Nel mio libro Endgame, scritto con il mio co-autore Jonathan Tepper, ho dedicato un capitolo ai problemi che la Spagna stava affrontando. Era per noi evidente, mentre scrivevamo alla fine del 2010, che per la Spagna non era davvero facile trovare una via d\'uscita. Alla fine, sarebbe arrivato un fiume di miseria e lacrime.
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Questa settimana, ho fermamente l\'intenzione di scrivere qualcosa di diverso sull\'Europa, ai problemi che affliggono non solo l\'Europa, ma anche a ciò che sarà un ostacolo alla crescita mondiale; l\'Europa sta attraversando ciò che può essere definito il suo continuo e doloroso aggiustamento, come conseguenza nell\'aver cercato di adottare una moneta unica.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
Questo lavoro è fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'università di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
L\'Europa è di nuovo al centro della scena. Alle conferenze e alle riunioni e nelle conversazioni private, è il tema del momento. Questa settimana ho pensato molto all\'Europa e al suo possibile impatto, così, ancora una volta ci addentriamo in quella che è una situazione in continua evoluzione. Questa volta, guardiamo ai possibili impatti sui mercati, e dobbiamo nuovamente riflettere su queste domande, "Stiamo tornando al 2008?" e "Ci sarà nuova Lehman nel nostro futuro?".
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Questa settimana, ho fermamente l\'intenzione di scrivere qualcosa di diverso sull\'Europa, ai problemi che affliggono non solo l\'Europa, ma anche a ciò che sarà un ostacolo alla crescita mondiale; l\'Europa sta attraversando ciò che può essere definito il suo continuo e doloroso aggiustamento, come conseguenza nell\'aver cercato di adottare una moneta unica.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
L\'Europa rimane al centro dei mercati, ed è giusto così. Ma il quadro non è così chiaro come si vorrebbe. Diversi analisti tendono a dire che se solo questo problema potesse essere risolto, allora tutto questo avrebbe fine. Purtroppo, non è solo un problema ma sono tre che devono essere risolti, e nessuno di loro è semplice.
Economia Italiana: Un confronto per le elezioniricciolina85
Questo lavoro è fatto da un gruppo di ragazzi in master di economia all'università di Londra.
Consiste in un'analisi dell'economia italiana e di come gli ultimi governi abbiano operato sotto questo aspetto.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
Come si fa a confrontare la crisi finanziaria di un paese con quella di un altro? Il Fondo Monetario Internazionale ha cercato di fare proprio questo, scatenando di conseguenza un dibattito piuttosto acceso negli ambienti economici. E mentre oggi vedremo le loro analisi, il punto chiave è che i modelli economici utilizzati per guidare la politica monetaria e fiscale non stanno funzionando come succedeva invece in passato.
Este trabalho foi realizado pelos acadêmicos do curso de Ciência Ambiental da Universidade Federal Fluminense, na unidade curricular Crítica Consciência e Cidadania Socioambiental I, ministrada pela profª Patrícia Almeida Ashley. Na tentativa de adquirir informações sobre alguns bairros com relação aos diversos aspectos que interferem na governança local. A proposta do Projeto Estudo de Qualidade Urbana, além de estudar a qualidade urbana do bairro, foi promover aos discentes a experiência de desenvolver um projeto em grupo. Os discentes analisaram os bairros sobre condições ambientais, sociais, econômicas e institucionais para a qualidade urbana. Essas condições foram analisadas através de fontes primárias e secundárias.
Com a realização deste projeto, os alunos perceberam a importância de se pensar em todas as áreas da sociedade ao se falar em QUALIDADE URBANA.
Para divulgação do que foi realizado pelos alunos, os trabalhos foram consolidados e apresentados neste relatório.
RECEPTORES DE IGF INSULIN-LIKE GROWTH FACTOR E CRESCIMENTO ESTATURALVan Der Häägen Brazil
IGF-1 e IGF-2 são regulados por uma família de proteínas conhecidas como as proteínas de ligação do fator IGF. Estas proteínas ajudam a modular a ação do IGF em formas complexas, que envolvem a inibição da ação do IGF, impedindo a ligação ao receptor de IGF-1, bem como, possivelmente, promoção da ação do IGF através do auxílio na entrega ao receptor e aumentar a semi-vida do IGF
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
E\' facile classificare il deficit come qualcosa che c\'è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\'occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\'economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
Come si fa a confrontare la crisi finanziaria di un paese con quella di un altro? Il Fondo Monetario Internazionale ha cercato di fare proprio questo, scatenando di conseguenza un dibattito piuttosto acceso negli ambienti economici. E mentre oggi vedremo le loro analisi, il punto chiave è che i modelli economici utilizzati per guidare la politica monetaria e fiscale non stanno funzionando come succedeva invece in passato.
Este trabalho foi realizado pelos acadêmicos do curso de Ciência Ambiental da Universidade Federal Fluminense, na unidade curricular Crítica Consciência e Cidadania Socioambiental I, ministrada pela profª Patrícia Almeida Ashley. Na tentativa de adquirir informações sobre alguns bairros com relação aos diversos aspectos que interferem na governança local. A proposta do Projeto Estudo de Qualidade Urbana, além de estudar a qualidade urbana do bairro, foi promover aos discentes a experiência de desenvolver um projeto em grupo. Os discentes analisaram os bairros sobre condições ambientais, sociais, econômicas e institucionais para a qualidade urbana. Essas condições foram analisadas através de fontes primárias e secundárias.
Com a realização deste projeto, os alunos perceberam a importância de se pensar em todas as áreas da sociedade ao se falar em QUALIDADE URBANA.
Para divulgação do que foi realizado pelos alunos, os trabalhos foram consolidados e apresentados neste relatório.
RECEPTORES DE IGF INSULIN-LIKE GROWTH FACTOR E CRESCIMENTO ESTATURALVan Der Häägen Brazil
IGF-1 e IGF-2 são regulados por uma família de proteínas conhecidas como as proteínas de ligação do fator IGF. Estas proteínas ajudam a modular a ação do IGF em formas complexas, que envolvem a inibição da ação do IGF, impedindo a ligação ao receptor de IGF-1, bem como, possivelmente, promoção da ação do IGF através do auxílio na entrega ao receptor e aumentar a semi-vida do IGF
Dossier de Recortes Periodísticos de la Monografía de Alejandra Pérez, elaborada como trabajo final para la cátedra Teorías de la Comunicación del Profesorado en Lengua y Literatura de la Facultad de Humanidades, Artes y Ciencias Sociales de la UADER (Sede Paraná).
ISEG // Talkfest 2015 // MOCHE Vs MEO SudoestePedro Garcia
I was on of the invited speakers at Talkfest 2015, my presentation was about the impact of the online strategy of MOCHE Vs MEO Sudoeste Festival and how to produce content and value for the brand in the online channels.
Talkfest – Forum about the future of music festivals in Portugal promotes annually the discussion/ reflection about the state of the art of music festivals in Portugal and Internationally
See more at: http://talkfest.eu
Che cosa ci può attendere dalla folle politica monetaria che la Fed sta mettendo in atto, dando essenzialmente fondi illimitati alle banche europee? Che cosa stanno vedendo che noi non conosciamo? E\' tutto questo un precursore dell\'ulteriore allentamento monetario della riunione straordinaria del FOMC della prossima settimana, che è stata esteso da Bernanke ad una sessione di due giorni? Possiamo chiamarla "Operation Twist?" O forse "Twist and Shout?"
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
I leader europei hanno lanciato il progetto dell\'euro nel secolo scorso come un esperimento, per vedere se la speranza politica avrebbe potuto diventare realtà economica. Quello che hanno fatto è stato quello di creare uno dei più disfunzionali sistemi economici che ci sia mai stato nella storia. E le distorsioni inerenti a tale sistema stanno incrementando un disfunzionale ordine sociale. Oggi guardiamo ad alcuni eventi piuttosto recenti ed inquietanti, che esprimono gli effettivi costi di tale esperimento. Che tipo di "terapia" sarà necessaria per curare la famiglia disfunzionale, nella quale si è trasformata l\'Europa?
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
E\’ facile classificare il deficit come qualcosa che c\’è sempre stato. I Chicken Littles non ci dicono che il deficit è in calo da decenni? Il Giappone sembra essere in grado di affrontare ampi disavanzi e noi non siamo in alcun modo vicini al loro livello di indebitamento. Non è la "Malattia giapponese" il peggior risultato a cui stiamo guardando - è solo una lenta crescita mondiale che, anche se frustrante, non è catastrofica? E alcuni hanno chiesto deficit ancora più grandi per stimolare la crescita economica e l\’occupazione, rifacendosi a periodi in cui il governo aveva effettivamente dei disavanzi e l\’economia sembrava rispondere positivamente riprendendo ancora una volta a crescere.
Leconomia ai tempi_del_coronavirus-intervista_a_leconomia_ai_tempi_del_corona...IrinaBouros
Qual è a suo avviso il principale problema economico che ci troveremo di fronte a causa di questa crisi?
Il principale problema economico nel breve termine sarà un calo drammatico nella produzione. Stiamo osservando un calo della produzione economica annuale del 30-40 per cento per molti Paesi industrializzati. Sono dimensioni che non abbiamo mai vissuto prima e non c’è da sorprendersi che le industrie chiudano. Se l’industria non produce, il livello di debito del settore privato aumenterà e il debito del settore pubblico salirà a un livello insostenibile, a meno che non mettiamo in atto una sorta di grande piano di cancellazione del debito, o monetizzazione a livello macro, a livello micro. Mario Draghi parlava di un deleveraging (una riduzione della leva finanziaria, ndr) del settore privato che è estremamente importante. Anche il settore pubblico potrebbe farlo, se però viene supportato dalla Banca Centrale, in modo da poterne uscire con un modo molto diverso di pensare la politica economica rispetto a come abbiamo fatto in passato, con le norme sul deficit al 3%. Tutto questo non è più possibile, non solo per quest’anno, non può continuare a causa di questa crisi e delle precedenti crisi irrisolte. Ho sempre sostenuto che la crisi dell’Eurozona non è mai stata correttamente risolta: abbiamo imposto l’austerità, ma non ha aiutato.
Angela Merkel sta guidando la richiesta di un cambiamento delle regole, una revisione del trattato fondamentale che lega l\'Unione europea. Ma è allo tempo stesso troppo e troppo tardi? Il mercato ci suggerisce che il tempo sta davvero per scadere, e così vedremo le probabili conseguenze.
Il mostro di Fi-Renzi.
Prima della chiusura feriale, avevamo lasciato questo Blog con il post dall’emblematico titolo “Matteo il cantastorie”. Oggi, al rientro, ritroviamo le solite renzianate nell’intervista pubblicata ieri da “Il Sole 24 Ore”.
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
Ringrazio vivamente per la splendida organizzazione ed ospitalità e per l'immersione sensoriale nell'alta fedeltà d'eccellenza "Hi-FI Natali", "Sandro Romani" di Monsummano Terme per la qualità del cibo, "Valentina Carmignani" per l'intervento sull'evoluzione e l'approccio al mercato immobiliare e per l'alta professionalità del barman "Alessio Cintelli"
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
Questa settimana, il PMI della Cina si è attestato a malapena sopra il 50 ed è chiaramente in calo rispetto all'anno scorso. Nonostante quello che si legge la crescita economica della Cina sta rallentando, il che non è positivo per i metalli e per i prodotti legati alle materie prime (diverse da quelle considerate "soft" come i cereali, il bestiame, ecc.). GaveKal sostiene che la caduta dei prezzi delle materie prime che abbiamo visto negli ultimi tempi, forse è di natura strutturale. Eppure le obbligazioni salgono, l'oro cresce, le azioni salgono. (Chiaramente il mercato non ha ascoltato questa mattina il mio amico Nouriel Roubini, Dr. Doom, infatti dopo il suo intervento nessuno in questa conferenza ora può chiamarmi pessimista. Anche se lui preferisce il termine realistico..) Apparentemente tutto sta levitando.
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Iniziamo questa settimana con una domanda semplice. L'inflazione è una cosa buona o cattiva? Rispondete rapidamente. Mi dispiace, la vostra risposta è sbagliata. O meglio non possiamo sapere se la vostra risposta è giusta o sbagliata, perché non siamo sicuri che cosa si intende dire con la domanda. Possiamo pensare che sia una cosa buona, ma non possiamo esserne sicuri perché la parola inflazione ha significati diversi, a seconda delle persone che si trovano in luoghi e tempi diversi. Infatti, anche delle stesse persone nello stesso luogo e alla medesima ora non riescono ad accordarsi su una definizione precisa.
Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.
Previsioni per il 2013: insostenibilità e transizioneHoro Capital
Mentre ci stiamo accingendo ad iniziare un nuovo anno, ci stiamo di nuovo inserendo nel rito della previsione per il prossimo anno. Quest'anno voglio guardare un po' più in la rispetto ad un singolo anno, questo al fine di riflettere in modo più approfondito sui cambiamenti che stanno per accadere nel mondo sviluppato. Stiamo andando tutti in contro a dei cambiamenti nel nuovo contesto economico (ed è quello che ci darà il benvenuto). La transizione porterà sia crisi che perdite per coloro che si impantaneranno nel sistema attuale che deve evolversi o crollare, ma anche delle opportunità per coloro che vedono la necessità di un cambiamento e desiderano cogliere dei vantaggi dall'evoluzione in corso.
"Per ogni problema complesso c'è una risposta chiara, semplice e sbagliata".
H. L. Mencken
Forse la domanda che mi viene maggiormente posta è: "Cosa ne pensi dell'oro?" Anche se spesso ho scritto dei brevi commenti sul metallo giallo, non riesco a ricordare l'ultima volta che ho dedicato un intera lettera al tema dell'oro.
Picco del petrolio o picco dell'energia. una soluzione ottimaleHoro Capital
Un tema costante di questa lettera è il fatto che gli elementi che la compongono possono sembrare da lontano disgiunti gli uni dagli altri, ma in realtà sono collegati tra di loro con il tema principale. Se si protende da un lato sembra si possa creare una reazione che porti a delle conclusioni improbabili. Oggi esploriamo la connessione tra il disavanzo di bilancio e la politica energetica.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
Formazione del Capitale e Fiscal CliffHoro Capital
Nell\'attuale contesto economico spesso ci si lamenta in merito alla volatilità e all\'incertezza, ma c\'è una cosa della quale credo che possiamo essere abbastanza certi: le tasse stanno crescendo.
La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro.
Ho spesso detto che non considero l\'oro un investimento ma piuttosto un assicurazione. Ma la domanda è un assicurazione contro che cosa? Mentre parlavo a quel pubblico dei loro problemi concreti, mi sono reso conto che l\'oro è l\'assicurazione della banca centrale.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
La guerra per la Spagna
di John Mauldin | 14 aprile 2012 - Anno 3 - Numero 15
In questo numero:
La guerra per la Spagna
La Spagna è sempre più "esausta"
"Noi non siamo la Grecia"
La nuova forza lavoro
Un piccolo problema con le mie scarpe di camoscio blu
Sono seriamente intenzionato questa settimana ad ignorare la Spagna. Veramente, l'ho
fatto davvero. Avevo già programmato la mia lettera in tutto e per tutto, ma poi alcune
notizie hanno attirato la mia attenzione, e più riflettevo su di loro, più mi rendevo conto che
la mossa fatta dalla BCE per procrastinare il problema di almeno un anno, ossia la recente
politica del LTRO da un trilione di euro, sta invece consumando i suoi effetti molto più
velocemente di quanto il presidente della Bce, Draghi, avesse in mente quando ha
lanciato l'operazione. Dobbiamo fare semplicemente attenzione a ciò che la Spagna ha
fatto questa settimana, che con mia grande sorpresa, sembra essere sfuggita
all'attenzione dei media più importanti. Quale potrà essere considerato un punto di non
ritorno, dai futuri storici, quando sarà analizzato questo periodo. Poi aggiungeremo alcuni
dettagli sulla situazione occupazionale degli Stati Uniti, a partire da alcuni dati piuttosto
scioccanti. Quello che vedremo è che per la maggior parte delle persone negli Stati Uniti il
livello occupazionale non è aumentato, anche se l'occupazione complessiva è aumentata
di 2 milioni di posti di lavoro dalla fine della recessione del 2009. E ci sono altri elementi
interessanti. Davvero stiamo per vedere scomparire 2 miliardi di posti di lavoro nei
prossimi 30 anni?
La guerra per la Spagna
Nel mio libro Endgame, scritto con il mio co-autore Jonathan Tepper, ho dedicato un
capitolo ai problemi che la Spagna stava affrontando. Era per noi evidente, mentre
scrivevamo alla fine del 2010, che per la Spagna non era davvero facile trovare una via
d'uscita. Alla fine, sarebbe arrivato un fiume di miseria e lacrime. Tepper in realtà è
cresciuto in un centro di riabilitazione dalla droga a Madrid, così i suoi migliori amici sono
stati ragazzi recuperati dalla droga. (Per la cronaca, ha scritto una storia affascinante sulla
sua vita precedente e sta cercando un editore.) Il suo spagnolo è dunque impeccabile, e lo
ha usato per richiedere delle informazioni sui programmi di austerity spagnoli. Fino al
giorno in cui il governo ha fatto un elenco di cinque persone, compreso il nostro Jonathan,
denominato i "I nemici della Spagna", nel quale puntualmente si consigliava che queste
persone non dovevano essere interpellate o invitate a nessun evento.
Come si è visto, il vero nemico era il governo precedente. Lo sapevamo (e lo abbiamo
scritto) che la situazione era peggiore rispetto ai dati pubblicati, ma fino a quando il nuovo
governo non è salito al potere e ha cominciato a rivelare la vera condizione del paese, non
avevamo idea della dimensione del problema. Il governo precedente aveva falsato i dati.
Finora, sembra che ci siano riusciti senza l'aiuto di Goldman Sachs (!)
In una decina di giorni avrò un'analisi dettagliata da fornirvi su tutto questo per gentile
2. concessione di alcuni amici, ma ora cerchiamo comunque di commentare alcuni dei punti
più salienti. Il vero rapporto debito pubblico/ PIL spagnolo non è del 60% ma è molto più
vicino al 90%, e forse ancora di più quando si contano le varie e diverse garanzie del
governo federale sui debiti delle amministrazioni locali, la maggior parte dei quali
semplicemente non saranno pagati. Le banche spagnole sono miseramente sott'acqua, e
tutto ciò con svalutazioni mark to market sui debiti che non raggiungono nemmeno la metà
di quello che in realtà dovrebbero essere. Se il mercato immobiliare spagnolo dovesse
scendere tanto quanto è accaduto con la bolla immobiliare negli Stati Uniti (e lo farà, e
forse anche di più), le valutazioni scenderanno del 50%. Il livello di cementificazione è
stato spettacolare, con una casa costruita per ogni persona come se la popolazione
continuasse a crescere. Sappiamo che la disoccupazione è del 23%, con la
disoccupazione giovanile oltre il 50%. Ecc, ecc. Potremmo dilungarci per 50 pagine (che è
quello che io farò) descrivendo la terribile angoscia che c'è in Spagna.
E tutto questo ci porta a questa settimana. E' stato solo poche settimane fa, che la
maggior parte noi ed anche il tuo umile analista, pensava che la BCE aveva acquistato un
po' di tempo con il suo "shock and awe" da un 1 trilione di euro (LTRO). Un sacco di
analisi dicevano che ci sarebbe stato almeno un anno, per poter mettere in atto i
programmi per affrontare la crisi in arrivo.
Tuttavia ora potremmo esserci rapidamente avvicinati al Bang! momento in cui i mercati
semplicemente si rifiutano di credere nella potenza di fuoco di qualsiasi entità governativa.
E' successo con la Grecia e in tutte le crisi passate del debito. Le cose vanno più o meno
lisce fino a quando, come Ken Rogoff e Carmen Reinhart hanno ben descritto in This Time
is Different, ci svegliamo una mattina per scoprire che Mr. Market ha apparentemente
perso ogni interesse nel finanziare un paese ad un livello di tassi di interesse
credibilmente sostenibile. Quando i tassi di interesse sono arrivati al 15% in Grecia, anche
i politici europei dovettero capire che aritmeticamente la Grecia non aveva alcuna
speranza di ripagare il suo debito.
Quando i tassi sono saliti lo scorso anno a quasi il 7% per l'Italia e al 6% per la Spagna,
prima che la BCE scatenasse la politica della monetizzazione, questi due paesi si stavano
avvicinando ai limiti della sostenibilità. I tassi sono scesi quando la BCE ha acquistato
direttamente o a progettato l'acquisto delle obbligazioni dei due paesi. Ma ora l'effetto
LTRO sembra averli portati fuori controllo; ieri i tassi di interesse per le obbligazioni
decennali spagnole sono saliti di nuovo al 5,99%. C'è in programma una grande asta per
le obbligazioni spagnole decennali la prossima settimana, alla quale il mercato sta
chiaramente guardando con un po' di preoccupazione. Nel frattempo, i tassi di interesse
italiani non stanno aumentando, il che dimostra che l'ansia è ora chiaramente orientata
sulla Spagna.
(Quello che segue ora è un mix di fatti, come li ho letti uniti a dei miei commenti. Devo
ammettere che potrei aver aggiunto delle informazioni in più rispetto a quanto ho letto,
poiché alle 3 del mattino incomincio a soffrire di strabismo,il che è anche giustificato. C'è
comunque una notevole quantità di informazioni che mi indicano che non sono
completamente fuori strada …)
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
John Mauldin per il mercato Europeo.
3. Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
mercato Italiano.
Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it
La Spagna è sempre più "esausta"
Mi sono imbattuto in questa prelibatezza su typicallyspanish.com e le mie antenne si sono
drizzate. Il punto chiave è il secondo paragrafo. (Hacienda è il nome del ministero delle
finanze spagnolo, anche conosciuto come la Agencia Estatal de Administración
Tributaria.)
"La Spagna ha totalizzato nel 2011 in Europa, la maggior perdita di numero di lavoratori
autonomi. Un lavoratore autonomo su due era spagnolo. Sette lavoratori autonomi su dieci
in Spagna non hanno persone alle proprie dipendenze. Nel 2011 l'Europa ha perso un
totale di 203,200 lavoratori autonomi, lo 0,6% in meno rispetto al 2010.
"Dopo la notizia che le transazioni commerciali in contanti oltre i 2500 € sono state vietate,
la Hacienda ha detto che non multerà nessuno che ammetterà di aver effettuato
pagamenti superiori ai 2500 € nel corso dei tre mesi precedenti. Questo limite sui contanti
è parte del piano governativo anti-frode che è stato approvato oggi, Venerdì. Gli spagnoli
che hanno un conto corrente bancario al di fuori del paese, ora devono obbligatoriamente
informare la Hacienda. Il governo spera che le sue misure anti-frode porteranno 8.171
milioni € nelle casse dello stato."
I miei concittadini americani diranno a se stessi, "E allora? Dobbiamo dichiarare i nostri
conti bancari esteri, e le operazioni in contanti di importo elevato vengono registrate". Ma
caro lettore, questo è molto diverso. Questa per la Spagna è nuova legge sul controllo
valutario e i campanelli d'allarme stanno suonando in tutta l'Europa.
Prima di tutto, si noti che la Grecia non ha mai tentato di imporre ai suoi cittadini di
segnalare le operazioni in contanti o di elencare i depositi in valuta estera. Questo rivela la
profonda disperazione del nuovo governo spagnolo. Il governo ha le spalle contro il muro.
Loro sanno che non riusciranno a raccogliere le tasse di cui hanno bisogno, ma stanno
cercando comunque di dimostrare al resto d'Europa (leggasi Germania) che stanno
facendo tutto il possibile.
Mercoledì, il ministro degli interni spagnolo ha introdotto nuove misure per contrastare i
complotti che utilizzano il metodo della "guerriglia urbana" per incitare le proteste. E i
giornali locali continuano a riportare le parole degli economisti, i quali sottolineano che gli
sforzi per soddisfare le richieste di austerità tedesca serviranno solo a far peggiorare
l'economia, ed inoltre il governo non sta prendendo in considerazione l'opposizione dei
sindacati. "La Germania è il problema". Mi duole dire questo (ma lo è veramente), questo
già lo stavamo scrivendo, non molto tempo fa, in merito alla Grecia. Stiamo assistendo a
delle dimostrazioni, che tendono a sfociare in sommosse.
In secondo luogo, passiamo in rassegna quello che ho scritto un mese fa. Ho notato che il
denaro proveniente dall'LTRO è stato utilizzato dalle banche spagnole per comprare il
debito governativo spagnolo (e le banche italiane stavano facendo lo stesso con il debito
del governo italiano, ecc.) L'intenzione era quella di aiutare in particolare i due paesi e in
4. generale l'Europa, finanziando i loro debiti e consentire allo stesso tempo alle banche di
rafforzare il proprio capitale. Ma questo porterà alla conseguenza non voluta di facilitare la
rottura della zona euro, in quanto aiuta a tenere il debito spagnolo e italiano nei libri
contabili delle banche tedesche e francesi.
L'unica ragione per la Germania e la Francia di voler curare la Grecia, nasceva dal fatto
che le loro banche avevano così tanto debito greco nei loro bilanci da renderle in molti casi
insolventi. Salvare direttamente le banche sarebbe stato troppo costoso, quindi meglio
(hanno pensato i leader europei) farlo attraverso i fondi di salvataggio creati con garanzie
da parte dei vari governi (che è un modo per farlo di nascosto con i soldi dei contribuenti)
e della Banca centrale europea. Una crisi è stata evitata e c'è stato un default più o meno
ordinato della Grecia, che chiunque si fosse preso la briga di guardare i suoi conti avrebbe
capito con largo anticipo che sarebbe arrivato.
Un ulteriore nota: il prestito della Banca centrale europea, a favore delle banche spagnole,
è raddoppiato il mese scorso, "rivelando una pericolosa dipendenza da questi
finanziamenti di emergenza, che lo scorso Venerdì hanno scatenato delle turbolenze sui
mercati finanziari." (The Telegraph) E il mercato azionario spagnolo è sotto di circa il 30%
rispetto all'anno scorso.
Così, nello sforzo di fare in modo che tutti paghino le tasse e di fermare la frode fiscale, il
governo spagnolo sta per scoprire quali dei suoi cittadini hanno trasferito i loro soldi al di
fuori della Spagna. E cerchiamo di essere chiari, i soldi sono stati portati fuori dalle banche
della Spagna e del Portogallo (e in certa misura anche dall'Italia), così come sta ancora
facendo oggi la Grecia.
E sarà molto più facile di quanto si possa pensare tenere traccia del il denaro offshore. Ne
sono certo, alcune persone hanno convertito i loro soldi in contanti e poi li hanno trasferiti
fuori dal paese. Altri invece hanno semplicemente trasferito il denaro, lasciando così una
traccia del movimento. Le autorità bancarie spagnole possono facilmente richiedere e
ottenere queste informazioni, e le banche potranno per caso dire di no alle autorità? La
Spagna non riscuote le tasse dai suoi cittadini se questi sono residenti in un paese
straniero (come invece gli Stati Uniti fanno), ma può invece tassare tutti coloro che vivono
in Spagna. E se tu vivi in Spagna e decidi di diversificare il tuo rischio in altri paesi? Non
conosco molto bene il diritto tributario spagnolo, ma devo ragionevolmente supporre che si
sia obbligati a segnalare tutti i redditi, qualunque sia la fonte. (Altrimenti se fosse legale
non segnalare gli investimenti all'estero, non ci sarebbe nessuno che investe con le
banche spagnole, broker e consulenti di investimento e quindi in quel caso tutti vorrebbero
investire al di fuori del paese.)
Permettetemi di azzardare una modesta previsione: penso che vedremo in modo
improvviso, un sostanziale bisogno di denaro contante in alcuni paesi "periferici", in quanto
ora i cittadini non vogliono lasciare alcuna traccia mentre cercano di effettuare l'apertura di
conti bancari esteri. Che cosa tratterrà l'Italia nel fare quello che ha fatto la Spagna? O il
Portogallo? O la Francia? O la Germania?
Vorrei essere chiaro su una cosa. Non sto suggerendo che le persone non dovrebbero
pagare le loro tasse. Se si sceglie di vivere in un paese, si devono pagare le tasse che
vengono richieste. Ciò che la Spagna sta semplicemente cercando di fare è di far si che
tutti i loro cittadini paghino la giusta quantità di tasse. Se si fosse già raggiunto il 100% di
chi rispetta la legge non ci sarebbe necessità, come la Spagna sta facendo, di emanare
5. nuove leggi. E lo stesso vale per gli Stati Uniti. Le nostre sanzioni sono piuttosto dure se
non si pagano le tasse, e probabilmente molto di più, provo ad indovinare, che nella
maggior parte d'Europa. In più di un'occasione ho potuto notare che in Italia, lo sport
nazionale è l'evasione fiscale.
I miei amici mi dicono che in Spagna tantissime transazioni commerciali avvengono per
contanti. Ma questa è anche la situazione negli Stati Uniti e quasi dovunque vado. Ci sono
un sacco di tassisti (ehm) "indipendenti", servizi, ecc. che accettano solo contanti. Forse
dichiarano tutto, ma non mi sono mai preoccupato di chiederglielo. (Quando facevo il
cameriere al college, ho dichiarato tutte le mie mance? Mi veniva richiesto di dichiarare un
importo minimo di reddito per ogni ora lavorata, ma ho dichiarato tutto? Poiché sono
passati 40 anni, ormai posso ammettere di non avere dichiarato pochi dollari qua e là.)
Immagino che ci siano, questo fine settimana, un bel po' di cittadini spagnoli che
probabilmente non dormiranno sonni tranquilli. E ancora più persone, in altri paesi,
saranno irrequieti. Se anche il prossimo mese in Europa, non si verificheranno movimenti
inusuali sui contanti, allora io dovrò fare le mie scuse alle popolazioni periferiche
dell'Europa per aver dubitato sulla loro buona volontà nel pagare le tasse.
Torniamo al punto centrale. La Spagna è troppo grande per fallire e troppo grande per
essere salvata. I mercati obbligazionari stanno chiaramente diventando nervosi, molto
prima di quanto si poteva prevedere. La Spagna sta chiaramente tentando di dimostrare,
che farà tutto quanto in suo potere per cercare di rispettare le nuove regole di austerità
europea. Ma il primo ministro Mariano Rajoy ha avvertito che l'attuale situazione ha creato
"un circolo vizioso che sta strangolando la Spagna".
Rajoy ha pronunciato un discorso molto diretto al Parlamento, sostenendo che era "chiaro
come la luce del giorno" che la Spagna non avrebbe avuto bisogno di un salvataggio in
stile greco. Ma nel riconoscere che il paese sta perdendo la fiducia dei mercati, ha fatto
appello agli altri leader europei nell'essere "attenti con le loro osservazioni" e ricordare che
"quello che è bene per la Spagna è bene anche per gli altri paesi della zona euro." (The
Telegraph di Londra)
Si può verificare la quantità di denaro che la Spagna avrà bisogno di rifinanziare il
prossimo anno ed in contemporanea esaminare la loro capacità finanziaria, e poi
analizzare quanto possa essere aiutata dalla comunità europea anche prendendo in
considerazione le nuove strutture proposte, ed arrivare velocemente alla conclusione che,
se il mercato va in crisi, non ci sono semplicemente abbastanza soldi per salvare la
Spagna!
L'unica possibile soluzione che vedo è che la Banca centrale europea decida di intervenire
con qualche nuovo programma. Il presidente della Bce Mario Draghi ha dimostrato una
forte capacità di elaborare nuove modalità molto creative per procrastinare la situazione.
Dal suo libro dei trucchi, deve trovare i soldi per salvare la Spagna. Come ha sottolineato il
suo collega della banca centrale Ben Bernanke, Mario ha una macchina da stampa. E con
il LTRO ha dimostrato che sa dove si trova e come usarla.
La Bundesbank tedesca sta dicendo nel modo più forte possibile, "QE? Nein! "Ma io conto
solo due voti tedeschi, tra i 23 che compongono il comitato esecutivo della BCE. La
Spagna sta dimostrando, ai suoi fratelli e sorelle europei, che sta facendo tutto il possibile.
E la chiara affermazione è che "Noi non siamo la Grecia". E "Noi abbiamo bisogno del
6. vostro aiuto e lo meritiamo." Ancora ieri, Rajoy ha ancora sottolineato che "ciò che è bene
per la Spagna è bene anche per gli altri paesi della zona euro".
Uno non dovrebbe mai sottovalutare la volontà dei politici, che sono in modo viscerale
impegnati in una certa azione (in questo caso l'unità europea), nello spendere i soldi di
qualcun altro al fine di raggiungere quell'obiettivo. Specialmente se quel denaro è una
tassa nascosta, sotto forma di monetizzazione del debito.
I mercati stanno cercando di capire i tempi della prossima ampia monetizzazione del
debito spagnolo (ed eventualmente di quello italiano?). I tedeschi gridano che questa è
una politica inflazionistica, e per loro probabilmente lo sarà. Ma la maggior parte del resto
d'Europa è nella morsa della deflazione. La Spagna è chiaramente in una classica
trappola di liquidità keynesiana. Questo è ciò che può accadere quando si hanno
economie molto diverse tra loro, che operano però sotto lo stesso regime monetario.
Questa non è semplicemente una crisi bancaria o del debito sovrano, si tratta invece di un
enorme squilibrio commerciale e di grandi differenze nella produttività del lavoro. Lo
squilibrio commerciale tra il sud - Portogallo, Spagna, Italia e Grecia - e il nord (soprattutto
la Germania) deve essere risolto prima che si possa avere una qualsiasi risoluzione della
crisi economica. Questo è un confronto uno contro l'altro, sulla quale sembra che i politici
europei ci abbiano dormito sopra.
Ci sarà il tentativo di creare una sorta di fondo per acquistare il debito spagnolo, ma
sicuramente non sarà sufficiente. E dati gli ultimi movimenti del mercato, potrebbe non
succedere abbastanza in fretta. Non mi sorprenderebbe se la BCE facesse la promessa di
un fondo, come pretesto per agire prima.
E sì, questo abbasserà il valore dell'euro. Dovremo vedere quanto l'Europa è disposta a
spingersi in questo percorso. Molto presto la Grecia farà nuovamente default (sono in una
situazione di depressione e ci sarà un'elezione nazionale ai primi di maggio), il salvataggio
del Portogallo è ancora in corso, e gli irlandesi sono stufi di dover rimborsare i tedeschi, gli
inglesi e i francesi, per effettuare il salvataggio delle loro banche che sono fallite. Pensate
che la fatica dei salvataggi non stia crescendo tra gli elettori europei? Restate sintonizzati
...
Quaderno di Ricerca: Oro e strumenti di investimento
Titolo: L'oro e gli strumenti di investimento (studio a supporto delle scelte di
investimento) http://www.scribd.com/doc/87954550
Estratto: Lo studio costituisce un'utile guida per tutti coloro che desiderano diversificare i
propri investimenti con l'oro. La ricerca esamina Etf/Etc, azioni di società minerarie,
lingotti e monete, fornendo suggerimenti pratici a supporto delle proprie scelte di
investimento.
Pagine: 112
Analisti: Andrea Lawford e Maurizio Mazziero
Edizione: Mazziero Research
Supporto: Pdf inviato mediante mail
Nota: Lo studio è frutto di una ricerca indipendente, gli emittenti di strumenti di
investimento e le aziende menzionate nell'analisi non corrispondono, in nessun modo e a
nessun titolo, finanziamenti o bonus agli autori e alla Mazziero Research.
7. I lettori di Scenari Finanziari possono acquistare la ricerca al prezzo di 69 Euro (iva
compresa) anziché 99 Euro, comprensiva di 3 aggiornamenti trimestrali e un colloquio
telefonico di 30 minuti con uno degli analisti di Mazziero Research - inviando una mail a:
(mmazziero@gmail.com) - e segnalando nella mail di essere un lettore di Scenari
Finanziari.
La nuova forza lavoro
Finirò questa lettera con ciò che avevo intenzione di scrivere in origine e spero di porterla
continuare la prossima settimana. Negli Stati Uniti e in gran parte del mondo sviluppato, il
lavoro e l'occupazione stanno cambiando sotto i nostri occhi. Quando la generazione dei
baby boomers raggiungerà l'età pensionabile e scoprirà che uno non potrà permettersi di
andare in pensione o che non vorrà andare in pensione, a quel punto l'effetto "trickle-
down" per i giovani lavoratori diventerà evidente dai dati.
Vediamo tre grafici (sui quali John Hussman, ha richiamato la nostra attenzione e sui quali
mi ha chiesto di guardare i dettagli). Il primo mostra il livello di occupazione negli Stati Uniti
negli ultimi cinque anni. L'area grigia è il periodo ufficiale di recessione. La crescita
dell'occupazione dalla fine della recessione è stata di solo poche centinaia di migliaia di
posti di lavoro al mese, ma dal momento che l'occupazione è un indicatore lagging, si può
affermare che abbiamo recuperato 4 milioni di posti di lavoro dal minimo toccato alla fine
del 2009 o circa 2 milioni di posti di lavoro dal 3° trimestre del 2009. Dipende tutto da dove
si desidera iniziare il conteggio. Ma siamo ancora sotto di circa 4,5 milioni di posti
dall'inizio della recessione. Questo è stato il più lento "recupero" dalla fine della seconda
guerra mondiale.
Ora guardiamo il grafico successivo. Questo è il livello di occupazione per le persone con
8. un età superiore ai 55 anni. Si noti che questo è continuato ad aumentare per tutto il
periodo della recessione e soprattutto dopo. Le persone sopra i 55 hanno visto il loro
totale innalzamento del livello di occupazione di circa 4 milioni di posti di lavoro dall'inizio
della recessione, e di oltre 3 milioni di posti di lavoro dal terzo trimestre del 2009. In
qualsiasi modo la si guardi, gli over 55 hanno visto il loro livello di posti di lavoro migliorare
rispetto a coloro che sono più giovani. Se si prende come punto di partenza la fine del
terzo trimestre, la generazione Boomer ha visto il numero posti di lavoro crescere a 3
milioni, mentre il totale dei posti di lavoro sono aumentati di soli 2 milioni!
E guardiamo anche l'ultimo grafico prima di cambiare argomento. La settimana scorsa
abbiamo visto negli Stati Uniti, che il tasso di partecipazione (la percentuale della
popolazione che ha un lavoro o che vuole un lavoro) da un decennio a questa parte è in
calo, e soprattutto dopo la fine della recessione. È possibile attribuire una elevata
percentuale dell'apparente diminuzione della disoccupazione, alla caduta del tasso di
partecipazione.
Il grafico successivo rappresenta il tasso di partecipazione delle persone che hanno più di
65 anni. Il loro tasso di partecipazione è in aumento. Il grafico mostra un po' di "rumore",
ma la tendenza è chiara. Nolente o dolente, i lavoratori anziani devono rimanere più a
lungo nel mondo del lavoro. E, data la crescita dell'occupazione piuttosto scarsa, stanno
prendendo i posti di lavoro che normalmente vengono dati ai lavoratori più giovani, e
questo è il motivo per il quale stiamo assistendo, tra questi ultimi, a dei più alti tassi di
disoccupazione. Entreremo nel perché di questo la prossima settimana, ma molto di
questo ha a che fare con le competenze.
9. Un piccolo problema con le mie scarpe di camoscio blu
Il mio programma di viaggio è piuttosto frenetico, e io sarò in giro circa 22 dei prossimi 26
giorni. Solo negli Stati Uniti, e questo è più sopportabile per il mio corpo, ma i viaggi in
aereo hanno perso da lungo tempo l'aspetto romantico. La sicurezza aeroportuale può
prendersi gran parte del divertimento del viaggio, per non parlare del tempo. Oggi mi sono
perso nei miei pensieri, pensando a questa lettera mentre facevo la fila. Sono passato
attraverso il metal detector, come ho fatto centinaia di volte, tirando fuori il portatile,
togliendomi il cappotto e le scarpe, svuotando le tasche, ecc. Solo che questa volta mi ero
dimenticato le scarpe. Così mi sono guardato i piedi. Erano ancora li, le avevo addosso.
E' il momento di premere il pulsante di invio. E' ancora una volta è molto tardi, ma penso di
poter riuscire a dormire un po' di più qui a Frisco, così mi potrò riprendere in modo
regolare. Abbiate una grande settimana.
Il tuo analista che è orgoglioso di far parte della generazione dei Boomer che lavorano,
John Mauldin
John@FrontLineThoughts.com
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