2. Dr. Fabrizio Pregliasco Dipartimento di Sanità Pubblica – Microbiologia – VirologiaFacoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano Prof Giovanni Rezza Dipartimento Malattie Infettive ISS Roma Dott. Orlando Armignacco U.O.C. Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo Dott.ssa Serena Dell’Isola U.O. Medicina Protetta- Malattie Infettive Ospedale Belcolle Viterbo si ringraziano gli altri autori per le slides fornite
7. Definizione di alcuni parametri epidemiologici ENDEMIA = i casi di una determinata malattia infettiva sono costantemente presenti nell’area in esame EPIDEMIA = elevata incidenza di nuovi casi di una malattia infettiva in una determinata area in un periodo di tempo limitato. I casi sono tra loro collegati PANDEMIA : epidemia con diffusione mondiale
10. Beveridge WI, WHO, 1977 “ Si sente spesso dire che le pandemie si verificano all’incirca ogni 10 anni, e che perciò presto ne avremo una. La storia, però, non supporta questa asserzione” QUANDO? Esiste un orologio biologico delle pandemie influenzali?
11. *1: epidemia, 2: probabile pandemia, 3: pandemia Potter, C.W: Textbook of Influenza by Nichols, Webster, Hay, Blackwell, Science 1998 10 10 37 Anni? Le pandemie influenzali dell’era moderna 10 20 2005 H1 H2 H3 (dalle anatre) H1 K. Stöhr 30 Anni
13. Le pandemie del 20° secolo hanno causato una morbilità e una mortalità sostanziali A(H1N1) A(H2N2) A(H3N2) “ Influenza spagnola” “ Influenza asiatica ” “ Influenza Hong Kong ” 20-40 milioni di decessi 1-4 milioni di decessi 1-4 milioni di decessi Credit: US National Museum of Health and Medicine 1918 : 1957 : 1968 :
14. INVERNO: PRIMAVERA: ESTATE: AUTUNNO: Gen 1830, Feb 1957 Mar 1847, Mag 1889, Mar 1918 , Mar 2009 Ago 1857, Aug. 1918 , Lug 1968 Ott/Nov 1732, ‘Aut’ 1781, Set/Ott 1800 In quale stagione?
15. Cina Russia Messico USA Panama Africa 1781, 1830, 1957, 1968, 1800, 1847, 1889, 2009 1732 1857 1918 Paese Data di inizio della pandemia DOVE? Dove iniziano le pandemie influenzali?
16. Incidenza di casi probabili e confermati di influenza A (H1N1)v, per data di inizio sintomi - Messico, 15 Marzo – 26 Aprile, 2009
17. Virus dell’influenza A B C uccelli foche maiali mammiferi H1,H2, H3, N1, N2 (uomo) 7-8 filamenti Legame con acido sialico
18. Il virus A è in grado di ricombinarsi con virus animali, generando ceppi dalle caratteristiche imprevedibili, con modifiche antigeniche radicali rispetto ai ceppi ai quali la popolazione esposta si è immunizzata.
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21. Le variazioni antigeniche minori di H e N del virus A – DRIFT - sono causa delle epidemie annuali Il virus A è in grado di combinarsi con virus animali con modifiche antigeniche radicali - SHIFT - causa delle pandemie, eventi rari ma caratterizzati da elevata letalità Il virus B muta più lentamente e non causa pandemie Il virus C determina infezioni lievi delle prime vie aeree nei bambini
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23. Ciclo replicativo del virus influenzale nelle cellule epiteliali delle alte vie aeree La polimerasi virale produce 1 errore ogni 10 Kb, ed essendo 10Kb anche la lunghezza dell’intero genoma viralesi può concludere che ogni virione maturo prodotto è di per se un mutante ! comparto extracellulare citoplasma nucleo gemmazione formazione di RNP sintesi proteica assemblaggio rilascio (neuraminidasi) sintesi di mRNA sintesi di cRNA replicazione zanamivir (NS1, NS2, NP, M1)
26. AGGRESSIVITA’ CLINICA Cosa sappiamo su virulenza e tasso di letalità? Sui casi confermati 0,2% (NYC) - 0.26% (UK) a 2% (Messico) Sui casi stimati 0.0008% (NYC) – 0.04% (UK) Sui casi stimati 0.001% (Napoli) – 0.0005% (Italia)
33. Images from the 1918 Influenza Epidemic National Museum of Heath and Medicine
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36. Influenza A: patogenesi Sindrome influenzale Distruzione delle cellule mucipare e ciliate Protezione** Replicazione nelle vie respiratorie Batterica secondaria Virale primaria Miocardite SNC Altre Polmonite * Di regola a bassa incidenza ** La protezione nei confronti di attacchi successivi dipende dalla affinità del ceppo virale implicato con quelli venuti in contatto precedentemente con l’ospite Anticorpi Cellule T Interferon Fattori patogenetici principali Risposta immunitaria Complicanze * Inoculazione del virus per aerosol
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38. Agenti eziologici coinvolti nelle ILI e nelle IRA non ILI Rhinovirus Adenovirus RVS Coronavirus Orthomixovirus Raffreddore Influenza Paramixovirus Metapneumovirus
39. Diagnosi differenziale: influenza o raffreddore? SINTOMO RAFFREDDORE INFLUENZA Febbre Rara > 38°C - esordio brusco Mal di testa Raro Forte Stanchezza Leggera Forte e precoce Tosse Rara Persistente Rinite Caratteristica Non frequente Starnuti Frequenti Non frequenti Gola Arrossata Caratteristica Non frequente Dolori Muscolari Rari Frequenti
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45. Obiettivo dell’intervento è l’attenuazione, non l’abolizione del sintomo la febbre e gli eventi biologici che la provocano sono parte integrante della reazione dell’organismo ospite e del processo di guarigione l’obiettivo è, quindi, fare trascorrere nel modo meno sgradevole i giorni di malattia nell’attesa della spontanea guarigione Terapia sintomatica Infezioni respiratorie acute: impatto sociale e principi di automedicazione
59. Le epidemie rispondono idealmente ad un’equazione del tipo: R o = C x x D R o = Coefficiente di riproduzione di base: numero di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto = Probabilità di trasmissione durante un contatto C = Tasso di acquisizione di nuovi contatti D = Durata della contagiosità Dinamiche epidemiche
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63. La co-somministrazione del vaccino contro l’influenza da virus A(H1N1) con il vaccino dell’influenza stagionale può essere praticata ma deve essere eseguita inoculando i rispettivi vaccini in arti differenti, ricorrendo alla somministrazione di vaccino contro l’influenza stagionale non adiuvato. Vaccino Pandemico
80. Sensibilità agli antivirali dei ceppi influenzali 2009 Ceppo influenzale Amantadine/ Rimantadine Oseltamivir (Tamiflu) Zanamivir (Relenza) Virus stagionale influenza A H1N1 (A/Brisbane/59/2007) Sensibile Resistente Sensibile Virus influenzale pandemico A H1N1 v ( A/California/07/2009) Resistente Sensibile Segnalazioni di ceppi resistenti Sensibile Virus stagionale influenza A H3N2 (A/Brisbane/10/2007) Resistente Sensibile Sensibile Virus stagionale influenza B (B/Brisbane/60/2008/ Victoria) Resistente Sensibile Sensibile
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84. Oseltamivir TAMIFLU Zanamivir RELENZA Dosaggio: Trattamento dell’influenza: x 5 gg Adulti e adolescenti: 75 mg x 2 Prevenzione post-esposizione: Adulti e adolescenti: 75 mg al giorno per 10 giorni Dosaggio: Trattamento dell’influenza: x 5 gg Adulti e adolescenti: 2 inalazioni (10 mg) x 2 Prevenzione post-esposizione: Adulti e adolescenti: 1 inalazione (5mg) al giorno per 10 giorni