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Storia di Valmontone dalle origini al XVII secolo
Classe 1 A
Anno scolastico 2013-2014
Impaginazione grafica e rielaborazione testi
a cura di Maria Grazia Cerroni e Niccolò Tosco
Disegno di Valmontone di Nardecchia Giorgia
Valmontone è una cittadina situata a sud-est di Roma lungo la via
Casilina a circa 45 km dalla capitale. La città è raggiungibile anche
con l'Autostrada A1 uscendo al casello omonimo e con il treno
utilizzando la ferrovia regionale FR6.
VALMONTONE
LE ORIGINI
Il nome di Valmontone
appare per la prima volta
in un documento dell’anno
1139 .Il significato è
chiaro,significa valle su un
monte. Per trovare la
prima attestazione ,che
testimonia la presenza di
un insediamento di
persone , dobbiamo
tornare indietro al III
secolo a.C. Nella tavola
Peutingeriana è indicata la
presenza di un villaggio
prima pagano poi cristiano
che si è formato intorno ad
una importante stazione di
servizio detta AD BIVIUM.
CAUPONA
Quando i romani si
fermavano presso AD
BIVIUM,essi facevano
riposare i
cavalli, mangiavano e
dormivano. Se volevano
potevano anche
cambiare il cavallo e
quindi prenderne uno
non malato e riposato.
Era come un Autogrill di
oggi!
LE CATACOMBE
In località Valmontone, a distanza di 48 km
circa da Roma troviamo il complesso delle
catacombe di Sant’Ilario. Si tratta di una
necropoli di circa 100 m2 situata nella via
Latina Labicana. La struttura delle
catacombe è costituita da gallerie in cui si
aprono dei lucernari ed esistono delle
canalizzazioni che servono a convogliare
l’acqua che scorre dalle pareti. Lungo le
pareti di queste gallerie sotterranee si
aprono dei loculi dove venivano sepolti i
morti di questo antico villaggio cristiano.
Anticamente erano notissime ai paesi
vicini, perché le donne che allattavano i
loro bambini si recavano qui in
pellegrinaggio
MITO CHE AVVENIVA NELLE CATACOMBE .
Tutte le mamme ,infatti, che non avevano il
latte per allattare i loro figli,si recavano nelle
catacombe di Sant’Ilario e bevevano l’acqua
che scorrendo lungo le pareti di raccoglieva
nelle nicchie di esse. Quando le donne
tornavano nelle loro case avevano il latte in
abbondanza per allattare i loro figli.
VALMONTONE DIVENTA PATRIMONIO DELLA CHIESA
Nell’VIII secolo molte terre del Lazio facevano
parte del patrimonio della chiesa e tra queste
c’era Valmontone chiamata”Casa Maior”.Tra il
715 e il 731 papa Gregorio II affittò il fondo di
“Casa Maior” insieme al territorio di
Lugnano, che sarebbe l’attuale Labico ,al
tribuno Arnolfo e poi lo affidò alla
congregazione che aveva la basilica di San
Giovanni.Arrivarono in questa zona dei
contadini per coltivare i terreni e si formò a
poco a poco un borgo che prese il nome di
Vallis-Montonis.
La prima volte che troviamo questo nome è in
un documento di querela dell’Abate Piero
contro l’Oddone signore di Poli. Il documento
risale al 3 aprile 1139.
Papa Gregorio II
VALMONTONE PASSA ALLA FAMIGLIA CONTI
Alla fine del XII secolo il castello di
Valmontone era pieno di debiti. Il papa
Innocenzo III , della famiglia Conti ,acquistò
il castello. Nell’atto di vendita si legge che
nel castello di Valmontone ci sono una
torre,un palazzo,delle case,delle
capanne,le mura,le terre coltivate e
incolte,i prati,i pantani,i pascoli,le acque,le
gore,i molini,i corsi d’acqua,le selve,i
monti,i colli,le valli.
Il papa donò il castello a suo fratello con il
rito dell’investitura nel 1208
Disegno di Valmontone nel XII secolo realizzato da Francesca Pontecorvo
INVESTITURA E FEDELTA’DI RICCARDO CONTI
Il 6 ottobre 1208 il conte Riccardo di Sora giurò
fedeltà ed aperto omaggio al papa Innocenzo III e ai
suoi successori e alla Chiesa Romana.
”…Per Valmontone,Sacco e Plumbinaria egli ha
giurato,obbligandone in perpetuo anche i suoi
successori,a far guerra e pace con chiunque sotto il
suo comando … Lo stesso signor papa ha onorato il
detto conte con la cappa di argento di tutti i
cardinali-vescovi.
Nel palazzo di Ferentino alla presenza del papa e dei
cardinali … e dei nobili Romani”
IL CASTRUM SOTTO LA FAMIGLIA CONTI
Il castello di Valmontone era
perfettamente organizzato e
completamente costruito,e il loro
feudatario Riccardo Conti fece solo pochi
interventi per il restauro. Nel XVIII secolo
rimanevano ancora in piedi la torre e la
porta di “Suso”. Oggi è detta Porta
Romana. Il Castrum era racchiuso da
doppia cinta di mura con 18 torrioni poco
distanti gli uni dagli altri. C’erano 3 porte:
quella orientale detta anticamente “De
Juso” cioè di sotto; quella “Del Sole” o
Porta Napoletana più esposta a sud. La
porta principale era la porta (detta porta
del soccorso) era situata sulla cinta delle
mura interne che dovevano essere
abbastanza larghe. La porta infatti aveva
una controporta interna e nello spazio tra
le due potevano essere contenute 300
persone circa. Nel cerchio delle mura e
soprattutto vicino alle porte era proibito
costruire abitazioni private.
Porta de Juso, detta del Sole ora chiamata Porta Napoletana
ORIGINE DELLA CITTA’ PAMPHILIA
Nel XVII secolo i vassalli della famiglia Conti
riescono a riunirsi in una università organizzata
in un suo ordinamento politico. A capo di
questa università c’ erano due Priori scelti tra i
vari rappresentanti delle famiglie. Questi Priori
venivano presentati al principe che approvava le
loro elezioni. Essi duravano in carica un anno. I
Priori erano aiutati dai consiglieri,ogni capo di
famiglia diventava consigliere. Il segretario
faceva parte del governo e scriveva i verbali
delle riunioni. La comunità di Valmontone
ovvero questa universitas aveva il suo stemma
che era a forma ovale, al centro c’era l’Aquila a
scacchi.
Fonte: Polo di RE, Valmontone, tpm, Toma, 1984 p. 76
IL FEUDO DI VALMONTONE PASSA DAGLI SFORZA AI BARBERINI E AI PAMPHILJ
Nel XVIII secolo il feudo di
Valmontone fu acquistato dagli
Sforza,poi fu venduto ai
Barberini. I Valmontonesi erano
contentissimi del cambiamento
avvenuto, perché il nuovo
principe Taddeo Barberini era
ricchissimo,nipote del Papa
Urbano VIII e generosissimo. Il
nuovo principe fece costruire
per sé e per la sua famiglia un
grande palazzo,ricco di quadri.
L’ubicazione di questo palazzo
era dove si trova adesso il
Palazzo Doria Pamphilj. Alla
morte di Taddeo Barberini il
feudo fu venduto al principe
Don Camillo Pamphilj.
VALMONTONE OTTAVA MERAVIGLIA DEL MONDO.
Il nuovo principe Camillo Pamphilj pensò di
realizzare nel feudo di Valmontone l’ottava
meraviglia del mondo :”la Città Pamphilia”
dove tutto doveva essere bello,grandioso e
nell’insieme armonioso. Iniziò l’opera nel
centro abitato e nel punto più
elevato,creando un complesso di edifici
meravigliosi da rendere questo luogo più
accogliente nell’ospitalità e gareggiando in
tal modo con altre dimore nobiliari del
Lazio. Camillo Pamphilj si dedicò
all’abbellimento del palazzo e fece
dipingere grandi affreschi,creò anche una
pinacoteca. Il principe fece spianare e
ingrandire la piazza,la Piazza Nuova. Si fece
costruire una scuderia con 62 posti per
cavalli con la porta a crociera sostenuta da
due ordini di colonne. Fece aprire con il
taglio di una grande rupe di tufo la strada
che conduce alla fontana che fu chiamata
Strada Nuova.
Le informazioni riportate nel documento sono tratte da
Paolo di Re, Valmontone, Grafica tp m Roma, 1984
Le immagini son tratte da internet
I disegni sono stati realizzati dagli alunni

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Storia di valmontone parte i

  • 1. Storia di Valmontone dalle origini al XVII secolo Classe 1 A Anno scolastico 2013-2014 Impaginazione grafica e rielaborazione testi a cura di Maria Grazia Cerroni e Niccolò Tosco Disegno di Valmontone di Nardecchia Giorgia
  • 2. Valmontone è una cittadina situata a sud-est di Roma lungo la via Casilina a circa 45 km dalla capitale. La città è raggiungibile anche con l'Autostrada A1 uscendo al casello omonimo e con il treno utilizzando la ferrovia regionale FR6. VALMONTONE
  • 3. LE ORIGINI Il nome di Valmontone appare per la prima volta in un documento dell’anno 1139 .Il significato è chiaro,significa valle su un monte. Per trovare la prima attestazione ,che testimonia la presenza di un insediamento di persone , dobbiamo tornare indietro al III secolo a.C. Nella tavola Peutingeriana è indicata la presenza di un villaggio prima pagano poi cristiano che si è formato intorno ad una importante stazione di servizio detta AD BIVIUM.
  • 4. CAUPONA Quando i romani si fermavano presso AD BIVIUM,essi facevano riposare i cavalli, mangiavano e dormivano. Se volevano potevano anche cambiare il cavallo e quindi prenderne uno non malato e riposato. Era come un Autogrill di oggi!
  • 5. LE CATACOMBE In località Valmontone, a distanza di 48 km circa da Roma troviamo il complesso delle catacombe di Sant’Ilario. Si tratta di una necropoli di circa 100 m2 situata nella via Latina Labicana. La struttura delle catacombe è costituita da gallerie in cui si aprono dei lucernari ed esistono delle canalizzazioni che servono a convogliare l’acqua che scorre dalle pareti. Lungo le pareti di queste gallerie sotterranee si aprono dei loculi dove venivano sepolti i morti di questo antico villaggio cristiano. Anticamente erano notissime ai paesi vicini, perché le donne che allattavano i loro bambini si recavano qui in pellegrinaggio
  • 6. MITO CHE AVVENIVA NELLE CATACOMBE . Tutte le mamme ,infatti, che non avevano il latte per allattare i loro figli,si recavano nelle catacombe di Sant’Ilario e bevevano l’acqua che scorrendo lungo le pareti di raccoglieva nelle nicchie di esse. Quando le donne tornavano nelle loro case avevano il latte in abbondanza per allattare i loro figli.
  • 7. VALMONTONE DIVENTA PATRIMONIO DELLA CHIESA Nell’VIII secolo molte terre del Lazio facevano parte del patrimonio della chiesa e tra queste c’era Valmontone chiamata”Casa Maior”.Tra il 715 e il 731 papa Gregorio II affittò il fondo di “Casa Maior” insieme al territorio di Lugnano, che sarebbe l’attuale Labico ,al tribuno Arnolfo e poi lo affidò alla congregazione che aveva la basilica di San Giovanni.Arrivarono in questa zona dei contadini per coltivare i terreni e si formò a poco a poco un borgo che prese il nome di Vallis-Montonis. La prima volte che troviamo questo nome è in un documento di querela dell’Abate Piero contro l’Oddone signore di Poli. Il documento risale al 3 aprile 1139. Papa Gregorio II
  • 8. VALMONTONE PASSA ALLA FAMIGLIA CONTI Alla fine del XII secolo il castello di Valmontone era pieno di debiti. Il papa Innocenzo III , della famiglia Conti ,acquistò il castello. Nell’atto di vendita si legge che nel castello di Valmontone ci sono una torre,un palazzo,delle case,delle capanne,le mura,le terre coltivate e incolte,i prati,i pantani,i pascoli,le acque,le gore,i molini,i corsi d’acqua,le selve,i monti,i colli,le valli. Il papa donò il castello a suo fratello con il rito dell’investitura nel 1208 Disegno di Valmontone nel XII secolo realizzato da Francesca Pontecorvo
  • 9. INVESTITURA E FEDELTA’DI RICCARDO CONTI Il 6 ottobre 1208 il conte Riccardo di Sora giurò fedeltà ed aperto omaggio al papa Innocenzo III e ai suoi successori e alla Chiesa Romana. ”…Per Valmontone,Sacco e Plumbinaria egli ha giurato,obbligandone in perpetuo anche i suoi successori,a far guerra e pace con chiunque sotto il suo comando … Lo stesso signor papa ha onorato il detto conte con la cappa di argento di tutti i cardinali-vescovi. Nel palazzo di Ferentino alla presenza del papa e dei cardinali … e dei nobili Romani”
  • 10. IL CASTRUM SOTTO LA FAMIGLIA CONTI Il castello di Valmontone era perfettamente organizzato e completamente costruito,e il loro feudatario Riccardo Conti fece solo pochi interventi per il restauro. Nel XVIII secolo rimanevano ancora in piedi la torre e la porta di “Suso”. Oggi è detta Porta Romana. Il Castrum era racchiuso da doppia cinta di mura con 18 torrioni poco distanti gli uni dagli altri. C’erano 3 porte: quella orientale detta anticamente “De Juso” cioè di sotto; quella “Del Sole” o Porta Napoletana più esposta a sud. La porta principale era la porta (detta porta del soccorso) era situata sulla cinta delle mura interne che dovevano essere abbastanza larghe. La porta infatti aveva una controporta interna e nello spazio tra le due potevano essere contenute 300 persone circa. Nel cerchio delle mura e soprattutto vicino alle porte era proibito costruire abitazioni private. Porta de Juso, detta del Sole ora chiamata Porta Napoletana
  • 11. ORIGINE DELLA CITTA’ PAMPHILIA Nel XVII secolo i vassalli della famiglia Conti riescono a riunirsi in una università organizzata in un suo ordinamento politico. A capo di questa università c’ erano due Priori scelti tra i vari rappresentanti delle famiglie. Questi Priori venivano presentati al principe che approvava le loro elezioni. Essi duravano in carica un anno. I Priori erano aiutati dai consiglieri,ogni capo di famiglia diventava consigliere. Il segretario faceva parte del governo e scriveva i verbali delle riunioni. La comunità di Valmontone ovvero questa universitas aveva il suo stemma che era a forma ovale, al centro c’era l’Aquila a scacchi. Fonte: Polo di RE, Valmontone, tpm, Toma, 1984 p. 76
  • 12. IL FEUDO DI VALMONTONE PASSA DAGLI SFORZA AI BARBERINI E AI PAMPHILJ Nel XVIII secolo il feudo di Valmontone fu acquistato dagli Sforza,poi fu venduto ai Barberini. I Valmontonesi erano contentissimi del cambiamento avvenuto, perché il nuovo principe Taddeo Barberini era ricchissimo,nipote del Papa Urbano VIII e generosissimo. Il nuovo principe fece costruire per sé e per la sua famiglia un grande palazzo,ricco di quadri. L’ubicazione di questo palazzo era dove si trova adesso il Palazzo Doria Pamphilj. Alla morte di Taddeo Barberini il feudo fu venduto al principe Don Camillo Pamphilj.
  • 13. VALMONTONE OTTAVA MERAVIGLIA DEL MONDO. Il nuovo principe Camillo Pamphilj pensò di realizzare nel feudo di Valmontone l’ottava meraviglia del mondo :”la Città Pamphilia” dove tutto doveva essere bello,grandioso e nell’insieme armonioso. Iniziò l’opera nel centro abitato e nel punto più elevato,creando un complesso di edifici meravigliosi da rendere questo luogo più accogliente nell’ospitalità e gareggiando in tal modo con altre dimore nobiliari del Lazio. Camillo Pamphilj si dedicò all’abbellimento del palazzo e fece dipingere grandi affreschi,creò anche una pinacoteca. Il principe fece spianare e ingrandire la piazza,la Piazza Nuova. Si fece costruire una scuderia con 62 posti per cavalli con la porta a crociera sostenuta da due ordini di colonne. Fece aprire con il taglio di una grande rupe di tufo la strada che conduce alla fontana che fu chiamata Strada Nuova.
  • 14. Le informazioni riportate nel documento sono tratte da Paolo di Re, Valmontone, Grafica tp m Roma, 1984 Le immagini son tratte da internet I disegni sono stati realizzati dagli alunni