La presentazione di Erminia Paradiso, tutor di numerosi progetti di formazione dell'Indire, relativa al suo workshop "Matematica interattiva con Geogebra" al festival futurText, ideato e organizzato dall'Indire e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca a Lucca dal 20 al 22 Novembre 2014.
http://www.futurtext.it/2014/
Curricolo per una classe V di scuola primaria.
Le coordinate entro cui si colloca il presente piano si studi sono quelle di
- una scuola comunità - inclusiva
- una scuola delle competenze
- una costruzione attiva delle conoscenze
La presentazione di Erminia Paradiso, tutor di numerosi progetti di formazione dell'Indire, relativa al suo workshop "Matematica interattiva con Geogebra" al festival futurText, ideato e organizzato dall'Indire e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca a Lucca dal 20 al 22 Novembre 2014.
http://www.futurtext.it/2014/
Curricolo per una classe V di scuola primaria.
Le coordinate entro cui si colloca il presente piano si studi sono quelle di
- una scuola comunità - inclusiva
- una scuola delle competenze
- una costruzione attiva delle conoscenze
La lingua per lo studio delle disciplineGiusi Landi
Sin dalla prima classe di scuola primaria è possibile porre le basi per impostare un metodo di studio per le discipline, a partire dalla comprensione/composizione di semplicissimi testi: l'idea di base è che l'alunno debba imparare a studiare non per contenuti, ma per concetti e relazioni di concetti. Si tratta, quindi di abituare a individuare/comprendere alcuni blocchi concettuali e a legarli tra loro con relazioni di natura temporale, descrittiva, argomentativa.
Tale competenza diventerà essenziale per studiare negli anni successivi le diverse discipline.
Job & Future per Orientare e Imparare
Con la Legge 107/2015 si tenta di ribaltare lo schema educativo della scuola Italiana, ancora incardinato sullo schema “PRIMA IMPARO, POI FACCIO”
attraverso l’introduzione obbligatoria dell’alternanza scuola-lavoro che diventa parte integrante dell’offerta formativa.
PTOF dell'Istituto Comprensivo "Magistrato Giovanni Falcone" di Copertino - C...Silvia Scandura
La Formazione dell'Uomo e del Cittadino attraverso la realizzazione di percorsi di apprendimento di matrice esperienziale e laboratoriale di respiro verticale ai tre ordini di scuola e orizzontale con le risorse del territorio.
L’acquisizione del modello di scuola centrata sull’apprendimento vs il modello di scuola centrata sull’insegnamento che si basa sull’attenzione alle intelligenze multiple ed agli stili cognitivi personali di ciascuno per la realizzazione del principio della Personalizzazione.
L'Orientamento Formativo costituisce il telòs che attraversa tutti gli itinerari didattici che articolano il POF d'istituto, denominato STRADE MAESTRE.
CHI È IL BIBLIOPROF?
Cambio di profilo
Venute meno le tradizionali figure di operatori che, provenienti da varie situazioni -soprattutto da inidoneità all’insegnamento- assolvevano la funzione di bibiotecari è necessario ripensare il ruolo e la funzione della biblioteca
Rivoluzione epistemica
Avvertendo la necessità di creare nella scuola situazioni ad alta stimolazione per tutte le situazioni formative la biblioteca assume il ruolo di ambiente formativo ad approccio laboratoriale
Laboratorio
Il nuovo modello di fruizione della lettura anche attraverso gli strumenti tecnologici determina l’esigenza di ridisegnare la topologia della biblioteca che assume il ruolo di spazio multiplo per la blended-learning
Formati per crescere - Percorso formativo sulle metodologie didattiche, valutazione e didattica delle competenze
Lezione 1
as 2013-14 IC di Mistretta (Me)
Cooperativa Integrazione: Esperienze e buone pratiche del Laboratorio di Didattica Speciale
Istituto Comprensivo G. Falcone Copertino Lecce
Scuola Inclusiva. Percorsi di ricerca metodologico-didattici che permettano di migliorare il successo formativo di ogni alunno
Il curricolo verticale tra processi e competenzeanafesto
Relatore: Fiorino Tessaro
Seminario di Studi e Formazione Università-Scuola
"Il curricolo e oltre"
Le analisi, le strategie, i percorsi e gli strumenti per la costruzione del Curricolo elaborati e sperimentati dal Laboratorio RED - Ricerca Educativa e Didattica
Laboratorio RED, Ricerca Educativa e Didattica - CISRE, Università Ca' Foscari di Venezia
Istituto Comprensivo di Cittadella
CRUT, Centro Risorse Università Territorio di Cittadella
6 novembre 2019
Istituto Comprensivo di Cittadella (PD)
Dedicato a Umberto Margiotta
La lingua per lo studio delle disciplineGiusi Landi
Sin dalla prima classe di scuola primaria è possibile porre le basi per impostare un metodo di studio per le discipline, a partire dalla comprensione/composizione di semplicissimi testi: l'idea di base è che l'alunno debba imparare a studiare non per contenuti, ma per concetti e relazioni di concetti. Si tratta, quindi di abituare a individuare/comprendere alcuni blocchi concettuali e a legarli tra loro con relazioni di natura temporale, descrittiva, argomentativa.
Tale competenza diventerà essenziale per studiare negli anni successivi le diverse discipline.
Job & Future per Orientare e Imparare
Con la Legge 107/2015 si tenta di ribaltare lo schema educativo della scuola Italiana, ancora incardinato sullo schema “PRIMA IMPARO, POI FACCIO”
attraverso l’introduzione obbligatoria dell’alternanza scuola-lavoro che diventa parte integrante dell’offerta formativa.
PTOF dell'Istituto Comprensivo "Magistrato Giovanni Falcone" di Copertino - C...Silvia Scandura
La Formazione dell'Uomo e del Cittadino attraverso la realizzazione di percorsi di apprendimento di matrice esperienziale e laboratoriale di respiro verticale ai tre ordini di scuola e orizzontale con le risorse del territorio.
L’acquisizione del modello di scuola centrata sull’apprendimento vs il modello di scuola centrata sull’insegnamento che si basa sull’attenzione alle intelligenze multiple ed agli stili cognitivi personali di ciascuno per la realizzazione del principio della Personalizzazione.
L'Orientamento Formativo costituisce il telòs che attraversa tutti gli itinerari didattici che articolano il POF d'istituto, denominato STRADE MAESTRE.
CHI È IL BIBLIOPROF?
Cambio di profilo
Venute meno le tradizionali figure di operatori che, provenienti da varie situazioni -soprattutto da inidoneità all’insegnamento- assolvevano la funzione di bibiotecari è necessario ripensare il ruolo e la funzione della biblioteca
Rivoluzione epistemica
Avvertendo la necessità di creare nella scuola situazioni ad alta stimolazione per tutte le situazioni formative la biblioteca assume il ruolo di ambiente formativo ad approccio laboratoriale
Laboratorio
Il nuovo modello di fruizione della lettura anche attraverso gli strumenti tecnologici determina l’esigenza di ridisegnare la topologia della biblioteca che assume il ruolo di spazio multiplo per la blended-learning
Formati per crescere - Percorso formativo sulle metodologie didattiche, valutazione e didattica delle competenze
Lezione 1
as 2013-14 IC di Mistretta (Me)
Cooperativa Integrazione: Esperienze e buone pratiche del Laboratorio di Didattica Speciale
Istituto Comprensivo G. Falcone Copertino Lecce
Scuola Inclusiva. Percorsi di ricerca metodologico-didattici che permettano di migliorare il successo formativo di ogni alunno
Il curricolo verticale tra processi e competenzeanafesto
Relatore: Fiorino Tessaro
Seminario di Studi e Formazione Università-Scuola
"Il curricolo e oltre"
Le analisi, le strategie, i percorsi e gli strumenti per la costruzione del Curricolo elaborati e sperimentati dal Laboratorio RED - Ricerca Educativa e Didattica
Laboratorio RED, Ricerca Educativa e Didattica - CISRE, Università Ca' Foscari di Venezia
Istituto Comprensivo di Cittadella
CRUT, Centro Risorse Università Territorio di Cittadella
6 novembre 2019
Istituto Comprensivo di Cittadella (PD)
Dedicato a Umberto Margiotta
Incontro presso la Scuola Secondaria di primo grado "Virgilio" di Mantova, in collaborazione con USR Mantova ed ImparaDigitale per la formazione sulla Didattica Inclusiva e le TIC
La gente non compie scelte in maniera strettamente razionale. Cosa si intende per razionalità, e come invece la gente sceglie nella realtà? Perché (e come) la Statistica ci è indigesta?
Simona Sacchi, ricercatrice presso la facoltà di Psicologia dell'Università di Milano Bicocca
Terza lezione del corso sugli Strumenti del pensiero all'interno dell'Università dell'Età della Ragione.
Artefatti Cognitivi (se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco)Gianfranco Pulitano
Tesi per Master di I livello in Metodologie Didattiche, Psicologiche, Antropologiche e Teoria e metodi di progettazione. Una ricerca sull'importanza di inserire nella didattica tradizionale gli artefatti cognitivi come alternativa all'uso dei libri di testo.
Luciano Mariani - Il lato nascosto della competenza: dal prodotto al processoLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
Il distacco tra società e scuola può essere colmato attraverso l'applicazione didattica del costruttivismo e l'apprendimento in ambiente tecnologico web 2.0
Pubblic speaking e metodologie didattiche innovative attraverso lo storytellingMatteo Adamoli
Workshop esperienziale per i docenti sulla competenza di parlare in pubblico attraverso la narrazione orale
Obiettivi:
1. Imparare la strategia dello storytelling durante una performance di public speaking
2. Utilizzo delle emozioni nella narrazione orale
3. Come utilizzare oggetti e materiale video in un discorso
Contenuti:
Lo storytelling è una metodologia di comunicazione attraverso cui si possono raccontare contenuti, informazioni, conoscenze a partire dalla creazione di un immaginario emozionale. Inserendosi in questo filone di ricerca l’incontro formativo toccherà le seguenti tematiche:
• Il paradigma dell’oralità
• Introduzione allo storytelling applicato al public speaking
• Gli strumenti a disposizione (in particolare il visual storytelling)
• Buone pratiche di public speaking utilizzando come fonti gli archivi di Ted, YouTube e Vimeo.
Relatore: Daniela Lazzaro
Seminario di Studi e Formazione Università-Scuola
"Il curricolo e oltre"
Le analisi, le strategie, i percorsi e gli strumenti per la costruzione del Curricolo elaborati e sperimentati dal Laboratorio RED - Ricerca Educativa e Didattica
Laboratorio RED, Ricerca Educativa e Didattica - CISRE, Università Ca' Foscari di Venezia
Istituto Comprensivo di Cittadella
CRUT, Centro Risorse Università Territorio di Cittadella
6 novembre 2019
Istituto Comprensivo di Cittadella (PD)
Dedicato a Umberto Margiotta
Digital storytelling per la didattica laboratorialeMatteo Adamoli
Gli obiettivi del corso sono:
- Interpretare criticamente da un punto di vista strategico il paradigma narrativo
- Fornire i concetti di base del Digital Storytelling per la didattica
- Progettare e realizzare una narrazione digitale (video) basato sulla metodologia del Digital Storytelling
Contenuti
1) Introduzione allo storytelling
2) I campi di applicazione
3) Gli strumenti a disposizione
4) Digital Storytelling per la didattica
5) Sperimentazione di un video per la didattica utilizzando la metodologia del Digital Storytelling
Presentazione per Scuola Superiore Studi UmanisticiEleonora Polacco
− Il dottorato fuori dall’università. Presentazione nell'ambito della conferenza "Incontri con imprenditori, manager e professionisti" organizzato dalla Scuola Superiore di Studi Umanistici e dal Consorzio Spinner (Bologna, 24 marzo 2010)
1. RACCONTARE L’APPRENDIMENTO.
IL METODO AUTOBIOGRAFICO PER
ACCOMPAGNARE IL PERCORSO SCOLASTICO
DEGLI ALUNNI
Istituto Comprensivo Como Lago
20 febbraio 2015
2. Mi presento, oggi, a questo gruppo:
sono… una metafora per
rappresentarmi…
“La metafora è la più grande forza
che l’uomo possiede. Essa confina
con l’incantesimo ed è come uno
strumento della creazione che Dio
dimenticò all’interno delle sue
creature, come un chirurgo
distratto dimentica uno strumento
nel corpo del paziente” (Josè
Ortega y Gasset)
3. Dove si colloca la nostra proposta…
Un approccio narrativo alla conoscenza nelle
scienze umane…
Narrazione e racconto
come vie di accesso alla
conoscenza e alla
comprensione dell’uomo
-Autobiografia
-Approccio
autobiografico
- Genere
autobiografico
4. “Autobiografico”: autos+bios+graphein
Il termine è indicativo di diversi aspetti, focalizzati sull’importanza
e la considerazione della storia esistenziale di ogni soggetto:
- Un genere letterario
- Una declinazione filosofica
- Un genere educativo/formativo
- Un genere di ricerca nelle scienze umane
5. All’interno di quanto è definito
“autobiografico”…
Consideriamo due connotazioni metodologiche
che consentono di attuare processi e interventi
con un focus sulla narrazione di sè
La narrazione orale La scrittura
6. Per narrare…
Si narra QUALCOSA a QUALCUNO
-C’è una condivisione sociale
-Il narratore costruisce una trama, di
senso nel racconto e relazionale con
l’ascoltatore
-Chi narra è presente nel racconto,
inserisce il suo punto di vista.
-Compresenza di parola e ascolto.
- Narrare di sé: sforzo maieutico per dare
significato a quanto vissuto.
Cfr. P. Jedlowski, Storie comuni. La narrazione nella vita
quotidiana, Mondadori, Milano, 2000.
7. …Per un’esperienza di narrazione orale…
Lavoro a coppie: UN RICORDO DELLA
SCUOLA ELEMENTARE…
“Mi piaceva andare al mattino…comprare i pesciolini di
liquerizia a dieci lire e poi cominciare una bella giornata
[…]. In classe, della mia maestra ricordo quasi tutto, una
brava insegnante, mi ha dato molto, ma non è stata un
vero e proprio modello di riferimento. Mi piaceva come ci
guidava nella lettura, nei pensieri e nelle emozioni”.
(Racconto di un insegnante, raccolto nel testo di C.
Gemma, Scrittura e memoria. La parola allo studente,
Erickson, Trento, 2011, p. 88)
8. La scrittura…
-Uno strumento culturale, con una sua fisicità: dà forma
e corpo al pensiero.
-Uno strumento formativo: scrivere è un atto fisico, che
obbliga il pensiero a rallentare.
La scrittura di sé…
-Esiste un autore che intende dare forma scritta
a pensieri, emozioni, eventi che riguardano sé, la
propria storia, la propria esperienza .
- Si utilizzano il pensiero narrativo e la memoria.
-Diverse tipologie di scritture di sé.
-Ricerca di senso e tessitura di trama:
autobiografia. Scrittura auto-formativa.
Cfr. D. Demetrio, La scrittura clinica, Cortina, Milano, 2008.
9. …Per un’esperienza di scrittura di sé…
…LA PRIMA VOLTA CHE HO
SCRITTO…
“Fatevi portare dallo scrivere. Dopo esservi sistemati nel luogo che
vi sembra più favorevole alla concentrazione del vostro spirito in
se stesso, ponetevi nello stato più passivo o ricettivo che potrete.
Fate astrazione dal vostro genio, dalle vostre doti e da quelle di
tutti gli altri. Scrivete rapidamente e senza un soggetto
prestabilito, tanto in fretta da non trattenervi, da non aver la
tentazione di rileggervi”.
(D.Demetrio, La Scrittura clinica, Raffaello Cortina Editore,
Milano, 2008, p.283)
10. Pratiche narrative per educare a scuola
(Cfr. E. Biffi, Narrazione e pratiche educative fra infanzia e
adolescenza, in D. Demetrio, Educare è narrare, Mimesis,
Milano, 2012.)
Cosa significa educare a narrare/narrarsi nel contesto
socio-culturale odierno?
Esiste una pervasività di narrazione. Ma…
Narrare è un’azione complessa, a cui il nostro pensiero
è chiamato (Cfr. Jerome Bruner), ma va anche educato.
È necessaria un’educazione che orienti
nel groviglio di trame e narrazioni oggi
esistente.
11. Educare a raccontarsi: educare a vedere la
narrazione come una possibilità, per cui
occorre scegliere come e cosa raccontare,
sulla base dell’esercizio di un pensiero
riflessivo, che nasce anche, ad esempio, da
tempi e spazi di silenzio.
Educare a tenere memoria: con le nuove
tecnologie nulla si perde ma tutto si
dimentica. La narrazione ha insita in sé
una forte relazione con la dimensione
temporale, educa al ricordo e alla
considerazione del tempo.
…sulla base di quanto detto…
12. Come creare una didattica narrativa?
- Narrazione pensata come potenziale risorsa educativa,
declinandola in pratiche capaci di aiutare e rinforzare il
processo di apprendimento.
- Qualsiasi didattica narrativa richiede la costruzione
di un clima in aula che renda possibile e favorisca la
narrazione di sé
Mettere ogni singolo alunno al centro del SUO
processo di apprendimento, in modo da poter
ricondurre anche quanto accade in aula alla
sua storia, alla sua costituzione e formazione
esistenziale.
13. Inoltre…
Le pratiche narrative richiedono un investimento sulla
capacità del pensiero di pensare se stesso, per invitare a
guardare il mondo con occhi curiosi e creativi, in modo da
comprenderlo, comprendendo se stessi…
Primo passo in questa direzione, ad esempio, è quello
che indaga circa il proprio pensiero nel processo di
apprendimento…
Come funziona la nostra mente? Quale idea abbiamo
del processo di costruzione della conoscenza?
14. Conoscere per me è…
…Comprendere (H. G. Gadamer)
…spiegare e svelare la verità della
realtà (A. Comte)
…co-costruire la realtà nel corso
dell’incontro conoscitivo con essa (G.
Bateson)
15. Pensare il conoscere e l’apprendimento come
una storia, all’interno di un approccio e un
pensiero narrativo…
Ogni alunno forma e mette in atto un singolare ed unico
modello di costruzione del sapere, di percorso apprenditivo…
Questa storia di apprendimento si forma e si scrive in
qualsiasi materia scolastica, dentro e fuori dall’aula, nella
relazione con i compagni e i maestri/professori…
Rendere consapevoli e prendere in
considerazione questi aspetti attraverso le
pratiche narrative, può sostenere e valorizzare il
percorso di studio di ogni alunno e la
costruzione, per ognuno, di una propria strategia
di apprendimento…
16. La proposta…
Formare dei piccoli gruppi di lavoro (quattro persone) e
iniziare a pensare un piccolo progetto per raccontare la
storia di apprendimento dei propri alunni.
Entro l’incontro di aprile: formare i gruppi e
comunicarli alla formatrice. Creare una bozza di
progetto del gruppo e scriverla alla formatrice, che
darà il proprio feed-back ed eventuali
suggerimenti…
Indirizzo mail per comunicare con la formatrice:
mbenedetta.gambacorti@gmail.com
17. Iniziamo a lavorare…qualche
suggerimento…
Si può lavorare con colleghi che insegnano la stessa
materia o con colleghi di discipline diverse: sarà
interessante pensare progetti che vengano attuati in
classi diverse nella stessa disciplina, o nella stessa
classe con insegnanti differenti…
Si può porre l’attenzione sugli apprendimenti
formali e informali (cosa ho imparato in classe?
Cosa ho imparato in cortile?)
Ci sono tanti modi per imparare a scuola: quali?
(lezione frontale, lavoro a gruppi, nuove
tecnologie, laboratorio, lo studio e i compiti a
casa…). Qual è il pensiero e quale il vissuto di ogni
alunno su queste diverse situazioni di
apprendimento?
18. Attenzione ai momenti di passaggio (fine anno, fine ciclo
scolastico): il metodo autobiografico può rivelarsi utile
strumento per ricostruire la storia di apprendimento dell’anno,
del ciclo scolastico per aiutare a traghettarsi verso la novità di
un passaggio. “La storia del mio apprendimento nella scuola
primaria: sono arrivato che…sto andando via che….”
Si può lavorare sugli apprendimenti dei singoli, del gruppo
classe, del singolo all’interno del gruppo classe…e ragionare
su come raccontare le storie di tutti questi apprendimenti…
Ci sono tanti strumenti per lavorare in maniera autobiografica:
la scrittura, il diario, il disegno, il collage, il racconto orale…
…Ma di questi strumenti parleremo e
faremo esperienza più approfondita nel
prossimo incontro! Per ora si lavora sui
progetti e…
19. Ci salutiamo con un pensiero…
Un’idea che porto a casa dopo
questo incontro…