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INNOVAZIONE ,[object Object]
Categorizzazione dell’Innovazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Esempi di Innovazione ,[object Object],[object Object],[object Object]
Finanziaria ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Curva di vita ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Ottimizzazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Analisi dei Drivers di Valore nell’Oil Business Sensibilità del NPV alle variazioni di Capex e di Tempo di Ciclo  ,[object Object],[object Object]
E&P –Processo Convenzionale   reservoir study well design facility design seismic interpretation SUN  E4000 - E3000   SGI Origin3800 SUN UE10000   Geophysicist/ Geologist IBM SP3 Reservoir Engineer DELL PowerEdge  Drilling Engineer IBM Risc Facility Engineer
Obiettivi della Reingegnerizzazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Passare da un ambiente nel quale Dati, Applicativi e Knowledge sono Distribuiti e Connessi ad uno nel quale essi siano Integrati, Condivisi ed Accessibili
Posizionamento dei Portali facility design well design reservoir study seismic interpretation facility design well design reservoir study seismic interpretation Alpha Project Beta Project Portale Tecnico  Scientifico (professional  family view) Portale Know-How (asset view) Guida il flusso di lavoro  proponendo una logica di utilizzo dei dati, degli applicativi e dei documenti nelle varie fasi di un progetto Consente  l’accesso semplice  a dati, applicativi tecnici, documenti ed informazioni
La Reingegnerizzazione coglie tutte le opportunità? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
INFRASTRUTTURA TECNOLOGICA ABILITANTE AM BIENTE ABILITANTE CATTURA DISTRIBUZIONE UTILIZZO ELABORAZIONE ORGANIZZAZIONE E TECNOLOGIA PERSONE PATRIMONIALIZZAZIONE CREAZIONE DI VALORE AUMENTO DELL’EFFICIENZA: Meno errori ripetuti Più soluzioni riutilizzate Miglioramento della qualità Soluzioni innovative Utilizzo del potenziale OBIETTIVO AZIENDALE WORKFLOW Ciclo della Conoscenza ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Componenti dell’Innovazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Cosa sostiene l’Innovazione? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Condivisione  e Pro-Attività presidiano la  GESTIONE della CONOSCENZA Ruoli  e Responsabilità definite presidiano l ’OPERATIVIT À LINEA OPERATIVA INTERAZIONE ORGANIZZAZIONE GERARCHICO- FUNZIONALE SISTEMA KM ENABLING TEAM COMUNITA’ Organizzazione Tayloristica Organizzazione a  R ete EVOLUZIONE
Risultati dell’Innovazione ,[object Object],[object Object],[object Object]
Gestione e Controllo ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CONSIDERAZIONI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
KNOWLEDGE WORKERS ,[object Object],[object Object],[object Object]
Quanti sono i Knowledge Workers nell’impresa?
E’ necessario un cambiamento culturale? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Scenario ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Le Ragioni del Cambiamento Culturale
No, grazie Siamo molto occupati Scusate, avrei un suggerimento innovativo
Importanza della Comunicazione e Formazione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Conclusioni ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
I MODELLI DI DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
PREMESSE Gli studi sui processi di diffusione dell’innovazione tecnologica tentano di rispondere a domande del tipo: perché la diffusione non è un processo istantaneo?  perché alcune tecnologie si diffondono più rapidamente di altre?  perché in alcuni paesi/settori i processi di diffusione sono più rapidi?  perché alcune imprese adottano le nuove tecnologie prima di altre?  perché la curva che rappresenta l’evoluzione temporale di un processo di diffusione generalmente assume un andamento ad S?  quali sono le variabili che regolano il processo attraverso il quale una innovazione tecnologica si diffonde?
PREMESSE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
DEFINIZIONE ,[object Object]
DEFINIZIONE ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
CATEGORIE DI ADOTTATORI
DETERMINANTI DEL TASSO (VELOCITÀ) DI ADOZIONE (Rogers, 1983) ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
MODELLO CONCETTUALE DEL PROCESSO DI DIFFUSIONE (ROGERS, 1995)
MODELLO EPIDEMICO All’interno di una popolazione di  N  individui, il numero di soggetti che tra  t  e  t+1  contraggono il contagio è proporzionale alla percentuale dei soggetti già contagiati e al numero di quelli ancora sani :   dove  m t  è il numero totale di individui che in  t  ha già subito il contagio. Il coefficiente di proporzionalità   dipende da vari fattori come il grado di infettività dell’epidemia e la frequenza dei contatti tra gli individui. L’equazione differenziale corrispondente è:     che ammette come soluzione l’equazione di una curva logistica     dove   è una costante d’integrazione.  
LA CURVA LOGISTICA
GLI ASSUNTI DI BASE   1. l’introduzione di una innovazione offre a tutti i membri di una popolazione data, stabile nel tempo, uguali opportunità di profitto;  2. i membri di tale popolazione hanno identiche caratteristiche ma non la medesima informazione (grado di esposizione al contagio) circa la superiorità del bene capitale innovativo. Questa informazione può essere acquisita dai potenziali adottatori meno dotati solo grazie al contatto (contagio) con gli adottatori più tempestivi;  3. la velocità con cui l’innovazione si diffonde dipende dalle opportunità di profitto offerte risultando più elevata per le innovazioni più vantaggiose;  4. il processo di diffusione ha termine una volta che l’informazione sull’innovazione abbia raggiunto tutti i membri della popolazione.
IL MODELLO DI BASS (1969) Si rifà alla tradizione del Marketing (che ha una evoluzione parallela a quella in ambito economico) Considera gli effetti congiunti di imitazione (influenza interna) e innovazione (influenza esterna) Innovazione è legata all’azione dell’agente del cambiamento MIXED MODEL Si tratta di una curva ad S non-simmetrica; il punto di flesso cade tra 0% e 50%
MODELLI DI EQUILIBRIO Secondo l’approccio epidemico la tecnologia si diffonde con il propagarsi della conoscenza, e tutti gli utenti sono uguali. Viceversa i modelli di equilibrio assumono che tutti i potenziali utilizzatori siano a conoscenza della tecnologia ma differiscano per alcune caratteristiche che ne determinano la redditività “ Scuola dell’equilibrio” perché la diffusione viene descritta come “una sequenza di equilibri determinati da cambiamenti negli attributi economici dell’innovazione e nell’ambiente”(Silverberg et al.  1988). All’eterogeneità cognitiva si sostituisce l’eterogeneità, di natura strutturale, della popolazione di riferimento, e al contagio (imitazione) quale “motore” della diffusione subentra il “ technological improvement ”
IL MODELLO DI DAVID (diffusione delle mietitrebbie) L’ i-simo  imprenditore agricolo acquista la mietitrebbia quando:      Con  w t  è il tasso di salario,  p iNt  il costo medio annuale della mietitrebbia,  L iOt  e  L iNt  la quantità annua di manodopera richiesta rispettivamente dal vecchio metodo manuale e dal nuovo metodo meccanico. Assumendo che nessun metodo presenti economie di scala, si può porre:    L iOt  = a 1 S it  e  L iNt  = a 2 S it   con a 1  > a 2  > 0 dove  S it   rappresenta la dimensione della azienda in  t . Esclusa la macchina, il solo fattore di produzione rimane il lavoro, direttamente proporzionale agli acri coltivati a granturco: l’impiego della nuova tecnologia ne consente una riduzione certa. Combinando le precedenti equazioni si ha:    
RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
LIMITI DEI MODELLI NEOCLASSICI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
APPROCCIO EVOLUTIVO Variabili interpretative del processo di diffusione: presenza di una componente tacita, soggetta a processi di apprendimento, nelle “conoscenze” tecnologiche delle imprese; assunzione di comportamenti non ottimizzanti; endogeneità esistente tra i percorsi del cambiamento tecnologico e strutture di mercato; manifestarsi di situazioni di evoluzione selettiva che determinano gli stati verso i quali il sistema si dirige. La varietà tecnologica esistente tra le varie imprese (concetto di  tecnologia come distribuzione di tecniche diverse ) è alla base del loro vantaggio competitivo, e insieme alle scelte strategiche determina lo svolgersi del percorso di diffusione. In questa prospettiva, le singole imprese sono in grado di incidere profondamente, attraverso le loro scelte imprenditoriali, nello sviluppo del processo innovativo. ADOZIONE VS. SELEZIONE
MODELLO DI SILVERBERG, DOSI E ORSENIGO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
MODELLO DI SILVERBERG, DOSI E ORSENIGO ,[object Object],[object Object],[object Object]
MODELLO DI SILVERBERG, DOSI E ORSENIGO
MODELLO DI SILVERBERG, DOSI E ORSENIGO
ESTERNALITÀ E LOCK-IN ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
ESTERNALITÀ E LOCK-IN ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
TECNOLOGIE IN COMPETIZIONE ED EFFETTO LOCK-IN

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  • 8. E&P –Processo Convenzionale reservoir study well design facility design seismic interpretation SUN E4000 - E3000 SGI Origin3800 SUN UE10000 Geophysicist/ Geologist IBM SP3 Reservoir Engineer DELL PowerEdge Drilling Engineer IBM Risc Facility Engineer
  • 9.
  • 10. Posizionamento dei Portali facility design well design reservoir study seismic interpretation facility design well design reservoir study seismic interpretation Alpha Project Beta Project Portale Tecnico Scientifico (professional family view) Portale Know-How (asset view) Guida il flusso di lavoro proponendo una logica di utilizzo dei dati, degli applicativi e dei documenti nelle varie fasi di un progetto Consente l’accesso semplice a dati, applicativi tecnici, documenti ed informazioni
  • 11.
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  • 15. Condivisione e Pro-Attività presidiano la GESTIONE della CONOSCENZA Ruoli e Responsabilità definite presidiano l ’OPERATIVIT À LINEA OPERATIVA INTERAZIONE ORGANIZZAZIONE GERARCHICO- FUNZIONALE SISTEMA KM ENABLING TEAM COMUNITA’ Organizzazione Tayloristica Organizzazione a R ete EVOLUZIONE
  • 16.
  • 17.
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  • 19.
  • 20. Quanti sono i Knowledge Workers nell’impresa?
  • 21.
  • 22.
  • 23.
  • 24. No, grazie Siamo molto occupati Scusate, avrei un suggerimento innovativo
  • 25.
  • 26.
  • 27. I MODELLI DI DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
  • 28. PREMESSE Gli studi sui processi di diffusione dell’innovazione tecnologica tentano di rispondere a domande del tipo: perché la diffusione non è un processo istantaneo?  perché alcune tecnologie si diffondono più rapidamente di altre?  perché in alcuni paesi/settori i processi di diffusione sono più rapidi?  perché alcune imprese adottano le nuove tecnologie prima di altre?  perché la curva che rappresenta l’evoluzione temporale di un processo di diffusione generalmente assume un andamento ad S?  quali sono le variabili che regolano il processo attraverso il quale una innovazione tecnologica si diffonde?
  • 29.
  • 30.
  • 31.
  • 33.
  • 34. MODELLO CONCETTUALE DEL PROCESSO DI DIFFUSIONE (ROGERS, 1995)
  • 35. MODELLO EPIDEMICO All’interno di una popolazione di N individui, il numero di soggetti che tra t e t+1 contraggono il contagio è proporzionale alla percentuale dei soggetti già contagiati e al numero di quelli ancora sani :   dove m t è il numero totale di individui che in t ha già subito il contagio. Il coefficiente di proporzionalità  dipende da vari fattori come il grado di infettività dell’epidemia e la frequenza dei contatti tra gli individui. L’equazione differenziale corrispondente è:     che ammette come soluzione l’equazione di una curva logistica     dove  è una costante d’integrazione.  
  • 37. GLI ASSUNTI DI BASE   1. l’introduzione di una innovazione offre a tutti i membri di una popolazione data, stabile nel tempo, uguali opportunità di profitto;  2. i membri di tale popolazione hanno identiche caratteristiche ma non la medesima informazione (grado di esposizione al contagio) circa la superiorità del bene capitale innovativo. Questa informazione può essere acquisita dai potenziali adottatori meno dotati solo grazie al contatto (contagio) con gli adottatori più tempestivi;  3. la velocità con cui l’innovazione si diffonde dipende dalle opportunità di profitto offerte risultando più elevata per le innovazioni più vantaggiose;  4. il processo di diffusione ha termine una volta che l’informazione sull’innovazione abbia raggiunto tutti i membri della popolazione.
  • 38. IL MODELLO DI BASS (1969) Si rifà alla tradizione del Marketing (che ha una evoluzione parallela a quella in ambito economico) Considera gli effetti congiunti di imitazione (influenza interna) e innovazione (influenza esterna) Innovazione è legata all’azione dell’agente del cambiamento MIXED MODEL Si tratta di una curva ad S non-simmetrica; il punto di flesso cade tra 0% e 50%
  • 39. MODELLI DI EQUILIBRIO Secondo l’approccio epidemico la tecnologia si diffonde con il propagarsi della conoscenza, e tutti gli utenti sono uguali. Viceversa i modelli di equilibrio assumono che tutti i potenziali utilizzatori siano a conoscenza della tecnologia ma differiscano per alcune caratteristiche che ne determinano la redditività “ Scuola dell’equilibrio” perché la diffusione viene descritta come “una sequenza di equilibri determinati da cambiamenti negli attributi economici dell’innovazione e nell’ambiente”(Silverberg et al. 1988). All’eterogeneità cognitiva si sostituisce l’eterogeneità, di natura strutturale, della popolazione di riferimento, e al contagio (imitazione) quale “motore” della diffusione subentra il “ technological improvement ”
  • 40. IL MODELLO DI DAVID (diffusione delle mietitrebbie) L’ i-simo imprenditore agricolo acquista la mietitrebbia quando:      Con w t è il tasso di salario, p iNt il costo medio annuale della mietitrebbia, L iOt e L iNt la quantità annua di manodopera richiesta rispettivamente dal vecchio metodo manuale e dal nuovo metodo meccanico. Assumendo che nessun metodo presenti economie di scala, si può porre:   L iOt = a 1 S it e L iNt = a 2 S it con a 1 > a 2 > 0 dove S it rappresenta la dimensione della azienda in t . Esclusa la macchina, il solo fattore di produzione rimane il lavoro, direttamente proporzionale agli acri coltivati a granturco: l’impiego della nuova tecnologia ne consente una riduzione certa. Combinando le precedenti equazioni si ha:    
  • 42.
  • 43. APPROCCIO EVOLUTIVO Variabili interpretative del processo di diffusione: presenza di una componente tacita, soggetta a processi di apprendimento, nelle “conoscenze” tecnologiche delle imprese; assunzione di comportamenti non ottimizzanti; endogeneità esistente tra i percorsi del cambiamento tecnologico e strutture di mercato; manifestarsi di situazioni di evoluzione selettiva che determinano gli stati verso i quali il sistema si dirige. La varietà tecnologica esistente tra le varie imprese (concetto di tecnologia come distribuzione di tecniche diverse ) è alla base del loro vantaggio competitivo, e insieme alle scelte strategiche determina lo svolgersi del percorso di diffusione. In questa prospettiva, le singole imprese sono in grado di incidere profondamente, attraverso le loro scelte imprenditoriali, nello sviluppo del processo innovativo. ADOZIONE VS. SELEZIONE
  • 44.
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  • 46. MODELLO DI SILVERBERG, DOSI E ORSENIGO
  • 47. MODELLO DI SILVERBERG, DOSI E ORSENIGO
  • 48.
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  • 50. TECNOLOGIE IN COMPETIZIONE ED EFFETTO LOCK-IN

Editor's Notes

  1. Di fatto, gli elementi più importanti da considerare sono il tempo di ciclo e gli investimenti. L’attività petrolifera è CAPITAL intensive. Di qui la sensibilità alla variazione dei Capex. Essi però difficilmente possono essere ridotti in maniera significativa, in quanto la tecnologia è molto matura. A meno di rivoluzionarie soluzioni alternative, di cui al momento non c’è avvisaglia. Diverso è l’impatto di attività mirate a ridurre i tempi di ciclo, dove si possono registrare significative riduzioni (20%) attraverso un miglior coordinamento delle attività.
  2. Questa è la rappresentazione del ciclo di processo delle attività di E&P. E’ un processo tipicamente sequenziale. Un processo genera dei risultati che passa al processo successivo. Questo elabora ulteriormente i risultati, ora dati, e passa I propri risultati al processo successivo. Il problema è che la sequenza operativa non è così semplice, in quanto accade che, a seguito di elaborazioni succesive, si manifesti la necessità di ricominciare il ciclo da punti posti più a monte. Ad onta del contenuto di alta tecnologia di ciascun processo, organizzativamente c’è inefficienza che si manifesta come allungamento dei tempi e costi addizionali. Inoltre, la mole dei dati è enorme e l’accesso è reso problematico dalla dispersione geografica dei dati sorgenti e dalla eterogeneità dell’ambiente informatico sottostante.
  3. Fase 1: Analisi dei problemi