1. GLI ALEUTI
Gli Aleuti, che si autodefiniscono Unanga, sono la popolazione indigena
delle Isole Aleutine, che si stendono a ghirlanda dalla penisola
dell’Alaska.
Oltre alle isole, occupano la parte settentrionale della penisola russa
adiacente.
Il nome Aleuti venne dato agli Unanga dai cacciatori di pellicce russi
nella seconda metà del 1700.
Prima dell’arrivo dei russi gli Aleuti erano circa 17.000. Erano
2. abilissimi cacciatori di mammiferi acquatici: balene, leoni marini, foche
e soprattutto lontre di mare, apprezzate per la carne e la pelliccia.
Dopo le prime spedizioni nello stretto di Bering, intorno al 1800 si
diffuse rapidamente l’idea che un eventuale commercio della pelliccia di
lontra - tanto apprezzata sia in Cina che in Russia - avrebbe fruttato
un’enorme ricchezza.
Così, in pochissimo tempo, si organizzarono equipaggi formati, per lo
più da banditi, condannati, criminali esiliati e avventurieri senza
scrupolo, che si insediarono nell’arcipelago delle isole aleutine,
decimando interi villaggi, tenendo in ostaggio donne e bambini e
costringendo gli Aleuti a cacciare le lontre anche in piena tempesta.
I russi sfruttarono le grandi capacità di caccia e di navigazione degli
Aleuti e, per aumentare sempre più la caccia alle lontre, fecero produrre
intere flotte di baidarka sia doppi che tripli per cacciare in modo
intensivo.
3. Epidemie di influenza e vaiolo decimarono gli Aleuti, molti morirono
durante le battute di caccia in condizioni estreme, mentre molti di loro
furono costretti dai russi a lasciare le loro terre, a stabilirsi in Unione
Sovietica e a lavorare in aziende statali. Fu così che, nel giro di
cinquant’anni, la popolazione aleutina scese da 17.000 persone a
poco più di 2.500 persone.
Il governo di S.Pietroburgo venne più volte informato di ciò che stava
succedendo e tentò anche di fermare quei massacri legati alla caccia
della lontra, ma le isole erano lontane e le attività dei cosacchi erano
difficili da controllare.
La cultura degli Aleuti, a contatto con i russi che la definivano
“barbara” e primitiva, fu notevolmente modificata. Gli Aleuti
praticavano lo sciamanismo: credevano che gli sciamani fossero in grado
di parlare con gli spiriti, di proteggere i cacciatori, di guarire i malati.
Inoltre gli Aleuti mummificavano i cadaveri: dopo la mummificazione li
deponevano in caverne o sotto tumuli di neve, in posizione rannicchiata
e con maschere di legno sul viso. A contatto con i russi essi divennero
cristiani, molto miti e pacifici.
Inoltre, con il tempo, gli Aleuti furono profondamente influenzati dalla
cultura eschimese.
Oggi gli Aleuti sono circa 1700, di cui oltre 700 sono mezzo-sangue.
L'occupazione fondamentale è ancora la grossa caccia agli animali
marini, che vengono inseguiti nel kayak a uno o due posti e colpiti con
l'arpione spinto dal propulsore, con la lancia e con l'arco a freccia
arpionata. Un tempo gli Aleuti usavano vivere in grandi case collettive,
che ospitavano molte famiglie; oggi questo stile di vita è andato perso e
4. gli Aleuti vivono in case monofamigliari, fatte di legno, a struttura
quadrangolare, ricoperte di terra durante l'inverno.
Interessanti sono le cerimonie che segnano il passaggio all’età adulta,
le danze con l’uso di maschere e alcune cerimonie di carattere religioso
in cui dominano i gesti, le espressioni del volto, i movimenti del corpo
e la danza.