FIDELIZZAZIONE DEL CLIENTE E NUOVE TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE PER IL RETAIL ...Alessandra Salimbene
La realtà del commercio al dettaglio italiano, anche qualificato, è fatto di negozi e piccole catene che hanno sempre puntato sul rapporto personale con il cliente e sul servizio professionale.
L'impatto della grande distribuzione organizzata sta soffocando questo patrimonio economico e culturale. Le nuove tecnologie "sociali" veicolate tramite internet e dispositivi mobili possono - se usati professionalmente - aiutare le piccole realtà a rinnovare il loro rapporto di fiducia con il cliente e fornire delle nuove leve di posizionamento competitivo per crescere in un mercato sempre più difficile.
In questo workshop, tramite una breve analisi degli strumenti a disposizione del retailer e delle modalità di utilizzo nella creazione del circolo di fedeltà e fiducia con il cliente, vorrei fornire una chiave di come il marketing del punto vendita del commerciante indipendente può elevarsi al livello delle grandi organizzazioni distributive tramite l'utilizzo dei nuovi media.
La presentazione ripercorre l’evoluzione delle strategie di Marketing, del Posizionamento e del brand IKEA dal 1997 ad oggi con un’interessante analisi sugli aspetti portanti della value proposition e su quelli che hanno integrato l’offerta aziendale nel tempo.
Quando il mercato è in crisi, innovare diviene una necessità. Prodotti nuovi attirano la curiosità e godono di un vantaggio competitivo che permette all'azienda di aumentare il fatturato.
Ma innovare è rischioso e costa? Ora non più!
Con l'open innovation, innovare non è mai stato così facile...
Visita Mercato dell'innovazione :
www.mercatodellinnovazione.it
FIDELIZZAZIONE DEL CLIENTE E NUOVE TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE PER IL RETAIL ...Alessandra Salimbene
La realtà del commercio al dettaglio italiano, anche qualificato, è fatto di negozi e piccole catene che hanno sempre puntato sul rapporto personale con il cliente e sul servizio professionale.
L'impatto della grande distribuzione organizzata sta soffocando questo patrimonio economico e culturale. Le nuove tecnologie "sociali" veicolate tramite internet e dispositivi mobili possono - se usati professionalmente - aiutare le piccole realtà a rinnovare il loro rapporto di fiducia con il cliente e fornire delle nuove leve di posizionamento competitivo per crescere in un mercato sempre più difficile.
In questo workshop, tramite una breve analisi degli strumenti a disposizione del retailer e delle modalità di utilizzo nella creazione del circolo di fedeltà e fiducia con il cliente, vorrei fornire una chiave di come il marketing del punto vendita del commerciante indipendente può elevarsi al livello delle grandi organizzazioni distributive tramite l'utilizzo dei nuovi media.
La presentazione ripercorre l’evoluzione delle strategie di Marketing, del Posizionamento e del brand IKEA dal 1997 ad oggi con un’interessante analisi sugli aspetti portanti della value proposition e su quelli che hanno integrato l’offerta aziendale nel tempo.
Quando il mercato è in crisi, innovare diviene una necessità. Prodotti nuovi attirano la curiosità e godono di un vantaggio competitivo che permette all'azienda di aumentare il fatturato.
Ma innovare è rischioso e costa? Ora non più!
Con l'open innovation, innovare non è mai stato così facile...
Visita Mercato dell'innovazione :
www.mercatodellinnovazione.it
La vetrina è il primo contatto di un’attività commerciale con i suoi clienti ed è quindi uno strumento fondamentale di promozione e di vendita. Per questo, è molto importante sapere come allestire una vetrina efficace e accattivante, che convinca chi la guarda a entrare nel negozio e fare acquisti.
Il temporary e- shop è in tutto e per tutto un sito di commercio elettronico di durata limita per vendere prodotti esclusivi, innovativi e difficilmente reperibili sul mercato. Unisce le potenzialità dell’e-commerce con l’ultima tendenza del marketing di proporre prodotti e offerte in modo esclusivo per un tempo limitato trasformando il Temporary e-shop in un vero e proprio “evento”.
Here today gone tomorrow: pop up store per differenziarsi positivamente sopra...Marco Gentilin
Here today, gone tomorrow: Cos'è un Pop up store? È davvero un sistema utile per differenziarsi dalla concorrenza? Soprattutto al tempo del coronavirus?
Intervista a Alessandro Parrella - Category Manager CarrefourFree Your Talent
Qual è il ruolo del Category Manager nella GDO? Gli studenti della I edizione del programma "Retail Your Talent" hanno intervistato Alessandro Parrella, Category Manager di Carrefour.
A cura di Andrea Carluccio e Antonio Gabriele Nicolosi
Analisi preliminare legata ad una strategie di vendita alla distribuzione organizzata. Un lavoro realizzato dall'agenzia di Comunicazione Tangherlini di Ancona. www.tangherlini.it
Stimolare e orientare il comportamento d’acquisto dei Consumatori sfruttando leve di marketing: location, assortimento, format, private label, format distributivo, promozioni e pubblicità, merchandising, pricing, crm e loyalty.
SWOT Analysis
Marketing Mix
Come definire il prezzo di un prodotto/servizio
Come promuovere un prodotto/servizio
L’importanza della catena di distribuzione
La vetrina è il primo contatto di un’attività commerciale con i suoi clienti ed è quindi uno strumento fondamentale di promozione e di vendita. Per questo, è molto importante sapere come allestire una vetrina efficace e accattivante, che convinca chi la guarda a entrare nel negozio e fare acquisti.
Il temporary e- shop è in tutto e per tutto un sito di commercio elettronico di durata limita per vendere prodotti esclusivi, innovativi e difficilmente reperibili sul mercato. Unisce le potenzialità dell’e-commerce con l’ultima tendenza del marketing di proporre prodotti e offerte in modo esclusivo per un tempo limitato trasformando il Temporary e-shop in un vero e proprio “evento”.
Here today gone tomorrow: pop up store per differenziarsi positivamente sopra...Marco Gentilin
Here today, gone tomorrow: Cos'è un Pop up store? È davvero un sistema utile per differenziarsi dalla concorrenza? Soprattutto al tempo del coronavirus?
Intervista a Alessandro Parrella - Category Manager CarrefourFree Your Talent
Qual è il ruolo del Category Manager nella GDO? Gli studenti della I edizione del programma "Retail Your Talent" hanno intervistato Alessandro Parrella, Category Manager di Carrefour.
A cura di Andrea Carluccio e Antonio Gabriele Nicolosi
Analisi preliminare legata ad una strategie di vendita alla distribuzione organizzata. Un lavoro realizzato dall'agenzia di Comunicazione Tangherlini di Ancona. www.tangherlini.it
Stimolare e orientare il comportamento d’acquisto dei Consumatori sfruttando leve di marketing: location, assortimento, format, private label, format distributivo, promozioni e pubblicità, merchandising, pricing, crm e loyalty.
SWOT Analysis
Marketing Mix
Come definire il prezzo di un prodotto/servizio
Come promuovere un prodotto/servizio
L’importanza della catena di distribuzione
Vogliamo esplorare insieme come il Design Thinking possa essere un paradigma e un set di metodologie utili a progettare altri tipi di soluzioni: modelli di business, processi organizzativi, azioni di marketing, piani commerciali e così via.
Attraverso le quattro regole del Design Thinking vedremo come approcciare in modo diverso i progetti e le sfide che affrontiamo ogni giorno.
Visual management con il design thinking, Andrea De Muri, 10/07/2015Progetto Imprenderò
Il Design Thinking rappresenta un importante approccio progettuale alla creazione di prodotti e servizi e ha cambiato il modo in cui sono percepiti i progetti.
L’idea innovativa e la sua tutela di Davide Petraz (25/05/2015)Progetto Imprenderò
Intervento di Davide Petraz, Avvocato, è socio dello studio di consulenza GLP, con sedi a Udine, Milano Perugia, Zurigo e San Marino. Ha una pluriennale esperienza nell’ambito della proprietà industriale. È mandatario per brevetti italiani e europei, oltre che per marchi e modelli comunitari.
Franchising: sapere cos'è ed apprezzarne l'utilità di Italo Bussoli (09/02/2015)Progetto Imprenderò
Intervento di Italo Bussoli, Segretario Generale e Vice Presidente Assofranchising, durante il seminario di Imprenderò "Franchising: diventare imprenditori di successo", 09/02/2015 a Udine
Intervento di Sara Fantini sul tema della comunicazione d'impresa durante il seminario di Imprenderò "Franchising: diventare imprenditori di successo", 09/02/2015 a Udine
Seminario "Be social e on-line: strategie web di successo" intervento di Fran...Progetto Imprenderò
Francesca Marchesi, esperta di comunicazione di impresa
Gli strumenti del web marketing: e-mail, newsletter, blog, sito internet, forum..
Il web 2.0: i social network e loro principali caratteristiche facebook, linkedin, twitter..
La reputazione in rete e strategie per fronteggiare le criticità
Strumenti di misurazione della reputazione online
Presentazione di case history
Ti posto, ti twitto, ti taggo! Presentazione di Rosy Russo - 06/10/2014Progetto Imprenderò
La mattinata ha visto protagonista Rosy Russo, social media manager e copywriter, titolare dello studio di comunicazione Errequadrato, che ha approfondito l’uso dei due social network più famosi, Facebook e Twitter.
Ti posto, ti twitto, ti taggo! Presentazione di Davide Nonino - 06/10/2014Progetto Imprenderò
La sessione pomeridiana ha visto l’intervento di Davide Nonino, digital strategist, che ha trattato il vasto tema dei social media per immagini: Youtube, Pinterest e Instagram.
Enrico Bisetto e Damiano Bordignon di Sestyle, società di comunicazione di Treviso, presentano al pubblico la “I.P.E.R. Formula” del personal branding durante l'Idayfvg di Gorizia, il 24 luglio 2014
Elenco degli utenti che con il supporto di Imprenderò hanno avviato una start up o uno spin off, hanno seguito un percorso di trasmissione d’impresa, sono stati accompagnati nel passaggio generazionale.
Pubblicazione: Novembre 2012
Progettare un punto vendita oggi 1- Laura Squeraroli e Michela Urban 22/07/2015
1. CFF
-‐
Udine,
22 luglio 2015
Progettare un punto vendita
tra
architettura,marketing
e
comunicazione
2. Perché un corso sul disegno e la
comunicazione degli spazi di vendita ?
Il cliente di oggi reputa il negozio come
fattore di scelta di un prodotto
Per questo motivo
nasce una disciplina che si chiama
retail design
3. Evoluzione del punto vendita
Quando l’oggetto rispondeva ad un bisogno
materiale, il negozio era il posto dove il
prodotto
si rendeva disponibile.
4.
5. Evoluzione del punto vendita
Oggi la grande disponibilità di beni ha traslato
la maggior parte delle nostre necessità dai
bisogni materiali a quelli immateriali.
Cos’è il punto vendita oggi?
Non è un mero contenitore di merci !
E quindi cos’è ?
6. E il prodotto?
Questo non significa che il prodotto ha
smesso di essere protagonista dello store
né tantomeno che la funzione
commerciale sia passata in secondo piano
ma certamente è radicalmente cambiato
l’equilibrio tra le diverse componenti
7. Ci presentiamo
Laura > architettura, design strategico e
comunicazione visiva
Michela> architettura, marketing territoriale
e design urbano
Visioni e competenze multidisciplinari
8. Siamo qui perché…
… nessun retailer può più permettersi di
elaborare un’estetica del punto vendita
fine a se stessa slegata dai suoi contenuti
e non contestualizzata in una specifica
location e ad uno specifico target.
10. TARGET
A chi mi rivolgo?
Qual è il mio cliente-tipo?
Quale tipologia di persone voglio
coinvolgere
nella mia attività?
11. LOCATION
Le persone che mi interessa coinvolgere che
luoghi frequentano?
Dove devo posizionare il mio punto vendita?
Centro storico
Periferia
Centro commerciale
13. Centro commerciale
Genesi del mall americano
Caratteristiche spazi interni
Dimensioni e posizioni delle insegne,
vetrine, degli accessi e le finiture
Relazioni superficiali
Progetto più semplice, economico, meno
interessante, meno differenziato
14. Centro commerciale naturale
Centro storico
Caratteristiche spazi interni
La popolazione abita la piazza
La gente vive lo spazio urbano
Le strade delle città vengono fatte vivere
anche dai negozi, bar e dai ristoranti che
le popolano.
Punto vendita fronte strada
15. Un passo indietro….
Il commercio e l’urbanistica ricercano nuovi
rapporti per riqualificare il territorio urbano
Assegnare nuovi connotati ai rapporti tra
commercio e territorio fondamentali per la
vitalità urbana.
16.
17.
18.
19.
20. La scelta della location è già di per se il
primo passo del progetto.
Aprire in un centro commerciale, in una via
periferica o in una strada del lusso è di per
sé una dichiarazione d’intenti.
21.
22.
23.
24.
25. TARGET VS LOCATION VS
LAYOUT
Se vogliamo approcciare un target basico
cercando di avere grande traffico
all’interno del punto vendita dobbiamo
cercare una zona fortemente commerciale
26. TARGET VS LOCATION VS LAYOUT
Se vogliamo approcciare un target più
sofisticato location in una zona
prevalentemente di uffici
27. TARGET VS LOCATION VS
LAYOUT
Se puntiamo ad un target di nicchia
potremmo cercare una location in una
zona periferica della città
28. Esperienza narrativa
Raccontare storie aiuta le aziende a
contestualizzare il loro prodotto,a metterlo
nella giusta prospettiva, a chiarire il livello
al quale si sta puntando.
29.
30.
31.
32.
33. Quale punto vendita?
REGULAR STORE
Il negozio monomarca tipico fronte strada
che si colloca in aree e città diverse.
E’ la tipologia più comune.
34.
35. Quale punto vendita?
FLAGSHIP STORE
Punto vendita monomarca fronte strada ma
di grandi dimensioni e di grossi marchi
collocati in zone prestigiose della città
36.
37. Quale punto vendita?
SHOP IN SHOP o CONCESSION
Punto vendita all’interno di un mall o
centro commerciale. Le vetrine si
affacciano su una galleria commerciale
con uno spazio fisicamente delimitato
dagli altri punti vendita e dagli spazi
pubblici del mall.
38.
39. Quale punto vendita?
CORNER
Un punto vendita all’interno di un
department store il cui spazio è delimitato
ma non chiuso; qui gli arredi sono
sostanzialmente free standing, altezza
definita ma contenuta; non è consentito
modificare il pavimento, né l’illuminazione
né il soffitto .
40.
41. Quale punto vendita?
CONCEPT SHOP
È uno spazio particolare in cui il focus è la
ricerca sulla modalità per proporre il
prodotto e l’attenzione al cliente. In molti
casi questi spazi ospitano assieme al
prodotto esposizione temporanee, eventi,
opere d’arte che ne esaltano il carattere di
esclusività ed eccezionalità.
42.
43. Quale punto vendita?
OUTLET
Il design degli spazi può essere simile a
quello dei negozi fronte strada o regular
ma cambia il livello di finiture solitamente
più sobrie e anche attrezzature interne
molto basiche
44. Quale punto vendita?
TEMPORARY STORE O POP UP STORE
Negozi aperti per un periodo limitato di
tempo
L’allestimento di questo genere di spazi
segue il concetto di vita breve
47. LA COMUNICAZIONE ESTERNA
DEL PUNTO VENDITA
E’ tutto quanto comunica con chi ancora non
è entrato nel punto vendita.
Comprende gli elementi strutturali esterni
del negozio: la facciata, l’insegna,
l’entrata, le vetrine, l’altezza, le
dimensioni, l’architettura
48. INSEGNA
Il problema principale legato alle insegne è il
cosiddetto sovraccarico visivo che
possono indurre.
Quando il numero di insegne lungo le strade
viene percepito come eccessivo il risultato
è la percezione di una minore qualità
visiva e di maggiore confusione e caos.
49.
50. Affinchè un insieme di insegne sia
considerato piacevole e attiri l’attenzione
del passante deve essere di media
complessità e di elevata coerenza cioè
minimo contrasto con l’ambiente
circostante.
51.
52.
53.
54.
55. VETRINA
È un’azione pubblicitaria che si concretizza
nel punto vendita.
La vetrina è un mezzo di comunicazione,
attraverso il quale il P.V. illustra il suo
messaggio commerciale.
La vetrina è il primo elemento con cui il
consumatore entra in contatto.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
62. VETRINA
Deve essere coerente con l’interno
La vetrina a tema cattura maggiore attenzione rispetto ad
una che ne è priva.
Solitamente le vetrine dei grandi negozi monomarca
sono quasi vuote, al contrario, quelle dei comuni
negozi sono sempre piene.
Questo non invoglia il cliente ad entrare, così come
anche l’esposizione di più colori, comporta un’idea
generale di disordine.
63.
64.
65.
66. VETRINA
Il punto focale: punto che cattura
l’attenzione del cliente e corrisponde a
quella zona posta nella parte centrale
della vetrina ad un’altezza di circa 1,5 mt.
e che ha un diametro visivo di circa 0.80-1
mt. I colori vanno usati per catturare
l’attenzione.
67. VETRINA
Illuminazione
Fare in modo che le luci evidenzino il punto focale.
Luci quanto più chiare possibili che non modifichino il colore
naturale dei capi esposti.
Colore
I colori vanno usati per catturare l’attenzione.
Ad esempio abbinando lo stesso colore in diverse gradazioni,
l’attenzione del cliente si focalizzerà sullo stesso in quanto
esprime equilibrio