Intervento di Giovanna Raffaella Stumpo, Studio Legale Stumpo di Milano, presso l'Ordine degli Avvocati di Milano - 30/10/2014, Fondazione Ambrosianeum, Milano
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012Mario Gentili
Le linee guide, basate sulla normativa UNI EN ISO 19011, consentono di stabilire un modello di riferimento in rapporto al quale le aziende e le altre organizzazioni (grandi o piccole, del settore pubblico o privato, con o senza scopo di lucro) possano valutare i propri meccanismi di controllo interno e decedere come migliorarli.
Coerentemente agli atti ed alla normativa in materia sopra ricordate, il
controllo interno è finalizzato a fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi rientranti nelle seguenti categorie:
· efficacia ed efficienza delle attività operative;
· salvaguardia dei beni aziendali (patrimonio);
· attendibilità delle informazioni di bilancio;
· conformità alle leggi ed ai regolamenti in vigore.
L'implementazione e il mantenimento di sistemi di gestione UNI ISO 45001:2018 e non solo, richiedono la realizzazione di processi che, se assistititi da adeguati strumenti, rendono tutto più semplice ed efficace. Scopriamo come
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012Mario Gentili
Le linee guide, basate sulla normativa UNI EN ISO 19011, consentono di stabilire un modello di riferimento in rapporto al quale le aziende e le altre organizzazioni (grandi o piccole, del settore pubblico o privato, con o senza scopo di lucro) possano valutare i propri meccanismi di controllo interno e decedere come migliorarli.
Coerentemente agli atti ed alla normativa in materia sopra ricordate, il
controllo interno è finalizzato a fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi rientranti nelle seguenti categorie:
· efficacia ed efficienza delle attività operative;
· salvaguardia dei beni aziendali (patrimonio);
· attendibilità delle informazioni di bilancio;
· conformità alle leggi ed ai regolamenti in vigore.
L'implementazione e il mantenimento di sistemi di gestione UNI ISO 45001:2018 e non solo, richiedono la realizzazione di processi che, se assistititi da adeguati strumenti, rendono tutto più semplice ed efficace. Scopriamo come
An integrated perspective to implement a performance monitoring activity for each HBU in a Healthcare Economics view (background know-how issues included)
Webinar: Policy & Procedure Management - Come può un’organizzazione sapere se...CONFORMIS IN FINANCE SRL
La gestione delle procedure comporta molto di più di una semplice scrittura e pubblicazione in una directory aziendale. La gestione delle procedure, che disciplinano i processi critici della tua organizzazione, non può essere efficace senza uno specifico framework.
TotalCompliance® è un portale online progettato per la gestione delle policy e delle procedure basato su di uno specifico framework operativo che prescrive, governa e guida lo sviluppo dei prodotti e l'erogazione dei servizi.
È arrivata la nuova versione della Norma ISO 9001. Cosa comporta per le aziende? Quali le integrazioni da compiere?
Grazie a questa presentazione, potrai conoscere tutte le novità sulla norma e rispondere alle mille domande che ti sei fatto, ragionando per tempo su eventuali azioni di modifica o di miglioramento che interesseranno la tua azienda.
Intervento relativo alla fase di Continual Service Improvement tenuto all'interno del tutorial organizzato da itSMF Italia relativo alla nuova versione di ITIL (26/11/2011)
Cos'è un Audit? Come svolgere tale attività secondo la norma UNI 19011:2011 e come eseguire gli audit su Sistemi di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni secondo la norma internazionale UNI CEI ISO/IEC 27001:2013. La ISO27001 definisce i requisiti per progettare, implementare, mantenere e migliorare un SGSI, ovvero per perseguire la Riservatezza, l’Integrità e la Disponibilità delle informazioni aziendali.
Intervento di Alessandra Damiani, Managing Partner di Barbieri & Associati Dottori Commercialisti e Consulente per l'Organizzazione degli Studi, al Meeting Nazionale ACEF, - Convento San Domenico, Bologna
Le slide presentano un riassunto dei contenuti principali della norma, un confronto tra la 45001 e la 18001 e indicazioni sulla ricaduta positiva dell'implementazione di un sistema di gestione.
An integrated perspective to implement a performance monitoring activity for each HBU in a Healthcare Economics view (background know-how issues included)
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La gestione delle procedure comporta molto di più di una semplice scrittura e pubblicazione in una directory aziendale. La gestione delle procedure, che disciplinano i processi critici della tua organizzazione, non può essere efficace senza uno specifico framework.
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È arrivata la nuova versione della Norma ISO 9001. Cosa comporta per le aziende? Quali le integrazioni da compiere?
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Intervento relativo alla fase di Continual Service Improvement tenuto all'interno del tutorial organizzato da itSMF Italia relativo alla nuova versione di ITIL (26/11/2011)
Cos'è un Audit? Come svolgere tale attività secondo la norma UNI 19011:2011 e come eseguire gli audit su Sistemi di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni secondo la norma internazionale UNI CEI ISO/IEC 27001:2013. La ISO27001 definisce i requisiti per progettare, implementare, mantenere e migliorare un SGSI, ovvero per perseguire la Riservatezza, l’Integrità e la Disponibilità delle informazioni aziendali.
Intervento di Alessandra Damiani, Managing Partner di Barbieri & Associati Dottori Commercialisti e Consulente per l'Organizzazione degli Studi, al Meeting Nazionale ACEF, - Convento San Domenico, Bologna
Le slide presentano un riassunto dei contenuti principali della norma, un confronto tra la 45001 e la 18001 e indicazioni sulla ricaduta positiva dell'implementazione di un sistema di gestione.
Presentazione a supporto dell'intervento di Alessandro Foti, UNI, Coordinatore UNI/CT 016/GL 09 “Governance delle organizzazioni” al webinar "GOVERNANCE DELLE ORGANIZZAZIONI, LINEE GUIDA E WHISTLEBLOWING:
LE UNI ISO 37000:2021 E 37002:2021" del 2 dicembre 2021
Intervento di Alessandra Damiani, Managing Partner dello Studio Barbieri & Associati, Presidente della Commissione "Organizzazione e Gestione Studi" dell'ODCEC di Bologna e COnsulente per l'Organizzazione degli Studi professionali.
Presentazione a supporto dell'intervento di Andrea Baldin, FESG Manager, Advisor e Lead Auditor, Membro ODV al webinar "Presentazione del Manuale UNI
“LA NUOVA NORMA UNI ISO 37301:2021 -
SISTEMI DI GESTIONE PER LA COMPLIANCE, REQUISITI.
ISTRUZIONI APPLICATIVE PER AZIENDE E PROFESSIONISTI”
18 ottobre 2022" del 18 ottobre 2022
Viene presentata la fase propedeutica del processo di realizzazione di una BSC al fine di offrire uno strumento di immediata applicazione e di pronto utilizzo per il management delle piccole e medie imprese.
L’ottica applicativa, che guida i contenuti della presentazione, riguarda il nuovo management e la conseguente proponibilità e la validità del metodo del balanced scorecard alle nuove strategie di governo della piccola e media impresa e dello sviluppo dei nuovi modelli di business.
Intervista a Marco Gallo, Capo della Divisione Analisi e Ricerca Economica della Sede di Bologna della Banca d’Italia, a cura di Gianfranco Barbieri, Presidente ACEF.
I MEDICI DELLE IMPRESE
www.economiaefinanza.org
Intervento di Beatrice Ingenito, Barbieri & associati Dottori Commercialisti, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Massimo Melica, Studio Legale Melica Scandelin & Partners, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Morena Diazzi, Regione Emilia-Romagna, Direttore Generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell'Impresa, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Giuseppe Schirone, Economista e Manager, Prometeia, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
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Intervento di Giovanni Parenti, DIirector at Strategic Management Partners, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Biagio Palmieri, Guardia di Finanza, Comando Provinciale di Bologna, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Josè Paulo Graciotti, Fondatore Graciotti Assessoria Empresarial Ltda, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Andrea Gnudi, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Bologna, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Alessandra Damiani, Managing Partner Barbieri & Associati Dottori Commercialisti, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Pietro Buccarelli, Partner Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento del Capitano Domenico Lisa, Guardia di Finanza, Comando Provinciale di Bologna, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Andrea Amaduzzi, Professore ordinario di Economia Aziendale, Università Milano Bicocca, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Dulcinea Bignami, Dottore Agronomo e Giornalista professionista, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Beatrice Zarri, Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale Emilia-Romagna, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
Intervento di Chiara Pappalardo, Studio Legale FTCC, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
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Intervento di Danilo Martucci, Studio NG Legal, al 19° Meeting Nazionale ACEF - Sotto i cieli d'Europa. 8 - 15 - 22 - 29 novembre 2019, Bologna, Confindustria Emilia Area Centro
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Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di gestione
1. 1
METODI MODELLI E STRUMENTI PER IL
CONTROLLO DI GESTIONE
Avv. Giovanna Raffaella Stumpo
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avv.grstumpo@libero.it
CICLO DI INCONTRI
ACEF - Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano
Sala Falck, Fondazione Ambrosianeum
Milano 30 Ottobre 2014
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Contenuti
1. Qualche premessa sul controllo di gestione
2. La norma UNI EN ISO 9001:2008 come
standard per il controllo di gestione
3. Principi e requisiti di riferimento
Considerazioni finali
Strumenti di organizzazione e gestione
4. CONTROLLO DI GESTIONE – Il concetto
All’interno dell’organizzazione
il controllo di gestione (o controllo direzionale)
è il processo volto a guidare la gestione
verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in
sede di pianificazione operativa,
rilevando, attraverso la misurazione di appositi
indicatori,
lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati
conseguiti e
informando di tali scostamenti gli organi
responsabili, affinché possano decidere e
attuare le opportune azioni correttive.
www.giovanna.stumpo.name 4
Fonte: WIKIPEDIA
5. www.giovanna.stumpo.name
5
CONTROLLO DI GESTIONE – Il concetto
Il controllo di gestione: guida il management
è parte della pianificazione
serve ad aiutare il personale
ad indirizzare il proprio comportamento verso il
conseguimento di OBIETTIVI dati dalla
direzione
richiede di avere degli
INDICATORI per misurare gli scostamenti
(obiettivo dato/obiettivo conseguito)
funge da strumento importante
per le scelte correttive/ strategiche della
direzione.
6. CONTROLLO DI GESTIONE
Inquadramento e fasi di processo
Il controllo di gestione: processo dell’organizzazione
normalmente progettato e
gestito da un organo posto in staff al vertice
(la persona preposta a questo organo viene a
volte qualificata Controller)
si svolge generalmente secondo
un ciclo periodico, normalmente annuale,
articolato nelle seguenti fasi:
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6
8. NORMA UNI EN ISO 9001: 2008
(Sistema di gestione per la qualità –
requisiti)
e CONTROLLO DI GESTIONE
8
9. Organizzare lo Studio Legale secondo lo standard ISO
PPeerrcchhéé??
RRaapppprreesseennttaa lloo ssttaannddaarrdd ppiiùù rriiccoonnoosscciiuuttoo aall mmoonnddoo ppeerr lloo
ssvviilluuppppoo ddii mmooddeellllii ddii eeffffiicciieennzzaa oorrggaanniizzzzaattiivvaa;
Le sue disposizioni hhaannnnoo ccaarraatttteerree uunniivveerrssaallee ee
www.giovanna.stumpo.name 9
ttrraassvveerrssaallee;;
HHaa aapppplliiccaazziioonnee ppoolliivvaalleennttee (Può essere utilizzata come
standard/modello di riferimento:
i) per uso meramente interno per l’ottimizzazione
dell’organizzazione di Studio creando un SGQ di
riferimento;
ii) ai fini di certificazione, per dare visibilità all’esterno del
lavoro svolto internamente con la realizzazione di un SGQ;
iii) consente di tenere la macchina organizzativa sotto controllo.
EE’’ ssttrruummeennttoo ddii mmaarrkkeettiinngg lleeggaallee (ex art. 17-bis
certificazione di qualità);
10. I principi di TQM
1. ORIENTAMENTO AL CLIENTE (Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e
dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro
requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative);
2. LEADERSHIP (I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell’organizzazione. Essi
dovrebbero creare a mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente il
personale nel perseguimento degli obiettivi dell’organizzazione);
3. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE (Le persone, a tutti i livelli, costituiscono
l’essenza dell’organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro
capacità al servizio dell’organizzazione);
4. RAPPORTI DI RECIPROCO BENEFICIO CON I FORNITORI (Un’organizzazione ed i
suoi fornitori sono interdipendenti ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per
entrambi, la capacità di creare valore).
5. APPROCCIO PER PROCESSI (Un risultato desiderato/ una meta/un obiettivo si ottiene
con maggiore efficienza quando le relative attività e risorse sono gestite come un
processo);
6. APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE (Identificare, capire e gestire (come
fossero parte di un sistema) processi/attività tra loro correlati/interagenti,
contribuisce all’efficacia e all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri
obiettivi);
7. DECISIONI BASATE SUI DATI DI FATTO (Le decisioni efficaci si basano sull’analisi
www.giovanna.stumpo.name 10
di dati e di informazioni);
8. MIGLIORAMENTO CONTINUO (Il miglioramento continuo delle prestazioni
complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell’organizzazione);
11. Il modello PDCA (ciclo di Deming)
- Plan: pianifica cosa fare e come
farlo;
- Do: fai quanto pianificato;
- Check: verifica che quello che stai
facendo è in linea con quanto
pianificato;
- Act: (se così è) agisci nella logica del
miglioramento.
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12. www.giovanna.stumpo.name
12
Approccio per processi e approccio sistemico:
TENERE LA MACCHINA ORGANIZZATIVA SOTTO CONTROLLO
MIGLIORAMENTO CONTINUATIVO
DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’
CLIENTE
Responsabilità
della direzione
Gestione delle
risorse
Misurazioni,
analisi e
miglioramento
Realizzazione
del servizio Servizio
Elementi
in entrata
REQUISITI
CLIENTE
SODDISFAZIONE
Elementi
in uscita
13. NORMA UNI EN ISO 9001: 2008
(Sistema di gestione per la qualità –
requisiti)
Management by objectives
13
14. Leadership e obiettivi
To LEAD = direzionare, indicare la meta fungere da guida
TRACCIARE UN PERCORSO PER UN GRUPPO DI INDIVIDUI
Impegno, nel seguire il percorso tracciato, motivando il gruppo a
raggiungere gli obiettivi.
Norma UNI EN ISO 9001:2008 (Impegno della direzione)
b) stabilendo la politica per la qualità;
c) assicurando che siano definiti gli obiettivi per la qualità;
d) effettuando i riesami periodici da parte della direzione;
e) assicurando la disponibilità di risorse.
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15. LEADERSHIP -Politica per la Q
Definire, condividere e comunicare
OBIETTIVI
►MMIISSSSIIOONNEE = Insieme delle attività che si mette in atto per
realizzare la Visione
Qual è la nostra “ragion d’essere”?
►VVIISSIIOONNEE == Ciò che si desidera diventare in futuro (è «il sogno
dell’imprenditore»); identifica le capacità dell’Organizzazione
rispetto ad altre entità presenti sul mercato.
Cosa che vogliamo diventare?
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16. (Segue)
►VVAALLOORRII = Sono la vera essenza dell’Organizzazione e la loro
messa in atto determina i comportamenti della stessa nei
confronti di tutte le Parti interessate.
Quali sono i nostri codici di comportamento?
IInntteeggrriittàà,, CCooeerreennzzaa,, RReessppoonnssaabbiilliittàà,, TTrraassppaarreennzzaa,, DDeessiiddeerriioo ddii vviinncceerree,, FFiidduucciiaa..
► OOFFFFEERRTTAA = Ciò che l’Organizzazione offre ai suoi Clienti,
mettendoli al centro della propria strategia.
Come soddisfo le aspettative ed offro valore?
► PPOOSSIIZZIIOONNAAMMEENNTTOO ((CClliieennttee –– CCoonnccoorrrreennzzaa))
► PPEERRSSOONNEE ((TTeeaamm,, CCoommppeetteennzzaa,, PPrreessttaazziioonnaalliittàà,, AAlllleeaannzzee))
► PPRROOCCEESSSSII –– AATTTTIIVVIITTAA’’ ((QQuuaannttiiàà,, QQuuaalliittàà,, EEffffiicciieennzzaa))
► RREEDDDDIITTOO ((ccoonntteenniimmeennttoo ccoossttii;; aauummeennttoo ffaattttuurraattoo,,
iinnvveessttiimmeennttii))
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18. Tradurre gli obiettivi in atti!
Ai vertici compete il piano operativo
OBIETTIVI FORMALIZZATI
↓
Cosa
↓
Chi
↓
Quanto
↓
Come
↓
Quando
↓
ASPETTATIVE
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19. Pianificazione strategica - pianificazione operativa
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Obiettivo
definito
Attività Respons
abilità
Investimenti Aspetti
Organizzativi
Strumenti
operativi
Tempi Risultati
economici
previsti
META Cosa? Chi? Quanto? Come? Come e con
quali
strumenti?
Quando
/entro
quando
?
ROI
/Quali
vantaggi
attesi?
20. L’approccio per processi: steps
1. Individuare i processi dello Studio (mappare); tipizzarli
(strategici, operativi e di supporto); ricondurli ai pertinenti livelli
gerarchici; ricondurli a sistema/ gestirli in modo centralizzato;
2. Lavorare sulle risorse umane (criteri/standard di selezione;
lavorare sulla componente motivazionale; ricercare “l’allineamento”
= valori/obiettivi individuali valori ed obiettivi dell’organizzazione;
lavorare sulla formazione; considerare i fornitori esterni come
partner integrati;
3. Scrivere le regole organizzative: MQ (“chi fa cosa come lo
deve fare e quando, sotto il controllo di chi”); Politica ed
obiettivi di Studio; Quadro delle responsabilità e le autorità;
Codificare compiti e mansioni; Formalizzare istruzioni operative per
ogni livello funzionale;Avere procedure operative;
4. Non lasciare nulla al caso: pianificare le attività di ciasun
processo; analisi dei dati e delle informazioni, controlli → perseguire
il miglioramento continuo;
Diritti Riservati Avv.Giovanna Stumpo 20
21. Gestire il modello organizzativo con modalità controllate
PRINCIPI TQM
Tenere la macchina oorrggaanniizzzzaattiivvaa ssoottttoo
ccoonnttrroolllloo
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22. Come tenere la macchina organizzativa sotto
controllo?
Analisi dei dati:
L’organizzazione deve determinare, raccogliere,
analizzare i dati appropriati
per dimostrare l’efficacia e l’adeguatezza del
SGQ e
per valutare dove possa essere realizzato il
miglioramento continuo dell’efficacia del sistema
stesso.
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23. Gestire il SGQ con modalità controllate: Perchè?
Dotare lo Studio di un quadro completo dello
stato attuale (status quo);
Disporre di dati oggettivi, concreti, precisi e
tempizzati;
Individuare gli elementi positivi; PUNTI DI
FORZA
Individuare le criticità attuali /potenziali e le
loro cause; PUNTI DI DEBOLEZZA
Definire le “mappe di miglioramento” (per
gestire adeguatamente gli elementi negativi;
per potenziare gli elementi positivi);
Vale il detto controllare per motivare.
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24. www.giovanna.stumpo.name
24
PRINCIPI TQM
DECISIONI EFFICACI - BASATE SUI DATI DI FATTO
DATI e INFO SUPPORTANTO LE SCELTE DI
MIGLIORAMENTO
«Le decisioni efficaci si basano sull’analisi
di dati e di informazioni».
«Il miglioramento continuo delle
prestazioni complessive dovrebbe essere
un obiettivo permanente
dell’organizzazione»
25. Il miglioramento continuo nell’ISO
diventa esso stesso obiettivo
Il miglioramento è
collegato a molti fattori:
Voglia di successo
Desiderio di essere primi
Vincere le sfide
Senso di appartenenza
all’organizzazione
Mantenere o migliorare la
propria immagine/ reputazione
Per alcuni, coincide con la
mission
Prestazioni -conformità
Tempi/velocità
Efficacia/efficienza
KW/accrescimento
Costi -contenimento
Rigidità/Flessibilità
Clienti –mantenimento/
acquisizione
Concorrenti –confronto
/differenziazione
Innovazione/Futuro
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25
26. NORMA UNI EN ISO 9001: 2008
(Sistema di gestione per la qualità –
requisiti)
INDICATORI
26
27. Miglioramento continuo
attraverso l’analisi dei dati
- Gli indicatori
guidare il cambiamento;
indirizzare e coordinare gli obiettivi;
supportare la gestione interna delle risorse per il conseguimento di
una sempre maggiore efficienza ed efficacia;
supportare le strategie.
SI GOVERNA SOLO CIO’ CHE SI MISURA. NON C’E’ MIGLIORAMENTO E
INNOVAZIONE SENZA MISURA.
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28. PAM e indicatori: cenni
Gli indicatori ssoonnoo ““mmiissuurree”” cchhee
ccoonnsseennttoonnoo ddii ccoonnttrroollllaarree llee vvaarriiaabbiillii ddii
ccuuii ssoopprraa,, vveerrssoo iill rraaggggiiuunnggiimmeennttoo ddii
ddeetteerrmmiinnaattii oobbiieettttiivvii ddaattii..
IInn ooggnnii oorrggaanniizzzzaazziioonnee pprroodduuttttiivvaa,, llee
vvaarriiaabbiillii ppiiùù iimmppoorrttaannttii ddaa mmoonniittoorraarree ee
tteenneerree ssoottttoo ccoonnttrroolllloo aatttteennggoonnoo iinn
ppaarrttiiccoollaarree aa:
utilizzo degli impianti e delle
strumentazioni;
efficienza dei processi (i.e. rapporto
tra attività effettive ed attività
pianificate);
rendimento delle
persone/produttività del lavoro;
scarto/spreco.
www.giovanna.stumpo.name
Tipologie:interni e
quantitativi
►Indicatori di processo;
► Indicatori comportamentali;
► Indicatori di perfomance
finanziaria.
Variano in relazione alle fasi
di vita:
Start up
Maturità
Raccolto
28
29. 29
A quali finalità rispondono gli indicatori?
ANALITICA E COSTRUTTIVA= La misurazione delle prestazioni induce ad
analizzare i processi e le attività dell’organizzazione; valutando i progressi
compiuti verso i raggiungimento degli obiettivi prefissati e generando il positivo
effetto secondario delle rimozione di eventuali fattori limitanti le performance di
processo;
DECISIONALE = L’analisi delle prestazioni costituisce un efficace strumento
manageriale in grado di favorire decisioni strategiche fondate sui dati rilevanti.
MOTIVAZIONALE = E’ scientificamente provato che il monitoraggio dei risultati
ottenuti dai processi produttivi, stimola la motivazione del fattore umano; vale
cioè il detto “controllare per motivare”
DI “PROBLEM SOLVING”= Utilizzare i dati raccolti deve servire anche ad
individuare i problemi esistenti; da gestire con una metodologia di intervento
fondata sull’individuazione delle cause e sulla valutazione delle necessarie azioni
correttive, preventive e di miglioramento.
www.giovanna.stumpo.name
30. (Segue)
Rilevano che le misure nel
confronto con il macro-ambiente:
i)Dimensione Cliente
(soddisfazione);
ii)Concorrenza (punti di forza
e di debolezza);
iii)Posizione competitiva
rispetto al MR (trend).
Tipologia
►Indicatori esterni;
► Indicatori
qualitativi.
Variano in relazione
alle fasi di vita:
Start up
Maturità
Raccolto
www.giovanna.stumpo.name 30
31. 31
A quali finalità rispondono gli indicatori?
STRATEGICA= Le misure esterne rafforzano la Visione e l’attività di
pianificazione di breve –medio- lungo periodo. Si va alla ricerca di
dati che possono determinare anche sostanziali cambiamenti nel modo
di essere e di fare.
Lo Studio guarda ai CLIENTI che interpella per effettuare
miglioramenti. Per soddisfare meglio il cliente si misura anche la voce
del cliente interno, tramite indagini di clima associate a misure sule
grado di apprendimento dei collaboratori, sulla cultura
dell’organizzazione.
Lo Studio monitora la COMPETIZIONE. E’ importante conoscere
cosa succede nel mercato, cosa stanno facendo i concorrenti, quale è
la loro misura di innovazione rispetto alla nostra organizzazione. Gli
indicatori riguardano anche la dimensione etica, sociale etc…
www.giovanna.stumpo.name
32. Che caratteristiche dovrebbero avere?
Per essere utili gli INDICATORI
dovrebbero rispondere ad alcune caratteristiche di base:
SEMPLICI = Facili da stabilire e pratici da utilizzare per quanto
www.giovanna.stumpo.name 32
possibile.
COMPRENSIBILI = Tutte le persone coinvolte nel misurare devono
avere padronanza delle attività che svolgono a livello di comprensione di
ogni singolo elemento oggetto di misura.
MIRATI = La misura deve riguardare tutti gli elementi significativi del
fenomeno da osservare.
CONDIVISI = Devono essere accessibili ed accettati da parte dei
membri dell’Organizzazione; devono costituire un buon strumento di
dialogo.
RIFERITI AD UN DETERMINATO PERIODO DI TEMPO = Devono
essere relativi ad un arco temporale definito e confrontabili con dati
omogenei dello stesso periodo in tempi diversi.
33. www.giovanna.stumpo.name 33
(Segue)
SPECIFICI = Devono rappresentare l’espressione di fenomeni di
interesse di un particolare Business.
DINAMICI = Vanno rivisti con regolarità affinchè continuino ad
essere efficaci nel tempo.
COLLEGATI A STRATEGIE ED OBIETTIVI DEFINITI = Devono
essere pertinenti rispetto ai fenomeni da tenere sotto controllo.
STRATEGICI ED OPERATIVI = Devono essere direzionali o legati
alle attività quotidiane.
35. 1. AUTOANALISI /AUTOVALUTAZIONE
- é un riesame comprensivo completo e sistematico delle attività e
dei risultati di un'organizzazione /un dato processo, riferito ad
una norma prescelta/ o a un momento specifico di indagine;
- può fornire una visione complessiva delle prestazioni di
un'organizzazione e del grado di maturità del sistema di
gestione/ del processo analizzato nel suo andamento complessivo
e per fasi;
- può inoltre aiutare ad identificare aree per il miglioramento
e/o per l'innovazione ed a determinare priorità per le azioni
successive.
Lo Strumento: Matrice per analisi SWOT H. Weihrich, 1982
www.giovanna.stumpo.name 35
36. STRENGTH WEAKNESSES
PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI
La situazione interna e attuale
MODIFICABILE
OPPORTUNITIES THREATS
OPPORTUNITA’ MINACCE
La situazione esterna e volta al futuro
NON MODIFICABILE
Diritti Riservati Avv.Giovanna Stumpo 36
La matrice per l’analisi swot
37. STRENGTH WEAKNESSES
PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI
Elementi positivi Elementi negativi
OPPORTUNITIES THREATS
OPPORTUNITA’ MINACCE
www.giovanna.stumpo.name 37
(segue)
38. www.giovanna.stumpo.name 38
(segue)
Fotografare una situazione;
Massimizzare i punti di forza;
Evidenziare i punti deboli in modo da
combinarli con le opportunità di
miglioramento;
Fare in modo che minacce/rischi si
commutino in opportunità, o quanto meno
siano identificate/i.
39. 2. FORMALIZZARE LE REGOLE ORGANZZATIVE
PPrraassssii ee ccoonnssuueettuuddiinnii
focalizzare l’attenzione sui processi e sulle persone (e le
macchine)
DDEEFFIINNIIRREE EESSAATTTTAAMMEENNTTEE ““CChhii ffaa cchhee ccoossaa,, ccoommee,, qquuaannddoo,, ssoottttoo iill
ccoonnttrroolllloo ddii cchhii””
Formalizzare le regole organizzative;
Codificare compiti e mansioni;
Formalizzare istruzioni operative.
STRUMENTI: Regolamento Interno di Studio; Quadro delle responsabilità ed
autorità; Organigramma/funzionigramma; Mansionario;Tabelle per la valutazione
della crescita personale/professionale;Tabella per obiettivi e percorsi di carriera.
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41. La c.d. documentazione di sistema dello Studio che
punta alla certificazione di qualità
Livello 1:
Manuale della Qualità Livello 2: Procedure di gestione
della Qualità:
•Controllo Documentazione e
Registrazioni
•Gestione Non Conformità
•Gestione Azioni Correttive e
Preventive
•Verifiche Ispettive Interne
Politica
per la Qualità
Obiettivi e
Obiettivi e
piano di
miglioramento
Livello 3: Proc. /
Istruzioni Operative
di lavoro;
funzionigramma/
organigramma/
mansionario
Regolamento
interno
(Parcellazione,
Biblioteca,
Security, Privacy,
ecc) Livello 4:
Documenti di registrazione
della Qualità- Pre Audit
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Politica
per la Qualità
piano di
miglioramento
Report
Customer
Satisfaction
Report
Customer
Satisfaction
42. 3. Sfruttare il supporto tecnologico in chiave di management
→ computer singolo:
- funzione meramente operativa (automation)
- di elaborazione testi
- di gestione documentale
- di gestione e condivisione dei flussi di lavoro
- di archiviazione di dati ed informazioni
- di gestione agenda informatizzata
→ rete locale di computer (LAN) per la condivisione della conoscenza e lo
sviluppo di funzioni di tipo manageriale: funzione operativa e manageriale
-
- DBM (Database management) ► gestione dati e info
- KM (Knowledge management) ► conoscenza condivisa
- CRM (Customer Relationship Management) ► strategie business
- PAM (Performance Analisys Management) ► indicatori di processo,
comportamentali, dati economico - finanziari
www.giovanna.stumpo.name 42
43. Il supporto tecnologico: perché è IMPORTANTE?
●facilita la comunicazione,
● serve all’aggiornamento ed al
reperimento delle fonti/banche
dati,
● facilita il work flow;
● fa parte del “sistema di gestione”;
● è utile per ottimizzare i tempi di
sviluppo delle attività;
● consente di realizzare i processi
“con modalità delocalizzate”;
● funge da “facilitatore” per lo
Studio nell’inter-relazione
efficace e duratura con i
principali Stakeholders, primo
tra tutti il cliente;
● supporta il marketing e la
comunicazione esterna, oltre
l’organizzazione.
Ad es. SW di gestione: Controller
Scadenze e adempimenti
Appuntamenti
Carichi di lavoro
Tempi di evasione
Valore pratica/area di practice
Andamento fatturato/Costi
pratica/prof./practice
Profittabilità/non profittabilità
pratica/cliente
Performance individuali (capacità
sostanziale, rispetto scadenze, % cause
vinte etc.) o di team (capacità di
supervisione e controllo degli affidati)
Reportistica oggettiva ai Vertici
www.giovanna.stumpo.name 43
44. (segue) Il SW se implementato correttamente
- SIM (Sistema Informativo di Management)
=
Complesso organizzato di persone, sistemi, attrezzature
che
garantisce il flusso costante di dati ed informazioni
(acquisite da fonti interne ed esterne) che devono
permettere ai Vertici
decisioni basate sui dati di fatto (i.e. oggettive,
puntuali e concrete) ,
in una ottica di miglioramento continuo (strategia di
sviluppo del business).
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45. 4. Customer satisfaciton – info direttamente da Cliente
Spesso ai professionisti non piace richiedere le informazioni in merito alle
operazioni che si sono concluse
In ambiente legale non si chiede perché:
- E’ considerato poco professionale
- Si pensa che sia una prassi d’impresa
- Si parte dal presupposto di aver fatto un ottimo lavoro e non
interessa l’opinione del cliente (che non è un legale)
- Perché lo Studio non farebbe nulla di diverso anche se il cliente
sollevasse delle perplessità o facesse dei commenti negativi
- Non interessa conoscere l’opinione di un cliente
- Non lo si ritiene importante o prioriatario
Si pensa che se il cliente resta/torna, vuol dire
www.giovanna.stumpo.name 45
che è soddisfatto!
46. Il questionario è strumento di cclliieenntt ccaarree:
E’ una risorsa strategica per
valutare la rispondenza dei
servizi erogati ai bisogni
percepiti dai clienti
E’ uno strumento utile e
costruttivo per verificare la
qualità e l'efficacia dei
servizi offerti alla clientela
E’ uno strumento che
consente di avere
suggerimenti di
miglioramento
L’indagine di c.s. dà la misurazione del
grado di soddisfazione dei clienti o,
in altri termini, del grado della
qualità dei servizi percepita da
parte dei clienti.
Conoscere (meglio) l’attività
del cliente ed il suo
mercato di riferimento
Ascoltare quello che il
cliente ha da dire
(suggerimenti di
miglioramento/correttivi)
Comunicare interesse ed
attenzione particolare (feed
–back)
(contribuisce a) creare un
rapporto personale che
trasmetta/rafforzi una
sensazione fiducia
Avere indicatori sulla
performance dello Studio
www.giovanna.stumpo.name 46
47. www.giovanna.stumpo.name 47
-Segue -
“QUALITÀ ATTESA”
qualità che il cliente si aspetta di ricevere, per soddisfare
esigenze/aspettative correlate alla richiesta di assistenza
legale;
in relazione a questo aspetto, le risorse dello Studio devono
farsi carico di rilevare presso il cliente i suoi effettivi
bisogni e le sue attese ex ante (ossia prima di iniziare a
lavorare nello sviluppo della pratica, prima di redigere la
bozza di un ‘atto, di impostare un parere ovvero di delineare
una certa strategia difensiva da sviluppare in udienza) in
modo da sviluppare “una soluzione” che sia il più possibile in
linea con quella necessaria al cliente ed alle sue aspettative.
48. www.giovanna.stumpo.name 48
-Segue -
“QUALITÀ PROGETTATA”
E’ LA QUALITA’ EROGATA = qualità che l’organizzazione
ha pensato di fornire, con l’ausilio delle proprie strutture,
risorse fisiche, di sistema e di processo, interpretando le
esigenze espresse dal Cliente;
in relazione a questo aspetto, si richiede in particolare la
capacità di verificare l’avvenuto rispetto degli standard pre-fissati,
e di agire tempestivamente su eventuali scostamenti
nell'operato, rispetto alle specifiche (i requisiti) definiti con
il cliente, per gli opportuni aggiustamenti.
49. www.giovanna.stumpo.name 49
-Segue-
“QUALITÀ PERCEPITA”
è la qualità che il cliente ritiene di avere ricevuto,
comparata alle sue aspettative iniziali (qualità attesa) e
che egli identifica nelle caratteristiche del servizio
reso dallo Studio. Presuppone una valutazione ex post.
Ascolto, Voice of Customer, Feed back
50. Avv.Giovanna Stumpo www.giovanna.stumpo.name 50
-Segue -
Il risultato della maggiore/minore armonia tra qualità
percepita e qualità attesa dal cliente, determina in lui 3
diversi gradi di soddisfazione:
CLIENTE DELIZIATO (situazione che si verifica quando
la qualità percepita supera la qualità attesa);
CLIENTE SODDISFATTO (situazione che si verifica
quando la qualità percepita è in linea con la qualità
attesa);
CLIENTE INSODDISFATTO (situazione che si verifica
quando la qualità percepita è inferiore a quella attesa).
51. 5. Le tecniche di audit (cap. 8 norma ISO)
Controlli a campione effettuati ad intervalli pianificati
per verificare l’andamento del SGQ in conformità allo
standard ed attivare le opportune leve correttive e di
miglioramento
Strumenti:
Responsabile per la conduzione dell’Audit
Programma e Piano di audit
Check list per la conduzione dell’Audit
Reportistica ai Vertici delle risultanze di cui all’Audit
Modulistica per la gestione delle NC mediante AC e AP e/o
per la realizzazione delle RACCOMANDAZIONI PER IL
MIGLIORAMENTO.
www.giovanna.stumpo.nam 51
52. 7. Le prospettive rilevanti secondo
KAPLAN -NORTON
Prospettiva Finanziaria
“come presentarci agli
azionisti/soci ?”
Prospettiva dei
Processi Interni
“in quali processi
eccellere”? ”
Prospettiva del Miglioramento
Continuo
“come alimentare la capacità di
cambiare e migliorare ?”
www.giovanna.stumpo.nam 52
Prospettiva del Cliente
“come presentarci ai
clienti?”
Visione
e
Strategia
53. Comunicazione
53
financial perspective
Per avere successo dal punto di vista
finanziario, come dovremmo apparire ai
nostri azionisti? Gli obiettivi sono quelli
economici finanziari, misurati dai
tradizionali indicatori di performance e
redditività
customer perspective
Come dovremmo apparire ai nostri
consumatori? L'obiettivo è il
miglioramento dell'offerta e del servizio
per il cliente;
business process perspective
Per soddisfare i consumatori, in cosa
dovremmo eccellere? L'obiettivo è il
miglioramento dei processi core
learning and growth perspective
Valori
Missione
Visione
Strategia
Come manterremo le nostre capacità di
apprendimento e miglioramento?
L'obiettivo è l'apprendimento e
sviluppo organizzativo
54. Comunicazione
54
DIMENSIONE EECCOONNOOMMIICCOO
FFIINNAAZZIIAARRIIAA
PROFITTABILITA’, CRESCITA E
VALORE DELL’ORGANIZZAZIONE
33.. aauummeennttaannddoo aanncchhee iill ffaattttuurraattoo
OObbiieettttiivvii
IInnddiiccaattoorrii
DDIIMMEENNSSIIOONNEE CCLLIIEENNTTII
PERCEZIONE DI PREZZO, TEMPO,
COMPETENZA E QUALITA’ SERVIZIO
22.. PPeerrcceezziioonnee ddii mmiigglliioorraammeennttoo ddeell
sseerrvviizziioo aall cclliieennttee
Obiettivi
Indicatori
DIMENSIONE INTERNA
PROCESSI
Valori
Missione
Visione
Strategia
ORGANIZZAZIONE, SODDISFAZIONE,
PRODUTTIVITA’
11.. mmiigglliioorraammeennttoo ddeell pprroocceessssoo ddii
eevvaassiioonnee ddeeggllii aaffffiiddaattii
Obiettivi
Indicatori
DDIIMMEENNSSIIOONNEE AAPPPPRREENNDDIIMMEENNTTOO EE
SSVVIILLUUPPPPOO
SVILUPPO COMPETENZE DISTINTIVE
Obiettivi
Indicatori
55. Altri strumenti
• Politica – Obiettivi Q
• Matrice SWOT
autovalutazione
• SW di gestione
• Riunioni - verbali
• Agenda
• Timesheet
• Elenchi e Registri excell –
Gestione dei fornitori
• Regole codificate (job
description)
• Indagini di clima
• Bilancio delle competenze
• Questionario C.S.
• Matrice 5 Forze Porter
analisi concorrenza
• Audit
Rilevazioni statistiche/report di cui al
SW di gestione;
Milestone o calendario degli
appuntamenti;
“Timesheet”;
Modulo per “bilancio delle
competenze”;
Questionari scritti; monitoraggio
soddisfazione cliente, valutazione del
professionista, indagine di clima
Periodiche riunioni; verbali
Reportistica contabile –
amministrativa (pendenze);
Moduli per la registrazione dei
reclami/delle lamentele;
Audit e Registrazioni SGQ;
Analisi dei dati e ricerche via web
(per valutazioni andamento mercato/
dell’offerta della concorrenza).
www.giovanna.stumpo.nam 55
57. Quali sono fattori dello Studio è opportuno monitorare?
Punti di forza e di debolezza interni; opportunità di
miglioramento;
Processi dello Studio, e loro interazioni; attività e fasi;
collegamenti alle persone
Modalità di “sviluppo del lavoro”;prestazionalità;
Bilancio delle competenze; quali gap?
Risorse interne e sistema degli approvvigionamenti
esterni (fornitori); di prodotto e servizio;
Dati economico-fianziari;
Attività di parcellazione/fatturazione; pratiche «sospese»
(Modalità) di gestione del cliente; soddisfazione!
(Adeguatezza delle) dotazioni informatiche; %
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implementazione
58. www.giovanna.stumpo.name 58
(segue)
Utilizzo efficace del tempo (i.e. rapporto tempo
standard e tempo effettivo);quando, quali, quanti, imputabili
a chi? scostamenti?
Carichi di lavoro;
Analisi dei rischi/della sicurezza; trattamento dati e info
Clima interno all’organizzazione;
Adeguamento alla compliance: ottica preventiva e
cautelativa;
Allineamento alle prescrizioni legali: L.Professionale e
Deontologia forense
Andamento del mercato, della concorrenza;
Soddisfazione del cliente e scelte future del
cliente target.
59. SI PUO’ FARE
CON FACILITA’
…..learning by doing !!!!!
59
60. Grazie per l’attenzione!
Avv. Giovanna Raffaella Stumpo
avv.grstumpo@libero.it
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+39 02 545 000 7
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