L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Nel 2012 giungerà alle sue massime conseguenze la crisi iniziata nel 2007 e che ora estende i suoi riflessi al debito sovrano europeo. Il ruolo delle banche, dei derivati finanziari, degli stati e degli organismo sovranazionali.
Il mostro di Fi-Renzi.
Prima della chiusura feriale, avevamo lasciato questo Blog con il post dall’emblematico titolo “Matteo il cantastorie”. Oggi, al rientro, ritroviamo le solite renzianate nell’intervista pubblicata ieri da “Il Sole 24 Ore”.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Nel 2012 giungerà alle sue massime conseguenze la crisi iniziata nel 2007 e che ora estende i suoi riflessi al debito sovrano europeo. Il ruolo delle banche, dei derivati finanziari, degli stati e degli organismo sovranazionali.
Il mostro di Fi-Renzi.
Prima della chiusura feriale, avevamo lasciato questo Blog con il post dall’emblematico titolo “Matteo il cantastorie”. Oggi, al rientro, ritroviamo le solite renzianate nell’intervista pubblicata ieri da “Il Sole 24 Ore”.
Mia traduzione dell'articolo "Wait and hope" - Un addio britannico all'Unione Europea sarebbe costoso per le banche mondiali. Meglio non preoccuparsi in anticipo - pubblicato nella sezione "Finance and economics" di "The Economist" del 28 maggio 2016.
Bari - Trend settimanale dei mercati. Cede posizioni la moneta di eurolandia nei confronti del biglietto a stelle e strisce. Prosegue la corsa dei prezzi dei prodotti energetici in flessione l'indice del comparto azionario
Una volta tanto siamo d’accordo con il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, quando per l’Europa dice: “No a chi propone vecchie politiche”. Quando promuove, cioè, un totale cambio di linea rispetto all’appiattimento colpevole, negli anni della crisi, delle istituzioni europee in generale, e della Commissione di Barroso in particolare, rispetto a un’Unione a trazione tedesca, che tanti guai ha portato non solo alla moneta unica e all’idea di Europa in sé, ma anche e soprattutto a quei paesi che via via sono stati al centro delle ondate di speculazione finanziaria.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Bari - Prosegue la corsa dell'euro nei confronti del dollaro. A quota 1,1842 ha realizzato un incremento del 6 per cento da inizio anno.
Tra le materie prime spicca il trend positivo del rame.
In ribasso il mercato azionario
Bari - Partenza sprint per i mercati finanziari.
Il dollaro si è rafforzato sulla moneta di eurolandia. L'indice delle materie prime ha avuto un incremento soprattutto per il rialzo dei prodotti energetici.
Il mercato azionario è cresciuto in media di 3 punti percentuali con in vetta il mercato del Regno Unito.
Le start up innovative nel nostro Paese sono 11.983 con un incremento settimanale di 68 nuove aziende tecnologiche.
Bari - Settimana di rialzo per il comparto azionario e delle materie prime. Si rafforza euro sul dollaro. Incremento di 7 start up innovative nel registro nazionale delle start up
Mia traduzione dell'articolo "Wait and hope" - Un addio britannico all'Unione Europea sarebbe costoso per le banche mondiali. Meglio non preoccuparsi in anticipo - pubblicato nella sezione "Finance and economics" di "The Economist" del 28 maggio 2016.
Bari - Trend settimanale dei mercati. Cede posizioni la moneta di eurolandia nei confronti del biglietto a stelle e strisce. Prosegue la corsa dei prezzi dei prodotti energetici in flessione l'indice del comparto azionario
Una volta tanto siamo d’accordo con il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, quando per l’Europa dice: “No a chi propone vecchie politiche”. Quando promuove, cioè, un totale cambio di linea rispetto all’appiattimento colpevole, negli anni della crisi, delle istituzioni europee in generale, e della Commissione di Barroso in particolare, rispetto a un’Unione a trazione tedesca, che tanti guai ha portato non solo alla moneta unica e all’idea di Europa in sé, ma anche e soprattutto a quei paesi che via via sono stati al centro delle ondate di speculazione finanziaria.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
Bari - Prosegue la corsa dell'euro nei confronti del dollaro. A quota 1,1842 ha realizzato un incremento del 6 per cento da inizio anno.
Tra le materie prime spicca il trend positivo del rame.
In ribasso il mercato azionario
Bari - Partenza sprint per i mercati finanziari.
Il dollaro si è rafforzato sulla moneta di eurolandia. L'indice delle materie prime ha avuto un incremento soprattutto per il rialzo dei prodotti energetici.
Il mercato azionario è cresciuto in media di 3 punti percentuali con in vetta il mercato del Regno Unito.
Le start up innovative nel nostro Paese sono 11.983 con un incremento settimanale di 68 nuove aziende tecnologiche.
Bari - Settimana di rialzo per il comparto azionario e delle materie prime. Si rafforza euro sul dollaro. Incremento di 7 start up innovative nel registro nazionale delle start up
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
il baratro nel quale continua a precipitare la Calabria, sottoposta ad un commissariamento “modello ergastolo”, fine pena mai: la valutazione sintetica LEA di 125 è poco più della metà del 222 conseguito dalle due Regioni migliori (Veneto e Toscana). Un risultato negativo confermato anche dai dati, sperimentali, del nuovo sistema NSG: la regione è ultima per l’”area ospedaliera” ed è l’unica con i risultati “rossi” in tutte le tre aree monitorate.
Quasi a rendere, quindi, naturale ritornare a Totò e alla domanda posta al vigile milanese: "noi vorremmo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?". In realtà, i calabresi che subiscono questa situazione sanno bene dove andare: 53.866 sono andati a farsi curare altrove nel corso del 2019, con una spesa di 222 milioni di euro. Altre perdite a bilancio, che pagheremo tutti, o altri servizi sottratti ai calabresi, come si legge nell’affresco impietoso sulla “non sanità” calabrese tratteggiato dai giudici costituzionali in una recente sentenza, già presentata su questo giornale.
Nel mio libro Endgame, scritto con il mio co-autore Jonathan Tepper, ho dedicato un capitolo ai problemi che la Spagna stava affrontando. Era per noi evidente, mentre scrivevamo alla fine del 2010, che per la Spagna non era davvero facile trovare una via d\'uscita. Alla fine, sarebbe arrivato un fiume di miseria e lacrime.
Che cosa ci può attendere dalla folle politica monetaria che la Fed sta mettendo in atto, dando essenzialmente fondi illimitati alle banche europee? Che cosa stanno vedendo che noi non conosciamo? E\' tutto questo un precursore dell\'ulteriore allentamento monetario della riunione straordinaria del FOMC della prossima settimana, che è stata esteso da Bernanke ad una sessione di due giorni? Possiamo chiamarla "Operation Twist?" O forse "Twist and Shout?"
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
Leconomia ai tempi_del_coronavirus-intervista_a_leconomia_ai_tempi_del_corona...IrinaBouros
Qual è a suo avviso il principale problema economico che ci troveremo di fronte a causa di questa crisi?
Il principale problema economico nel breve termine sarà un calo drammatico nella produzione. Stiamo osservando un calo della produzione economica annuale del 30-40 per cento per molti Paesi industrializzati. Sono dimensioni che non abbiamo mai vissuto prima e non c’è da sorprendersi che le industrie chiudano. Se l’industria non produce, il livello di debito del settore privato aumenterà e il debito del settore pubblico salirà a un livello insostenibile, a meno che non mettiamo in atto una sorta di grande piano di cancellazione del debito, o monetizzazione a livello macro, a livello micro. Mario Draghi parlava di un deleveraging (una riduzione della leva finanziaria, ndr) del settore privato che è estremamente importante. Anche il settore pubblico potrebbe farlo, se però viene supportato dalla Banca Centrale, in modo da poterne uscire con un modo molto diverso di pensare la politica economica rispetto a come abbiamo fatto in passato, con le norme sul deficit al 3%. Tutto questo non è più possibile, non solo per quest’anno, non può continuare a causa di questa crisi e delle precedenti crisi irrisolte. Ho sempre sostenuto che la crisi dell’Eurozona non è mai stata correttamente risolta: abbiamo imposto l’austerità, ma non ha aiutato.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
E\’ facile classificare il deficit come qualcosa che c\’è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\’occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\’economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
Nel 2013, in altro contesto, usavo questa slide all'interno di una presentazione più ampia. Citavo Whatsapp, Grom e Cruciani come esempi di aziende di grande successo che, in campi diversi, non avevano inventato nulla: lo avevano semplicemente ripensato. Alcuni mesi dopo Whatsapp venne venduta a Facebook, oggi è stata la volta di Grom con Unilever. Cruciani, ti stiamo aspettando.
1. Finiscono le vacanze e l'Italia si ritrova
non è una novità, la seconda sì. Si deve tornare infatti
molti di quelli che stanno leggendo questa
per ricordarselo. In questi giorni la carta stampata e le televisioni ne stanno parlando a sufficienza,
spendendosi in diagnosi e prognosi interessanti ma inutili, per cui non sommerò anche le mie analisi, tra l'altro
senza dubbio molto meno autorevoli.
La mia riflessione di oggi sarà molto più pratica perché
tutti i giorni (sempre meno, altrimenti
per raggiungerle.
Giova ricordare alcuni dati, indubbiamente
regolarmente da tre anni, i tassi di interesse non sono mai stati così bassi dalla nascita dell'euro, e lo spread
ormai da tempo è rientrato verso i suoi livelli stor
aggiornare alcuni record, due su tutti:
supera abbondantemente il 40%), sommando a questi una capacità produttiva (PIL) negativa o prossima allo
zero.
Quanto durerà ancora questo ossimoro
Avevo già parlato dell’Italia nel n. 22 di M
perché in Italia ci viviamo, ci vivono i nostri clienti,
Paese trascurato dalla maggior parte degli operatori
molto meno da parte di quegli stessi client
territorio italiano, 2) perché l’Italia ha u
mondiale, che i problemi seri che la riguardassero finirebbero
Vero, siamo in buona compagnia perché
deflazione ad esempio), e da tutte le parti è un
problemi; ma essere male accompagnati o sperare che qualcuno intervenga
non ci esime dal fare la nostra parte come hanno fatto, e bene, altri Paesi che stavano peggio di noi poco tempo
fa (Irlanda, Spagna e Portogallo, ad esempio).
Il nostro Presidente del Consiglio, simpatie o antipatie a parte, rico
in banca bloccati (i parametri e i vincoli europei impediscono nuove spese), che non può aumentare
ulteriormente le entrate (le tasse sono già oltre ogni limite accettabile) e che se anche risparmiasse qualco
più - cosa alquanto ardua per le spese quotidiane cui non può rinunciare
creditori (obbligo del pareggio di bilancio nel 2015). Come dar
resta che frugare per tutta la casa cercando monetine disseminate nei cassetti e, con un po' di fortuna, qualche
biglietto da dieci o venti euro dimenticato nelle tasche, riuscendo così a campare ancora qualche
qualche settimana. Certo, senza risolvere il problema.
Numero 36 del 1° settembre 2014
Che autunno farà ?
a braccetto con due losche figure: recessione e deflazione. Se la prima
al 1959 per ricordare prezzi in calo nel
newsletter nemmeno erano nati, e alcuni
sti nostro paese:
lo erano da troppo poco
ciò che importa a noi, e agli italiani che fanno la spesa
che deflazione sarebbe), sono le vie d'uscita possibili e
la strada da fare
cordare emblematici. Da un lato il mercato azionario italiano cres
cresce
storici, oscillando intorno ai 150 punti. Dall'altro continuiamo ad
quello del debito pubblico e quello della disoccupazione (che nei giovani
di natura economico-finanziaria ? Proverò a dare una risposta dopo.
M€M del gennaio scorso, e torno a farlo per almeno du
ci sono le loro aziende e le loro attività,
gior del settore quando consigliano investimenti finanziari, lo è
clienti che hanno parte importante dei loro patrimoni
talia un peso così rilevante a livello europeo, e quindi indirettamente a livello
inevitabilmente per toccare tutti
l’Europa nel suo insieme non se la passa bene (non siamo gli unici in
continuo guardare alla BCE come se fosse
; togliendoci le castagne dal fuoco
Aiutati che il ciel t’aiuta, si dice spesso …
ricorda molto quel padre di famiglia
- se lo vedrebbe sequestrato dai
da mangiare ai figli e pagare le bollette ? Non gli
Marcello Agnello
ici, due ragioni: 1)
e per quanto sia un
anno complessivi sul
tutti.
la soluzione di tutti i
E qui iniziano le grane.
rda con i conti
qualcosa in
giorno, forse
2. Se quel padre di famiglia, sapendo di ave
di terreni) non decide di fare cassa vendendo qualcosa,
debito famigliare non ce la farà mai a sopravvivere, pur se dotato di buona volo
proprio stile di vita. Scelta dolorosa, anche psicologica, ma senza alternative.
La caccia disperata al risparmio, la cosiddetta
in bocca. Finché si ragiona sui flussi, cioè sul deficit, l'Italia non uscirà mai dall
quale sta sprofondando. E’ solo aggredendo lo stock di debito
risorse importanti, ridurne il gravame
farlo non spetta a me dirlo: ci sono diverse proposte
quella che Paolo Panerai, Direttore ed Editore di
l’associazione L’Italia c’è (sul web si trova
Le riforme strutturali, anche le più importanti,
si taglia, o si affonda: l’Economist in questi giorni ha dato il là nella copertina del suo giornale
barchetta europea. Draghi in coda a togliere affannosam
Hollande, in mezzo a loro il ragazzino Renzi, c
Palazzo Chigi. Va bene tutto, anche l’ironia, ma a molti
carretto passava e quell’uomo gridava gelati
già finiti … Inquietante, ma vero.
Se in Italia accade che il pm che ha condannato a morte Enzo
capitare che il nostro Paese si riprenda
concesso dai mercati e dalla speculazione è quasi finito.
Numero 36 del 1° settembre 2014
avere alcune proprietà immobiliari (un paio di case, qua
qualche garage, un po'
generando liquidità aggiuntiva e a
abbattendo il suo
n volontà nel cercare di rivedere
ntà il
a spending review, non può che partorire t
e topolini con pochi soldini
dalla melma in cui
a si trova e nella
accumulato in decenni
to che si possono generare
, complessivo e conseguentemente il peso degli interessi da pagare.
eso Come
che da mesi e anni circolano. P
Milano Finanza, da più di due anni
Personalmente faccio mia
ha lanciato tramite
tutto). Ma poco importa una o l’altra. La sola strada è quella.
turali, fino a oggi solo annunciate, sono necessarie ma non sufficienti.
n affannosamente l’acqua imbarcata, in testa
col gelato in mano. Quest’ultimo ha risposto offrendo gelati a
ironia, è venuta in mente quella canzone di Lucio Battisti:
uomo … Ricordate le parole successive ? al 21 del mese
Tortora si scusi,
il ruolo che gli compete sullo scenario europeo e mondiale.
E gli ossimori non esistono, nemmeno quelli finanziari.
Marcello Agnello
altra. O
raffigurando la
Fraulein Angela e Poldo
ultimo il
i nostri soldi erano
dopo 30 anni, può perfino
Il tempo