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CENNI STORICI Il Centro Diurno “Il Convento” è stato istituito nel 1971 ed è a San Bartolo dal 1976, situato in zona verde nei pressi dell’ex Convento risalente al 1300. Il C.D. nasce come spazio riabilitativo per i pazienti ricoverati; negli anni successivi, in parallelo all’intervento riabilitativo, si sono sviluppate attività occupazionali-lavorative anche per persone dimesse e/o in carico ai Servizi Territoriali. CENTRO DIURNO “IL CONVENTO” SAN BARTOLO
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CHI LAVORA NELLA STRUTTURA Lo staff operativo è composto da Tecnici della riabilitazione psichiatrica, Educatori Professionali, OTA, Infermieri, OSS, medici psichiatrici, autisti, con la collaborazione delle operatrici delle Ditte Copma per le pulizie e i Servizi Ospedalieri per il guardaroba. Si attua una forma di turnazione degli operatori che garantisce, a rotazione, la partecipazione di tutti ad ogni attività svolta sia nei giorni feriali che festivi.
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Per ogni attività si stabilisce un operatore responsabile che ha il compito di radunare il gruppo, di allestire la sala preposta all’attività e di coordinare il suo svolgimento. Le attività produttive (artigianali e di assemblaggio) sono attivate in collaborazione con la Cooperativa Sociale “Città verde” di Pieve di Cento che fornisce i lavori e la relativa commercializzazione. Ogni 15 giorni dalle h 10.30 alle 11.15 si tiene l’assemblea del Centro con la partecipazione di tutti gli ospiti e gli operatori per la discussione d’argomenti inerenti alla vita di comunità; l’O.d.G. è esposto nella bacheca della sala soggiorno ed è tenuto il verbale da un paziente con il supporto di un operatore.  Ogni paziente segue un programma individualizzato elaborato dall’Équipe del C.D.. Tale programma, elaborato in forma scritta, viene discusso e concordato con lo stesso paziente, che firma il contratto. Questo accordo stabilisce le precise modalità di comportamento a cui il paziente deve attenersi in relazione alla frequenza al Centro. Il programma di frequenza viene rivisto, a seconda delle necessità, a cadenza periodica. Al Centro sono possibili le visite concordate dei parenti e gli incontri con i colleghi delle équipe territoriali del C.S.M. per la discussione e la verifica dei progetti individuali.
Sono previsti per ogni paziente colloqui di sostegno, individuali e a piccoli gruppi, tenuti dal coordinatore con l’operatore di riferimento del caso. Per un gruppo d’utenti è attivato un progetto di case-management che prevede il supporto nella gestione del denaro, della casa e degli altri aspetti del quotidiano, in collaborazione con i tutori, i familiari, l’équipe C.S.M. e la rete sociale.  Ogni utente riceve, secondo un programma individualizzato, un gettone di presenza per la frequenza al C.D., proveniente da un apposito contributo dell’Azienda U.S.L; provvede personalmente alle spese per le vacanze, le gite ed eventuali acquisti. Annualmente un gruppo di pazienti con gli operatori si recano in vacanza per una settimana in località di villeggiatura. Durante il periodo primaverile/estivo si effettuano gite, escursioni e tornei di pesca per piccoli gruppi; annualmente si organizza una grande gita per tutti gli ospiti e gli operatori in mete turistiche  Il Centro è sede di tirocinio formativo per allievi della Laurea Breve d’Infermiere, di Tecnico della riabilitazione psichiatrica, Laurea in Scienze dell’Educazione, corsi per Ota, AdB, stages formativi e visite guidate per gli allievi dei Licei sperimentali.
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I pazienti sono accolti dall’operatore dell’accoglienza che offre loro il caffè: è il primo momento di contatto con il paziente e permette di raccogliere in modo informale le informazioni sulla notte e sul tempo trascorso fuori dal Centro. Alle h  9.45  è somministrata la terapia farmacologia che sarà ripetuta alle h  12.30 ; per un gruppo d’utenti è consegnata la terapia per la sera da consumare a domicilio.  Alle h  10.00  piccolo break con the, dolci, macedonia, salatini, succhi di frutta. Dalle h  10.15  i pazienti svolgono le diverse attività con lo stimolo ed il supporto degli operatori. Alle h  12.00  arriva il pranzo; s’invitano i pazienti a tavola e si distribuisce il vitto: tutti gli operatori si siedono a tavola con i pazienti e mangiano con loro, escluso chi sovrintende alla distribuzione, questo perché è considerato un momento riabilitativo e risocializzante, e quindi importante nel processo terapeutico dei singoli ospiti. Il pranzo termina con la distribuzione del caffè. Alle ore  14.00  si ricominciano le attività fino alle  15.00 , quando è distribuita la merenda del pomeriggio. Alle ore  15.30  i pazienti della Residenza rientrano in reparto e gli esterni aspettano i pulmini che li porteranno nelle loro abitazioni. Alle h  19.30  il Centro Diurno chiude.
Lunedì 27 marzo   Ore 8:00  - L’arrivo delle stagiste- Emma, Carlotta e Beatrice si ritrovano alla fermata Barriera Cavour, eccitate per la loro nuova esperienza. Scese dall’autobus, si incamminano per via S.Bartolo e arrivano finalmente davanti all’entrata, composta da una sbarra sempre alzata. Le ragazze suonano il campanello ed entrano da un piccolo cancello verde.  Nel briefing della mattina i compiti vengono così suddivisi: Beatrice  al laboratorio di assemblaggio Emma  alla cura del sé Carlotta  al laboratorio di oggettistica Diari di bordo
Un po’ intimorita mi avvio verso il laboratorio di assemblaggio. Varcata la soglia mi sono ripromessa di darmi da fare e di mettermi in gioco il più possibile e mi sono presentata: “Buongiorno a tutti! Piacere sono Beatrice!”.  In laboratorio sono presenti una decina di utenti che in un primo momento mi osservano,  mi salutano e accolgono cordialmente.
Emozionata ma molto incuriosita mi dirigo verso la zona della cura del sé. Fare le messe in piega e le acconciature mi piace molto, ma non sono abituata con persone esterne. Sembrano tutte soddisfatte del loro look e con orgoglio scrivo sull’agenda i nomi delle clienti con cui ho lavorato questa mattina.
Curiosa ed eccitata mi avvio con Rita, verso il laboratorio di oggettistica. La aiuto a preparare il materiale:assi da dipingere, scatole di paillettes con cui decorare campane e uova  di polistirolo. Osservo come lavora Rita con gli utenti:gli prepara l’occorrente ma, allo stesso tempo, li lascia lavorare in modo molto autonomo. Comincio subito ad intrattenermi con alcuni ospiti, dicendo loro come mi chiamo, e li affianco nel lavoro. L’atmosfera è molto informale e cordiale, i pazienti chiacchierano l’uno con l’altro, alcuni si arrabbiano, magari alzano un po’ la voce, ma basta un ammonimento di Rita a farli tornare tranquilli.
Martedì 28 marzo Ore 8:30  – Inizia il secondo giorno – Alle ore 8.30, Beatrice ed Emma raggiungono Carlotta e insieme si avviano al centro diurno. L’ aria è già meno tesa rispetto al giorno precedente e la spinta di intraprendere nuove attività è forte.  Puntuali si presentano al briefing della mattina: una nuova ospite è in arrivo per la settimana seguente così gli operatori discutono riguardo alla sua collocazione nelle attività e nei posti a tavola.  La mattinata viene suddivisa e le tirocinanti vengono così suddivise: Beatrice alla cura del sé, Carlotta all’assemblaggio ed Emma ha il compito di distribuire la merenda della mattina e occuparsi del verde, assieme all’operatore e agli utenti. Dopo il momento dell’accoglienza iniziano le attività…
Questa mattina mi sento meno angosciata di ieri, ho voglia di entrare al massimo in questa realtà e mettermi in gioco… L’operatrice è arrivata e la seguo alla cura del sé dove mi illustra il lavoro che ci aspetta nella mattinata. D. è la prima utente a cui vanno sistemati i capelli questa mattina, un po’ intimorita e impacciata mi avvicino a lei ed insieme andiamo verso il lavello, non parla ma io sorridendo le copro le spalle con un asciugamano pulito e la faccio chinare per lavarle i capelli.
Oggi mi sento proprio a mio agio! Questa mattina aiuto Claudia nel verde. In maniera autonoma tutti gli ospiti si riuniscono in giardino e in un primo tempo qualcuno interviene per raccontare le emozioni della giornata. Chi è più triste preferisce svolgere lavori leggeri, ed è così che spontaneamente vengono divisi i compiti. Noto con stupore la responsabilità dei ragazzi che senza nessun comando gestiscono la situazione e riconoscono i compiti più importanti da svolgere in un determinato momento. È tanta la cura che gli utenti attribuiscono nel cambiare e pulire la gabbietta dei conigli, ormai fedeli amici.
L’attività di assemblaggio è veramente l’ultima cosa che avrei pensato di fare nella vita. Io devo lavorare assieme a F., ma da subito l’uomo dimostra di voler fare da solo, quindi rimango con le mani in mano per un po’, a osservare G. di fronte a me, l’unica signora del gruppo, assorta nel suo lavoro. Dopo poco, Beppe si accorge della situazione ed interviene rammentando a F. che un lavoro collaborativo va fatto in due, aiutandosi reciprocamente. Dopo il break, gli ospiti si diradano. Rimango sola, seguo il carrello della merenda, e vado nel laboratorio di oggettistica a salutare gli ospiti e a dare una mano a Claudia e ad Emma a distribuire le merende. Torno in assemblaggio: il lavoro è ripreso in modo molto meno sistematico.
Venerdì 30 marzo  Ore 7:30  –L’ultimo arrivo- Beatrice, Carlotta ed Emma si avviano per l’ultima volta verso quel posto che durante i giorni precedenti le ha accolte per osservare realtà per loro del tutto nuove. Nelle mani tengono un elegante mazzo di fiori grandi e colorati in segno di ringraziamento al Centro.  Ore 8:00  – Giudizio finale –  Emozionate e un po’ tese le tre stagiste bussano alla porta del dott. Fabio Ferraresi  e si accomodano  nelle sedie dell’ufficio a fianco della loro tutor, la dott.sa  Rita Piccinini. Le ragazze iniziano a raccontare come hanno vissuto l’esperienza. in seguito ai giudizi degli esperti, l’esperienza è positiva anche sul piano formale.
Ore 9:00 –  L’accoglienza - Un po’ assonnati, un po’ curiosi di affrontare il nuovo giorno, cominciano ad arrivare i primi utenti. Per iniziare la giornata tutti chiedono una tazza di caffè o di orzo. Le tre stagiste, ormai esperte possono accogliere gli ospiti intrattenendoli con qualche discorso.
Aspetto nella sala ricamo Franco, l’operatore addetto alle attività del verde, e mi avventuro a curiosare tra le ceste piene di lavori all’uncinetto:sono stupendi. Franco è arrivato e dopo aver sistemato le presine nei cesti sui tavoli lo raggiungo in giardino dove vengono suddivise le mansioni da svolgere nella mattinata. A. e D. devono piantare delle stupende piantine colorate nei nuovi vasi, e li aiuto a trasportare con la cariola alcuni attrezzi, mentre chiacchieriamo del più e del meno. Oggi mi sento molto a mio agio, finalmente riesco a lasciarmi andare.
Sono contenta di affrontare di nuovo questa attività che ho preferito sulle altre. Aiuto Claudia a preparare l’ambiente e gli strumenti necessari. Mentre lei prepara i bigodini, io vado a chiamare alcune clienti della giornata. Due di queste ricordano che proprio il lunedì avevo fatto loro “delle belle messe in piega” e sono contente che anche oggi sarò io la loro “parrucchiera”. Questa sera al Palasport si esibirà Nek e alcune ospiti non possono che pensare al look della serata: qualcuna vuole un effetto “spettinato e selvaggio” e altri chiedono un ritocco al viso con un po’ di trucco.  L’unica pecca: i bigodini! Sono davvero un disastro, così mi faccio guidare proprio dalle signore che mi sostengono dicendo che prima o poi anche io imparerò.
Oggi mi aspetta di nuovo il laboratorio di oggettistica: è una buona occasione per per poter parlare con Rita di alcune cose che ancora non mi sono ben chiare dal punto di vista amministrativo. Mentre riaccompagno in laboratorio un’ospite, Rita ci fa chiamare dicendo che c’è una sorpresa per noi. Arriviamo in laboratorio e Rita e un ospite ci offrono la possibilità di prendere con noi un “prodotto” del laboratorio a scelta, o una scatola, o una busta di cartapesta, o una formina di paillettes. Io scelgo una zucca di paillettes arancione e oro che conserverò in salotto.
Ore 12:00  – Pranzi e applausi –  Beatrice, Emma e Carlotta sono proprio richiestissime in tutti i tavoli. Il successo è ancor più confermato dall’applauso caloroso di ringraziamento da parte di tutto il Centro. A dire il vero sono loro a doverli ringraziare per avergli fatto vivere momenti di forti emozioni.  Ore 14:00 –  Ultimi momenti al San Bartolo - Le attività sono tutte terminate prima di pranzo. Il venerdì, infatti, alle 14.30 c’è la riunione degli operatori e gli ospiti vanno a casa alle 13.30. Le ragazze salutano tutti gli ospiti che le hanno accompagnate in queste cinque giornate. Molti “ in bocca al lupo per il vostro futuro ” e “ grazie mille per tutto ” risuonano nell’aria. Le tre tirocinanti trascorrono la loro ultima ora a S.Bartolo chiacchierando con gli operatori e e utenti, uno dei quali ci lascia con un simpaticissimo ballo.
Il nostro stage in tre parole… CARLOTTA eMMA BEATRICE Abbandono dei pregiudizi Complessità Arricchimento Esperienza totalizzante Sentirsi piccola Collaborazione Abbandono dei pregiudizi Scoperta Costruttiva FINE

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S. bartolo

  • 1. CENNI STORICI Il Centro Diurno “Il Convento” è stato istituito nel 1971 ed è a San Bartolo dal 1976, situato in zona verde nei pressi dell’ex Convento risalente al 1300. Il C.D. nasce come spazio riabilitativo per i pazienti ricoverati; negli anni successivi, in parallelo all’intervento riabilitativo, si sono sviluppate attività occupazionali-lavorative anche per persone dimesse e/o in carico ai Servizi Territoriali. CENTRO DIURNO “IL CONVENTO” SAN BARTOLO
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  • 3. CHI LAVORA NELLA STRUTTURA Lo staff operativo è composto da Tecnici della riabilitazione psichiatrica, Educatori Professionali, OTA, Infermieri, OSS, medici psichiatrici, autisti, con la collaborazione delle operatrici delle Ditte Copma per le pulizie e i Servizi Ospedalieri per il guardaroba. Si attua una forma di turnazione degli operatori che garantisce, a rotazione, la partecipazione di tutti ad ogni attività svolta sia nei giorni feriali che festivi.
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  • 5. Per ogni attività si stabilisce un operatore responsabile che ha il compito di radunare il gruppo, di allestire la sala preposta all’attività e di coordinare il suo svolgimento. Le attività produttive (artigianali e di assemblaggio) sono attivate in collaborazione con la Cooperativa Sociale “Città verde” di Pieve di Cento che fornisce i lavori e la relativa commercializzazione. Ogni 15 giorni dalle h 10.30 alle 11.15 si tiene l’assemblea del Centro con la partecipazione di tutti gli ospiti e gli operatori per la discussione d’argomenti inerenti alla vita di comunità; l’O.d.G. è esposto nella bacheca della sala soggiorno ed è tenuto il verbale da un paziente con il supporto di un operatore. Ogni paziente segue un programma individualizzato elaborato dall’Équipe del C.D.. Tale programma, elaborato in forma scritta, viene discusso e concordato con lo stesso paziente, che firma il contratto. Questo accordo stabilisce le precise modalità di comportamento a cui il paziente deve attenersi in relazione alla frequenza al Centro. Il programma di frequenza viene rivisto, a seconda delle necessità, a cadenza periodica. Al Centro sono possibili le visite concordate dei parenti e gli incontri con i colleghi delle équipe territoriali del C.S.M. per la discussione e la verifica dei progetti individuali.
  • 6. Sono previsti per ogni paziente colloqui di sostegno, individuali e a piccoli gruppi, tenuti dal coordinatore con l’operatore di riferimento del caso. Per un gruppo d’utenti è attivato un progetto di case-management che prevede il supporto nella gestione del denaro, della casa e degli altri aspetti del quotidiano, in collaborazione con i tutori, i familiari, l’équipe C.S.M. e la rete sociale. Ogni utente riceve, secondo un programma individualizzato, un gettone di presenza per la frequenza al C.D., proveniente da un apposito contributo dell’Azienda U.S.L; provvede personalmente alle spese per le vacanze, le gite ed eventuali acquisti. Annualmente un gruppo di pazienti con gli operatori si recano in vacanza per una settimana in località di villeggiatura. Durante il periodo primaverile/estivo si effettuano gite, escursioni e tornei di pesca per piccoli gruppi; annualmente si organizza una grande gita per tutti gli ospiti e gli operatori in mete turistiche Il Centro è sede di tirocinio formativo per allievi della Laurea Breve d’Infermiere, di Tecnico della riabilitazione psichiatrica, Laurea in Scienze dell’Educazione, corsi per Ota, AdB, stages formativi e visite guidate per gli allievi dei Licei sperimentali.
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  • 8. I pazienti sono accolti dall’operatore dell’accoglienza che offre loro il caffè: è il primo momento di contatto con il paziente e permette di raccogliere in modo informale le informazioni sulla notte e sul tempo trascorso fuori dal Centro. Alle h 9.45 è somministrata la terapia farmacologia che sarà ripetuta alle h 12.30 ; per un gruppo d’utenti è consegnata la terapia per la sera da consumare a domicilio. Alle h 10.00 piccolo break con the, dolci, macedonia, salatini, succhi di frutta. Dalle h 10.15 i pazienti svolgono le diverse attività con lo stimolo ed il supporto degli operatori. Alle h 12.00 arriva il pranzo; s’invitano i pazienti a tavola e si distribuisce il vitto: tutti gli operatori si siedono a tavola con i pazienti e mangiano con loro, escluso chi sovrintende alla distribuzione, questo perché è considerato un momento riabilitativo e risocializzante, e quindi importante nel processo terapeutico dei singoli ospiti. Il pranzo termina con la distribuzione del caffè. Alle ore 14.00 si ricominciano le attività fino alle 15.00 , quando è distribuita la merenda del pomeriggio. Alle ore 15.30 i pazienti della Residenza rientrano in reparto e gli esterni aspettano i pulmini che li porteranno nelle loro abitazioni. Alle h 19.30 il Centro Diurno chiude.
  • 9. Lunedì 27 marzo Ore 8:00 - L’arrivo delle stagiste- Emma, Carlotta e Beatrice si ritrovano alla fermata Barriera Cavour, eccitate per la loro nuova esperienza. Scese dall’autobus, si incamminano per via S.Bartolo e arrivano finalmente davanti all’entrata, composta da una sbarra sempre alzata. Le ragazze suonano il campanello ed entrano da un piccolo cancello verde. Nel briefing della mattina i compiti vengono così suddivisi: Beatrice al laboratorio di assemblaggio Emma alla cura del sé Carlotta al laboratorio di oggettistica Diari di bordo
  • 10. Un po’ intimorita mi avvio verso il laboratorio di assemblaggio. Varcata la soglia mi sono ripromessa di darmi da fare e di mettermi in gioco il più possibile e mi sono presentata: “Buongiorno a tutti! Piacere sono Beatrice!”. In laboratorio sono presenti una decina di utenti che in un primo momento mi osservano, mi salutano e accolgono cordialmente.
  • 11. Emozionata ma molto incuriosita mi dirigo verso la zona della cura del sé. Fare le messe in piega e le acconciature mi piace molto, ma non sono abituata con persone esterne. Sembrano tutte soddisfatte del loro look e con orgoglio scrivo sull’agenda i nomi delle clienti con cui ho lavorato questa mattina.
  • 12. Curiosa ed eccitata mi avvio con Rita, verso il laboratorio di oggettistica. La aiuto a preparare il materiale:assi da dipingere, scatole di paillettes con cui decorare campane e uova di polistirolo. Osservo come lavora Rita con gli utenti:gli prepara l’occorrente ma, allo stesso tempo, li lascia lavorare in modo molto autonomo. Comincio subito ad intrattenermi con alcuni ospiti, dicendo loro come mi chiamo, e li affianco nel lavoro. L’atmosfera è molto informale e cordiale, i pazienti chiacchierano l’uno con l’altro, alcuni si arrabbiano, magari alzano un po’ la voce, ma basta un ammonimento di Rita a farli tornare tranquilli.
  • 13. Martedì 28 marzo Ore 8:30 – Inizia il secondo giorno – Alle ore 8.30, Beatrice ed Emma raggiungono Carlotta e insieme si avviano al centro diurno. L’ aria è già meno tesa rispetto al giorno precedente e la spinta di intraprendere nuove attività è forte. Puntuali si presentano al briefing della mattina: una nuova ospite è in arrivo per la settimana seguente così gli operatori discutono riguardo alla sua collocazione nelle attività e nei posti a tavola. La mattinata viene suddivisa e le tirocinanti vengono così suddivise: Beatrice alla cura del sé, Carlotta all’assemblaggio ed Emma ha il compito di distribuire la merenda della mattina e occuparsi del verde, assieme all’operatore e agli utenti. Dopo il momento dell’accoglienza iniziano le attività…
  • 14. Questa mattina mi sento meno angosciata di ieri, ho voglia di entrare al massimo in questa realtà e mettermi in gioco… L’operatrice è arrivata e la seguo alla cura del sé dove mi illustra il lavoro che ci aspetta nella mattinata. D. è la prima utente a cui vanno sistemati i capelli questa mattina, un po’ intimorita e impacciata mi avvicino a lei ed insieme andiamo verso il lavello, non parla ma io sorridendo le copro le spalle con un asciugamano pulito e la faccio chinare per lavarle i capelli.
  • 15. Oggi mi sento proprio a mio agio! Questa mattina aiuto Claudia nel verde. In maniera autonoma tutti gli ospiti si riuniscono in giardino e in un primo tempo qualcuno interviene per raccontare le emozioni della giornata. Chi è più triste preferisce svolgere lavori leggeri, ed è così che spontaneamente vengono divisi i compiti. Noto con stupore la responsabilità dei ragazzi che senza nessun comando gestiscono la situazione e riconoscono i compiti più importanti da svolgere in un determinato momento. È tanta la cura che gli utenti attribuiscono nel cambiare e pulire la gabbietta dei conigli, ormai fedeli amici.
  • 16. L’attività di assemblaggio è veramente l’ultima cosa che avrei pensato di fare nella vita. Io devo lavorare assieme a F., ma da subito l’uomo dimostra di voler fare da solo, quindi rimango con le mani in mano per un po’, a osservare G. di fronte a me, l’unica signora del gruppo, assorta nel suo lavoro. Dopo poco, Beppe si accorge della situazione ed interviene rammentando a F. che un lavoro collaborativo va fatto in due, aiutandosi reciprocamente. Dopo il break, gli ospiti si diradano. Rimango sola, seguo il carrello della merenda, e vado nel laboratorio di oggettistica a salutare gli ospiti e a dare una mano a Claudia e ad Emma a distribuire le merende. Torno in assemblaggio: il lavoro è ripreso in modo molto meno sistematico.
  • 17. Venerdì 30 marzo Ore 7:30 –L’ultimo arrivo- Beatrice, Carlotta ed Emma si avviano per l’ultima volta verso quel posto che durante i giorni precedenti le ha accolte per osservare realtà per loro del tutto nuove. Nelle mani tengono un elegante mazzo di fiori grandi e colorati in segno di ringraziamento al Centro. Ore 8:00 – Giudizio finale – Emozionate e un po’ tese le tre stagiste bussano alla porta del dott. Fabio Ferraresi e si accomodano nelle sedie dell’ufficio a fianco della loro tutor, la dott.sa Rita Piccinini. Le ragazze iniziano a raccontare come hanno vissuto l’esperienza. in seguito ai giudizi degli esperti, l’esperienza è positiva anche sul piano formale.
  • 18. Ore 9:00 – L’accoglienza - Un po’ assonnati, un po’ curiosi di affrontare il nuovo giorno, cominciano ad arrivare i primi utenti. Per iniziare la giornata tutti chiedono una tazza di caffè o di orzo. Le tre stagiste, ormai esperte possono accogliere gli ospiti intrattenendoli con qualche discorso.
  • 19. Aspetto nella sala ricamo Franco, l’operatore addetto alle attività del verde, e mi avventuro a curiosare tra le ceste piene di lavori all’uncinetto:sono stupendi. Franco è arrivato e dopo aver sistemato le presine nei cesti sui tavoli lo raggiungo in giardino dove vengono suddivise le mansioni da svolgere nella mattinata. A. e D. devono piantare delle stupende piantine colorate nei nuovi vasi, e li aiuto a trasportare con la cariola alcuni attrezzi, mentre chiacchieriamo del più e del meno. Oggi mi sento molto a mio agio, finalmente riesco a lasciarmi andare.
  • 20. Sono contenta di affrontare di nuovo questa attività che ho preferito sulle altre. Aiuto Claudia a preparare l’ambiente e gli strumenti necessari. Mentre lei prepara i bigodini, io vado a chiamare alcune clienti della giornata. Due di queste ricordano che proprio il lunedì avevo fatto loro “delle belle messe in piega” e sono contente che anche oggi sarò io la loro “parrucchiera”. Questa sera al Palasport si esibirà Nek e alcune ospiti non possono che pensare al look della serata: qualcuna vuole un effetto “spettinato e selvaggio” e altri chiedono un ritocco al viso con un po’ di trucco. L’unica pecca: i bigodini! Sono davvero un disastro, così mi faccio guidare proprio dalle signore che mi sostengono dicendo che prima o poi anche io imparerò.
  • 21. Oggi mi aspetta di nuovo il laboratorio di oggettistica: è una buona occasione per per poter parlare con Rita di alcune cose che ancora non mi sono ben chiare dal punto di vista amministrativo. Mentre riaccompagno in laboratorio un’ospite, Rita ci fa chiamare dicendo che c’è una sorpresa per noi. Arriviamo in laboratorio e Rita e un ospite ci offrono la possibilità di prendere con noi un “prodotto” del laboratorio a scelta, o una scatola, o una busta di cartapesta, o una formina di paillettes. Io scelgo una zucca di paillettes arancione e oro che conserverò in salotto.
  • 22. Ore 12:00 – Pranzi e applausi – Beatrice, Emma e Carlotta sono proprio richiestissime in tutti i tavoli. Il successo è ancor più confermato dall’applauso caloroso di ringraziamento da parte di tutto il Centro. A dire il vero sono loro a doverli ringraziare per avergli fatto vivere momenti di forti emozioni. Ore 14:00 – Ultimi momenti al San Bartolo - Le attività sono tutte terminate prima di pranzo. Il venerdì, infatti, alle 14.30 c’è la riunione degli operatori e gli ospiti vanno a casa alle 13.30. Le ragazze salutano tutti gli ospiti che le hanno accompagnate in queste cinque giornate. Molti “ in bocca al lupo per il vostro futuro ” e “ grazie mille per tutto ” risuonano nell’aria. Le tre tirocinanti trascorrono la loro ultima ora a S.Bartolo chiacchierando con gli operatori e e utenti, uno dei quali ci lascia con un simpaticissimo ballo.
  • 23. Il nostro stage in tre parole… CARLOTTA eMMA BEATRICE Abbandono dei pregiudizi Complessità Arricchimento Esperienza totalizzante Sentirsi piccola Collaborazione Abbandono dei pregiudizi Scoperta Costruttiva FINE