Articolo scritto da Giuseppe Daloiso, Operations Manager CardoGroup, sulle sfide del SC Manager nel cambiamento in una PMI - Rubrica di Alessando Amadio per AD-net, the Association for Supply Chain & Operations management
Lo Smart Working è un approccio all'organizzazione del lavoro per ottenere maggiore efficienza ed efficacia nel raggiungimento dei risultati attraverso una combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, in parallelo con l'ottimizzazione degli strumenti e degli ambienti di lavoro.
The article is based on the studies coming from Stacey and his matrix about simple, complicated and complex systems and the Cynefin framework created by Snowden.
How leaders can perceive in which system they are and what best decisions to take according to that.
Project work a cura dei partecipanti del master ISTUD in Risorse Umane e Organizzazione 2019-2020: Giuseppe Canonico Federico Fenech Maria Francesca Mafrica Eva Palumbo Andrea Parodi Giulia Rinaudo
Presentazione 6 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
La leadership; assertività e delega nelle Reti di Imprese
Sergio Marchesini, Consigliere di AICQ Emilia Romagna
Articolo scritto da Giuseppe Daloiso, Operations Manager CardoGroup, sulle sfide del SC Manager nel cambiamento in una PMI - Rubrica di Alessando Amadio per AD-net, the Association for Supply Chain & Operations management
Lo Smart Working è un approccio all'organizzazione del lavoro per ottenere maggiore efficienza ed efficacia nel raggiungimento dei risultati attraverso una combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, in parallelo con l'ottimizzazione degli strumenti e degli ambienti di lavoro.
The article is based on the studies coming from Stacey and his matrix about simple, complicated and complex systems and the Cynefin framework created by Snowden.
How leaders can perceive in which system they are and what best decisions to take according to that.
Project work a cura dei partecipanti del master ISTUD in Risorse Umane e Organizzazione 2019-2020: Giuseppe Canonico Federico Fenech Maria Francesca Mafrica Eva Palumbo Andrea Parodi Giulia Rinaudo
Presentazione 6 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
La leadership; assertività e delega nelle Reti di Imprese
Sergio Marchesini, Consigliere di AICQ Emilia Romagna
Open Innovation Campus - 05/04/2018 - Agile challenges: essere agili nello sv...Vittorio Polizzi
Perché i progetti falliscono? Gli approcci tradizionali nei progetti di sviluppo hardware e software sono davvero efficaci in un mercato in continua evoluzione e con prodotti ad elevata obsolescenza? Le caratteristiche dell’approccio Agile possono essere applicate per ideare e creare soluzioni innovative in modo efficace ed economico?
In occasione di questo incontro affronteremo questi quesiti e le metodologie agili che possono dare una risposta.
Change management & comunicazione: perché il cambiamento non è un'influenza m...Gianluca Fiscato
In queste slide presentate il 18 Dicembre 2014 all’Università di Padova per il corso “Linguaggio e tecniche delle Relazioni pubbliche” della Laurea specialistica in Comunicazione delle organizzazioni complesse ho illustrato il ruolo chiave della comunicazione interna nella gestione del cambiamento. Gestire il cambiamento anche nelle PMI è una questione di persone e comunicazione. La maggior parte parte dei problemi e degli insuccessi si deve infatti proprio ad una scarsa comunicazione.
Utilizzando una metafora possiamo dire che il cambiamento in azienda non è un'influenza ma una gravidanza!
TEORIA DELLA COMPLESSITA’ E ANALISI DELLE RETI
Applicazioni e declinazioni in ambito manageriale
Destinatari:
Manager di aziende pubbliche e private
Professionisti in consulenza direzionale, finanziaria ed organizzativa
Dottorandi e Laureati II livello con mission aziendale
Rapallo – Santa Margherita Ligure (GE)
22 – 29 gennaio 2014
Un prestigioso team
per l’apprendimento generativo
TEAM DOCENTI: Il team di docenti ed esperti impegnati nel 1st Complexity Management Winter Lab adotta una metodologia didattica basata sul processo di apprendimento generato dalla prossimità e circolarità della relazione tra tutti i partecipanti. Il metodo di dialogo con i partecipanti, la sponsorship e la co-docenza favoriscono e facilitano l’emergere di nuove idee e di nuove possibilità di comprensione e di comportamento connesse allo studio ed alla pratica della teoria della complessità, dei suoi metodi e dei suoi tools.
Docenti:
Alberto Felice De Toni
Alessandro Cravera
Claudio Bergamini
Dario Simoncini
Giancarlo Oriani
Marinella De Simone
Mauro De Bona
Riccardo Antonini
Rodolfo Baggio
Valerio Eletti
Complexity Management Winter Lab 2015 - Presentazione di Matteo Busanelli all...Complexity Institute
In conclusione al Complexity Management Winter Lab che si è svolto a Santa Margherita Ligure dall'8 al 14 marzo 2015 dedicato a "Big Data e Neural Networks nel Complexity Management", è stata prevista una sessione denominata "Open Mind Lab" in cui i Partecipanti, sulla base di quanto si è affrontato durante la settimana, hanno preparato dei lavori individuali da presentare in seduta plenaria la mattina dell'ultimo giorno, prima della consegna dei certificati di partecipazione.
Per l'Open Mind Lab, Matteo Busanelli ha presentato, attraverso l'utilizzo di Prezi, delle slides dal titolo:
"Riflessioni su Grandi Dati, Complessità e... un po' di neuroni!"
La vera sfida manageriale di questi anni è trovare la chiave per guidare le imprese in un contesto caratterizzato da un'elevata complessità e nel quale diventa difficile fare previsioni su quali possano essere i passi da seguire. Capacità di leggere gli scenari e di cambiare velocemente sono solo alcune delle chiavi che ci illustra Alessandro Cravera in questa presentazione che ha fatto nella serata del 14 aprile 2014 presso i Lunedì di ModenaIN
Una riflessione ragionata sull'innovazione e sulle trasformazioni sociali e culturali che, a partire dalla globalizzazione, hanno portato all'affermarsi dell'economia informale e delle forme di sharing economy e di servizi peer to peer.
L'innovazione manageriale nello sviluppo dei servizi e dei prodottiClaudio Saurin
Oggi ci troviamo a fronteggiare la velocità e l'imprevedibilità del cambiamento, spesso interagendo in modo non lineare con molti elementi fra loro diversi: questa è la definizione di complessità delle organizzazioni.
In questo contesto, innovare il processo di sviluppo di servizi e prodotti è strategico; si tratta di una innovazione manageriale che è prima di tutto una innovazione culturale.
Per fare questo occorrono nuovi stili di leadership e nuove modalità di gestione dei progetti.
Cercheremo di raccontare il passaggio che sta avvenendo nello stile manageriale in diversi contesti, lontano da noi, in modo eclatante (Toyota, Google, Apple) o vicino a noi, in modo silenzioso (la bella azienda della profonda provincia veneta, Breton).
Il manager deve cambiare, guidando il suo team in modo condiviso e divenendone parte integrante, in un panorama che, pur complesso e frammentato, offre strumenti per essere affrontarlo con più serenità.
Le metodologie Lean di derivazione Toyota e le metodologie Agili elaborate per sostenere lo sviluppo turbolento del software, gli strumenti della community 2.0 ed il classico Gantt di progetto, diventano gli ingredienti che, miscelati in funzione del tipo di organizzazione e del progetto, consentono di gestire con efficacia ed efficienza la complessità dei progetti di oggi.
E' riportato anche un esempio di una applicazione di Hybrid Project Management per la gestione dei cantieri edili, sviluppata in collaborazione con l'architetto Daniela Rinaldi di Verona.
An attempt at investigating how complexity theory can be applied to further improve thinking in Lean software development.
http://www.noop.nl
http://www.jurgenappelo.com
An overview of Systems Thinking, and how to apply the ideas of Complexity Theory to management of systems, with the results being called "Complexity Thinking".
This presentation is part of the Management 3.0 course created by Jurgen Appelo.
http://www.management30.com/course-introduction/
Trovarsi alla guida di un’organizzazione oggi è un esercizio piuttosto impegnativo. La portata delle
sfide e la velocità con cui queste si susseguono, obbliga a non attendere l’accadere degli eventi, ma ad
anticiparli, percependone i segnali deboli, seguirne lo sviluppo e prepararsi a trarne vantaggio nel
momento della loro piena maturazione. Mai come oggi, ad un leader, sono richieste capacità fuori
dalla norma per condurre la propria organizzazione con successo nel viaggio verso innovazione e
agilità aziendale, un insieme di veri e propri superpoteri: Disegno organizzativo agile, Cambiamento
continuo accelerato, Sviluppo incessante delle persone, Processo decisionale flessibile, Strategia
adattiva aperta.
Open Innovation Campus - 05/04/2018 - Agile challenges: essere agili nello sv...Vittorio Polizzi
Perché i progetti falliscono? Gli approcci tradizionali nei progetti di sviluppo hardware e software sono davvero efficaci in un mercato in continua evoluzione e con prodotti ad elevata obsolescenza? Le caratteristiche dell’approccio Agile possono essere applicate per ideare e creare soluzioni innovative in modo efficace ed economico?
In occasione di questo incontro affronteremo questi quesiti e le metodologie agili che possono dare una risposta.
Change management & comunicazione: perché il cambiamento non è un'influenza m...Gianluca Fiscato
In queste slide presentate il 18 Dicembre 2014 all’Università di Padova per il corso “Linguaggio e tecniche delle Relazioni pubbliche” della Laurea specialistica in Comunicazione delle organizzazioni complesse ho illustrato il ruolo chiave della comunicazione interna nella gestione del cambiamento. Gestire il cambiamento anche nelle PMI è una questione di persone e comunicazione. La maggior parte parte dei problemi e degli insuccessi si deve infatti proprio ad una scarsa comunicazione.
Utilizzando una metafora possiamo dire che il cambiamento in azienda non è un'influenza ma una gravidanza!
TEORIA DELLA COMPLESSITA’ E ANALISI DELLE RETI
Applicazioni e declinazioni in ambito manageriale
Destinatari:
Manager di aziende pubbliche e private
Professionisti in consulenza direzionale, finanziaria ed organizzativa
Dottorandi e Laureati II livello con mission aziendale
Rapallo – Santa Margherita Ligure (GE)
22 – 29 gennaio 2014
Un prestigioso team
per l’apprendimento generativo
TEAM DOCENTI: Il team di docenti ed esperti impegnati nel 1st Complexity Management Winter Lab adotta una metodologia didattica basata sul processo di apprendimento generato dalla prossimità e circolarità della relazione tra tutti i partecipanti. Il metodo di dialogo con i partecipanti, la sponsorship e la co-docenza favoriscono e facilitano l’emergere di nuove idee e di nuove possibilità di comprensione e di comportamento connesse allo studio ed alla pratica della teoria della complessità, dei suoi metodi e dei suoi tools.
Docenti:
Alberto Felice De Toni
Alessandro Cravera
Claudio Bergamini
Dario Simoncini
Giancarlo Oriani
Marinella De Simone
Mauro De Bona
Riccardo Antonini
Rodolfo Baggio
Valerio Eletti
Complexity Management Winter Lab 2015 - Presentazione di Matteo Busanelli all...Complexity Institute
In conclusione al Complexity Management Winter Lab che si è svolto a Santa Margherita Ligure dall'8 al 14 marzo 2015 dedicato a "Big Data e Neural Networks nel Complexity Management", è stata prevista una sessione denominata "Open Mind Lab" in cui i Partecipanti, sulla base di quanto si è affrontato durante la settimana, hanno preparato dei lavori individuali da presentare in seduta plenaria la mattina dell'ultimo giorno, prima della consegna dei certificati di partecipazione.
Per l'Open Mind Lab, Matteo Busanelli ha presentato, attraverso l'utilizzo di Prezi, delle slides dal titolo:
"Riflessioni su Grandi Dati, Complessità e... un po' di neuroni!"
La vera sfida manageriale di questi anni è trovare la chiave per guidare le imprese in un contesto caratterizzato da un'elevata complessità e nel quale diventa difficile fare previsioni su quali possano essere i passi da seguire. Capacità di leggere gli scenari e di cambiare velocemente sono solo alcune delle chiavi che ci illustra Alessandro Cravera in questa presentazione che ha fatto nella serata del 14 aprile 2014 presso i Lunedì di ModenaIN
Una riflessione ragionata sull'innovazione e sulle trasformazioni sociali e culturali che, a partire dalla globalizzazione, hanno portato all'affermarsi dell'economia informale e delle forme di sharing economy e di servizi peer to peer.
L'innovazione manageriale nello sviluppo dei servizi e dei prodottiClaudio Saurin
Oggi ci troviamo a fronteggiare la velocità e l'imprevedibilità del cambiamento, spesso interagendo in modo non lineare con molti elementi fra loro diversi: questa è la definizione di complessità delle organizzazioni.
In questo contesto, innovare il processo di sviluppo di servizi e prodotti è strategico; si tratta di una innovazione manageriale che è prima di tutto una innovazione culturale.
Per fare questo occorrono nuovi stili di leadership e nuove modalità di gestione dei progetti.
Cercheremo di raccontare il passaggio che sta avvenendo nello stile manageriale in diversi contesti, lontano da noi, in modo eclatante (Toyota, Google, Apple) o vicino a noi, in modo silenzioso (la bella azienda della profonda provincia veneta, Breton).
Il manager deve cambiare, guidando il suo team in modo condiviso e divenendone parte integrante, in un panorama che, pur complesso e frammentato, offre strumenti per essere affrontarlo con più serenità.
Le metodologie Lean di derivazione Toyota e le metodologie Agili elaborate per sostenere lo sviluppo turbolento del software, gli strumenti della community 2.0 ed il classico Gantt di progetto, diventano gli ingredienti che, miscelati in funzione del tipo di organizzazione e del progetto, consentono di gestire con efficacia ed efficienza la complessità dei progetti di oggi.
E' riportato anche un esempio di una applicazione di Hybrid Project Management per la gestione dei cantieri edili, sviluppata in collaborazione con l'architetto Daniela Rinaldi di Verona.
An attempt at investigating how complexity theory can be applied to further improve thinking in Lean software development.
http://www.noop.nl
http://www.jurgenappelo.com
An overview of Systems Thinking, and how to apply the ideas of Complexity Theory to management of systems, with the results being called "Complexity Thinking".
This presentation is part of the Management 3.0 course created by Jurgen Appelo.
http://www.management30.com/course-introduction/
Trovarsi alla guida di un’organizzazione oggi è un esercizio piuttosto impegnativo. La portata delle
sfide e la velocità con cui queste si susseguono, obbliga a non attendere l’accadere degli eventi, ma ad
anticiparli, percependone i segnali deboli, seguirne lo sviluppo e prepararsi a trarne vantaggio nel
momento della loro piena maturazione. Mai come oggi, ad un leader, sono richieste capacità fuori
dalla norma per condurre la propria organizzazione con successo nel viaggio verso innovazione e
agilità aziendale, un insieme di veri e propri superpoteri: Disegno organizzativo agile, Cambiamento
continuo accelerato, Sviluppo incessante delle persone, Processo decisionale flessibile, Strategia
adattiva aperta.
“Chi non produce una strategia innovativa, finisce per subirla. …” Come fare a sviluppare strategie creative, caratterizzate da profonda innovazione? Quale processo conduce a questo risultato? Su questo tema si sono confrontati Paolo Borzatta e Alessandro De Biasio, due partner di TEH-A che intervengono quotidianamente nella formulazione delle scelte strategiche dei loro clienti.
Trasformazioni Agili - Agile Transformation - Business AgilityEmiliano Soldi
In questo articolo la vision e la strategia per guidare le aziende nella roadmap verso l’Agile transformation. Quando si parla di transizioni agili, il termine più corretto da usare, infatti, è trasformazione. Si tratta infatti di un percorso che accompagna l’azienda verso un cambio di mindset, dai rigidi approcci tradizionali ai modelli più dinamici Lean e Agile. Si introducono nuove modalità per la raccolta dei requisiti, la misura degli avanzamenti, la gestione dei rischi. Si modificano le logiche di leadership e i rapporti tra It e Business, mentre servono soft-skill come la capacità di comunicare e l’attitudine al problem solving. Inspearit, grazie a una pluriennale esperienza sul campo, si rivela un partner qualificato per supportare i clienti in questo percorso di cambiamento.
Secondo incontro del Roma-xpug nel quale si effettuerà una 'round-table' sui valori e i principi che sono alla base delle metodologie Lean e Agili. L'incontro prevede una breve presentazione di Fabio Armani a cui seguirà un panel aperto per scambiarsi opinioni e esperienze.
Second Meeting of the Rome-xpug in which we'll make a 'round-table' on the values and principles that are the basis of Lean and Agile methodologies. The meeting includes a short presentation by Fabio Armani, followed by an open panel to exchange views and experiences.
Noi conosciamo Kanban e Scrum come metodologie di gestione Agile. Lo Scrumban unisce le migliori caratteristiche di entrambi i metodi, combinando la natura prescrittiva dello Scrum e la capacità di miglioramento dei processi del Kanban, consentendo ai team di avvicinarsi allo sviluppo Agile e di migliorare costantemente i loro processi
La gestione delle informazioni per il controllo (Ipsoa 12/2012)Francesco Travisonni
Le aziende di fronte ad un gap informativo che limita la capacità gestionale devono ricercare una soluzione che si integri in tempi rapidi con il preesistente sistema informativo, che sia modulare e abbia il giusto grado di flessibilità per poter rispondere alle esigenze che si manifesteranno nel corso della sua implementazione. Partendo da una analisi make or buy, nell'articolo si verifica l'efficacia di un uso combinato degli strumenti di office automation per lo sviluppo di microsoluzioni e modelli.
Tutti abbiamo diversi stili di persuasione: chi utilizza fatti e dati, chi preferisce coinvolgere con l’entusiasmo e l’ispirazione. Vediamo quali sono gli stili principali e come sfruttarli per ottenere risultati positivi nell’ambito HR.
Operare per processi eliminando la gestione gerarchica tradizionale attraverso la collaborazione di team di lavoro che condividono sul campo obiettivi, informazioni e strumenti.
Manager non abbiate paura. Agile non sottrae potere, lo moltiplicaEmiliano Soldi
Gli approcci tradizionali, ormai arcaici, di management per il governo e la gestione delle aziende, sono ancora oggi molto in voga ispirarsi, per favorire il necessario cambiamento
culturale.
Tali questioni obbligano i manager di oggi a ripensare sé stessi e il loro ruolo, al fine di preparare le aziende in cui abitano, ad affrontare l’importante cambiamento che la Business Agility richiede.
delve into the critical dimensions of Future Shock, exploring how technological acceleration, novelty, transience, diversity, and contradictions shape our world and our responses to it.
What's the Agile landscape of today and tomorrow and what insights we can gather and feed into Futures Thinking for shaping preferable futures through Agile Approaches.
This presentation explores the relationship between agile methodologies and generative artificial intelligence (AI). It reflects on how agile principles enabled organizations to adapt during the COVID-19 pandemic, proving agility is a mindset not a place. The rise of generative AI brings new opportunities to augment human capabilities and boost productivity. However, over-reliance on AI risks decreasing human creativity and collaboration. Agile practitioners must remain vigilant to use generative AI purposefully, preserving team interactions. Examples demonstrate how generative AI chatbots can assist with agile coaching, accelerating knowledge acquisition. But human compassion endures despite innovations. Overall, embracing change through strong values and advanced technology allows agile practices to thriv
Climate change and the depletion of natural resources have made it inopinently urgent to move away from the traditional linear economy models used to date.
For some years now, companies have been experiencing increasing pressure from markets, investors and employees themselves to adapt their business models to those inherent in the circular economy: a way of doing business that aims to keep resources in use as long as possible in production cycles and whose products and materials are recovered and regenerated at the end of their life cycle.
Such a challenge requires every organization to reinvent itself and face significant risks.
However, it is equally clear that such transformations are capable of unlocking great opportunities in terms of new market segments that demand ever-growing quantities of sustainable products and services.
Approaching high uncertainty contexts such as the one described, with traditional ways, severely limits the chances of harvesting all the available value, as well as not breaking the dangerous spiral we find ourselves in.
In this talk we will understand how Agile can be an effective catalyst for such transformations.
We will explore how Business Agility approaches and tools can support any company in all strategic, governance and operational phases of that transformative journey.
Adaptive Strategy Combining OKR and Lean Portfolio ManagementEmiliano Soldi
Uncertainties and market volatility are today the norm
Setting a vision and strategic plans able to survive to such a situation is a complicated exercise for any companies
C-Levels must navigate this continual and perpetual changes; they must provide themselves with tools capable of tackling this complexity, adapt quickly, engage and keep the whole company connected
Exploiting the huge potential of OKRs and Lean Portfolio Management and then connecting them to exploit each other, is the best response to face these challenges
Catalizzare la trasformazione verso la sostenibilità aziendale con agli OKR -...Emiliano Soldi
Gli OKR (Objective and Key Results) possono essere considerati una pratica di management che aiuta le aziende a definire in maniera puntale gli obiettivi e i relativi risultati strategici da raggiungere, grazie a focus, impegno, concentrazione e allineamento continui. In questo articolo descriveremo come gli OKR possano essere utilizzati efficacemente anche per guidare la trasformazione verso sostenibilità e circolarità aziendale, in maniera pervasiva e con un processo end-to-end.
How to open and lead the process of defining corporate strategy in favor of sustainability and circularity.
How injecting agile and design thinking and embracing an open approach to strategy design helps companies become sustainable, remaining profitable and becoming adaptive to market discontinuities
Adaptive Strategy Combinare OKR con Lean Portfolio ManagementEmiliano Soldi
Incertezze e volatilità dei mercati stanno diventando la normalità; situazione che andrà sempre più consolidandosi.
Sviluppare piani strategici in grado di perdurare nel tempo come fatto in passato (3-5 anni) in queste condizioni, è un esercizio piuttosto complicato per qualsiasi azienda. Il management deve navigare quei contesti dotandosi dei corretti strumenti che permettano all’organizzazione di adattarsi rapidamente, coinvolgendo e connettendo l’intera azienda verso obiettivi che possono mutare frequentemente.
Objective and Key Results (OKR) e Lean Portfolio Management (LPM) sono due pratiche che, già prese singolarmente, hanno un potenziale intrinseco enorme e quando adeguatamente combinate, forniscono la necessaria flessibilità nel modificare le proprie strategie in corso d’opera assicurando il raggiungimento dei risultati chiave.
Sul perché l’Agilità sia una risorsa imprescindibile per Sostenibilità ed Eco...Emiliano Soldi
We strongly believe that Agility is a key business capability not only to adapt quickly to market discontinuities (Business Agility), but also represents a key resource to best address transformations toward sustainability and circular economy
Sustainability, Circularity, Circular Economy needto be on top on any leaders agenda.
We Agilists have been always used with navigating the complexity, acting empirically and create contexts where collective intelligence can make the difference in finding new pathways and approaches.
We think that our worldwide community has a very high potential for addressing the immense complexity behind issues of environmental sustainability and circularity and could help organizations in finding the best sustainable solutions for leaving a better world for those who will come after us.
That said, we need to step in. Now.
Come supportare le organizzazioni nel cambiamento, favorendo e facilitando i processi sottostanti. L'articolo descrive come utilizzando tecniche e approcci legati ad Agile sia possibile rendere più effettivo, veloce e durevole il cambiamento stesso.
Designing adaptive and nimble organizationsEmiliano Soldi
What does it mean to design agile and adaptive organizations?
What are rthe necessary organizational archetypes?
What about Value Streams and Lean Portfolio Management?
Favoring the Emergence through Agile ScaffoldingEmiliano Soldi
The frameworks for scaling Agile in organizations are certainly an excellent tool on which to leverage to develop strategic skills such as market adaptation, innovation and the reduction of product creation times; characteristics that, in all likelihood, will be able to significantly raise the level of general customer satisfaction.
Not a few times, alas, we found ourselves having to deal with practices suggested by those same frameworks that did not fit well with the circumstances and environment of reference. In those cases it is of little use to abandon one framework in favor of another as, in most cases, we would face new failures and a sense of frustration squared.
In business contexts where a minimum but sufficient Agile adoption maturity has been reached to be defined as practitioners, it is certainly worth experimenting with new approaches.
In this deck we will talk about how it is possible to encourage the emergence of emerging practices by teams in their native contexts, and which allow to scale Agile in a more organic and coordinated way, to achieve the above benefits, without the risk of rejection and decreasing to a minimum the inefficiencies due to lack of alignment, collaboration and communication.
We will use the example of "biological scaffolding" to explain how in a human body, in a completely natural way, it is possible to influence a system from the inside, cellular in that case, towards certain directions and behaviors, avoiding invasive, constricting interventions or structures or limiting.
We will use that concept as a metaphor to apply to Agile transformations.
Business Agility - Transforming Disruptions into Competitive AdvantageEmiliano Soldi
What we are witnessing in terms of market dynamism, consumer needs and working habits, can no longer simply be categorized as the "new normal". There is no longer a single and clear goal to reach.
Peter Hinssen, introduces the new and fascinating concept of “Never Normal”: a dynamic, fluid, ever-changing, ever-changing reality that must be understood and embraced.
In a context in which disruption becomes normality, what strategies must companies and their leaders implement, not for mere survival, but allowing their organizations to exploit these discontinuities as a disruptive competitive factor?
We believe that Business Agility is the means by which to acquire those mentalities, skills and attitudes, allowing us to respond to new challenges and seizing the opportunities of the technological-humanistic-digital transformation.
In this talk we will understand how the evolution of Agile approaches, born more than twenty years ago, can now be applied to the entire company to reshape its culture, talents, operating models, structures and processes, in order to train the organizational muscles. The Business Agility approach therefore allows us to respond proactively to the epochal changes underway, seizing the opportunities of the technological-digital transformation, definitively placed at the service of us human beings.
Being a leader of any organization today is a very demanding exercise, sometimes prohibitive if not equipped with the right skills. More and more often we find ourselves moving in little-known, uncertain, ambiguous contexts, where risks and opportunities do not reveal themselves for what they are, until at the last useful moment.
There has never been a time like the one we are experiencing today in which, for those leaders, it is not mandatory to develop real superpowers that allow them to move with greater confidence, agility and sensitivity in those contexts, such as to increase their probability of success for their organizations.
In this talk we will understand how to develop those superpowers.
We will talk about how proceeding iteratively by trial and error equips us with an infrared view capable of making us see through the fog of complexity.
We will discuss how an approach oriented to continuous learning develops the latest generation of tactile sensors to help us orient ourselves with agility in uncertainty.
We will appreciate how understanding the different contexts in which we are immersed exponentially increases our ability to focus and analyze in making the right decisions.
Finally, we will evaluate how the definition of open and adaptive strategies provides organizations with the ability to flex and stretch within the markets in search of the best opportunities.
Quando l urgenza del cambiamento diventa un acceleratore della agilita aziend...Emiliano Soldi
La lezione più importante che questa pandemia ci sta insegnando è che l’urgenza di cambiare,
sommata ad un atteggiamento continuo nell’ascolto ai clienti, sono veicoli in grado di incrementare
notevolmente l’agilità organizzativa. Le aziende che sono passate indenni alla prima virulenta ondata
del Covid-19 (Marzo/Maggio 2020), hanno di fatto sviluppato, quasi inconsciamente e in un tempo
incredibilmente breve, nuove capacità di risposta agli stimoli e cambiamenti esterni; capacità che oggi
consentono loro di affrontare al meglio momenti di discontinuità dei mercati.
Business agility come cavalcare onda della discontinuita dei mercati leader...Emiliano Soldi
L’agilità aziendale è la capacità di realizzare e sostenere il pieno potenziale di un’organizzazione, sia in termini di profitti che di persone, indipendentemente dai cambiamenti del contesto circostante.
Oggi ogni azienda dovrebbe immaginare se stessa come in un viaggio verso il continuo sviluppo di resilienza, adattabilità, empatia e agilità, al fine di meglio adattarsi alle incertezze e alle repentine discontinuità dei mercati.
Morphing continually to achieve Business AgilityEmiliano Soldi
Morphing is a special effect in motion pictures and animations that changes one image or shape into another, through a seamless transition.
That's a great metaphor to represent how companies should reinvent themselves continuously, to serve its customers and run after their ever changing needs. That state is today called "Business Agility".
Companies achieving that state, report increased revenues, better capacity to turnaround, higher quality offerings, improved relationships with clients and higher employees engagement.
Statistics say that they possess three fundamental aspects: Lean-Agile Funding Models, organizational structures re-arranged around value streams, revisited processes to sustain relentless improvement.
In this talk we'll see what kind of changes are needed to companies' operating models to develop those key aspects and how Agile can be thought as the best methodological and cultural platform to speed-up that change.
We will understand what is necessary to let our organizations to finally being able to morph continually to achieve Business Agility.
Agile to boost value for customers, employees and communitiesEmiliano Soldi
Covid-19 crisis we are experiencing is teaching us, once again, that everything in this world is interconnected. Paraphrasing Lorenz, we could say that a banal behavior of a bat or snake in China can trigger a pandemic in Europe or in the United States.
How can societies and humans can leverage on these mechanisms and produce more value for customers, employees and communities?
We believe that with its values, approaches and principles, Agile can make a difference.
We are firmly convinced of the creation of the stable and long-lasting agile team, both a key competitive element of any company that wants to compete as a protagonist in today's market.
The Agile teams were designed to proceed in that direction: small, self-managed, inter-functional teams, preferably located in the same room and possibly long-lasting.
we will understand together why traditional project management approaches for creating the work team present important problems.
We will understand the dynamics underlying the creation of the stable work team and we will review some of the techniques for creating the cohesive and high-performance team, completely changing the paradigm: from moving people towards work, towards work towards people.
Finally we will understand why an agile team created according to those standards, possibly more resources to successfully deal with any changes in its physiognomy, while continuing to produce constant value.
Velocità di risposta e capacità di adattamento sono attitudini fondamentali per qualsiasi organizzazione che voglia rispondere adeguatamente alle esigenze dei mercati e alla loro volatilità; per raggiungere tali obbiettivi, è d’obbligo che le stesse valutino costantemente con attenzione i rischi (e opportunità) inerenti servizi e prodotti in sviluppo.
Approcci tradizionali alla gestione del rischio, in quei contesti, non sono in grado di rispondere adeguatamente. In questo articolo vedremo come Agile rappresenti un ottimo approccio di
gestione dei rischi nel loro intero ciclo di vita.
1. LM
LEADERSHIP&
MANAGEMENT
COMPLESSITÀ
E AGILITÀ
L
Emiliano Soldi
è Agile Practice
Leader
e Coach di
Inspearit Italia.
Professionista
appassionato e
blogger
entusiasta,
scrive su:
http://www.ins
pearit.it/it/news
/blog/
ean e Agile sono approcci nati per far fronte
alla complessità, in un’ottica di miglioramento
continuo di performance e qualità. Continui
avanzamenti tecnologici, sistemi eterogenei
da mettere in comunicazione, aumento della velocità di circolo delle informazioni, globalizzazione, competizione sempre più agguerrita, crisi economico-finanziaria. Tutti fattori che, in un modo o nell’altro,
hanno incrementato da un lato la complessità dei
progetti, dall’altro ridotto sensibilmente le finestre
temporali entro cui rispondere al mercato con nuovi
e sempre più sofisticati prodotti.
In un contesto di questo tipo, quali strumenti ci mette
a disposizione il project management tradizionale?
L’approccio tradizionale ci rammenta innanzitutto
l’importanza dellapianificazione,dellaprogettazione.
Winston Churchill ci viene in aiuto con la sua famosa frase “Failing to Plan,is planning for failing” (fallire la pianificazione, significa pianificare il fallimento).
Un approccio fortemente proattivo in tal senso, sembrerebbe
quindi vincente.
Attraverso l’analisi e la progetta-
30 LEADERSHIP&MANAGEMENT
zione, cerchiamo di trovare risposte ai
problemi conosciuti o che in quel determinato momento riusciamo a scorgere: ambito di progetto poco chiaro,
grado di scomposizione dei requisiti
non adeguato, ipotesi poco stabili, vincoli troppo stringenti, rischi ad alto grado di probabilità e impatto.
Di fronte invece a scenari che non conosciamo completamente (perché ancora posti solo nel futuro), non potendo
pianificare come vorremmo, la tendenza è quella di premunirsi, spesso sovrastimando o prevedendocontingencye
buffer temporali che tutelino le attività
più rischiose poste sul cammino critico.
E’ quello il migliore degli atteggiamenti
possibili? Non sempre quando si approccia la complessità.
Da un lato, nel caso di eccessiva pianificazione, verremo sommersi da continue richieste di modifica e adeguamento delle necessità di prodotto, con
conseguente stravolgimento dei piani.
Dall’altro, nel caso di tutela dall’incer-
2. tezza, i costi troppo alti o i tempi eccessivamente lunghi, potrebbero compromettere il corretto posizionamento del
prodottosul mercato e di conseguenza
ridurre le possibilità di successo.
SISTEMI COMPLESSI
Ma andiamo con ordine e diamo una
prima definizione di sistema complesso.
Un sistema complesso è un sistema
aperto che è in grado di interagire attivamente con il mondo circostante.
Le componenti di questi sistemi sono in
grado di operare e comunicare localmente tra loro e, esternamente, con altre componenti di altri sistemi aperti. Il
tutto avviene in maniera completamente autonoma, seguendo logiche e
sequenze di influenza reciproca non
predefinite e non predicibili in anticipo.
Queste infatti utilizzano una costante
retroazione (o feedback) per stimolare
nuovi comportamenti o bilanciare e
confermare i vecchi.
Inoltre, ognuno di quei sistemi è parte
di una fitta rete di altri nodi, che cooperano e si comportano perseguendo
obiettivi che potrebbero anche essere
molto diversi tra loro, in alcuni casi anche contrapposti o in competizione.
In altre parole, ogni sistema non può
mai preventivamente essere certo delle risposte ai segnali che ha inoltrato al
mondo circostante. Queste, infatti, oltre
ad essere inoltrate ad altri nodi della rete, potrebbero essere a loro volta modificate e reinterpretate, prima di essere
restituite al mittente.
Il mercato è un sistema complesso.
Le aziendesono sistemi complessi.
I team che hanno la responsabilità di
condurre i progetti, sono sistemi com-
plessi. Noi esseri umani, in ultima analisi, siamo sistemi complessi.
Come far fronte a tutto ciò?
APPROCCIO EMPIRICO
In un contesto dinamico, imprevedibile e in continua evoluzione come quello descritto, l’unico approccio possibile sembrerebbe essere quello empirico.
Un approccio che fa della trasparenza nei rapporti,
nella comunicazione, negli obiettivi, nei ruoli e nelle
responsabilità, un valore imprescindibile, in quanto,
in sua mancanza, si andrebbero a creare situazioni
che esacerberebberola confusione, incrementando
ulteriormente la complessità, invece di diminuirla.
Un approccio che promuove la scomposizione della complessità di un progetto in piani incrementalmente più piccoli nelle dimensioni, via via che il progetto vive e prende forma. Evitando così un eccessiva pianificazione di dettaglio iniziale, quando non
tutto è conosciuto o deciso, ma lasciando spazi per
una ripianificazionein itinere.
Un approccio che procede con esecuzione iterativa
dei micro-piani di progetto e una successiva ispezionedi quanto prodotto e dei risultatiraggiunti, al fine
di poter riadattare il successivo gruppo di attività da
eseguire, in funzione del feedback ricevuto.
Ricordate Edwards Deming e il suo ciclo?
Plan, Do, Check, Act.
In tutto questo, l’ingrediente fondamentale sono le
persone e come queste interagiscono tra loro.
Tanto più queste saprannoaccettare e ingaggiare la
sfida, adattandosi velocemente al cambiamento e
agendo come team, in accordo a quanto sopra,
tanto più stupefacenti saranno i loro successi.
PERSONE,TEAM E ORGANIZZAZIONI AGILI
I team agili sono composti da persone che conoscono l’importanza di creare il giusto prodotto per il
cliente, anche se questo può significare accettare
modifiche frequenti rispetto ai piani iniziali.
LEADERSHIP&MANAGEMENT 31
3. Sono team auto-consistenti e inter-funzionali: al loro
interno ci sono persone la cui somma di conoscenza e capacità, copre l’intera gamma necessaria alla
trasformazione del progetto in prodotto/servizio. Evitare dipendenze esterne nello svolgimento dei compiti necessari, distrazioni o condizionamenti di sorta,
permette loro di rimanere concentrati e focalizzati
sul risultato finale.
Spesso collocati nella stessa stanza, comunicano
faccia-a-faccia e fanno largo uso di whiteboards e
di tecniche di visual management. Nei loro uffici troverete appesi alle pareti grafici di andamento delle
performance, post-it rappresentanti i task da svolgere organizzati nelle varie fasi di lavorazione, diagrammi, schemi o prototipi del prodotto da realizzare, liste
di regole operative o azioni di miglioramento da perseguire giornalmente.
no,perché conoscono il suo valore come unico mezzo utile per percorrere la
strada del miglioramentocontinuo
nelle performance e nella qualità.
E ancora, sono team fatti di persone
capaci e motivate, propensi allacollaborazione e alla condivisionedella propria conoscenza con gli altri.
Non esisterebbero team agili se non lo
fossero anche le loro organizzazioni.
Abbracciare il mondo agile nella gestione dei progetti, per un’azienda, richiede un cambiamento importante:
da approccio scientifico, metodico,
teorico, verso uno più induttivo, pratico,
sperimentale, empirico appunto.
Cambiano le regole con cui si raccolgono, analizzano e stimano i requisiti,
le modalità di comunicazione e di ingaggio tra le parti.Cambiano i processi e le tecniche di gestione dei progetti.
Aziende come quelle agili, supportano costantemente i team e lavorano
incessantemente per la risoluzione dei
problemi e l’eliminazione di qualsiasi
impedimento che possa rallentare il
loro procedere. Favoriscono la comunicazione e la collaborazione tra i dipartimenti di business che hanno
pensato il prodotto e chi lo sviluppa.
CONCLUSIONE
Sono team ai quali viene fornita la giusta dose di autonomia e responsabilità per potersi auto-organizzare nella risoluzione dei problemi che localmente
si presentano nello svolgimento del loro lavoro. Persone che non hanno paura di sporcarsi le mani anche con attività non facenti parte della loro sfera di
competenza, purché serva al successo del gruppo.
Non temono il feedback proveniente dal mondo
esterno, anzi, lo ricercano, inseguono eperseguo-
32 LEADERSHIP&MANAGEMENT
In conclusione possiamo dire che
l’agilità è l’abilità di generare valore
per il cliente, avendo a che fare, contemporaneamente, con l’imprevedibilità e il dinamismo propri di ogni progetto complesso, adattandosi ai cambiamenti che inevitabili si presenteranno.
Implica grosse capacità nella ricerca
della stabilità, pur rimanendo flessibili,
di pianificazione e esecuzione, standardizzazione e esplorazione, velocità
e controllo.
Il punto di incontro tra ordine e caos. ■