2. Origini e formazione di Alessandro
• Alessandro era figlio di Filippo II di Macedonia
e Olimpiade
• Nacque nel 356
• Nel 343, il grande filosofo Aristotele divenne
suo precettore e lo rimase fino al 340.
• Aristotele educò Alessandro all’amore per la
cultura greca, in particolare per l’ «Iliade», da
cui trasse il desiderio di gloria e la concezione
eroica della vita
• In seguito Alessandro, anche se giovanissimo,
cominciò a partecipare agli affari politici e alle
battaglie, con ruoli di responsabilità
Aristotele e Alessandro
3. Alessandro diventa re di Macedonia e
egemone in Grecia
• 336: Filippo II morì e Alessandro fu il suo successore in ogni senso
• Eliminò ogni altro pretendente al trono
• Si fece riconoscere dalle pòlis greche le stesse prerogative di suo padre: il controllo
sull’anfizionia di Delfi e la guida della guerra contro la Persia, attraverso la «Lega
ellenica»
• Atene eTebe erano però inquiete e il «Gran re» persiano tentò di corromperle
perché combattessero contro il giovane re macedone
• Alessandro reagì facendo uccidere i capi della fazione antimacedone di Atene e
distruggendo Tebe nel 335, su decisione della lega ellenica
4. La spedizione di Alessandro
contro l’impero persiano
• Alessandro decise di proseguire il progetto di espansione
territoriale di suo padre Flippo, rivolto alla conquista
dell’impero persiano
• Tuttavia presentò alle città greche questa spedizione militare
come punizione degli atti sacrileghi compiuti dai Persiani
durante la seconda guerra contro le polis
• 334: Alessandro diede il via alla sua spedizione in Oriente,
che era pensata come un guerra da combattere più sulla terra
che per mare
• Il re macedone volle che fosse un’impresa memorabile:
infatti si fece seguire anche da storici, geografi, naturalisti e
interpreti, testimoni della sua gloria
• Attraversò con il suo esercito lo stretto dell’Ellesponto e
prima di giungere alla sponda asiatica, lanciò il suo
giavellotto verso la terra ferma: il gesto significava che era
pronto a conquistare le terre persiane.
5.
6. 334 – 333: Granico e Gordio
• Alessandro, giunto in Asia, visitò a Ilio il santuario di Atena
e compì sacrifici sulla tomba di Achille
• Giugno 334: prima battaglia e prima vittoria di
Alessandro a Granico, contro gli eserciti di tre satrapi.
Poche perdite per i macedoni
• Poi il re macedone avanzò lungo le coste dell’Asia Minore e
allontanò i Persiani dalla polis greche. Qui lasciò che le
città greche intasurassero governi democratici
• Si stabilì nei mesi invernali a Gordio, città frigia, dove
avvenne il famoso episodio del «nodo di Gordio», che
legava un occhio nel tempio di Zeus: chi lo avesse sciolto,
avrebbe dominato sull’Asia. Alessandro lo tagliò con un
colpo di spada.
7. Alessandro vince a Isso,
sottomette Fenicia e Egitto
• Novembre 333: a Isso, in Cilicia, battaglia tra i Macedoni e i Persiani.Vittoria
dei Macedoni grazie alla forza della loro cavalleria. Il re persiano Dario III fuggì,
lasciando sua moglie e sua figlia come ostaggi a Alessandro, che acquisì anche un
grande bottino.
• 332: Alessandro avanzò lungo le coste fenicie: alcune città si arresero subito,
altre comeTiro fecero resistenza e subirono un assedio lungo. Il re macedone
conquistò siaTiro, sia Gaza. Morirono migliaia di persone, altre migliaia furono
ridotte in schiavitù
• Dario III si era rifugiato a Babilonia, cercando una resa onorevole attraverso gli
ambasciatori, ma Alessandro rifiutò
• Alessandro giunse in Egitto, dove il satrapo di Menfi gli consegnò la regione
senza combattere e i sacerdoti lo onorarono
• 331: in Egitto, Alessandro fondò Alessandria, nella zona occidentale del delta
del Nilo. La città diventerà uno dei porti più importanti nel mondo antico e un
centro culturale importantissimo.
Isso
Alessandria
8. Vittoria di Gaugamela
e sottomissione del Medio Oriente
• 331: il re macedone dall’Egitto si spostò in Mesopotamia,
oltrepassò i fiumiTigri e Eufrate e a Gaugamela, l’antica
Ninive, a ottobre, sconfisse di nuovo l’esercito persiano
ancora guidato da Dario III
• Dario III fuggì ancora una volta, mentre Alessandro
conquistava Babilonia, Susa, Persepoli e Pasagarde, tutte
le grandi città degli achemenidi
• Il re macedone decise di far valere il diritto delle armi: tutti i
territori conquistati erano di sua proprietà e avrebbero
dovuto versare a lui il tributo che prima era raccolto dal
Gran Re persiano sconfitto. Grazie a questo denaro,
Alessandro poteva mantenere il suo grande esercito,e le
città greche non avrebbero pagato una tassa pesante.
Gaugamela
9. Alessandro in Asia centrale
• Alessandro aveva un piano: diventare il nuovo re dell’Asia al posto di Dario
III. Per fare questo doveva imprigionare o eliminare il Gran Re persiano
• Dario si era rifugiato in Battriana (nell’odiernoAfghanistan), ma il satrapo di
quella regione, di nome Besso lo fece uccidere e si autoproclamò re.
• Alessandro recuperò il corpo di Dario e lo fece seppellire con tutti gli onori,
presentandosi così come il suo erede legittimo
• 330 – 327: Alessandro combattè battaglie durissime e decise di cambiare il
suo esercito: unità più piccole e arruolamento di soldati persiani o nati in quei
luoghi.
• Besso fuggì a nord della Battriana, poi fu tradito dai suoi stessi uomini.
Consegnato al generale di Alessandro,Tolemeo, fu ucciso nel 329
• 327: il re macedone sposò Rossane, figlia del satrapo della Sogdiana ( e
quindi schiava di guerra) e reclutò soldati della zona: in questo modo
Alessandro voleva mostrare che Persiani e Greci potevano costituire un
unico popolo
10. 326, Idaspe: l’ultima vittoria di Alessandro
• Alessandro voleva ampliare il suo dominio fino al
bacino del fiume Indo, per raggiungere di nuovo
la massima estensione che aveva avuto l’impero
persiano sotto Dario I
• Un principe indiano diTassila era minacciato dal
vicino principe Poro, e chiese aiuto al re
macedone che vide la possibilità di portare a
termine il suo progetto di conquiste.
• L’esercito di 120.000 uomini di Alessandro superò il
fiume Indo e giunse fino al suo fiume affluente,
l’Idaspe.
• 326: sull’Idaspe si svolse l’ultima grande
battaglia in campo aperto, guidata da
Alessandro contro Poro. Il suo esercito vinse,
ancora grazie alla cavalleria e alle capacità
strategiche del re nel guidare i suoi uomini
324-323
11. Marcia verso oriente e ritorno
• Il re macedone consigliato da Poro decise di spingersi ancora a est, ma
poi rinunciò a avanzare fino al fiume Gange: forse perché le truppe
erano sfinite dalla fatica o forse perché il territorio in cui l’esercito
alessandrino si trovava era sconosciuto e quindi pericoloso. Il confine
del dominio diAlessandro fu collocato sul fiume Ifasi.
• Durante il viaggio di ritorno, Alessandro fu ferito gravemente in uno
scontro con la tribù dei Malli
• L’esercito del re si divise: la flotta percorse una propria rotta lungo le
coste fino ai fiumiTigri e Eufrate. L’esercito di terra fu diviso a sua volta
in due parti, rientrando verso la Persia verso Nord e verso Sud. L’intero
tragitto di ritorno dell’esercito di Alessandro durò un anno, con
gravi perdite, e giunse a compimento nel 324 a Hormuz.
• Primavera del 324: Alessandro rientrò a Passagarde. Aveva riunito
sotto il suo comando tutto il territorio che un tempo era stato nelle
mani di Ciro il Grande e Dario I.
13. Alessandro organizza il suo potere
• Alessandro dovette organizzare il suo vasto dominio
• In sua assenza gli ex satrapi, i generali e gli alti funzionari del re
macedone che gli aveva affidato il governo dei diversi territori, si erano
impadroniti di quei territori, alcuni formando un proprio esercito
• Alessandro li punì duramente
• Per organizzare il suo regno, Alessandro seguì due strade
• 1. rafforzare il suo potere rendendolo autoritario
• 2 fondere la componente greca-macedone e la componente
persiana del regno
14. I mutamenti voluti da Alessandro
• Una serie di scelte rese ostili al re molti ufficiali dell’esercito e anche
i nobili macedoni
• Il re macedone decise di assumere il comportamento e i caratteri
tipici di un monarca dell’Oriente
• 327: Alessandro volle che tutti i Macedoni facessero la proscinesi,
cioè che si inchinassero di fronte a lui. Per la cultura greca, questo
tipo di omaggio era riservato soltanto agli dei.
• Nello stesso anno, il re macedone aveva deciso di arruolare nel suo
esercito 30.000 persiani.
• Gli ufficiali e i soldati macedoni venivano così ridotti nel numero,
al punto di perdere importanza. Il legame tra il re, l’esercito e gli
Eteri si spezzava, e questo modificava le tradizioni macedoni
15. Una cerimonia simbolica: le «nozze di Susa»
• Alessandro riteneva che solo integrando greco-macedoni e
popolazioni orientali avrebbe potuto governare in modo unitario
il suo vasto dominio composto di genti molto diversi per lingua,
cultura e tradizioni.
• 324: a Susa Alessandro sposò una figlia e una nipote di Dario, e
contemporaneamente decine di ufficiali e amici del re e 10.000
soldati veterani di guerra sposavano donne persiane.
• Le «nozze di Susa» avrebbero dovuto essere il simbolo che il regno
era uno solo e che avrebbe avuto una nuova classe dirigente.
• In realtà alcuni soldati veterani dopo le nozze si rivoltarono
contro il re. La rivolta fu pacificata da Alessandro stesso, che però
mise a morte i suoi capi.
16. L’ultimo periodo e la morte: 323 a.C.
• Alessandro ebbe rapporti difficili anche con il
mondo greco, soprattutto quando decise di far
rientrare in Grecia tutti coloro che erano stati esiliati
dalle diverse pòlis
• E quando volle che al suo generale Efestione le città
greche concedessero onori divini: i greci non
consideravano dignitoso tributare onori divini a un
uomo
• Alessandro trascorse gli ultimi mesi di vita a
Babilonia dove ricevette visite e doni da tutti i popoli
del bacino del Mediterraneo, compresi Romani e
Cartaginesi
• Stava preparando una spedizione per conquistare
l’Arabia, probabilmente per rafforzare il confine
meridionale del suo impero.
• Invece morì di malaria il 10 giugno 323, a 33 anni.
18. La successione al trono di Alessandro
• Dopo la morte diAlessandro, si pose il problema della successione al trono
• Il figlio diAlessandro e Rossane non era ancora nato, e sarebbe stato un erede di discendenza non solo macedone
• I soldati macedoni avrebbero voluto che diventasse re il fratellastro di Alessandro, Filippo Arrideo, che però
aveva un ritardo mentale
• I tre principali generali del re macedone - i diadochi - si divisero la guida dell’impero
• I tre procedettero poi a dividere le satrapie: questa spartizione determinò nei vent’anni successivi la
divisione definitiva dell’impero di Alessandro
Antipatro già uomo
di fiducia di Filippo II,
governò i territori
greci e la lega
ellenica
Perdicca, generale già con
Filippo e molto legato a
Alessandro, ebbe la guida
della parte centrale dell’ex
impero persiano.
Dovevano obbedire a lui
tutti i satrapi della regione
Cratero divenne reggente
del regno di Macedonia,
comandante generale
dell’esercito e responsabile
delle finanze di tutti i
possedimenti di Alessandro
19. I regni ellenistici
Al termine di vent’anni
passati tra guerre di
spartizione dell’ex impero
si formarono sei territori
politicamente
indipendenti
I principali furono,
regno dei Seleucidi:
fondato dal generale
Seleuco, era il più
grande e difficile da
mantenere unito
regno deiTolemei:
fondato dal generale
Tolomeo I,
comprendeva l’Egitto
regno di Macedonia,
governato dagli
Antigonidi
Seleucidi
Tolemei
Antigonidi
Età ellenistica: anni 323 – 31
Caratterizzata dalla diffusione della cultura ellenica[greca] in
tutto il mondo allora conosciuto, chiamato ecumène
L’impero di Alessandro si divise in diversi regni
Non vi fu la mescolanza tra greci-macedoni e orientali
20. Il monarca ellenistico e l’organizzazione del potere
• Il re, in epoca ellenistica, aveva un potere assoluto e sacro
• Era affiancato da un gruppo di «amici» che contribuivano alle sue decisioni,
che tuttavia erano prese da lui soltanto
• Il re si occupava personalmente di tutto, con la collaborazione di un primo
ministro, di un responsabile delle politiche finanziarie e i «cancellieri», una
sorta di ministri di rango inferiore
• L’amministrazione delle diverse zone del regno era affidata a funzionari, in
genere di origine greca o macedone
• L’esercito era composto da mercenari, cioè soldati a pagamento: doveva
difendere il regno dagli attacchi esterni e combattere nelle guerre.Tuttavia
l’esercito aveva anche la responsabilità di garantire l’ordine pubblico
21. In Grecia: il ruolo delle pòlis
• Le pòlis continuarono a esistere durante l’età ellenistica
• Alcune si riunirono in leghe per avere maggiore forza di
opposizione o di contrattazione con il monarca
• Le città non ebbero più la forza politica del periodoVI-IV sec.a.C.
• Le pòlis cercavano di mantenere la loro autonomia e la loro
libertà, ma avevano bisogno del sovrano e del suo esercito per non
cedere a attacchi esterni, e quindi ottenere protezione
• Il re a sua volta faceva concessioni alle pòlis – in ambito fiscale o
amministrativo – per non indebolire il proprio regno
• Il rapporto re – pòlis era basato su una forte contrattazione
rispetto ai diritti e ai doveri
22. Economia dei regni ellenistici
• L’attività fondamentale era l’agricoltura
• Il re possedeva vastissime proprietà terriere che venivano lavorate direttamente
da braccianti salariati o schiavi. Esistevano anche affittuari di questi campi, laici
oppure templi
• Il regno economicamente si basava sugli affitti della terra e sulla vendita di quanto
veniva prodotto nei campi del re; inoltre erano assai alte le imposte su tutte le
attività. Chi sfruttava le risorse naturali come miniere, boschi e saline doveva
pagare denaro.
• Le guerre si concludevano sempre, se l’esercito regio vinceva, con la razzìa di diversi
bottini
• Il denaro serviva al monarca per pagare: l’esercito e le guerre, le spese della sua
corte, i funzionari e le attività culturali
• Entrate e uscite dei regni erano controllate capillarmente
23. Commercio e economia monetaria
• Il commercio assunse una grande importanza, anche se non tale da diminuire
la centralità dell’agricoltura
• Il commercio ebbe un grosso giovamento dalla scelta di Alessandro Magno che
creò un’economia basata sulla moneta, sfruttando le grandi risorse di oro e
argento che esistevano nell’impero persiano
• Ogni area aveva la propria moneta
• Siccome le transazioni commerciali avvenivano usando la moneta, si
affermarono anche le banche: esse cambiavano le valute, le tenevano nei
propri forzieri e le prestavano
• Gli armatori, cioè i proprietari di flotte di navi che praticavano il commercio,
ricevettero ingenti prestiti dalle banche per le loro attività commerciali
• L’economia basata sulla moneta permetteva che i traffici commerciali si
svolgessero su distanze ampie e anche che venissero costituiti nuovi
mercati
24. Le città ellenistiche
• Le città erano i centri fondamentali del mondo
ellenistico
• Rispetto alle pòlis tradizionali, come Atene o Corinto, in
età ellenistica si affermarono altre città: Rodi,
Alessandria, Pergamo e Antiochia
• Le grandi città ellenistiche avevano templi, stadi,
palestre e teatri come le pòlis classiche ma erano
diverse da queste
• Nelle città ellenistiche le differenze sociali erano
estremamente forti
• Le classi sociali superiori dovevano la loro preminenza
al denaro e non al prestigio dovuto alla nascita e alla
capacità di combattere
• Le distinzioni tra cittadino – polìtes – e straniero
erano molto ridotte perché le città ellenistiche erano
aperte verso il mondo esterno: uomini, merci e culture
differenti
Alessandria
Pergamo
Antiochia
25. La lingua comune: koinè
• Elemento unificante del mondo ellenistico era
la lingua greca, chiamata koinè
• Alessandro l’aveva imposta come lingua ufficiale, in quanto era la
lingua usata da lui e dal suo esercito e veniva usata nei documenti
ufficiali e nelle transazioni commerciali
• Divenne la lingua della cultura in ogni zona dei regni ellenistici:
gli scrittori che volevano diffondere le loro opere, anche se erano di
origine persiana o egiziana, erano «costretti» a usare la koinè
• Essi formarono una sorta di comunità internazionale, che si
rivolgeva a un pubblico ampio, composto da tutte le persone colte
26. Il mecenatismo dei sovrani
• I sovrani erano molto attenti a finanziare la cultura, attuando il
mecenatismo
• Costituirono istituzioni e organizzazioni culturali in cui
assumevano persone colte: scienziati, artisti e filosofi, per
lavorare
• A Alessandria, vera capitale culturale del mondo antico, sorsero
due importanti istituzioni, il Museo e la Biblioteca
• Museo («casa delle Muse) era un luogo in cui gli intellettuali
operavano utilizzando le strutture messe a disposizione dal
sovrano – osservatorio astronomico, orto botanico, zoo, biblioteca
– e da qui potevano dialogare con altri intellettuali degli altri regni
• Grazie al Museo, scienziati come Euclide e Archimede
svilupparono le proprie ricerche e elaborarono le loro tesi
Euclide
Archimede
27. Bibliografia
• Domenico Musti, Introduzione alla storia greca, 2003, Laterza
• M. Bettalli,A.L.D’Agata,A.Magnetto, Storia Greca, 2007, Carocci