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Vederci 
chiaro 
in 
poco 
tempo 
L’approccio 
TOC 
– 
Theory 
of 
Constraints 
Metodi 
e 
strumen: 
per 
me;ere 
a 
fuoco 
rapidamente 
le 
cri:cità 
di 
una 
organizzazione
PILLOLE 
DI 
GESTIONE 
SISTEMICA 
DELLE 
ORGANIZZAZIONI 
MAPPA 
CONNESSIONI 
SINTOMI 
CAUSE 
RADICE 
SOLUZIONI 
MESSA IN 
ATTO 
TOC 
– 
THEORY 
OF 
CONSTRAINTS
Assun% 
di 
base 
Le 
persone 
non 
sono 
stupide, 
nessuno 
escluso, 
non 
solo 
voi 
che 
leggete 
Chi 
pensa 
di 
cambiare 
la 
realtà 
che 
vuole 
modificare 
senza 
modificare 
di 
una 
virgola 
i 
propri 
comportamen: 
è 
tecnicamente 
un 
pazzo.
APPROCCIO 
OLISTICO 
SISTEMA 
DI 
MISURA 
NON 
DEVIANTE 
USCIRE 
DA 
SCHEMI 
MENTALI 
«LIMITANTI»
THEORY 
OF 
CONSTRAINTS 
A 
holis%c 
management 
philosophy 
developed 
by 
Dr. 
Eliyahu 
M. 
GoldraJ 
that 
is 
based 
on 
the 
principle 
that 
complex 
systems 
exhibit 
inherent 
simplicity, 
i.e., 
even 
a 
very 
complex 
system 
made 
up 
of 
thousands 
of 
people 
and 
pieces 
of 
equipment 
can 
have 
in 
any 
given 
%me 
only 
a 
very, 
very 
small 
number 
of 
variables 
– 
perhaps 
only 
one 
(known 
as 
a 
constraint) 
– 
that 
actually 
limits 
the 
ability 
to 
generate 
more 
of 
the 
system’s 
goal. 
Part 
1 
5 
Focusing 
Steps 
Part 
2 
Thinking 
Processes 
Part 
3 
Throughput 
Accoun%ng 
Part 
4 
TOC 
Generic 
Solu%ons 
Part 
5 
6 
N&S 
ques%ons 
on 
Technology 
1. Iden%fy 
the 
System’s 
Constraint 
2. Decide 
how 
to 
Exploit 
the 
Constraint 
3. Subordinate 
everything 
to 
the 
above 
decisions 
4. Elevate 
the 
System 
Constraint 
5. If 
in 
the 
previous 
steps 
a 
constraint 
has 
been 
broken, 
Go 
back 
to 
step 
1. 
1. UDE 
Evapora%ng 
Cloud 
(EC) 
2. Current 
Reality 
Tree 
(CRT) 
3. Core 
Conflict 
Cloud 
(CCC) 
4. Future 
Reality 
Tree 
(FRT) 
5. Nega%ve 
Branch 
Reserva%ons 
(NBR) 
6. Pre-­‐requisite 
Tree 
(PRT) 
7. Transi%on 
Tree 
(TrT) 
8. Strategy 
& 
Tac%cs 
(S&T) 
1. Throughput 
(T): 
The 
rate 
at 
which 
the 
system 
generates 
money 
through 
Sales 
(SR 
-­‐ 
VC) 
2. Investment 
(I): 
The 
money 
:ed 
up 
in 
the 
organiza:on 
3. Opera%ng 
Expenses 
(OE): 
All 
the 
money 
spent 
by 
the 
system 
to 
convert 
investment 
into 
throughput 
4. Net 
Profit 
(NP) 
= 
T 
– 
OE 
5. Return 
on 
Investment 
(ROI) 
= 
NP/I 
1. Opera%on 
– 
Drum-­‐Buffer-­‐Rope 
2. Finance 
– 
Throughput 
Acct. 
3. Projects 
– 
Cri%cal 
Chain 
4. Logis%cs 
– 
Pull 
Replenishment 
5. Marke%ng 
– 
“Mafia” 
offers 
6. Sales 
– 
“Buy-­‐in” 
Process 
7. People 
– 
“Empowerment” 
8. Strategy 
– 
“1+4x4 
process” 
1. What 
is 
the 
power 
of 
the 
technology? 
2. What 
limita%on 
does 
it 
diminish? 
3. What 
old 
rules 
helped 
accommodate 
the 
limita%on? 
4. What 
are 
the 
new 
rules 
that 
should 
be 
used 
now? 
5. In 
light 
of 
the 
change 
in 
rules, 
what 
changes 
are 
required 
to 
the 
technology? 
6. How 
to 
cause 
the 
change 
(the 
new 
win/win 
business 
model)? 
AXer 
more 
than 
25 
years 
of 
Development 
and 
Evolu:on…
Componentdi 
el processo 
OBIETTIVO 
interdipendenza 
Interdipendenza = regole del gioco + ….
Per 
massimizzare 
la 
velocità 
di 
generazione 
di 
valore 
da 
parte 
di 
un 
vincolo 
è 
necessario: 
! 
iden%ficare 
determinare 
il 
vincolo 
! 
sfruJare 
far 
lavorare 
il 
vincolo 
a 
pieno 
ritmo 
e 
sul 
giusto 
mix 
di 
prodo[ 
! 
subordinare 
costruire 
il 
sistema 
intorno 
al 
vincolo 
! 
elevare 
ampliare 
la 
capacità 
del 
sistema 
mantenendo 
stabile 
il 
vincolo) 
! 
stop 
inerzia 
vincere 
le 
resistenze 
al 
cambiamento
Ideiamo, 
proge[amo 
in 
casa 
Facciamo 
costruire 
i 
componen: 
all’esterno 
Assembliamo 
e 
confezioniamo 
in 
casa 
S 
= 
Vendite 
OE 
= 
Spese 
Opera:ve 
I 
= 
Inventory 
T 
= 
Throughput 
TVC 
= 
Cos: 
Totalmente 
Variabili 
Costo 
acquisto 
componen: 
e 
lavorazioni 
esterne 
L’azienda 
è 
“sana 
e 
cresce” 
quando 
il 
Cash 
Profit 
è 
maggiore 
di 
zero 
e 
il 
rendimento 
del 
denaro 
inves%to 
è 
buono 
(cioè 
quando 
il 
ROI 
è 
buono) 
T 
= 
S 
-­‐ 
TVC 
CP 
= 
S 
-­‐ 
TVC 
-­‐ 
OE 
-­‐ 
I 
= 
T 
-­‐ 
OE 
-­‐ 
I 
ROI 
= 
CP 
/ 
(OE 
+ 
I)
suppliers of materials 
and equipments 
production, assembly, inspection 
receipt and 
test of 
materials 
distribution 
tests of processes, 
machines, methods, costs 
consumers 
consumer 
research 
design and 
redesign 
A 
B 
C 
D 
S 
= 
Vendite 
OE 
= 
Spese 
Opera:ve 
I 
= 
Inventory 
T 
= 
Throughput
Tu;o 
il 
sistema 
sincronizzato 
sul 
constraint
CHE 
COSA 
CAMBIARE 
1. 
Disaccordo 
sul 
problema 
Confli&o 
di 
fondo, 
assun., 
albero 
della 
realtà 
corrente 
IN 
CHE 
COSA 
CAMBIARE 
2. 
Disaccordo 
sulla 
direzione 
della 
soluzione 
Injec.ons 
3. 
Mancanza 
di 
fiducia 
nella 
completezza 
della 
soluzione 
Albero 
della 
realtà 
futura 
4. 
Paura 
di 
conseguenze 
nega:ve 
generate 
dalla 
soluzione 
Nuvola 
delle 
implicazioni 
nega.ve 
COME 
RENDERE 
POSSIBILE 
IL 
CAMBIAMENTO 
5. 
Troppi 
ostacoli 
sulla 
strada 
che 
conduce 
al 
cambiamento 
Albero 
dei 
prerequisi. 
6. 
Riserve 
sulla 
nostra 
capacità/volontà 
di 
implementare 
la 
soluzione 
(e 
su 
quella 
degli 
altri) 
Albero 
della 
transizione
Effe[ 
indesidera: 
-­‐ 
UDEs 
Derivan: 
da 
una 
non 
sagace 
ges%one 
delle 
interdipendenze 
Tra 
le 
funzioni 
dell’organizzazione 
-­‐ 
tempo 
perso, 
lentezza, 
a;ri:, 
poca 
affidabilità 
di 
consegna, 
scollamento 
tra 
management 
e 
truppa 
tra 
management 
e 
proprietà 
Con 
i 
fornitori 
-­‐ 
inventory 
“sbagliata” 
Con 
i 
clien: 
-­‐ 
margini 
in 
diminuzione, 
quote 
di 
mkt 
in 
calo, 
insoddisfacente 
feedback 
dalla 
rete 
vendita 
Di 
solito 
generano 
“perdite 
di 
flusso” 
per 
un 
30% 
(cos:, 
fa;urato, 
inventory)
scenario 
di 
riferimento 
(1) 
Il 
valore 
rappresenta 
lo 
scostamento 
tra 
quando 
il 
paziente 
dovrebbe 
essere 
visto 
e 
quando 
viene 
effe[vamente 
visto 
Prima visita 10 - 12 mesi 
Gestione integrata 6 mesi 
Controllo da 3 a 8 mesi 
Autocontrollo da 2 a 11 mesi 
SITUAZIONE 
GENERALE 
• 33 
effep 
indesidera% 
• Mancanza 
di 
controllo, 
rassegnazione: 
“non 
possiamo 
fare 
nulla 
per 
migliorare!!” 
• Dei 
2.100 
pz. 
in 
ges%one 
integrata 
solo 
1.000 
vengono 
traJa% 
all’anno!! 
• Non 
c’era 
una 
misura 
dell’efficacia 
e 
dell’efficienza 
commisurata 
alle 
risorse!! 
• Per 
migliorare 
si 
pensava 
che 
l’unica 
strada 
fosse: 
“inieJare” 
nuove 
risorse, 
generando 
nuovi 
cos%!!
33 
effep 
indesidera% 
1. I tempi di attesa per la prima visita sono lunghi e si allungano 
2. I tempi di attesa per I controlli sono lunghi e si allungano 
3. il paziente che va male non ho modo per rivederlo (spazio, tempo e struttura) 
4. gli imprevisti sono di più di quelli messi a budget 
5. la costruzione del percorso formativo è resa difficile dai tempi che intercorrono tra un controllo e 
l’altro 
6. I pazienti in gestione integrata non si riesce a vederli secondo le specifiche (12 - 18 mesi, ma in 24 
mesi) 
7. seguiamo pazienti inappropriati 
8. è difficile mantenere il personale aggiornato professionalmente sui diversi profili di cura 
9. dedichiamo meno tempo del desiderato a rianalizzare la nostra organizzazione (facciamo e non 
pensiamo) 
10. si compila “male” la cartella informatizzata 
11. le telefonate dei pazienti interrompono spesso il lavoro 
12. pazienti che non si presentano agli appuntamenti 
13. tante versioni degli stessi documenti (ricerche in comune) 
14. la sera non si spengono i pc 
15. le richieste di day hospital sono incomplete 
16. i fogli di lavoro dimenticati in cartella e non firmati 
17. gestione inappropriata dei bollini verdi 
18. 50% pazienti di prima visita non ha gli esami previsti
Come 
si 
fa 
Analisi 
della 
situazione 
e 
iden:ficazione 
del 
Raccolta 
problema 
centrale 
UDEs… 
…e 
loro 
sinte%zzazione 
nel 
“confliJo 
di 
fondo” 
del 
reparto
Come 
si 
fa 
Direzione 
della 
soluzione 
e 
piano 
strategico 
Fornire prestazioni di qualit 
, senza tirarci 
à 
il collo e con soddisfazione del paziente 
Evitare danni al paziente 
Usare le risorse per dare la 
migliore prestazione al paziente 
INJ2 - anticipare la valutazione 
clinica sugli esami per stimare in 
quanto tempo il pz. Va visitato per 
minimizzare I danni 
INJ1 - Filtrare le richieste di prima visita 
sulla base del danno potenziale e delle 
competenze distintive dell 
’ 
UOD 
INJ8 - favorire una corretta 
uscita dei pz. 
INJ3 - organizzare il lavoro sul pz. 
suddividendo tra UOD, medici base, altre 
strutture in modo che UOD applichi le sue 
capacit 
à 
distintive, diventare dei consulenti dei 
reparti a cui il pz fa riferimento in base alla sua 
patologia primaria 
INJ4 - concentrare le risorse sui pz. 
Che hanno maggioriu possibilit 
à 
di 
miglioramento 
INJ6 - misurare il 
dannotempo dei pz. 
INJ7 - allocare le risorse (diverse 
professionalit 
à 
) sul pz. In modo che siano 
coinvolte solo quelle strettamente necessarie. 
I. Definire 
un 
obiepvo 
condiviso 
e 
misurabile 
(TEG 
paziente, 
dannotempo) 
II. Opmizzare 
il 
sistema 
organizzando 
le 
risorse 
aJorno 
a 
un 
“baricentro” 
-­‐ 
constraint 
-­‐ 
III. Proteggere 
l’obiepvo 
del 
sistema 
dalla 
variabilità 
concentrando 
la 
difesa 
in 
pochi 
pun% 
strategici 
-­‐ 
IV. 
Governare 
il 
sistema 
ovvero 
ridurre 
la 
variabilità, 
legare 
buffer 
le 
-­‐ 
misure 
“locali” 
all’obiepvo 
del 
sistema.
I. Coinvolgere 
le 
persone 
facendogli 
costruire 
un 
piano 
con 
il 
quale 
raggiungere 
gli 
obiepvi 
II. Vincere 
le 
resistenza 
al 
cambiamento 
is%tuendo 
una 
leadership, 
considerando 
le 
necessità 
di 
tup, 
sviluppando 
soluzioni 
win 
win 
Come 
si 
fa 
Piano 
opera:vo
Come 
si 
fa 
Misure 
e 
risulta: 
I. Misurare 
ha 
permesso 
di 
“toccare 
con 
mano” 
che 
le 
risorse 
per 
raggiungere 
gli 
obiepvi 
c’erano 
già 
ed 
erano 
sufficien%, 
a 
paJo 
che 
fossero 
organizzate 
nel 
modo 
adeguato 
(constraint 
e 
buffer) 
II. Misurare 
ha 
permesso 
di 
definire 
obiepvi 
realis%ci 
III. Misurare 
ha 
permesso 
di 
stabilire 
le 
priorità 
delle 
azioni 
contemplate 
dal 
piano 
opera%vo 
IV. Riorganizzazione 
del 
“tempo” 
degli 
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Presentation_TOC_2_december_Vettor_CUOA

  • 1. Vederci chiaro in poco tempo L’approccio TOC – Theory of Constraints Metodi e strumen: per me;ere a fuoco rapidamente le cri:cità di una organizzazione
  • 2.
  • 3. PILLOLE DI GESTIONE SISTEMICA DELLE ORGANIZZAZIONI MAPPA CONNESSIONI SINTOMI CAUSE RADICE SOLUZIONI MESSA IN ATTO TOC – THEORY OF CONSTRAINTS
  • 4. Assun% di base Le persone non sono stupide, nessuno escluso, non solo voi che leggete Chi pensa di cambiare la realtà che vuole modificare senza modificare di una virgola i propri comportamen: è tecnicamente un pazzo.
  • 5.
  • 6. APPROCCIO OLISTICO SISTEMA DI MISURA NON DEVIANTE USCIRE DA SCHEMI MENTALI «LIMITANTI»
  • 7. THEORY OF CONSTRAINTS A holis%c management philosophy developed by Dr. Eliyahu M. GoldraJ that is based on the principle that complex systems exhibit inherent simplicity, i.e., even a very complex system made up of thousands of people and pieces of equipment can have in any given %me only a very, very small number of variables – perhaps only one (known as a constraint) – that actually limits the ability to generate more of the system’s goal. Part 1 5 Focusing Steps Part 2 Thinking Processes Part 3 Throughput Accoun%ng Part 4 TOC Generic Solu%ons Part 5 6 N&S ques%ons on Technology 1. Iden%fy the System’s Constraint 2. Decide how to Exploit the Constraint 3. Subordinate everything to the above decisions 4. Elevate the System Constraint 5. If in the previous steps a constraint has been broken, Go back to step 1. 1. UDE Evapora%ng Cloud (EC) 2. Current Reality Tree (CRT) 3. Core Conflict Cloud (CCC) 4. Future Reality Tree (FRT) 5. Nega%ve Branch Reserva%ons (NBR) 6. Pre-­‐requisite Tree (PRT) 7. Transi%on Tree (TrT) 8. Strategy & Tac%cs (S&T) 1. Throughput (T): The rate at which the system generates money through Sales (SR -­‐ VC) 2. Investment (I): The money :ed up in the organiza:on 3. Opera%ng Expenses (OE): All the money spent by the system to convert investment into throughput 4. Net Profit (NP) = T – OE 5. Return on Investment (ROI) = NP/I 1. Opera%on – Drum-­‐Buffer-­‐Rope 2. Finance – Throughput Acct. 3. Projects – Cri%cal Chain 4. Logis%cs – Pull Replenishment 5. Marke%ng – “Mafia” offers 6. Sales – “Buy-­‐in” Process 7. People – “Empowerment” 8. Strategy – “1+4x4 process” 1. What is the power of the technology? 2. What limita%on does it diminish? 3. What old rules helped accommodate the limita%on? 4. What are the new rules that should be used now? 5. In light of the change in rules, what changes are required to the technology? 6. How to cause the change (the new win/win business model)? AXer more than 25 years of Development and Evolu:on…
  • 8.
  • 9. Componentdi el processo OBIETTIVO interdipendenza Interdipendenza = regole del gioco + ….
  • 10. Per massimizzare la velocità di generazione di valore da parte di un vincolo è necessario: ! iden%ficare determinare il vincolo ! sfruJare far lavorare il vincolo a pieno ritmo e sul giusto mix di prodo[ ! subordinare costruire il sistema intorno al vincolo ! elevare ampliare la capacità del sistema mantenendo stabile il vincolo) ! stop inerzia vincere le resistenze al cambiamento
  • 11. Ideiamo, proge[amo in casa Facciamo costruire i componen: all’esterno Assembliamo e confezioniamo in casa S = Vendite OE = Spese Opera:ve I = Inventory T = Throughput TVC = Cos: Totalmente Variabili Costo acquisto componen: e lavorazioni esterne L’azienda è “sana e cresce” quando il Cash Profit è maggiore di zero e il rendimento del denaro inves%to è buono (cioè quando il ROI è buono) T = S -­‐ TVC CP = S -­‐ TVC -­‐ OE -­‐ I = T -­‐ OE -­‐ I ROI = CP / (OE + I)
  • 12. suppliers of materials and equipments production, assembly, inspection receipt and test of materials distribution tests of processes, machines, methods, costs consumers consumer research design and redesign A B C D S = Vendite OE = Spese Opera:ve I = Inventory T = Throughput
  • 13. Tu;o il sistema sincronizzato sul constraint
  • 14. CHE COSA CAMBIARE 1. Disaccordo sul problema Confli&o di fondo, assun., albero della realtà corrente IN CHE COSA CAMBIARE 2. Disaccordo sulla direzione della soluzione Injec.ons 3. Mancanza di fiducia nella completezza della soluzione Albero della realtà futura 4. Paura di conseguenze nega:ve generate dalla soluzione Nuvola delle implicazioni nega.ve COME RENDERE POSSIBILE IL CAMBIAMENTO 5. Troppi ostacoli sulla strada che conduce al cambiamento Albero dei prerequisi. 6. Riserve sulla nostra capacità/volontà di implementare la soluzione (e su quella degli altri) Albero della transizione
  • 15. Effe[ indesidera: -­‐ UDEs Derivan: da una non sagace ges%one delle interdipendenze Tra le funzioni dell’organizzazione -­‐ tempo perso, lentezza, a;ri:, poca affidabilità di consegna, scollamento tra management e truppa tra management e proprietà Con i fornitori -­‐ inventory “sbagliata” Con i clien: -­‐ margini in diminuzione, quote di mkt in calo, insoddisfacente feedback dalla rete vendita Di solito generano “perdite di flusso” per un 30% (cos:, fa;urato, inventory)
  • 16. scenario di riferimento (1) Il valore rappresenta lo scostamento tra quando il paziente dovrebbe essere visto e quando viene effe[vamente visto Prima visita 10 - 12 mesi Gestione integrata 6 mesi Controllo da 3 a 8 mesi Autocontrollo da 2 a 11 mesi SITUAZIONE GENERALE • 33 effep indesidera% • Mancanza di controllo, rassegnazione: “non possiamo fare nulla per migliorare!!” • Dei 2.100 pz. in ges%one integrata solo 1.000 vengono traJa% all’anno!! • Non c’era una misura dell’efficacia e dell’efficienza commisurata alle risorse!! • Per migliorare si pensava che l’unica strada fosse: “inieJare” nuove risorse, generando nuovi cos%!!
  • 17. 33 effep indesidera% 1. I tempi di attesa per la prima visita sono lunghi e si allungano 2. I tempi di attesa per I controlli sono lunghi e si allungano 3. il paziente che va male non ho modo per rivederlo (spazio, tempo e struttura) 4. gli imprevisti sono di più di quelli messi a budget 5. la costruzione del percorso formativo è resa difficile dai tempi che intercorrono tra un controllo e l’altro 6. I pazienti in gestione integrata non si riesce a vederli secondo le specifiche (12 - 18 mesi, ma in 24 mesi) 7. seguiamo pazienti inappropriati 8. è difficile mantenere il personale aggiornato professionalmente sui diversi profili di cura 9. dedichiamo meno tempo del desiderato a rianalizzare la nostra organizzazione (facciamo e non pensiamo) 10. si compila “male” la cartella informatizzata 11. le telefonate dei pazienti interrompono spesso il lavoro 12. pazienti che non si presentano agli appuntamenti 13. tante versioni degli stessi documenti (ricerche in comune) 14. la sera non si spengono i pc 15. le richieste di day hospital sono incomplete 16. i fogli di lavoro dimenticati in cartella e non firmati 17. gestione inappropriata dei bollini verdi 18. 50% pazienti di prima visita non ha gli esami previsti
  • 18.
  • 19. Come si fa Analisi della situazione e iden:ficazione del Raccolta problema centrale UDEs… …e loro sinte%zzazione nel “confliJo di fondo” del reparto
  • 20. Come si fa Direzione della soluzione e piano strategico Fornire prestazioni di qualit , senza tirarci à il collo e con soddisfazione del paziente Evitare danni al paziente Usare le risorse per dare la migliore prestazione al paziente INJ2 - anticipare la valutazione clinica sugli esami per stimare in quanto tempo il pz. Va visitato per minimizzare I danni INJ1 - Filtrare le richieste di prima visita sulla base del danno potenziale e delle competenze distintive dell ’ UOD INJ8 - favorire una corretta uscita dei pz. INJ3 - organizzare il lavoro sul pz. suddividendo tra UOD, medici base, altre strutture in modo che UOD applichi le sue capacit à distintive, diventare dei consulenti dei reparti a cui il pz fa riferimento in base alla sua patologia primaria INJ4 - concentrare le risorse sui pz. Che hanno maggioriu possibilit à di miglioramento INJ6 - misurare il dannotempo dei pz. INJ7 - allocare le risorse (diverse professionalit à ) sul pz. In modo che siano coinvolte solo quelle strettamente necessarie. I. Definire un obiepvo condiviso e misurabile (TEG paziente, dannotempo) II. Opmizzare il sistema organizzando le risorse aJorno a un “baricentro” -­‐ constraint -­‐ III. Proteggere l’obiepvo del sistema dalla variabilità concentrando la difesa in pochi pun% strategici -­‐ IV. Governare il sistema ovvero ridurre la variabilità, legare buffer le -­‐ misure “locali” all’obiepvo del sistema.
  • 21. I. Coinvolgere le persone facendogli costruire un piano con il quale raggiungere gli obiepvi II. Vincere le resistenza al cambiamento is%tuendo una leadership, considerando le necessità di tup, sviluppando soluzioni win win Come si fa Piano opera:vo
  • 22. Come si fa Misure e risulta: I. Misurare ha permesso di “toccare con mano” che le risorse per raggiungere gli obiepvi c’erano già ed erano sufficien%, a paJo che fossero organizzate nel modo adeguato (constraint e buffer) II. Misurare ha permesso di definire obiepvi realis%ci III. Misurare ha permesso di stabilire le priorità delle azioni contemplate dal piano opera%vo IV. Riorganizzazione del “tempo” degli ambulatori