -Strumenti medici contaminati (infezione da HIV)
  • 7. 3. Le più comuni malattie a trasmissione sessuale Infezioni da batteri: Vaginosibatterica, Clamidia, Gonorrea, Sifilide Infezioni da protozoi: Tricomoniasi Infezioni da virus: AIDS, Condilomi, Herpes genitali, Epatite B e C
  • 8.
  • 9. 3.1 Le infezioni da batteri
  • 10. La sifilide Cos’è la sifilide? La sifilide (o lue) è un’infezione diffusa in tutto il mondo causata da un batterio: il Treponema pallidum. Come si trasmette Si trasmette tramite rapporti sessuali non protetti. Si trasmette anche durante la gravidanza dalla madre al feto. Incubazione È compresa, tra i 3 e 90 giorni, in media 15-20 giorni. Sintomi e segni La malattia inizialmente si manifesta con una o più papule esulcerate, non dolorose dove è avvenuto il contagio a cui si accompagna un significativo ingrossamento linfonodale. In pochi giorni la lesione scompare. E’ la fase primaria della malattia.
  • 11. Se non curata la sifilide evolve nella fase secondaria, caratterizzata dalla comparsa dopo qualche settimana di macchie rosse a palmo delle mani, piante dei piedi ed al tronco, che scompaiono da sole nel giro di qualche mese. In assenza di terapia l’infezione passa, anche dopo 10-20 anni, alla fase terziaria caratterizzata da gravi lesioni cutanee, cardiache e neurologiche (neurolue). In caso di trasmissione materno-fetale ci possono essere gravi conseguenze per il bambino (aborto, danni a cute e agli organi interni). Prevenzione La principale misura preventiva è ovviamente costituita dall’uso corretto del preservativo. Nelle donne in gravidanza si effettua il test di screening. Diagnosi Viene formulata in seguito a visita medica, esami su sangue. In caso di comportamenti a rischio è sempre consigliato rivolgersial medico per gli accertamenti. Terapia La sifilide è curata efficacemente con la penicillina, antibiotico che consente la guarigione completa.
  • 12.
  • 13. La gonorrea Che cos’è la gonorrea? La gonorrea è una malattia a trasmissione sessuale diffusa in tutto il mondo causata da un batterio contenuto nelle secrezioni genitali: la Neisseria gonorrhoeae. Come si trasmette Si trasmette attraverso rapporti non protetti. Il nascituro si può infettare passando attraverso il canale del parto. Incubazione Da 2 a 7 giorni, a volte più a lungo. Sintomi e segni I sintomi e i segni più frequenti sono rappresentati da secrezioni purulente (giallastre) a livello dei genitali, da infiammazione dell’ano (proctite) o dalla gola (faringite), in relazione alle pratiche sessuali compiute.
  • 14. I sintomi sono molto più evidenti nei maschi. Se non trattata in maniera adeguata, nella donna, può causare problemi di sterilità. Prevenzione La misura preventiva è costituita dall’uso del profilattico durante i rapporti sessuali. Se si ritiene di essere infettati, consultare il medico, evitare contatti sessuali fino alla completa guarigione. Diagnosi La diagnosi abbastanza agevole, si effettua mediante valutazione medica dei sintomi, esame al microscopio e tampone microbiologico della secrezione nella sede dell’infezione. Terapia La terapia prevede l’uso di antibiotici (ceftriaxone). La guarigione è completa e rapida. E’ importante trattare anche il partner.
  • 15. 3.2 Le infezioni da protozoi
  • 16. La tricomoniasi Che cos’è la tricomoniasi? La tricomoniasi è l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa al mondo, causata dal protozoo flagellato Trichomonas vaginalis. Come si trasmette La tricomoniasi si trasmette principalmente attraverso tutti i tipi di rapporti sessuali, ma esiste la possibilità di contrarre l’infezione anche scambiando la biancheria, gli asciugamaniecc.. Se viene contratta in gravidanza può associarsi a parto pretermine. La trasmissione perinatale è rara, ma sono stati segnalati casi di tricomoniasi nei neonati di sesso femminile durante il passaggio nel canale del parto, caratterizzati da infezioni del tratto urinario e vaginale. Sintomi e segni Nel 10-50% dei casi l’infezione decorre in modo asintomatico. Le manifestazioni cliniche, quando rilevabili, compaiono dopo 4-28 giorni dall’infezione.Nelle donne possono essere presenti prurito o bruciore ai genitali esterni e perdite vaginali giallastre. Gli uomini possono presentare una modesta secrezione uretrale e bruciori urinari.
  • 17. Diagnosi La diagnosi clinica di tricomoniasi non sempre è possibile poiché l’infezione è spesso asintomatica e i sintomi, se presenti, sono minimi o aspecifici. Per la diagnosi è quindi necessario effettuare dei test di laboratorio che si eseguono su tampone vaginale per la donna, tampone uretrale per l’uomo o su un campione di urina per entrambi. Trattamento Il trattamento della tricomoniasi si basa sulla somministrazione orale di metronidazolo o di tinidazolo.Durante il periodo della terapia va evitata l’assunzione di bevande alcoliche. I partner sessuali devono essere ugualmente trattati ed è indicata l’astensione dai rapporti sessuali durante tutta la terapia, fino alla completa guarigione di entrambi. Prevenzione Il rischio di trasmissione della tricomoniasi può essere ridotto utilizzando il preservativo in modo corretto e costante e limitando il numero dei partner. Tuttavia i preservativi non coprono tutte le aree che possono essere infettate e quindi non proteggono completamente dall’infezione.
  • 19. L’HIV/AIDS Cos’è l’HIV/AIDS? L’infezione è causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). L’infezione iniziale, molto spesso asintomatica o non riconosciuta, si trasforma sempre nella forma cronica che nel corso degli anni, se non trattata, compromette progressivamente le difese immunitarie. Quando tali difese non sono più in grado di proteggere l’organismo dall’attacco di altri virus, batteri, parassiti, o di eliminare eventuali cellule neoplastiche, la persona evolve verso la “sindrome di immunodeficienza acquisita” (AIDS). L’AIDS è quindi la comparsa di gravi malattie sia infettive che tumorali in un soggetto in cui le difese immunitarie sono state fortemente ridotte dall’HIV. Come si trasmette Il virus è presente nel sangue e in quasi tutte le secrezioni biologiche della persona che ha acquisito l’infezione e attraverso queste sostanze corporee può essere trasmesso. Quindi le principali possibilità di contagio sono: i rapporti sessuali non protetti, la trasmissione materno-fetale principalmente durante il parto. Il virus non si trasmette né con il bacio né con i comuni contatti sociali.
  • 20. Incubazione 4-12 settimane per la forma acuta; alcuni anni, fino 12-15 per lo sviluppo dell’AIDS. Sintomi e segni Nella forma acuta: febbre, dolori muscolari, diarrea, mal di gola, sudorazioni; nella forma cronica: febbricola persistente,perdita di peso, astenia, candidosi orale o genitale; nella forma conclamata (AIDS) praticamente ogni organo può essere colpito da infezioni opportunistiche (infezioni dovute alla compromissione del sistema immunitario): si possono avere meningiti, encefaliti, retiniti, polmoniti, esofagiti, coliti,ecc. Inoltre possono comparire anche vari tipi di tumori. Prevenzione Rapporti sessuali protetti con l’uso del profilattico. Attualmente non esiste un vaccino contro il virus dell’HIV. Terapia Attualmente sono a disposizione numerosi farmaci (più di 20) che in associazione (almeno 3) permettono una drastica riduzione della replicazione virale e di conseguenza un ottimo recupero del sistema di difesa. Ciò comporta una riduzione delle malattie associate all’AIDS, un cospicuo allungamento della vita ed un netto miglioramento della qualità della vita. La persona malata va seguita in centri specializzati.
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  • 24. L’herpes genitale Che cos’è l’herpes genitale? Malattia causata dal virus Herpes simplex. Dopo il primo episodio la malattia può ripresentarsi più volte durante la vita, in coincidenza di stress psico-fisico, calo delle difese immunitarie, malattie intercorrenti,traumi, ecc. Come si trasmette La trasmissione avviene tramite rapporto sessuale o oro-genitale non protetto. Incubazione Dal contagio alla comparsa dei sintomi possono passare dai 2 ai 20 giorni. Sintomi e segni La malattia si manifesta con la comparsa di piccole vescicole o erosioni, a genitali o ano. La prima volta che la malattia si manifesta causa bruciore o dolore intenso, talvolta febbre, difficoltà ad urinare e ingrossamento dei linfonodi inguinali. Le volte successive, le recidive hanno sintomatologia meno intensa e si risolvono più rapidamente. Terapia Si basa sull’impiego di antivirali (aciclovir e derivati) per via locale o orale.
  • 25. 4. Soggetti più a rischio Sottogruppi di popolazione particolarmente suscettibili sono: -le donne, per la struttura anatomica dell’apparato genitale più complessa e più favorevole all’insediamento dei patogeni; -gli adolescenti, con tessuti genitali ancora immaturi e più recettivi; -gli individui con stati di grave deficienza immunitaria. I giovani tra 15 e i 24 anni rappresentano la fascia di età molto più esposta allo sviluppo di queste patologie.
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  • 27. 5. L’indagine condotta nelle scuole
  • 28. 5.1 La percezione delle MTS tra le adolescenti Ogni anno si registrano nel mondo, escluse le diagnosi di AIDS, oltre 340 milioni di nuovi casi di malattie a trasmissione sessuale, ed è un dato in continua crescita. L’età media in cui le ragazze scoprono il sesso si è notevolmente abbassata (7% già tra i 13-14 anni), tuttavia questo passo verso l’età adulta non viene compiuto con l’adeguata consapevolezza. L’indagine condotta nel novembre 2010 in 11 scuole milanesi, che ha coinvolto 1.300 ragazze di età compresa fra i 13 e i 18 anni, ha evidenziato che la conoscenza in tema di infezioni e malattie a trasmissione sessuale è ancora troppo superficiale o permane ad un livello generale. Poche adolescenti sanno che cosa e quali siano queste malattie, come si contraggono, chi siano le persone o le fasce di età a maggior rischio, a chi e dove rivolgersi in caso di un disturbo del distretto uro-genitale. Eppure, nonostante questa inconsapevolezza, 1 su 3 (31%) delle giovani intervistate ha già avuto un rapporto sessuale completo.
  • 29. 5.2 La conoscenza Questa mancata conoscenza porta le giovani a ignorare perfino i sintomi, così come l’impatto e l’intensità, che le infezioni e malattie a trasmissione sessuale possono avere sulla vita presente e futura della singola persona. Infatti si rileva che: -1 ragazza su 3 non sa quali siano i sintomi delle infezioni e delle Malattie a Trasmissione Sessuale né che essi possano non essere immediatamente evidenti; -2 su 5 non sanno che esse possono avere conseguenze gravi sul sistema riproduttivo o essere causa di tumori; -1 ragazza su 2 non è a conoscenza del fatto che le MTS siano in gran parte curabili, se riconosciute in tempo e adeguatamente trattate. Una inconsapevolezza che porta a non assumere verso queste malattie attitudini operativo- comportamentali corrette, fin dal tutelarsi dal rischio di contrazione o trasmissione.