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VENETO
Dentro e
fuori le
mura
Padova, 11-15
marzo 2013

Storia di Padova:
dalla fondazione
della città al
Novecento

Valentina Perozzo
I Paleoveneti
La prima notizia storica
               301 a. C.


 Nella sua monumentale opera sulla storia della
  civiltà romana il padovano Tito Livio racconta
dell'impresa della juventus padovana che nel 301
caccia le truppe di Cleomino, signore di Corfù e re
 mancato di Sparta, che aveva risalito il Medoaco
          (ora Brenta), il fiume di Padova.
Tra storia e mito:
                la fondazione
   Secondo la leggenda,
   Padova sarebbe stata
   fondata da Antenore,
     personaggio della
    mitologia greca che
compare nell'Iliade, e che
in seguito alla distruzione
   di Sparta si rifugia in
Veneto, con una truppa di
Eneti. La presunta tomba
dell'eroe viene trovata nel
        XV secolo.
Tra greci, romani e galli


 I padovani sarebbero alleati dei Romani contro i
Galli. La notizia si trova in Polibio e data 225 a. C.
  Sempre Tito Livio scrive che nel 174 a. C. viene
inviato un console o un proconsole da Padova per
sedare disordini. La Gallia sarebbe stata a questo
 punto già romanizzata. Sono le uniche notizie di
            Padova in età repubblicana.
Padova in età augustea,
           una città ricca


 Con la Lex Rubria de Gallia Cisalpina Padova
assume la piena cittadinanza romana. Strabone,
contemporaneo di Tito Livio, scrive che ci sono
 500 membri dell'ordine equestre e che la città
 poteva allestire un esercito di 120 mila unità.
Fons Aponis
ovvero le terme e l'oracolo
Cosa resta della Padova romana




L'arena romana
Cosa resta della Padova romana




          Il teatro Zairo
Cosa resta della Padova romana




          I ponti romani
       (Ponte San Lorenzo)
Patavina Libertas


  Gli Annali di Tacito si
    interrompono con
l'episodio di Trasea Peto,
 senatore antinerioniano
   amico di Seneca, che
  muore nella cosiddetta
    congiura di Pisone.
Il tardo impero e la decadenza

Si parla di un “assordante silenzio storiografico in
                  epoca imperiale”.
  A partire dal secondo secolo la Venezia è corsa
   dalle legioni che muovono dal Danubio verso
                       l'Italia.
   Nel 452 d. C. Attila devasta Aquileia e la sua
 regione: i fuggiaschi Padova avrebbero fondato
                      Venezia .
La Chiesa a Padova: San Prosdocimo
         e Santa Giustina


            Seconda la
           tradizione la
             Chiesa di
              Padova
              sarebbe
            apostolica.
L'Abbazia di Santa Giustina
                                            Viene fondata dal patrizio Opilione
                                            alla fine del V secolo. Rifondata nel
                                            970 sotto il vescovo Gauslino.




Nel 1167 viene distrutta da un
terremoto. Nel frattempo era stata
affidata ai Benedettini, a cui si deve la
successiva grandezza.
Tra Bizantini, Longobardi e Franchi

                  563: conquista bizantina.
             601: incendio di Padova da parte di
                  Agilulfo (Paolo Diacono).
                    773: conquista franca.
             899-900: incursione degli Ungari .


  Il Castrum è Monselice. Il territorio legato al
 municipio romano di Padova viene smembrato e
  legato ad altre realtà cittadine, come Treviso.
Un mezzo cimitero di città

  All'insignificanza politica si devono aggiungere
       anche una serie di eventi naturali come
l'inondazione del 589 che cambia completamente
 il panorama idrografico della regione. Il contado
    attorno a Padova è molto poco antropizzato,
ridotto a un'estesa palude frammezzata da boschi.
  La sopravvivenza della città avviene grazie alla
          presenza della Chiesa diocesana.
L'importanza del vescovo
         Nell'897 Berengario I, marchese del
        Friuli e imperatore del Sacro Romano
          Imperio, dona al vescovo Pietro la
         “Saccisica” o “Piovado de Sacco” (un
           dodicesimo dei villaggi attorno a
          Padova). Fino a quel momento era
          inglobata nel comitato di Treviso.
           L'anarchia feudale che segue alla
        deposizione di Carlo il Grosso spinge i
           sovrani a fare sempre più ampie
            concessioni a favore del potere
        ecclesiastico, nel tentativo di renderlo
           sostenitore del potere imperiale.
Il comitato padovano: la ripresa di
         un'identità politica

   Nel 970 l'imperatore Ottone I istituisce un
   comitato incentrato su Padova affidato alla
             famiglia dei Candiano.
Sempre in questa fase si perfezionano una serie di
apparati clientelari che riguardano il vescovo e le
  altre autorità, nucleo di un ceto aristocratico
 pronto a prendersi in carico i destini della città.
L'embrione del comune:
             i boni homines

La chiesa padovana, che possiede una buona parte
del suolo, delle acque, delle porte, delle torri e dei
mulini presenti in città, si circonda di una curia di
   vassalli, cioè di cittadini interpellati per dare
solennità e valore ad atti sia pubblici che privati, a
  sentenze, ad arbitrati. Con il tempo diventano
                magistrature ufficiali.
Le prime istituzioni comunali


     Nel 1138 compare per la prima volta nella
documentazione un collegio di 17 consoli, ausiliari
  del vescovo Sinibaldo e del successore Bellino
 nell'amministrazione della giustizia. Fino al 1174
 c'è una forma di governo consolare, e poi fino al
      1204 è alternata con il reggimento di un
            magistrato unico (podestà).
Contro l'Impero: le leghe comunali

               1158: seconda discesa in Italia
                   di Federico Barbarossa.
                 1164: ribellione all'impero
                       (Lega Veronese).
                    1167: Lega Lombarda.
                 1176: battaglia di Legnano.
                  1183: Pace di Costanza, si
                  riconoscono ai comuni le
                    consuetudines, previo
                    giuramento di fedeltà
                        all'imperatore.
Il comune consolare e i suoi successi

                         1189 – 1201: il canale
                          Battaglia viene reso
                      navigabile per raggiungere
                               Monselice.
                        1209: viene costruito il
                         canale Piovego come
                      collegamento con Venezia.
                     1218 – 1219: viene costruito
                        il Salone (la Sala della
                               Ragione).
                         1220: viene costruita
                       Cittadella, base operativa
                     fortificata contro Vicenza e
                                Treviso.
Il comune consolare e i suoi successi

  Nell'eccezionale clima di prosperità che sembra
contraddistinguere la Padova del XIII secolo viene
fondata anche l'Università, nel 1222. Si tratta della
    “migrazione” di un gruppo di studenti e di
professori provenienti dall'Università di Bologna.
Padova e i suoi quartieri

- Ponte Molino
   - Torricelle
    - Duomo
- Porta Altinate
1237 – 1256
     La dominazione di Ezzelino
                           In occasione della discesa in
                          Italia di Federico II, il signore
                              della Marca Trevigiana,
                               Ezzelino da Romano,
                              sostenitore della causa
                         imperiale, diventa il signore di
                                   Padova, come
                            plenipotenziario imperiale.
                              Viene eliminato da una
La figura di Ezzelino il crociata promossa dal papato
Tiranno è protagonista e appoggiato da contingenti
di una leggenda nera.          emiliani, veneziani e
                                     lombardi.
Il castello di Padova
La seconda età comunale




    Potere legislativo: Consiglio Maggiore.
    Potere esecutivo: il podestà forestiero.
In questo cinquantennio di pace si sviluppano
               grande ricchezze.
Gli Scrovegni




     La Cappella degli Scrovegni (o
   dell'Annunziata) è eretta da Enrico
    Scrovegni in suffragio dell'anima
    del padre Reginaldo accusato di
                 usura.
Un nuovo santo per la città:
           Sant'Antonio
                                   Sant'Antonio da
                                   Padova, nativo di
                                  Lisbona, è un frate
                                    agostiniano poi
                                   francescano, che
                                  muore alle porte di
                                   Padova nel 1231.

 La salma viene trasportata in un'altra zona periferica
della città dove si trovava una piccola chiesa dedicata a
 Maria mater domini. La costruzione della Basilica si
                   protrae fino al 1310.
La Signoria dei Carraresi

I Carraresi sono signori di Padova dal 1318 al
 1405 (con alcune parentesi di dominazione
             scaligera e viscontea)

                          Jacopo I: viene
                           nominato dai
                      maggiorenti della città
                       defensor, protector e
                      gubernator della città
La Signoria dei Carraresi

  ●  Marsilio, successore di Jacopo, cederà il potere agli
                 scaligeri dal 1328 al 1337.
   ●Francesco I, detto il Vecchio, è signore di Padova dal


    1350 al 1388. Ottiene il controllo di Feltre, Belluno e
della Valsugana. Entrerà in guerra con Venezia. Nel 1389
         comincia il dominio visconteo di Padova.
  ● Francesco Novello riottiene il controllo della città con


l'aiuto dei Fiorentini e l'appoggio dei Veneziani, che però
  nel 1406 metteranno definitivamente fine all'egemonia
                    Carrarese su Padova.
I gioielli della Padova Carrarese

                       Giusto de' Menabuoi,
                      Battistero del Duomo e
                      Sant'Antonio appare al
                            beato Luca
La dominazione veneziana



             1405: dedizione a Venezia.
  1420: vengono emanati gli statuti cittadini che,
   fatto salvo un intervento nella prima parte del
        600, restano validi per quattro secoli.
1435- 1437: la Serenissima ottiene dall'imperatore
 Sigismondo l'investitura feudale dei suoi domini
                    di Terraferma.
Podestà e Capitano: le magistrature
             cittadine
 Podestà e Capitano provengono dalle
    più importanti famiglie patrizie
veneziane e durano in carica 16 mesi. Il
podestà amministra la giustizia con un
 piccolo consiglio. Il capitano si occupa
  della gestione dei soldati dislocati a
guardia delle porte, delle fortificazioni,
dei bombardieri, e dell'esazione fiscale.
Due dolorose costanti: la guerra e la
              peste
                   Nel XV secolo avviene la
              militarizzazione della Terraferma.
                 Una testimonianza di questo
               incessante stato di conflitto è la
                stata di Donatello davanti alla
                 basilica del Santo dedicata al
               condottiero Gattamelata. Oltre
                alla guerra anche le pestilenze
              decimano la popolazione (34.000
              abitanti nel 1435, 18.000 sotto il
                     dominio veneziano).
La guerra antiveneziana e la lega di
              Cambrai

  Nel 1509 la “superbia” della Serenissima viene
punita da una potente colazione che comprende il
   papa Giulio II, la Francia, la spagna, l'Impero,
Firenze, i Savoia, Mantova, Ferrara. Venezia perde
   momentaneamente i possedimenti terrestri e
  Padova per 42 giorni fa rinascere la “magnifica
  repubblica”, che viene però estirpata dal futuro
                Doge Andrea Gritti.
Le mura veneziane


Nel 1521 vengono
   completate le
     mura che
circondano la città
e che sono tuttora
  in buona parte
    conservate.
Il rinnovamento urbanistico




Piazza Capitaniano, la
“Sala dei giganti” nel
complesso carrarese,
  il Monte di Pietà,
 Palazzo Grimani in
  Prato della Valle
Alvise Corner e le bonifiche
Nel 1556 i Provveditori sopra
      i Beni Inculti fanno
bonificare 100.000 campi nel
 Padovano. La progettazione
  compete in buona parte al
    letterato e proprietario
   terriero Alvise Corner (o
Cornaro). Corner ha un ruolo
   importante anche come
  mecenate, per esempio di
     Angelo Beolco detto il
           Ruzante.
Il prestigio dello Studio




 Galileo vive e
insegna 18 anni
   a Padova
Due secoli di pace?
           Le guerre di Venezia

  A partire dal '600 Venezia viene coivolta in tutta
    una serie di conflitti che non riguardano però
l'entroterra padano, su cui ormai la dominazione è
    assicurata. Padova non è quindi direttamente
  interessata ma deve sostenere le ingenti spese di
  guerra, per le quali cominciano le grandi vendite
delle proprietà comunali. Un'altra vendita è quella
          dei titoli nobiliari (Libro d'oro).
Due secoli di pace?
Le epidemie di peste
              La famosa peste
          “manzoniana” del 1630
           causa una contrazione
        della popolazione di quasi
         il 60%. Alvise Vallaresso,
          rettore di quel periodo,
        viene poi omaggiato di un
           arco per onorare la sua
             solerzia e capacità
        nell'affrontare l'epidemia.
Opere pubbliche: il prato della Valle
    e l'ospedale Giustinianeo
Nel 1775 il governo veneziano
 affida ad Andrea Memmo il
 risanamento del Prato della
             Valle.
Il passaggio agli Asburgo

  Il 29 aprile del 1797, cacciato l'ultimo potestà, la
  municipalità padovana approfitta della formale
 scomparsa della Serenissima per dare vita ad un
      governo democratico che dura nove mesi,
 composto da 22 rappresentanti. Nei successivi 16
anni i francesi e gli austriaci si alternano otto volte
al comando di Padova. È una fase caratterizzata da
      cambiamenti climatici, guerre e carestie.
La restaurazione (1815 - 1840)
Padova entra a
  far parte del
       Regno
    Lombardo
 Veneto. Sotto
    il governo
 dell'Austria –
     Ungheria
 viene portata
l'illuminazione
 a gas in città e
 inaugurata la
  stazione e la
        linea
    ferroviaria
     Milano –
     Venezia
Il 1848: epica padovana

                               L'otto febbraio del 1848
                          cittadini e studenti affrontano le
                           milizie austriache. Ci sono due
                          morti. L'università viene chiusa
                             e riaperta solo due anno più
                            tardi. Settantrè studenti sono
                             espulsi e quattro professori
                                destituiti. L'esperienza
Il caffè Pedrocchi è lo   rivoluzionaria dura dalla fine di
scenario principale          marzo (in coincidenza con le
della battaglia tra
studenti, cittadini e     Cinque giornate di Milano) fino
guarnigione austriaca.              a giugno 1848.
Con il Regno d'Italia

L'11 luglio del 1866 gli ultimi contingenti austriaci
 lasciano la città, il 16 dello stesso mese arriva il
 generale Cialdini, e in seguito altre autorità (La
 Marmora, Amedeo di Savoia). L'1 agosto in città
 entra il re. Con l'armistizio di Cormons, tramite
   Napoleone III, il Veneto entra a far parte del
   Regno d'Italia, che però rinuncia a Trento e
                       all'Istria.
Padova Italiana
La capitale al Fronte
Padova torna protagonista durante la guerra mondiale
       durante la quale subisce ingenti danni.
La capitale al Fronte
Padova torna protagonista durante la guerra mondiale
       durante la quale subisce ingenti danni.
L'Armistizio




Nel novembre 1918 viene firmato l'Armistizio a
        villa Giusti, località Mandria.
Cambiamenti urbanistici
Negli anni 20 – 30 c'è un'intensa
  stagione costruttiva. Viene
   costruita Piazza Spalato.
Padova fascista
L'Università Fascista
    Carlo Anti,
   professore di
  Archeologia e
     fervente
  nazionalista e
   fascista, sarà
promotore del del
  rinnovamento
      edilizio
 dell'Università,
 grazie a ingenti
 finanziamenti.
L'Università antifascista
  Il 25 luglio 1943 cade il
    Fascismo. Concetto
  Marchesi, professore di
latino Medievale a Padova,
 viene nominato rettore al
     posto di Carlo Anti.
Marchesi darà vita con il pro
rettore Egidio Meneghetti e
 Silvio Trentin al CLN del
          Veneto.
L'appello agli studenti
Una generazione di uomini ha distrutto la vostra giovinezza e la
  vostra patria. Traditi dalla frode, dalla violenza, dall'ignavia,
 dalla servilità criminosa, voi insieme con la gioventù operaia e
contadina, dovete rifare la storia dell'Italia e costituire il popolo
    italiano. Non frugate nelle memorie o nei nascondigli del
 passato i soli responsabili di episodi delittuosi; dietro ai sicari
c'è tutta una moltitudine che quei delitti ha voluto e ha coperto
   con il silenzio e la codarda rassegnazione; c'è tutta la classe
dirigente italiana sospinta dalla inettitudine e dalla colpa verso
                         la sua totale rovina.

Studenti: mi allontano da voi con la speranza di ritornare a voi
 maestro e compagno, dopo la fraternità di una lotta assieme
 combattuta. Per la fede che vi illumina, per lo sdegno che vi
 accende, non lasciate che l'oppressore disponga della vostra
  vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l'Italia dalla
 schiavitù e dall'ignominia, aggiungete al labaro della vostra
 Università la gloria di una nuova più grande decorazione in
   questa battaglia suprema per la giustizia e per la pace nel
                              mondo.
Una città ferita




      L'11 marzo 1944 viene distrutta la cappella
      Ovetari della chiesa degli Eremitani, da un
      bombardamento alleato. Il quartiere più
      colpito è l'Arcella, adiacente alla stazione.
La guerra partigiana e la Liberazione

Padova è l'unica città del Veneto che conosce una
  vera e propria guerriglia urbana. Nel dicembre
 1944, gli uomini nelle file partigiane (di cui molti
  non armati) sono 5600. Il 26 aprile 1945 il CLN
locale dà ordine che si proceda con l'insurrezione.
   Padova si libera prima dell'arrivo degli alleati.
   L'Università di Padova viene premiata con la
        medaglia d'oro al Valore Militare.
Dopo la Guerra




 Nella fase propulsiva dello sviluppo economico
post – bellico vengono interrate le riviere dei ponti
   romani. È il trionfo del trasporto su gomma.
Bibliografia Generale
- Attilio Simioni, Storia di Padova: dalle origini alla fine
         del secolo 18°, Padova, G. e P. Randi, 1968.
- Lionello Luppi, Guida di Padova, Arte e Storia tra vie e
                 Piazze, Trieste, Lint, 1983.
 - Angelo Ventura, Padova, Bari – Roma, Laterza, 1989.
  - Mario Bolzonella, Padova Racconta, Padova, Centro
                   Editoriale Veneto, 1989.
    - Giuseppe Toffanin, Le strade di Padova, Roma,
                 Newton et Compton, 1998.
     - Giuseppe Gullino (a cura di), Storia di Padova
   dall'antichità all'età contemporanea, Padova, Cierre,
                            2009.

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Padova dentro e fuori le mura

  • 1. VENETO Dentro e fuori le mura Padova, 11-15 marzo 2013 Storia di Padova: dalla fondazione della città al Novecento Valentina Perozzo
  • 3. La prima notizia storica 301 a. C. Nella sua monumentale opera sulla storia della civiltà romana il padovano Tito Livio racconta dell'impresa della juventus padovana che nel 301 caccia le truppe di Cleomino, signore di Corfù e re mancato di Sparta, che aveva risalito il Medoaco (ora Brenta), il fiume di Padova.
  • 4. Tra storia e mito: la fondazione Secondo la leggenda, Padova sarebbe stata fondata da Antenore, personaggio della mitologia greca che compare nell'Iliade, e che in seguito alla distruzione di Sparta si rifugia in Veneto, con una truppa di Eneti. La presunta tomba dell'eroe viene trovata nel XV secolo.
  • 5. Tra greci, romani e galli I padovani sarebbero alleati dei Romani contro i Galli. La notizia si trova in Polibio e data 225 a. C. Sempre Tito Livio scrive che nel 174 a. C. viene inviato un console o un proconsole da Padova per sedare disordini. La Gallia sarebbe stata a questo punto già romanizzata. Sono le uniche notizie di Padova in età repubblicana.
  • 6. Padova in età augustea, una città ricca Con la Lex Rubria de Gallia Cisalpina Padova assume la piena cittadinanza romana. Strabone, contemporaneo di Tito Livio, scrive che ci sono 500 membri dell'ordine equestre e che la città poteva allestire un esercito di 120 mila unità.
  • 7. Fons Aponis ovvero le terme e l'oracolo
  • 8. Cosa resta della Padova romana L'arena romana
  • 9. Cosa resta della Padova romana Il teatro Zairo
  • 10. Cosa resta della Padova romana I ponti romani (Ponte San Lorenzo)
  • 11. Patavina Libertas Gli Annali di Tacito si interrompono con l'episodio di Trasea Peto, senatore antinerioniano amico di Seneca, che muore nella cosiddetta congiura di Pisone.
  • 12. Il tardo impero e la decadenza Si parla di un “assordante silenzio storiografico in epoca imperiale”. A partire dal secondo secolo la Venezia è corsa dalle legioni che muovono dal Danubio verso l'Italia. Nel 452 d. C. Attila devasta Aquileia e la sua regione: i fuggiaschi Padova avrebbero fondato Venezia .
  • 13. La Chiesa a Padova: San Prosdocimo e Santa Giustina Seconda la tradizione la Chiesa di Padova sarebbe apostolica.
  • 14. L'Abbazia di Santa Giustina Viene fondata dal patrizio Opilione alla fine del V secolo. Rifondata nel 970 sotto il vescovo Gauslino. Nel 1167 viene distrutta da un terremoto. Nel frattempo era stata affidata ai Benedettini, a cui si deve la successiva grandezza.
  • 15. Tra Bizantini, Longobardi e Franchi 563: conquista bizantina. 601: incendio di Padova da parte di Agilulfo (Paolo Diacono). 773: conquista franca. 899-900: incursione degli Ungari . Il Castrum è Monselice. Il territorio legato al municipio romano di Padova viene smembrato e legato ad altre realtà cittadine, come Treviso.
  • 16. Un mezzo cimitero di città All'insignificanza politica si devono aggiungere anche una serie di eventi naturali come l'inondazione del 589 che cambia completamente il panorama idrografico della regione. Il contado attorno a Padova è molto poco antropizzato, ridotto a un'estesa palude frammezzata da boschi. La sopravvivenza della città avviene grazie alla presenza della Chiesa diocesana.
  • 17. L'importanza del vescovo Nell'897 Berengario I, marchese del Friuli e imperatore del Sacro Romano Imperio, dona al vescovo Pietro la “Saccisica” o “Piovado de Sacco” (un dodicesimo dei villaggi attorno a Padova). Fino a quel momento era inglobata nel comitato di Treviso. L'anarchia feudale che segue alla deposizione di Carlo il Grosso spinge i sovrani a fare sempre più ampie concessioni a favore del potere ecclesiastico, nel tentativo di renderlo sostenitore del potere imperiale.
  • 18. Il comitato padovano: la ripresa di un'identità politica Nel 970 l'imperatore Ottone I istituisce un comitato incentrato su Padova affidato alla famiglia dei Candiano. Sempre in questa fase si perfezionano una serie di apparati clientelari che riguardano il vescovo e le altre autorità, nucleo di un ceto aristocratico pronto a prendersi in carico i destini della città.
  • 19. L'embrione del comune: i boni homines La chiesa padovana, che possiede una buona parte del suolo, delle acque, delle porte, delle torri e dei mulini presenti in città, si circonda di una curia di vassalli, cioè di cittadini interpellati per dare solennità e valore ad atti sia pubblici che privati, a sentenze, ad arbitrati. Con il tempo diventano magistrature ufficiali.
  • 20. Le prime istituzioni comunali Nel 1138 compare per la prima volta nella documentazione un collegio di 17 consoli, ausiliari del vescovo Sinibaldo e del successore Bellino nell'amministrazione della giustizia. Fino al 1174 c'è una forma di governo consolare, e poi fino al 1204 è alternata con il reggimento di un magistrato unico (podestà).
  • 21. Contro l'Impero: le leghe comunali 1158: seconda discesa in Italia di Federico Barbarossa. 1164: ribellione all'impero (Lega Veronese). 1167: Lega Lombarda. 1176: battaglia di Legnano. 1183: Pace di Costanza, si riconoscono ai comuni le consuetudines, previo giuramento di fedeltà all'imperatore.
  • 22. Il comune consolare e i suoi successi 1189 – 1201: il canale Battaglia viene reso navigabile per raggiungere Monselice. 1209: viene costruito il canale Piovego come collegamento con Venezia. 1218 – 1219: viene costruito il Salone (la Sala della Ragione). 1220: viene costruita Cittadella, base operativa fortificata contro Vicenza e Treviso.
  • 23. Il comune consolare e i suoi successi Nell'eccezionale clima di prosperità che sembra contraddistinguere la Padova del XIII secolo viene fondata anche l'Università, nel 1222. Si tratta della “migrazione” di un gruppo di studenti e di professori provenienti dall'Università di Bologna.
  • 24. Padova e i suoi quartieri - Ponte Molino - Torricelle - Duomo - Porta Altinate
  • 25. 1237 – 1256 La dominazione di Ezzelino In occasione della discesa in Italia di Federico II, il signore della Marca Trevigiana, Ezzelino da Romano, sostenitore della causa imperiale, diventa il signore di Padova, come plenipotenziario imperiale. Viene eliminato da una La figura di Ezzelino il crociata promossa dal papato Tiranno è protagonista e appoggiato da contingenti di una leggenda nera. emiliani, veneziani e lombardi.
  • 26. Il castello di Padova
  • 27. La seconda età comunale Potere legislativo: Consiglio Maggiore. Potere esecutivo: il podestà forestiero. In questo cinquantennio di pace si sviluppano grande ricchezze.
  • 28. Gli Scrovegni La Cappella degli Scrovegni (o dell'Annunziata) è eretta da Enrico Scrovegni in suffragio dell'anima del padre Reginaldo accusato di usura.
  • 29. Un nuovo santo per la città: Sant'Antonio Sant'Antonio da Padova, nativo di Lisbona, è un frate agostiniano poi francescano, che muore alle porte di Padova nel 1231. La salma viene trasportata in un'altra zona periferica della città dove si trovava una piccola chiesa dedicata a Maria mater domini. La costruzione della Basilica si protrae fino al 1310.
  • 30. La Signoria dei Carraresi I Carraresi sono signori di Padova dal 1318 al 1405 (con alcune parentesi di dominazione scaligera e viscontea) Jacopo I: viene nominato dai maggiorenti della città defensor, protector e gubernator della città
  • 31. La Signoria dei Carraresi ● Marsilio, successore di Jacopo, cederà il potere agli scaligeri dal 1328 al 1337. ●Francesco I, detto il Vecchio, è signore di Padova dal 1350 al 1388. Ottiene il controllo di Feltre, Belluno e della Valsugana. Entrerà in guerra con Venezia. Nel 1389 comincia il dominio visconteo di Padova. ● Francesco Novello riottiene il controllo della città con l'aiuto dei Fiorentini e l'appoggio dei Veneziani, che però nel 1406 metteranno definitivamente fine all'egemonia Carrarese su Padova.
  • 32. I gioielli della Padova Carrarese Giusto de' Menabuoi, Battistero del Duomo e Sant'Antonio appare al beato Luca
  • 33. La dominazione veneziana 1405: dedizione a Venezia. 1420: vengono emanati gli statuti cittadini che, fatto salvo un intervento nella prima parte del 600, restano validi per quattro secoli. 1435- 1437: la Serenissima ottiene dall'imperatore Sigismondo l'investitura feudale dei suoi domini di Terraferma.
  • 34. Podestà e Capitano: le magistrature cittadine Podestà e Capitano provengono dalle più importanti famiglie patrizie veneziane e durano in carica 16 mesi. Il podestà amministra la giustizia con un piccolo consiglio. Il capitano si occupa della gestione dei soldati dislocati a guardia delle porte, delle fortificazioni, dei bombardieri, e dell'esazione fiscale.
  • 35. Due dolorose costanti: la guerra e la peste Nel XV secolo avviene la militarizzazione della Terraferma. Una testimonianza di questo incessante stato di conflitto è la stata di Donatello davanti alla basilica del Santo dedicata al condottiero Gattamelata. Oltre alla guerra anche le pestilenze decimano la popolazione (34.000 abitanti nel 1435, 18.000 sotto il dominio veneziano).
  • 36. La guerra antiveneziana e la lega di Cambrai Nel 1509 la “superbia” della Serenissima viene punita da una potente colazione che comprende il papa Giulio II, la Francia, la spagna, l'Impero, Firenze, i Savoia, Mantova, Ferrara. Venezia perde momentaneamente i possedimenti terrestri e Padova per 42 giorni fa rinascere la “magnifica repubblica”, che viene però estirpata dal futuro Doge Andrea Gritti.
  • 37. Le mura veneziane Nel 1521 vengono completate le mura che circondano la città e che sono tuttora in buona parte conservate.
  • 38. Il rinnovamento urbanistico Piazza Capitaniano, la “Sala dei giganti” nel complesso carrarese, il Monte di Pietà, Palazzo Grimani in Prato della Valle
  • 39. Alvise Corner e le bonifiche Nel 1556 i Provveditori sopra i Beni Inculti fanno bonificare 100.000 campi nel Padovano. La progettazione compete in buona parte al letterato e proprietario terriero Alvise Corner (o Cornaro). Corner ha un ruolo importante anche come mecenate, per esempio di Angelo Beolco detto il Ruzante.
  • 40. Il prestigio dello Studio Galileo vive e insegna 18 anni a Padova
  • 41. Due secoli di pace? Le guerre di Venezia A partire dal '600 Venezia viene coivolta in tutta una serie di conflitti che non riguardano però l'entroterra padano, su cui ormai la dominazione è assicurata. Padova non è quindi direttamente interessata ma deve sostenere le ingenti spese di guerra, per le quali cominciano le grandi vendite delle proprietà comunali. Un'altra vendita è quella dei titoli nobiliari (Libro d'oro).
  • 42. Due secoli di pace? Le epidemie di peste La famosa peste “manzoniana” del 1630 causa una contrazione della popolazione di quasi il 60%. Alvise Vallaresso, rettore di quel periodo, viene poi omaggiato di un arco per onorare la sua solerzia e capacità nell'affrontare l'epidemia.
  • 43. Opere pubbliche: il prato della Valle e l'ospedale Giustinianeo Nel 1775 il governo veneziano affida ad Andrea Memmo il risanamento del Prato della Valle.
  • 44. Il passaggio agli Asburgo Il 29 aprile del 1797, cacciato l'ultimo potestà, la municipalità padovana approfitta della formale scomparsa della Serenissima per dare vita ad un governo democratico che dura nove mesi, composto da 22 rappresentanti. Nei successivi 16 anni i francesi e gli austriaci si alternano otto volte al comando di Padova. È una fase caratterizzata da cambiamenti climatici, guerre e carestie.
  • 45. La restaurazione (1815 - 1840) Padova entra a far parte del Regno Lombardo Veneto. Sotto il governo dell'Austria – Ungheria viene portata l'illuminazione a gas in città e inaugurata la stazione e la linea ferroviaria Milano – Venezia
  • 46. Il 1848: epica padovana L'otto febbraio del 1848 cittadini e studenti affrontano le milizie austriache. Ci sono due morti. L'università viene chiusa e riaperta solo due anno più tardi. Settantrè studenti sono espulsi e quattro professori destituiti. L'esperienza Il caffè Pedrocchi è lo rivoluzionaria dura dalla fine di scenario principale marzo (in coincidenza con le della battaglia tra studenti, cittadini e Cinque giornate di Milano) fino guarnigione austriaca. a giugno 1848.
  • 47. Con il Regno d'Italia L'11 luglio del 1866 gli ultimi contingenti austriaci lasciano la città, il 16 dello stesso mese arriva il generale Cialdini, e in seguito altre autorità (La Marmora, Amedeo di Savoia). L'1 agosto in città entra il re. Con l'armistizio di Cormons, tramite Napoleone III, il Veneto entra a far parte del Regno d'Italia, che però rinuncia a Trento e all'Istria.
  • 49. La capitale al Fronte Padova torna protagonista durante la guerra mondiale durante la quale subisce ingenti danni.
  • 50. La capitale al Fronte Padova torna protagonista durante la guerra mondiale durante la quale subisce ingenti danni.
  • 51. L'Armistizio Nel novembre 1918 viene firmato l'Armistizio a villa Giusti, località Mandria.
  • 52. Cambiamenti urbanistici Negli anni 20 – 30 c'è un'intensa stagione costruttiva. Viene costruita Piazza Spalato.
  • 54. L'Università Fascista Carlo Anti, professore di Archeologia e fervente nazionalista e fascista, sarà promotore del del rinnovamento edilizio dell'Università, grazie a ingenti finanziamenti.
  • 55. L'Università antifascista Il 25 luglio 1943 cade il Fascismo. Concetto Marchesi, professore di latino Medievale a Padova, viene nominato rettore al posto di Carlo Anti. Marchesi darà vita con il pro rettore Egidio Meneghetti e Silvio Trentin al CLN del Veneto.
  • 56. L'appello agli studenti Una generazione di uomini ha distrutto la vostra giovinezza e la vostra patria. Traditi dalla frode, dalla violenza, dall'ignavia, dalla servilità criminosa, voi insieme con la gioventù operaia e contadina, dovete rifare la storia dell'Italia e costituire il popolo italiano. Non frugate nelle memorie o nei nascondigli del passato i soli responsabili di episodi delittuosi; dietro ai sicari c'è tutta una moltitudine che quei delitti ha voluto e ha coperto con il silenzio e la codarda rassegnazione; c'è tutta la classe dirigente italiana sospinta dalla inettitudine e dalla colpa verso la sua totale rovina. Studenti: mi allontano da voi con la speranza di ritornare a voi maestro e compagno, dopo la fraternità di una lotta assieme combattuta. Per la fede che vi illumina, per lo sdegno che vi accende, non lasciate che l'oppressore disponga della vostra vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l'Italia dalla schiavitù e dall'ignominia, aggiungete al labaro della vostra Università la gloria di una nuova più grande decorazione in questa battaglia suprema per la giustizia e per la pace nel mondo.
  • 57. Una città ferita L'11 marzo 1944 viene distrutta la cappella Ovetari della chiesa degli Eremitani, da un bombardamento alleato. Il quartiere più colpito è l'Arcella, adiacente alla stazione.
  • 58. La guerra partigiana e la Liberazione Padova è l'unica città del Veneto che conosce una vera e propria guerriglia urbana. Nel dicembre 1944, gli uomini nelle file partigiane (di cui molti non armati) sono 5600. Il 26 aprile 1945 il CLN locale dà ordine che si proceda con l'insurrezione. Padova si libera prima dell'arrivo degli alleati. L'Università di Padova viene premiata con la medaglia d'oro al Valore Militare.
  • 59. Dopo la Guerra Nella fase propulsiva dello sviluppo economico post – bellico vengono interrate le riviere dei ponti romani. È il trionfo del trasporto su gomma.
  • 60. Bibliografia Generale - Attilio Simioni, Storia di Padova: dalle origini alla fine del secolo 18°, Padova, G. e P. Randi, 1968. - Lionello Luppi, Guida di Padova, Arte e Storia tra vie e Piazze, Trieste, Lint, 1983. - Angelo Ventura, Padova, Bari – Roma, Laterza, 1989. - Mario Bolzonella, Padova Racconta, Padova, Centro Editoriale Veneto, 1989. - Giuseppe Toffanin, Le strade di Padova, Roma, Newton et Compton, 1998. - Giuseppe Gullino (a cura di), Storia di Padova dall'antichità all'età contemporanea, Padova, Cierre, 2009.