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LA GESTIONE DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI




                                         1
I PROCESSI ORGANIZZATIVI




   Persone                                                     Attrezzature
                                                               Software
                                                               Hardware
   input                                                           output
                               trasformazione

 materiali                                                   metodi



L’efficacia di un processo puo’ essere migliorata intervenendo sugli elementi
in ingresso, sulle competenze e qualità delle persone, sulle attrezzature e sui
software e infine sui metodi di lavoro
                                                                              2
I PROCESSI ORGANIZZATIVI

L’approccio per processi prevede quattro livelli logici:
Gli interventi riorganizzativi (Business Process Reegineering)
La gestione operativa dei processi
La gestione del miglioramento dei processi
La gestione della struttura aziendale




                                                           3
LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI


“...è il ripensamento di fondo e il ridisegno radicale dei
processi aziendali finalizzato a realizzare importanti
miglioramenti nei parametri critici delle prestazioni, come i
costi, la qualità, il servizio e la rapidità




                                                                4
LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI

                   ripensamento di fondo
indica l’obiettivo di ripartire con l’analisi da zero senza
ricondursi     necessariamente      al   preesistente,  ma
concentrandosi su ciò che l’azienda vuole e come lo vuole
fare, a prescindere da come lo ha sempre fatto
Ripensare il processo senza alcun assunto precostituito
Ignorare l’attuale configurazione di processo
Pensare alla performance desiderata




                                                          5
LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI


                       ridisegno radicale
il BPR non comporta piccoli cambiamenti, ma l’invenzione di
un nuovo modo di lavorare, riprogettare le attività da zero per
ottenere dei miglioramenti importanti.


    Risalire alle cause e agire sulle leve fondamentali
    Reinventare, non limitarsi a migliorare




                                                             6
LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI


                    importanti miglioramenti
i miglioramenti pretesi non devono essere marginali ma
importanti al fine di ottenere un salto qualitativo nell’efficienza
dello svolgimento dei processi aziendali


    Non accontentarsi di miglioramenti dell’ordine del 10%
    Cercare salti di prestazione




                                                                 7
LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI
        INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA’
                 DI BUSINESS



         INDIVIDUAZIONE DEI PROCESSI
            PRIMARI DETERMINANTI



             INDIVIDUAZIONE DEI
             TARGET DI PROCESSO



            PROGETTAZIONE DELLE
              VISION DI PROCESSO



        DESCRIZIONE DEL NUOVO FLUSSO




               PIANO DI AZIONE




                REALIZZAZIONE

                                         8
LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI
                                   Esempio del processo -gestione ordini-
               PRIMA                Ufficio posta   Direzione   Vendite   Tecnico   Amministrazio   Magazzino e       Collaudo
                                                     ricambi    ricambi   ricambi       ne            spediz.
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LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI

                               Esempio del processo -gestione ordini-
               DOPO            Ufficio posta   Direzione   Vendite   Tecnico   Amministrazio   Magazzino e        Collaudo
                                                ricambi    ricambi   ricambi       ne            spediz.
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LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI

La definizione delle priorità viene fatta attraverso attività di
benchmarking
Esempio di individuazione delle priorità
                                    OBIETTIVO

 Riduzione dei tempi di consegna del 30%

                             PROCESSI PRIORITARI

          Approvvigionamento       Produzione         Consegne        Gestione ordini

 Target   Tempo di               Tempo di          Tempo di         Tempo di
          approvvigionamento     produzione        consegna         esecuzione
          -20%                   -30%              -10%             -30
                                     VINCOLI

            Costo totale del progetto: ridotto del 15% rispetto all’attuale

                                                                                   11
LA PROGETTAZIONE DELLA VISION


La progettazione richiede un approccio creativo, non esiste un
metodo strutturato; si deve avere presente il punto di vista del
cliente del processo:


          Si fa riferimento a:


          Principi organizzativi generali
          Principi organizzativi di processo




                                                               12
PRINCIPI ORGANIZZATIVI


Organizzazione per processi:
        priorità ai processi primari
        processi di supporto in logica “pull” (al servizio dei
        primari
        individuazione delle responsabilità di processo
        decentramento operativo (ai piu’ bassi livelli possibili)
        dei processi di supporto

Ad es la manutenzione va tolta dal percorso critico e
realizzata con logiche di prevenzione e di manutenzione,
quando la macchina e inutilizzata.
                                                                 13
PRINCIPI ORGANIZZATIVI



Organizzazione snella:
       appiattimento della struttura ( riduzione dei livelli
       gerarchici
       accorciamento della struttura (riduzione del
       frazionamento orizzontale lungo il processo
       ampliamento delle responsabilità




                                                               14
PRINCIPI ORGANIZZATIVI

 L’organizzazione snella permette di ridurre la carta, facilitare i
 controlli, eliminare trasferimenti e attese, eliminare
 autorizzazioni e focalizzarsi sui bisogni del cliente


Indicatori di riferimento                      Best practice
                                Piccola azienda             Grande azienda

Nr livelli gestionali                2-3                        5-7

Ampiezza di controllo                4-10                      10-30
(Nr di persone coordinate)




                                                                         15
PRINCIPI ORGANIZZATIVI


Micro-organizzazione:
      arricchimento delle mansioni (ricostruzione della
      globalità operativa)
      allargamento delle mansioni (lungo il processo)
      flessibilità/fungibilità dei ruoli lungo il processo
      eliminazione delle attività senza valore aggiunto
      lavoro di gruppo




                                                             16
PRINCIPI ORGANIZZATIVI


Cultura manageriale:
       priorità gestionale ai flussi/processi
       responsabilità globali di flusso
       deleghe operative e decisionali
       livelli di autorità coerenti con i livelli di responsabilità
       imprenditività




                                                                17
PRINCIPI SPECIFICI DI PROCESSO

 Sono principi specifici per ogni processo: ad es
       PRODUZIONE                  APPROVVIGIONAMENTO

        lean production                     comakership

management della qualità totale              Codesign

manutenzione produttiva totale       Supply chain management

      sistema just in time

    direzione per politiche

    Il management visivo

    la gestione dello spreco
                                                          18
PRINCIPI SPECIFICI DI PROCESSO

Es di scheda di riferimento per il processo di approvvigionamento
    Principi organizzativi         Principi strategici      Indicatori di    Target
           specifici                    specifici            riferimento
    Gruppi di acquisto         Comakership              Giorni di ritardo
    Flessibilizzazione         Integrazione dei         forniture
    delle mansioni           fornitori                   Lead time
    Sistemi di                 electronic data          forniture
    incentivazione               integration             Costi delle
    globale                    gestione scorte          forniture
                               programmi di
                                 miglioramento comuni
                               Riduzione del numero
                             dei       fornitori
                               Marketing d’acquisto
                               Valutazione a costi
                             globali
                               Free
                             pass/autoceertificazione
                               Ordini quadro
                                                                                  19
PRINCIPI SPECIFICI DI PROCESSO


Ci sono alcuni principi validi per tutti i processi.
Riduzione del frazionamento di processo
Velocizzazione di processi decisionali
Mettere le attività in parallelo anziché in sequenza
differenziazione dei flussi nei processi (trattare con regole
diverse casistiche di minore importanza




                                                           20
IL PIANO DI AZIONE


Il piano di azione
deve            fare
riferimento ai gap
attuali rispetto al
flusso desiderato e
definire cosa, chi,
quanto,     quando,
come




                                            21
IL PIANO DI AZIONE

    Es di sviluppo di un piano di azione
                                                  formazione mirata

                Sviluppo capacità personali     Allargamento mansioni

                                               Arricchimento mansioni


Adeguamento                                        Ridisegno ruoli
organizzativo      Definizione dei ruoli
                                              Ridisegno percorso carriere



                                               Acquisto nuovo software

                    Sistemi gestionali         Formazione al personale

                                               Coinvolgimento fornitori

                                                                      22
L’INTERVENTO
                                                                               MODALITA’ DI LAVORO DEI GRUPPI
                    COMITATO DI
                    COMITATO DI
                     PROGETTO
                     PROGETTO                                        •Viene assegnato formalmente
                                                                     dalla direzione mediante
•Responsabile del progetto                                           apposita scheda
•Mette a disposizione le risorse necessarie
•Imposta ed esegue le attività di comunicazione
                                                                          RI
•Imposta e controlla il piano di progetto
                                                                     PROGETTAZIONE
            -Individua e definisce i ”processi prioritari"
            -Fissa gli obiettivi di tempo e e i target
•Compone i gruppi di riprogettazione
                     Titolo diagramma                                 SOLUZIONE
                                                                                                                            NO
                        Direzione                                                                     Presentazione
                                                                                                       al Comitato
  Amministrazione      Commerciale           Servizi

                                                                                                                •Viene fatta frontalmente
                                                                                                         SI     dai gruppi al Comitato di
                                                                                                                Progetto

                                                                                                  APPLICAZIONE
                                                             •Sono gruppi di lavoro “temporanei” (si chiudono con il raggiungimento degli
          Resp                              Resp             obiettivi assegnati)
        processo                          processo           •Affrontano le criticità loro assegnati secondo una metodologia definita
                                                             •Sono composti da un min. di 3-4 ad un max di 6-7 persone
                                                             •Sono guidati da un Leader che:
                                                                          -Coordina il lavoro del gruppo
     Gruppi di riprogettazione                                            -Garantisce il rispetto della metodologia e dei tempi
                                                                                                                                 23
LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI




                       Direzione per politiche
           Gestione                              per processi




gestione      giorno                               per          giorno
                                                                         24
LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI

La gestione operativa del processo viene fatta per ottenere
miglioramenti sostanziali senza modificare significativamente
la struttura organizzativa.
Ci sono 4 principi
       i processi come catene fornitori-clienti
       l’allineamento continuo ai bisogni dei clienti
       la necessità di mantenere sotto controllo le prestazioni
       interventi guidati dalle priorità




                                                                  25
LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI
Ci sono 4 interventi possibili:
                RIPROGETTAZIONE DEL PROCESSO
Sono processi ad alto impatto con qualità della prestazione insufficiente.
Si usa una metodologia simile al BPR oppure l’analisi del valore

                    MIGLIORAMENTO DRASTICO
Sono processi a impatto non trascurabile con qualità della prestazione
insufficiente. Si puo’ intervenire con interventi sulla tecnologia di
processo o con metodologie di miglioramento

                    MIGLIORAMENTO CONTINUO
Sono processi a impatto importante con qualità della prestazione
adeguata. Si puo’ intervenire con interventi a piccoli passi attraverso il
coinvolgimento diffuso e la gestione day to day

                           MANTENIMENTO
Sono processi a modesto impatto con qualità della prestazione
soddisfacente. Vengono presidiati con routine o gestioni day to day          26
LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI
                              Identificare il
 ORIENTAMENTO
                            processo prioritario
  AL PROCESSO
                           Identificare le finalità

                       Identificare i clienti, i bisogni
 ORIENTAMENTO                   le aspettative
   AL CLIENTE
                         Identificare gli indicatori
                                  di qualità
                           Stabilire gli obiettivi e
                             i limiti di controllo
 ORIENTAMENTO
 AL CONTROLLO          Definire il sistema di controllo
  DI PROCESSO
                                Implementare
                           il sistema di controllo

             Non                                                ORIENTAMENTO
             ok             Verificare i risultato
                                                                      AL
                                                           ok   MIGLIORAMENTO

Attuare contromisure           standardizzare                   Trasferire ad
 tramite cicli PDCA                                               altro ente
                            Verificare i risultato                              27
LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI

Circoli di qualità                                 Manutenzione
Motivazione                                        Ispezioni
Competenze                                         Conservazione dei dati
Suggerimenti                                       5 s
Comunicazioni                                      tecnologia
Eliminazione degli sprechi
Premi e ricompense
                                                            Attrezzature
     Persone                                                Software
                                                            Hardware
     input                                                      output
                              trasformazione

   materiali                                              metodi

  5s                                          Metodi di ispezione
  Volumi                                      Layout delle macchine
  Gestione delle anomalie                     Sicurezza
  Scorte                                      Manuali
  qualità                                     Standard
                                               Procedure                  28
                                               aggiornamento
LE 5 S

i giapponesi hanno codificato un metodo in cinque passi per
la gestione routinaria dei processi.
Seiri separare gli oggetti necessari da quelli non necessari e
scartare gli ultimi
Seiton sistemare gli oggetti rimasti in modo ordinato
Seiso tenere pulite le macchine e l’ambiente
Seiketsu routinizzare i tre passi precedenti
Shitsuke impegnarsi a stabilire e migliorare gli standard per i
passi precedenti



                                                                 29
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO

     MIGLIORAMENTO VUOL DIRE ...
     MIGLIORAMENTO VUOL DIRE ...
                      fare meglio le cose che si fanno oggi
                       fare meglio le cose che si fanno oggi


                               per fare meglio
                                   bisogna




Saper identificare                                      Utilizzare esperienze
                                                         Utilizzare esperienze
 Saper identificare
   i iproblemi                                            eecompetenze del
                                                             competenze del
       problemi
                                                              personale
                                                               personale




        Lavorare                                      Saper imparare
                                                       Saper imparare
         Lavorare
        in gruppo                                       dagli errori
                                                         dagli errori
         in gruppo
                         Utilizzare metodologie
                          Utilizzare metodologie
                             eestrumenti del
                                strumenti del                                    30
                            problem solving
                             problem solving
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO

                       PER FARE MIGLIORAMENTO
                     OCCORRE INDIVIDUARE PROBLEMI

              IL PROBLEMA E’ UNA OPPORTUNITA’ DI CRESCITA

                    LA DIFFICOLTA’ ACCOMUNA, NON DIVIDE

               SI QUANTIFICA IL PROBLEMA CON DATI OBIETTIVI

                 RICERCA DEL PERCHE’, NON DI CHI E’ STATO

                    SOLUZIONI DAL BASSO VERSO L’ALTO

                       ATTUAZIONE CONDIVISA DEI RIMEDI



PROCEDURE DI REGOLAZIONE       FORMAZIONE ED ISTRUZIONE   COINVOLGIMENTO DI TUTTI



                           RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
                            E MANTENIMENTO DEI RISULTATI                 31
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO


                       CAMBIAMENTO



        INNOVAZIONE                                   MIGLIORAMENTO


                    STRUMENTI DI AZIONE

                                                             1   2   3   4   TOT
                                                        A
                                                        B
                                                        C
                                                       TOT
                                                        RACCOLTA DATI
ANALISI DI PARETO
                           BRAINSTORMING




                                           PROBLEMA

                      DIAGRAMMA
                      CAUSA - EFFETTO                                         32
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO

                                  P. D. C. A.
la metodologia del “pdca” rappresenta l’approccio scientifico alla
risoluzione dei problemi. essa è una tecnica di applicazione
universale, in quanto consente di affrontare in maniera rigorosa e
sistematica qualsiasi attivita’
il termine “ p d c a” deriva dalle iniziali delle quattro fasi in cui è
possibile suddividere il processo di risoluzione dei problemi, detto
anche “problem solving”, ossia:
          •P = PLAN
          •D = DO
          •C = CHECK
          •A = ACT                                                  33
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO
                       IL CICLO DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI
                                                                                       1 2    3 4   TOT
                       IDENTIFICARE                          ESAMINARE LA           A
                                                                                    B
                            IL                                SITUAZIONE E          C
                         PROBLEMA                            LA SUA STORIA         TOT
                                                                                    RACCOLTA DATI

ANALISI DI PARETO                        IDENTIFICARE GLI                        ISTOGRAMMA
                                       ELEMENTI CARATTER-
                                       ISTICI DEL PROBLEMA


                       PROBLEMA
                                                                             CARTA DI CONTROLLO

     DIAGRAMMA                            RICERCARE LE            X
     CAUSA - EFFETTO                        CAUSE PIU’
                                           IMPORTANTI
                                                                  R


                                              STUDIARE
                                                 LA
                                             SOLUZIONE


                                            METTERLA
                                               IN
                                             OPERA                    DIAGRAMMA DI CORRELAZIONE




                                         CONTROLLARE
                                          I RISULTATI


                                                    SI

                                        STANDARDIZZARE
                                              LA                                                     34
                                           SOLUZIONE
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO

                   PROBLEMA

RACCOGLIERE         CAPIRE LA
   I DATI           STRUTTURA

                           35



                           30



                           25




    ELABORARE I
                           20
                                        Series2
                                        Series1
                           15



                           10




   DATI   PARETO
                           5



                           0




TROVARE                          EVIDENZIARE
LE CAUSE                        I PUNTI CRITICI


    PROPOSTE
       DI
                                                  35
 MIGLIORAMENTO
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO
              IL P.D.C.A. ED IL MIGLIORAMENTO CONTINUO


                                                      A   P
                                                     C    D

                                         A   P
                                        C    D

                             A   P
                             C   D

                     A   P
                    C                               MIGLIORAMENTO
                         D


                                     MANTENIMENTO


IL P.D.C.A. E IL PROCESSO DI INNOVAZIONE



          A     P
         C     D

                                                                    36
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO
          LE FASI DEL P.D.C.A.: IL PLAN

                IDENTIFICARE I POSSIBILI TEMI
                    SELEZIONARE IL TEMA
                   DEFINIRE GLI OBIETTIVI
   PLAN

                 OSSERVARE E DOCUMENTARE
                   LA SITUAZIONE ATTUALE




                         ANALIZZARE
                   LA SITUAZIONE ATTUALE




                       IDENTIFICARE LE
                       POSSIBILI CAUSE




                       DETERMINARE LE
                         CAUSE REALI




                         DETERMINARE
                       LE CONTROMISURE
                          CORRETTIVE            37
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO

         LE FASI DEL P.D.C.A.: IL DO




    DO        ADDESTRARE PER UN’ADEGUATA
              COMPRENSIONE E FAMILIARIZZA-
               ZIONE CON LE CONTROMISURE
                        DEFINITIVE



                ESEGUIRE LE CONTROMISURE
                      COME RICHIESTO




              VERIFICARE CHE LE CONTROMISU-
                 RE SIANO APPLICATE COME
                        SPECIFICATO




               REGISTRARE IL LAVORO SVOLTO
                  ED I RISULTATI OTTENUTI
                                              38
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO
          LE FASI DEL P.D.C.A.: IL CHECK




                  STABILIRE I CRITERI ED I
  CHECK          PARAMETRI DA VERIFICARE




                ESEGUIRE LA VERIFICA, OSSER-
                  VARE I DATI E REGISTRARLI




                 CON LE OPPORTUNE ELABORA-
                ZIONI CONFRONTARE I RISULTATI
                 CON LA SITUAZIONE INIZIALE E
                   GLI OBIETTIVI PREFISSATI
                (FARE ATTENZIONE A QUALSIASI
                     DIFFERENZA RILEVATA)




                VALUTARE SE I RISULTATI E GLI
                 OBIETTIVI PREFISSATI SONO
                      STATI RAGGIUNTI
                                                39
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO


   ACTION            LE FASI DEL P.D.C.A.: ACTION




   SE L’OBIETTIVO E’ STATO      SE L’OBIETTIVO NON E’ STATO
         RAGGIUNTO                       RAGGIUNTO


 NON MODIFICARE LA SITUAZIO-    DEFINIRE GLI ASPETTI ED I CRI-
   NE E STANDARDIZZARE LE      TERI DI ANALISI PER RICERCARE
 CONTROMISURE DI MODIFICA        LE CAUSE DELL’INSUCCESSO
          APPLICATE




 ESTENDERE LA COMPRENSIONE        IDENTIFICARE ATTRAVERSO
 ED ADDESTRARE IL PERSONALE           L’ANALISI LE CAUSE
                                       DELL’INSUCCESSO



  VERIFICARE SE LE CONTROMI-
  SURE STANDARDIZZATE SONO      CONFERMARE LE NUOVE CAUSE
     EFFICACI ED APPLICATE     IDENTIFICATE E VERIFICARE CHE
        CORRETTAMENTE            NON SIA STATA OMESSA NES-
                                   SUNA ULTERIORE CAUSA



   CONTINUARE AD OPERARE
       COME STABILITO            DEFINIRE LE NUOVE AZIONI
                                        CORRETTIVE
                                                                 40
I RUOLI NEL MIGLIORAMENTO CONTINUO




                                     41
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO



                   IL MIGLIORAMENTO PUO’ ESSERE:




           STRATEGICO                  OPERATIVO




LA DIREZIONE DEFINISCE DEI TEMI DI    IL MIGLIORAMENTO NASCE DALLA
   MIGLIORAMENTO E NOMINA DEI        RISPOSTA AI PROBLEMI QUOTIDIANI
        GRUPPI DI LAVORO




                                                                42
IL KAIZEN COSTING

Il Kaizen costing è legato a un sistema di obiettivi. Ad
esempio, si assegna un obiettivo di costo annuale a ciascun
reparto produttivo. Ogni reparto ha un costo base
predeterminato, uguale al costo effettivo dell'anno precedente.
Tutti i sistemi di riduzione dei costi utilizzano questa base
come punto di partenza. L’obiettivo di riduzione di costo
riguarda tutti i costi variabili e permette di ottenere riduzioni
relative a materiali, componenti, manodopera etc,




                                                               43
IL KAIZEN COSTING

La focalizzazione è sui costi che non generano utilità:
         non conformità di prodotto
         attività ripetute
         errori
         resi dai clienti
         scarti e ritocchi nel corso della produzione;
         identificazione dei guasti e relative riparazioni;
         modificazioni tecniche;
         documenti da compilare e ri-compilare
         costi risultanti dall'esistenza di scorte supplementari rese necessarie
         per porre rimedio a rendimenti scarsi, o a pezzi potenzialmente
         difettosi o a lotti respinti;
         nuove ispezioni e nuove prove conseguenti alla scoperta di un
         elemento difettoso;
         declassamento (certi prodotti di qualità insufficiente sono classificati
         di seconda qualità e venduti a prezzi ridotti);
         funzionamenti reiterati dei computer;
                                                                              44
IL KAIZEN COSTING

 Supponiamo di considerare un’azienda che ha programmato un
 fabbisogno di manodopera diretta come da tabella seguente:
• COSTO        • ORE       • COSTO       • PRODOTTI   • COSTOTOTALE
   ORARIO     MANODOPERA     UNITARIO
  • 2 0          • 4         • 8 0        • 1.100            • 88.800


Il metodo Kaizen potrebbe programmare:
 • MESE       • COSTO       • ORE        • COSTO      • COSTOTOTALE
                 ORARIO    MANODOPERA      UNITARIO
 • gennaio      • 2 0         • 4          • 8 0         •   88.800
 • Febbraio     • 2 0        • 3,9         • 7 8         •   85.800
  • Marzo       • 2 0        • 3,9         • 7 8         •   85.800
  • Aprile      • 2 0        • 3,8         • 7 6         •   83.600
  • maggio      • 2 0        • 3,8         • 7 6         •   83.600
  • Giugno      • 2 0        • 3,7         • 7 4         •   81.400
  • Luglio      • 2 0        • 3,7         • 7 4         •   81.400




                                                                45

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Gestione processi

  • 1. LA GESTIONE DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI 1
  • 2. I PROCESSI ORGANIZZATIVI Persone Attrezzature Software Hardware input output trasformazione materiali metodi L’efficacia di un processo puo’ essere migliorata intervenendo sugli elementi in ingresso, sulle competenze e qualità delle persone, sulle attrezzature e sui software e infine sui metodi di lavoro 2
  • 3. I PROCESSI ORGANIZZATIVI L’approccio per processi prevede quattro livelli logici: Gli interventi riorganizzativi (Business Process Reegineering) La gestione operativa dei processi La gestione del miglioramento dei processi La gestione della struttura aziendale 3
  • 4. LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI “...è il ripensamento di fondo e il ridisegno radicale dei processi aziendali finalizzato a realizzare importanti miglioramenti nei parametri critici delle prestazioni, come i costi, la qualità, il servizio e la rapidità 4
  • 5. LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI ripensamento di fondo indica l’obiettivo di ripartire con l’analisi da zero senza ricondursi necessariamente al preesistente, ma concentrandosi su ciò che l’azienda vuole e come lo vuole fare, a prescindere da come lo ha sempre fatto Ripensare il processo senza alcun assunto precostituito Ignorare l’attuale configurazione di processo Pensare alla performance desiderata 5
  • 6. LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI ridisegno radicale il BPR non comporta piccoli cambiamenti, ma l’invenzione di un nuovo modo di lavorare, riprogettare le attività da zero per ottenere dei miglioramenti importanti. Risalire alle cause e agire sulle leve fondamentali Reinventare, non limitarsi a migliorare 6
  • 7. LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI importanti miglioramenti i miglioramenti pretesi non devono essere marginali ma importanti al fine di ottenere un salto qualitativo nell’efficienza dello svolgimento dei processi aziendali Non accontentarsi di miglioramenti dell’ordine del 10% Cercare salti di prestazione 7
  • 8. LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITA’ DI BUSINESS INDIVIDUAZIONE DEI PROCESSI PRIMARI DETERMINANTI INDIVIDUAZIONE DEI TARGET DI PROCESSO PROGETTAZIONE DELLE VISION DI PROCESSO DESCRIZIONE DEL NUOVO FLUSSO PIANO DI AZIONE REALIZZAZIONE 8
  • 9. LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI Esempio del processo -gestione ordini- PRIMA Ufficio posta Direzione Vendite Tecnico Amministrazio Magazzino e Collaudo ricambi ricambi ricambi ne spediz. Ricezione ordine fax Smistamento Analisi disponibilità Preparazione ordine caric SI Richiesta num Completamento ordine caric si Benestare caric Stampa buono prelievo Smistamento buono prelievo Prelievo materiale Richiesta collaudo Collaudo materiali Prepar doc per spedizione Imballo materiale Preparazione do per fatturazione Fatturazione Spedizione materiale 9
  • 10. LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI Esempio del processo -gestione ordini- DOPO Ufficio posta Direzione Vendite Tecnico Amministrazio Magazzino e Collaudo ricambi ricambi ricambi ne spediz. Ricezione ordine fax Analisi disponibilità Preparazione ordine caric SI Richiesta num Stampa buono prelievo Smistamento buono prelievo Prelievo materiale Collaudo materiali Prepar doc per spedizione Imballo materiale Fatturazione Spedizione materiale 10
  • 11. LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI La definizione delle priorità viene fatta attraverso attività di benchmarking Esempio di individuazione delle priorità OBIETTIVO Riduzione dei tempi di consegna del 30% PROCESSI PRIORITARI Approvvigionamento Produzione Consegne Gestione ordini Target Tempo di Tempo di Tempo di Tempo di approvvigionamento produzione consegna esecuzione -20% -30% -10% -30 VINCOLI Costo totale del progetto: ridotto del 15% rispetto all’attuale 11
  • 12. LA PROGETTAZIONE DELLA VISION La progettazione richiede un approccio creativo, non esiste un metodo strutturato; si deve avere presente il punto di vista del cliente del processo: Si fa riferimento a: Principi organizzativi generali Principi organizzativi di processo 12
  • 13. PRINCIPI ORGANIZZATIVI Organizzazione per processi: priorità ai processi primari processi di supporto in logica “pull” (al servizio dei primari individuazione delle responsabilità di processo decentramento operativo (ai piu’ bassi livelli possibili) dei processi di supporto Ad es la manutenzione va tolta dal percorso critico e realizzata con logiche di prevenzione e di manutenzione, quando la macchina e inutilizzata. 13
  • 14. PRINCIPI ORGANIZZATIVI Organizzazione snella: appiattimento della struttura ( riduzione dei livelli gerarchici accorciamento della struttura (riduzione del frazionamento orizzontale lungo il processo ampliamento delle responsabilità 14
  • 15. PRINCIPI ORGANIZZATIVI L’organizzazione snella permette di ridurre la carta, facilitare i controlli, eliminare trasferimenti e attese, eliminare autorizzazioni e focalizzarsi sui bisogni del cliente Indicatori di riferimento Best practice Piccola azienda Grande azienda Nr livelli gestionali 2-3 5-7 Ampiezza di controllo 4-10 10-30 (Nr di persone coordinate) 15
  • 16. PRINCIPI ORGANIZZATIVI Micro-organizzazione: arricchimento delle mansioni (ricostruzione della globalità operativa) allargamento delle mansioni (lungo il processo) flessibilità/fungibilità dei ruoli lungo il processo eliminazione delle attività senza valore aggiunto lavoro di gruppo 16
  • 17. PRINCIPI ORGANIZZATIVI Cultura manageriale: priorità gestionale ai flussi/processi responsabilità globali di flusso deleghe operative e decisionali livelli di autorità coerenti con i livelli di responsabilità imprenditività 17
  • 18. PRINCIPI SPECIFICI DI PROCESSO Sono principi specifici per ogni processo: ad es PRODUZIONE APPROVVIGIONAMENTO lean production comakership management della qualità totale Codesign manutenzione produttiva totale Supply chain management sistema just in time direzione per politiche Il management visivo la gestione dello spreco 18
  • 19. PRINCIPI SPECIFICI DI PROCESSO Es di scheda di riferimento per il processo di approvvigionamento Principi organizzativi Principi strategici Indicatori di Target specifici specifici riferimento Gruppi di acquisto  Comakership Giorni di ritardo Flessibilizzazione  Integrazione dei forniture delle mansioni fornitori Lead time Sistemi di  electronic data forniture incentivazione integration Costi delle globale  gestione scorte forniture  programmi di miglioramento comuni  Riduzione del numero dei fornitori  Marketing d’acquisto  Valutazione a costi globali  Free pass/autoceertificazione  Ordini quadro 19
  • 20. PRINCIPI SPECIFICI DI PROCESSO Ci sono alcuni principi validi per tutti i processi. Riduzione del frazionamento di processo Velocizzazione di processi decisionali Mettere le attività in parallelo anziché in sequenza differenziazione dei flussi nei processi (trattare con regole diverse casistiche di minore importanza 20
  • 21. IL PIANO DI AZIONE Il piano di azione deve fare riferimento ai gap attuali rispetto al flusso desiderato e definire cosa, chi, quanto, quando, come 21
  • 22. IL PIANO DI AZIONE Es di sviluppo di un piano di azione formazione mirata Sviluppo capacità personali Allargamento mansioni Arricchimento mansioni Adeguamento Ridisegno ruoli organizzativo Definizione dei ruoli Ridisegno percorso carriere Acquisto nuovo software Sistemi gestionali Formazione al personale Coinvolgimento fornitori 22
  • 23. L’INTERVENTO MODALITA’ DI LAVORO DEI GRUPPI COMITATO DI COMITATO DI PROGETTO PROGETTO •Viene assegnato formalmente dalla direzione mediante •Responsabile del progetto apposita scheda •Mette a disposizione le risorse necessarie •Imposta ed esegue le attività di comunicazione RI •Imposta e controlla il piano di progetto PROGETTAZIONE -Individua e definisce i ”processi prioritari" -Fissa gli obiettivi di tempo e e i target •Compone i gruppi di riprogettazione Titolo diagramma SOLUZIONE NO Direzione Presentazione al Comitato Amministrazione Commerciale Servizi •Viene fatta frontalmente SI dai gruppi al Comitato di Progetto APPLICAZIONE •Sono gruppi di lavoro “temporanei” (si chiudono con il raggiungimento degli Resp Resp obiettivi assegnati) processo processo •Affrontano le criticità loro assegnati secondo una metodologia definita •Sono composti da un min. di 3-4 ad un max di 6-7 persone •Sono guidati da un Leader che: -Coordina il lavoro del gruppo Gruppi di riprogettazione -Garantisce il rispetto della metodologia e dei tempi 23
  • 24. LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI Direzione per politiche Gestione per processi gestione giorno per giorno 24
  • 25. LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI La gestione operativa del processo viene fatta per ottenere miglioramenti sostanziali senza modificare significativamente la struttura organizzativa. Ci sono 4 principi i processi come catene fornitori-clienti l’allineamento continuo ai bisogni dei clienti la necessità di mantenere sotto controllo le prestazioni interventi guidati dalle priorità 25
  • 26. LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI Ci sono 4 interventi possibili: RIPROGETTAZIONE DEL PROCESSO Sono processi ad alto impatto con qualità della prestazione insufficiente. Si usa una metodologia simile al BPR oppure l’analisi del valore MIGLIORAMENTO DRASTICO Sono processi a impatto non trascurabile con qualità della prestazione insufficiente. Si puo’ intervenire con interventi sulla tecnologia di processo o con metodologie di miglioramento MIGLIORAMENTO CONTINUO Sono processi a impatto importante con qualità della prestazione adeguata. Si puo’ intervenire con interventi a piccoli passi attraverso il coinvolgimento diffuso e la gestione day to day MANTENIMENTO Sono processi a modesto impatto con qualità della prestazione soddisfacente. Vengono presidiati con routine o gestioni day to day 26
  • 27. LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI Identificare il ORIENTAMENTO processo prioritario AL PROCESSO Identificare le finalità Identificare i clienti, i bisogni ORIENTAMENTO le aspettative AL CLIENTE Identificare gli indicatori di qualità Stabilire gli obiettivi e i limiti di controllo ORIENTAMENTO AL CONTROLLO Definire il sistema di controllo DI PROCESSO Implementare il sistema di controllo Non ORIENTAMENTO ok Verificare i risultato AL ok MIGLIORAMENTO Attuare contromisure standardizzare Trasferire ad tramite cicli PDCA altro ente Verificare i risultato 27
  • 28. LA GESTIONE OPERATIVA DEI PROCESSI Circoli di qualità Manutenzione Motivazione Ispezioni Competenze Conservazione dei dati Suggerimenti 5 s Comunicazioni tecnologia Eliminazione degli sprechi Premi e ricompense Attrezzature Persone Software Hardware input output trasformazione materiali metodi 5s Metodi di ispezione Volumi Layout delle macchine Gestione delle anomalie Sicurezza Scorte Manuali qualità Standard Procedure 28 aggiornamento
  • 29. LE 5 S i giapponesi hanno codificato un metodo in cinque passi per la gestione routinaria dei processi. Seiri separare gli oggetti necessari da quelli non necessari e scartare gli ultimi Seiton sistemare gli oggetti rimasti in modo ordinato Seiso tenere pulite le macchine e l’ambiente Seiketsu routinizzare i tre passi precedenti Shitsuke impegnarsi a stabilire e migliorare gli standard per i passi precedenti 29
  • 30. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO MIGLIORAMENTO VUOL DIRE ... MIGLIORAMENTO VUOL DIRE ... fare meglio le cose che si fanno oggi fare meglio le cose che si fanno oggi per fare meglio bisogna Saper identificare Utilizzare esperienze Utilizzare esperienze Saper identificare i iproblemi eecompetenze del competenze del problemi personale personale Lavorare Saper imparare Saper imparare Lavorare in gruppo dagli errori dagli errori in gruppo Utilizzare metodologie Utilizzare metodologie eestrumenti del strumenti del 30 problem solving problem solving
  • 31. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO PER FARE MIGLIORAMENTO OCCORRE INDIVIDUARE PROBLEMI IL PROBLEMA E’ UNA OPPORTUNITA’ DI CRESCITA LA DIFFICOLTA’ ACCOMUNA, NON DIVIDE SI QUANTIFICA IL PROBLEMA CON DATI OBIETTIVI RICERCA DEL PERCHE’, NON DI CHI E’ STATO SOLUZIONI DAL BASSO VERSO L’ALTO ATTUAZIONE CONDIVISA DEI RIMEDI PROCEDURE DI REGOLAZIONE FORMAZIONE ED ISTRUZIONE COINVOLGIMENTO DI TUTTI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI E MANTENIMENTO DEI RISULTATI 31
  • 32. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO CAMBIAMENTO INNOVAZIONE MIGLIORAMENTO STRUMENTI DI AZIONE 1 2 3 4 TOT A B C TOT RACCOLTA DATI ANALISI DI PARETO BRAINSTORMING PROBLEMA DIAGRAMMA CAUSA - EFFETTO 32
  • 33. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO P. D. C. A. la metodologia del “pdca” rappresenta l’approccio scientifico alla risoluzione dei problemi. essa è una tecnica di applicazione universale, in quanto consente di affrontare in maniera rigorosa e sistematica qualsiasi attivita’ il termine “ p d c a” deriva dalle iniziali delle quattro fasi in cui è possibile suddividere il processo di risoluzione dei problemi, detto anche “problem solving”, ossia: •P = PLAN •D = DO •C = CHECK •A = ACT 33
  • 34. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO IL CICLO DI SOLUZIONE DEI PROBLEMI 1 2 3 4 TOT IDENTIFICARE ESAMINARE LA A B IL SITUAZIONE E C PROBLEMA LA SUA STORIA TOT RACCOLTA DATI ANALISI DI PARETO IDENTIFICARE GLI ISTOGRAMMA ELEMENTI CARATTER- ISTICI DEL PROBLEMA PROBLEMA CARTA DI CONTROLLO DIAGRAMMA RICERCARE LE X CAUSA - EFFETTO CAUSE PIU’ IMPORTANTI R STUDIARE LA SOLUZIONE METTERLA IN OPERA DIAGRAMMA DI CORRELAZIONE CONTROLLARE I RISULTATI SI STANDARDIZZARE LA 34 SOLUZIONE
  • 35. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO PROBLEMA RACCOGLIERE CAPIRE LA I DATI STRUTTURA 35 30 25 ELABORARE I 20 Series2 Series1 15 10 DATI PARETO 5 0 TROVARE EVIDENZIARE LE CAUSE I PUNTI CRITICI PROPOSTE DI 35 MIGLIORAMENTO
  • 36. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO IL P.D.C.A. ED IL MIGLIORAMENTO CONTINUO A P C D A P C D A P C D A P C MIGLIORAMENTO D MANTENIMENTO IL P.D.C.A. E IL PROCESSO DI INNOVAZIONE A P C D 36
  • 37. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO LE FASI DEL P.D.C.A.: IL PLAN IDENTIFICARE I POSSIBILI TEMI SELEZIONARE IL TEMA DEFINIRE GLI OBIETTIVI PLAN OSSERVARE E DOCUMENTARE LA SITUAZIONE ATTUALE ANALIZZARE LA SITUAZIONE ATTUALE IDENTIFICARE LE POSSIBILI CAUSE DETERMINARE LE CAUSE REALI DETERMINARE LE CONTROMISURE CORRETTIVE 37
  • 38. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO LE FASI DEL P.D.C.A.: IL DO DO ADDESTRARE PER UN’ADEGUATA COMPRENSIONE E FAMILIARIZZA- ZIONE CON LE CONTROMISURE DEFINITIVE ESEGUIRE LE CONTROMISURE COME RICHIESTO VERIFICARE CHE LE CONTROMISU- RE SIANO APPLICATE COME SPECIFICATO REGISTRARE IL LAVORO SVOLTO ED I RISULTATI OTTENUTI 38
  • 39. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO LE FASI DEL P.D.C.A.: IL CHECK STABILIRE I CRITERI ED I CHECK PARAMETRI DA VERIFICARE ESEGUIRE LA VERIFICA, OSSER- VARE I DATI E REGISTRARLI CON LE OPPORTUNE ELABORA- ZIONI CONFRONTARE I RISULTATI CON LA SITUAZIONE INIZIALE E GLI OBIETTIVI PREFISSATI (FARE ATTENZIONE A QUALSIASI DIFFERENZA RILEVATA) VALUTARE SE I RISULTATI E GLI OBIETTIVI PREFISSATI SONO STATI RAGGIUNTI 39
  • 40. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO ACTION LE FASI DEL P.D.C.A.: ACTION SE L’OBIETTIVO E’ STATO SE L’OBIETTIVO NON E’ STATO RAGGIUNTO RAGGIUNTO NON MODIFICARE LA SITUAZIO- DEFINIRE GLI ASPETTI ED I CRI- NE E STANDARDIZZARE LE TERI DI ANALISI PER RICERCARE CONTROMISURE DI MODIFICA LE CAUSE DELL’INSUCCESSO APPLICATE ESTENDERE LA COMPRENSIONE IDENTIFICARE ATTRAVERSO ED ADDESTRARE IL PERSONALE L’ANALISI LE CAUSE DELL’INSUCCESSO VERIFICARE SE LE CONTROMI- SURE STANDARDIZZATE SONO CONFERMARE LE NUOVE CAUSE EFFICACI ED APPLICATE IDENTIFICATE E VERIFICARE CHE CORRETTAMENTE NON SIA STATA OMESSA NES- SUNA ULTERIORE CAUSA CONTINUARE AD OPERARE COME STABILITO DEFINIRE LE NUOVE AZIONI CORRETTIVE 40
  • 41. I RUOLI NEL MIGLIORAMENTO CONTINUO 41
  • 42. IL MIGLIORAMENTO CONTINUO IL MIGLIORAMENTO PUO’ ESSERE: STRATEGICO OPERATIVO LA DIREZIONE DEFINISCE DEI TEMI DI IL MIGLIORAMENTO NASCE DALLA MIGLIORAMENTO E NOMINA DEI RISPOSTA AI PROBLEMI QUOTIDIANI GRUPPI DI LAVORO 42
  • 43. IL KAIZEN COSTING Il Kaizen costing è legato a un sistema di obiettivi. Ad esempio, si assegna un obiettivo di costo annuale a ciascun reparto produttivo. Ogni reparto ha un costo base predeterminato, uguale al costo effettivo dell'anno precedente. Tutti i sistemi di riduzione dei costi utilizzano questa base come punto di partenza. L’obiettivo di riduzione di costo riguarda tutti i costi variabili e permette di ottenere riduzioni relative a materiali, componenti, manodopera etc, 43
  • 44. IL KAIZEN COSTING La focalizzazione è sui costi che non generano utilità: non conformità di prodotto attività ripetute errori resi dai clienti scarti e ritocchi nel corso della produzione; identificazione dei guasti e relative riparazioni; modificazioni tecniche; documenti da compilare e ri-compilare costi risultanti dall'esistenza di scorte supplementari rese necessarie per porre rimedio a rendimenti scarsi, o a pezzi potenzialmente difettosi o a lotti respinti; nuove ispezioni e nuove prove conseguenti alla scoperta di un elemento difettoso; declassamento (certi prodotti di qualità insufficiente sono classificati di seconda qualità e venduti a prezzi ridotti); funzionamenti reiterati dei computer; 44
  • 45. IL KAIZEN COSTING Supponiamo di considerare un’azienda che ha programmato un fabbisogno di manodopera diretta come da tabella seguente: • COSTO • ORE • COSTO • PRODOTTI • COSTOTOTALE ORARIO MANODOPERA UNITARIO • 2 0 • 4 • 8 0 • 1.100 • 88.800 Il metodo Kaizen potrebbe programmare: • MESE • COSTO • ORE • COSTO • COSTOTOTALE ORARIO MANODOPERA UNITARIO • gennaio • 2 0 • 4 • 8 0 • 88.800 • Febbraio • 2 0 • 3,9 • 7 8 • 85.800 • Marzo • 2 0 • 3,9 • 7 8 • 85.800 • Aprile • 2 0 • 3,8 • 7 6 • 83.600 • maggio • 2 0 • 3,8 • 7 6 • 83.600 • Giugno • 2 0 • 3,7 • 7 4 • 81.400 • Luglio • 2 0 • 3,7 • 7 4 • 81.400 45