In recent decades, the emphasis of the educational scientific debate has shifted to on-line learning experiences, highlighting their power and criticality. For example, on-line learning experiences in the workplace are often considered as a new way to promote innovation and organizational learning, decreasing the costs of the educational or training programmes. Blended education in schools, is considered a parallel teaching practice that can support all levels of learning too. In every day life people learn sharing information by and through the mediation of technological artefacts, social networks or smartphones. Any learning process is always a mediated experience (Engeström, Miettinen, Punamaki, 1999). However, what happens when learning is mediated by technologies?
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Università di Firenze, 29/11/2012
Rete, social network e sicurezza; quando gli alunni vanno in rete, uso consap...Caterina Policaro
"Rete, social network e sicurezza; quando gli alunni vanno in rete, uso consapevole di internet, problematiche di formazione" Intervento di Caterina Policaro a Bologna 31 marzo 2014 - Seminario Dirigenti Scolastici "E-Leadership: Le competenze "digitali" del Dirigente nella scuola ad alta densità tecnologica"
"Social media e didattica: quali possibilità?" (...e come prevenire qualche r...Caterina Policaro
"Social media e didattica: quali possibilità?" (...e come prevenire qualche rischio) - Formazione docenti IC Cadeo 17 febbraio 2014 - Caterina Policaro
Il ruolo dei social network nell’innovazione tecnologica della didattica: la ...Scuola+
L'intervento di Stefania Manca del CNR sull'uso dei social network nella didattica all'incontro con i docenti delle scuole del Lazio per il progetto Scuola+ della Fondazione Rosselli
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Università di Firenze, 29/11/2012
Rete, social network e sicurezza; quando gli alunni vanno in rete, uso consap...Caterina Policaro
"Rete, social network e sicurezza; quando gli alunni vanno in rete, uso consapevole di internet, problematiche di formazione" Intervento di Caterina Policaro a Bologna 31 marzo 2014 - Seminario Dirigenti Scolastici "E-Leadership: Le competenze "digitali" del Dirigente nella scuola ad alta densità tecnologica"
"Social media e didattica: quali possibilità?" (...e come prevenire qualche r...Caterina Policaro
"Social media e didattica: quali possibilità?" (...e come prevenire qualche rischio) - Formazione docenti IC Cadeo 17 febbraio 2014 - Caterina Policaro
Il ruolo dei social network nell’innovazione tecnologica della didattica: la ...Scuola+
L'intervento di Stefania Manca del CNR sull'uso dei social network nella didattica all'incontro con i docenti delle scuole del Lazio per il progetto Scuola+ della Fondazione Rosselli
anno 2013 - Nuove tecnologie perchè?
Presentazione ai genitori di alcuni cambiamenti all'interno del paradigma di Insegnamento/Apprendimento e di alcuni motivi per cui la scuola di Valrovina ha nel suo progetto di tempo Pieno uno specifico percorso dedicato alle Nuove Tecnologie.
Formare cittadini digital/media competent Per un approccio ecologico e sost...Maria Ranieri
Intervento al Convegno Nazionale “L’innovazione tecnologica nella scuola italiana e i capi d’istituto. Quali orientamenti per una politica sostenibile ed efficace?
Firenze, 16 Novembre 2013
Apprendimento e digitale: strumenti versatili e gratuiti (da "Il manuale dell...Matteo Uggeri
Matteo Uggeri, autore de "Il manuale dell'e-Learning. Guida strategica per la scuola e la formazione aziendale", incontra insegnanti e bibliotecari per una presentazione incentrata su alcuni strumenti trattati all'interno del libro.
Il focus è, come nel caso del manuale stesso, sulla relazione che è al centro del processo di apprendimento, verso un'ottica empatica che vede le tecnologie come strumenti a sostegno dello scambio tra i soggetti coinvolti: insegnanti, studenti, genitori, ma anche appunto bibliotecari e altri importanti attori del processo di conoscenza.
Tra e-collaboration e open education, nell'incontro verranno proposti alcuni strumenti agili e utili a sostenere l'apprendimento in ottica collaborativa e creativa, possibilmente facendoli toccare con mano, o con mouse, ai partecipanti.
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Gli ambienti di social networking nella didattica a scuola
Quando navigare su Facebook, Flickr e Twitter non è solo perder tempo ma incrementare le
proprie conoscenze e competenze digitali…
22 Ottobre 2009
Il seminario vuole illustrare in modo esperenziale approcci e potenzialità dell’uso degli
strumenti del web 2.0 e degli ambienti di social networking per la collaborazione e
l’apprendimento in rete “lato docente”, attraverso attività e tecniche da poter applicare in aula.
M.E. Cigognini - Facoltà di Psicologia, Università degli studi di Trieste
Nativi digitali vs Immigrati digitali: mito o realtà?Maria Ranieri
Breve comunicazione (15 minuti) al Convegno SIPED, 3-5 maggio 2012, Università di Firenze. Data la brevità, le slides non dicono molto, ma il messaggio è chiaro: basta formule mantriche sui nativi digitali! Occorrono più dati, più evienze, più conoscenze, specie sulle effettive competenze digitali degli allievi. Segnalo in proposito: Calvani A., Fini A., Ranieri M., Picci P. (2012). Are young generations in secondary school digitally competent? A study on Italian teenagers, COMPUTERS & EDUCATION, vol. 58, pp. 797-807.
Water, bron van leven (derde vastenzondag 2014)Ten Bos
Teksten en liederen die geprojecteerd werden tijdens de viering rond Woord en Brood op de derde vastenzondag (A) 2014 op Ten Bos (Sint Amanduskerk Erembodegem)
De teksten van onze vieringen zijn te vinden op de website: http://www.kerkembodegem.be/tenbos/liturgie/vieringen.html
anno 2013 - Nuove tecnologie perchè?
Presentazione ai genitori di alcuni cambiamenti all'interno del paradigma di Insegnamento/Apprendimento e di alcuni motivi per cui la scuola di Valrovina ha nel suo progetto di tempo Pieno uno specifico percorso dedicato alle Nuove Tecnologie.
Formare cittadini digital/media competent Per un approccio ecologico e sost...Maria Ranieri
Intervento al Convegno Nazionale “L’innovazione tecnologica nella scuola italiana e i capi d’istituto. Quali orientamenti per una politica sostenibile ed efficace?
Firenze, 16 Novembre 2013
Apprendimento e digitale: strumenti versatili e gratuiti (da "Il manuale dell...Matteo Uggeri
Matteo Uggeri, autore de "Il manuale dell'e-Learning. Guida strategica per la scuola e la formazione aziendale", incontra insegnanti e bibliotecari per una presentazione incentrata su alcuni strumenti trattati all'interno del libro.
Il focus è, come nel caso del manuale stesso, sulla relazione che è al centro del processo di apprendimento, verso un'ottica empatica che vede le tecnologie come strumenti a sostegno dello scambio tra i soggetti coinvolti: insegnanti, studenti, genitori, ma anche appunto bibliotecari e altri importanti attori del processo di conoscenza.
Tra e-collaboration e open education, nell'incontro verranno proposti alcuni strumenti agili e utili a sostenere l'apprendimento in ottica collaborativa e creativa, possibilmente facendoli toccare con mano, o con mouse, ai partecipanti.
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Gli ambienti di social networking nella didattica a scuola
Quando navigare su Facebook, Flickr e Twitter non è solo perder tempo ma incrementare le
proprie conoscenze e competenze digitali…
22 Ottobre 2009
Il seminario vuole illustrare in modo esperenziale approcci e potenzialità dell’uso degli
strumenti del web 2.0 e degli ambienti di social networking per la collaborazione e
l’apprendimento in rete “lato docente”, attraverso attività e tecniche da poter applicare in aula.
M.E. Cigognini - Facoltà di Psicologia, Università degli studi di Trieste
Nativi digitali vs Immigrati digitali: mito o realtà?Maria Ranieri
Breve comunicazione (15 minuti) al Convegno SIPED, 3-5 maggio 2012, Università di Firenze. Data la brevità, le slides non dicono molto, ma il messaggio è chiaro: basta formule mantriche sui nativi digitali! Occorrono più dati, più evienze, più conoscenze, specie sulle effettive competenze digitali degli allievi. Segnalo in proposito: Calvani A., Fini A., Ranieri M., Picci P. (2012). Are young generations in secondary school digitally competent? A study on Italian teenagers, COMPUTERS & EDUCATION, vol. 58, pp. 797-807.
Water, bron van leven (derde vastenzondag 2014)Ten Bos
Teksten en liederen die geprojecteerd werden tijdens de viering rond Woord en Brood op de derde vastenzondag (A) 2014 op Ten Bos (Sint Amanduskerk Erembodegem)
De teksten van onze vieringen zijn te vinden op de website: http://www.kerkembodegem.be/tenbos/liturgie/vieringen.html
Teksten en liederen die geprojecteerd werden op Ten Bos tijdens het ziekenzorg-jubileum in het jaar (A). (Sint Amanduskerk Erembodegem). De teksten van onze vieringen zijn te vinden op de website: http://www.kerkembodegem.be/tenbos/liturgie/vieringen.html
De arme weduwe (32ste zondag B) & Sint MaartenTen Bos
Teksten en liederen die geprojecteerd werden tijdens de 32ste zondag door het jaar B, tegelijk ook de Sint Maartenviering (11 november) op Ten Bos (Sint Amanduskerk Erembodegem)
De teksten van onze vieringen zijn te vinden op de website: http://www.kerkembodegem.be/tenbos/liturgie/vieringen.html
School in the Cloud è un ambiente di apprendimento digitale auto-organizzato (Self Organized Learning Enviroment) con l’obiettivo di rimotivare ragazzi a rischio di drop-out scolastico ed implementare l’interesse e le competenze per le lingue straniere.
Il nostro progetto prende spunto dai lavori e dalle sperimentazioni di Sugata Mitra, docente della Newcastle University e ha l’obiettivo di creare una scuola dove i ragazzi possano esplorare ed imparare da soli ed insegnare gli uni agli altri grazie alle nuove tecnologie ed Internet. Abbiamo così realizzato, all’interno del Centro di Formazione Professionale Ticino Malpensa di Somma Lombardo, un ambiente di apprendimento digitale auto-organizzato (Self Organized Learning Enviroment) con l’obiettivo di rimotivare i ragazzi a forte rischio di drop-out scolastico ed implementare l’interesse e le competenze per le lingue straniere.
Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie digitali che fanno ormai parte della nostra vita come tablet, wi-fi, App e social network, utilizzando dinamiche di autorealizzazione e auto motivazione, abbiamo riportato gli studenti al centro del processo formativo ed educativo.
Unison consorzio di cooperative, 17/01/2015
La Relazione Educativa Multicanale. Sapere, Saper Fare, Saper Essere 2.0
Matteo Locatelli
quali competenza servono per confrontarsi con la Touch generation e i nativi fdigitali nella pratica educativa? qual è il nuovo spazio della relazione mediata tecnologicamente con bambini e adolescenti? quanta consapevolezza abbiamo rispetto alla saggezza digitale?la scuola è pronta al futuro?
eTwinnig e le Indicazioni per il Curriculo, sviluppi futuri della piattaformaalexandra tosi
Presentazione del 12 dicembre a Caltanissetta durante l'evento regionale eTwinning per la Sicilia "Discovering the eTwinning Galaxy". Argomenti:
- numeri eTwinning
- aggiornamento professionale docenti
- eTwinnig e le Indicazioni per il curriculo Infanzia e primo ciclo
- sviluppi futuri di eTwinning
Matteo Uggeri, autore de "Il manuale dell'e-Learning. Guida strategica per la scuola e la formazione aziendale", incontra i bibliotecari per una presentazione incentrata su alcuni strumenti trattati all'interno del libro. Il focus sarà, come nel caso del manuale stesso, sulla relazione che è al centro del processo di apprendimento, verso un'ottica empatica che vede le tecnologie come strumenti a sostegno dello scambio tra i soggetti coinvolti: insegnanti, studenti, genitori, ma anche appunto bibliotecari e altri importanti attori del processo di conoscenza. Tra e-collaboration e open education, nell'incontro verranno proposti alcuni strumenti agili e utili a sostenere l'apprendimento in ottica collaborativa e creativa, possibilmente facendoli toccare con mano, o con mouse, ai partecipanti.
Un viaggio nel mondo dell'e-learning universitario:
1. Il mondo dell'e-learning
2. I Virtual Learning Environment
3. I Personal Learning Environment
4. Un case-study: il Politecnico di Milano
5. Il futuro dell'e-learning
Il mondo universitario, nell'era digitale, può e deve cambiare. In queste slide si analizzano alcuni trend (tecnologici e non solo) che potenzialmente potrebbero rivoluzionare il modo di "fare università".
Il rapporto tra tecnologie, apprendimento e innovazione organizzativa è stato per molti anni un ambito di ricerca sviluppato soprattutto dagli studi organizzativi. Da anni a queste ricerche si affiancano indagini interessanti promosse anche da aree scientifiche apparentemente lontane per tradizione e interessi, evento questo che ha generato un ampliamento degli oggetti di indagine e l’adozione di prospettive di ricerca più interdisciplinari e multisettoriali. Per esempio, all’interno del dibattito pedagogico, la rinnovata capacità di produrre dati empiricamente fondati ha generato nuovi oggetti di indagine e una più attenta tematizzazione del rapporto tra lo sviluppo personale, le pratiche lavorative e l’apprendimento organizzativo.
All’interno di questo scenario le tecnologie vengono descritte sempre più come boundary object, come oggetti culturalmente situati che danno la possibilità alle persone di produrre una conoscenza nuova e non determinabile a priori. Da prospettive teoriche in cui la tecnologia veniva interpretata anche come un ostacolo all’apprendimento, si è passati ad approcci che ne enfatizzano la funzione performativa e generativa.
L’esperienza di ricerca-formazione presentata si inserisce dentro questo backgroud teorico e nasce da un’esperienza di indagine finanziata su fondi PAR-FAS dalla Regione Toscana. Nella presentazione del lavoro saranno illustrati i risultati intermedi su due aspetti particolari: le condizioni organizzative che possono agevolare o ostacolare lo sviluppo di nuove competenze attraverso i social media nei luoghi di lavoro; l’impatto potenziale che queste possono avere nel sostenere l’apprendimento riflessivo e l’innovazione organizzativa. L’obiettivo della presentazione e quello di rendere ragione delle modalità con cui una tecnologia può diventare un trampolino di lancio per l’apprendimento, uno springboard organizzativo.
The qualitative study has involved 100 novice teachers attending a two year training course in Teacher College at the Universities of Florence and Siena and has been focused on the analysis of transformative learning processes (Mezirow, 1990; 1991) occurring during the practicum within the interaction among novice and expert teachers using a narrative inquiry approach (Connelly & Clandinin, 1995).
Novice teachers have been asked to write a professional short narrative about a problematic experience in their training framed as “critical incident” (Brookfield, 1990). Narratives have been collected in order to identify transformative processes and turning points in the construction of teacher’s professional epistemology focusing on their epistemic and emotional involvement. Narratives have been processed both by statistic classification and qualitative analysis using a process of methodological and investigator triangulation.
1. Università degli Studi di Siena
Dipartimento di Scienze della formazione, Scienze umane e della Comunicazione interculturale
Social Network e pratiche di apprendimento informale
20 Febbraio 2014
Arezzo, Viale Cittadini 33
Aula 3
programma
Apertura dei lavori
ore 9.00
Saluti delle autorità
Angelo RICCABONI - Rettore dell’Università di Siena
Loretta FABBRI - Direttore del Dipartimento di Scienze della formazione, Scienze umane e della Comunicazione interculturale
Session 1
Chairperson Pier Cesare Rivoltella
ore 9.30
Progetto SONNA: punti di approdo e linee di sviluppo
Sergio ANGORI - Università degli Studi di Siena
Social network come pratiche di apprendimento informale
Loretta FABBRI - Università degli Studi di Siena
Stabilizzare e sviluppare i network presenti nelle comunità
Claudio MELACARNE - Università degli Studi di Siena
Coffe Break
Discussione
ore 11.30
ore 11.45
Tecnologie in uso. Significati emergenti
Valentina MUCCIARELLI - Università degli Studi di Siena
Tecnologie di apprendimento e socialità in rete
Paolo RAVIOLO - Università degli Studi di Siena
Lunch
Session 2
Workshop
Workshop
info:
www.unisi.it
Chiusura dei lavori
ore 13.00
Chairperson Bruno Rossi
ore 14.30
Avatars and social networks: learning through embodied interaction
in virtual environments
Saadia A. KHAN - Columbia University
La quarta fase dell’e-learning. Social network, conoscenza aperta,
apprendimenti
Pier Cesare RIVOLTELLA - Università Cattolica di Milano
Discussione
ore 16.30 – aula 3
I social network a scuola
Interverranno ricercatori, dirigenti scolastici, insegnanti e studenti
ore 16.30 – aula 7
I social network al lavoro
Interverranno ricercatori, formatori, professionisti della sanità e di altri
contesti di lavoro
ore 18.00
Conclusioni
2. SOCIAL NETWORK AND INFORMAL
LEARNING
STABILIZZARE E SVILUPPARE I
NETWORK PRESENTI NELLE
COMUNITÀ
CLAUDIO MELACARNE
Claudio Melacarne
University of Siena - 'Department of Education, Humanities and Intercultural Communication’
Viale Cittadini 33, 52100 Arezzo
Mail1: claudio.melacarne@unisi.it
Mail 2: educational.reflective.practices@gmail.com
Tel. +39 0575 926273
Skype: claudiomelacarne
http://unisi.academia.edu/CMelacarne
https://www.researchgate.net
3. LEARNING “IN” E “OUT”
“Il problema rimane che l’apprendimento informale continua ad essere
ignorato dalla “società della conoscenza” (Volpe, 2013, p. 8)
A scuola…
• Lontananza tra l’apprendimento formale e l’apprendimento informale:
ovvero, come si apprende nei contesti formali si va sempre più
allontanando da come si apprende nei contesti informali.
• Nei contesti scolastici possono avere legittimità le
culture giovanili e i repertori di pratiche che utilizzano i
giovani per apprendere?
4. L’APPRENDIMENTO INFORMALE E SN
Tempi
Luoghi
Modalità
80 % li usa con finalità di consultazione e di sostegno alla presa di decisioni
su temi delle vita quotidiana su temi non ‘scolastici’
5. L’ASSUNTO E L’OGGETTO DI RICERCA
SPECIFICO
• Apprendimento informale: In contrast to formal
learning, informal and incidental learning refers to
the natural opportunities for learning that occur
everyday in a person’s life when the person controls
his/her learning (Marsick, Watkins, 1990, p. 350).
• Social network come artefatti relazionali utili a
sostenere i processi informali di costruzione di
conoscenza (Bruni, Modé, 2011)
6. IL CAMPIONE
• Età: 17-18 anni
• N° questionari distribuiti: 400
• Tasso di risposta: 92,75% (371)
• Quattro scuole secondarie di secondo grado
• I criteri del campione:
- Età
- Genere
- Tipologia di scuola (presenza all’interno del curriculum
formale di discipline affini all’oggetto proposto tramite la
piattaforma)
7. TUTTI I I GRUPPI DI STUDENTI HANNO AVUTO A
DISPOSIZIONE I SEGUENTI STRUMENTI:
- piattaforma di content management per
pubblicare materiali;
- Forum;
- wiki;
- integrazione con Facebook per pubblicare
commenti e riferimenti;
- ambiente di simulazione con i serious game
tematici:
• ambito costituzionale;
• ambito bioetico.
8. L’IDENTIKIT DELLO STUDENTE
•
•
•
•
•
90% degli studenti è iscritto a facebook +
20% dichiara di utilizzarlo “attivamente” +
80% dichiara che i SN hanno un impatto sulla vita reale +
95% utilizza i social network senza supervisione dei genitori +
65% dichiara di utilizzare internet da almeno 7 anni =
1. Soggetti ad alta alfabetizzazione tecnologica
2. Soggetti consapevoli delle pratiche d’uso (potenzialità e
criticità)
3. Soggetti che nella sperimentazione si muovono nella
contraddizione identitaria (partecipo come studente o
come Mario Rossi? Perché ciò che mi è più familiare viene
utilizzato per affrontare un oggetto che non mi interessa?
Perché un ricercatore si interessa di studiare a scuola un
problema che coinvolge la mia identità sociale)
9. COSA TI PIACE DI MENO DEI SN?
Totale
(vuote)
Temo che comprometta le amicizie della vita reale;
richieste di giochi
Le persone stupide.
le persone pubblicano foto ridicole
L'utilizzo dei social network come palcoscenico o
vetrina;
Totale
Il rischio di un uso improprio, come nel caso della
pedofilia o dello stalking on-line;
Il rischio di distrarsi e perdere tempo;
Il rischio di compromettere la privacy personale;
Il rischio di compromettere la mia reputazione;
Il rischio che possa rivelarsi uno strumento alienante;
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
10. (vuote)
Si
Conteggio di 25. 4.3 Ritieni che i social
network possano essere il mezzo principale
con tenerti in contatto con gli amici?
Non so
Conteggio di 26. 4.4 Ritieni che i social
network possano essere il mezzo principale
con cui tenerti in contatto con i compagni
di scuola o, in futuro, con i colleghi di
lavoro?
No
0,00%
5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% 40,00% 45,00%
11. L’IDENTIKIT DELLE SCUOLE
COINVOLTE
• Assenza di Blog istituzionali +
• Basso utilizzo dei SN per comunicazioni verso gli studenti +
• Basso utilizzo dei SN per comunicazioni verso l’esterno =
1. Contesti a bassa presenza Social
2. Contesti a basso uso Social (gli insegnanti come gli
studenti: fuori si, ma a scuola no!)
3. Contesti “non troppo tecnologicamente densi”
12. “FARE UN FRATE COME CI ENTRA”
- Gli insegnanti hanno una visione a
volte riduttiva dell’uso che i giovani
fanno dei social network
- Presenza minima di dispositivi
organizzativi per gestire i SN
- Assenza di Insegnanti “facilitatori”
Scuola
Giovani
Lavoro
Adulti
- Culture organizzative aperte alla
sperimentazione social (stimoli
esterni: utilizzare gli e-book a scuola)
- Culture giovanili “social” penetrate
‘clandestinamente’ a scuola
13. LA SPERIMENTAZIONE
• Tutte le due sperimentazioni (bioetica e
costituzione) si sono mosse con la logica del
“Contenuto” e dell’”Entertainment serio”
• Es: il videogioco - usato in modo intenzionale nei
processi di educazione formale – come un sistema
per far produrre apprendimento agli studenti in
maniera divertente – su temi ritenuti rilevanti (punto
di vista del ricercatore: bioetica/costituzione)
14. SERIOUS GAME=TENTIVO DI RENDERE
‘CENTRALE’ CIÒ CHE È ‘PERIFERICO’
Si è ritenuto che per produrre apprendimento si debbano proporre ambienti che abbiano le stesse
caratteristiche del videogioco, ma non improntati all’entertainment. Queste le convinzioni dei ricercatori:
promuovere apprendimento divertente, usare il gioco serio
Serve portare i serious games a scuola?
A proposito dell’apprendimento divertente: come rispondere a chi sostiene che l’apprendimento è comunque
un‘impresa, una conquista faticosa?
Il “gioco serio” è un’iperbole che già nella forma lessicale lascia presagire una scarsa disponibilità dell’utente ad
accettare le regole di ingaggio
Il videogioco non si porta in classe guardiamo il ragazzo mentre gioca x farlo riflettere su quello che fa, su che
cosa e come apprende mentre gioca.
“utilizzerei filmati su argomenti di particolare interesse e farei più incontri con studenti perché è rimasto un po’ un
senso di incompiutezza, farei lezione in presenza.
Riutilizzerei il S.N. dando più responsabilità agli studenti perché i forum alla fine li abbiamo attivati in parte noi
come ricercatori” (ricercatore)
La parte generale è stata interessante, il lavoro fatto nelle classi ci ha messo di fronte a problemi che non
credevamo ci fossero come la difficoltà nell’uso di mail o della tecnologia in sé.
Abbiamo visto che gli strumenti che consideravamo di ultima generazione per alcuni di loro erano di penultima
cioè usavano altre cose (ricercatore)
Rifarei il lavoro sugli ambienti virtuali e lo rifaremo e seguiremo dei suggerimenti degli utenti, rifarei in altri ambiti
in infrastrutture più aggiornate, internazionali in cui la tecnologia è più efficiente (ricercatore)
15. Il videogioco costituisce un sistema modello di come debba
essere un apprendimento di successo. Studiando il video gioco
si può comprendere come occorra far giocare i propri allievi
con quei tipi particolari di giochi che sono le materie
scolastiche.
Il problema non sono i dispositivi ma le pratiche
Game
Traduzioni
Tattico e strategico
Come rendere una disciplina ‘strategica’?
Centrato su problemi ‘situati’
Come partire dai problemi degli utenti/
studenti?
Orientato al ‘successo’ ma non alla messa in
discussione dell’identità personale
Il problema: Serious game Vs Entertainment
at school
Competitivo
Quali regole per gestire la competizione?
‘Bello’
Come aumentare l’impatto
Socialmente riconosciuto
Come rendere ciò che avviene in classe un
evento sociale?
16. SOCIAL NETWORK, CHI APPRENDE
COSA
• Attivazione del gruppo dei pari ‘artificiali’, la classe
(passare da un approccio artificiale a un approccio
informale)
• Le tecnologie e le pratiche indigene. La legittimazione
dell’informale
• L’insegnante come antropologo ‘social’
• Spostare l’attenzione dell’insegnante dalla
‘tecnologia come artefatto’ alla ‘didattica
tecnologicamente densa’
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