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U.O. Medicina Protetta-Malattie Infettive   Ospedale Belcolle Viterbo Giulio Starnini
Dr. Fabrizio Pregliasco Dipartimento di Sanità Pubblica – Microbiologia – VirologiaFacoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano Prof Giovanni Rezza Dipartimento Malattie Infettive  ISS Roma Dott. Orlando Armignacco  U.O.C. Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo Dott.ssa Serena Dell’Isola U.O. Medicina Protetta- Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo si ringraziano gli altri autori per le  slides fornite
[object Object],i dati finora raccolti   al   6 dicembre  mostrano che delle  7.423.851  dosi  distribuite solo  694.902  persone ne ha fatto uso
Conclusioni ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
…… riavvolgiamo il nastro
MARZO 2009 ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Definizione di  alcuni parametri epidemiologici  ENDEMIA  = i casi di una determinata malattia infettiva sono costantemente presenti nell’area in esame EPIDEMIA  = elevata incidenza di nuovi casi di una malattia infettiva in una determinata area in un periodo di tempo limitato. I casi sono tra loro collegati PANDEMIA : epidemia con diffusione mondiale
[object Object],[object Object],[object Object],3. Il nuovo virus deve essere in grado di trasmettersi efficacemente da uomo a uomo Pandemie influenzali
Current situation level, according to  WHO
Beveridge WI, WHO, 1977 “ Si sente spesso dire che le pandemie si verificano all’incirca ogni 10 anni, e che perciò presto ne avremo una. La storia, però, non supporta questa asserzione” QUANDO? Esiste un orologio biologico delle pandemie influenzali?
*1: epidemia, 2: probabile pandemia, 3: pandemia Potter, C.W: Textbook of Influenza by Nichols, Webster, Hay, Blackwell, Science 1998 10 10 37 Anni? Le pandemie influenzali dell’era moderna 10 20 2005 H1 H2 H3 (dalle anatre) H1 K. Stöhr 30 Anni
1918 A/H1N1 Spagnola 1957 A/H2N2 Asiatica 1968 A/H3N2 Honk Kong 1977* A/H1N1 Russa *ha colpito sopratutto soggetti nati dopo 1957.
Le pandemie del 20° secolo hanno causato una morbilità e una mortalità sostanziali A(H1N1) A(H2N2) A(H3N2) “ Influenza spagnola” “ Influenza asiatica ” “ Influenza   Hong   Kong ” 20-40 milioni di decessi 1-4 milioni di decessi 1-4 milioni di decessi Credit: US National Museum of Health and Medicine 1918 : 1957 : 1968 :
INVERNO: PRIMAVERA: ESTATE: AUTUNNO: Gen 1830, Feb 1957 Mar 1847, Mag 1889, Mar 1918  ,  Mar 2009 Ago 1857, Aug. 1918 , Lug 1968 Ott/Nov 1732, ‘Aut’ 1781, Set/Ott 1800 In quale stagione?
Cina Russia Messico  USA Panama Africa 1781, 1830, 1957, 1968,  1800, 1847, 1889,  2009 1732  1857 1918 Paese Data di inizio della pandemia DOVE? Dove iniziano le pandemie influenzali?
Incidenza di casi probabili e confermati di influenza A (H1N1)v, per data di inizio sintomi - Messico, 15 Marzo – 26 Aprile, 2009
Virus dell’influenza A  B  C uccelli   foche  maiali mammiferi H1,H2, H3, N1, N2 (uomo) 7-8 filamenti Legame con acido sialico
Il  virus A  è in grado di ricombinarsi con virus animali, generando ceppi dalle caratteristiche imprevedibili, con modifiche antigeniche radicali rispetto ai ceppi ai quali la popolazione esposta si è immunizzata.
 
 
Le variazioni antigeniche minori di H e N del  virus A   –  DRIFT  -  sono causa delle epidemie annuali Il virus A è in grado di combinarsi con virus animali con modifiche antigeniche radicali   -  SHIFT  -  causa delle pandemie, eventi rari ma caratterizzati da elevata letalità Il  virus B  muta più lentamente e non causa pandemie Il   virus C   determina infezioni lievi delle prime vie aeree nei bambini
 
Ciclo replicativo del virus influenzale  nelle cellule epiteliali delle alte vie aeree La polimerasi virale produce 1 errore ogni 10 Kb, ed essendo 10Kb anche la lunghezza dell’intero genoma viralesi può concludere che ogni virione maturo prodotto è di per se un  mutante !   comparto extracellulare citoplasma nucleo gemmazione formazione di RNP sintesi proteica assemblaggio rilascio (neuraminidasi) sintesi di mRNA  sintesi di cRNA replicazione zanamivir (NS1, NS2, NP, M1)
 
Origine del virus dell’influenza  A (H1N1)Cal. /04/2009 v
AGGRESSIVITA’ CLINICA Cosa sappiamo su virulenza  e tasso di letalità? Sui casi confermati 0,2% (NYC) - 0.26% (UK) a 2% (Messico) Sui casi stimati 0.0008% (NYC) – 0.04% (UK) Sui casi stimati 0.001% (Napoli) – 0.0005% (Italia)
Impatto (decessi) di A(H1N1)v nel mondo
 
 
Perché sono maggiomente colpiti i giovani? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Cosa ci ha insegnato l’inverno  dell’emisfero australe? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
 
Images from the 1918 Influenza Epidemic  National Museum of Heath and Medicine
E’ possibile mitigare il decorso e gli effetti della epidemia? ,[object Object],[object Object]
Influenza da virus A (H1N1) v ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Influenza A: patogenesi Sindrome influenzale Distruzione  delle cellule  mucipare e ciliate Protezione** Replicazione nelle vie  respiratorie Batterica secondaria Virale primaria Miocardite SNC Altre Polmonite *  Di regola a bassa incidenza  ** La protezione nei confronti di attacchi successivi dipende dalla affinità del ceppo virale implicato con quelli venuti in contatto precedentemente con l’ospite Anticorpi Cellule T Interferon Fattori patogenetici principali Risposta immunitaria Complicanze * Inoculazione  del virus per aerosol
Influenza da virus A (H1N1) v Sintomatologia nell’adulto ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Agenti eziologici coinvolti nelle ILI e nelle IRA non ILI Rhinovirus Adenovirus RVS Coronavirus  Orthomixovirus  Raffreddore  Influenza  Paramixovirus  Metapneumovirus
Diagnosi differenziale: influenza o raffreddore? SINTOMO RAFFREDDORE INFLUENZA Febbre Rara > 38°C - esordio brusco Mal di testa Raro Forte Stanchezza Leggera Forte e precoce Tosse Rara Persistente Rinite Caratteristica Non frequente Starnuti Frequenti Non frequenti Gola Arrossata Caratteristica Non frequente Dolori Muscolari Rari Frequenti
Influenza da virus A (H1N1) v ,[object Object],[object Object],[object Object]
 
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Complicazioni Gruppi a rischio elevato
segni di allarme che i genitori dovrebbero riconoscere e indurli a portare il bambino presso un centro di emergenza  ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Diagnosi di influenza ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Obiettivo dell’intervento è  l’attenuazione,   non l’abolizione  del sintomo la febbre e gli eventi biologici che la provocano  sono parte integrante della reazione dell’organismo ospite e del processo di guarigione l’obiettivo è, quindi, fare trascorrere nel modo meno sgradevole i giorni di malattia  nell’attesa della spontanea guarigione Terapia sintomatica Infezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazione
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Parametri clinici  per la valutazione della sovrainfezione batterica   Infezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazione
 
Rx torace ,[object Object]
Evoluzione radiologica Tendenza al miglioramento
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Metodi diagnostici per la sorveglianza, controllo e monitoraggio   ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Test diagnostici per l’influenza ,[object Object],[object Object],[object Object],I test differiscono per sensibilità, specificità, disponibilità commerciale, tempi richiesti per la risposta
Test diagnostici per l’influenza ,[object Object],[object Object],[object Object]
I pilastri del controllo dell’Influenza
OMS - (GIP) Programma Globale Influenza  Rete di laboratori Internazionale  per la Sorveglianza (112 Labs) 1 lab/Paese Rete Nazionale 4 Centri Internazionali di  Referenza London Melbourne Atlanta GE MI BZ TS PR FI PG RM SI SS NA NIC-ISS 1965 TO LE PD PA ,[object Object],[object Object],[object Object]
 
CONTENIMENTO DEI FOCOLAI PRIMARI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Le epidemie rispondono idealmente ad un’equazione del tipo: R o  = C x    x D R o  = Coefficiente di riproduzione di base:  numero di infezioni secondarie   prodotte da ciascun individuo infetto      = Probabilità di trasmissione durante un contatto C  = Tasso di acquisizione di nuovi contatti   D  = Durata della contagiosità Dinamiche epidemiche
Perché il contenimento è fallito? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],Vaccino Pandemico
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Vaccino Pandemico
La co-somministrazione del vaccino contro l’influenza da virus A(H1N1) con il vaccino dell’influenza stagionale può essere praticata ma deve essere eseguita inoculando i rispettivi vaccini in arti differenti, ricorrendo alla somministrazione di vaccino contro l’influenza stagionale non adiuvato.  Vaccino Pandemico
 
La paura degli effetti collaterali
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Le reazioni comuni scompaiono generalmente entro 1-2 giorni senza trattamento EMEA
EVENTI AVVERSI NEI BAMBINI EMEA
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Che terapia?
[object Object],[object Object],[object Object],DECONGESTIONANTI NASALI SEDATIVI DELLA TOSSE ANTISTAMINICI ANTIVIRALI ANTIBIOTICI Infezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazione Terapia sintomatica ANTINFIAMMATORI ANTIPIRETICI ANALGESICI
Indicazione per la profilassi dei contatti ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Farmaci Inibitori M2 Inibitori NA Amantadina Rimantadina Oseltamivir (TAMIFLU) Zanamivir (RELENZA)
Sensibilità agli antivirali dei ceppi influenzali 2009  Ceppo influenzale  Amantadine/ Rimantadine Oseltamivir (Tamiflu)   Zanamivir (Relenza) Virus stagionale  influenza A H1N1 (A/Brisbane/59/2007)   Sensibile Resistente  Sensibile Virus influenzale pandemico A H1N1 v ( A/California/07/2009)   Resistente  Sensibile Segnalazioni di ceppi resistenti Sensibile Virus stagionale  influenza A H3N2 (A/Brisbane/10/2007) Resistente  Sensibile Sensibile Virus stagionale  influenza B  (B/Brisbane/60/2008/ Victoria)  Resistente  Sensibile Sensibile
Terapia con antivirali in casi sospetti, probabili o confermati di influenza da  virus A (H1N1) v ,[object Object],[object Object],[object Object]
Terapia con antivirali ,[object Object],[object Object],[object Object]
Profilassi con antivirali ,[object Object],[object Object],[object Object]
Oseltamivir TAMIFLU Zanamivir RELENZA Dosaggio: Trattamento dell’influenza:   x 5 gg Adulti e adolescenti: 75 mg x 2  Prevenzione post-esposizione: Adulti e adolescenti: 75 mg al giorno per 10 giorni Dosaggio: Trattamento dell’influenza:   x 5 gg Adulti e adolescenti: 2 inalazioni (10 mg) x 2 Prevenzione post-esposizione: Adulti e adolescenti: 1 inalazione (5mg) al giorno per 10 giorni
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Grazie!

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Presentazione Influenza International
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Influenza 16 01 2009

  • 1. U.O. Medicina Protetta-Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo Giulio Starnini
  • 2. Dr. Fabrizio Pregliasco Dipartimento di Sanità Pubblica – Microbiologia – VirologiaFacoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano Prof Giovanni Rezza Dipartimento Malattie Infettive ISS Roma Dott. Orlando Armignacco U.O.C. Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo Dott.ssa Serena Dell’Isola U.O. Medicina Protetta- Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo si ringraziano gli altri autori per le slides fornite
  • 3.
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  • 7. Definizione di alcuni parametri epidemiologici ENDEMIA = i casi di una determinata malattia infettiva sono costantemente presenti nell’area in esame EPIDEMIA = elevata incidenza di nuovi casi di una malattia infettiva in una determinata area in un periodo di tempo limitato. I casi sono tra loro collegati PANDEMIA : epidemia con diffusione mondiale
  • 8.
  • 9. Current situation level, according to WHO
  • 10. Beveridge WI, WHO, 1977 “ Si sente spesso dire che le pandemie si verificano all’incirca ogni 10 anni, e che perciò presto ne avremo una. La storia, però, non supporta questa asserzione” QUANDO? Esiste un orologio biologico delle pandemie influenzali?
  • 11. *1: epidemia, 2: probabile pandemia, 3: pandemia Potter, C.W: Textbook of Influenza by Nichols, Webster, Hay, Blackwell, Science 1998 10 10 37 Anni? Le pandemie influenzali dell’era moderna 10 20 2005 H1 H2 H3 (dalle anatre) H1 K. Stöhr 30 Anni
  • 12. 1918 A/H1N1 Spagnola 1957 A/H2N2 Asiatica 1968 A/H3N2 Honk Kong 1977* A/H1N1 Russa *ha colpito sopratutto soggetti nati dopo 1957.
  • 13. Le pandemie del 20° secolo hanno causato una morbilità e una mortalità sostanziali A(H1N1) A(H2N2) A(H3N2) “ Influenza spagnola” “ Influenza asiatica ” “ Influenza Hong Kong ” 20-40 milioni di decessi 1-4 milioni di decessi 1-4 milioni di decessi Credit: US National Museum of Health and Medicine 1918 : 1957 : 1968 :
  • 14. INVERNO: PRIMAVERA: ESTATE: AUTUNNO: Gen 1830, Feb 1957 Mar 1847, Mag 1889, Mar 1918 , Mar 2009 Ago 1857, Aug. 1918 , Lug 1968 Ott/Nov 1732, ‘Aut’ 1781, Set/Ott 1800 In quale stagione?
  • 15. Cina Russia Messico USA Panama Africa 1781, 1830, 1957, 1968, 1800, 1847, 1889, 2009 1732 1857 1918 Paese Data di inizio della pandemia DOVE? Dove iniziano le pandemie influenzali?
  • 16. Incidenza di casi probabili e confermati di influenza A (H1N1)v, per data di inizio sintomi - Messico, 15 Marzo – 26 Aprile, 2009
  • 17. Virus dell’influenza A B C uccelli foche maiali mammiferi H1,H2, H3, N1, N2 (uomo) 7-8 filamenti Legame con acido sialico
  • 18. Il virus A è in grado di ricombinarsi con virus animali, generando ceppi dalle caratteristiche imprevedibili, con modifiche antigeniche radicali rispetto ai ceppi ai quali la popolazione esposta si è immunizzata.
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  • 21. Le variazioni antigeniche minori di H e N del virus A – DRIFT - sono causa delle epidemie annuali Il virus A è in grado di combinarsi con virus animali con modifiche antigeniche radicali - SHIFT - causa delle pandemie, eventi rari ma caratterizzati da elevata letalità Il virus B muta più lentamente e non causa pandemie Il virus C determina infezioni lievi delle prime vie aeree nei bambini
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  • 23. Ciclo replicativo del virus influenzale nelle cellule epiteliali delle alte vie aeree La polimerasi virale produce 1 errore ogni 10 Kb, ed essendo 10Kb anche la lunghezza dell’intero genoma viralesi può concludere che ogni virione maturo prodotto è di per se un mutante ! comparto extracellulare citoplasma nucleo gemmazione formazione di RNP sintesi proteica assemblaggio rilascio (neuraminidasi) sintesi di mRNA sintesi di cRNA replicazione zanamivir (NS1, NS2, NP, M1)
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  • 25. Origine del virus dell’influenza A (H1N1)Cal. /04/2009 v
  • 26. AGGRESSIVITA’ CLINICA Cosa sappiamo su virulenza e tasso di letalità? Sui casi confermati 0,2% (NYC) - 0.26% (UK) a 2% (Messico) Sui casi stimati 0.0008% (NYC) – 0.04% (UK) Sui casi stimati 0.001% (Napoli) – 0.0005% (Italia)
  • 27. Impatto (decessi) di A(H1N1)v nel mondo
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  • 33. Images from the 1918 Influenza Epidemic National Museum of Heath and Medicine
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  • 36. Influenza A: patogenesi Sindrome influenzale Distruzione delle cellule mucipare e ciliate Protezione** Replicazione nelle vie respiratorie Batterica secondaria Virale primaria Miocardite SNC Altre Polmonite * Di regola a bassa incidenza ** La protezione nei confronti di attacchi successivi dipende dalla affinità del ceppo virale implicato con quelli venuti in contatto precedentemente con l’ospite Anticorpi Cellule T Interferon Fattori patogenetici principali Risposta immunitaria Complicanze * Inoculazione del virus per aerosol
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  • 38. Agenti eziologici coinvolti nelle ILI e nelle IRA non ILI Rhinovirus Adenovirus RVS Coronavirus Orthomixovirus Raffreddore Influenza Paramixovirus Metapneumovirus
  • 39. Diagnosi differenziale: influenza o raffreddore? SINTOMO RAFFREDDORE INFLUENZA Febbre Rara > 38°C - esordio brusco Mal di testa Raro Forte Stanchezza Leggera Forte e precoce Tosse Rara Persistente Rinite Caratteristica Non frequente Starnuti Frequenti Non frequenti Gola Arrossata Caratteristica Non frequente Dolori Muscolari Rari Frequenti
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  • 45. Obiettivo dell’intervento è l’attenuazione, non l’abolizione del sintomo la febbre e gli eventi biologici che la provocano sono parte integrante della reazione dell’organismo ospite e del processo di guarigione l’obiettivo è, quindi, fare trascorrere nel modo meno sgradevole i giorni di malattia nell’attesa della spontanea guarigione Terapia sintomatica Infezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazione
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  • 55. I pilastri del controllo dell’Influenza
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  • 59. Le epidemie rispondono idealmente ad un’equazione del tipo: R o = C x  x D R o = Coefficiente di riproduzione di base: numero di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto  = Probabilità di trasmissione durante un contatto C = Tasso di acquisizione di nuovi contatti D = Durata della contagiosità Dinamiche epidemiche
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  • 63. La co-somministrazione del vaccino contro l’influenza da virus A(H1N1) con il vaccino dell’influenza stagionale può essere praticata ma deve essere eseguita inoculando i rispettivi vaccini in arti differenti, ricorrendo alla somministrazione di vaccino contro l’influenza stagionale non adiuvato. Vaccino Pandemico
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  • 65. La paura degli effetti collaterali
  • 66. EMEA
  • 67. EMEA
  • 68. EMEA
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  • 70. CDC
  • 71. CDC
  • 72. EMEA
  • 73. Le reazioni comuni scompaiono generalmente entro 1-2 giorni senza trattamento EMEA
  • 74. EVENTI AVVERSI NEI BAMBINI EMEA
  • 75. EVENTI AVVERSI NEI BAMBINI EMEA
  • 77.
  • 78.
  • 79. Farmaci Inibitori M2 Inibitori NA Amantadina Rimantadina Oseltamivir (TAMIFLU) Zanamivir (RELENZA)
  • 80. Sensibilità agli antivirali dei ceppi influenzali 2009 Ceppo influenzale Amantadine/ Rimantadine Oseltamivir (Tamiflu) Zanamivir (Relenza) Virus stagionale influenza A H1N1 (A/Brisbane/59/2007) Sensibile Resistente Sensibile Virus influenzale pandemico A H1N1 v ( A/California/07/2009) Resistente Sensibile Segnalazioni di ceppi resistenti Sensibile Virus stagionale influenza A H3N2 (A/Brisbane/10/2007) Resistente Sensibile Sensibile Virus stagionale influenza B (B/Brisbane/60/2008/ Victoria) Resistente Sensibile Sensibile
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  • 82.
  • 83.
  • 84. Oseltamivir TAMIFLU Zanamivir RELENZA Dosaggio: Trattamento dell’influenza: x 5 gg Adulti e adolescenti: 75 mg x 2 Prevenzione post-esposizione: Adulti e adolescenti: 75 mg al giorno per 10 giorni Dosaggio: Trattamento dell’influenza: x 5 gg Adulti e adolescenti: 2 inalazioni (10 mg) x 2 Prevenzione post-esposizione: Adulti e adolescenti: 1 inalazione (5mg) al giorno per 10 giorni
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Editor's Notes

  1. DP