Pan pop parade (il pane dei popoli a tutte le latitudini). Ecco la presentazione di Davide Corti (Terza C) sull'albero del pane e sul popolo degli Jumma.
2. Descrizione
Il nome Artocarpus deriva dal greco artos ( =
pane) e karpos ( = frutto) e fa riferimento
al gusto dei frutti dopo la cottura.
Le specie di questo genere sono tutte
legnose, alberi o arbusti che possono
raggiungere i 12m.
I FIORI:singoli fiori sono unisessuali, ma fiori
di entrambi i sessi coesistono sulla
stessa pianta. I fiori maschili sono molto
piccoli, ma riuniti in infiorescenze a forma
di spiga, lunghe talvolta decine di
centimetri. I fiori femminili hanno ovario,
sono piccoli e verdastri e sono riuniti
anch'essi in infiorescenze; ogni
infiorescenza può contenere più di mille
fiori.
LE FOGLIE:le foglie sono grandi, alterne,
ovali o lobate, e hanno forma diversa
secondo le specie.
IL FRUTTO:il frutto è di grandi dimensioni.
3. Distribuzione
E' spontaneo nell'Asia tropicale e in Oceania.
Molte specie del genere sono ampiamente coltivate nelle regioni d'origine e anche in altri paesi
tropicali per il frutto. Questa pianta cresce solitamente nelle pianure al di sotto dei 650m ma
alcuni esemplari sopravvivono anche a 1550m.s.l.m.
4. Utilizzo
Comunemente, i frutti, ricchi di carboidrati,
vengono consumati cotti, ma in alcuni
casi anche crudi.
Il frutti dell'albero del pane sono, a causa
dell'alto contenuto di amidi,
completamente indigesti e purganti allo
stato crudo.
Anche i semi sono commestibili (cotti) e
ricchi di proteine oltre che di oli.
E' usato anche per l'alimentazione degli
animali domestici, ai quali vengono forniti
i frutti (o gli scarti dei frutti) e talvolta
anche le foglie.
Alcune specie viene utilizzato anche il legno,
leggero e flessibile,adatto alla
fabbricazione di canoe.
Infine, alcune specie sono apprezzate per le
proprietà medicinali del lattice.
5. Principale fonte di cibo...
I frutti dell'albero del pane sono sferici od ovali,
grossi come pompelmi o al massimo come i
nostri meloni (diametro 10-20cm); di colore
verde e superficialmente rugosi al tatto, si
avvalgono di una scorza piuttosto coriacea.
Sono tipicamente divisi in moltissimi acheni,
ognuno circondato da un ricettacolo carnoso.
I frutti dell'albero del pane hanno una polpa
edule, di colore bianco e consistenza farinosa
(poiché ricca di amido); anche i semi (ormai
presenti solo nelle cultivar selvatiche) sono
edibili previo tostatura. Il frutto dell'albero del
pane può essere consumato fresco o
essiccato, fritto, arrostito, bollito o cotto al
forno. Vanta un apporto energetico piuttosto
significativo e prevalentemente fornito dai
carboidrati complessi.
Dal frutto dell'albero del pane (in particolare dalla
polpa) Ovviamente, prima della macinatura (in
mulino a martelli) il frutto dev'essere
sottoposto ad essiccazione.
6. ...per i popoli della foresta
Scoperto circa 3500 anni fa da dei
polinesiani oggi, per le popolazioni che
vivono nelle foreste è un importante
fonte di cibo.
La farina dell'albero del pane è una
buona fonte di carboidrati, di potassio e
di fibre. Essendo piuttosto calorica,
potrebbe essere utilizzata con successo
nel sostenere il fabbisogno energetico
dei consumatori meno agiati delle fasce
tropicali. L'elevato contenuto di
carboidrati ne fa un potenziale alimento-
base, che potrebbe essere utilizzato nella
lotta alla fame e per garantire la
sicurezza alimentare complessiva.
7. I frutti dell'albero del pane sono un alimento
base per molte popolazioni delle fasce
tropicali. La pianta produce frutti quasi
tutto l'anno, ma nei periodi di bassa
stagione (e nelle zone più fredde) non
sono sufficienti a soddisfare le necessità
primarie delle fasce meno abbienti. In
queste zone, per la popolazione povera, la
conservazione dei frutti freschi è
particolarmente problematica . Pertanto,
nel tentativo di prolungarne la shelf-life,
alcuni usano scavare delle fosse nel
terreno, all'interno delle quali, avvolti nelle
foglie, vengono lasciati fermentare i frutti
sbucciati e lavati.
8. Caratteristiche dell'ambiente
in cui vive
L'albero del pane è spontaneo in Oceania e
India, entrambi luoghi dal clima tropicale con
foreste alta piovosità e clima caldo.
Gli alberi sono ad alto fusto e molto
rigogliosi.
Gli abitanti di queste foreste sono soprattutto
nomadi o sedentari in piccoli villaggi. Vivono
di caccia e raccolta di frutti (frutti dell'albero
del pane) per lo più ricchi di carboidrati che
danno una sensazione di pieno.
9. Fauna e popoli a rischio
di estinzione
Nelle fasce tropicali la presenza di fauna
e flora è molto alta. Alcune specie sono
purtroppo in via di estinzione, a causa
delle coltivazioni in espansione e del
legname. Questo causa incontri
pericolosi tra gli uomini bianchi e altri
animali oppure tra indigeni delle foreste.
Questi incontri portano sempre alla
morte degli uni o degli altri.
Gli animali più a rischio sono tigre (India)
e cacatua delle palme (Oceania).
La popolazione più a rischio (tra India e
Oceania) è la popolazione degli JUMMA
(India).
10. La popolazione degli
JUMMA
Vivono principalmente sulle Hill Tracts sono
colline ripide e scoscese, dove la
coltivazione è difficoltosa.
Per utilizzare al meglio le risorse del terreno,
le tribù praticano l’agricoltura a rotazione:
coltivano ogni volta piccoli appezzamenti
del loro territorio, per poi trasferirsi in
altre aree, consentendo così alla terra di
rigenerarsi.
Questo metodo di coltivazione è conosciuto a
livello locale come “Juhm”, da cui il nome
collettivo “Jumma” assegnato alle tribù.
11. ...
Quali problemi devono affrontare?
Il governo del Bangladesh considera le CHT come terre disabitate in cui trasferire i coloni bengalesi
poveri, senza alcuna preoccupazione per le zone popolate dagli indigeni.
Sebbene fino a sessantacinque anni fa fossero gli unici abitanti delle Hill Tracts, a seguito
dell’arrivo dei coloni gli Jumma sono diventati una minoranza nella loro stessa terra.
Oltre ad essere sfrattati dagli invasori, ai quali vengono assegnate le terre migliori, gli Jumma sono
anche stati sconvolti dalla violenta repressione dell’esercito bengalese.
Dal 1971, anno in cui il Bangladesh ha conquistato l’indipendenza, gli Jumma vengono
sistematicamente assassinati, torturati, stuprati, e i loro villaggi bruciati.
Per difendersi dagli attacchi di questa politica genocida, gli Jumma hanno dato vita ad un partito
politico (Jana Samhati Samiti) dotato di una propria ala militare.
Sebbene nel 1997 gli Jumma abbiano firmato con il governo un accordo di pace che ha messo fine
alle atrocità peggiori, in realtà continuano ad essere espropriati delle loro terre e a subire
violenze.