3. La prima notizia storica
301 a. C.
Nella sua monumentale opera sulla storia della
civiltà romana il padovano Tito Livio racconta
dell'impresa della juventus padovana che nel 301
caccia le truppe di Cleomino, signore di Corfù e re
mancato di Sparta, che aveva risalito il Medoaco
(ora Brenta), il fiume di Padova.
4. Tra storia e mito:
la fondazione
Secondo la leggenda,
Padova sarebbe stata
fondata da Antenore,
personaggio della
mitologia greca che
compare nell'Iliade, e che
in seguito alla distruzione
di Sparta si rifugia in
Veneto, con una truppa di
Eneti. La presunta tomba
dell'eroe viene trovata nel
XV secolo.
5. Tra greci, romani e galli
I padovani sarebbero alleati dei Romani contro i
Galli. La notizia si trova in Polibio e data 225 a. C.
Sempre Tito Livio scrive che nel 174 a. C. viene
inviato un console o un proconsole da Padova per
sedare disordini. La Gallia sarebbe stata a questo
punto già romanizzata. Sono le uniche notizie di
Padova in età repubblicana.
6. Padova in età augustea,
una città ricca
Con la Lex Rubria de Gallia Cisalpina Padova
assume la piena cittadinanza romana. Strabone,
contemporaneo di Tito Livio, scrive che ci sono
500 membri dell'ordine equestre e che la città
poteva allestire un esercito di 120 mila unità.
10. Cosa resta della Padova romana
I ponti romani
(Ponte San Lorenzo)
11. Patavina Libertas
Gli Annali di Tacito si
interrompono con
l'episodio di Trasea Peto,
senatore antinerioniano
amico di Seneca, che
muore nella cosiddetta
congiura di Pisone.
12. Il tardo impero e la decadenza
Si parla di un “assordante silenzio storiografico in
epoca imperiale”.
A partire dal secondo secolo la Venezia è corsa
dalle legioni che muovono dal Danubio verso
l'Italia.
Nel 452 d. C. Attila devasta Aquileia e la sua
regione: i fuggiaschi Padova avrebbero fondato
Venezia .
13. La Chiesa a Padova: San Prosdocimo
e Santa Giustina
Seconda la
tradizione la
Chiesa di
Padova
sarebbe
apostolica.
14. L'Abbazia di Santa Giustina
Viene fondata dal patrizio Opilione
alla fine del V secolo. Rifondata nel
970 sotto il vescovo Gauslino.
Nel 1167 viene distrutta da un
terremoto. Nel frattempo era stata
affidata ai Benedettini, a cui si deve la
successiva grandezza.
15. Tra Bizantini, Longobardi e Franchi
563: conquista bizantina.
601: incendio di Padova da parte di
Agilulfo (Paolo Diacono).
773: conquista franca.
899-900: incursione degli Ungari .
Il Castrum è Monselice. Il territorio legato al
municipio romano di Padova viene smembrato e
legato ad altre realtà cittadine, come Treviso.
16. Un mezzo cimitero di città
All'insignificanza politica si devono aggiungere
anche una serie di eventi naturali come
l'inondazione del 589 che cambia completamente
il panorama idrografico della regione. Il contado
attorno a Padova è molto poco antropizzato,
ridotto a un'estesa palude frammezzata da boschi.
La sopravvivenza della città avviene grazie alla
presenza della Chiesa diocesana.
17. L'importanza del vescovo
Nell'897 Berengario I, marchese del
Friuli e imperatore del Sacro Romano
Imperio, dona al vescovo Pietro la
“Saccisica” o “Piovado de Sacco” (un
dodicesimo dei villaggi attorno a
Padova). Fino a quel momento era
inglobata nel comitato di Treviso.
L'anarchia feudale che segue alla
deposizione di Carlo il Grosso spinge i
sovrani a fare sempre più ampie
concessioni a favore del potere
ecclesiastico, nel tentativo di renderlo
sostenitore del potere imperiale.
18. Il comitato padovano: la ripresa di
un'identità politica
Nel 970 l'imperatore Ottone I istituisce un
comitato incentrato su Padova affidato alla
famiglia dei Candiano.
Sempre in questa fase si perfezionano una serie di
apparati clientelari che riguardano il vescovo e le
altre autorità, nucleo di un ceto aristocratico
pronto a prendersi in carico i destini della città.
19. L'embrione del comune:
i boni homines
La chiesa padovana, che possiede una buona parte
del suolo, delle acque, delle porte, delle torri e dei
mulini presenti in città, si circonda di una curia di
vassalli, cioè di cittadini interpellati per dare
solennità e valore ad atti sia pubblici che privati, a
sentenze, ad arbitrati. Con il tempo diventano
magistrature ufficiali.
20. Le prime istituzioni comunali
Nel 1138 compare per la prima volta nella
documentazione un collegio di 17 consoli, ausiliari
del vescovo Sinibaldo e del successore Bellino
nell'amministrazione della giustizia. Fino al 1174
c'è una forma di governo consolare, e poi fino al
1204 è alternata con il reggimento di un
magistrato unico (podestà).
21. Contro l'Impero: le leghe comunali
1158: seconda discesa in Italia
di Federico Barbarossa.
1164: ribellione all'impero
(Lega Veronese).
1167: Lega Lombarda.
1176: battaglia di Legnano.
1183: Pace di Costanza, si
riconoscono ai comuni le
consuetudines, previo
giuramento di fedeltà
all'imperatore.
22. Il comune consolare e i suoi successi
1189 – 1201: il canale
Battaglia viene reso
navigabile per raggiungere
Monselice.
1209: viene costruito il
canale Piovego come
collegamento con Venezia.
1218 – 1219: viene costruito
il Salone (la Sala della
Ragione).
1220: viene costruita
Cittadella, base operativa
fortificata contro Vicenza e
Treviso.
23. Il comune consolare e i suoi successi
Nell'eccezionale clima di prosperità che sembra
contraddistinguere la Padova del XIII secolo viene
fondata anche l'Università, nel 1222. Si tratta della
“migrazione” di un gruppo di studenti e di
professori provenienti dall'Università di Bologna.
24. Padova e i suoi quartieri
- Ponte Molino
- Torricelle
- Duomo
- Porta Altinate
25. 1237 – 1256
La dominazione di Ezzelino
In occasione della discesa in
Italia di Federico II, il signore
della Marca Trevigiana,
Ezzelino da Romano,
sostenitore della causa
imperiale, diventa il signore di
Padova, come
plenipotenziario imperiale.
Viene eliminato da una
La figura di Ezzelino il crociata promossa dal papato
Tiranno è protagonista e appoggiato da contingenti
di una leggenda nera. emiliani, veneziani e
lombardi.
27. La seconda età comunale
Potere legislativo: Consiglio Maggiore.
Potere esecutivo: il podestà forestiero.
In questo cinquantennio di pace si sviluppano
grande ricchezze.
28. Gli Scrovegni
La Cappella degli Scrovegni (o
dell'Annunziata) è eretta da Enrico
Scrovegni in suffragio dell'anima
del padre Reginaldo accusato di
usura.
29. Un nuovo santo per la città:
Sant'Antonio
Sant'Antonio da
Padova, nativo di
Lisbona, è un frate
agostiniano poi
francescano, che
muore alle porte di
Padova nel 1231.
La salma viene trasportata in un'altra zona periferica
della città dove si trovava una piccola chiesa dedicata a
Maria mater domini. La costruzione della Basilica si
protrae fino al 1310.
30. La Signoria dei Carraresi
I Carraresi sono signori di Padova dal 1318 al
1405 (con alcune parentesi di dominazione
scaligera e viscontea)
Jacopo I: viene
nominato dai
maggiorenti della città
defensor, protector e
gubernator della città
31. La Signoria dei Carraresi
● Marsilio, successore di Jacopo, cederà il potere agli
scaligeri dal 1328 al 1337.
●Francesco I, detto il Vecchio, è signore di Padova dal
1350 al 1388. Ottiene il controllo di Feltre, Belluno e
della Valsugana. Entrerà in guerra con Venezia. Nel 1389
comincia il dominio visconteo di Padova.
● Francesco Novello riottiene il controllo della città con
l'aiuto dei Fiorentini e l'appoggio dei Veneziani, che però
nel 1406 metteranno definitivamente fine all'egemonia
Carrarese su Padova.
32. I gioielli della Padova Carrarese
Giusto de' Menabuoi,
Battistero del Duomo e
Sant'Antonio appare al
beato Luca
33. La dominazione veneziana
1405: dedizione a Venezia.
1420: vengono emanati gli statuti cittadini che,
fatto salvo un intervento nella prima parte del
600, restano validi per quattro secoli.
1435- 1437: la Serenissima ottiene dall'imperatore
Sigismondo l'investitura feudale dei suoi domini
di Terraferma.
34. Podestà e Capitano: le magistrature
cittadine
Podestà e Capitano provengono dalle
più importanti famiglie patrizie
veneziane e durano in carica 16 mesi. Il
podestà amministra la giustizia con un
piccolo consiglio. Il capitano si occupa
della gestione dei soldati dislocati a
guardia delle porte, delle fortificazioni,
dei bombardieri, e dell'esazione fiscale.
35. Due dolorose costanti: la guerra e la
peste
Nel XV secolo avviene la
militarizzazione della Terraferma.
Una testimonianza di questo
incessante stato di conflitto è la
stata di Donatello davanti alla
basilica del Santo dedicata al
condottiero Gattamelata. Oltre
alla guerra anche le pestilenze
decimano la popolazione (34.000
abitanti nel 1435, 18.000 sotto il
dominio veneziano).
36. La guerra antiveneziana e la lega di
Cambrai
Nel 1509 la “superbia” della Serenissima viene
punita da una potente colazione che comprende il
papa Giulio II, la Francia, la spagna, l'Impero,
Firenze, i Savoia, Mantova, Ferrara. Venezia perde
momentaneamente i possedimenti terrestri e
Padova per 42 giorni fa rinascere la “magnifica
repubblica”, che viene però estirpata dal futuro
Doge Andrea Gritti.
37. Le mura veneziane
Nel 1521 vengono
completate le
mura che
circondano la città
e che sono tuttora
in buona parte
conservate.
38. Il rinnovamento urbanistico
Piazza Capitaniano, la
“Sala dei giganti” nel
complesso carrarese,
il Monte di Pietà,
Palazzo Grimani in
Prato della Valle
39. Alvise Corner e le bonifiche
Nel 1556 i Provveditori sopra
i Beni Inculti fanno
bonificare 100.000 campi nel
Padovano. La progettazione
compete in buona parte al
letterato e proprietario
terriero Alvise Corner (o
Cornaro). Corner ha un ruolo
importante anche come
mecenate, per esempio di
Angelo Beolco detto il
Ruzante.
41. Due secoli di pace?
Le guerre di Venezia
A partire dal '600 Venezia viene coivolta in tutta
una serie di conflitti che non riguardano però
l'entroterra padano, su cui ormai la dominazione è
assicurata. Padova non è quindi direttamente
interessata ma deve sostenere le ingenti spese di
guerra, per le quali cominciano le grandi vendite
delle proprietà comunali. Un'altra vendita è quella
dei titoli nobiliari (Libro d'oro).
42. Due secoli di pace?
Le epidemie di peste
La famosa peste
“manzoniana” del 1630
causa una contrazione
della popolazione di quasi
il 60%. Alvise Vallaresso,
rettore di quel periodo,
viene poi omaggiato di un
arco per onorare la sua
solerzia e capacità
nell'affrontare l'epidemia.
43. Opere pubbliche: il prato della Valle
e l'ospedale Giustinianeo
Nel 1775 il governo veneziano
affida ad Andrea Memmo il
risanamento del Prato della
Valle.
44. Il passaggio agli Asburgo
Il 29 aprile del 1797, cacciato l'ultimo potestà, la
municipalità padovana approfitta della formale
scomparsa della Serenissima per dare vita ad un
governo democratico che dura nove mesi,
composto da 22 rappresentanti. Nei successivi 16
anni i francesi e gli austriaci si alternano otto volte
al comando di Padova. È una fase caratterizzata da
cambiamenti climatici, guerre e carestie.
45. La restaurazione (1815 - 1840)
Padova entra a
far parte del
Regno
Lombardo
Veneto. Sotto
il governo
dell'Austria –
Ungheria
viene portata
l'illuminazione
a gas in città e
inaugurata la
stazione e la
linea
ferroviaria
Milano –
Venezia
46. Il 1848: epica padovana
L'otto febbraio del 1848
cittadini e studenti affrontano le
milizie austriache. Ci sono due
morti. L'università viene chiusa
e riaperta solo due anno più
tardi. Settantrè studenti sono
espulsi e quattro professori
destituiti. L'esperienza
Il caffè Pedrocchi è lo rivoluzionaria dura dalla fine di
scenario principale marzo (in coincidenza con le
della battaglia tra
studenti, cittadini e Cinque giornate di Milano) fino
guarnigione austriaca. a giugno 1848.
47. Con il Regno d'Italia
L'11 luglio del 1866 gli ultimi contingenti austriaci
lasciano la città, il 16 dello stesso mese arriva il
generale Cialdini, e in seguito altre autorità (La
Marmora, Amedeo di Savoia). L'1 agosto in città
entra il re. Con l'armistizio di Cormons, tramite
Napoleone III, il Veneto entra a far parte del
Regno d'Italia, che però rinuncia a Trento e
all'Istria.
54. L'Università Fascista
Carlo Anti,
professore di
Archeologia e
fervente
nazionalista e
fascista, sarà
promotore del del
rinnovamento
edilizio
dell'Università,
grazie a ingenti
finanziamenti.
55. L'Università antifascista
Il 25 luglio 1943 cade il
Fascismo. Concetto
Marchesi, professore di
latino Medievale a Padova,
viene nominato rettore al
posto di Carlo Anti.
Marchesi darà vita con il pro
rettore Egidio Meneghetti e
Silvio Trentin al CLN del
Veneto.
56. L'appello agli studenti
Una generazione di uomini ha distrutto la vostra giovinezza e la
vostra patria. Traditi dalla frode, dalla violenza, dall'ignavia,
dalla servilità criminosa, voi insieme con la gioventù operaia e
contadina, dovete rifare la storia dell'Italia e costituire il popolo
italiano. Non frugate nelle memorie o nei nascondigli del
passato i soli responsabili di episodi delittuosi; dietro ai sicari
c'è tutta una moltitudine che quei delitti ha voluto e ha coperto
con il silenzio e la codarda rassegnazione; c'è tutta la classe
dirigente italiana sospinta dalla inettitudine e dalla colpa verso
la sua totale rovina.
Studenti: mi allontano da voi con la speranza di ritornare a voi
maestro e compagno, dopo la fraternità di una lotta assieme
combattuta. Per la fede che vi illumina, per lo sdegno che vi
accende, non lasciate che l'oppressore disponga della vostra
vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l'Italia dalla
schiavitù e dall'ignominia, aggiungete al labaro della vostra
Università la gloria di una nuova più grande decorazione in
questa battaglia suprema per la giustizia e per la pace nel
mondo.
57. Una città ferita
L'11 marzo 1944 viene distrutta la cappella
Ovetari della chiesa degli Eremitani, da un
bombardamento alleato. Il quartiere più
colpito è l'Arcella, adiacente alla stazione.
58. La guerra partigiana e la Liberazione
Padova è l'unica città del Veneto che conosce una
vera e propria guerriglia urbana. Nel dicembre
1944, gli uomini nelle file partigiane (di cui molti
non armati) sono 5600. Il 26 aprile 1945 il CLN
locale dà ordine che si proceda con l'insurrezione.
Padova si libera prima dell'arrivo degli alleati.
L'Università di Padova viene premiata con la
medaglia d'oro al Valore Militare.
59. Dopo la Guerra
Nella fase propulsiva dello sviluppo economico
post – bellico vengono interrate le riviere dei ponti
romani. È il trionfo del trasporto su gomma.
60. Bibliografia Generale
- Attilio Simioni, Storia di Padova: dalle origini alla fine
del secolo 18°, Padova, G. e P. Randi, 1968.
- Lionello Luppi, Guida di Padova, Arte e Storia tra vie e
Piazze, Trieste, Lint, 1983.
- Angelo Ventura, Padova, Bari – Roma, Laterza, 1989.
- Mario Bolzonella, Padova Racconta, Padova, Centro
Editoriale Veneto, 1989.
- Giuseppe Toffanin, Le strade di Padova, Roma,
Newton et Compton, 1998.
- Giuseppe Gullino (a cura di), Storia di Padova
dall'antichità all'età contemporanea, Padova, Cierre,
2009.