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I primi panini furono ideati a Roma. Ne è un esempio il Panis ac perna,
ovvero pane e prosciutto. Gli abitanti della Roma imperiale ne erano così
ghiotti, che la via dei mercati urbani era tutta un pigia pigia di salumai.
Moltissimi anni dopo, a questo spuntino fu dedicata addirittura una strada
della Capitale, via Panisperna. Merito delle suore Clarisse che per secoli,
nella vicina chiesa di San Lorenzo, ogni 10 agosto ne distribuivano ai poveri
qualche boccone.
In quest'anno venne coniato il termine “sandwich”, derivante da Lord
Sandwich, un nobile inglese. Secondo la tradizione, egli durante le partite a
carte o le gare di golf si faceva servire al tavolo da gioco o sul campo dei
panini per poter mangiare pur continuando a giocare. Un altro pretesto
sarebbe stato il poter mangiare uno snack pur di non allontanarsi dalla
scrivania mentre lavorava.
I primi panini furono ideati a Roma. Ne è un esempio il Panis ac perna,
ovvero pane e prosciutto. Gli abitanti della Roma imperiale ne erano così
ghiotti, che la via dei mercati urbani era tutta un pigia pigia di salumai.
Moltissimi anni dopo, a questo spuntino fu dedicata addirittura una strada
della Capitale, via Panisperna. Merito delle suore Clarisse che per secoli,
nella vicina chiesa di San Lorenzo, ogni 10 agosto ne distribuivano ai poveri
qualche boccone.
Questo comodo e rapido modo di mangiare venne tramandato anche dai
migranti nel neo-continente Americano. L'ormai celebre pietanza veniva
preparata negli scompartimenti ferroviari dei treni che percorronevano
l’East Coast negli Stati Uniti dell’ottocento, dove i viaggiatori compiono
lunghissime traversate e iniziano ad arricchire la versione originale dello
spuntino britannico con numerose farciture.
Ci troviamo in Italia, più precisamente al Caffè Mulassano di Torino, luogo
in cui vengono introdotti i sandwich nel nostro paese col nome di
“tramezzini” (termine coniato da Gabriele D'Annunzio). Dapprima lo serviva
in accompagnamento agli aperitivi. Solo in seguito, visto il successo, lo si
propose per lo spuntino di mezzogiorno dei tanti impiegati e delle sartine
della città.
Comunque lo si voglia chiamare, oggi è il cibo da strada per eccellenza in
ogni punto del globo. In Sudafrica va forte il Gatsby, una baguette con carne
o salsiccia, insalata, formaggio e patatine fritte, mentre la specialità
australiana è il Sausage Sizzle, un vero e proprio sandwich di pancarré con
salsiccia di manzo e pollo assieme a salse varie. Persino l’Africa
mediterranea ha i suoi panini e non soltanto le sue sfoglie. In Tunisia è
notissimo il Tuna Baguette: tonno, uova sode, succo di limone, olive nere e
harissa, un salsa piccante. Il podio per il panino più originale lo conquista
lo shark & bake, che si trova senza difficoltà nei chioschi di Trinidad e
Tobago: pane e squalo fritto.
Sono già parecchi anni che si è sviluppata lìesigenza del cibo d'asporto, ovvero la
possibilità di mangiare quanto ordinato non per forza nel locale in questione, bensì in
un luogo da noi scelto. Ora analizzeremo i contenitori porta-tramezzini. Questi si
dividono prettamente in due categorie:
Col termine “monouso”, ci riferiamo ai
contenitori destinati ad un singolo utilizzo: al
termine di esso, vengono buttati. Sono
composti prevalentemente da materiali
economici e facili da reperire, quindi carta,
cartone e plastica. Nascono principalmente a
seguito del cibo d'asporto, il quale richiede per
gli alimenti un imballaggio veloce e che allo
stesso tempo possa proteggere il cibo. Tra i
vantaggi spiccano la loro relativa economicità
e praticità in situazioni di utilizzo saltuario o
straordinario, mentre come svantaggio il fatto
che non siano riutilizzabili.
Si tratta di contenitori destinati a più di un
utilizzo. Sono principalmente fatti in
materiali che possano garantire longevità
nel tempo e allo stesso tempo ergonomia,
quindi plastica e derivati. Tra i vantaggi
spicca la possibilità di riutilizzarlo nel
tempo, come svantaggi troviamo un costo
maggiore se confrontato ai contenitori
monouso.
FAST FOOD
I fast food (letteralmente “cibo veloce”) sono un tipo di ristorazione di origine e
principale diffusione nei Paesi anglosassoni, veloce da cucinare e consumare,
economica e con servizio ridotto al minimo. Nascono negli Stati Uniti, ma si è
velocemente esteso in tutto il mondo, in ogni Paese, a prescindere dalla
cultura e dagli usi locali. I clienti più assidui dei fast food sono i giovani e
anche fra gli adulti ha trovato molti sostenitori, ma soprattutto è un fenomeno
che ha conquistato persone di ogni condizione sociale. I primi fast food
sorgono all’inizio del XIX secolo in America e sono locali o chioschi ambulanti
per strada, dove si servono piatti veloci da preparare in modo rapido per una
immediata consumazione. Il fast food più celebre e attualmente presente in
ogni angolo del mondo è il McDonald’s, che nacque nel 1937 a San
Bernardino, in California, da un’idea dei fratelli Richard e Maurice McDonald,
che aprirono il primo ristorante dove venivano serviti principalmente
hamburger.
CARTA
La carta è un materiale costituito da materie prime prevalentemente vegetali,
tra i quali spicca la cellulosa. Si presenta nella forma di fogli sottili e i suoi
utilizzi possono essere molteplici: dal comune “scrivere” fino all'”imballare”
che riguarda questa nostra esperienza.
CARTONE
Carta molto grossa e consistente che serve a vari usi (fare scatole, copertine
di libri, cartelle, ecc.), fabbricata essenzialmente con pasta di paglia e
cartaccia. È costituito da uno strato ondulato centrale e due fogli piani
laterali.
PLASTICA
La plastica è un materiale largamente diffuso nella nostra vita quotidiana.
Viene prodotta in laboratorio impiegando in massima parte petrolio ed in
minima parte altri elementi come carbone, cellulosa e gas naturale. Ha un
infinito numero di utilizzi differenti applicabili, tra i quali troviamo anche
l'imballaggio a livello alimentare.
Prima del consumo di un prodotto, l'alimento passa diverse fasi: quella di
produzione, trasformazione e di conservazione. La normativa Italiana determina i
punti da seguire per i contenitori che vengono a contatto con gli alimenti. Ne
determina i materiali di cui devono esser fatti (materie plastiche, gomma, cellulosa
rigenerata, carta e cartone, vetro, acciaio inossidabile) e altri applicabili in
circostanze specifiche (banda stagnata, banda cromata verniciata, ceramica,
alluminio).
I conservanti sono sostanze, naturali o di sintesi, che prolungano il periodo di
validità di prodotti alimentari proteggendoli dal deterioramento provocato dai
microorganismi. Sono tra gli additivi più critici: da un lato sono
importantissimi per evitare intossicazioni anche molto gravi (per esempio da
botulino o da listeria), dall'altra spesso si tratta di sostanze nocive per
l'organismo, e quindi da evitare, o limitare fortemente.
CONSERVANTI NOCIVI
● Acido benzoico e suoi sali (E210, E211, E212, E213)
● I derivati dell'anidride solforosa (E220, E221, E222, E223, E224, E226, E227, E228)
● I derivati fenolici e il tiabendazolo (E230, E231, E232 , E233)
● I nitriti (E249 ed E250) e i nitrati (E251 ed E252)
CONSERVANTI NATURALI
● Cloruro di sodio (sale da cucina)
● Saccarosio (zucchero da cucina)
● Alcool etilico
● Olio
● Acido acetico (aceto)
La prima rivoluzione industriale è compresa nel periodo fra il 1760 e
il 1830 e comportò un insieme di rivoluzioni settoriali:
dall'agricoltura ai trasporti, dalla popolazione alle innovazioni
tecniche e finanziarie. La macchina a vapore, con la quale spesso si
identifica la rivoluzione industriale, è solo uno fra i tanti fattori
dell'industrializzazione e solo una fra le innumerevoli innovazioni
tecniche dell'epoca. La prima rivoluzione industriale inglese riguarda
principalmente il settore tessile e metallurgico.
Per Rivoluzione Industriale si intende il processo di industrializzazione che visse la
Gran Bretagna intorno al 1780 e che si diffuse rapidamente in Belgio, Francia,
Germania, e Stati Uniti.
La seconda rivoluzione industriale va dal 1856 all'inizio del '900, vede
un predominio tecnologico, scientifico e sociale dell'Europa nei
confronti del resto del mondo. È caratterizzato dalla scoperta di nuove
fonti di energia, come il petrolio e l'elettricità, dall'utilizzo di nuovi
sistemi di comunicazione e di trasporto, dal dominio incontrastato del
commercio mondiale. Le grandi potenze europee portavano a termine
le conquiste coloniali, soprattutto in Africa, spinte dal desiderio di
procurarsi nuovi mercati di vendita per i prodotti nazionali e di
accaparrarsi materie prime e risorse energetiche a basso costo.
Qualunque alimento sottoposto a processi per conservare le sue caratteristiche
nutritive e sensoriali può essere considerato conservato. Di seguito sono riportati
alcuni metodi di conservazione.
STERILIZZAZIONE
La sterilizzazione è un trattamento termico che utilizza temperature più alte e tempi
maggiori di quelli della pastorizzazione. Con la sterilizzazione sono distrutte quasi tutte le
forme microbiche, comprese le spore. Il prodotto, tuttavia, non è completamente asettico e
non può mantenersi all'infinito.
SCONGELAMENTO
Il congelamento consiste in un raffreddamento graduale del prodotto agroalimentare,
generalmente fino a -20°C, purtroppo con formazione di cristalli di ghiaccio relativamente
grandi nelle membrane cellulari, e quindi possibilità di perforazione delle stesse, e
conseguente perdita dei nutrienti per la fuoriuscita dei liquidi intracellulari in fase di
scongelamento.
SURGELAZIONE
Per surgelazione si intende il raffreddamento a temperature molto basse ed in brevissimo
tempo dei prodotti agroalimentari. Non si hanno gli inconvenienti del congelamento,
perché i cristalli di ghiaccio che si formano nelle membrane cellulari dell'alimento sono
più numerosi - effetto del raffreddamento rapido - e quindi necessariamente più piccoli. Si
ottiene l'inibizione totale sia delle attività microbiche che di quelle biochimiche ed
enzimatiche.
SOTTO VUOTO
Si applica il sotto vuoto al recipiente che contiene l'alimento, in modo da neutralizzare i
batteri aerobici.

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  • 1.
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  • 3. I primi panini furono ideati a Roma. Ne è un esempio il Panis ac perna, ovvero pane e prosciutto. Gli abitanti della Roma imperiale ne erano così ghiotti, che la via dei mercati urbani era tutta un pigia pigia di salumai. Moltissimi anni dopo, a questo spuntino fu dedicata addirittura una strada della Capitale, via Panisperna. Merito delle suore Clarisse che per secoli, nella vicina chiesa di San Lorenzo, ogni 10 agosto ne distribuivano ai poveri qualche boccone. In quest'anno venne coniato il termine “sandwich”, derivante da Lord Sandwich, un nobile inglese. Secondo la tradizione, egli durante le partite a carte o le gare di golf si faceva servire al tavolo da gioco o sul campo dei panini per poter mangiare pur continuando a giocare. Un altro pretesto sarebbe stato il poter mangiare uno snack pur di non allontanarsi dalla scrivania mentre lavorava. I primi panini furono ideati a Roma. Ne è un esempio il Panis ac perna, ovvero pane e prosciutto. Gli abitanti della Roma imperiale ne erano così ghiotti, che la via dei mercati urbani era tutta un pigia pigia di salumai. Moltissimi anni dopo, a questo spuntino fu dedicata addirittura una strada della Capitale, via Panisperna. Merito delle suore Clarisse che per secoli, nella vicina chiesa di San Lorenzo, ogni 10 agosto ne distribuivano ai poveri qualche boccone.
  • 4. Questo comodo e rapido modo di mangiare venne tramandato anche dai migranti nel neo-continente Americano. L'ormai celebre pietanza veniva preparata negli scompartimenti ferroviari dei treni che percorronevano l’East Coast negli Stati Uniti dell’ottocento, dove i viaggiatori compiono lunghissime traversate e iniziano ad arricchire la versione originale dello spuntino britannico con numerose farciture. Ci troviamo in Italia, più precisamente al Caffè Mulassano di Torino, luogo in cui vengono introdotti i sandwich nel nostro paese col nome di “tramezzini” (termine coniato da Gabriele D'Annunzio). Dapprima lo serviva in accompagnamento agli aperitivi. Solo in seguito, visto il successo, lo si propose per lo spuntino di mezzogiorno dei tanti impiegati e delle sartine della città.
  • 5. Comunque lo si voglia chiamare, oggi è il cibo da strada per eccellenza in ogni punto del globo. In Sudafrica va forte il Gatsby, una baguette con carne o salsiccia, insalata, formaggio e patatine fritte, mentre la specialità australiana è il Sausage Sizzle, un vero e proprio sandwich di pancarré con salsiccia di manzo e pollo assieme a salse varie. Persino l’Africa mediterranea ha i suoi panini e non soltanto le sue sfoglie. In Tunisia è notissimo il Tuna Baguette: tonno, uova sode, succo di limone, olive nere e harissa, un salsa piccante. Il podio per il panino più originale lo conquista lo shark & bake, che si trova senza difficoltà nei chioschi di Trinidad e Tobago: pane e squalo fritto.
  • 6. Sono già parecchi anni che si è sviluppata lìesigenza del cibo d'asporto, ovvero la possibilità di mangiare quanto ordinato non per forza nel locale in questione, bensì in un luogo da noi scelto. Ora analizzeremo i contenitori porta-tramezzini. Questi si dividono prettamente in due categorie:
  • 7. Col termine “monouso”, ci riferiamo ai contenitori destinati ad un singolo utilizzo: al termine di esso, vengono buttati. Sono composti prevalentemente da materiali economici e facili da reperire, quindi carta, cartone e plastica. Nascono principalmente a seguito del cibo d'asporto, il quale richiede per gli alimenti un imballaggio veloce e che allo stesso tempo possa proteggere il cibo. Tra i vantaggi spiccano la loro relativa economicità e praticità in situazioni di utilizzo saltuario o straordinario, mentre come svantaggio il fatto che non siano riutilizzabili.
  • 8. Si tratta di contenitori destinati a più di un utilizzo. Sono principalmente fatti in materiali che possano garantire longevità nel tempo e allo stesso tempo ergonomia, quindi plastica e derivati. Tra i vantaggi spicca la possibilità di riutilizzarlo nel tempo, come svantaggi troviamo un costo maggiore se confrontato ai contenitori monouso.
  • 9. FAST FOOD I fast food (letteralmente “cibo veloce”) sono un tipo di ristorazione di origine e principale diffusione nei Paesi anglosassoni, veloce da cucinare e consumare, economica e con servizio ridotto al minimo. Nascono negli Stati Uniti, ma si è velocemente esteso in tutto il mondo, in ogni Paese, a prescindere dalla cultura e dagli usi locali. I clienti più assidui dei fast food sono i giovani e anche fra gli adulti ha trovato molti sostenitori, ma soprattutto è un fenomeno che ha conquistato persone di ogni condizione sociale. I primi fast food sorgono all’inizio del XIX secolo in America e sono locali o chioschi ambulanti per strada, dove si servono piatti veloci da preparare in modo rapido per una immediata consumazione. Il fast food più celebre e attualmente presente in ogni angolo del mondo è il McDonald’s, che nacque nel 1937 a San Bernardino, in California, da un’idea dei fratelli Richard e Maurice McDonald, che aprirono il primo ristorante dove venivano serviti principalmente hamburger.
  • 10. CARTA La carta è un materiale costituito da materie prime prevalentemente vegetali, tra i quali spicca la cellulosa. Si presenta nella forma di fogli sottili e i suoi utilizzi possono essere molteplici: dal comune “scrivere” fino all'”imballare” che riguarda questa nostra esperienza. CARTONE Carta molto grossa e consistente che serve a vari usi (fare scatole, copertine di libri, cartelle, ecc.), fabbricata essenzialmente con pasta di paglia e cartaccia. È costituito da uno strato ondulato centrale e due fogli piani laterali. PLASTICA La plastica è un materiale largamente diffuso nella nostra vita quotidiana. Viene prodotta in laboratorio impiegando in massima parte petrolio ed in minima parte altri elementi come carbone, cellulosa e gas naturale. Ha un infinito numero di utilizzi differenti applicabili, tra i quali troviamo anche l'imballaggio a livello alimentare.
  • 11. Prima del consumo di un prodotto, l'alimento passa diverse fasi: quella di produzione, trasformazione e di conservazione. La normativa Italiana determina i punti da seguire per i contenitori che vengono a contatto con gli alimenti. Ne determina i materiali di cui devono esser fatti (materie plastiche, gomma, cellulosa rigenerata, carta e cartone, vetro, acciaio inossidabile) e altri applicabili in circostanze specifiche (banda stagnata, banda cromata verniciata, ceramica, alluminio).
  • 12. I conservanti sono sostanze, naturali o di sintesi, che prolungano il periodo di validità di prodotti alimentari proteggendoli dal deterioramento provocato dai microorganismi. Sono tra gli additivi più critici: da un lato sono importantissimi per evitare intossicazioni anche molto gravi (per esempio da botulino o da listeria), dall'altra spesso si tratta di sostanze nocive per l'organismo, e quindi da evitare, o limitare fortemente. CONSERVANTI NOCIVI ● Acido benzoico e suoi sali (E210, E211, E212, E213) ● I derivati dell'anidride solforosa (E220, E221, E222, E223, E224, E226, E227, E228) ● I derivati fenolici e il tiabendazolo (E230, E231, E232 , E233) ● I nitriti (E249 ed E250) e i nitrati (E251 ed E252) CONSERVANTI NATURALI ● Cloruro di sodio (sale da cucina) ● Saccarosio (zucchero da cucina) ● Alcool etilico ● Olio ● Acido acetico (aceto)
  • 13. La prima rivoluzione industriale è compresa nel periodo fra il 1760 e il 1830 e comportò un insieme di rivoluzioni settoriali: dall'agricoltura ai trasporti, dalla popolazione alle innovazioni tecniche e finanziarie. La macchina a vapore, con la quale spesso si identifica la rivoluzione industriale, è solo uno fra i tanti fattori dell'industrializzazione e solo una fra le innumerevoli innovazioni tecniche dell'epoca. La prima rivoluzione industriale inglese riguarda principalmente il settore tessile e metallurgico. Per Rivoluzione Industriale si intende il processo di industrializzazione che visse la Gran Bretagna intorno al 1780 e che si diffuse rapidamente in Belgio, Francia, Germania, e Stati Uniti. La seconda rivoluzione industriale va dal 1856 all'inizio del '900, vede un predominio tecnologico, scientifico e sociale dell'Europa nei confronti del resto del mondo. È caratterizzato dalla scoperta di nuove fonti di energia, come il petrolio e l'elettricità, dall'utilizzo di nuovi sistemi di comunicazione e di trasporto, dal dominio incontrastato del commercio mondiale. Le grandi potenze europee portavano a termine le conquiste coloniali, soprattutto in Africa, spinte dal desiderio di procurarsi nuovi mercati di vendita per i prodotti nazionali e di accaparrarsi materie prime e risorse energetiche a basso costo.
  • 14. Qualunque alimento sottoposto a processi per conservare le sue caratteristiche nutritive e sensoriali può essere considerato conservato. Di seguito sono riportati alcuni metodi di conservazione. STERILIZZAZIONE La sterilizzazione è un trattamento termico che utilizza temperature più alte e tempi maggiori di quelli della pastorizzazione. Con la sterilizzazione sono distrutte quasi tutte le forme microbiche, comprese le spore. Il prodotto, tuttavia, non è completamente asettico e non può mantenersi all'infinito. SCONGELAMENTO Il congelamento consiste in un raffreddamento graduale del prodotto agroalimentare, generalmente fino a -20°C, purtroppo con formazione di cristalli di ghiaccio relativamente grandi nelle membrane cellulari, e quindi possibilità di perforazione delle stesse, e conseguente perdita dei nutrienti per la fuoriuscita dei liquidi intracellulari in fase di scongelamento. SURGELAZIONE Per surgelazione si intende il raffreddamento a temperature molto basse ed in brevissimo tempo dei prodotti agroalimentari. Non si hanno gli inconvenienti del congelamento, perché i cristalli di ghiaccio che si formano nelle membrane cellulari dell'alimento sono più numerosi - effetto del raffreddamento rapido - e quindi necessariamente più piccoli. Si ottiene l'inibizione totale sia delle attività microbiche che di quelle biochimiche ed enzimatiche. SOTTO VUOTO Si applica il sotto vuoto al recipiente che contiene l'alimento, in modo da neutralizzare i batteri aerobici.