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Prima lezione :
I virus, i batteri, le differenze, la loro
storia e l'interazione con l'uomo.
Con i contributi di:
Laura Cursi, Daniele Taffon, Guido Castelli Gattinara
Cos’è un virus?
Cos’è un batterio?
Dott.ssa L. Cursi
1.
VIRUS e BATTERI sono spesso confusi fra loro; infatti, hanno in comune la caratteristica di
poter causare malattie agli esseri umani, agli animali e ai vegetali, e sono entrambi oggetto
di studio della microbiologia, perché troppo piccoli per essere osservati a occhio nudo.
Tuttavia, sono profondamente diversi ed è importante capire in cosa si distinguono.
La prima differenza sostanziale consiste nel fatto che i
virus non sono organismi viventi, a differenza dei batteri
che sono, invece, organismi viventi unicellulari, costituiti
cioè da una sola cellula.
I batteri: più molecole che costituiscono una
sola cellula (regno dei Procarioti),
il materiale genetico è sparso nel citoplasma
(interno) e la cellula, non ha organi specifici
per le varie funzioni.
Regno Eucarioti: tutti gli altri viventi (funghi,
animali e vegetali), dove il materiale
genetico è racchiuso nel nucleo.
Un virus è costituita da un’unica
molecola di acido nucleico (materiale
genetico, DNA o RNA) racchiusa da
una membrana proteica.
Un’altra differenza tra virus e batterio è data dalle dimensioni dei due
microrganismi. Infatti, nonostante entrambi siano visibili solo
attraverso il microscopio, i virus risultano estremamente più piccoli
dei batteri.
L’ordine di grandezza dei batteri
è, invece, di pochi micrometri
(1µm= 1.000.000 m),
Il virus si misura in nanometri
(1nm=1.000.000.000 m).
Il metodo di replicazione dei batteri e dei virus è
estremamente differente.
I batteri sono in grado di riprodursi
autonomamente e di espletare tutte
le funzioni metaboliche necessarie
per alimentarsi. Sono in grado di
vivere sia all’interno che all’esterno
di un organismo; possono quindi
vivere anche su superfici inerti.
il virus non ha un metabolismo proprio
e non è in grado di moltiplicarsi
autonomamente, ma ha bisogno di un
organismo da infettare.
Il meccanismo di infezione dei virus e dei batteri si fonda su
principi differenti
Al contrario il meccanismo di infezione
dei batteri prevede la loro adesione alle
cellule ospiti, la rapida moltiplicazione la
produzione di tossine e la liberazione di
citochine che causano infiammazione.
I virus infettano (entrano) la cellula dell’ospite e
sostituiscono il proprio DNA a quello della
cellula per vivere e riprodursi. E’ questo il
motivo per cui il virus viene detto parassita
obbligato.
I virus prendono il controllo delle funzioni della
cellula e producono nuovi virus distruggendo le
cellule ospiti. In certi casi trasformandole in
cellule maligne o cancerose.
Le infezione da batteri e da virus
Le infezioni virali
inducono rosolia,
morbillo, varicella,
AIDS, herpes,
mononucleosi,
influenza, epatite,
ebola.
Le infezioni batteriche
sono responsabili di
malattie tipo tracheite
bronchite, polmonite,
tonsillite, faringite,
meningite, cistite,
diarrea, dissenteria,
gonorrea, lebbra…
Alcune malattie sono indotte sia da virus che da batteri, per cui spesso il
medico ricorre a esami più specifici (test delle urine, del sangue, di colture
tissutali) per identificare il vero responsabile.
Danno o vantaggio per l’organismo infettato?
Non tutti i batteri sono dannosi
per gli esseri viventi, ma
addirittura molti sono utili
all’organismo che li ospita, come
quelli della flora intestinale.
I virus sono invece patogeni cioè dannosi
per l’organismo che li ospita (anche se
recentemente alcune ricerche hanno
sottolineato la possibile utilità di un
microbiota intestinale virale, il cosiddetto
viroma intestinale)
Quanti sono…
Se siamo normalmente
puliti abbiamo 100.000
batteri per cm2
Nel nostro apparato
digerente lavorano
100 trilioni di microbi
Meno diunaspeciebatterica sumillenote
èpotenzialmente pericolosaperl’uomo
Aerobi
Anaerobi facoltativi
Anaerobi obbligatori
Gram positivi
Gram negativi
Classificazione dei batteri
La cura per virus e batteri prevede terapie diverse.
Per i virus, gli unici rimedi
possibili sono farmaci antivirali
o i vaccini (Morbillo, Varicella,
Rosolia), entrambi specifici per
i differenti tipi di virus
Le infezioni batteriche si curano con
gli antibiotici ma, data la diversa
sensibilità che i vari tipi di batteri
possono avere nei confronti di questi
farmaci, la terapia deve essere
prescritta dal medico.
Gli antibiotici funzionano SOLO contro i batteri
NON vanno usati per le frequenti infezioni virali
SOLO DIFFERENZE? NO, ANCHE QUALCOSA IN COMUNE
Pur essendo numerose
le differenze tra virus e
batteri, hanno anche
caratteristiche comuni a
entrambi:
• Hanno materiale genetico costituito da filamenti di DNA
o, per i virus, di RNA non rinchiusi all’interno di un nucleo
• possono essere microrganismi patogeni in grado di
sviluppare malattie pericolose per l’ospite.
https://www.youtube.com/watch?v=Y8M42DvQC58
VIDEO
Che differenze ci sono tra
batteri e virus
Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie
Coronavirus
vecchi e nuovi
Dott.ssa L. Cursi
2.
Struttura generale dei virus
Cos’è un virus?
Cos’è un batterio?
1.
La famiglia Coronaviridae include due generi:
- i Torovirus che causano gastroenteriti in
bovini ed equini
- i Coronavirus che sono virus a RNA (il
genoma di solo RNA) comuni sia nell'uomo
che in molti animali (cammelli, bovini, gatti
e pipistrelli…) nella maggior parte dei quali
causano sintomi gastrointestinali.
Sette Coronavirus sono in grado di infettare l'uomo:
- i Betacoronavirus e gli Alphacoronavirus
entrambi possono causare raffreddori comuni ma anche gravi
infezioni del tratto respiratorio inferiore.
i Coronavirus
i nuovi Coronavirus
SARS-CoV (-1)
La sindrome respiratoria acuta grave (Severe Acute Respiratory
Syndrome - SARS) dovuta a coronavirus (Cina a novembre 2002)
Ha causato un’epidemia mondiale (2002 – 2003) con 8098 casi
probabili di cui 774 decessi. Dal 2004 è scomparsa.
MERS-CoV
La sindrome respiratoria mediorientale (Middle East
Respiratory Syndrome) dovuta a un coronavirus è stata
registrata in Arabia saudita nel 2012. Da allora, l’infezione ha
colpito persone di 25 Paesi, tutti in Paesi interni o nelle
vicinanze della penisola arabica.
il Coronavirus SARS CoV-2
Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie
cinesi avevano individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai
identificato prima nell'uomo.
Il virus era associato a un focolaio di casi di polmonite registrati
a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, in Cina.
La malattia respira-
toria causata dal
nuovo coronavirus
era stata chiamata
COVID-19
(Corona Virus
Disease 2019).
i Coronavirus
Struttura piuttosto simile che conferisce loro il nome a una corona.
loro caratteristica principale è la presenza di proiezioni sulla superficie costituite
da glicopreteine S (dette Spikes=punte), che a loro volta, si riorganizzano in
numero di tre (trimeri), per formare quella struttura a corona.
È proprio questa struttura che si aggancia ai recettori ACE-2 (acetilcolina2) delle
cellule. Il genoma dei coronavirus è di RNA ed è il più grande di quelli conosciuti
i Coronavirus
Il virus, quando si replica, viene rivestito dalla membrane della
cellula ospite da cui emergono le sue proteine Spike trimeriche.
Queste permettono al virus di legarsi al recettore (ACE2) di una
nuova cellula.
Spesso la patogenicità (capacità di dare una malattia) deriva
dallo sviluppo di una
infezione litica:
cioè il virus, per poter
uscire dalla cellula,
deve lisarla,
distruggendola.
1- aggancio al virus al
recettore
2- liberazione genoma e
enzimi
3- retrotrascrizione del
RNA in DNA
4- integrazione del DNA
provirale nel DNA cellulare
5- creazione delle proteine
virali
6- assemblaggio del virione
figlio
7- fuoriuscita dei virioni
2
3
1
4
7
5
La replicazione dei virus in generale
Il virus usa la
proteina di
superficie spike
per legarsi al
recettore
cellulare ACE2
https://www.nature.com/articles/d41586-020-01221-y
VIDEO
Come si replicano i coronavirus
pandemici
https://youtu.be/Ybha0fiAlXE
i sintomi dei Coronavirus
I Coronavirus prediligono un clima invernale (5 - 11 °C): epidemie nei mesi
di dicembre-gennaio-febbraio (andamento differente nei diversi Paesi)
Sono causa di infezione delle vie aeree superiori, con febbre, rinite,
faringotonsillite. Nei bambini piccoli, nei soggetti immunocompromessi, o
malati, o anziani, possono provocare infezioni delle basse vie aeree
(bronchiti, bronchioliti, polmoniti) e pleuriti, o/e enteriti (vomito e diarrea).
Per valutare l’eziologia (la causa o le cause) dell’infezione respiratoria, si
dovrà effettuare la ricerca del RNA del coronavirus, secondo tecniche in PCR
(test molecolari), o in certi casi la ricerca diretta dell’antigene (una proteina
del virus).
Si tratta, in alcuni casi, di virus altamente pericolosi, per i quali ancora oggi
non esistono terapie specifiche ma solo possibilità di prevenzione.
I virus e la loro storia
Guido Castelli Gattinara
3.
Storia della
virologia
Progetto l’Ospedale
va a Scuola
Storia della
virologia
Le gocce di un estratto di foglie malate coltivate su un
dischi purificati di agar filtrati dai residui e da batteri
riproducono la malattia del mosaico del tabacco
• 1908: si scopre che la
poliomielite è causata da un
virus – Prima dimostrazione
che uno stesso virus può
infettare uomo e animali
(scimmia)
Storia
della
virologia
Europa è polio-free dal 2002
Ultima determinazione di virus polio tipo 2 nel 1999
Ultima determinazione di virus polio tipo 3 nel 2012
Storia della
virologia
Storia della virologia
Human Immunodeficiency Virus:
un retrovirus che causa l’AIDS
cioè la sindrome dell’immuno-
deficienza acquisita
Le interazioni dei
microrganismi nel corpo
umano
Daniele Taffon
4.
Si pensa ai microrganismi solo come possibile causa delle malattie. In realtà
noi non esisteremmo se nel nostro corpo non vivessero milioni (forse
miliardi) di specie diverse di batteri e funghi e se nel corso dell’evoluzione
non fossimo stati infettati da virus.
Si calcola che per ogni cellula umana esistano nel corpo almeno 1,5 cellule
batteriche.
Siamo un ecosistema con diversi habitat di forme di vita primitive evolute con
l’uomo, tanto da stringere una vera e propria simbiosi dai risvolti incredibili.
1.
Quando parliamo di batteri “buoni” ci riferiamo soprattutto al cosiddetto
biota, l’insieme dei microrganismi che abitano il nostro apparato
digerente, in particolare l’intestino.
I servizi che questi microrganismi svolgono sono preziosi e indispensabili,
tanto che la loro assenza induce malattie infettive a causa di altri organismi,
malattie degenerative, tumori ecc.
Oggi è noto come i batteri del microbiota, sfruttano le fibre indigerite
presenti nell’intestino (residuo di cibi di origine vegetale) per il
metabolismo batterico, che come “scorie” produce vitamine K, B12, B6.
La disbiosi (carenza di flora batterica)è causa della carenza di queste
vitamine, per un utilizzo scorretto dei farmaci, come nel caso dell’abuso di
antibiotici.
Anche la flora di altri distretti umani (cavo orale, cute, mucose
vaginali, ecc.) è caratterizzata da molti e diversi batteri che
• mantengono l’acidità,
• proteggono da agenti patogeni (evitano il sopravvento di germi
‘cattivi’).
Un disequilibrio di questa flora, causato da cattive abitudini alimentari.
o sessuali, scadente igiene, problematiche ormonali, può provocare
fastidiose o gravi malattie.
La pelle
Questo straordinario organo, il più esteso del corpo, ospita nello strato più
superficiale un microcosmo di batteri che permettono un buono stato di
salute della pelle e quindi lo svolgimento delle sue funzioni fondamentali.
Il mantello biologico (così viene chiamata la comunità batterica e fungina, la
cosiddetta flora cutanea) è composto da numerose specie: Actinobacteria
(bifidobatteri e micrococchi), Firmicutes (enterococchi, lattobacilli e
Clostridium), Bacteroides (B. fragilis, Prevotella), Proteobacteria(Escherichia).
I virus nell’evoluzione umana
Se siamo come siamo, lo dobbiamo in gran parte alla pressione selettiva
esercitata dai virus: almeno il 30% delle differenze tra le nostre proteine (e le
loro funzioni) e quelle degli altri mammiferi sono una conseguenza di infezioni
virali. Ormai la comunità scientifica è consapevole che una parte considerevole
(45% o più) del genoma umano è costituita da elementi trasponibili, cioè di
sequenze genetiche mobili..
Un’enorme quantità (18%) di questa cosiddetta “materia oscura del genoma”
è costituita da sequenze retrovirali lasciate da antiche infezioni nelle cellule
della linea germinale.
Ciò significa che, in totale, circa l’8% del genoma umano è retrovirale, rispetto
a solo l’1,5% dei geni unicamente umani, al punto da poter affermare che i
retrovirus superano la parte umana in noi!
Virus fossili o parti di essi sono quindi ospiti fissi del genoma umano e di
quello di moltissime specie di mammiferi. Due ricercatori hanno esaminato il
codice genetico di 44 mammiferi alla ricerca di geni di origine virale e hanno
rilevato prove che testimoniano infezioni avvenute 100 milioni di anni fa.
Alcune di queste sono riuscite, in un certo momento dell’evoluzione, a
integrare il proprio materiale genetico nel DNA delle cellule germinali
(spermatozoi e ovociti per i mammiferi) della specie che hanno infettato,
permettendo ai geni virali di essere trasmessi di generazione in
generazione fino a oggi.
Il caso della Placenta
La placenta si è evoluta negli antenati dei mammiferi circa 150
milioni di anni fa ed è una caratteristica della grande maggioranza
dei mammiferi moderni, incluso l’uomo. I vantaggi conferiti da
questo organo sono evidenti: protegge l’embrione in via di sviluppo
all’interno della madre dai fattori esterni e garantisce un apporto
costante di sostanze nutritive, umidità e temperatura appropriata
per la crescita. Come è nata questa fortunata innovazione?
Alcuni accenni si trovano nei dettagli dello sviluppo placentare, che
inizia cinque giorni dopo la fecondazione con la formazione di un
gruppo di cellule chiamate blastocisti. La blastocisti consiste in una
massa cellulare interna che diventerà l’embrione e uno strato
esterno di cellule chiamate trofoblasti, da cui deriva la placenta.
I trofoblasti invadono la parete uterina e proliferano, in modo simile al
tumore, differenziandosi in un tipo cellulare specializzato, il citotrofoblasto. I
citotrofoblasti si fondono quindi in uno strato di cellule multinucleate, i
sinciziotrofoblasti, creando una sacca saldamente attaccata alla parete
uterina.
Questo strato di cellule fuse crea una barriera tra madre e feto,
attraverso la quale il feto può acquisire nutrienti e ormoni della
crescita, liberando sé stesso dai rifiuti.
Il feto esprimerà sia le proteine materne (tollerate dal sistema
immunitario della madre) che quelle paterne, che verranno invece
riconosciute come invasive.
È la placenta che protegge il feto dall’attacco del sistema
immunitario della madre.
Tale modello ha suggerito un paragone tra la gravidanza e l’invasione da
parte di un parassita, con la rielaborazione della fisiologia della madre per
soddisfare i bisogni del feto. La placenta infatti, attraverso lo strato primitivo
del sinciziotrofoblasto, si infiltra nella parete uterina. Il meccanismo è simile a
quello dell'attacco dei virus alle cellule bersaglio e richiede l’adattabilità tipica
di entità che replicano più velocemente, come appunto i virus.
5. Virus, uomo e ambiente,
una relazione complicata
Daniele Taffon
1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata
Le tre relazioni ecologiche tra viventi
I virus e i prioni sono parassiti obbligatori pur non essendo
considerati esseri viventi
I virus per propagarsi hanno bisogno sempre di una cellula bersaglio
da infettare e “piegare” alla produzione delle proteine virali
In questa relazione complicata, i virus divengono elementi evolutivi
e quindi, pur con una pessima reputazione, andrebbero rivalutati
per il ruolo ecologico che rivestono
1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata
Le zoonosi sono infezioni che si trasmettono da animale a uomo. Esistono perciò dei bacini naturali di virus
Esempio 1. Il pericoloso virus della rabbia da animale a uomo.
In questo caso il bacino naturale del virus è rappresentato dai
canidi come le volpi. Che possono trasmetterlo all’uomo
Esempio 2. Il plasmide della malaria di cui quale il cui bacino
naturale è l’uomo, è trasmesso solo tramite la zanzara
anofele, vettore che non si ammala ma lo trasmette
1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata
Quindi vi sono microrganismi che:
• Infettano solo l’uomo (es. il virus del morbillo, in antichità infettava il bestiame)
• Infettano solo animali o piante (virus del mosaico del tabacco – il primo scoperto)
• Infettano sia l’uomo che gli animali (es. le salmonelle: nelle galline e nell’uomo)
• Infettano e fanno ammalare l’uomo ma per vivere hanno bisogno degli animali. I
plasmodi della malaria infettano l’uomo ma si riproducono in modo specifico nella
zanzara anofele, che non si ammala e funge da vettore
• Infettano prevalentemente gli animali ma occasionalmente anche l’uomo (es.
l’influenza aviaria, colpisce i volatili ma è pericolosa anche per l’uomo. Il virus
dell’ebola, dal pipistrello della frutta può essere trasmesso all’uomo, nel quale
provoca una malattia frequentemente mortale.
• Infettano gli animali ma possono occasionalmente acquisire la capacità di infettare
l’uomo. È il caso dei coronavirus (SARS, MERS, SARS CoV-2) che sono
saprofiti usuali nei pipistrelli, ma possono interessare altre specie (il
cammello, il pangolino, …) modificandosi e poi rimodificarsi per poter
infettare anche l’uomo
SPILLOVER = TRACIMAZIONE
Da infezione solo dell’animale a infezione possibile nell’uomo
Figura SEQ Figura * ARABIC2: diverse specie possono
ospitare virus (bacino animale); altre possono funzionare
come ponti per l'infezione umana da parte dei virus. Quale
sarà il prossimo?
1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata
Le cause del passaggio da animale a uomo, il salto di specie (spillover), derivano
da una complessa concatenazione di eventi, ed è basato sulla facilità di mutazione
genetica dei virus. Queste mutazioni, che a volte diventano favorevoli, sono
determinate dagli scambi involontari, passaggi inconsapevoli tra ospiti e passeggeri.
È il caso del SARS cov - 2
Coronavirus del pipistrello Penetra nel pangolino
Ricombinazione genica
con il coronavirus del
pangolino
Il cov – 2 risultante
penetra nell’uomo
Società globalizzata = facilità di
trasmissione in parti differenti
del globo
PANDEMIA
Come e
perché
lo ha fatto? Come e
perché
lo ha fatto?
1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata
Come e perché lo ha fatto?
Le nostre attività stanno distruggendo gli ecosistemi
naturali con una velocità vertiginosa.
L’erosione di ecosistemi complessi come ad esempio una
foresta, genera flussi di individui che altrimenti
vivrebbero tranquilli nei loro habitat di elezione.
Ricordiamoci che mangiamo animali di tutti i tipi, spesso
allevati in modo intensivo (si pensi alla pericolosità di
questi allevamenti per lo sviluppo di epidemie virali),
radiamo al suolo le foreste per farne dei pascoli e
miniere, svuotiamo gli oceani, cementifichiamo,
inquiniamo, cambiamo il clima. Tutto questo contribuisce
a liberare dalle loro nicchie evolutive anche i virus che,
non trovando più habitat e ospiti in coevoluzione da
milioni di anni con cui continuare a viaggiare, si adattano
a nuovi ospiti, come l’uomo.
1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata
1) un virus, in precedenza sconosciuto, si modifica e può diventare adatto all’infezione
di specifiche cellule umane.
2) I suoi recettori di superficie (proteine, glicopeptidi) possono
riconoscere e legarsi alle strutture della parete di cellule umane
(come il recettore ACE2 per la proteina spike del coronavirus).
3) Questo aggancio permette la fusione del virus nella parete
cellulare e la penetrazione nella cellula.
4) Nuovi virus saltando di specie stabiliscono una relazione che
può essere patogena, ossia portare a manifestare sintomi di malessere dell’organismo,
morte cellulare, risposte immunitarie spropositate, comparsa di tumori di origine virale,
etc.
1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata
Questa nuova interazione porta sofferenza e morte di donne e uomini
ma provando ad estraniarsi, avendo uno sguardo ecologico e
considerando processi naturali di origine nel loro complesso questi
possono portare a
EVOLUZIONE DELLA SPECIE
(ovviamente sarebbero da condannare eventuali comportamenti
umani che portassero all’insorgenza di pandemie)
virus, uomo e
ambiente, una
relazione
complicata
Sta di fatto che oggi l’uomo con un atteggiamento predatorio
e distruttivo dell’ambiente, facilita i contatti promiscui con
specie animali selvatiche potrebbero dar vita a
un’era di pandemie; PANDEMIOCENE
Domande e risposte
Perché nelle infezioni virali non bisogna utilizzare gli antibiotici?
Le infezioni virali sono determinate da microrganismi intracellulari, diversi dai batteri. Gli
antibiotici agiscono sulla parete cellulare dei batteri per distruggerli, bloccando alcune
loro funzioni vitali. Queste funzioni vitali non sono presenti nei virus, per cui gli
antibiotici non hanno alcun effetto. Dato che le infezioni febbrili molto spesso sono vitali,
utilizzare subito un antibiotico è generalmente sbagliato.
Perché gli antibiotici possono fare male?
Perché come tutti i farmaci possono in alcuni casi fare male, e perché distruggono la
flora intestinale, alterando l’equilibrio di un sistema di particolare importanza per il
benessere delle persone. Inoltre, se dati impropriamente (per esempio a dosi troppo
basse o per troppo poco tempo) possono uccidere solo i germi più deboli e selezionare i
germi più resistenti, che è più difficile combattere.
Il salto di specie dall’animale all’uomo da parte dei virus è sempre
esistito? Si, la promiscuità tra gli uomini e gli animali e l’alta mutevolezza dei virus nella
loro replicazione facilitano le condizioni di spillover, che sono l’acquisizione da parte di
un virus della capacità di infettare un animale diverso. Oggi i grandi cambiamenti
ambientali (riscaldamento globale, distruzione delle foreste, urbanizzazione, allevamenti
intensivi, ecc) inducono i virus ad adattarsi a nuovi ospiti.
Come funziona lo spillover?
Spiegandolo in modo semplice: i virus fanno molti errori quando copiano il proprio
genoma per costruire i virus figli. Questi errori (sostituzioni di base costruzione di
proteine diverse) in genere non permettono la costruzione di un nuovo virus. In casi
eccezionali, un errore occasionale può modificare una proteina rendendola più capace di
legarsi al recettore cellulare e quindi facilita l’ingresso nella cellula. In casi ancora più rari
questa modifica può conferire per sbaglio la capacità di legarsi e quindi infettare cellule
di un animale diverso. Ecco che il virus diventa infettante anche per quell’animale, se,
sempre per caso, in quel preciso momento si trova in contatto con quest’altro animale di
cui di solito non è patogeno. Questa combinazione di eventi rari può permettere lo
spillover, che di passaggio in passaggio può arrivare fino all’uomo.
Quale contributo posso dare all’ambiente?
Non sprecare le risorse (acqua energia cibo), riutilizzare e riciclare il più possibile i
materiali, promuovere l’attenzione all’ambiente da parte di tutti, anche di chi non ci
crede.

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1. I Virus, i batteri, le differenze, la loro storia e l'interazione con l'uomo

  • 1. Prima lezione : I virus, i batteri, le differenze, la loro storia e l'interazione con l'uomo. Con i contributi di: Laura Cursi, Daniele Taffon, Guido Castelli Gattinara
  • 2. Cos’è un virus? Cos’è un batterio? Dott.ssa L. Cursi 1.
  • 3. VIRUS e BATTERI sono spesso confusi fra loro; infatti, hanno in comune la caratteristica di poter causare malattie agli esseri umani, agli animali e ai vegetali, e sono entrambi oggetto di studio della microbiologia, perché troppo piccoli per essere osservati a occhio nudo. Tuttavia, sono profondamente diversi ed è importante capire in cosa si distinguono.
  • 4. La prima differenza sostanziale consiste nel fatto che i virus non sono organismi viventi, a differenza dei batteri che sono, invece, organismi viventi unicellulari, costituiti cioè da una sola cellula. I batteri: più molecole che costituiscono una sola cellula (regno dei Procarioti), il materiale genetico è sparso nel citoplasma (interno) e la cellula, non ha organi specifici per le varie funzioni. Regno Eucarioti: tutti gli altri viventi (funghi, animali e vegetali), dove il materiale genetico è racchiuso nel nucleo. Un virus è costituita da un’unica molecola di acido nucleico (materiale genetico, DNA o RNA) racchiusa da una membrana proteica.
  • 5. Un’altra differenza tra virus e batterio è data dalle dimensioni dei due microrganismi. Infatti, nonostante entrambi siano visibili solo attraverso il microscopio, i virus risultano estremamente più piccoli dei batteri. L’ordine di grandezza dei batteri è, invece, di pochi micrometri (1µm= 1.000.000 m), Il virus si misura in nanometri (1nm=1.000.000.000 m).
  • 6.
  • 7. Il metodo di replicazione dei batteri e dei virus è estremamente differente. I batteri sono in grado di riprodursi autonomamente e di espletare tutte le funzioni metaboliche necessarie per alimentarsi. Sono in grado di vivere sia all’interno che all’esterno di un organismo; possono quindi vivere anche su superfici inerti. il virus non ha un metabolismo proprio e non è in grado di moltiplicarsi autonomamente, ma ha bisogno di un organismo da infettare.
  • 8. Il meccanismo di infezione dei virus e dei batteri si fonda su principi differenti Al contrario il meccanismo di infezione dei batteri prevede la loro adesione alle cellule ospiti, la rapida moltiplicazione la produzione di tossine e la liberazione di citochine che causano infiammazione. I virus infettano (entrano) la cellula dell’ospite e sostituiscono il proprio DNA a quello della cellula per vivere e riprodursi. E’ questo il motivo per cui il virus viene detto parassita obbligato. I virus prendono il controllo delle funzioni della cellula e producono nuovi virus distruggendo le cellule ospiti. In certi casi trasformandole in cellule maligne o cancerose.
  • 9. Le infezione da batteri e da virus Le infezioni virali inducono rosolia, morbillo, varicella, AIDS, herpes, mononucleosi, influenza, epatite, ebola. Le infezioni batteriche sono responsabili di malattie tipo tracheite bronchite, polmonite, tonsillite, faringite, meningite, cistite, diarrea, dissenteria, gonorrea, lebbra… Alcune malattie sono indotte sia da virus che da batteri, per cui spesso il medico ricorre a esami più specifici (test delle urine, del sangue, di colture tissutali) per identificare il vero responsabile.
  • 10. Danno o vantaggio per l’organismo infettato? Non tutti i batteri sono dannosi per gli esseri viventi, ma addirittura molti sono utili all’organismo che li ospita, come quelli della flora intestinale. I virus sono invece patogeni cioè dannosi per l’organismo che li ospita (anche se recentemente alcune ricerche hanno sottolineato la possibile utilità di un microbiota intestinale virale, il cosiddetto viroma intestinale)
  • 11. Quanti sono… Se siamo normalmente puliti abbiamo 100.000 batteri per cm2 Nel nostro apparato digerente lavorano 100 trilioni di microbi Meno diunaspeciebatterica sumillenote èpotenzialmente pericolosaperl’uomo
  • 12. Aerobi Anaerobi facoltativi Anaerobi obbligatori Gram positivi Gram negativi Classificazione dei batteri
  • 13. La cura per virus e batteri prevede terapie diverse. Per i virus, gli unici rimedi possibili sono farmaci antivirali o i vaccini (Morbillo, Varicella, Rosolia), entrambi specifici per i differenti tipi di virus Le infezioni batteriche si curano con gli antibiotici ma, data la diversa sensibilità che i vari tipi di batteri possono avere nei confronti di questi farmaci, la terapia deve essere prescritta dal medico. Gli antibiotici funzionano SOLO contro i batteri NON vanno usati per le frequenti infezioni virali
  • 14. SOLO DIFFERENZE? NO, ANCHE QUALCOSA IN COMUNE Pur essendo numerose le differenze tra virus e batteri, hanno anche caratteristiche comuni a entrambi: • Hanno materiale genetico costituito da filamenti di DNA o, per i virus, di RNA non rinchiusi all’interno di un nucleo • possono essere microrganismi patogeni in grado di sviluppare malattie pericolose per l’ospite.
  • 15. https://www.youtube.com/watch?v=Y8M42DvQC58 VIDEO Che differenze ci sono tra batteri e virus Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
  • 18. Cos’è un virus? Cos’è un batterio? 1. La famiglia Coronaviridae include due generi: - i Torovirus che causano gastroenteriti in bovini ed equini - i Coronavirus che sono virus a RNA (il genoma di solo RNA) comuni sia nell'uomo che in molti animali (cammelli, bovini, gatti e pipistrelli…) nella maggior parte dei quali causano sintomi gastrointestinali. Sette Coronavirus sono in grado di infettare l'uomo: - i Betacoronavirus e gli Alphacoronavirus entrambi possono causare raffreddori comuni ma anche gravi infezioni del tratto respiratorio inferiore. i Coronavirus
  • 19. i nuovi Coronavirus SARS-CoV (-1) La sindrome respiratoria acuta grave (Severe Acute Respiratory Syndrome - SARS) dovuta a coronavirus (Cina a novembre 2002) Ha causato un’epidemia mondiale (2002 – 2003) con 8098 casi probabili di cui 774 decessi. Dal 2004 è scomparsa. MERS-CoV La sindrome respiratoria mediorientale (Middle East Respiratory Syndrome) dovuta a un coronavirus è stata registrata in Arabia saudita nel 2012. Da allora, l’infezione ha colpito persone di 25 Paesi, tutti in Paesi interni o nelle vicinanze della penisola arabica.
  • 20. il Coronavirus SARS CoV-2 Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi avevano individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell'uomo. Il virus era associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, in Cina. La malattia respira- toria causata dal nuovo coronavirus era stata chiamata COVID-19 (Corona Virus Disease 2019).
  • 21. i Coronavirus Struttura piuttosto simile che conferisce loro il nome a una corona. loro caratteristica principale è la presenza di proiezioni sulla superficie costituite da glicopreteine S (dette Spikes=punte), che a loro volta, si riorganizzano in numero di tre (trimeri), per formare quella struttura a corona. È proprio questa struttura che si aggancia ai recettori ACE-2 (acetilcolina2) delle cellule. Il genoma dei coronavirus è di RNA ed è il più grande di quelli conosciuti
  • 22. i Coronavirus Il virus, quando si replica, viene rivestito dalla membrane della cellula ospite da cui emergono le sue proteine Spike trimeriche. Queste permettono al virus di legarsi al recettore (ACE2) di una nuova cellula. Spesso la patogenicità (capacità di dare una malattia) deriva dallo sviluppo di una infezione litica: cioè il virus, per poter uscire dalla cellula, deve lisarla, distruggendola.
  • 23. 1- aggancio al virus al recettore 2- liberazione genoma e enzimi 3- retrotrascrizione del RNA in DNA 4- integrazione del DNA provirale nel DNA cellulare 5- creazione delle proteine virali 6- assemblaggio del virione figlio 7- fuoriuscita dei virioni 2 3 1 4 7 5 La replicazione dei virus in generale
  • 24. Il virus usa la proteina di superficie spike per legarsi al recettore cellulare ACE2 https://www.nature.com/articles/d41586-020-01221-y
  • 25. VIDEO Come si replicano i coronavirus pandemici https://youtu.be/Ybha0fiAlXE
  • 26. i sintomi dei Coronavirus I Coronavirus prediligono un clima invernale (5 - 11 °C): epidemie nei mesi di dicembre-gennaio-febbraio (andamento differente nei diversi Paesi) Sono causa di infezione delle vie aeree superiori, con febbre, rinite, faringotonsillite. Nei bambini piccoli, nei soggetti immunocompromessi, o malati, o anziani, possono provocare infezioni delle basse vie aeree (bronchiti, bronchioliti, polmoniti) e pleuriti, o/e enteriti (vomito e diarrea). Per valutare l’eziologia (la causa o le cause) dell’infezione respiratoria, si dovrà effettuare la ricerca del RNA del coronavirus, secondo tecniche in PCR (test molecolari), o in certi casi la ricerca diretta dell’antigene (una proteina del virus). Si tratta, in alcuni casi, di virus altamente pericolosi, per i quali ancora oggi non esistono terapie specifiche ma solo possibilità di prevenzione.
  • 27. I virus e la loro storia Guido Castelli Gattinara 3.
  • 29. Progetto l’Ospedale va a Scuola Storia della virologia Le gocce di un estratto di foglie malate coltivate su un dischi purificati di agar filtrati dai residui e da batteri riproducono la malattia del mosaico del tabacco
  • 30. • 1908: si scopre che la poliomielite è causata da un virus – Prima dimostrazione che uno stesso virus può infettare uomo e animali (scimmia) Storia della virologia Europa è polio-free dal 2002 Ultima determinazione di virus polio tipo 2 nel 1999 Ultima determinazione di virus polio tipo 3 nel 2012
  • 32. Storia della virologia Human Immunodeficiency Virus: un retrovirus che causa l’AIDS cioè la sindrome dell’immuno- deficienza acquisita
  • 33. Le interazioni dei microrganismi nel corpo umano Daniele Taffon 4.
  • 34. Si pensa ai microrganismi solo come possibile causa delle malattie. In realtà noi non esisteremmo se nel nostro corpo non vivessero milioni (forse miliardi) di specie diverse di batteri e funghi e se nel corso dell’evoluzione non fossimo stati infettati da virus.
  • 35. Si calcola che per ogni cellula umana esistano nel corpo almeno 1,5 cellule batteriche. Siamo un ecosistema con diversi habitat di forme di vita primitive evolute con l’uomo, tanto da stringere una vera e propria simbiosi dai risvolti incredibili.
  • 36. 1. Quando parliamo di batteri “buoni” ci riferiamo soprattutto al cosiddetto biota, l’insieme dei microrganismi che abitano il nostro apparato digerente, in particolare l’intestino. I servizi che questi microrganismi svolgono sono preziosi e indispensabili, tanto che la loro assenza induce malattie infettive a causa di altri organismi, malattie degenerative, tumori ecc.
  • 37. Oggi è noto come i batteri del microbiota, sfruttano le fibre indigerite presenti nell’intestino (residuo di cibi di origine vegetale) per il metabolismo batterico, che come “scorie” produce vitamine K, B12, B6. La disbiosi (carenza di flora batterica)è causa della carenza di queste vitamine, per un utilizzo scorretto dei farmaci, come nel caso dell’abuso di antibiotici.
  • 38. Anche la flora di altri distretti umani (cavo orale, cute, mucose vaginali, ecc.) è caratterizzata da molti e diversi batteri che • mantengono l’acidità, • proteggono da agenti patogeni (evitano il sopravvento di germi ‘cattivi’). Un disequilibrio di questa flora, causato da cattive abitudini alimentari. o sessuali, scadente igiene, problematiche ormonali, può provocare fastidiose o gravi malattie.
  • 39. La pelle Questo straordinario organo, il più esteso del corpo, ospita nello strato più superficiale un microcosmo di batteri che permettono un buono stato di salute della pelle e quindi lo svolgimento delle sue funzioni fondamentali.
  • 40. Il mantello biologico (così viene chiamata la comunità batterica e fungina, la cosiddetta flora cutanea) è composto da numerose specie: Actinobacteria (bifidobatteri e micrococchi), Firmicutes (enterococchi, lattobacilli e Clostridium), Bacteroides (B. fragilis, Prevotella), Proteobacteria(Escherichia).
  • 41. I virus nell’evoluzione umana Se siamo come siamo, lo dobbiamo in gran parte alla pressione selettiva esercitata dai virus: almeno il 30% delle differenze tra le nostre proteine (e le loro funzioni) e quelle degli altri mammiferi sono una conseguenza di infezioni virali. Ormai la comunità scientifica è consapevole che una parte considerevole (45% o più) del genoma umano è costituita da elementi trasponibili, cioè di sequenze genetiche mobili..
  • 42. Un’enorme quantità (18%) di questa cosiddetta “materia oscura del genoma” è costituita da sequenze retrovirali lasciate da antiche infezioni nelle cellule della linea germinale. Ciò significa che, in totale, circa l’8% del genoma umano è retrovirale, rispetto a solo l’1,5% dei geni unicamente umani, al punto da poter affermare che i retrovirus superano la parte umana in noi! Virus fossili o parti di essi sono quindi ospiti fissi del genoma umano e di quello di moltissime specie di mammiferi. Due ricercatori hanno esaminato il codice genetico di 44 mammiferi alla ricerca di geni di origine virale e hanno rilevato prove che testimoniano infezioni avvenute 100 milioni di anni fa.
  • 43. Alcune di queste sono riuscite, in un certo momento dell’evoluzione, a integrare il proprio materiale genetico nel DNA delle cellule germinali (spermatozoi e ovociti per i mammiferi) della specie che hanno infettato, permettendo ai geni virali di essere trasmessi di generazione in generazione fino a oggi.
  • 44. Il caso della Placenta La placenta si è evoluta negli antenati dei mammiferi circa 150 milioni di anni fa ed è una caratteristica della grande maggioranza dei mammiferi moderni, incluso l’uomo. I vantaggi conferiti da questo organo sono evidenti: protegge l’embrione in via di sviluppo all’interno della madre dai fattori esterni e garantisce un apporto costante di sostanze nutritive, umidità e temperatura appropriata per la crescita. Come è nata questa fortunata innovazione?
  • 45. Alcuni accenni si trovano nei dettagli dello sviluppo placentare, che inizia cinque giorni dopo la fecondazione con la formazione di un gruppo di cellule chiamate blastocisti. La blastocisti consiste in una massa cellulare interna che diventerà l’embrione e uno strato esterno di cellule chiamate trofoblasti, da cui deriva la placenta.
  • 46. I trofoblasti invadono la parete uterina e proliferano, in modo simile al tumore, differenziandosi in un tipo cellulare specializzato, il citotrofoblasto. I citotrofoblasti si fondono quindi in uno strato di cellule multinucleate, i sinciziotrofoblasti, creando una sacca saldamente attaccata alla parete uterina.
  • 47. Questo strato di cellule fuse crea una barriera tra madre e feto, attraverso la quale il feto può acquisire nutrienti e ormoni della crescita, liberando sé stesso dai rifiuti. Il feto esprimerà sia le proteine materne (tollerate dal sistema immunitario della madre) che quelle paterne, che verranno invece riconosciute come invasive. È la placenta che protegge il feto dall’attacco del sistema immunitario della madre.
  • 48.
  • 49. Tale modello ha suggerito un paragone tra la gravidanza e l’invasione da parte di un parassita, con la rielaborazione della fisiologia della madre per soddisfare i bisogni del feto. La placenta infatti, attraverso lo strato primitivo del sinciziotrofoblasto, si infiltra nella parete uterina. Il meccanismo è simile a quello dell'attacco dei virus alle cellule bersaglio e richiede l’adattabilità tipica di entità che replicano più velocemente, come appunto i virus.
  • 50. 5. Virus, uomo e ambiente, una relazione complicata Daniele Taffon
  • 51. 1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata Le tre relazioni ecologiche tra viventi I virus e i prioni sono parassiti obbligatori pur non essendo considerati esseri viventi I virus per propagarsi hanno bisogno sempre di una cellula bersaglio da infettare e “piegare” alla produzione delle proteine virali In questa relazione complicata, i virus divengono elementi evolutivi e quindi, pur con una pessima reputazione, andrebbero rivalutati per il ruolo ecologico che rivestono
  • 52. 1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata Le zoonosi sono infezioni che si trasmettono da animale a uomo. Esistono perciò dei bacini naturali di virus Esempio 1. Il pericoloso virus della rabbia da animale a uomo. In questo caso il bacino naturale del virus è rappresentato dai canidi come le volpi. Che possono trasmetterlo all’uomo Esempio 2. Il plasmide della malaria di cui quale il cui bacino naturale è l’uomo, è trasmesso solo tramite la zanzara anofele, vettore che non si ammala ma lo trasmette
  • 53. 1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata Quindi vi sono microrganismi che: • Infettano solo l’uomo (es. il virus del morbillo, in antichità infettava il bestiame) • Infettano solo animali o piante (virus del mosaico del tabacco – il primo scoperto) • Infettano sia l’uomo che gli animali (es. le salmonelle: nelle galline e nell’uomo) • Infettano e fanno ammalare l’uomo ma per vivere hanno bisogno degli animali. I plasmodi della malaria infettano l’uomo ma si riproducono in modo specifico nella zanzara anofele, che non si ammala e funge da vettore • Infettano prevalentemente gli animali ma occasionalmente anche l’uomo (es. l’influenza aviaria, colpisce i volatili ma è pericolosa anche per l’uomo. Il virus dell’ebola, dal pipistrello della frutta può essere trasmesso all’uomo, nel quale provoca una malattia frequentemente mortale. • Infettano gli animali ma possono occasionalmente acquisire la capacità di infettare l’uomo. È il caso dei coronavirus (SARS, MERS, SARS CoV-2) che sono saprofiti usuali nei pipistrelli, ma possono interessare altre specie (il cammello, il pangolino, …) modificandosi e poi rimodificarsi per poter infettare anche l’uomo SPILLOVER = TRACIMAZIONE Da infezione solo dell’animale a infezione possibile nell’uomo Figura SEQ Figura * ARABIC2: diverse specie possono ospitare virus (bacino animale); altre possono funzionare come ponti per l'infezione umana da parte dei virus. Quale sarà il prossimo?
  • 54. 1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata Le cause del passaggio da animale a uomo, il salto di specie (spillover), derivano da una complessa concatenazione di eventi, ed è basato sulla facilità di mutazione genetica dei virus. Queste mutazioni, che a volte diventano favorevoli, sono determinate dagli scambi involontari, passaggi inconsapevoli tra ospiti e passeggeri. È il caso del SARS cov - 2 Coronavirus del pipistrello Penetra nel pangolino Ricombinazione genica con il coronavirus del pangolino Il cov – 2 risultante penetra nell’uomo Società globalizzata = facilità di trasmissione in parti differenti del globo PANDEMIA Come e perché lo ha fatto? Come e perché lo ha fatto?
  • 55. 1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata Come e perché lo ha fatto? Le nostre attività stanno distruggendo gli ecosistemi naturali con una velocità vertiginosa. L’erosione di ecosistemi complessi come ad esempio una foresta, genera flussi di individui che altrimenti vivrebbero tranquilli nei loro habitat di elezione. Ricordiamoci che mangiamo animali di tutti i tipi, spesso allevati in modo intensivo (si pensi alla pericolosità di questi allevamenti per lo sviluppo di epidemie virali), radiamo al suolo le foreste per farne dei pascoli e miniere, svuotiamo gli oceani, cementifichiamo, inquiniamo, cambiamo il clima. Tutto questo contribuisce a liberare dalle loro nicchie evolutive anche i virus che, non trovando più habitat e ospiti in coevoluzione da milioni di anni con cui continuare a viaggiare, si adattano a nuovi ospiti, come l’uomo.
  • 56. 1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata 1) un virus, in precedenza sconosciuto, si modifica e può diventare adatto all’infezione di specifiche cellule umane. 2) I suoi recettori di superficie (proteine, glicopeptidi) possono riconoscere e legarsi alle strutture della parete di cellule umane (come il recettore ACE2 per la proteina spike del coronavirus). 3) Questo aggancio permette la fusione del virus nella parete cellulare e la penetrazione nella cellula. 4) Nuovi virus saltando di specie stabiliscono una relazione che può essere patogena, ossia portare a manifestare sintomi di malessere dell’organismo, morte cellulare, risposte immunitarie spropositate, comparsa di tumori di origine virale, etc.
  • 57. 1.2.3 virus, uomo e ambiente, una relazione complicata Questa nuova interazione porta sofferenza e morte di donne e uomini ma provando ad estraniarsi, avendo uno sguardo ecologico e considerando processi naturali di origine nel loro complesso questi possono portare a EVOLUZIONE DELLA SPECIE (ovviamente sarebbero da condannare eventuali comportamenti umani che portassero all’insorgenza di pandemie)
  • 58. virus, uomo e ambiente, una relazione complicata Sta di fatto che oggi l’uomo con un atteggiamento predatorio e distruttivo dell’ambiente, facilita i contatti promiscui con specie animali selvatiche potrebbero dar vita a un’era di pandemie; PANDEMIOCENE
  • 60. Perché nelle infezioni virali non bisogna utilizzare gli antibiotici? Le infezioni virali sono determinate da microrganismi intracellulari, diversi dai batteri. Gli antibiotici agiscono sulla parete cellulare dei batteri per distruggerli, bloccando alcune loro funzioni vitali. Queste funzioni vitali non sono presenti nei virus, per cui gli antibiotici non hanno alcun effetto. Dato che le infezioni febbrili molto spesso sono vitali, utilizzare subito un antibiotico è generalmente sbagliato. Perché gli antibiotici possono fare male? Perché come tutti i farmaci possono in alcuni casi fare male, e perché distruggono la flora intestinale, alterando l’equilibrio di un sistema di particolare importanza per il benessere delle persone. Inoltre, se dati impropriamente (per esempio a dosi troppo basse o per troppo poco tempo) possono uccidere solo i germi più deboli e selezionare i germi più resistenti, che è più difficile combattere. Il salto di specie dall’animale all’uomo da parte dei virus è sempre esistito? Si, la promiscuità tra gli uomini e gli animali e l’alta mutevolezza dei virus nella loro replicazione facilitano le condizioni di spillover, che sono l’acquisizione da parte di un virus della capacità di infettare un animale diverso. Oggi i grandi cambiamenti ambientali (riscaldamento globale, distruzione delle foreste, urbanizzazione, allevamenti intensivi, ecc) inducono i virus ad adattarsi a nuovi ospiti.
  • 61. Come funziona lo spillover? Spiegandolo in modo semplice: i virus fanno molti errori quando copiano il proprio genoma per costruire i virus figli. Questi errori (sostituzioni di base costruzione di proteine diverse) in genere non permettono la costruzione di un nuovo virus. In casi eccezionali, un errore occasionale può modificare una proteina rendendola più capace di legarsi al recettore cellulare e quindi facilita l’ingresso nella cellula. In casi ancora più rari questa modifica può conferire per sbaglio la capacità di legarsi e quindi infettare cellule di un animale diverso. Ecco che il virus diventa infettante anche per quell’animale, se, sempre per caso, in quel preciso momento si trova in contatto con quest’altro animale di cui di solito non è patogeno. Questa combinazione di eventi rari può permettere lo spillover, che di passaggio in passaggio può arrivare fino all’uomo. Quale contributo posso dare all’ambiente? Non sprecare le risorse (acqua energia cibo), riutilizzare e riciclare il più possibile i materiali, promuovere l’attenzione all’ambiente da parte di tutti, anche di chi non ci crede.

Editor's Notes

  1. I virus sono molto più piccoli dei batteri o delle emazie (globuli rossi) del sangue
  2. In alcune famiglie è presente un pericapside o peplos o envelope esterno (derivato da membrana cellulare)
  3. Vle varie fasi della replicazione virale in generale
  4. Replicazione del coronavirus: si lega con la proteina spike al recettore ACE2, penetra nella cellula liberando l’RNA, Questo è tradotto dai ribosomi in nuovi genomi (copie di RNA e nuove proteine virali. Tutte queste si assemblano insieme e fanno i virioni figli che esono per attaccare nuove cellule
  5. Documentazione dell’origine assai antica dei virus Stele con raffigurato un soggetto poliomielitico. Mummia del faraone Ramsete V (1157 AC) con lesioni da vaiolo. Disegni atzechi di malati di vaiolo
  6. Le gocce di un estratto di foglie malate coltivate su un dischi purificati di agar filtrati dai residui e da batteri riproducono la malattia del mosaico del tabacco. È la scoperta dell’esistenza dei virus!
  7. Anche la Poliomielite, malattia virale, sta per scomparire dalla terra… Immagine di bambini nei polmoni di acciaio
  8. Nel 1983 si scopre il virus dell’AIDS, una pandemia che dura tuttora e che ha causato oltre 30 milioni di morti
  9. I virus sono molto più piccoli dei batteri o delle emazie (globuli rossi) del sangue