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1 
METODI MODELLI E STRUMENTI PER IL 
CONTROLLO DI GESTIONE 
Avv. Giovanna Raffaella Stumpo 
www.giovanna.stumpo.name 
avv.grstumpo@libero.it 
CICLO DI INCONTRI 
ACEF - Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano 
Sala Falck, Fondazione Ambrosianeum 
Milano 30 Ottobre 2014
www.giovanna.stumpo.name 2 
Contenuti 
1. Qualche premessa sul controllo di gestione 
2. La norma UNI EN ISO 9001:2008 come 
standard per il controllo di gestione 
3. Principi e requisiti di riferimento 
Considerazioni finali 
Strumenti di organizzazione e gestione
IL CONTROLLO DI GESTIONE 
3
CONTROLLO DI GESTIONE – Il concetto 
All’interno dell’organizzazione 
il controllo di gestione (o controllo direzionale) 
è il processo volto a guidare la gestione 
verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in 
sede di pianificazione operativa, 
rilevando, attraverso la misurazione di appositi 
indicatori, 
lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati 
conseguiti e 
informando di tali scostamenti gli organi 
responsabili, affinché possano decidere e 
attuare le opportune azioni correttive. 
www.giovanna.stumpo.name 4 
Fonte: WIKIPEDIA
www.giovanna.stumpo.name 
5 
CONTROLLO DI GESTIONE – Il concetto 
Il controllo di gestione: guida il management 
è parte della pianificazione 
serve ad aiutare il personale 
ad indirizzare il proprio comportamento verso il 
conseguimento di OBIETTIVI dati dalla 
direzione 
richiede di avere degli 
INDICATORI per misurare gli scostamenti 
(obiettivo dato/obiettivo conseguito) 
funge da strumento importante 
per le scelte correttive/ strategiche della 
direzione.
CONTROLLO DI GESTIONE 
Inquadramento e fasi di processo 
Il controllo di gestione: processo dell’organizzazione 
normalmente progettato e 
gestito da un organo posto in staff al vertice 
(la persona preposta a questo organo viene a 
volte qualificata Controller) 
si svolge generalmente secondo 
un ciclo periodico, normalmente annuale, 
articolato nelle seguenti fasi: 
www.giovanna.stumpo.name 
6
www.giovanna.stumpo.name 
7 
(segue)
NORMA UNI EN ISO 9001: 2008 
(Sistema di gestione per la qualità – 
requisiti) 
e CONTROLLO DI GESTIONE 
8
Organizzare lo Studio Legale secondo lo standard ISO 
PPeerrcchhéé?? 
 RRaapppprreesseennttaa lloo ssttaannddaarrdd ppiiùù rriiccoonnoosscciiuuttoo aall mmoonnddoo ppeerr lloo 
ssvviilluuppppoo ddii mmooddeellllii ddii eeffffiicciieennzzaa oorrggaanniizzzzaattiivvaa; 
 Le sue disposizioni hhaannnnoo ccaarraatttteerree uunniivveerrssaallee ee 
www.giovanna.stumpo.name 9 
ttrraassvveerrssaallee;; 
 HHaa aapppplliiccaazziioonnee ppoolliivvaalleennttee (Può essere utilizzata come 
standard/modello di riferimento: 
i) per uso meramente interno per l’ottimizzazione 
dell’organizzazione di Studio creando un SGQ di 
riferimento; 
ii) ai fini di certificazione, per dare visibilità all’esterno del 
lavoro svolto internamente con la realizzazione di un SGQ; 
iii) consente di tenere la macchina organizzativa sotto controllo. 
 EE’’ ssttrruummeennttoo ddii mmaarrkkeettiinngg lleeggaallee (ex art. 17-bis 
certificazione di qualità);
I principi di TQM 
1. ORIENTAMENTO AL CLIENTE (Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e 
dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro 
requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative); 
2. LEADERSHIP (I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell’organizzazione. Essi 
dovrebbero creare a mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente il 
personale nel perseguimento degli obiettivi dell’organizzazione); 
3. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE (Le persone, a tutti i livelli, costituiscono 
l’essenza dell’organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro 
capacità al servizio dell’organizzazione); 
4. RAPPORTI DI RECIPROCO BENEFICIO CON I FORNITORI (Un’organizzazione ed i 
suoi fornitori sono interdipendenti ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per 
entrambi, la capacità di creare valore). 
5. APPROCCIO PER PROCESSI (Un risultato desiderato/ una meta/un obiettivo si ottiene 
con maggiore efficienza quando le relative attività e risorse sono gestite come un 
processo); 
6. APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE (Identificare, capire e gestire (come 
fossero parte di un sistema) processi/attività tra loro correlati/interagenti, 
contribuisce all’efficacia e all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri 
obiettivi); 
7. DECISIONI BASATE SUI DATI DI FATTO (Le decisioni efficaci si basano sull’analisi 
www.giovanna.stumpo.name 10 
di dati e di informazioni); 
8. MIGLIORAMENTO CONTINUO (Il miglioramento continuo delle prestazioni 
complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell’organizzazione);
Il modello PDCA (ciclo di Deming) 
- Plan: pianifica cosa fare e come 
farlo; 
- Do: fai quanto pianificato; 
- Check: verifica che quello che stai 
facendo è in linea con quanto 
pianificato; 
- Act: (se così è) agisci nella logica del 
miglioramento. 
www.giovanna.stumpo.name 11
www.giovanna.stumpo.name 
12 
Approccio per processi e approccio sistemico: 
TENERE LA MACCHINA ORGANIZZATIVA SOTTO CONTROLLO 
MIGLIORAMENTO CONTINUATIVO 
DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ 
CLIENTE 
Responsabilità 
della direzione 
Gestione delle 
risorse 
Misurazioni, 
analisi e 
miglioramento 
Realizzazione 
del servizio Servizio 
Elementi 
in entrata 
REQUISITI 
CLIENTE 
SODDISFAZIONE 
Elementi 
in uscita
NORMA UNI EN ISO 9001: 2008 
(Sistema di gestione per la qualità – 
requisiti) 
Management by objectives 
13
Leadership e obiettivi 
To LEAD = direzionare, indicare la meta fungere da guida 
TRACCIARE UN PERCORSO PER UN GRUPPO DI INDIVIDUI 
Impegno, nel seguire il percorso tracciato, motivando il gruppo a 
raggiungere gli obiettivi. 
Norma UNI EN ISO 9001:2008 (Impegno della direzione) 
b) stabilendo la politica per la qualità; 
c) assicurando che siano definiti gli obiettivi per la qualità; 
d) effettuando i riesami periodici da parte della direzione; 
e) assicurando la disponibilità di risorse. 
www.giovanna.stumpo.name 14
LEADERSHIP -Politica per la Q 
 Definire, condividere e comunicare 
OBIETTIVI 
►MMIISSSSIIOONNEE = Insieme delle attività che si mette in atto per 
realizzare la Visione 
Qual è la nostra “ragion d’essere”? 
►VVIISSIIOONNEE == Ciò che si desidera diventare in futuro (è «il sogno 
dell’imprenditore»); identifica le capacità dell’Organizzazione 
rispetto ad altre entità presenti sul mercato. 
Cosa che vogliamo diventare? 
www.giovanna.stumpo.name 15
(Segue) 
►VVAALLOORRII = Sono la vera essenza dell’Organizzazione e la loro 
messa in atto determina i comportamenti della stessa nei 
confronti di tutte le Parti interessate. 
Quali sono i nostri codici di comportamento? 
IInntteeggrriittàà,, CCooeerreennzzaa,, RReessppoonnssaabbiilliittàà,, TTrraassppaarreennzzaa,, DDeessiiddeerriioo ddii vviinncceerree,, FFiidduucciiaa.. 
► OOFFFFEERRTTAA = Ciò che l’Organizzazione offre ai suoi Clienti, 
mettendoli al centro della propria strategia. 
Come soddisfo le aspettative ed offro valore? 
► PPOOSSIIZZIIOONNAAMMEENNTTOO ((CClliieennttee –– CCoonnccoorrrreennzzaa)) 
► PPEERRSSOONNEE ((TTeeaamm,, CCoommppeetteennzzaa,, PPrreessttaazziioonnaalliittàà,, AAlllleeaannzzee)) 
► PPRROOCCEESSSSII –– AATTTTIIVVIITTAA’’ ((QQuuaannttiiàà,, QQuuaalliittàà,, EEffffiicciieennzzaa)) 
► RREEDDDDIITTOO ((ccoonntteenniimmeennttoo ccoossttii;; aauummeennttoo ffaattttuurraattoo,, 
iinnvveessttiimmeennttii)) 
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Non desideri ma Obiettivi concreti ! 
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Obiettivo 
 SMART 
S – sfidante 
M – misurabile, concreto 
A – accordato, condiviso 
R – raggiungibile, realistico 
T – tempificato
Tradurre gli obiettivi in atti! 
Ai vertici compete il piano operativo 
OBIETTIVI FORMALIZZATI 
↓ 
Cosa 
↓ 
Chi 
↓ 
Quanto 
↓ 
Come 
↓ 
Quando 
↓ 
ASPETTATIVE 
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Pianificazione strategica - pianificazione operativa 
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Obiettivo 
definito 
Attività Respons 
abilità 
Investimenti Aspetti 
Organizzativi 
Strumenti 
operativi 
Tempi Risultati 
economici 
previsti 
META Cosa? Chi? Quanto? Come? Come e con 
quali 
strumenti? 
Quando 
/entro 
quando 
? 
ROI 
/Quali 
vantaggi 
attesi?
L’approccio per processi: steps 
1. Individuare i processi dello Studio (mappare); tipizzarli 
(strategici, operativi e di supporto); ricondurli ai pertinenti livelli 
gerarchici; ricondurli a sistema/ gestirli in modo centralizzato; 
2. Lavorare sulle risorse umane (criteri/standard di selezione; 
lavorare sulla componente motivazionale; ricercare “l’allineamento” 
= valori/obiettivi individuali valori ed obiettivi dell’organizzazione; 
lavorare sulla formazione; considerare i fornitori esterni come 
partner integrati; 
3. Scrivere le regole organizzative: MQ (“chi fa cosa come lo 
deve fare e quando, sotto il controllo di chi”); Politica ed 
obiettivi di Studio; Quadro delle responsabilità e le autorità; 
Codificare compiti e mansioni; Formalizzare istruzioni operative per 
ogni livello funzionale;Avere procedure operative; 
4. Non lasciare nulla al caso: pianificare le attività di ciasun 
processo; analisi dei dati e delle informazioni, controlli → perseguire 
il miglioramento continuo; 
Diritti Riservati Avv.Giovanna Stumpo 20
Gestire il modello organizzativo con modalità controllate 
PRINCIPI TQM 
Tenere la macchina oorrggaanniizzzzaattiivvaa ssoottttoo 
ccoonnttrroolllloo 
www.giovanna.stumpo.name 21
Come tenere la macchina organizzativa sotto 
controllo? 
Analisi dei dati: 
L’organizzazione deve determinare, raccogliere, 
analizzare i dati appropriati 
per dimostrare l’efficacia e l’adeguatezza del 
SGQ e 
per valutare dove possa essere realizzato il 
miglioramento continuo dell’efficacia del sistema 
stesso. 
www.giovanna.stumpo.name 22
Gestire il SGQ con modalità controllate: Perchè? 
Dotare lo Studio di un quadro completo dello 
stato attuale (status quo); 
Disporre di dati oggettivi, concreti, precisi e 
tempizzati; 
Individuare gli elementi positivi; PUNTI DI 
FORZA 
Individuare le criticità attuali /potenziali e le 
loro cause; PUNTI DI DEBOLEZZA 
Definire le “mappe di miglioramento” (per 
gestire adeguatamente gli elementi negativi; 
per potenziare gli elementi positivi); 
Vale il detto controllare per motivare. 
www.giovanna.stumpo.name 23
www.giovanna.stumpo.name 
24 
PRINCIPI TQM 
DECISIONI EFFICACI - BASATE SUI DATI DI FATTO 
DATI e INFO SUPPORTANTO LE SCELTE DI 
MIGLIORAMENTO 
«Le decisioni efficaci si basano sull’analisi 
di dati e di informazioni». 
«Il miglioramento continuo delle 
prestazioni complessive dovrebbe essere 
un obiettivo permanente 
dell’organizzazione»
Il miglioramento continuo nell’ISO 
diventa esso stesso obiettivo 
Il miglioramento è 
collegato a molti fattori: 
Voglia di successo 
Desiderio di essere primi 
Vincere le sfide 
Senso di appartenenza 
all’organizzazione 
Mantenere o migliorare la 
propria immagine/ reputazione 
Per alcuni, coincide con la 
mission 
 Prestazioni -conformità 
 Tempi/velocità 
 Efficacia/efficienza 
 KW/accrescimento 
 Costi -contenimento 
 Rigidità/Flessibilità 
 Clienti –mantenimento/ 
acquisizione 
 Concorrenti –confronto 
/differenziazione 
 Innovazione/Futuro 
www.giovanna.stumpo.name 
25
NORMA UNI EN ISO 9001: 2008 
(Sistema di gestione per la qualità – 
requisiti) 
INDICATORI 
26
Miglioramento continuo 
attraverso l’analisi dei dati 
- Gli indicatori 
guidare il cambiamento; 
indirizzare e coordinare gli obiettivi; 
supportare la gestione interna delle risorse per il conseguimento di 
una sempre maggiore efficienza ed efficacia; 
supportare le strategie. 
SI GOVERNA SOLO CIO’ CHE SI MISURA. NON C’E’ MIGLIORAMENTO E 
INNOVAZIONE SENZA MISURA. 
www.giovanna.stumpo.name 27
PAM e indicatori: cenni 
Gli indicatori ssoonnoo ““mmiissuurree”” cchhee 
ccoonnsseennttoonnoo ddii ccoonnttrroollllaarree llee vvaarriiaabbiillii ddii 
ccuuii ssoopprraa,, vveerrssoo iill rraaggggiiuunnggiimmeennttoo ddii 
ddeetteerrmmiinnaattii oobbiieettttiivvii ddaattii.. 
IInn ooggnnii oorrggaanniizzzzaazziioonnee pprroodduuttttiivvaa,, llee 
vvaarriiaabbiillii ppiiùù iimmppoorrttaannttii ddaa mmoonniittoorraarree ee 
tteenneerree ssoottttoo ccoonnttrroolllloo aatttteennggoonnoo iinn 
ppaarrttiiccoollaarree aa: 
utilizzo degli impianti e delle 
strumentazioni; 
efficienza dei processi (i.e. rapporto 
tra attività effettive ed attività 
pianificate); 
rendimento delle 
persone/produttività del lavoro; 
scarto/spreco. 
www.giovanna.stumpo.name 
Tipologie:interni e 
quantitativi 
►Indicatori di processo; 
► Indicatori comportamentali; 
► Indicatori di perfomance 
finanziaria. 
Variano in relazione alle fasi 
di vita: 
Start up 
Maturità 
Raccolto 
28
29 
A quali finalità rispondono gli indicatori? 
 ANALITICA E COSTRUTTIVA= La misurazione delle prestazioni induce ad 
analizzare i processi e le attività dell’organizzazione; valutando i progressi 
compiuti verso i raggiungimento degli obiettivi prefissati e generando il positivo 
effetto secondario delle rimozione di eventuali fattori limitanti le performance di 
processo; 
 DECISIONALE = L’analisi delle prestazioni costituisce un efficace strumento 
manageriale in grado di favorire decisioni strategiche fondate sui dati rilevanti. 
 MOTIVAZIONALE = E’ scientificamente provato che il monitoraggio dei risultati 
ottenuti dai processi produttivi, stimola la motivazione del fattore umano; vale 
cioè il detto “controllare per motivare” 
 DI “PROBLEM SOLVING”= Utilizzare i dati raccolti deve servire anche ad 
individuare i problemi esistenti; da gestire con una metodologia di intervento 
fondata sull’individuazione delle cause e sulla valutazione delle necessarie azioni 
correttive, preventive e di miglioramento. 
www.giovanna.stumpo.name
(Segue) 
Rilevano che le misure nel 
confronto con il macro-ambiente: 
i)Dimensione Cliente 
(soddisfazione); 
ii)Concorrenza (punti di forza 
e di debolezza); 
iii)Posizione competitiva 
rispetto al MR (trend). 
Tipologia 
►Indicatori esterni; 
► Indicatori 
qualitativi. 
Variano in relazione 
alle fasi di vita: 
Start up 
Maturità 
Raccolto 
www.giovanna.stumpo.name 30
31 
A quali finalità rispondono gli indicatori? 
STRATEGICA= Le misure esterne rafforzano la Visione e l’attività di 
pianificazione di breve –medio- lungo periodo. Si va alla ricerca di 
dati che possono determinare anche sostanziali cambiamenti nel modo 
di essere e di fare. 
 Lo Studio guarda ai CLIENTI che interpella per effettuare 
miglioramenti. Per soddisfare meglio il cliente si misura anche la voce 
del cliente interno, tramite indagini di clima associate a misure sule 
grado di apprendimento dei collaboratori, sulla cultura 
dell’organizzazione. 
 Lo Studio monitora la COMPETIZIONE. E’ importante conoscere 
cosa succede nel mercato, cosa stanno facendo i concorrenti, quale è 
la loro misura di innovazione rispetto alla nostra organizzazione. Gli 
indicatori riguardano anche la dimensione etica, sociale etc… 
www.giovanna.stumpo.name
Che caratteristiche dovrebbero avere? 
Per essere utili gli INDICATORI 
dovrebbero rispondere ad alcune caratteristiche di base: 
 SEMPLICI = Facili da stabilire e pratici da utilizzare per quanto 
www.giovanna.stumpo.name 32 
possibile. 
 COMPRENSIBILI = Tutte le persone coinvolte nel misurare devono 
avere padronanza delle attività che svolgono a livello di comprensione di 
ogni singolo elemento oggetto di misura. 
 MIRATI = La misura deve riguardare tutti gli elementi significativi del 
fenomeno da osservare. 
 CONDIVISI = Devono essere accessibili ed accettati da parte dei 
membri dell’Organizzazione; devono costituire un buon strumento di 
dialogo. 
 RIFERITI AD UN DETERMINATO PERIODO DI TEMPO = Devono 
essere relativi ad un arco temporale definito e confrontabili con dati 
omogenei dello stesso periodo in tempi diversi.
www.giovanna.stumpo.name 33 
(Segue) 
 SPECIFICI = Devono rappresentare l’espressione di fenomeni di 
interesse di un particolare Business. 
 DINAMICI = Vanno rivisti con regolarità affinchè continuino ad 
essere efficaci nel tempo. 
 COLLEGATI A STRATEGIE ED OBIETTIVI DEFINITI = Devono 
essere pertinenti rispetto ai fenomeni da tenere sotto controllo. 
 STRATEGICI ED OPERATIVI = Devono essere direzionali o legati 
alle attività quotidiane.
COME CONTROLLARE 
QUALI STRUMENTI UTILI A 
RACCOGLIERE DATI ED 
INFORMAZIONI? 
34
1. AUTOANALISI /AUTOVALUTAZIONE 
- é un riesame comprensivo completo e sistematico delle attività e 
dei risultati di un'organizzazione /un dato processo, riferito ad 
una norma prescelta/ o a un momento specifico di indagine; 
- può fornire una visione complessiva delle prestazioni di 
un'organizzazione e del grado di maturità del sistema di 
gestione/ del processo analizzato nel suo andamento complessivo 
e per fasi; 
- può inoltre aiutare ad identificare aree per il miglioramento 
e/o per l'innovazione ed a determinare priorità per le azioni 
successive. 
Lo Strumento: Matrice per analisi SWOT H. Weihrich, 1982 
www.giovanna.stumpo.name 35
STRENGTH WEAKNESSES 
PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI 
La situazione interna e attuale 
MODIFICABILE 
OPPORTUNITIES THREATS 
OPPORTUNITA’ MINACCE 
La situazione esterna e volta al futuro 
NON MODIFICABILE 
Diritti Riservati Avv.Giovanna Stumpo 36 
La matrice per l’analisi swot
STRENGTH WEAKNESSES 
PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI 
Elementi positivi Elementi negativi 
OPPORTUNITIES THREATS 
OPPORTUNITA’ MINACCE 
www.giovanna.stumpo.name 37 
(segue)
www.giovanna.stumpo.name 38 
(segue) 
Fotografare una situazione; 
Massimizzare i punti di forza; 
Evidenziare i punti deboli in modo da 
combinarli con le opportunità di 
miglioramento; 
Fare in modo che minacce/rischi si 
commutino in opportunità, o quanto meno 
siano identificate/i.
2. FORMALIZZARE LE REGOLE ORGANZZATIVE 
PPrraassssii ee ccoonnssuueettuuddiinnii 
focalizzare l’attenzione sui processi e sulle persone (e le 
macchine) 
DDEEFFIINNIIRREE EESSAATTTTAAMMEENNTTEE ““CChhii ffaa cchhee ccoossaa,, ccoommee,, qquuaannddoo,, ssoottttoo iill 
ccoonnttrroolllloo ddii cchhii”” 
Formalizzare le regole organizzative; 
Codificare compiti e mansioni; 
Formalizzare istruzioni operative. 
STRUMENTI: Regolamento Interno di Studio; Quadro delle responsabilità ed 
autorità; Organigramma/funzionigramma; Mansionario;Tabelle per la valutazione 
della crescita personale/professionale;Tabella per obiettivi e percorsi di carriera. 
www.giovanna.stumpo.name 39
La Job description 
40
La c.d. documentazione di sistema dello Studio che 
punta alla certificazione di qualità 
Livello 1: 
Manuale della Qualità Livello 2: Procedure di gestione 
della Qualità: 
•Controllo Documentazione e 
Registrazioni 
•Gestione Non Conformità 
•Gestione Azioni Correttive e 
Preventive 
•Verifiche Ispettive Interne 
Politica 
per la Qualità 
Obiettivi e 
Obiettivi e 
piano di 
miglioramento 
Livello 3: Proc. / 
Istruzioni Operative 
di lavoro; 
funzionigramma/ 
organigramma/ 
mansionario 
Regolamento 
interno 
(Parcellazione, 
Biblioteca, 
Security, Privacy, 
ecc) Livello 4: 
Documenti di registrazione 
della Qualità- Pre Audit 
www.giovanna.stumpo.name 41 
Politica 
per la Qualità 
piano di 
miglioramento 
Report 
Customer 
Satisfaction 
Report 
Customer 
Satisfaction
3. Sfruttare il supporto tecnologico in chiave di management 
→ computer singolo: 
- funzione meramente operativa (automation) 
- di elaborazione testi 
- di gestione documentale 
- di gestione e condivisione dei flussi di lavoro 
- di archiviazione di dati ed informazioni 
- di gestione agenda informatizzata 
→ rete locale di computer (LAN) per la condivisione della conoscenza e lo 
sviluppo di funzioni di tipo manageriale: funzione operativa e manageriale 
- 
- DBM (Database management) ► gestione dati e info 
- KM (Knowledge management) ► conoscenza condivisa 
- CRM (Customer Relationship Management) ► strategie business 
- PAM (Performance Analisys Management) ► indicatori di processo, 
comportamentali, dati economico - finanziari 
www.giovanna.stumpo.name 42
Il supporto tecnologico: perché è IMPORTANTE? 
●facilita la comunicazione, 
● serve all’aggiornamento ed al 
reperimento delle fonti/banche 
dati, 
● facilita il work flow; 
● fa parte del “sistema di gestione”; 
● è utile per ottimizzare i tempi di 
sviluppo delle attività; 
● consente di realizzare i processi 
“con modalità delocalizzate”; 
● funge da “facilitatore” per lo 
Studio nell’inter-relazione 
efficace e duratura con i 
principali Stakeholders, primo 
tra tutti il cliente; 
● supporta il marketing e la 
comunicazione esterna, oltre 
l’organizzazione. 
Ad es. SW di gestione: Controller 
Scadenze e adempimenti 
Appuntamenti 
Carichi di lavoro 
Tempi di evasione 
Valore pratica/area di practice 
Andamento fatturato/Costi 
pratica/prof./practice 
Profittabilità/non profittabilità 
pratica/cliente 
Performance individuali (capacità 
sostanziale, rispetto scadenze, % cause 
vinte etc.) o di team (capacità di 
supervisione e controllo degli affidati) 
Reportistica oggettiva ai Vertici 
www.giovanna.stumpo.name 43
(segue) Il SW se implementato correttamente 
- SIM (Sistema Informativo di Management) 
= 
Complesso organizzato di persone, sistemi, attrezzature 
che 
garantisce il flusso costante di dati ed informazioni 
(acquisite da fonti interne ed esterne) che devono 
permettere ai Vertici 
decisioni basate sui dati di fatto (i.e. oggettive, 
puntuali e concrete) , 
in una ottica di miglioramento continuo (strategia di 
sviluppo del business). 
www.giovanna.stumpo.name 44
4. Customer satisfaciton – info direttamente da Cliente 
Spesso ai professionisti non piace richiedere le informazioni in merito alle 
operazioni che si sono concluse 
In ambiente legale non si chiede perché: 
- E’ considerato poco professionale 
- Si pensa che sia una prassi d’impresa 
- Si parte dal presupposto di aver fatto un ottimo lavoro e non 
interessa l’opinione del cliente (che non è un legale) 
- Perché lo Studio non farebbe nulla di diverso anche se il cliente 
sollevasse delle perplessità o facesse dei commenti negativi 
- Non interessa conoscere l’opinione di un cliente 
- Non lo si ritiene importante o prioriatario 
Si pensa che se il cliente resta/torna, vuol dire 
www.giovanna.stumpo.name 45 
che è soddisfatto!
Il questionario è strumento di cclliieenntt ccaarree: 
 E’ una risorsa strategica per 
valutare la rispondenza dei 
servizi erogati ai bisogni 
percepiti dai clienti 
 E’ uno strumento utile e 
costruttivo per verificare la 
qualità e l'efficacia dei 
servizi offerti alla clientela 
 E’ uno strumento che 
consente di avere 
suggerimenti di 
miglioramento 
L’indagine di c.s. dà la misurazione del 
grado di soddisfazione dei clienti o, 
in altri termini, del grado della 
qualità dei servizi percepita da 
parte dei clienti. 
 Conoscere (meglio) l’attività 
del cliente ed il suo 
mercato di riferimento 
 Ascoltare quello che il 
cliente ha da dire 
(suggerimenti di 
miglioramento/correttivi) 
 Comunicare interesse ed 
attenzione particolare (feed 
–back) 
 (contribuisce a) creare un 
rapporto personale che 
trasmetta/rafforzi una 
sensazione fiducia 
 Avere indicatori sulla 
performance dello Studio 
www.giovanna.stumpo.name 46
www.giovanna.stumpo.name 47 
-Segue - 
“QUALITÀ ATTESA” 
qualità che il cliente si aspetta di ricevere, per soddisfare 
esigenze/aspettative correlate alla richiesta di assistenza 
legale; 
in relazione a questo aspetto, le risorse dello Studio devono 
farsi carico di rilevare presso il cliente i suoi effettivi 
bisogni e le sue attese ex ante (ossia prima di iniziare a 
lavorare nello sviluppo della pratica, prima di redigere la 
bozza di un ‘atto, di impostare un parere ovvero di delineare 
una certa strategia difensiva da sviluppare in udienza) in 
modo da sviluppare “una soluzione” che sia il più possibile in 
linea con quella necessaria al cliente ed alle sue aspettative.
www.giovanna.stumpo.name 48 
-Segue - 
“QUALITÀ PROGETTATA” 
E’ LA QUALITA’ EROGATA = qualità che l’organizzazione 
ha pensato di fornire, con l’ausilio delle proprie strutture, 
risorse fisiche, di sistema e di processo, interpretando le 
esigenze espresse dal Cliente; 
in relazione a questo aspetto, si richiede in particolare la 
capacità di verificare l’avvenuto rispetto degli standard pre-fissati, 
e di agire tempestivamente su eventuali scostamenti 
nell'operato, rispetto alle specifiche (i requisiti) definiti con 
il cliente, per gli opportuni aggiustamenti.
www.giovanna.stumpo.name 49 
-Segue- 
“QUALITÀ PERCEPITA” 
è la qualità che il cliente ritiene di avere ricevuto, 
comparata alle sue aspettative iniziali (qualità attesa) e 
che egli identifica nelle caratteristiche del servizio 
reso dallo Studio. Presuppone una valutazione ex post. 
Ascolto, Voice of Customer, Feed back
Avv.Giovanna Stumpo www.giovanna.stumpo.name 50 
-Segue - 
Il risultato della maggiore/minore armonia tra qualità 
percepita e qualità attesa dal cliente, determina in lui 3 
diversi gradi di soddisfazione: 
CLIENTE DELIZIATO (situazione che si verifica quando 
la qualità percepita supera la qualità attesa); 
CLIENTE SODDISFATTO (situazione che si verifica 
quando la qualità percepita è in linea con la qualità 
attesa); 
CLIENTE INSODDISFATTO (situazione che si verifica 
quando la qualità percepita è inferiore a quella attesa).
5. Le tecniche di audit (cap. 8 norma ISO) 
Controlli a campione effettuati ad intervalli pianificati 
per verificare l’andamento del SGQ in conformità allo 
standard ed attivare le opportune leve correttive e di 
miglioramento 
Strumenti: 
Responsabile per la conduzione dell’Audit 
Programma e Piano di audit 
Check list per la conduzione dell’Audit 
Reportistica ai Vertici delle risultanze di cui all’Audit 
Modulistica per la gestione delle NC mediante AC e AP e/o 
per la realizzazione delle RACCOMANDAZIONI PER IL 
MIGLIORAMENTO. 
www.giovanna.stumpo.nam 51
7. Le prospettive rilevanti secondo 
KAPLAN -NORTON 
Prospettiva Finanziaria 
“come presentarci agli 
azionisti/soci ?” 
Prospettiva dei 
Processi Interni 
“in quali processi 
eccellere”? ” 
Prospettiva del Miglioramento 
Continuo 
“come alimentare la capacità di 
cambiare e migliorare ?” 
www.giovanna.stumpo.nam 52 
Prospettiva del Cliente 
“come presentarci ai 
clienti?” 
Visione 
e 
Strategia
Comunicazione 
53 
financial perspective 
Per avere successo dal punto di vista 
finanziario, come dovremmo apparire ai 
nostri azionisti? Gli obiettivi sono quelli 
economici finanziari, misurati dai 
tradizionali indicatori di performance e 
redditività 
customer perspective 
Come dovremmo apparire ai nostri 
consumatori? L'obiettivo è il 
miglioramento dell'offerta e del servizio 
per il cliente; 
business process perspective 
Per soddisfare i consumatori, in cosa 
dovremmo eccellere? L'obiettivo è il 
miglioramento dei processi core 
learning and growth perspective 
Valori 
Missione 
Visione 
Strategia 
Come manterremo le nostre capacità di 
apprendimento e miglioramento? 
L'obiettivo è l'apprendimento e 
sviluppo organizzativo
Comunicazione 
54 
DIMENSIONE EECCOONNOOMMIICCOO 
FFIINNAAZZIIAARRIIAA 
PROFITTABILITA’, CRESCITA E 
VALORE DELL’ORGANIZZAZIONE 
33.. aauummeennttaannddoo aanncchhee iill ffaattttuurraattoo 
OObbiieettttiivvii 
IInnddiiccaattoorrii 
DDIIMMEENNSSIIOONNEE CCLLIIEENNTTII 
PERCEZIONE DI PREZZO, TEMPO, 
COMPETENZA E QUALITA’ SERVIZIO 
22.. PPeerrcceezziioonnee ddii mmiigglliioorraammeennttoo ddeell 
sseerrvviizziioo aall cclliieennttee 
Obiettivi 
Indicatori 
DIMENSIONE INTERNA 
PROCESSI 
Valori 
Missione 
Visione 
Strategia 
ORGANIZZAZIONE, SODDISFAZIONE, 
PRODUTTIVITA’ 
11.. mmiigglliioorraammeennttoo ddeell pprroocceessssoo ddii 
eevvaassiioonnee ddeeggllii aaffffiiddaattii 
Obiettivi 
Indicatori 
DDIIMMEENNSSIIOONNEE AAPPPPRREENNDDIIMMEENNTTOO EE 
SSVVIILLUUPPPPOO 
SVILUPPO COMPETENZE DISTINTIVE 
Obiettivi 
Indicatori
Altri strumenti 
• Politica – Obiettivi Q 
• Matrice SWOT 
autovalutazione 
• SW di gestione 
• Riunioni - verbali 
• Agenda 
• Timesheet 
• Elenchi e Registri excell – 
Gestione dei fornitori 
• Regole codificate (job 
description) 
• Indagini di clima 
• Bilancio delle competenze 
• Questionario C.S. 
• Matrice 5 Forze Porter 
analisi concorrenza 
• Audit 
 Rilevazioni statistiche/report di cui al 
SW di gestione; 
 Milestone o calendario degli 
appuntamenti; 
 “Timesheet”; 
 Modulo per “bilancio delle 
competenze”; 
 Questionari scritti; monitoraggio 
soddisfazione cliente, valutazione del 
professionista, indagine di clima 
 Periodiche riunioni; verbali 
 Reportistica contabile – 
amministrativa (pendenze); 
 Moduli per la registrazione dei 
reclami/delle lamentele; 
 Audit e Registrazioni SGQ; 
 Analisi dei dati e ricerche via web 
(per valutazioni andamento mercato/ 
dell’offerta della concorrenza). 
www.giovanna.stumpo.nam 55
CONCLUSIONI 
56
Quali sono fattori dello Studio è opportuno monitorare? 
Punti di forza e di debolezza interni; opportunità di 
miglioramento; 
Processi dello Studio, e loro interazioni; attività e fasi; 
collegamenti alle persone 
Modalità di “sviluppo del lavoro”;prestazionalità; 
Bilancio delle competenze; quali gap? 
Risorse interne e sistema degli approvvigionamenti 
esterni (fornitori); di prodotto e servizio; 
Dati economico-fianziari; 
Attività di parcellazione/fatturazione; pratiche «sospese» 
(Modalità) di gestione del cliente; soddisfazione! 
(Adeguatezza delle) dotazioni informatiche; % 
www.giovanna.stumpo.name 57 
implementazione
www.giovanna.stumpo.name 58 
(segue) 
Utilizzo efficace del tempo (i.e. rapporto tempo 
standard e tempo effettivo);quando, quali, quanti, imputabili 
a chi? scostamenti? 
Carichi di lavoro; 
Analisi dei rischi/della sicurezza; trattamento dati e info 
Clima interno all’organizzazione; 
Adeguamento alla compliance: ottica preventiva e 
cautelativa; 
Allineamento alle prescrizioni legali: L.Professionale e 
Deontologia forense 
Andamento del mercato, della concorrenza; 
Soddisfazione del cliente e scelte future del 
cliente target.
SI PUO’ FARE 
CON FACILITA’ 
…..learning by doing !!!!! 
59
Grazie per l’attenzione! 
Avv. Giovanna Raffaella Stumpo 
avv.grstumpo@libero.it 
www.giovanna.stumpo.name 
+39 02 545 000 7 
+ 39 333 344 6353

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Giovanna Raffaella Stumpo - Metodi, modelli e strumenti per il controllo di gestione

  • 1. 1 METODI MODELLI E STRUMENTI PER IL CONTROLLO DI GESTIONE Avv. Giovanna Raffaella Stumpo www.giovanna.stumpo.name avv.grstumpo@libero.it CICLO DI INCONTRI ACEF - Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano Sala Falck, Fondazione Ambrosianeum Milano 30 Ottobre 2014
  • 2. www.giovanna.stumpo.name 2 Contenuti 1. Qualche premessa sul controllo di gestione 2. La norma UNI EN ISO 9001:2008 come standard per il controllo di gestione 3. Principi e requisiti di riferimento Considerazioni finali Strumenti di organizzazione e gestione
  • 3. IL CONTROLLO DI GESTIONE 3
  • 4. CONTROLLO DI GESTIONE – Il concetto All’interno dell’organizzazione il controllo di gestione (o controllo direzionale) è il processo volto a guidare la gestione verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione operativa, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché possano decidere e attuare le opportune azioni correttive. www.giovanna.stumpo.name 4 Fonte: WIKIPEDIA
  • 5. www.giovanna.stumpo.name 5 CONTROLLO DI GESTIONE – Il concetto Il controllo di gestione: guida il management è parte della pianificazione serve ad aiutare il personale ad indirizzare il proprio comportamento verso il conseguimento di OBIETTIVI dati dalla direzione richiede di avere degli INDICATORI per misurare gli scostamenti (obiettivo dato/obiettivo conseguito) funge da strumento importante per le scelte correttive/ strategiche della direzione.
  • 6. CONTROLLO DI GESTIONE Inquadramento e fasi di processo Il controllo di gestione: processo dell’organizzazione normalmente progettato e gestito da un organo posto in staff al vertice (la persona preposta a questo organo viene a volte qualificata Controller) si svolge generalmente secondo un ciclo periodico, normalmente annuale, articolato nelle seguenti fasi: www.giovanna.stumpo.name 6
  • 8. NORMA UNI EN ISO 9001: 2008 (Sistema di gestione per la qualità – requisiti) e CONTROLLO DI GESTIONE 8
  • 9. Organizzare lo Studio Legale secondo lo standard ISO PPeerrcchhéé??  RRaapppprreesseennttaa lloo ssttaannddaarrdd ppiiùù rriiccoonnoosscciiuuttoo aall mmoonnddoo ppeerr lloo ssvviilluuppppoo ddii mmooddeellllii ddii eeffffiicciieennzzaa oorrggaanniizzzzaattiivvaa;  Le sue disposizioni hhaannnnoo ccaarraatttteerree uunniivveerrssaallee ee www.giovanna.stumpo.name 9 ttrraassvveerrssaallee;;  HHaa aapppplliiccaazziioonnee ppoolliivvaalleennttee (Può essere utilizzata come standard/modello di riferimento: i) per uso meramente interno per l’ottimizzazione dell’organizzazione di Studio creando un SGQ di riferimento; ii) ai fini di certificazione, per dare visibilità all’esterno del lavoro svolto internamente con la realizzazione di un SGQ; iii) consente di tenere la macchina organizzativa sotto controllo.  EE’’ ssttrruummeennttoo ddii mmaarrkkeettiinngg lleeggaallee (ex art. 17-bis certificazione di qualità);
  • 10. I principi di TQM 1. ORIENTAMENTO AL CLIENTE (Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative); 2. LEADERSHIP (I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell’organizzazione. Essi dovrebbero creare a mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente il personale nel perseguimento degli obiettivi dell’organizzazione); 3. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE (Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l’essenza dell’organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell’organizzazione); 4. RAPPORTI DI RECIPROCO BENEFICIO CON I FORNITORI (Un’organizzazione ed i suoi fornitori sono interdipendenti ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore). 5. APPROCCIO PER PROCESSI (Un risultato desiderato/ una meta/un obiettivo si ottiene con maggiore efficienza quando le relative attività e risorse sono gestite come un processo); 6. APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE (Identificare, capire e gestire (come fossero parte di un sistema) processi/attività tra loro correlati/interagenti, contribuisce all’efficacia e all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri obiettivi); 7. DECISIONI BASATE SUI DATI DI FATTO (Le decisioni efficaci si basano sull’analisi www.giovanna.stumpo.name 10 di dati e di informazioni); 8. MIGLIORAMENTO CONTINUO (Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell’organizzazione);
  • 11. Il modello PDCA (ciclo di Deming) - Plan: pianifica cosa fare e come farlo; - Do: fai quanto pianificato; - Check: verifica che quello che stai facendo è in linea con quanto pianificato; - Act: (se così è) agisci nella logica del miglioramento. www.giovanna.stumpo.name 11
  • 12. www.giovanna.stumpo.name 12 Approccio per processi e approccio sistemico: TENERE LA MACCHINA ORGANIZZATIVA SOTTO CONTROLLO MIGLIORAMENTO CONTINUATIVO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ CLIENTE Responsabilità della direzione Gestione delle risorse Misurazioni, analisi e miglioramento Realizzazione del servizio Servizio Elementi in entrata REQUISITI CLIENTE SODDISFAZIONE Elementi in uscita
  • 13. NORMA UNI EN ISO 9001: 2008 (Sistema di gestione per la qualità – requisiti) Management by objectives 13
  • 14. Leadership e obiettivi To LEAD = direzionare, indicare la meta fungere da guida TRACCIARE UN PERCORSO PER UN GRUPPO DI INDIVIDUI Impegno, nel seguire il percorso tracciato, motivando il gruppo a raggiungere gli obiettivi. Norma UNI EN ISO 9001:2008 (Impegno della direzione) b) stabilendo la politica per la qualità; c) assicurando che siano definiti gli obiettivi per la qualità; d) effettuando i riesami periodici da parte della direzione; e) assicurando la disponibilità di risorse. www.giovanna.stumpo.name 14
  • 15. LEADERSHIP -Politica per la Q  Definire, condividere e comunicare OBIETTIVI ►MMIISSSSIIOONNEE = Insieme delle attività che si mette in atto per realizzare la Visione Qual è la nostra “ragion d’essere”? ►VVIISSIIOONNEE == Ciò che si desidera diventare in futuro (è «il sogno dell’imprenditore»); identifica le capacità dell’Organizzazione rispetto ad altre entità presenti sul mercato. Cosa che vogliamo diventare? www.giovanna.stumpo.name 15
  • 16. (Segue) ►VVAALLOORRII = Sono la vera essenza dell’Organizzazione e la loro messa in atto determina i comportamenti della stessa nei confronti di tutte le Parti interessate. Quali sono i nostri codici di comportamento? IInntteeggrriittàà,, CCooeerreennzzaa,, RReessppoonnssaabbiilliittàà,, TTrraassppaarreennzzaa,, DDeessiiddeerriioo ddii vviinncceerree,, FFiidduucciiaa.. ► OOFFFFEERRTTAA = Ciò che l’Organizzazione offre ai suoi Clienti, mettendoli al centro della propria strategia. Come soddisfo le aspettative ed offro valore? ► PPOOSSIIZZIIOONNAAMMEENNTTOO ((CClliieennttee –– CCoonnccoorrrreennzzaa)) ► PPEERRSSOONNEE ((TTeeaamm,, CCoommppeetteennzzaa,, PPrreessttaazziioonnaalliittàà,, AAlllleeaannzzee)) ► PPRROOCCEESSSSII –– AATTTTIIVVIITTAA’’ ((QQuuaannttiiàà,, QQuuaalliittàà,, EEffffiicciieennzzaa)) ► RREEDDDDIITTOO ((ccoonntteenniimmeennttoo ccoossttii;; aauummeennttoo ffaattttuurraattoo,, iinnvveessttiimmeennttii)) www.giovanna.stumpo.name 16
  • 17. Non desideri ma Obiettivi concreti ! www.giovanna.stumpo.name 17 Obiettivo  SMART S – sfidante M – misurabile, concreto A – accordato, condiviso R – raggiungibile, realistico T – tempificato
  • 18. Tradurre gli obiettivi in atti! Ai vertici compete il piano operativo OBIETTIVI FORMALIZZATI ↓ Cosa ↓ Chi ↓ Quanto ↓ Come ↓ Quando ↓ ASPETTATIVE www.giovanna.stumpo.name 18
  • 19. Pianificazione strategica - pianificazione operativa www.giovanna.stumpo.name 19 Obiettivo definito Attività Respons abilità Investimenti Aspetti Organizzativi Strumenti operativi Tempi Risultati economici previsti META Cosa? Chi? Quanto? Come? Come e con quali strumenti? Quando /entro quando ? ROI /Quali vantaggi attesi?
  • 20. L’approccio per processi: steps 1. Individuare i processi dello Studio (mappare); tipizzarli (strategici, operativi e di supporto); ricondurli ai pertinenti livelli gerarchici; ricondurli a sistema/ gestirli in modo centralizzato; 2. Lavorare sulle risorse umane (criteri/standard di selezione; lavorare sulla componente motivazionale; ricercare “l’allineamento” = valori/obiettivi individuali valori ed obiettivi dell’organizzazione; lavorare sulla formazione; considerare i fornitori esterni come partner integrati; 3. Scrivere le regole organizzative: MQ (“chi fa cosa come lo deve fare e quando, sotto il controllo di chi”); Politica ed obiettivi di Studio; Quadro delle responsabilità e le autorità; Codificare compiti e mansioni; Formalizzare istruzioni operative per ogni livello funzionale;Avere procedure operative; 4. Non lasciare nulla al caso: pianificare le attività di ciasun processo; analisi dei dati e delle informazioni, controlli → perseguire il miglioramento continuo; Diritti Riservati Avv.Giovanna Stumpo 20
  • 21. Gestire il modello organizzativo con modalità controllate PRINCIPI TQM Tenere la macchina oorrggaanniizzzzaattiivvaa ssoottttoo ccoonnttrroolllloo www.giovanna.stumpo.name 21
  • 22. Come tenere la macchina organizzativa sotto controllo? Analisi dei dati: L’organizzazione deve determinare, raccogliere, analizzare i dati appropriati per dimostrare l’efficacia e l’adeguatezza del SGQ e per valutare dove possa essere realizzato il miglioramento continuo dell’efficacia del sistema stesso. www.giovanna.stumpo.name 22
  • 23. Gestire il SGQ con modalità controllate: Perchè? Dotare lo Studio di un quadro completo dello stato attuale (status quo); Disporre di dati oggettivi, concreti, precisi e tempizzati; Individuare gli elementi positivi; PUNTI DI FORZA Individuare le criticità attuali /potenziali e le loro cause; PUNTI DI DEBOLEZZA Definire le “mappe di miglioramento” (per gestire adeguatamente gli elementi negativi; per potenziare gli elementi positivi); Vale il detto controllare per motivare. www.giovanna.stumpo.name 23
  • 24. www.giovanna.stumpo.name 24 PRINCIPI TQM DECISIONI EFFICACI - BASATE SUI DATI DI FATTO DATI e INFO SUPPORTANTO LE SCELTE DI MIGLIORAMENTO «Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e di informazioni». «Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell’organizzazione»
  • 25. Il miglioramento continuo nell’ISO diventa esso stesso obiettivo Il miglioramento è collegato a molti fattori: Voglia di successo Desiderio di essere primi Vincere le sfide Senso di appartenenza all’organizzazione Mantenere o migliorare la propria immagine/ reputazione Per alcuni, coincide con la mission  Prestazioni -conformità  Tempi/velocità  Efficacia/efficienza  KW/accrescimento  Costi -contenimento  Rigidità/Flessibilità  Clienti –mantenimento/ acquisizione  Concorrenti –confronto /differenziazione  Innovazione/Futuro www.giovanna.stumpo.name 25
  • 26. NORMA UNI EN ISO 9001: 2008 (Sistema di gestione per la qualità – requisiti) INDICATORI 26
  • 27. Miglioramento continuo attraverso l’analisi dei dati - Gli indicatori guidare il cambiamento; indirizzare e coordinare gli obiettivi; supportare la gestione interna delle risorse per il conseguimento di una sempre maggiore efficienza ed efficacia; supportare le strategie. SI GOVERNA SOLO CIO’ CHE SI MISURA. NON C’E’ MIGLIORAMENTO E INNOVAZIONE SENZA MISURA. www.giovanna.stumpo.name 27
  • 28. PAM e indicatori: cenni Gli indicatori ssoonnoo ““mmiissuurree”” cchhee ccoonnsseennttoonnoo ddii ccoonnttrroollllaarree llee vvaarriiaabbiillii ddii ccuuii ssoopprraa,, vveerrssoo iill rraaggggiiuunnggiimmeennttoo ddii ddeetteerrmmiinnaattii oobbiieettttiivvii ddaattii.. IInn ooggnnii oorrggaanniizzzzaazziioonnee pprroodduuttttiivvaa,, llee vvaarriiaabbiillii ppiiùù iimmppoorrttaannttii ddaa mmoonniittoorraarree ee tteenneerree ssoottttoo ccoonnttrroolllloo aatttteennggoonnoo iinn ppaarrttiiccoollaarree aa: utilizzo degli impianti e delle strumentazioni; efficienza dei processi (i.e. rapporto tra attività effettive ed attività pianificate); rendimento delle persone/produttività del lavoro; scarto/spreco. www.giovanna.stumpo.name Tipologie:interni e quantitativi ►Indicatori di processo; ► Indicatori comportamentali; ► Indicatori di perfomance finanziaria. Variano in relazione alle fasi di vita: Start up Maturità Raccolto 28
  • 29. 29 A quali finalità rispondono gli indicatori?  ANALITICA E COSTRUTTIVA= La misurazione delle prestazioni induce ad analizzare i processi e le attività dell’organizzazione; valutando i progressi compiuti verso i raggiungimento degli obiettivi prefissati e generando il positivo effetto secondario delle rimozione di eventuali fattori limitanti le performance di processo;  DECISIONALE = L’analisi delle prestazioni costituisce un efficace strumento manageriale in grado di favorire decisioni strategiche fondate sui dati rilevanti.  MOTIVAZIONALE = E’ scientificamente provato che il monitoraggio dei risultati ottenuti dai processi produttivi, stimola la motivazione del fattore umano; vale cioè il detto “controllare per motivare”  DI “PROBLEM SOLVING”= Utilizzare i dati raccolti deve servire anche ad individuare i problemi esistenti; da gestire con una metodologia di intervento fondata sull’individuazione delle cause e sulla valutazione delle necessarie azioni correttive, preventive e di miglioramento. www.giovanna.stumpo.name
  • 30. (Segue) Rilevano che le misure nel confronto con il macro-ambiente: i)Dimensione Cliente (soddisfazione); ii)Concorrenza (punti di forza e di debolezza); iii)Posizione competitiva rispetto al MR (trend). Tipologia ►Indicatori esterni; ► Indicatori qualitativi. Variano in relazione alle fasi di vita: Start up Maturità Raccolto www.giovanna.stumpo.name 30
  • 31. 31 A quali finalità rispondono gli indicatori? STRATEGICA= Le misure esterne rafforzano la Visione e l’attività di pianificazione di breve –medio- lungo periodo. Si va alla ricerca di dati che possono determinare anche sostanziali cambiamenti nel modo di essere e di fare.  Lo Studio guarda ai CLIENTI che interpella per effettuare miglioramenti. Per soddisfare meglio il cliente si misura anche la voce del cliente interno, tramite indagini di clima associate a misure sule grado di apprendimento dei collaboratori, sulla cultura dell’organizzazione.  Lo Studio monitora la COMPETIZIONE. E’ importante conoscere cosa succede nel mercato, cosa stanno facendo i concorrenti, quale è la loro misura di innovazione rispetto alla nostra organizzazione. Gli indicatori riguardano anche la dimensione etica, sociale etc… www.giovanna.stumpo.name
  • 32. Che caratteristiche dovrebbero avere? Per essere utili gli INDICATORI dovrebbero rispondere ad alcune caratteristiche di base:  SEMPLICI = Facili da stabilire e pratici da utilizzare per quanto www.giovanna.stumpo.name 32 possibile.  COMPRENSIBILI = Tutte le persone coinvolte nel misurare devono avere padronanza delle attività che svolgono a livello di comprensione di ogni singolo elemento oggetto di misura.  MIRATI = La misura deve riguardare tutti gli elementi significativi del fenomeno da osservare.  CONDIVISI = Devono essere accessibili ed accettati da parte dei membri dell’Organizzazione; devono costituire un buon strumento di dialogo.  RIFERITI AD UN DETERMINATO PERIODO DI TEMPO = Devono essere relativi ad un arco temporale definito e confrontabili con dati omogenei dello stesso periodo in tempi diversi.
  • 33. www.giovanna.stumpo.name 33 (Segue)  SPECIFICI = Devono rappresentare l’espressione di fenomeni di interesse di un particolare Business.  DINAMICI = Vanno rivisti con regolarità affinchè continuino ad essere efficaci nel tempo.  COLLEGATI A STRATEGIE ED OBIETTIVI DEFINITI = Devono essere pertinenti rispetto ai fenomeni da tenere sotto controllo.  STRATEGICI ED OPERATIVI = Devono essere direzionali o legati alle attività quotidiane.
  • 34. COME CONTROLLARE QUALI STRUMENTI UTILI A RACCOGLIERE DATI ED INFORMAZIONI? 34
  • 35. 1. AUTOANALISI /AUTOVALUTAZIONE - é un riesame comprensivo completo e sistematico delle attività e dei risultati di un'organizzazione /un dato processo, riferito ad una norma prescelta/ o a un momento specifico di indagine; - può fornire una visione complessiva delle prestazioni di un'organizzazione e del grado di maturità del sistema di gestione/ del processo analizzato nel suo andamento complessivo e per fasi; - può inoltre aiutare ad identificare aree per il miglioramento e/o per l'innovazione ed a determinare priorità per le azioni successive. Lo Strumento: Matrice per analisi SWOT H. Weihrich, 1982 www.giovanna.stumpo.name 35
  • 36. STRENGTH WEAKNESSES PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI La situazione interna e attuale MODIFICABILE OPPORTUNITIES THREATS OPPORTUNITA’ MINACCE La situazione esterna e volta al futuro NON MODIFICABILE Diritti Riservati Avv.Giovanna Stumpo 36 La matrice per l’analisi swot
  • 37. STRENGTH WEAKNESSES PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI Elementi positivi Elementi negativi OPPORTUNITIES THREATS OPPORTUNITA’ MINACCE www.giovanna.stumpo.name 37 (segue)
  • 38. www.giovanna.stumpo.name 38 (segue) Fotografare una situazione; Massimizzare i punti di forza; Evidenziare i punti deboli in modo da combinarli con le opportunità di miglioramento; Fare in modo che minacce/rischi si commutino in opportunità, o quanto meno siano identificate/i.
  • 39. 2. FORMALIZZARE LE REGOLE ORGANZZATIVE PPrraassssii ee ccoonnssuueettuuddiinnii focalizzare l’attenzione sui processi e sulle persone (e le macchine) DDEEFFIINNIIRREE EESSAATTTTAAMMEENNTTEE ““CChhii ffaa cchhee ccoossaa,, ccoommee,, qquuaannddoo,, ssoottttoo iill ccoonnttrroolllloo ddii cchhii”” Formalizzare le regole organizzative; Codificare compiti e mansioni; Formalizzare istruzioni operative. STRUMENTI: Regolamento Interno di Studio; Quadro delle responsabilità ed autorità; Organigramma/funzionigramma; Mansionario;Tabelle per la valutazione della crescita personale/professionale;Tabella per obiettivi e percorsi di carriera. www.giovanna.stumpo.name 39
  • 41. La c.d. documentazione di sistema dello Studio che punta alla certificazione di qualità Livello 1: Manuale della Qualità Livello 2: Procedure di gestione della Qualità: •Controllo Documentazione e Registrazioni •Gestione Non Conformità •Gestione Azioni Correttive e Preventive •Verifiche Ispettive Interne Politica per la Qualità Obiettivi e Obiettivi e piano di miglioramento Livello 3: Proc. / Istruzioni Operative di lavoro; funzionigramma/ organigramma/ mansionario Regolamento interno (Parcellazione, Biblioteca, Security, Privacy, ecc) Livello 4: Documenti di registrazione della Qualità- Pre Audit www.giovanna.stumpo.name 41 Politica per la Qualità piano di miglioramento Report Customer Satisfaction Report Customer Satisfaction
  • 42. 3. Sfruttare il supporto tecnologico in chiave di management → computer singolo: - funzione meramente operativa (automation) - di elaborazione testi - di gestione documentale - di gestione e condivisione dei flussi di lavoro - di archiviazione di dati ed informazioni - di gestione agenda informatizzata → rete locale di computer (LAN) per la condivisione della conoscenza e lo sviluppo di funzioni di tipo manageriale: funzione operativa e manageriale - - DBM (Database management) ► gestione dati e info - KM (Knowledge management) ► conoscenza condivisa - CRM (Customer Relationship Management) ► strategie business - PAM (Performance Analisys Management) ► indicatori di processo, comportamentali, dati economico - finanziari www.giovanna.stumpo.name 42
  • 43. Il supporto tecnologico: perché è IMPORTANTE? ●facilita la comunicazione, ● serve all’aggiornamento ed al reperimento delle fonti/banche dati, ● facilita il work flow; ● fa parte del “sistema di gestione”; ● è utile per ottimizzare i tempi di sviluppo delle attività; ● consente di realizzare i processi “con modalità delocalizzate”; ● funge da “facilitatore” per lo Studio nell’inter-relazione efficace e duratura con i principali Stakeholders, primo tra tutti il cliente; ● supporta il marketing e la comunicazione esterna, oltre l’organizzazione. Ad es. SW di gestione: Controller Scadenze e adempimenti Appuntamenti Carichi di lavoro Tempi di evasione Valore pratica/area di practice Andamento fatturato/Costi pratica/prof./practice Profittabilità/non profittabilità pratica/cliente Performance individuali (capacità sostanziale, rispetto scadenze, % cause vinte etc.) o di team (capacità di supervisione e controllo degli affidati) Reportistica oggettiva ai Vertici www.giovanna.stumpo.name 43
  • 44. (segue) Il SW se implementato correttamente - SIM (Sistema Informativo di Management) = Complesso organizzato di persone, sistemi, attrezzature che garantisce il flusso costante di dati ed informazioni (acquisite da fonti interne ed esterne) che devono permettere ai Vertici decisioni basate sui dati di fatto (i.e. oggettive, puntuali e concrete) , in una ottica di miglioramento continuo (strategia di sviluppo del business). www.giovanna.stumpo.name 44
  • 45. 4. Customer satisfaciton – info direttamente da Cliente Spesso ai professionisti non piace richiedere le informazioni in merito alle operazioni che si sono concluse In ambiente legale non si chiede perché: - E’ considerato poco professionale - Si pensa che sia una prassi d’impresa - Si parte dal presupposto di aver fatto un ottimo lavoro e non interessa l’opinione del cliente (che non è un legale) - Perché lo Studio non farebbe nulla di diverso anche se il cliente sollevasse delle perplessità o facesse dei commenti negativi - Non interessa conoscere l’opinione di un cliente - Non lo si ritiene importante o prioriatario Si pensa che se il cliente resta/torna, vuol dire www.giovanna.stumpo.name 45 che è soddisfatto!
  • 46. Il questionario è strumento di cclliieenntt ccaarree:  E’ una risorsa strategica per valutare la rispondenza dei servizi erogati ai bisogni percepiti dai clienti  E’ uno strumento utile e costruttivo per verificare la qualità e l'efficacia dei servizi offerti alla clientela  E’ uno strumento che consente di avere suggerimenti di miglioramento L’indagine di c.s. dà la misurazione del grado di soddisfazione dei clienti o, in altri termini, del grado della qualità dei servizi percepita da parte dei clienti.  Conoscere (meglio) l’attività del cliente ed il suo mercato di riferimento  Ascoltare quello che il cliente ha da dire (suggerimenti di miglioramento/correttivi)  Comunicare interesse ed attenzione particolare (feed –back)  (contribuisce a) creare un rapporto personale che trasmetta/rafforzi una sensazione fiducia  Avere indicatori sulla performance dello Studio www.giovanna.stumpo.name 46
  • 47. www.giovanna.stumpo.name 47 -Segue - “QUALITÀ ATTESA” qualità che il cliente si aspetta di ricevere, per soddisfare esigenze/aspettative correlate alla richiesta di assistenza legale; in relazione a questo aspetto, le risorse dello Studio devono farsi carico di rilevare presso il cliente i suoi effettivi bisogni e le sue attese ex ante (ossia prima di iniziare a lavorare nello sviluppo della pratica, prima di redigere la bozza di un ‘atto, di impostare un parere ovvero di delineare una certa strategia difensiva da sviluppare in udienza) in modo da sviluppare “una soluzione” che sia il più possibile in linea con quella necessaria al cliente ed alle sue aspettative.
  • 48. www.giovanna.stumpo.name 48 -Segue - “QUALITÀ PROGETTATA” E’ LA QUALITA’ EROGATA = qualità che l’organizzazione ha pensato di fornire, con l’ausilio delle proprie strutture, risorse fisiche, di sistema e di processo, interpretando le esigenze espresse dal Cliente; in relazione a questo aspetto, si richiede in particolare la capacità di verificare l’avvenuto rispetto degli standard pre-fissati, e di agire tempestivamente su eventuali scostamenti nell'operato, rispetto alle specifiche (i requisiti) definiti con il cliente, per gli opportuni aggiustamenti.
  • 49. www.giovanna.stumpo.name 49 -Segue- “QUALITÀ PERCEPITA” è la qualità che il cliente ritiene di avere ricevuto, comparata alle sue aspettative iniziali (qualità attesa) e che egli identifica nelle caratteristiche del servizio reso dallo Studio. Presuppone una valutazione ex post. Ascolto, Voice of Customer, Feed back
  • 50. Avv.Giovanna Stumpo www.giovanna.stumpo.name 50 -Segue - Il risultato della maggiore/minore armonia tra qualità percepita e qualità attesa dal cliente, determina in lui 3 diversi gradi di soddisfazione: CLIENTE DELIZIATO (situazione che si verifica quando la qualità percepita supera la qualità attesa); CLIENTE SODDISFATTO (situazione che si verifica quando la qualità percepita è in linea con la qualità attesa); CLIENTE INSODDISFATTO (situazione che si verifica quando la qualità percepita è inferiore a quella attesa).
  • 51. 5. Le tecniche di audit (cap. 8 norma ISO) Controlli a campione effettuati ad intervalli pianificati per verificare l’andamento del SGQ in conformità allo standard ed attivare le opportune leve correttive e di miglioramento Strumenti: Responsabile per la conduzione dell’Audit Programma e Piano di audit Check list per la conduzione dell’Audit Reportistica ai Vertici delle risultanze di cui all’Audit Modulistica per la gestione delle NC mediante AC e AP e/o per la realizzazione delle RACCOMANDAZIONI PER IL MIGLIORAMENTO. www.giovanna.stumpo.nam 51
  • 52. 7. Le prospettive rilevanti secondo KAPLAN -NORTON Prospettiva Finanziaria “come presentarci agli azionisti/soci ?” Prospettiva dei Processi Interni “in quali processi eccellere”? ” Prospettiva del Miglioramento Continuo “come alimentare la capacità di cambiare e migliorare ?” www.giovanna.stumpo.nam 52 Prospettiva del Cliente “come presentarci ai clienti?” Visione e Strategia
  • 53. Comunicazione 53 financial perspective Per avere successo dal punto di vista finanziario, come dovremmo apparire ai nostri azionisti? Gli obiettivi sono quelli economici finanziari, misurati dai tradizionali indicatori di performance e redditività customer perspective Come dovremmo apparire ai nostri consumatori? L'obiettivo è il miglioramento dell'offerta e del servizio per il cliente; business process perspective Per soddisfare i consumatori, in cosa dovremmo eccellere? L'obiettivo è il miglioramento dei processi core learning and growth perspective Valori Missione Visione Strategia Come manterremo le nostre capacità di apprendimento e miglioramento? L'obiettivo è l'apprendimento e sviluppo organizzativo
  • 54. Comunicazione 54 DIMENSIONE EECCOONNOOMMIICCOO FFIINNAAZZIIAARRIIAA PROFITTABILITA’, CRESCITA E VALORE DELL’ORGANIZZAZIONE 33.. aauummeennttaannddoo aanncchhee iill ffaattttuurraattoo OObbiieettttiivvii IInnddiiccaattoorrii DDIIMMEENNSSIIOONNEE CCLLIIEENNTTII PERCEZIONE DI PREZZO, TEMPO, COMPETENZA E QUALITA’ SERVIZIO 22.. PPeerrcceezziioonnee ddii mmiigglliioorraammeennttoo ddeell sseerrvviizziioo aall cclliieennttee Obiettivi Indicatori DIMENSIONE INTERNA PROCESSI Valori Missione Visione Strategia ORGANIZZAZIONE, SODDISFAZIONE, PRODUTTIVITA’ 11.. mmiigglliioorraammeennttoo ddeell pprroocceessssoo ddii eevvaassiioonnee ddeeggllii aaffffiiddaattii Obiettivi Indicatori DDIIMMEENNSSIIOONNEE AAPPPPRREENNDDIIMMEENNTTOO EE SSVVIILLUUPPPPOO SVILUPPO COMPETENZE DISTINTIVE Obiettivi Indicatori
  • 55. Altri strumenti • Politica – Obiettivi Q • Matrice SWOT autovalutazione • SW di gestione • Riunioni - verbali • Agenda • Timesheet • Elenchi e Registri excell – Gestione dei fornitori • Regole codificate (job description) • Indagini di clima • Bilancio delle competenze • Questionario C.S. • Matrice 5 Forze Porter analisi concorrenza • Audit  Rilevazioni statistiche/report di cui al SW di gestione;  Milestone o calendario degli appuntamenti;  “Timesheet”;  Modulo per “bilancio delle competenze”;  Questionari scritti; monitoraggio soddisfazione cliente, valutazione del professionista, indagine di clima  Periodiche riunioni; verbali  Reportistica contabile – amministrativa (pendenze);  Moduli per la registrazione dei reclami/delle lamentele;  Audit e Registrazioni SGQ;  Analisi dei dati e ricerche via web (per valutazioni andamento mercato/ dell’offerta della concorrenza). www.giovanna.stumpo.nam 55
  • 57. Quali sono fattori dello Studio è opportuno monitorare? Punti di forza e di debolezza interni; opportunità di miglioramento; Processi dello Studio, e loro interazioni; attività e fasi; collegamenti alle persone Modalità di “sviluppo del lavoro”;prestazionalità; Bilancio delle competenze; quali gap? Risorse interne e sistema degli approvvigionamenti esterni (fornitori); di prodotto e servizio; Dati economico-fianziari; Attività di parcellazione/fatturazione; pratiche «sospese» (Modalità) di gestione del cliente; soddisfazione! (Adeguatezza delle) dotazioni informatiche; % www.giovanna.stumpo.name 57 implementazione
  • 58. www.giovanna.stumpo.name 58 (segue) Utilizzo efficace del tempo (i.e. rapporto tempo standard e tempo effettivo);quando, quali, quanti, imputabili a chi? scostamenti? Carichi di lavoro; Analisi dei rischi/della sicurezza; trattamento dati e info Clima interno all’organizzazione; Adeguamento alla compliance: ottica preventiva e cautelativa; Allineamento alle prescrizioni legali: L.Professionale e Deontologia forense Andamento del mercato, della concorrenza; Soddisfazione del cliente e scelte future del cliente target.
  • 59. SI PUO’ FARE CON FACILITA’ …..learning by doing !!!!! 59
  • 60. Grazie per l’attenzione! Avv. Giovanna Raffaella Stumpo avv.grstumpo@libero.it www.giovanna.stumpo.name +39 02 545 000 7 + 39 333 344 6353