Giovanni Giolitti was the most important Italan Prime Minister in the period 1900-1914. From his name is designed the modern evolution of Italy, who became a modern industrial country
Giovanni Giolitti was the most important Italan Prime Minister in the period 1900-1914. From his name is designed the modern evolution of Italy, who became a modern industrial country
2. Un periodo di pace
Il periodo 1870 – 1914 fu l‟epoca storica in cui la
pace durò più a lungo in Europa occidentale e
Russia a partire dal crollo dell‟impero romano
Questa situazione si verificò grazie allo spostamento
dell‟area di tensione tra le potenze europee ai
margini del continente o fuori di esso
In Europa l‟unica area calda rimase la penisola
balcanica
Fuori d‟Europa Asia e Africa furono oggetto della
competizione imperialistica tra le potenze europee
3. La pace sul continente europeo
Il congresso di Berlino, 1878
4. Le manovre diplomatiche di Bismarck
La Germania di Bismarck diventò lo stato che manovrava
la politica diplomatica per mantenere l‟equilibrio europeo
Obiettivo principale di Bismarck fu il mantenimento
dell‟inoffensività della Francia
La Francia manifestava volontà di rivincita contro la Germania
e la politica di Bismarck voleva evitare che essa trovasse
alleati in Europa per ribaltare la situazione che in quel
momento la vedeva isolata dalle altre grandi potenze
La diplomazia tedesca ottenne questo obiettivo perché:
la Gran Bretagna mantenne la sua politica di non occuparsi
delle questioni in Europa continentale
Russia, Impero austro-ungarico e Italia furono legate da
alleanze alla Germania
6. Il «patto dei tre imperatori»
Nel 1873 Russia, Austria e Germania si unirono nel Patto dei
tre imperatori, un‟alleanza difensiva per mantenere intatti gli
equilibri all‟interno dei singoli contraenti il patto e a livello
internazionale
Questo equilibrio fu messo a repentaglio dalla situazione
nell‟area balcanica, in cui le popolazioni slave si rivoltarono
contro gli ottomani
La Russia decise una guerra contro i turchi per proteggere
le popolazioni slave, di cui si sentiva la custode
La guerra fu vinta dai russi, e determinò una nuova sistemazione
dei rapporti di forza dentro quell‟area: nacquero stati
indipendenti (Serbia, Montenegro, Bulgaria) o territori
autonomi (Bosnia, Erzegovina) che erano legati fortemente alla
Russia
Questo nuovo status quo era ritenuto pericoloso da Austria e
Inghilterra
7. Il congresso di Berlino (1878)
La Germania decise di convocare un congresso tra
le grandi potenze a Berlino nel 1878
Bismarck mediò per costruire un sistema di rapporti
tra gli Stati meno favorevole alla Russia
Serbia e Montenegro rimasero indipendenti, la
Bulgaria ebbe una riduzione della sua estensione,
Bosnia e Erzegovina furono dichiarate autonome sotto
l‟amministrazione temporanea dell‟Impero Austro-
Ungarico
La Gran Bretagna ebbe l‟isola di Cipro, la Francia ottenne
dagli altri stati la possibilità di prendere la Tunisia
9. L’esaurimento del patto dei tre imperatori
Negli anni successivi, il patto dei tre imperatori fu
prima rinnovato (1881), quindi definitivamente
sciolto, quando la tensione tra Russia e Austria-Ungheria
tornò alta a causa della situazione balcanica
Bismarck preferì allora accordarsi separatamente
con l‟Impero Asburgo e con la Russia
In particolare Germania e Russia firmarono un
trattato di contro-assicurazione: la Russia non
avrebbe aiutato la Francia se essa avesse attaccato la
Germania; la Germania non si sarebbe alleata con
l‟Impero Asburgo in caso di conflitto contro la Russia
11. Definizione di potenza e grande potenza
«Potenza» e «grande potenza»
La potenza è uno stato capace di essere soggetto
attivo nella politica internazionale, cioè di assumere
impegni e iniziative autonomamente senza essere condizionato
da legami di subordinazione alla politica di altri stati
Tale condizione è determinata dal fatto la “potenza” abbia una
forza economica e militare o una capacità politica (o
tutti e tre i requisiti) che la renda tale
La “grande potenza” è uno stato che in un periodo
storico abbia un ruolo di controllo e guida in una area
geografica
Tale ruolo dà alla quello stato responsabilità speciali nella
gestione degli affari internazionali (Sabbatucci-Vidotto)
12. Imperialismo
Imperialismo
(termine usato per la prima volta in Francia durante l‟impero di Napoleone III
a indicare i progetti espansionistici dell‟imperatore)
L‟imperialismo fu la tendenza degli Stati europei,
in special modo tra il 1870 e il 1914, a portare
fuori dall‟Europa i propri interessi economici, le
proprie esigenze di difesa, la propria cultura
Le finalità economiche, politiche e ideologiche si
fusero per realizzare una politica di potenza basata
sull‟uso della forza e spesso fine a sé stessa (Sabbatucci-
Vidotto)
13. La strategia imperialistica
La conquista di territori extraeuropei da parte delle grandi
potenze del Vecchio Continente diventò obiettivo politico
primario a partire dalla seconda metà dell‟800
Fino a metà „800 le potenze europee avevano preferito
realizzare una penetrazione commerciale dentro i territori di
Africa e Asia e Oceano Pacifico
Negli ultimi decenni dell‟800, i grandi stati europei cambiarono
strategia e preferirono sottoporre le zone già controllate
commercialmente, e altre zone, sia all‟assoggettamento politico,
sia a uno sfruttamento economico diretto
Nacquero così sia le colonie, aree amministrate direttamente
dai conquistatori, sia i protettorati, zone controllate
indirettamente, che mantenevano, solo formalmente, proprie
leggi e amministrazioni
14. Cause economiche dell’imperialismo
Il cambiamento di strategia ebbe cause di tipo
economico e motivi di natura politico-ideologica
Cause economiche
accaparrarsi materie prime a basso costo (metalli,
fonti energetiche, prodotti agricoli)
ricercare sbocchi commerciali per i prodotti
europei
volontà di investire i capitali finanziari accumulati
nei grandi paesi europei nelle zone extraeuropee
15. Cause politico – ideologiche
dell’imperialismo
Motivazioni politiche e ideologiche
nazionalismo e politica di potenza: volontà di
affermare l‟eccellenza della propria nazione attraverso
conquiste e domini territoriali
razzismo e spirito di missione: l‟idea che l‟Europa
avesse una missione di civilizzazione nei confronti del
mondo non europeo, ritenuto selvaggio e inferiore
sotto ogni aspetto
16. Gli effetti della colonizzazione
I paesi europei impiegarono nella propria espansione coloniale i
mezzi della loro potenza economica e tecnologica
L‟uso della forza per sottomettere le popolazioni indigene fu
la prassi, con chiari eccessi fino alla crudeltà gratuita
Economicamente la conquista coloniale ebbe alcuni effetti
positivi: coltivazione di nuove terre; uso di nuove tecniche
agricole; costruzione di strade, ponti, ferrovie; avviamento di
attività industriali e commerciali
Lo sviluppo economico delle zone colonizzate era funzionale
agli interessi dei paesi conquistatori
Effetti negativi: impoverimento delle zone conquistate,
sfruttamento delle popolazioni, sconvolgimento di
sistemi economici arcaici
Passaggio dalla povertà al sottosviluppo
17. Domini europei in Asia
In Asia i domini europei erano secolari e importanti
L‟Inghilterra controllava: India, Ceylon, Hong Kong
Singapore, più diverse basi commerciali negli Oceani
Indiano e Pacifico
L‟Olanda controllava l‟arcipelago dell‟Indonesia
Il Portogallo dominavano: Macao (Cina), Goa (India) e
l‟isola di Timor (a est)
La Spagna aveva sotto di sé le Filippine
La Russia si stava espandendo in Siberia e Asia centrale
La Francia puntava a conquistare la penisola indocinese
18. Domini europei in Asia entro la metà dell’800
Ru
GB
GB
F Por
Sp
GB
NL
19. Il canale di Suez
L‟espansione verso Oriente fu
incrementata dallo scavo del canale
artificiale di Suez (Egitto), che
mette in comunicazione
Mediterraneo e Mar Rosso
(1869)
Questo canale, che tagliava l‟istmo
fino allora esistente, abbreviò di
molte settimane i collegamenti
navali tra Europa e Asia
La società che controllava il canale
era una compagnia mista tra
Francia e Gran Bretagna
20. Le tre direttrici principali
dell’imperialismo asiatico
Le tre direttrici principali verso cui la penetrazione
europea si mosse furono
l‟India, che la Gran Bretagna decise di rendere proprio
dominio territoriale controllato e amministrato
direttamente
la penisola indocinese, a cui i francesi imposero un
progressivo dominio
l‟Asia centrale e l‟Estremo Oriente, che divennero
territori verso cui la Russia avanzò massicciamente
21. L’India inglese
L‟India fu governata e amministrata dalla
Compagnia delle Indie orientali, società privata
che agiva per conto del governo inglese, dal XVIII
secolo al 1858
Dal 1858 la Gran Bretagna governò il paese
direttamente tramite un suo funzionario, il
vicerè, e l‟India divenne un impero sotto la
regina Vittoria dal 1876
L‟India forniva alla Gran Bretagna thè e cotone
Era un paese diviso in caste, rigidi strati sociali che
il dominio inglese non aveva modificato
Una nazione prevalentemente agricola, molto
povera, in cui l‟esportazione di manufatti di cotone
inglesi distrusse la primitiva, ma fiorente industria
cotoniera locale
La Gran Bretagna promosse l‟assimilazione
dentro l‟esercito e la burocrazia di indiani
fedeli alla corona britannica, che furono
affiancati da funzionari inglesi
22. La penetrazione francese in Indocina
La Francia penetrò in Indocina per emulare
la Gran Bretagna e non lasciarle mano
libera in Estremo Oriente
F La penisola indocinese era divisa in regni, tra cui
Annam (Vietnam), Siam (Thailandia) e
GB
Cambogia, che gravitavano nell‟orbita cinese
F
La Francia nel 1862 usò la persecuzione di
Stato
cuscinetto
missionari che operavano come
motivazione per un intervento militare,
prima in Annam, quindi in Cambogia
F
Negli anni „80 vi fu una guerra tra Francia e
Cina, dopo la quale la conquista dell‟Annam fu
completata
La Gran Bretagna, per equilibrare la situazione
nella zona, occupò il regno di Birmania
La Francia conquistò il Laos
Il Siam fu mantenuto indipendente da
francesi e inglesi perché fungesse da stato-
cuscinetto
23. Tunisia ai francesi, Egitto agli inglesi
I francesi ebbero l‟autorizzazione dal congresso di
Berlino per la conquista della Tunisia, territorio africano
nominalmente sottoposto all‟impero ottomano, ma di
fatto indipendente sotto il bey (governatore)
La Francia, che controllava la vicina Algeria, impose alla Tunisia
un regime di protettorato (1881)
In Egitto si verificò una rivolta guidata dal colonnello Arabì
Pascia, che voleva ridare l‟Egitto ai suoi abitanti.
Le potenze europee la considerarono rischiosa per i loro
interessi concentrati nel canale di Suez
Gli inglesi mandarono in Egitto un proprio corpo di
spedizione che pose fine alla rivolta e mise il paese
sotto il controllo britannico: l‟Egitto rimase formalmente
indipendente, ma in sostanza era una colonia britannica (1882)
24. La spartizione dell’Africa
Re Leopoldo del
Belgio
raffigurato come un
serpente che stritola
un africano, in una
cartolina dell’epoca
26. L’area del bacino del fiume Congo
Il territorio che inizialmente scatenò i conflitti
più duri in Africa fu il bacino del fiume
Congo, nel quale il re del Belgio Leopoldo II
aveva creato una specie di dominio
personale dietro l‟apparenza di una missione
umanitaria chiamata “Associazione
internazionale africana” (anche se lui chiamava
l‟Africa “la mia magnifica torta”)
Le risorse minerarie scoperte nella zona,
regione del Katanga, spinsero Leopoldo a
cercare uno sbocco sull‟Atlantico per potere
sfruttare appieno le miniere
In questa vignetta
satirica, re Leopoldo Tuttavia egli si trovò di fronte l‟opposizione
II del Belgio è del Portogallo, che rivendicava il controllo
posseduto
dal fantasma della della foce del Congo, contigua alla sua colonia
conquista cruenta del dell‟Angola, e della Francia, che si era insediata
Congo mentre
abbraccia sacchi di
nel Gabon e voleva portare avanti la conquista
denaro dell‟area
27. La Conferenza di Berlino, 1884
Bismarck promosse l‟iniziativa di
convocare a Berlino una conferenza
internazionale che partendo dalla
risoluzione della questione del
Congo fissasse le regole per la
spartizione del continente africano
tra le potenze europee
La conferenza riconobbe al re
Leopoldo la sovranità personale sul
territorio che egli controllava e che
venne chiamato Stato libero del
Congo, il quale ottenne anche uno
sbocco sull‟Oceano Atlantico
Esso divenne uno dei territori più
martoriati dallo sfruttamento delle
L’Africa spartita come popolazioni e delle risorse
una torta a Berlino, in
una vignetta satirica dell’epoca
28. Le regole della Conferenza di Berlino
La corsa all’occupazione
La Conferenza stabilì il modo con il quale le diverse potenze
europee potevano spartirsi l‟Africa
Fu adottato il principio detto dell‟occupazione effettiva che
doveva essere notificata da uno Stato agli altri
Lo Stato che avesse reso noto alle altre nazioni di voler
occupare un territorio africano doveva poi
effettivamente procedere con l‟assoggettamento di quel
territorio
Questo principio affrettò la concorrenza dei diversi
stati, che da quel momento si diedero da fare per occupare
territori importanti per motivi economici o strategici
30. La spartizione dell’Africa
La Francia ebbe la possibilità di occupare i territori sulla
riva destra del fiume Congo
La Germania ebbe il protettorato su Togo e
Cameroon
La Gran Bretagna e la Francia si divisero i territori sul
fiume Niger: basso Niger ai britannici (odierna
Nigeria), alto Niger ai francesi
I francesi iniziarono una conquista estremamente
sanguinosa di territori estesissimi, ma in gran parte
desertici, dall‟Atlantico al Sudan, dal Mediterraneo
al fiume Congo
31. Gli inglesi in Africa sud-orientale
Gli inglesi partirono dal basso corso del Niger per avviare la conquista dei
territori in Africa sud-orientale
Il loro obiettivo era la conquista di territori che gli permettessero
il controllo sull‟Oceano Indiano, anche per mettere in sicurezza il
possesso dell‟India
Il grande progetto britannico fu quello di creare un territorio
ininterrotto “dal Capo al Cairo”, che unisse tutte le zone orientali del
continente africano dal Sudafrica all‟Egitto
Tale progetto si interruppe quando i britannici dovettero
accordarsi con la Germania, che occupò la zona del fiume
Tanganika (1890)
I tedeschi ottennero dagli inglesi il riconoscimento dell‟Africa orientale
tedesca e in cambio diedero agli inglesi il controllo dell‟isola di Zanzibar
Soprattutto i britannici ebbero con questo accordo la possibilità di
tenere i tedeschi lontani dall‟alto corso del Nilo, cioè dall‟Egitto
32. L’incidente di Fashoda
L‟avanzata contemporanea degli inglesi
che stavano risalendo il Sudan e dei francesi
che dalla costa atlantica si erano spinti nella
medesima zona determinò un grave scontro
diplomatico-militare
Una colonna dell‟esercito francese occupò la
fortezza di Fashoda, sul Nilo e si trovò nella
stessa area contemporaneamente con un
contingente britannico (1898)
Le truppe dei due paesi rischiarono lo
scontro,che se si fosse verificato avrebbe
determinato conseguenze imprevedibili
per l‟equilibrio tra le potenze europee
La Francia preferì ritirare le sue truppe
La zona in cui si verificò
l’incidente di Fashoda
da Fashoda per evitare un conflitto a cui non
era preparata
I rapporti tra francesi e inglesi andarono da
allora incontro a una notevole distensione
diplomatica
33. Tensione in Sudafrica tra boeri e inglesi
Caso a parte fu lo scontro coloniale tra
inglesi e olandesi che si svolse nella zona
dell‟odierno Sudafrica: un conflitto in Africa
tra europei
I boeri erano i discendenti dei primi
colonizzatori olandesi della zona del
Capo di Buona Speranza
Caduti sotto il dominio inglese all‟epoca
di Napoleone, i boeri si erano trasferiti via
via verso nord (the big trek) e qui avevano
fondato due repubbliche, Orange e
Transvaal
I britannici erano stanziati
Il Transvaal divenne molto appetito quando
nella Colonia del Capo nelle miniere di esso furono scoperti i
e i boeri avevano fondato diamanti (anni „60)
le due repubbliche di Orange
e Transvaal
Senza intervenire direttamente, gli inglesi
lasciarono che i loro coloni, specie la classe
dirigente locale della Colonia del Capo,
attuasse una politica molto aggressiva verso i
boeri
34. Le iniziative di Cecil Rhodes
Leader dell‟iniziativa inglese fu Cecil
Rhodes, ricchissimo produttore di diamanti,
che, grazie alla sua ricchezza, guidò la
conquista di vasti territori nell‟Africa
meridionale, circondando le due
repubbliche olandesi
Quando nel 1885-1886 nelle due
repubbliche fu scoperto anche l‟oro, gli
olandesi cercarono di escludere dallo
sfruttamento delle miniere gli inglesi
che cercarono di emigrare in queste
zone
Vi era anche una differenza culturale tra
boeri e inglesi, soprattutto sul problema
Cecil Rhodes raffigurato
del rapporto con la popolazione
come il grande progettista indigena
della ferrovia dal Capo al Cairo
Era noto per la sua immensa
Gli olandesi mantenevano i nativi in
ingordigia economica una situazione di semischiavitù, che gli
inglesi non approvavano
35. Guerra anglo – boera (1899-1902)
La tensione portò alla guerra, che scoppiò nel
1899, dichiarata dal presidente del Trasnvaal
La guerra durò tre anni e fu particolarmente
sanguinosa, suscitando grande partecipazione
anche in Europa
Nel 1902 gli inglesi ebbero la meglio e
annessero le due repubbliche boere al loro
impero
La resistenza olandese non si fermò, tanto
Coloni boeri in armi che gli inglesi per contenerla attuarono anche
azioni spietate vicine al massacro di massa
Solo nel 1910 nacque l‟Unione Sudafricana,
che aggregava le tre zone autonome di
Orange, Transvaal e Colonia del Capo
Da allora inglesi e olandesi vissero in
accordo, per sfruttare le ricche risorse del
paese, mantendendo segregata la popolazione
Soldati inglesi nella indigena (politica dell‟apartheid)
guerra anglo - boera
37. La Cina alla metà
dell’800
La Cina, nazione più popolosa del mondo già a metà „800 (400 milioni di
persone) era un paese fortemente ripiegato su sé stesso
La massima autorità era l‟imperatore, ma il potere effettivo era nelle mani dei
mandarini, i suoi funzionari, membri delle famiglie nobili di proprietari terrieri
Essi erano i custodi della tradizione in senso negativo: l‟economia e la politica
cinesi erano rigidamente cristallizzati in un equilibrio secolare
Era un paese agricolo, in cui lo stato si occupava della gestione idraulica dei campi
da coltivare
Chiusa diplomaticamente verso il mondo esterno, la Cina aveva rapporti
commerciali con l‟Occidente solo nel porto di Canton, unico luogo in cui agli
occidentali fosse permesso di operare
38. La due guerre dell’oppio,
1839-1841/1856-1860
L‟apertura della Cina al mondo avvenne in modo violento attraverso
la cosiddetta guerra dell‟oppio con la Gran Bretagna
In Cina fumare oppio era proibito,ma questo stupefacente era
importato clandestinamente dall‟ India
La Cina riteneva la Gran Bretagna responsabile di questo traffico,
tanto che nel 1839 un funzionario imperiale fece sequestrare
i carichi di tutte le navi straniere a Canton
La Gran Bretagna aprì un conflitto armato con la Cina, che
si concluse dopo due anni con il trattato di Nanchino
La Cina dovette cedere Hong Kong alla Gran Bretagna per 155
anni (fino al 1997) e aprire quattro porti, tra cui Shangai, ai
commerci occidentali
Un secondo conflitto armato, “seconda guerra dell‟oppio”,
coinvolse Cina, Gran Bretagna e Francia tra 1856 e 1860
La Cina perse di nuovo e fu costretta a aprire porti e vie
fluviali ai mercanti occidentali, e inoltre dovette stabilire
regolari rapporti diplomatici con le potenze europee
39. La sconfitta cinese da parte giapponese
Nel 1894, dopo anni di progressivo decadimento, la
Cina subì una durissima sconfitta militare da parte del
Giappone, che in quel momento si stava proponendo come
nuova potenza del sud-est asiatico
La guerra fu originata dalla volontà giapponese di sostituire la
Cina nel controllo della penisola di Corea
I cinesi persero per terra e per mare, e dovettero cedere
il controllo della Corea, e altri territori tra cui l‟isola di
Formosa (odierna Taiwan)
Questa sconfitta rafforzò i gruppi conservatori cinesi, che
volevano restaurare le tradizioni imperiali e espellere dal paese
tutti gli stranieri
40. La rivolta dei boxer
1899-1901
Questi gruppi ebbero un vero e proprio
braccio armato nella società segreta dei
“Pugni della giustizia e
dell‟armonia”
Questa società detta in Occidente dei
boxer si rese responsabile di violenze
Membri della “Società dei pugni contro simboli,diplomatici e funzionari
della giustizia e dell’armonia”
stranieri in Cina, e ciò scatenò la
reazione di tutti i paesi occidentali,
compresi gli Usa, e del Giappone
La rivolta dei boxer fu soffocata
dalle truppe straniere, riunite nell‟
“alleanza delle otto nazioni” (tra cui
l‟Italia), che giunsero a occupare la
La rivolta dei boxer capitale Pechino
41. La crisi dell’impero cinese
L’affermazione di Sun Yat-sen
La rivolta fallita ebbe l‟effetto di accelerare la
crisi della dinastia regnante, i Manchu
Si produssero le condizioni per l‟emergere di
un movimento democratico e ispirato in
parte agli schemi politici occidentali,
guidato dal medico Sun Yat-sen, che aveva
studiato e vissuto a lungo tra Europa e
Giappone
Sun Yat-sen
Sun Yat-sen fondò prima una lega/società
segreta con un programma di tre”princìpi del
popolo”: indipendenza nazionale,
democrazia rappresentativa, benessere
del popolo
Era sostenuta da intellettuali, ufficiali
dell‟esercito e operai dell‟industria sviluppatasi
soprattutto in grandi città come Shangai
42. La fine dell’impero cinese
La nascita della repubblica e del Kuomindang
Il governo del generale Yuan
Quando nel 1911 il governo imperiale decise di affidare la
gestione delle ferrovie a compagnie straniere, si verificarono
per reazione rivolte popolari e ammutinamenti nell‟esercito
Queste tensioni portarono alla fine della dinastia imperiale dei
Manchu, che fu dichiarata decaduta da un‟assemblea
rivoluzionaria
Quest‟ultima dichiarò Sun Yat-sen, che aveva costituito il
partito Kuomindang (“Partito del popolo), presidente della
repubblica
Le convulsioni politiche cinesi non terminarono qui, in quanto
qualche mese dopo il generale Yuan, che era incaricato dal
governo imperiale di risolvere la situazione militarmente, si
schierò dalla parte dei rivoltosi e fu nominato Presidente della
repubblica
43. La dittatura di Yuan
Le continue lotte civili
Nel 1913 Yuan forzò la mano, ruppe il fragile accordo con
il Kuomindang e impose un suo regime personale
Il Kuomindang fu dichiarato fuorilegge e Sun Yat-sen
fu mandato in esilio
La dittatura di Yuan fu sostenuta dalle potenze
occidentali, in cambio del mantenimento dei loro
interessi economici nel paese
Da quel momento, la Cina fu travagliata da guerre civili
che durarono fino al 1949, quando Mao Zedong
instaurò un regime comunista che dura tuttora
45. Struttura sociopolitica e economica
del Giappone
Il Giappone era un impero costituito da una struttura
sociopolitica e economica feudale, imperniata sull‟agricoltura,
soprattutto risocultura
L‟imperatore, mikado, aveva un‟autorità soprattutto religiosa e un
potere politico simbolico
A guidare il paese era il ceto di feudatari Tokugawa, che occupava
il titolo di shogun, massima autorità militare e massimo funzionario
imperiale, in realtà il vero signore dell‟impero
Lo shogun controllava direttamente una parte
considerevole delle terre del paese, le terre restanti erano
sotto il dominio dei grandi feudatari legati in un rapporto
di vassallaggio allo shogun
Avevano un peso non indifferente anche i samurai, esponenti della
piccola nobiltà, che erano stati il ceto militare del paese, ma nell‟800
erano un gruppo sociale composito: una minoranza era benestante
(soldati, funzionari), ma molti erano in condizioni misere, anche
perché consideravano degradante il lavoro, soprattutto le attività
commerciali
46. Il Giappone costretto ad aprirsi
al mondo occidentale
Il Giappone era come la Cina un paese chiuso
verso l‟esterno, e come la Cina aveva un solo
porto di interscambio con l‟Occidente,
Nagasaki
Gli Stati Uniti interruppero questo
isolamento nel 1854, quando inviarono a
Nagasaki una flotta che chiese, o meglio impose,
allo shogun di aprire i porti e stabilire libere
relazioni commerciali
La pressione delle altre potenze questa volta
europee, Gran Bretagna, Francia e Russia, fu
molto insistente e decisa, tanto che nel 1858 il
Soldati giapponesi Giappone fu costretto a firmare accordi
nel XIX secolo commerciali che aprivano le vie di
scambio del paese a tutti coloro che ne
facessero richiesta
Questi accordi furono chiamati “trattati
ineguali”
47. La restaurazione Meiji
I trattati provocarono in Giappone un cambiamento
politico decisivo
I grandi feudatari, sostenuti dal popolo giapponese che
si sentiva ferito nel suo orgoglio nazionale nel 1868
occuparono con i loro uomini,tra i quali molti
samurai, la città imperiale di Kyoto
Lo shogun fu dichiarato decaduto, e tutto il potere
passò totalmente nelle mani dell‟ imperatore Meiji , il
giovane Mutshuito, anche se in realtà era controllato
da un governo che aveva la sua sede a Tokyo
L’imperatore Il governo era composto soprattutto da samurai:
Mutshuito, intellettuali, funzionari e militari che volevano colmare il
protagonista
della
gap economico, tecnologico e militare che esisteva tra
restaurazione Giappone, potenze europee e Stati Uniti
Meiji Essi decisero di assumere a modello per la
modernizzazione del paese i paesi occidentali più
evoluti
48. L’evoluzione del Giappone
L‟evoluzione del Giappone da società feudale a paese
moderno si compì in pochi decenni
A livello giuridico fu stabilita l‟eguaglianza tra i cittadini, e
aboliti i diritti feudali
A livello istituzionale e sociale fu introdotta l‟istruzione
elementare obbligatoria, la moneta unica, un sistema fiscale
moderno, e fu creato un esercito nazionale sulla base della
leva obbligatoria
I passi avanti più giganteschi furono compiuti dal Giappone nell‟
industria, che si sviluppò grazie agli aiuti dello stato e
all‟ importazione di tecnologia e know-how straniero
Le infrastrutture a loro volta furono create quasi dal nulla:
ferrovie, telegrafo, banche
Questo determinò una crescita prepotente del paese, che tra
1880 e 1900 fu una delle nazioni che si sviluppò maggiormente a
livello mondiale
49. Il significato della
modernizzazione giapponese
Il Giappone realizzò una rivoluzione guidata dalle
classi dirigenti tradizionali
Esse decisero di rinunciare ai loro vecchi diritti e privilegi
ma conservarono la loro posizione di preminenza
sociale
Investirono nell‟agricoltura modernizzata
capitalisticamente, nelle banche, nell‟industria
In questo modo diventarono un‟oligarchia
industriale e finanziaria, dopo essere state
un‟oligarchia feudale e agricola
L‟esperienza storica del Giappone è un caso di
modernizzazione unico nella storia moderna
50. L’imperialismo giapponese/1
la guerra con la Cina per la Corea
Il Giappone era in area asiatica una potenza che voleva
espandere il suo potere e il suo controllo anche nelle zone
vicine, in particolare Corea e Cina settentrionale
La Corea cadde sotto il controllo giapponese dopo una
guerra vinta contro la Cina (1894)
I giapponesi volevano acquisire il controllo sulla zona della
Manciuria, nella quale erano già presenti i russi
Il Giappone era appoggiato nelle sue mire dai
britannici, che volevano spingere la Russia a rimanere
impegnata in Estremo Oriente per tenerla lontana dall‟Asia
centrale
Dopo avere tentato invano di accordarsi con i russi, il
Giappone passò alle vie di fatto e iniziò nel 1904 una
guerra contro i russi
51. L’imperialismo giapponese/2
la guerra russo-giapponese (1904-1905)
La guerra non fu dichiarata, semplicemente
la flotta giapponese bombardò quella
russa sul Mar Giallo, quindi assediò la base
navale di Port Arthur (1904)
Dopo un anno di assedio, Port Arthur cadde
in mano giapponese, e nel frattempo il
Giappone vinse ancora contro i russi questa
volta sulla terraferma
La battaglia di Makden, vittoria dei
Giapponesi sui russi in campo aperto Infine la grande flotta russa, che era arrivata
dopo un viaggio di quasi un anno e mezzo in
Manciuria, fu sbaragliata dai giapponesi
presso l‟isola di Tsushima (1905)
La Russia fu costretta a firmare una pace
decisamente pesante con il Giappone, con la
mediazione statunitense
Il Giappone ottenne la Manciuria
meridionale, parte dell‟ isola di Sakhalin e
ebbe il riconoscimento ufficiale internazionale
Obice usato dai giapponesi del suo protettorato sulla Corea
Durante l’assedio di Port Arthur
53. Il significato della vittoria giapponese
per gli europei
Il significato della guerra russo-giapponese fu
molto importante e scioccante per le grandi
potenze europee
Un paese asiatico riuscì per la prima volta
in epoca moderna a sconfiggere una
grande potenza europea in una guerra
Furono così messe in crisi due convinzioni
radicate in Europa: la supremazia militare e
tecnologica europea e la superiorità della
razza bianca
Inoltre da quel momento l‟Estremo Oriente
diventò una zona chiusa alle spartizioni
imperialistiche europee e invece fu un‟area
di confronto tra due nuovi imperialismi non
europei: giapponese e statunitense
56. L’imperialismo statunitense
Gli Usa vollero partecipare da protagonisti alla divisione
globale iniziata negli anni Settanta
La loro strategia è chiamata “imperialismo informale”, in
quanto puntavano a un colonialismo economico
controllo delle risorse delle zone interessate,
esportazione di merci e capitali in queste zone
rinuncia a un assoggettamento territoriale
L‟approccio statunitense all‟imperialismo era simile al
modo con cui gli Usa avevano conquistato il West,
trasferendo nelle zone da controllare capitali e
apparati militari
L‟imperialismo americano aveva “caratteristiche più industriali
che strettamente finanziarie” (Ortoleva-Revelli)
57. La dottrina di Monroe (1823)
Le zone in cui si diresse l‟imperialismo americano furono
l‟Oceano Pacifico
l‟America Latina, su cui gli Usa ritenevano di possedere un
diritto di penetrazione economica e protettorato politico
L‟America Latina era parte del progetto geopolitico statunitense espresso
dalla dottrina Monroe, enunciata dal Presidente americano Monroe nel
1823
Monroe «teorizzò la netta contrapposizione tra il Vecchio mondo delle
monarchie e il Nuovo mondo delle repubbliche e affermò il principio che
proibiva alle potenze europee di fondare nuove colonie
nell'emisfero occidentale e di intervenire negli affari interni di
nazioni indipendenti del continente americano.
Ebbe come principale obiettivo l'esclusione delle potenze
europee da ogni rivendicazione sulla costa nordoccidentale del
Pacifico (sottratta alle pretese spagnole col trattato Transcontinentale del
1819 ma già popolata da stazioni russe e inglesi), considerata strategica dal
punto di vista commerciale in quanto via nordamericana all'India. Divenne
il principio guida della politica statunitense di protettorato
sull'area centroamericana e caraibica »
(www. pbmstoria.it/dizionario di storia moderna e contemporanea)
58. La guerra ispano – americana (1898)
La guerra contro la Spagna per Cuba fu il
primo momento della politica imperialistica
americana
A Cuba, colonia spagnola, era in atto
contro la madrepatria fin dal 1895 una
rivolta, che aveva dato luogo a una
repressione violenta da parte spagnola
Gli statunitensi spinti dall‟affondamento di
una loro corazzata nel porto di La Habana
aprirono un conflitto contro la Spagna,
sconfitta con una certa facilità, nel 1898
La Spagna dovette
abbandonare Cuba, divenuta repubblica
sotto la tutela americana
cedere Portorico e le Filippine agli Usa
Nel Pacifico gli Usa si erano annessi le isole
Soldati Usa partono Hawaii nel 1898
per la guerra da Tampa, Florida
59. La politica di Theodor Roosvelt,
il big stick
La politica imperialistica americana fu
rafforzata al massimo livello dal
presidente Theodor Roosvelt (salito
al potere nel 1901)
La sua politica fu impostata in funzione
della difesa degli interessi americani a
livello globale
La strategia che adottò alternava
“diplomazia del dollaro” (pressione
economica sui paesi in cui gli Usa
Theodor Roosvelt
volevano espandersi) a politica del big
stick (“grosso bastone”, ovvero
minaccia di interventi militari
verso i paesi entrati nell‟orbita di
interesse statunitense)
60. La questione di Panama
La manifestazione più nota della politica del big stick
si verificò a Panama
Il governo colombiano a cui allora apparteneva la
zona autorizzarono gli Usa a tagliare l‟istmo di
Panama e a realizzare un canale che collegasse
Oceano Pacifico e Mar dei Caraibi
Gli Usa avrebbero potuto gestirlo per cento anni
Nel 1903 il parlamento colombiano revocò
l‟accordo, ma gli Usa organizzarono una
sommossa anticolombiana a Panama e
minacciarono un intervento militare nella
zona
L‟esito di questa azione fu che Panama diventò
Il canale di Panama una repubblica indipendente sotto la tutela
americana
Il canale fu aperto nel 1914 e grazie a esso i due
settori privilegiati dell‟imperialismo americano,
Oceano Pacifico e regione centroamericana, furono
collegati direttamente.
62. Bibliografia
A.M.Banti, L’età contemporanea, Roma-Bari, Laterza, 2008
.
P. Ortoleva-M.Revelli, Storia dell’età contemporanea, Milano.
Bruno Mondadori, 1989
G. Sabbatucci-V.Vidotto, Storia contemporanea
”L‟Ottocento”, Roma-Bari, Laterza, 2002