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“IL MAGGIOLINO”
Il MAGGIOLINO è un insetto COLEOTTERO appartenente alla famiglia degli
scarabei.
SPECIE: Melolontha melolontha
GENERE: Melolontha
FAMIGLIA: Scarabei (Melolontidi)
ORDINE: Coleotteri
CLASSE: Invertebrati
PHYLUM: Artropodi
REGNO: Animali
LA STRUTTURA
Il corpo è diviso in: capo, torace, addome; presenta due elitre (le ali anteriori che
proteggono il secondo paio di ali e l'addome) e 6 zampe lunghe 1,5-2 cm, poco
mobili.
Solitamente è lungo 2-3 cm, di
colore bruno, nerastro o
verdastro.
La parte inferiore ha delle
strisce bianche e nere.
I maschi si riconoscono
soprattutto per le grandi
antenne a ventaglio, formate da
7 lamelle; quelle delle femmine
sono più piccole e composte da
6 lamelle.
Particolare e caratteristico è il
volo pesante con cui il
maggiolino si sposta, levandosi
dapprima verticalmente e
quindi proseguendo in senso
orizzontale.
LA RIPRODUZIONE
Il maggiolino è un insetto con ciclo
poliennale (più anni): gli adulti sfarfallano
in primavera, intorno a maggio (da cui il
nome in italiano).
Dopo l’accoppiamento la femmina depone
le uova nel terreno a 5-20 centimetri di profondità; usano deporre 30-40 uova da 1 a 4
volte all’anno.
Le larve - lunghe quasi 4 cm, sono di colore biancastro, oligopodi (ovvero munite di
zampe toraciche) e dall’addome particolarmente pronunciato - vivono sottoterra, si
nutrono di radici e impiegano da 3 a 5 anni per trasformarsi in adulti, soprattutto in
relazione alle condizioni climatiche. Nei periodi siccitosi e prima dell’arrivo
dell’inverno le larve si portano ancora più in profondità nel suolo; i nuovi adulti sono
già pronti in autunno, ma restano sottoterra e vi trascorrono l’inverno.
Alla fine dell’inverno del terzo anno la larva si scava celletta, di cui solidifica le
pareti con una saliva collante, ed inizia la trasformazione in ninfa.
Questo stato dura circa 7/8 settimane fino al sopraggiungere della primavera, dove la
trasformazione sarà completa. L’insetto adulto ormai sviluppato all’interno della
ninfa preme sulla cuticula che lo racchiudeva, la spacca ed esce aprendo un foro nella
celletta e scavandosi, con le zampette anteriori l’uscita verso l’esterno.
LA NUTRIZIONE
Il maggiolino è ben noto per l’abbondanza con cui può comparire intorno a maggio
sugli alberi, in particolare salici e piante da frutto, di cui divora foglie e gemme,
procurando danni a volte ingentissimi, soprattutto intorno all’imbrunire e con
particolare predilezione, in questo stadio della loro vita, per le latifoglie.
E’ un insetto polifago, ovvero si nutre a spese di un numero indefinito di specie
vegetali: attacca senza troppa distinzione alberi ed arbusti di tipo agrario,
ornamentale e forestale, e diverse piante spontanee. Si è adattato a nutrirsi degli
aghi più teneri dei pini.
Le larve si nutrono di radici.
DANNI
In quanto a danni questo insetto non lascia davvero a desiderare: entrambe le sue
forme sono pericolose per le piante:
• Gli adulti, che si nutrono di foglie, in caso di grandi infestazioni provocano
defogliazioni molto gravi,
• le larve nutrendosi di radici, sono particolarmente dannose ai vivai o alle
coltivazioni erbacee, specialmente se ortive in quanto si espiantano senza
opporre resistenza, perché le radici sono praticamente scomparse. Fattore questo
che le rende il principale nemico da abbattere.
RIMEDI
Lotta biologica applicata tramite inserimento antagonisti naturali (corvidi) ed insetti
parassitoidi delle larve: in molte zone viene infatti tenuta sotto controllo direttamente
dalla natura, attraverso diversi uccelli come corvi, cuculi ed altri delle stesse specie, o
con l’intervento dei ditteri larvevoridi, insetti parassitoidi delle larve
La lotta chimica viene condotta solo in caso di grandi infestazioni con pesticidi.
CURIOSITA’
Nei secoli passati si ricordano vere carestie causate da questi scarabei, come ad
esempio nel ‘600 in una contea irlandese, dove la popolazione fu costretta a
sopravvivere mangiandoli dato che avevano finito col fare piazza pulita di ogni pianta
commestibile sia coltivata sia spontanea.
Nel Medioevo in casi particolarmente gravi i maggiolini – come altri insetti
dannosi – venivano portati in tribunale dove erano processati per i danni
arrecati alla campagna. Si ha notizia di un processo avvenuto in Svizzera in cui i
coleotteri, nonostante la difesa di un brillante avvocato, furono condannati a
lasciare immediatamente il territorio, pena la scomunica!! Ovviamente rimasero
dov’erano, continuando a fare danni.
Nell’800 in Europa era diffusa l'abitudine di mangiare i maggiolini, sia allo stadio di
larva che nel suo stadio adulto: venivano mangiati dagli abitanti di diverse zone
montagnose dell'Europa, tra cui varie province dell'Italia.
Oltre a mangiarli, i maggiolini venivano utilizzati in un gioco: si legava l’insetto per
una zampa e dopo lo si lanciava in aria, in modo che nel sentirsi ricadere apriva le ali
e prendeva il volo. Già Antifone, poeta sitirico greco del V sec. a.c., paragona la
fantasia alla “melolonte che il fanciullo va volare attaccata a un filo”.
Roreto, maggio 2016
Alessia, Ludovica e Simona !
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  • 1. “IL MAGGIOLINO” Il MAGGIOLINO è un insetto COLEOTTERO appartenente alla famiglia degli scarabei. SPECIE: Melolontha melolontha GENERE: Melolontha FAMIGLIA: Scarabei (Melolontidi) ORDINE: Coleotteri CLASSE: Invertebrati PHYLUM: Artropodi REGNO: Animali LA STRUTTURA Il corpo è diviso in: capo, torace, addome; presenta due elitre (le ali anteriori che proteggono il secondo paio di ali e l'addome) e 6 zampe lunghe 1,5-2 cm, poco mobili. Solitamente è lungo 2-3 cm, di colore bruno, nerastro o verdastro. La parte inferiore ha delle strisce bianche e nere. I maschi si riconoscono soprattutto per le grandi antenne a ventaglio, formate da 7 lamelle; quelle delle femmine sono più piccole e composte da 6 lamelle. Particolare e caratteristico è il volo pesante con cui il maggiolino si sposta, levandosi dapprima verticalmente e quindi proseguendo in senso orizzontale.
  • 2. LA RIPRODUZIONE Il maggiolino è un insetto con ciclo poliennale (più anni): gli adulti sfarfallano in primavera, intorno a maggio (da cui il nome in italiano). Dopo l’accoppiamento la femmina depone le uova nel terreno a 5-20 centimetri di profondità; usano deporre 30-40 uova da 1 a 4 volte all’anno. Le larve - lunghe quasi 4 cm, sono di colore biancastro, oligopodi (ovvero munite di zampe toraciche) e dall’addome particolarmente pronunciato - vivono sottoterra, si nutrono di radici e impiegano da 3 a 5 anni per trasformarsi in adulti, soprattutto in relazione alle condizioni climatiche. Nei periodi siccitosi e prima dell’arrivo dell’inverno le larve si portano ancora più in profondità nel suolo; i nuovi adulti sono già pronti in autunno, ma restano sottoterra e vi trascorrono l’inverno. Alla fine dell’inverno del terzo anno la larva si scava celletta, di cui solidifica le pareti con una saliva collante, ed inizia la trasformazione in ninfa. Questo stato dura circa 7/8 settimane fino al sopraggiungere della primavera, dove la trasformazione sarà completa. L’insetto adulto ormai sviluppato all’interno della ninfa preme sulla cuticula che lo racchiudeva, la spacca ed esce aprendo un foro nella celletta e scavandosi, con le zampette anteriori l’uscita verso l’esterno. LA NUTRIZIONE
  • 3. Il maggiolino è ben noto per l’abbondanza con cui può comparire intorno a maggio sugli alberi, in particolare salici e piante da frutto, di cui divora foglie e gemme, procurando danni a volte ingentissimi, soprattutto intorno all’imbrunire e con particolare predilezione, in questo stadio della loro vita, per le latifoglie. E’ un insetto polifago, ovvero si nutre a spese di un numero indefinito di specie vegetali: attacca senza troppa distinzione alberi ed arbusti di tipo agrario, ornamentale e forestale, e diverse piante spontanee. Si è adattato a nutrirsi degli aghi più teneri dei pini. Le larve si nutrono di radici. DANNI In quanto a danni questo insetto non lascia davvero a desiderare: entrambe le sue forme sono pericolose per le piante: • Gli adulti, che si nutrono di foglie, in caso di grandi infestazioni provocano defogliazioni molto gravi, • le larve nutrendosi di radici, sono particolarmente dannose ai vivai o alle coltivazioni erbacee, specialmente se ortive in quanto si espiantano senza opporre resistenza, perché le radici sono praticamente scomparse. Fattore questo che le rende il principale nemico da abbattere. RIMEDI Lotta biologica applicata tramite inserimento antagonisti naturali (corvidi) ed insetti parassitoidi delle larve: in molte zone viene infatti tenuta sotto controllo direttamente dalla natura, attraverso diversi uccelli come corvi, cuculi ed altri delle stesse specie, o con l’intervento dei ditteri larvevoridi, insetti parassitoidi delle larve La lotta chimica viene condotta solo in caso di grandi infestazioni con pesticidi. CURIOSITA’ Nei secoli passati si ricordano vere carestie causate da questi scarabei, come ad esempio nel ‘600 in una contea irlandese, dove la popolazione fu costretta a sopravvivere mangiandoli dato che avevano finito col fare piazza pulita di ogni pianta commestibile sia coltivata sia spontanea.
  • 4. Nel Medioevo in casi particolarmente gravi i maggiolini – come altri insetti dannosi – venivano portati in tribunale dove erano processati per i danni arrecati alla campagna. Si ha notizia di un processo avvenuto in Svizzera in cui i coleotteri, nonostante la difesa di un brillante avvocato, furono condannati a lasciare immediatamente il territorio, pena la scomunica!! Ovviamente rimasero dov’erano, continuando a fare danni. Nell’800 in Europa era diffusa l'abitudine di mangiare i maggiolini, sia allo stadio di larva che nel suo stadio adulto: venivano mangiati dagli abitanti di diverse zone montagnose dell'Europa, tra cui varie province dell'Italia. Oltre a mangiarli, i maggiolini venivano utilizzati in un gioco: si legava l’insetto per una zampa e dopo lo si lanciava in aria, in modo che nel sentirsi ricadere apriva le ali e prendeva il volo. Già Antifone, poeta sitirico greco del V sec. a.c., paragona la fantasia alla “melolonte che il fanciullo va volare attaccata a un filo”. Roreto, maggio 2016 Alessia, Ludovica e Simona ! 1 E Scuola Secondaria di 1