1. Lesioni da arma da
fuoco
Seconda Università degli Studi di Napoli
Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia
V Anno
2. Energia lesiva dei proiettili
Azione di martello (meccanismo contundente);
Azione di cuneo (meccanismo di arma impropria
da punta);
Azione di trapano (meccanismo dovuto al moto
rotatorio od effetto giroscopico).
3. CARATTERISTICHE DELLE FERITE DA
ARMI DA FUOCO A CARICA SINGOLA
La ferite da arma da fuoco, quando non hanno forza viva sufficiente per
perforare la cute, determinano solo ecchimosi ed escoriazioni.
Quando, di contro, posseggono forza viva sufficiente, determinano delle
soluzioni di continuo che possono distinguersi in:
Ferite penetranti:
- a fondo cieco (foro d’entrata, tramite incompleto con ritenzione del
proiettile)
- trapassanti (foro d’entrata,tramite completo e foro d’uscita)
- a setone (foro d’entrata,tramite completo ma corto e foro d’uscita; si
distinguono dalle trapassanti poiché il tramite è rappresentato da un
breve percorso che il proiettile scava nel tessuto sottocutaneo)
Ferite non penetranti:
- a doccia o semicanale (il proiettile colpisce la cute in corrispondenza
di una superficie curva, di striscio, scavando un canale senza
penetrare al di sotto dei tegumenti).
4. FORO D’ ENTRATA
La caratteristiche del foro d’entrata variano a seconda
della distanza di sparo.
Colpi da lontano (a distanza)
La forma del foro è circolare se la direzione da cui
proviene il proiettile è perpendicolare al piano di
impatto; ovalare se la direzione è obliqua;
Orletto o cercine escoriato ed ecchimotico;
Orletto di detersione
Colpi a contatto
Effetti da scoppio;
Impronta a stampo;
Forma stellare del foro di ingresso
5. Colpi a bruciapelo (5-10 cm)
affumicatura;
tatuaggio;
ustione;
fenomeni di contusione del gas;
Colpi in vicinanza (< di 15 cm stretta vicinanza; tra 15 e 50
cm distanza maggiore):
Tatuaggio, affumicatura e contusione del gas presenti nei
colpi a stretta vicinanza;
Tatuaggio, affumicatura e contusione del gas presenti ma
più sfumati.
In entrambi i casi manca l’ustione.
6. L’orletto ecchimotico-escoriativo
E’ prodotto dall’azione meccanica del proiettile che
distende/introflette ed infossa ad imbuto (od a dito di
guanto) la cute, prima di perforarla.
E’ circolare e concentrico al forame si il proiettile ha
colpito perpendicolarmente, ovalare ed eccentrico se ha
colpito obliquamente.
Il suo colorito è scuro (rosso-nerastro o chiaramente
nerastro).
La sua presenza anche al foro d’uscita è eccezionale.
7. FORO D’ USCITA
Peculiare è la estroflessione dei margini della ferita.
In linea di massima il foro d’uscita è più piccolo rispetto
al foro di ingresso; può essere delle stesse dimensioni,
o più grande, a seconda della caratteristiche del
proiettile ovvero della zona attinta.
La diagnosi differenziale verte soprattutto sull’assenza
dell’orletto escoriato e degli effetti secondari.
In alcuni casi, possono essere presenti fenomeni
contusivi, simulanti un orletto escoriativo (il proiettile
nell’uscita, trova un ostacolo) o affumicatura (tramite
corto).
8. CARATTERISTICHE DELLE FERITE DA ARMI
DA FUOCO A CARICA MULTIPLA
Tipiche armi da fuoco a carica multipla sono i fucili da caccia i
quali sono caricati con cartucce contenenti numerosi
pallini che fuoriescono dalla canna ammassati a palla.
Questi rimangono ammassati per 1-2 metri, dopodichè si
distanziano a formare la rosata, che si allarga sempre più
fino alla massima estensione.
Le lesioni che si riscontrano (indicative anche della distanza di
sparo) possono essere quindi:
Breccia unica, con margini festonati e policiclici, prodotta
dai pallini ancora ammassati;
Breccia centrale contornata da ferite puntiformi, quando è
appena iniziata la formazione della rosata;
Ferite multiple a rosata, osservabili quando i pallini sono
totalmente distanziati tra di loro.
9. La forma della rosata è circolare se il colpo è esploso
perpendicolarmente; ovalare se il tiro è obliquo.
Anche in queste ferite possono essere presenti impronta
della doppia canna - nei colpi a contatto- l’ustione,
la contusione del gas,l’affumicatura, il tatuaggio.
Con le armi caricate a pallini, è assai difficile repertare i
fori d’uscita poiché la forza viva del singolo agente
balistico si esaurisce all’interno dei tessuti attinti; se
l’arma è caricata a pallettoni esplosi da fucili a
canne mozze (colpi di lupara), il foro d’uscita è
presente e, in taluni casi, può presentare effetti
contusivi che ricordano l’orletto escoriativo.
Infine, maggiore è la distanza di sparo, minore è la
possibilità lesioni mortali, in relazione all’energia
posseduta dai singoli pallini.
10. Omicidio, suicidio o accidente?
Sede del foro (o dei fori);
Unicità o molteplicità delle lesioni d’ingresso;
Distanza da cui il colpo è stato esploso;
Direzione del proiettile;
Eventuale denudamento della parte colpita;
Rinvenimento o meno dell’arma;
Presenza o meno di spruzzo di sangue sull’arma, sulla
mano e/o sull’avambraccio;
Presenza o meno di piccole lesioni sulla mano.