2. • Questo "pane" di vecchissima tradizione (preparato fin dai tempi dei Romani) è stato riconosciuto
• nella gastronomia tipica romagnola quale alimento sano e genuino e,come tante altre specialità
• ed antichi alimenti, ha unasua storia personale fra cultura popolare e ricette di cucina.
• Inizialmente la piadina la si trovava unicamente nelle tavole delle famiglie contadine al posto del pane
• quando la povertà si faceva maggiormente sentire, essendo preparata con un tipo di impasto
• che procurava una maggiore sensazione di sazietà poi, negli anni, l'evoluzione nella preparazione della
piadina ha fatto si che venisse modificata la ricetta originaria in base alle tradizioni ed alla cultura
• di ogni città della Romagna inserendosi nella cucina tradizionale romagnola fra i prodotti gastronomici
• tipici ed acquistando una fama non solo nazionale ma anche internazionale.
• Si mangia calda oppure fredda ed è buonissima sia da sola sia farcita con salumi, formaggi,salsiccia,
verdure gratinate o erbette (da non disdegnare lafarcitura dolce con nutella,mieleo marmellata).
3. -1000 gr Farina
-80 gr di strutto
-25 gr di lievito di
birra
-1 cucchiaino di
zucchero
-1 bicchiere di
acqua
-1bicchiere di latte
tiepido
-25 gr di sale
4. • Scioglieteil lievito nel latte tiepido con lo zucchero.Formate sulla spianatoia una fontanacon la farina
ed impastatela con tutti gli ingredienti tenendo il sale per ultimo. Lavorare con cura fino ad ottenere
un impasto liscio. Lasciatelo riposare per almeno 1 ora. Con il matterello formate dei cerchi del
diametro variabile tra i 15 ed i 30 cm.La cottura speciale avviene sui testi (speciali dischi) di terra cotta
refrattaria, messi ad arroventare possibilmente su braci di legna o carbonella o sul fuoco a gas. In
mancanzadel testo si può usare la padella di ferro.Per cuocere le piadine, riscaldate i testi e cuocetele
prima da una parte e poi dall'altra, bucherellandole con la forchetta, nei punti in cui dovessero
formarsi delle bolle. Sistemate in piatti o cestini, coprendole con un tovagliolo, o un canovaccio e
servitele caldissime.