Visual management con il design thinking, Andrea De Muri, 10/07/2015Progetto Imprenderò
Il Design Thinking rappresenta un importante approccio progettuale alla creazione di prodotti e servizi e ha cambiato il modo in cui sono percepiti i progetti.
L'organizzazione dell'azienda deve tener conto di due opposte esigenze: da una parte deve canalizzare in maniera ordinata i processi e le procedure che permettono una alta standardizzazione, mentre dall'altra deve riuscire a liberare le iniziative che provengono da più fonti così che l'idea individuale si possa trasformare in innovazione.
Sono due piatti della bilancia che vanno costantemente equilibrati e tarati sulla base delle specifiche di ciascuna realtà aziendale. Così, uno studio di architettura dovrà dare più spazio alla creatività, dando comunque delle regole per la gestione dei progetti in cantiere, mentre un panificio dovrà dare delle rigide regole in termini di orari di apertura, chiusura, lavorazione e impasti. Propendere solo per uno dei due piatti della bilancia, rinnegando l'altro condurrà in ogni caso ad una sproporzione. Il panettone nasce da uno sbaglio, lo sbaglio di Toni che nella sua ricerca di una nuova ricetta creò una novità, fosse stato irrigidito nelle regole, oggi non avremmo un dolce tipico per festeggiare il Natale. Al tempo stesso, ad andare troppo appresso alla fantasia e all'estro rischiamo comunque, di perder del tempo senza concludere.
Una presentazione in formato "slides" sugli elementi di base del Project Management. Documento elaborato nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
Presentazione sull' importanza del coinvolgimento delle persone in azienda e su un caso di implementazione. Presentata al convegno organizzato da Ecosistema 2.0 allo SMAU di Milano il 19 Ottobre 2011
Riforma, modifica dei modelli e cambiamento organizzativocittametro
Slide presentate da Bruno Carapella durante il webinar "L’analisi e la riprogettazione organizzativa nell’ambito del riassetto delle Province e delle Città Metropolitane" realizzato il 13 novembre 2015 nell'ambito del progetto "Verso la costituzione delle Aree Metropolitane e la riorganizzazione delle Province" del Formez PA.
Visual management con il design thinking, Andrea De Muri, 10/07/2015Progetto Imprenderò
Il Design Thinking rappresenta un importante approccio progettuale alla creazione di prodotti e servizi e ha cambiato il modo in cui sono percepiti i progetti.
L'organizzazione dell'azienda deve tener conto di due opposte esigenze: da una parte deve canalizzare in maniera ordinata i processi e le procedure che permettono una alta standardizzazione, mentre dall'altra deve riuscire a liberare le iniziative che provengono da più fonti così che l'idea individuale si possa trasformare in innovazione.
Sono due piatti della bilancia che vanno costantemente equilibrati e tarati sulla base delle specifiche di ciascuna realtà aziendale. Così, uno studio di architettura dovrà dare più spazio alla creatività, dando comunque delle regole per la gestione dei progetti in cantiere, mentre un panificio dovrà dare delle rigide regole in termini di orari di apertura, chiusura, lavorazione e impasti. Propendere solo per uno dei due piatti della bilancia, rinnegando l'altro condurrà in ogni caso ad una sproporzione. Il panettone nasce da uno sbaglio, lo sbaglio di Toni che nella sua ricerca di una nuova ricetta creò una novità, fosse stato irrigidito nelle regole, oggi non avremmo un dolce tipico per festeggiare il Natale. Al tempo stesso, ad andare troppo appresso alla fantasia e all'estro rischiamo comunque, di perder del tempo senza concludere.
Una presentazione in formato "slides" sugli elementi di base del Project Management. Documento elaborato nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
Presentazione sull' importanza del coinvolgimento delle persone in azienda e su un caso di implementazione. Presentata al convegno organizzato da Ecosistema 2.0 allo SMAU di Milano il 19 Ottobre 2011
Riforma, modifica dei modelli e cambiamento organizzativocittametro
Slide presentate da Bruno Carapella durante il webinar "L’analisi e la riprogettazione organizzativa nell’ambito del riassetto delle Province e delle Città Metropolitane" realizzato il 13 novembre 2015 nell'ambito del progetto "Verso la costituzione delle Aree Metropolitane e la riorganizzazione delle Province" del Formez PA.
Tre fattori influenzano il tasso ottimale di crescita:
1)fattore finanziario;
2)fattore mercato / o economico;
3) fattore manageriale
Qui di seguito tratteremo il fattore m
Project work a cura dei partecipanti del master ISTUD in Risorse Umane e Organizzazione 2019-2020: Giuseppe Canonico Federico Fenech Maria Francesca Mafrica Eva Palumbo Andrea Parodi Giulia Rinaudo
Slide del corso di Change Management effettuato presso La Spix Italia, un'azienda di archiviazione sostitutiva. Il corso parte da alcune analisi che possono essere svolte all'interno dell'azienda e tenta di dare degli strumenti per comprendere al meglio le necessità di innovare l'azienda. Con un percorso per farlo.
Lo Smart Working è un approccio all'organizzazione del lavoro per ottenere maggiore efficienza ed efficacia nel raggiungimento dei risultati attraverso una combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, in parallelo con l'ottimizzazione degli strumenti e degli ambienti di lavoro.
L'innovazione manageriale nello sviluppo dei servizi e dei prodottiClaudio Saurin
Oggi ci troviamo a fronteggiare la velocità e l'imprevedibilità del cambiamento, spesso interagendo in modo non lineare con molti elementi fra loro diversi: questa è la definizione di complessità delle organizzazioni.
In questo contesto, innovare il processo di sviluppo di servizi e prodotti è strategico; si tratta di una innovazione manageriale che è prima di tutto una innovazione culturale.
Per fare questo occorrono nuovi stili di leadership e nuove modalità di gestione dei progetti.
Cercheremo di raccontare il passaggio che sta avvenendo nello stile manageriale in diversi contesti, lontano da noi, in modo eclatante (Toyota, Google, Apple) o vicino a noi, in modo silenzioso (la bella azienda della profonda provincia veneta, Breton).
Il manager deve cambiare, guidando il suo team in modo condiviso e divenendone parte integrante, in un panorama che, pur complesso e frammentato, offre strumenti per essere affrontarlo con più serenità.
Le metodologie Lean di derivazione Toyota e le metodologie Agili elaborate per sostenere lo sviluppo turbolento del software, gli strumenti della community 2.0 ed il classico Gantt di progetto, diventano gli ingredienti che, miscelati in funzione del tipo di organizzazione e del progetto, consentono di gestire con efficacia ed efficienza la complessità dei progetti di oggi.
E' riportato anche un esempio di una applicazione di Hybrid Project Management per la gestione dei cantieri edili, sviluppata in collaborazione con l'architetto Daniela Rinaldi di Verona.
Una presentazione in formato "slides" su come pensare in modo "Agile". Documento elaborato nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
La settimana KAIZEN: eliminare sprechi nelle organizzazioni di servizioFranco Pieracci
Ciò che vediamo nella nostra organizzazione è qualcosa che produce valore per il Cliente? Se NO, perché farlo; se SI, perché non farlo meglio?
In base a questa e un'altra serie di domande si eliminano definitivamente gli sprechi, riducendo costi e massimizzando i profitti.
Tre fattori influenzano il tasso ottimale di crescita:
1)fattore finanziario;
2)fattore mercato / o economico;
3) fattore manageriale
Qui di seguito tratteremo il fattore m
Project work a cura dei partecipanti del master ISTUD in Risorse Umane e Organizzazione 2019-2020: Giuseppe Canonico Federico Fenech Maria Francesca Mafrica Eva Palumbo Andrea Parodi Giulia Rinaudo
Slide del corso di Change Management effettuato presso La Spix Italia, un'azienda di archiviazione sostitutiva. Il corso parte da alcune analisi che possono essere svolte all'interno dell'azienda e tenta di dare degli strumenti per comprendere al meglio le necessità di innovare l'azienda. Con un percorso per farlo.
Lo Smart Working è un approccio all'organizzazione del lavoro per ottenere maggiore efficienza ed efficacia nel raggiungimento dei risultati attraverso una combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, in parallelo con l'ottimizzazione degli strumenti e degli ambienti di lavoro.
L'innovazione manageriale nello sviluppo dei servizi e dei prodottiClaudio Saurin
Oggi ci troviamo a fronteggiare la velocità e l'imprevedibilità del cambiamento, spesso interagendo in modo non lineare con molti elementi fra loro diversi: questa è la definizione di complessità delle organizzazioni.
In questo contesto, innovare il processo di sviluppo di servizi e prodotti è strategico; si tratta di una innovazione manageriale che è prima di tutto una innovazione culturale.
Per fare questo occorrono nuovi stili di leadership e nuove modalità di gestione dei progetti.
Cercheremo di raccontare il passaggio che sta avvenendo nello stile manageriale in diversi contesti, lontano da noi, in modo eclatante (Toyota, Google, Apple) o vicino a noi, in modo silenzioso (la bella azienda della profonda provincia veneta, Breton).
Il manager deve cambiare, guidando il suo team in modo condiviso e divenendone parte integrante, in un panorama che, pur complesso e frammentato, offre strumenti per essere affrontarlo con più serenità.
Le metodologie Lean di derivazione Toyota e le metodologie Agili elaborate per sostenere lo sviluppo turbolento del software, gli strumenti della community 2.0 ed il classico Gantt di progetto, diventano gli ingredienti che, miscelati in funzione del tipo di organizzazione e del progetto, consentono di gestire con efficacia ed efficienza la complessità dei progetti di oggi.
E' riportato anche un esempio di una applicazione di Hybrid Project Management per la gestione dei cantieri edili, sviluppata in collaborazione con l'architetto Daniela Rinaldi di Verona.
Una presentazione in formato "slides" su come pensare in modo "Agile". Documento elaborato nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
La settimana KAIZEN: eliminare sprechi nelle organizzazioni di servizioFranco Pieracci
Ciò che vediamo nella nostra organizzazione è qualcosa che produce valore per il Cliente? Se NO, perché farlo; se SI, perché non farlo meglio?
In base a questa e un'altra serie di domande si eliminano definitivamente gli sprechi, riducendo costi e massimizzando i profitti.
Vogliamo esplorare insieme come il Design Thinking possa essere un paradigma e un set di metodologie utili a progettare altri tipi di soluzioni: modelli di business, processi organizzativi, azioni di marketing, piani commerciali e così via.
Attraverso le quattro regole del Design Thinking vedremo come approcciare in modo diverso i progetti e le sfide che affrontiamo ogni giorno.
Webinar: Policy & Procedure Management - Come può un’organizzazione sapere se...CONFORMIS IN FINANCE SRL
La gestione delle procedure comporta molto di più di una semplice scrittura e pubblicazione in una directory aziendale. La gestione delle procedure, che disciplinano i processi critici della tua organizzazione, non può essere efficace senza uno specifico framework.
TotalCompliance® è un portale online progettato per la gestione delle policy e delle procedure basato su di uno specifico framework operativo che prescrive, governa e guida lo sviluppo dei prodotti e l'erogazione dei servizi.
"Extremely Scaled Agile": situazioni "estreme" in cui si adottano metodologie Agili (esempio: trasformazione di enormi organizzazioni, con prodotti molto complessi, clienti per nulla Agili). Vedremo quali sono i problemi principali da affrontare (con particalare riferimento ai PO), quando si "scala" Agile in tali organizzazioni: mancanza di ownership, Managers tradizionali, clienti che impongono certificazioni, codice legacy, dipendenze tra i Team, problemi architetturali, difficoltá nel rimuovere impedimenti a livello piú alto, mancanza di feedback dal cliente e di Visione. Come puó, chi crede fortemente nell´Agilitá, sopravvivere a tutto cio?
Team Empowerment facile a dirsi, ma nella realtà ....Stefano Muro
Team Empowerment, facile a dirsi un po' meno nella pratica. Vi racconto cosa vuol dire rendere un team empowered, i problemi che si incontrano e qualche possibile soluzione. Queste sono le slide presentate al #MiniIADBA Mini Italian Agile Day di Bari
Le difficoltà di introduzione dello stile Agile nello sviluppo software Enterprise non è quasi mai frutto di stupide resistenze dal basso. Tutta la cultura Enterprise congiura contro l'Agile e porta a risultati mediocri, spesso pessimi.
Sono forse HR, Organizzazione, Procurement, Controllo di Gestione, Project Management e pianificazione del Budget i veri nemici?
Quali sono i cambi di cultura da far passare per permettere migliori performance allo sviluppo software nelle grosse aziende?
Complessità, Servant Leadership, Beyond Budgeting possono essere gli accessori efficaci per intraprendere un percorso diverso?
Secondo incontro del Roma-xpug nel quale si effettuerà una 'round-table' sui valori e i principi che sono alla base delle metodologie Lean e Agili. L'incontro prevede una breve presentazione di Fabio Armani a cui seguirà un panel aperto per scambiarsi opinioni e esperienze.
Second Meeting of the Rome-xpug in which we'll make a 'round-table' on the values and principles that are the basis of Lean and Agile methodologies. The meeting includes a short presentation by Fabio Armani, followed by an open panel to exchange views and experiences.
Intervento di Giovanna Raffaella Stumpo, Studio Legale Stumpo di Milano, presso l'Ordine degli Avvocati di Milano - 30/10/2014, Fondazione Ambrosianeum, Milano
La soluzione proposta da Kairòs Solutions è il Tg Team, un percorso di 1 giornata basato sulla metafora della redazione di un telegiornale allnews.
I partecipanti sono stati suddivisi in 7 redazioni con il compito di contribuire alla realizzazione del telegiornale, raccontando le notizie riguardanti le diverse business unit.
Al centro dell’aula è stata posizionata la newsroom, una redazione di coordinamento con gli speaker del telegiornale.
Agile Project Management - the Board Game workshopGiulio Roggero
Agile workshop based on the board game "Agile: the Board Game" -
http://code.google.com/p/agile-the-board-game
(Italian Version).
During this 1day workshop participants embrace the Agile values and Lean principles using the Agile board game and the A3 Airplane game.
The spirit of the workshop is learning by doing.
You can download and use freely these slide under CC3 License.
SWOT Analysis
Marketing Mix
Come definire il prezzo di un prodotto/servizio
Come promuovere un prodotto/servizio
L’importanza della catena di distribuzione
L’idea innovativa e la sua tutela di Davide Petraz (25/05/2015)Progetto Imprenderò
Intervento di Davide Petraz, Avvocato, è socio dello studio di consulenza GLP, con sedi a Udine, Milano Perugia, Zurigo e San Marino. Ha una pluriennale esperienza nell’ambito della proprietà industriale. È mandatario per brevetti italiani e europei, oltre che per marchi e modelli comunitari.
Franchising: sapere cos'è ed apprezzarne l'utilità di Italo Bussoli (09/02/2015)Progetto Imprenderò
Intervento di Italo Bussoli, Segretario Generale e Vice Presidente Assofranchising, durante il seminario di Imprenderò "Franchising: diventare imprenditori di successo", 09/02/2015 a Udine
Intervento di Sara Fantini sul tema della comunicazione d'impresa durante il seminario di Imprenderò "Franchising: diventare imprenditori di successo", 09/02/2015 a Udine
Seminario "Be social e on-line: strategie web di successo" intervento di Fran...Progetto Imprenderò
Francesca Marchesi, esperta di comunicazione di impresa
Gli strumenti del web marketing: e-mail, newsletter, blog, sito internet, forum..
Il web 2.0: i social network e loro principali caratteristiche facebook, linkedin, twitter..
La reputazione in rete e strategie per fronteggiare le criticità
Strumenti di misurazione della reputazione online
Presentazione di case history
Ti posto, ti twitto, ti taggo! Presentazione di Rosy Russo - 06/10/2014Progetto Imprenderò
La mattinata ha visto protagonista Rosy Russo, social media manager e copywriter, titolare dello studio di comunicazione Errequadrato, che ha approfondito l’uso dei due social network più famosi, Facebook e Twitter.
Ti posto, ti twitto, ti taggo! Presentazione di Davide Nonino - 06/10/2014Progetto Imprenderò
La sessione pomeridiana ha visto l’intervento di Davide Nonino, digital strategist, che ha trattato il vasto tema dei social media per immagini: Youtube, Pinterest e Instagram.
Enrico Bisetto e Damiano Bordignon di Sestyle, società di comunicazione di Treviso, presentano al pubblico la “I.P.E.R. Formula” del personal branding durante l'Idayfvg di Gorizia, il 24 luglio 2014
Elenco degli utenti che con il supporto di Imprenderò hanno avviato una start up o uno spin off, hanno seguito un percorso di trasmissione d’impresa, sono stati accompagnati nel passaggio generazionale.
Pubblicazione: Novembre 2012
2. • Il piano operativo
– La struttura organizzativa e i meccanismi
operativi
– Il management team
Agenda
Prof. Francesca Visintin 2
3. • Il piano operativo
– La struttura organizzativa e i meccanismi
operativi
– Il management team
Agenda
Prof. Francesca Visintin 3
4. • L’organizzazione è composta da:
– Struttura organizzativa: modello impiegato per la
divisione del lavoro fra i membri
dell’organizzazione e i meccanismi di
coordinamento impiegati
– Meccanismi operativi: sistemi che fanno
funzionare l’organizzazione. I principali sono quelli
decisionali, i sistemi informativi, la
programmazione e il controllo e la gestione delle
risorse umane.
– Stile di direzione: da un basso grado di libertà dei
subordinati a quelli in cui i gradi di libertà sono via
via maggiori
Il piano operativo
Prof. Francesca Visintin 4
5. La struttura organizzativa
Prof. Francesca Visintin 5
Compiti
MANSIONE
Livello gerarchico/
Grado di discrezionalità
Posizione organizzativa: (Y; x1+x2+x3..)
6. Fasi:
1. Individuazione dei compiti elementari o di
base che l’organizzazione sarà chiamata a
realizzare
2. Assegnazione dei compiti alle mansioni
3. Progettazione delle modalità di
coordinamento
4. (per le imprese più grandi: Assegnazione
delle mansioni alle unità organizzative)
Progettare la struttura organizzativa
Prof. Francesca Visintin 6
7. • L’aggregazione dei compiti in mansioni (e
poi in unità organizzative) può essere
realizzata efficacemente tenendo conto di:
1. Specificità delle
conoscenze/specializzazione
2. Interdipendenze tecniche
3. Grado di incertezza/complessità
4. Bisogni di crescita psicologica e
socialità degli attori
Progettare la struttura organizzativa
Prof. Francesca Visintin 7
8. 1. Specificità delle conoscenze: necessarie per svolgere in
modo efficace ed efficiente un compito rispetto a un
altro. All’aumentare della specificità delle competenze
aumenteranno le interdipendenze informative e diverrà
conveniente riunire le attività all’interno di una stessa
mansione.
– Tipi di specializzazione
– Specializzazione per funzioni
– Specializzazione per prodotto/progetto
– Specializzazione per mercato
Progettare la struttura organizzativa
Prof. Francesca Visintin 8
9. 2. Tipi di interdipendenze:
Progettare la struttura organizzativa
Prof. Francesca Visintin 9
Soggetti
O
A B C
O
A B C
O
A B C
Generica Sequenziale Reciproca
10. • Coordinamento: sincronizzare ed armonizzare gli sforzi
delle varie unità all’interno dell’organizzazione
• Tipi di coordinamento
– Interdipendenza generica -> standardizzazione del processo
(emanazione di procedure, regole per permettere agli attori di
contribuire ciascuno con la propria prospettiva al fine comune);
standardizzazione delle conoscenze
– Interdipendenza sequenziale -> programmi (cadenzano lo
svolgimento delle operazioni garantendo un flusso regolare
dell’attività)
– Interdipendenza reciproca -> mutuo adattamento
– Altri tipi: supervisione diretta
Prof. Francesca Visintin 10
Progettare la struttura organizzativa
11. 3. Grado di incertezza/complessità dell’ambiente
Progettare la struttura organizzativa
Prof. Francesca Visintin 11
Placido e
casuale
Placido e
connesso
Agitato e
reattivo
Turbolento
Considerevo
le
Scars
o
Scars
a
Considerevol
e
Forza delle connessioni ambientali
12. 4. Bisogni di crescita psicologica e socialità degli attori
Progettare la struttura organizzativa
Prof. Francesca Visintin 12
autorealizzazione
affermazione
accettazione
sicurezza
sopravvivenza
“piramide di Maslow”
13. • La forma semplice:
– Vertice presidiato dall’imprenditore (linee strategiche,
mercati, tecnologie, risorse su cui far leva; gestione
quotidiana; scelta dei collaboratori e coordinamento).
– Collaboratori compongono il nucleo operativo
– Meccanismi di coordinamento: essenzialmente la
supervisione diretta + standardizzazione
– Processi decisionali emergono dai comportamenti
dell’imprenditore
– Valutazione: delle persone piuttosto che del contributo
– Comunicazioni procedono dall’alto verso il basso
Progettare la struttura organizzativa
Prof. Francesca Visintin 13
14. • La forma gerarchico funzionale
Altri modelli…
Prof. Francesca Visintin 14
President
Finance
Department
Financial
Accountant
Budget
Analyst
Management
Accountant
Engineering
Department
Product
Designer
Draftsperson
Electrical
Designer
Marketing
Department
Market
Researcher
Advertising
Specialist
Market
Planner
Purchasing
Department
Buyer
Buyer
Buyer
Project Manager
New
Product B
Project Manager
New
Product A
Project Manager
New
Product C
15. Organigramma: esempio
Prof. Francesca Visintin 15
Direzione generale
Enzo Bearzot
Gestione del
personale
Dino Zoff
Amministrazione
Claudio Gentile
Produzione
Paolo Rossi
16. • Riportare l’organigramma con una struttura
organizzativa adeguata alle attività che si intendono
svolgere
• Spiegare brevemente i meccanismi operativi (quale
posizione prende le decisioni, meccanismi di
incentivazione, valutazione e controllo)
• Utilizzare la terminologia corretta
In sintesi.. nel business plan
Prof. Francesca Visintin 16
17. • Il piano operativo
– La struttura organizzativa e i meccanismi
operativi
– Il management team
Agenda
Prof. Francesca Visintin
17
18. • Il piano operativo
– La struttura organizzativa e i meccanismi
operativi
– Il management team
Agenda
Prof. Francesca Visintin 18
19. • E’ questa la sezione in cui dovete convincere i
finanziatori che siete un gruppo vincente su cui
scommettere.
• Questa sezione dovrà contenere:
– Informazioni sui membri del gruppo (competenze e
conoscenze specifiche apportate alla start up)
– Dettagli sulle esperienze professionali precedenti
– Qualsiasi carenza di competenze e come intendete risolvere
il problema
– Il numero di persone che intendete assumere
– I curriculum vitae dovrebbero essere inclusi in appendice
Il management team
Prof. Francesca Visintin 19
20. – Grado di omogeneità di un team
– Esperienze precedenti
– Dimensione
Come dovrebbe essere un team?
Prof. Francesca Visintin 20
21. • Alcuni sintomi di Group Think sono:
• L’illusione di invulnerabilità (i membri sorvolano sui pericoli
ovvi e sono eccessivamente ottimisti)
• La razionalizzazione collettiva (i membri discreditano
qualsiasi argomentazione contraria al pensiero del gruppo)
• L’illusione di moralità (i membri credono che le loro decisioni
siano moralmente corrette ed ignorano le conseguenze
etiche delle loro decisioni)
• Utilizzo eccessivo di stereotipi (il gruppo costruisce stereotipi
negativi dei rivali esterni al gruppo stesso)
• Pressione al conformismo (i membri esercitano delle
pressioni su chiunque nel gruppo esprima opinioni
contrastanti con l’idea dominante del gruppo)
• Autocensura (I membri non esprimono il proprio dissenso)
Patologie di gruppo
22. • Comunicano apertamente e liberamente
• Ognuno offre feedback agli altri
• Ognuno si sente responsabile per gli altri
• Gestiscono il tempo in modo efficace
• Utilizzano il valore e i punti di vista di
ciascuno
• Definiscono e seguono delle guidelines
comuni
• Gestiscono il conflitto efficacemente
Caratteristiche delle high-performing teams
23. Processo di sviluppo di un
team
FORMING
STORMING
NORMING
PERFORMING
Stage 1
Partecipazione
Stage 2
Sub-Grouping
Stage 3
Confronto
Stage 4
Collaborazione
24. • Riconoscere e pianificare l’inevitabile ciclo
• Dedicare tempo alle attività di pianificazione
• Identificare i problemi del team
• Definire e rafforzare le norme
• Ridefinire il percorso di formazione ogni volta che
qualcosa cambia
• Non tollerare la sindrome della “prima donna”
Chiavi per creare un HPWT
26. Caratteristiche della pubertà
•Successo ed arroganza
•Non vede problemi- solo opportunità
•Ogni opportunità è una priorità
•No sistemi, no politiche, no controllo
•Pianificare sulla base delle speranze
•Il fondatore non riesce a delegare
•Il fondatore è il primo a violare le regole
27. Pubertà --
Questioni tipiche del team
Mancanza di diversità nelle skill e nei punti di vista
Resistenza del fondatore
“Group think”
CEO assume gli amici invece di coloro di cui ha bisogno
Sviluppo dei ruoli
28. • Chiarire la visione, i valori e le regole del gioco.
• Accordarsi sugli standard e le relative responsabilità
• Definire una visione del leader
• Creare una chiara descrizione dei ruoli
• Timing delle valutazioni
• Riservare del tempo al team-building
Pubertà --
Attività raccomandate
29. Caratteristiche dell’adolescenza
• Elevato turnover, lamentele dei leader
• Caotico, senza priorità
• Costanti cambiamenti nei ruoli
• Ribellione verso la struttura organizzativa
• I senior manager fanno ancora troppe attività
pratiche.
30. • Aggiunte al team permettono una riduzione dei ruoli
• Le attività da fare possono superare le capacità dei
fondatori
• La dimensione e complessità del business
richiedono una minore partecipazione al processo
decisionale
• Un cambiamento nel CEO possono comportare un
cambiamento di stile
Adolescenza --
Questioni tipiche del team
31. • Assicurarsi che la struttura evolva con la vision
• Chiarire bene I nuovi ruoli prima di assumere nuove
persone
• Supportare gli individui nel cambiamento
• Affrontare cambiamenti nella partecipazione ai processi
decisionali
• Valutazioni e feedback
• Continuare a dedicare tempo al team-building
• Costruire team funzionali
Adolescenza --
Attività raccomandate
32. Adulto maturo
Emerge l’adulto
Adolescenza
Pubertà
Infanzia
LEADERSHIP
Pianifica la crescita
•Sviluppa la strategia di crescita
•Disciplina!
•Costruisci il nuovo livello di
leadership
Pianificazione
•Sviluppa e pianifica sulla base del piano
strategico
• Crea la base per valutare la performance
•Identifica e gestisci I bisogno della strutttura
Leadership effettiva
•Dai supporto all’introduzione del prodotto
•Pianifica per la scalabilità
•Identifica le esigenze di skill e di individui
33. • Chi sono i membri del nostro team? Cosa li
distingue? (istruzione, specializzazione, esperienze,
etc.)
• Quali sono le competenze rilevanti nello sviluppo
dell’idea e della start-up?
• Quali sono gli obiettivi che i membri del team si sono
posti in relazione all’impresa? Quali sono le
motivazioni individuali dei membri del team?
• Quali esperienze o capacità mancano? Come si
sopperirà a questa mancanza?
Domande chiave: management team
Prof. Francesca Visintin 33
38. Why is the Team So Important?
StaffDepartures
Shit
happens.
Great teams
handle
adversity better
PR
Disasters
39. The Co-founder Mantra is a Sacred Cow in Silicon Valley – I
Believe It’s Overplayed
http://www.bothsidesofthetable.com/2011/05/09/the-co-founder-mythology/
41. Huge Premium for Taking First Leap. Can Hire Cofounders with
Large Equity & Keep Creative Control
42. But I Know You’re Going to All Want Co-Founders So Just
Make Sure You Understand Prenuptials
http://www.bothsidesofthetable.com/2009/08/18/founders-ownership-and-stock-options/
43. And Be Careful About Having Too Many Co-Founders:
It’s the Largest Dilution You’ll Ever Face
44. Configuration of My Ideal Founding Team: CEO
Plus 4-5 Engineers
CEO
CTO / Senior
Architect
eng eng eng
Financially numerate
Product management
Ability to lead / hire
http://www.quora.com/Startups/What-would-the-ideal-web-technology-start-up-team-be-composed-of
45. Pet Peeves for Me
Don’t outsource your tech development
Don’t have a consulting firm build your core product
Don’t have tons of business people before you have
product completed
Don’t overplay your advisory board. (I just care about
your investors & management)
http://www.bothsidesofthetable.com/2009/10/12/should-your-startup-have-an-advisory-board/
46. Don’t Hire People All Like Yourself. Diversity in Startup
Teams Matters
47. Product Management: One of Most Underrated
but Important Skills in a Startup
design /
eng
Solve functional problems
Architecture
Performance
Which tech stack to use?
Usability / process flows
PM customer
Capture requirements
Test value / determine
whether customer will pay
Competitor reviews
Prioritizing roadmap
49. Hire People Who Punch Above Their Weight Class
http://www.bothsidesofthetable.com/2011/03/17/whom-should-you-hire-at-a-startup-attitude-over-aptitude/
50. Your First Sales Reps Should Be Evangelical &
Consultative (versus relationship managers)
Not
http://www.bothsidesofthetable.com/2010/10/12/startup-sales-why-hiring-seasoned-reps-may-not-work/
http://www.bothsidesofthetable.com/2010/04/08/journeymen-mavericks-superstars-understanding-salespeople-at-startups/
51. Many Startups Have Too Many C’s. They Are Usually a Fudge
For Co-Founders to Feel Good About 1 Founder Becoming
CEO
http://www.bothsidesofthetable.com/2011/09/12/why-your-startup-doesnt-need-a-coo/
http://www.bothsidesofthetable.com/2011/09/17/further-thoughts-on-startup-operations/
52. Functional Responsibilities Help Better Divide
Work & Make People Accountable.
CEO
VP
Engineering
VP
Product
VP
Sales
VP
Marketing
VP
Finance
VP
Biz Dev
I am reluctant to see “president” or
“COO”
54. Most Founders Get Bogged Down in Minutiae. You Can Get
Huge Benefit from an Office Manager who Doubles as an
Admin
http://www.bothsidesofthetable.com/2011/10/28/the-controversial-first-role-to-hire-after-your-a-round/
55. Hire a VP of Finance – Look for Somebody Who Can Help
with Ops, Legal, HR, Office Space, etc
57. • Assumere gente a forma di T (T-shaped
people)
• Assumere persone che facciano piuttosto
persone che pensino
• Cercare di vedere moltissimi candidati
• Fare interviste per la posizione e non per
le skill
• L’intelligenza è solo un fattore, e non il più
importante
Prof. Francesca Visintin
58. • Prof. Francesca Visintin
• Francesca.visintin@uniud.it
Prof. Francesca Visintin