Team working - Costruire i rapporti per lavorare bene assiemeMirko Cuneo
Lavoro di squadra significa che un gruppo di persone lavora in modo coordinato alla realizzazione di un progetto. Il team è il responsabile del risultato finale.
Il corso di LEN Formazione rivolto a Team Leader, capi progetto e imprenditori impegnati nella gestione dei collaboratori che desiderano introdurre una nuova metodologia di gestione delle problematiche lavorative aumentando la creatività e la proattività del gruppo di lavoro.
come gestire al meglio la comunicazione interna ed esterna in azienda, gestione email, gestione documenti, gestione riunioni, brainstorming, le pubbliche relazioni in azienda,il rapporto con gli stakeholders
La leadership può essere definita come il processo volto a influenzare le attività di un individuo o di un gruppo che si impegna per il conseguimento di uno o più obiettivi specifici.
Il termine “processo” sottolinea come la leadership non sia una posizione statica che trae la sua legittimità da funzioni ben precise e sganciate dalla relazione con gli altri, ma sia un comportamento dinamico che trae la sua linfa dall’interazione con gli altri.
Autostima nell'Islam - "Il segreto è avere fiducia in se stessi" - GMI - RomaMd Fayruj Islam Durrani
In un periodo in cui l'individuo ha sempre meno fiducia in se stesso a causa del contesto sociale in cui viviamo e a causa della crescente competizione privata e professionale, capire innanzitutto chi siamo e quali sono i nostri obiettivi e il primo passo fondamentale per avere fiducia in noi stessi. In questi casi l'Islam e la psicologia ci vengono in aiuto con un duplice effetto: l'Islam approfondisce e dà spunti di riflessioni interessanti ribadendo certi concetti come il Tawakkul e al Himma. La psicologia invece entra più nel dettaglio dando delle nozioni non semplici ma che se capiti posso contribuire alla miglior comprensione della questione.
Team working - Costruire i rapporti per lavorare bene assiemeMirko Cuneo
Lavoro di squadra significa che un gruppo di persone lavora in modo coordinato alla realizzazione di un progetto. Il team è il responsabile del risultato finale.
Il corso di LEN Formazione rivolto a Team Leader, capi progetto e imprenditori impegnati nella gestione dei collaboratori che desiderano introdurre una nuova metodologia di gestione delle problematiche lavorative aumentando la creatività e la proattività del gruppo di lavoro.
come gestire al meglio la comunicazione interna ed esterna in azienda, gestione email, gestione documenti, gestione riunioni, brainstorming, le pubbliche relazioni in azienda,il rapporto con gli stakeholders
La leadership può essere definita come il processo volto a influenzare le attività di un individuo o di un gruppo che si impegna per il conseguimento di uno o più obiettivi specifici.
Il termine “processo” sottolinea come la leadership non sia una posizione statica che trae la sua legittimità da funzioni ben precise e sganciate dalla relazione con gli altri, ma sia un comportamento dinamico che trae la sua linfa dall’interazione con gli altri.
Autostima nell'Islam - "Il segreto è avere fiducia in se stessi" - GMI - RomaMd Fayruj Islam Durrani
In un periodo in cui l'individuo ha sempre meno fiducia in se stesso a causa del contesto sociale in cui viviamo e a causa della crescente competizione privata e professionale, capire innanzitutto chi siamo e quali sono i nostri obiettivi e il primo passo fondamentale per avere fiducia in noi stessi. In questi casi l'Islam e la psicologia ci vengono in aiuto con un duplice effetto: l'Islam approfondisce e dà spunti di riflessioni interessanti ribadendo certi concetti come il Tawakkul e al Himma. La psicologia invece entra più nel dettaglio dando delle nozioni non semplici ma che se capiti posso contribuire alla miglior comprensione della questione.
Processi risorse umane e DipartimentoHR: legame inscindibile!Stefano Cantoni
Perché i processi HR incidono in maniera determinante sui risultati del dipartimento risorse umane? Quali sono i vantaggi e le opportunità fruibili dal Team HR?
L'innovazione sostenibile - La Ricerca & Sviluppo permanente di idee e proget...Roberto Gallerani
Parlare di innovazione, nel mondo delle PMI, è assai fin troppo facile e di “moda”; quando poi si prova a discuterne sul campo, con un cliente o un partner, quasi sempre si scopre la difficoltà di comprendersi, di parlare il medesimo linguaggio, di fare riferimento agli stessi concetti. Chi opera a vario titolo, come consulente, professionista, società commerciale, ha una sua visione maturata nel quotidiano attraverso la propria attività ed il rapporto con il mercato. In particolare, in queste pagine, si vogliono analizzare brevemente i principali aspetti pratici, di metodo e d’uso di strumenti atti a facilitare un diverso modo di operare nelle imprese, nel quale venga dato il massimo rilievo a quei processi che favoriscono lo sviluppo delle idee e, da esse, la creazione di nuove opportunità di valore e di business. Non a caso chi scrive ritiene che la chiave di volta di un diverso (e forse nuovo) modo di operare sia quello di creare un metodo, un’infrastruttua organizzativa ed ICT, una cultura della “Ricerca & Sviluppo permanente di idee e progetti di nuove opportunità e valore”, che sia alla base, in ogni settore, di un vantaggio competitivo che nasce dall’ “amplificazione esplosiva” delle capacità e dalle potenzialità umane anziché dal solo loro “sfruttamento”.
Tuttavia, come si è detto, prima di affrontare questo tema con proposte costruttive è necessario comunicare, capirsi, discutere e condividere ampiamente, laddove è possibile, un’impostazione e dei valori comuni. Lo scopo di queste pagine è quindi in questa direzione, quello di riassumere alcuni elementi ed una visione nati da riflessioni e discussioni sul campo, cercando al contempo di mettere in fila argomenti, domande e possibili risposte per fare un primo passo verso un confronto costruttivo. E’ possibile che la “prima edizione” non riesca al meglio in questo fine, ma per fortuna è sempre possibile, ed auspicabile, redarre versioni successive che traggano impulso da critiche e osservazioni.
... le buste paga che gestiscono il personale
In un contesto economico altamente competitivo le imprese devono poter leggere gli andamenti dei fenomeni delle risorse umane per adattarle alle proprie strategie gestionali ottimizzando le performance del singolo lavoratore e dell’azienda: “Payroll services/Analytics” fornisce numeri, dati e informazioni per le analisi, la supervisione e la gestione di tutti questi eventi generati dalla forza lavoro.
Payroll Analytics è un sistema informativo costruito sui concreti obiettivi della strategia HR dell’impresa che mensilmente:
→ è alimentato da nuovi dati informativi,
→ è aggiornato dalle novità di ciascuna delle sue fonti,
→ raccoglie, rielabora, indicizza e fornisce le informazioni,
→ interpreta le interazioni tra persone, struttura e dati al fine di aumentarne la performance.
Il fine ultimo di Analytics è consentire una facile lettura dei numeri del personale ad ogni livello della scala gerarchica.
Per la costruzione di un sistema “Payroll services/Analytics” è necessario individuare i fenomeni HR che si vogliono rilevare, osservare e analizzare: personalizzazione e costante aggiornamento del flusso d’informazioni sono alla base di un sistema informativo sempre efficace ed efficiente.
Tutta la struttura deve basarsi su un processo di elaborazione presenze e paghe di alta qualità che fornisca dati elaborati corretti nei tempi e nei modi necessari alle fasi successive di rielaborazione e indicizzazione.
A tal fine le attività imprescindibili alla costruzione del sistema “Payroll services/Analytics” sono:
•analisi approfondita nella fase di start-up del sistema presenze e payroll;
•mappatura del processo presenze e elaborazioni buste paga;
•file data-payroll per la gestione condivisa del flusso dei dati in entrata nel processo;
•sistema strutturato di comunicazione tra le parti;
•calendarizzazione preventiva delle attività mensili.
Come integrare strategia, innovazione e futuro - Future Value Generation de @...Daniel Egger
Le slide che seguono sono una sintesi del Future Value Generation Framework, parte del libro “Future Value Generation”.
Nei prossimi mesi condividerò ulteriori logiche, idee e concetti. Inoltre, il nostro team sta lavorando intensamente per attivare il portale www.fvg.coomunity, un hub per supportare coloro i quali vorranno implementare il modello, condividere le proprie esperienze e spunti pratici, nonché nuovi template. Vi aspettiamo!
Lezione di Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane. Università degli studi di Brescia. Lezione 19 aprile 2013
Dip. Economia e Management.
Lezione
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La Direzione Commerciale di una banca ha manifestato l’esigenza e l’intenzione di realizzare un intervento di team work per circa 30 dipendenti, con l’obiettivo di trovare idee e modalità operative per applicare in modo e!icace, proattivo e costruttivo le
politiche commerciali dell'azienda. L'intervento, inoltre, è stato finalizzato a far interagire i
partecipanti, creare un clima favorevole alla comunicazione, alla condivisione di informazioni e conoscenze sul mercato e delle best practice commerciali.
Gli obiettivi principali dell’intervento sono stati:
• Elaborare e condividere le best practice commerciale
• Facilitare la rete vendita nell’o!erta del prodotto
• Migliorare la “vita” del cliente
Siamo un laboratorio di ricerche di mercato e consultancy
con la passione per le sfide.
In questa breve presentazione vi raccontiamo il nostro approccio alle ricerche di mercato
Intervento di Angela Melocchi - Gestione e Sviluppo HR - al convegno "Profili professionali della funzione risorse umane. Testimonianze e scenari futuri" del 10 marzo 2016
Innovare l'organizzazione delle Piccole Medie Imprese per adattarsi rapidamente alle continue perturbazioni dei mercati.
Nuove soluzioni e nuove pratiche organizzative per apprendere ad adattarci ai cambiamenti.
Presentazione 6 Qualità Innovazione PMI e RdI @ 13 ott 2014Piero Mignardi
Qualità Innovazione PMI e Reti di Imprese
Bologna 13 Ottobre 2014
La leadership; assertività e delega nelle Reti di Imprese
Sergio Marchesini, Consigliere di AICQ Emilia Romagna
Comunicazione Interna: il modello Nomesis in 7 stepsDaniela Bandera
Cos'è la comunicazione interna, a cosa serve, chi coinvolgere e come, quali strumenti e processi organizzativi servono per implementare una funzione importante che aiuta a motivare i collaboratori, legittimare e leaders e aumentare la reputazione interna ed esterna.
In tempi turbolenti come quelli che stiamo vivendo si rende evidente la necessità di costruire organizzazioni in grado non soltanto di resistere alle “intemperie” che l’economia di mercato porta necessariamente con sé, ma capaci di prosperare utilizzando le difficoltà stesse come altrettanti trampolini di lancio per potenziarsi.
È evidente che non si ottengono risultati di tale genere irrigidendo le strutture o creando risposte standard a domande non prevedibili, ma solo allenando le proprie organizzazioni a pensare dinamicamente alla situazione come a un’onda su cui planare e non come una montagna da scalare.
Ottenere successi in mercati in contrazione e crescere oltre il 30% l’anno diventa in tal modo una prospettiva perfettamente realizzabile, a patto di sapere come si gioca una partita del genere.
Con un Budget di Vendita puoi fare molte cose
∆ Decidi in che modo il mercato influenza gli investimenti da fare in produzione e all’interno dell’azienda
∆ Stabilisci e tuoi obiettivi di reddito e calcoli il fatturato necessario per raggiungerli
∆ Stabilisci gli obiettivi ai tuoi collaboratori commerciali
∆ Decidi come assegnare le risorse, il tuo tempo e quello dei tuoi collaboratori e i tuoi soldi per raggiungere gli obiettivi
∆ Decidi il posizionamento dell’azienda e come monetizzare i benefici che offri ai tuoi clienti
∆ Motivi il personale a raggiungere i risultati assegnati
∆ Decidi come usare gli strumenti di marketing, calcolando il ROI di ogni investimento.
∆ Prendi il fatturato sotto la tua responsabilità e sotto la tua gestione.
Vuoi Usare l’Analisi di Bilancio per capire la Gestione dell’Azienda?
“Si può capire in poco tempo quali sono gli indicatori che ti permettono di tenere sotto controllo la tua capacità di produrre reddito, il tuo rating aziendale, la salute finanziaria e la tua capacità di investire e di crescere
”per capire i segreti del bilancio... www.impresaefficace.it
2. 2
Nasrudin, in piedi nella piazza del mercato cominciò a
parlare alla folla:
"Oh, mio popolo! Veramente volete tutti conoscenza
senza difficoltà, verità senza falsità, successo senza
sacrificio?"
Si formò un’enorme calca e ognuno gridava:
"Si!Si!"
"Benissimo" disse il marajha."Volevo soltanto saperlo.
Potete contare su di me: se mai dovessi scoprire una
cosa del genere ve la dirò senz’altro"
Storia indiana
COSA VUOL DIRE ORGANIZZARE
3. 3
COSA VUOL DIRE ORGANIZZARE
L’ORGANIZZAZIONE E’ BASATA SU DUE
CONCETTI:
SPECIALIZZAZIONE
La specializzazione permette di raggiungere una
maggiore efficienza
COORDINAMENTO
È necessario coordinare le varie specializzazioni
per essere efficaci
4. 4
COSA VUOL DIRE ORGANIZZARE
ORGANIZZARE HA TRE FINALITA’:
ESSERE EFFICIENTI
Ottimizzare l’utilizzo delle risorse a disposizione
ESSERE EFFICACI
Riuscire a raggiungere gli obiettivi
dell’organizzazione
GARANTIRE UN BUON CLIMA DI LAVORO
Riuscire a ottenere il contributo di tutte le risorse
dell’organizzazione
5. 5
EFFICACIA: capacità di generare gli output e i prodotti nelle quantità definite,
nei tempi richiesti e con il livello di qualità tale da soddisfare le richieste del
cliente
(il valore per il cliente)
FornitoreFornitore AttivitàAttività AttivitàAttività ClienteCliente
Cliente/
Fornitore
OutputInput Output
Risultato
del
processo
COSA VUOL DIRE ORGANIZZARE
6. 6
UN AZIENDA DEVE SODDISFARE I PORTATORI DI INTERESSE
I CLIENTI realizzare la soddisfazione del
cliente
IL PERSONALE
Creare un ambiente di lavoro
stimolante, di crescita, in grado di
valorizzare le competenze delle
persone
Creare risultati per la struttura
sociale e garantire il rispetto
dell’ambiente
LA SOCIETA’
I SOCI
Garantire la remunerazione dei
capitali investiti e il raggiungimento
degli obiettivi dell’organizzazione
Coinvolgere i fornitori per
migliorare le possibilità di creare
valore, di raggiungere gli obiettivi,
di essere competitivi
I FORNITORI
COSA VUOL DIRE ORGANIZZARE
7. 7
Obiettivo primario è la ottimizzazione del trinomio
"COSTI - QUALITA' - QUANTITA"
I processi operativi devono garantire
Ripetitività, affidabilità, sistematicità
Tutti i processi devono essere rivolti a
creare valorecreare valore
per il cliente
VALORE
QUALITA' SERVIZIO+
VALORE
=
TEMPI COSTI
+
L'AGGIUNTA DI VALORE
COSA VUOL DIRE ORGANIZZARE
8. 8
ORGANIZZAZIONE COME SISTEMA APERTO
CLIENTI
MERCATO
ORGANIZZAZIONE
SOTTOSISTEMI
RISORSE
CARATTERISTICHE : INSTABILITA’, CAOS, EQUILIBRI CONTINGENTI
NECESSITA’ DI REGOLAZIONE-CONTROLLO
9. 9
L’IMPRESA SISTEMICA SECONDO IL MODELLO DELLE
7 S
Sistema
di Valori
Prevalen
ti
Stile
Staff
(Risorse
Umane)
Skills
Sistemi
Strategi
a
Struttur
a
AMBIENTE ESTERO
STATO
SITUAZIONE
DEMOGRAFICAESOCIALE
TECN
O
LO
G
I
E
MERCAT
I
SCU
O
LE/
U
N
IVERSITA
’
CULTURA
/
VALO
RI
10. 10
I CLIENTI
I PRODOTTI
SERVIZI
L’ORGANIZZAZIONE
IL PACCHETTO
SERVIZI
FUNZIONE A FUNZIONE B FUNZIONE C
DIREZIONE
I RICAVI E I
COSTI NASCONO
DAL MODELLO
IMPRENDITORIAL
E
CI SONO DUE ASPETTI
IMPORTANTI:
1-CHI E’IL CLIENTE?
2-QUALI SONO I SUOI BISOGNI,
I SUOI DESIDERI, LE SUE
ASPETTATIVE
IL MODELLO IMPRENDITORIALE
11. 11
GLI ELEMENTI DEL MODELLO SISTEMICO
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA:
Disegno Organizzativo
Ruoli: mestiere
capacità sociale
capacità direzionale
capacità organizzativa
Mansioni esecutive (compito - risultato)
12. 12
GLI ELEMENTI DEL MODELLO SISTEMICO
-I METODI DI LAVORO
Tecnologia
Procedure
Sistemi informativi
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA
STRUTTURA
ORGANIZZATIVA
RISORSERISORSE
PROCESSIPROCESSI
13. 13
GLI ELEMENTI DEL MODELLO SISTEMICO
LE PERSONE:
Competenza - formazione
Valori sociali
Valori culturali (etici - ideologici - religiosi)
14. 14
GLI ELEMENTI DEL MODELLO SISTEMICO
IL SISTEMA PREMIANTE:
Sistema retributivo
Relazioni (con i colleghi - con il capo)
Contenuto della mansione
15. 15
OGNI SOTTOSISTEMA AZIENDALE SI COMPONE
DI:
. INDIVIDUI: VARIABILE
INDIVIDUALE
. GRUPPI: VARIABILE SOCIALE
. TECNOLOGIE VARIABILE TECNICA
. STRUTTURE VARIABILE
STRUTTURALE
L’INTRECCIO FRA QUESTE DIVERSE VARIABILI
COMPORTA SPESSO L’INSORGERE DI CONFLITTI
GLI ELEMENTI DEL MODELLO SISTEMICO
20. 20
Le persone a tutti i livelli costituiscono l’essenza
dell’organizzazione ed il loro pieno
coinvolgimento permette di porre le loro capacità
al servizio dell’organizzazione
LE PERSONE
22. 22
Il coinvolgimento del personale porta normalmente a:
•accettazione della responsabilità di risolvere problemi;
•ricercare attivamente opportunità di miglioramento;
•condividere esperienze e conoscenze all’interno di gruppi o team;
•rappresentare al meglio l’organizzazione nei confronti di clienti,
comunità locale e società;
•ottenere soddisfazione dal proprio lavoro;
•essere entusiasti ed orgogliosi di fare parte dell’organizzazione;
•Comprendere l’importanza del suo contributo e del suo ruolo
nell’organizzazione.
•Individuare i vincoli attinenti alle proprie prestazioni.
•Accettare l’incarico e la responsabilità di risolvere i problemi.
•Valutare le sue prestazioni a fronte dei suoi obiettivi e traguardi.
•Ricercare attivamente occasioni per sviluppare le proprie competenze,
conoscenze ed esperienze.
•Condividere liberamente conoscenze ed esperienze.
•Discutere apertamente di problemi e situazioni.
LE PERSONE
23. 23
Periodicamente è bene monitorare il livello di
motivazione e coinvolgimento del personale
Si possono attivare dei canali di coinvolgimento del
personale , come la possibilità di dare suggerimenti
o la costituzione di gruppi di lavoro
LE PERSONE
24. 24
COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE
Benefici principali:
Motivazione, rispondenza e coinvolgimento del personale
nell’ambito dell’organizzazione.
Innovazione e creatività nel raggiungimento degli
obiettivi dell’organizzazione.
Responsabilizazione del personale per le proprie
prestazioni.
Desiderio del personale di partecipare e contribuire al
miglioramento continuo.
LE PERSONE
25. 25
BISOGNI DEL GRUPPO
• STABILIRE E MANTENERE GLI OBIETTIVI DEL GRUPPO
• COINVOLGERE L'INTERO GRUPPO NEL RAGGIUNGIMENTO
DEGLI OBIETTIVI
BISOGNI DELL'INDIVIDUO
• BISOGNI DI CONTRIBUZIONE
• EMULAZIONE E RESPONSABILITÀ
• CONSIDERAZIONE
• CAPACITÀ DI PORTARE A TERMINE I COMPITI AFFIDATI
• OPPORTUNITÀ PER ACQUISTARE ESPERIENZA E COMPETENZA
LE PERSONE
26. 26
I capi stabiliscono unità di intenti e di
indirizzo dell’organizzazione. Essi dovrebbero
creare e mantenere un ambiente interno che
coinvolga pienamente il personale nel
perseguimento degli obiettivi
dell’organizzazione
LA LEADERSHIP
27. 27
L’applicazione del principio porta normalmente a:
•Essere pro-attivi e guidare con l’esempio;
•promuovere chiare ed oneste comunicazioni;
•ispirare, incoraggiare e riconoscere il contributo dei
collaboratori;
•Tener conto delle esigenze di tutte le parti interessate, inclusi
clienti, proprietari, personale, fornitori, comunità locali e la
società in generale.
•Stabilire una chiara visione del futuro dell’organizzazione.
•Fissare obiettivi e traguardi stimolanti.
•sviluppare strategie per raggiungere questi obiettivi e
traguardi;
•Creare e sostenere valori condivisi e modelli di regole etiche e
di correttezza a tutti i livelli dell’organizzazione.
•Creare fiducia e dissipare timori.
•Fornire al personale le necessarie risorse, l’addestramento e la
libertà per agire con responsabilità.
•Stimolare, incoraggiare e riconoscere i contributi forniti dal
personale.
LA LEADERSHIP
28. 28
Benefici principali:
Il personale comprenderà e sarà motivato nel
perseguimento degli obiettivi e dei traguardi
dell’organizzazione.
Le attività verranno valutate, rese coerenti e messe in
atto in modo unificato.
Saranno ridotti i disguidi di comunicazione tra i diversi
livelli dell’organizzazione.
LA LEADERSHIP
29. 29
individuare le opportunità e perseguirle
individuare i punti deboli e farvi fronte
fare delle scelte e realizzarle
definire una strategia
definire gli obiettivi
definire le regole che devono governare i processi
scegliere le persone
migliorare la loro conoscenza e professionalità
motivarle e incentivarle
creare la capacità di comunicare
etc
GESTIREVUOLDIRE:
CREARE VALORE PER L’ORGANIZZAZIONE, IL CLIENTE E
I PORTATORI DI INTERESSE
LA LEADERSHIP
30. 30
Un risultato desiderato si ottiene con maggiore efficienza
quando le relative attività e risorse sono gestite come un
processo
FASE 1
FASE 2
FASE 3
I PROCESSI
32. 32
ORGANIZZARSI PER PROCESSI - 1
Prospettiva strutturale (Attività/Risultati)
FUNZIONE A FUNZIONE B FUNZIONE C
CLIENTI
DIREZIONE
PRODOTTI/
SERVIZI
Processo 1
Processo 2
Processo n
33. 33
ORGANIZZARSI PER PROCESSI - 2
Prospettiva organizzativa (Ruoli/Mansioni)
FUNZIONE A FUNZIONE B FUNZIONE C
CLIENTI
PRODOTTI/
SERVIZI
Processo 1
Processo 2
Processo n
CLIENTI
34. 34
GESTIONE PROCESSI :RILEVAZIONE DELLE
PERFORMANCE
CLIENTI
MERCATO
ORGANIZZAZIONE
PROCESSI
Performance Mansione
Performa
nce
Processo
Performance
Organizzazio
ne
35. 35
La gestione per processi porta normalmente:
•alla definizione dei processi necessari ad ottenere i risultati
attesi;
•all’identificazione e misura degli elementi in ingresso ed in
uscita dei processi;
•all’identificazione delle interfacce tra i processi e le funzioni
dell’organizzazione;
•alla valutazione di rischi, conseguenze ed impatti dei processi
su clienti, fornitori ed altre parti interessate; Utilizzare metodi
strutturati nella definizione delle attività necessarie ad
ottenere i risultati desiderati.
•A stabilire chiaramente le responsabilità per la gestione delle
attività principali.
•Ad analizzare e misurare le potenzialità delle attività
principali.
•Mettere a fuoco i fattori (quali le risorse, i metodi, i materiali)
in grado di migliorare le principali attività dell’organizzazione.
I PROCESSI
36. 36
Bisogna raccogliere indicatori
per monitorare il
funzionamento dei processi
nella pianificazione dei processi è necessario
prendere in considerazione:
step del processo, attività, flussi, misure di
controllo, necessità di addestramento,
attrezzature, metodi, informazioni, materiali e
altre risorse necessarie per ottenere i risultati
attesi.
I PROCESSI
37. 37
Benefici principali:
Minori costi e cicli più brevi, mediante un
efficace uso delle risorse.
Risultati migliori, coerenti e prevedibili.
Occasioni per la messa a fuoco e la scelta delle
priorità dei miglioramenti.
I PROCESSI
38. 38
LA GESTIONE AZIENDALE NEL TEMPO
FINALITA’ ISTITUZIONALIASPIRAZIONI
PREVISIONI
POLITICHE
STRATEGIE
PIANIFICAZIONE
PIANIFICAZIONE
OPERATIVA
PROGRAMMAZIONE
ATTUAZIONE
CONTROLLO
PIANIFICAZIONE
STRATEGICA
FASI DELLA PIANIFICAZIONE ORIZZONTE
TEMPORALE
FUTURO
PRESENTE
PASSATO
39. 39
IL PROCESSO DECISIONALE IN AZIENDA
POLITICHE
STRATEGIE
PIANIFICAZIONE
PROGRAMMAZIONE
CONTROLLO
EVENTI ATTENZIONE AL
FATTORE TEMPO
LINEE GUIDA
DETERMINAZIONE
OBIETTIVI
DIMENSIONAMENTO
RISORSE
ALLOCAZIONE
EVENTI NEL TEMPO
SCOSTAMENTI DA
OBIETTIVI, RISORSE,
TEMPI
ELEVATA
LUNGA
MEDIA
BREVE
LUNGA
MEDIA
BREVE
BREVE
BREVE
MINIMA
MEDIA
MEDIO-
MASSIMA
MASSIMA
MEDIA
ENFASI DISTANZA
TEMPORALE DA
REALIZZAZIONE
40. 40
IL CICLO GENERALE DI PIANIFICAZIONE E
CONTROLLO NELL’IMPRESA: IL P-D-C-A (Plan-Do-
Check-Action)
Definizione
obiettivi
Pianificazione/pro
grammazione
attività
Definizione piano
dei controlli
Definizione criteri
e standard di
valutazione
Svolgimento
attività
Monitoraggio
avanzamento
Raccolta dei dati
Controllo
conformità
Strutturazione
/elaborazione dati
Confronto
risultati/obiettivi
Applicazione
standard e criteri
Analisi
scostamenti
Decisioni su azioni
da intraprendere
Ri-formulazione
programmi attività
Conferme/variazio
ne degli standard e
dei criteri
Plan
Do
Actio
n
Che
ck
41. 41
IL DOMINIO DEL CONTROLLO
OGGETTI
REALIZZATI ATTRAVERSO
PROCESSI
GOVERNATI da
ORGANIZZAZION
E
PRODOTTI /SERVIZI
PROCESSI OPERATIVI E
GESTIONALI
AZIENDA
42. 42
COSA CONTROLLARE E VALUTARE
DOMINIO DEL
CONTROLLO
OGGETTI
CONTROLLO DELLA QUALITA' DEL PRODOTTO/ SERVIZIO
VALUTAZIONE DI IMPATTO DEL SERVIZIO
VALUTAZIONE COSTO/EFFICACIA DEL SERVIZIO
CONTROLLO DELLA QUALITÀ DEL PROCESSO
ASSICURAZIONE QUALITÀ DEL PROCESSO
RE-INGEGNERIZZAZIONE DEL PROCESSO
CONTROLLO E DEI COSTI DEL PROCESSO
VALUTAZIONE DEL POTENZIALE E DELLA PRESTAZIONE
ORGANIZZAZION
E
TIPO DI
CONTROLLO / VALUTAZIONE
CONTROLLO DELLA GESTIONE
CONTROLLO FINANZIARIO
CONTROLLO DEI LIVELLI DI SERVIZIO
VALUTAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI/CLIENTI
VALUTAZIONE DEL CLIMA (SODDISFAZIONE DEI DIPENDENTI)
CONTROLLO DELLA "CAPACITÀ PRODUTTIVA"
VALUTAZIONE DELLE RISORSE UMANE
PROCESSI
43. 43
LA DEFINIZIONE DEI RUOLI ORGANIZZATIVI
RUOLO
ATTESE ORGANIZZATIVE
ATTESE
PERSONALI
COMPORTAMENTI
ATTIVATI
Responsabilità e attività
richieste dall’Istituzione per
ricoprire una posizione
organizzativa
ATTESE
RELAZIONALI
Aspettative,
esplicitate o latenti,
di interlocutori
significativi del
titolare
- Colleghi
- Istituzioni sociali
-Associazioni
professionali
-ecc...
NELLA SUA COMPLESSITA’ IL RUOLO E’ DEFINITO DAI
COMPORTAMENTI
ATTIVATI DAL TITOLARE E DAL SISTEMA DI ATTESE CHE
SVILUPPANO ATTORNO AD ESSO
Obiettivi e progetti individuali
(personali e professionali)
impliciti ed espliciti
Totalità dei comportamenti messi in atto
nella vita di lavoro
44. 44
ESEMPIO DI STRUTTURA PER LA DESCRIZIONE DEL
RUOLO
1 DENOMINAZIONE DEL RUOLO
2 SCOPO
3 INDICATORI DI PERFORMANCES NELL’ESERCIZIO DEL
RUOLO
4 DIMENSIONE E CONFINI DEL RUOLO
4.1 COLLOCAZIONE ORGANIZZATIVA
A Persone coordinate (stima) :
B Progetti / Attività (misura tempo / valore):
C Struttura organizzativa
4.2 RELAZIONI FUNZIONALI
5 IMPIEGO DEL TEMPO
45. 45
DISCREZIONALITA’
Autonomia decisionale assegnata al titolare del ruolo
NUMERO DI
COMPITI
Quantità di compiti assegnati
SPECIALIZZAZIONE
Conoscenze/competenze necessarie per
esercitare il ruolo
GESTIONE DELLO SVILUPPO DEI RUOLI
ORGANIZZATIVI
RUOLI MANAGERIALI
RUOLI TECNICO-GESTIONALI
RUOLI TECNICO-SPECIALISTICI
46. 46
GESTIONE DELLO SVILUPPO DELLE R.U.PER
COMPETENZE
Saper ricercare
Saper Elaborare
Conoscere leggi e
principi
Conoscere tecniche e
strumenti
Ecc.
Produrre oggetti
applicando conoscenze
Saper applicare metodi e
Tecniche
Saper decidere
Saper negoziare
Saper comunicare
Ecc.
Equilibrio
Determinazione
Relazione
Ecc.
CAPACITA’
QUALITÀ
CONOSCENZE
DI BASE
ORGANIZZATIVE
DI MESTIERE
TECNICO-SPEC.
MANAGERIALI
RELAZIONALI
SOCIALI
PERSONALI
OPERATIVE
47. 47
TIPI DI VALUTAZIONE E RELATIVE FINALITA’
VALUTARE LE
POSIZIONI
CONOSCERE
L’ORGANIZZAZIONE,
DEFINIRE LE ATTESE PER I
TITOLARI DELLE POSIZIONI COSA FARE
E COMEVALUTARE
LA
PRESTAZIO
NE
CONFRONTARE I RISULTATI
CON LE ATTESE /GLI
OBIETTIVI
COSA E’
FATTO E
COME
VALUTARE
IL
POTENZIAL
E
VALUTARE RISORSE CHE
POSSONO RICOPRIRE
POSIZIONI SUPERIORI O
DIVERSE DALLE ATTUALI
COSA SI
POTREBBE
FARE
OBIETTIVI RISULTATI
48. 48
IL MODELLO E.FQ.M. (European Foundation for Quality Management
Leadershi
p 10%
Risultati
Economici
15%
Soddisfazione
dei Clienti
20%
Politiche
Strategie
8%
Impatto
sulla
Societa’
6%
Soddisfazione dei
Dipendenti
9%
Risorse
9%
Gestione del
Personale
9%
Processi
14%
FATTORI RISULTATI
50% 50%
MODELLO EUROPEO PER LA GESTIONE DELLA
QUALITA’ COME POSSIBILE APPROCCIO DI
CONTROLLO GLOBALE