Siamo giunti alla fine di un altro vertice Europeo che avrebbe dovuto essere quello destinato alla risoluzione del problema. Se siete confusi da quello che è successo, allora non siete i soli. E\' un qualcosa per cui tra dieci anni dovremo guardarci indietro e dire: "Questo è il momento in cui tutto è cominciato", o sarà visto come un altro incontro come tanti altri? Sosterrò che entrambe le visioni sono la risposta corretta, a seconda del quadro di riferimento.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Siamo giunti alla fine di un altro vertice Europeo che avrebbe dovuto essere quello destinato alla risoluzione del problema. Se siete confusi da quello che è successo, allora non siete i soli. E\' un qualcosa per cui tra dieci anni dovremo guardarci indietro e dire: "Questo è il momento in cui tutto è cominciato", o sarà visto come un altro incontro come tanti altri? Sosterrò che entrambe le visioni sono la risposta corretta, a seconda del quadro di riferimento.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
I leader europei sono impegnati nel mantenere sia l\'euro che la zona euro così come sono. Ma per consentirgli di fare questo, tutto deve cambiare, come suggerisce la citazione dal meraviglioso romanzo italiano del 1958, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi Lamedusa. Questo non è un compito facile, in quanto nessuno di loro vuole un cambiamento che abbia un impatto negativo verso se stessi e, come vedremo, non c\'è cambiamento che permetterà che tutto rimanga lo stesso e che non abbia un impatto severo su tutti, come vedremo. Nell\'affrontare la terza parte di una serie che continua, guardiamo alle opzioni che sono effettivamente disponibili tra le scelte del menu, o come qualche gruppo lo chiamava, il menu del dolore. Vi offro alcuni punti di riferimento che dovremmo guardare lungo il percorso, e termino con il dare un mio suggerimento su ciò che l\'Europa dovrebbe fare.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Grant ha sostenuto un ritorno al gold standard nelle stesse sale dove si discute della moneta dello stato (fiat money)! Sembra che la Fed di New York stia chiedendo di avere un confronto con alcuni di quelli che la criticano. Ho letto alcuni degli interventi, ma per diversi motivi questo è il migliore, non per ultimo contiene alcuni passaggi molto divertenti.
Per ogni legge del governo approvata in fretta come risposta ad una crisi in corso o recente, ci saranno due o più conseguenze involontarie, che avranno effetti negativi pari o superiori al problema che è stato oggetto della risoluzione.
Che cosa ci può attendere dalla folle politica monetaria che la Fed sta mettendo in atto, dando essenzialmente fondi illimitati alle banche europee? Che cosa stanno vedendo che noi non conosciamo? E\' tutto questo un precursore dell\'ulteriore allentamento monetario della riunione straordinaria del FOMC della prossima settimana, che è stata esteso da Bernanke ad una sessione di due giorni? Possiamo chiamarla "Operation Twist?" O forse "Twist and Shout?"
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
La Risposta Che Noi Non Vogliamo SapereHoro Capital
Il 2012 sarà l\'undicesima volta, nella mia breve vita, che potrò partecipare all\'elezione di un presidente degli Stati Uniti. Mentre questo vale per me, sembra che ogni elezione sia la più importante di tutti i tempi e definisca il momento cruciale dell\'esperimento americano. Il futuro della Repubblica viene pesato ogni volta sulla bilancia, e solo il risultato corretto (che ovviamente sarebbe l\'elezione del candidato per cui hai votato) assicurerebbe la sua sopravvivenza. Questa settimana continueremo le nostre meditazioni sulle scelte economiche che affronta il mondo, questa volta ci concentreremo sugli Stati Uniti.
Non è possibile leggere qualsiasi seria analisi economica se questa non parla anche di posti di lavoro, di qualunque area si tratti sia questa l\'Europa, gli Stati Uniti o l\'Asia. E neanche questo è abbastanza. I politici offrono "piani" per l\'occupazione, molti dei quali fanno di tutto per illustrare la simpatia che loro hanno per le persone senza lavoro, ma senza offrire alcuna idea reale sulle modalità e sul significato di creazione di posti di lavoro duraturi.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
La prossima settimana potremo probabilmente vedere il Congresso passare un estensione del taglio "temporaneo" sull\'imposta sui salari, principalmente adottata come stimolo per l\'economia nel gennaio del 2011. Mentre scrivo, questa estensione è prevista solo per due mesi. Lasciamo da parte la politica e guardiamo alle implicazioni economiche della proroga, e poi andremo ad esaminare il deficit negli Stati Uniti. Questo darà luogo ad alcune riflessioni sull\'Europa e su che cosa dovrebbe accadere per un paese se lasciasse l\'euro.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
Grant ha sostenuto un ritorno al gold standard nelle stesse sale dove si discute della moneta dello stato (fiat money)! Sembra che la Fed di New York stia chiedendo di avere un confronto con alcuni di quelli che la criticano. Ho letto alcuni degli interventi, ma per diversi motivi questo è il migliore, non per ultimo contiene alcuni passaggi molto divertenti.
Per ogni legge del governo approvata in fretta come risposta ad una crisi in corso o recente, ci saranno due o più conseguenze involontarie, che avranno effetti negativi pari o superiori al problema che è stato oggetto della risoluzione.
Che cosa ci può attendere dalla folle politica monetaria che la Fed sta mettendo in atto, dando essenzialmente fondi illimitati alle banche europee? Che cosa stanno vedendo che noi non conosciamo? E\' tutto questo un precursore dell\'ulteriore allentamento monetario della riunione straordinaria del FOMC della prossima settimana, che è stata esteso da Bernanke ad una sessione di due giorni? Possiamo chiamarla "Operation Twist?" O forse "Twist and Shout?"
Voglio iniziare con una semplice osservazione. Ho descritto alla maggior parte dei miei lettori e certamente alla maggior parte della stampa, avvenimenti "bearish". Io non lo sono. Io sono in realtà abbastanza ottimista. Ho una visione molto positiva della condizione umana in particolare sul ritmo accelerato della tecnologia, e credo che siamo sull\'orlo di un\'era di grande abbondanza.
La Risposta Che Noi Non Vogliamo SapereHoro Capital
Il 2012 sarà l\'undicesima volta, nella mia breve vita, che potrò partecipare all\'elezione di un presidente degli Stati Uniti. Mentre questo vale per me, sembra che ogni elezione sia la più importante di tutti i tempi e definisca il momento cruciale dell\'esperimento americano. Il futuro della Repubblica viene pesato ogni volta sulla bilancia, e solo il risultato corretto (che ovviamente sarebbe l\'elezione del candidato per cui hai votato) assicurerebbe la sua sopravvivenza. Questa settimana continueremo le nostre meditazioni sulle scelte economiche che affronta il mondo, questa volta ci concentreremo sugli Stati Uniti.
Non è possibile leggere qualsiasi seria analisi economica se questa non parla anche di posti di lavoro, di qualunque area si tratti sia questa l\'Europa, gli Stati Uniti o l\'Asia. E neanche questo è abbastanza. I politici offrono "piani" per l\'occupazione, molti dei quali fanno di tutto per illustrare la simpatia che loro hanno per le persone senza lavoro, ma senza offrire alcuna idea reale sulle modalità e sul significato di creazione di posti di lavoro duraturi.
Come promesso la scorsa settimana, punteremo il nostro sguardo verso l\'Europa e mediteremo su quello che c\'è in serbo per l\'Europa per quest\'anno e per i prossimi cinque anni. Cosa si legge a pagina 2? La "BCE rivede l\'accordo per redigere un patto fiscale." Sembra che ci siano troppe lacune, e che queste renderanno il documento privo di significato ... un po\' come il Trattato che hanno ora. Continuando la lettura apprendiamo ulteriormente che "la minaccia di default greco cresce e il prosieguo dei negoziati inizia a vacillare." Sembra che vi sia una mancanza di accordi su quanto debba essere il taglio sul debito per gli investitori, e i greci non vogliono garantire alcun debito futuro, nel caso in cui in futuro abbiano bisogno di fare ancora default. Ma vogliono €15 miliardi per mantenere la macchina del debito in funzione ancora per qualche altro mese.
La prossima settimana potremo probabilmente vedere il Congresso passare un estensione del taglio "temporaneo" sull\'imposta sui salari, principalmente adottata come stimolo per l\'economia nel gennaio del 2011. Mentre scrivo, questa estensione è prevista solo per due mesi. Lasciamo da parte la politica e guardiamo alle implicazioni economiche della proroga, e poi andremo ad esaminare il deficit negli Stati Uniti. Questo darà luogo ad alcune riflessioni sull\'Europa e su che cosa dovrebbe accadere per un paese se lasciasse l\'euro.
Siamo ormai da cinque anni in una crisi che proprio non vuole andarsene. Parafrasando Charles Gave di GaveKal che ha scritto un articolo estremamente interessante su questo argomento appena settimana (2) scorsa, i politici continuano a manomettere i tassi di interesse, i tassi di cambio e in generale i prezzi degli asset. Essi continuano a consentire alle banche che gestiscono i depositi di operare come un casinò. Esse emettono nuovo debito per pagare le spese quando stanno già affogando nel debito. E di questo sembra che non ne prendano atto. Albert Einstein una volta ha definito una follia il fare lo stesso esperimento più e più volte, con la speranza di aspettarsi un diverso risultato. QE1. QE2. QE3 ... C\'è altro da dire?
I titoli delle prime pagine sono per la Grecia, ma la vera storia non è la Grecia, ma chi sarà il prossimo. I leader europei avevano il diritto di essere preoccupati solo poco tempo fa sugli effetti di contagio di un default della Grecia sull\'intero sistema Euro, che naturalmente ora dicono che non esiste.
Similar to Stanno giocando d\'azzardo in casa? (20)
Nelle ultime tre settimane sto continuamente commentando quello che personalmente penso sia una folle strada che i giapponesi hanno intrapreso, e quello che penso possa essere considerato nella storia l'esperimento di politica monetaria più scandaloso, intrigante e disperato da parte di una grande potenza economica. I giapponesi stanno rapidamente arrivando al loro Endgame, ossia raggiungere il limite della loro capacità di prendere in prestito del denaro a tassi di interesse che siano economicamente sostenibili. Se i tassi di interesse sulle obbligazioni giapponesi arrivassero solo anche ad un mero 2,2%, l'80% delle entrate fiscali servirà solo per pagare gli interessi sul loro debito. Con un rapporto debito - PIL pari al 245% si trovano in una situazione profondamente disperata e loro lo sanno. E quando ci si trova in periodi disperati, sono necessarie solo delle misure disperate.
I banchieri delle banche centrali vanno a gonfie veleHoro Capital
Quando circa due anni fa io e Jonathan Tepper abbiamo scritto Endgame, l'attenzione era molto concentrata sull'Europa, ma nel avevamo anche chiaramente parlato in modo dettagliato di come nel giro di pochi anni il Giappone sarebbe stato la fonte della vera volatilità a livello globale. "Un insetto alla ricerca di un parabrezza" era stato il titolo del capitolo dedicato al Giappone. Quest'anno, nella mia previsione sul 2013 ho scritto che sarà "l'anno del parabrezza." Nelle ultime due settimane ci siamo concentrati sui problemi che affliggono il Giappone e su quanto è importante il Giappone nell'economia mondiale; alla fine anche questa settimana dobbiamo ancora una volta concentrarci sulla Terra del Sol Levante.
La madre che ha dipinto qualsiasi spazio fosse disponibileHoro Capital
Sono già diversi anni che scrivo che il Giappone è un moscone nella ricerca di un parabrezza. E a gennaio ho scritto che il 2013 sarà l'anno del parabrezza. La recente volatilità dei mercati giapponesi ci lascia completamente esterrefatti, ma questo è effettivamente ciò che ci si dovrebbe aspettare da un paese che è sull'orlo del disastro, sia economico che fiscale. Non voglio sembrare banale in quanto da un punto di vista globale il Giappone non è la Grecia: il Giappone è la terza economia del mondo. Le sue maggiori banche sono alla pari di quelle degli Stati Uniti. E' una potenza mondiale sia nel commercio che nelle transazioni finanziarie. La sua moneta ha lo status di “riserva”. Ha due delle sei più grandi multinazionali al mondo e 71 tra le 500 più importanti imprese, viene superato solo dagli Stati Uniti ed significativamente molto davanti alla Cina che ne ha solo 46. Anche se si prende la restante parte delle grandi aziende asiatiche e le si somma con quelle Cinesi, il totale supera a malapena quelle del Giappone (CNN). In breve, quando il Giappone si imbarca in una strategia fiscale e monetaria molto rischiosa, questa può generare un grave impatto sul resto del mondo. E l’impatto può essere anche doppiamente significativo perché la crescita globale viene in questo momento guidata dall’Asia.
Il Giappone nell’ultimo trimestre è cresciuto ad un ritmo del 3,5% su base annuale, un tasso così elevato non lo si vedeva da lungo tempo. Naturalmente, i funzionari del governo vedono tutto questo come una chiara conferma delle loro nuove politiche e senza dubbio decideranno che in futuro saranno necessarie ancora più azioni di questo tipo.
Come si può arrivare ad una piena occupazione e ad un miglior livello di educazione nazionale rispetto al punto di vista che è stato recentemente dichiarato da David Rosenberg (sia alla conferenza che anche in altri contesti), ossia sul fatto che quanto prima vedremo l'inflazione ed in contemporanea anche l'inizio di un mercato obbligazionario ribassista? Devo dire che questa cosa ha sorpreso molti di noi durante la sua presentazione che si è concentrata sul tema da un mercato obbligazionario rialzista ad uno ribassista. Ma è la ragione per la quale ha deciso di credere in questa cosa che ci ha lasciati ancora di più sorpresi. Io non penso di essere assolutamente in grado di esprimere, in questo breve spazio, le motivazioni che egli ha espresso in modo così impeccabile e molto dettagliatamente durante la sua presentazione ma cercherò di evidenziare alcuni dei punti più salienti.
Questa settimana, il PMI della Cina si è attestato a malapena sopra il 50 ed è chiaramente in calo rispetto all'anno scorso. Nonostante quello che si legge la crescita economica della Cina sta rallentando, il che non è positivo per i metalli e per i prodotti legati alle materie prime (diverse da quelle considerate "soft" come i cereali, il bestiame, ecc.). GaveKal sostiene che la caduta dei prezzi delle materie prime che abbiamo visto negli ultimi tempi, forse è di natura strutturale. Eppure le obbligazioni salgono, l'oro cresce, le azioni salgono. (Chiaramente il mercato non ha ascoltato questa mattina il mio amico Nouriel Roubini, Dr. Doom, infatti dopo il suo intervento nessuno in questa conferenza ora può chiamarmi pessimista. Anche se lui preferisce il termine realistico..) Apparentemente tutto sta levitando.
La necessità di fare un grosso cambiamentoHoro Capital
Il 5 marzo 2013 il Dow Jones Industrial Average ha stabilito un nuovo massimo storico, superando il precedente massimo pari a 14,165.50 che era stato raggiunto nell'ottobre del 2007. Solo il mercato azionario non sembra prendere atto che il mondo si trova oggi in una situazione ben diversa rispetto a 5 anni e mezzo fa. Molti investitori parlano di un mercato ribassista, ma intanto percorrono la strada rialzista. Questa apparente contraddizione è funzione della convinzione diffusa che la politica della banca centrale sia questa proveniente da Tokyo, Francoforte, Londra o Washington fornisce un efficace copertura alla volatilità consentendo così agli investitori di ignorare i problemi economici e finanziari sottostanti, che continuano intanto a cuocere a fuoco lento.
Ipotizziamo di stare in un mondo perfettoHoro Capital
Come abbiamo visto la scorsa settimana gli economisti non sono nemmeno così particolarmente bravi nel raccontarci quello che è successo durante l'anno che è appena passato e tanto meno nel raccontarci quello che deve ancora arrivare. (E spesso vediamo dei bilanci nazionali che pretendono di fare delle previsioni a dieci o più anni.)
Il concetto di base è piuttosto semplice. Vi è la necessità di prevedere dei ricavi e dei costi. Delle due, le spese sono la cosa più semplice da prevedere. La maggior parte delle spese del governo sono voci di un bilancio. "Si prevede di spendere $5 miliardi di dollari all'anno per la manutenzione di strade e ponti, $1 miliardo di dollari per i parchi nazionali, $925 miliardi dollari per la difesa, ecc." Anche i costi della Social Security sono semplici da prevedere. La sanità invece comporta un sacco di stime, ed infine i costi inerenti alla disoccupazione salgono e scendono in relazione all'economia.
Iniziamo questa settimana con una domanda semplice. L'inflazione è una cosa buona o cattiva? Rispondete rapidamente. Mi dispiace, la vostra risposta è sbagliata. O meglio non possiamo sapere se la vostra risposta è giusta o sbagliata, perché non siamo sicuri che cosa si intende dire con la domanda. Possiamo pensare che sia una cosa buona, ma non possiamo esserne sicuri perché la parola inflazione ha significati diversi, a seconda delle persone che si trovano in luoghi e tempi diversi. Infatti, anche delle stesse persone nello stesso luogo e alla medesima ora non riescono ad accordarsi su una definizione precisa.
Il documento che ha dato vita alla zona euro si trova proprio in questa condizione. Tutti pensano di sapere cosa volesse dire o almeno i tedeschi. La Bundesbank (la banca centrale tedesca) era abbastanza sicura che avrebbe impedito la monetizzazione del debito. C'è scritto proprio così all'articolo 123. Ma l'Unione europea e la BCE (con il loro fedele compagno del FMI) sembrano costantemente però muoversi in un territorio inesplorato. Banche, credito e crisi dei debiti governativi sembra richiedano manovre legali che non sono state esplicitamente specificate. Mentre il resto d'Europa sta a guardare, la BCE man mano che va avanti traccia le linee sulla mappa.
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
Previsioni per il 2013: insostenibilità e transizioneHoro Capital
Mentre ci stiamo accingendo ad iniziare un nuovo anno, ci stiamo di nuovo inserendo nel rito della previsione per il prossimo anno. Quest'anno voglio guardare un po' più in la rispetto ad un singolo anno, questo al fine di riflettere in modo più approfondito sui cambiamenti che stanno per accadere nel mondo sviluppato. Stiamo andando tutti in contro a dei cambiamenti nel nuovo contesto economico (ed è quello che ci darà il benvenuto). La transizione porterà sia crisi che perdite per coloro che si impantaneranno nel sistema attuale che deve evolversi o crollare, ma anche delle opportunità per coloro che vedono la necessità di un cambiamento e desiderano cogliere dei vantaggi dall'evoluzione in corso.
"Per ogni problema complesso c'è una risposta chiara, semplice e sbagliata".
H. L. Mencken
Forse la domanda che mi viene maggiormente posta è: "Cosa ne pensi dell'oro?" Anche se spesso ho scritto dei brevi commenti sul metallo giallo, non riesco a ricordare l'ultima volta che ho dedicato un intera lettera al tema dell'oro.
Picco del petrolio o picco dell'energia. una soluzione ottimaleHoro Capital
Un tema costante di questa lettera è il fatto che gli elementi che la compongono possono sembrare da lontano disgiunti gli uni dagli altri, ma in realtà sono collegati tra di loro con il tema principale. Se si protende da un lato sembra si possa creare una reazione che porti a delle conclusioni improbabili. Oggi esploriamo la connessione tra il disavanzo di bilancio e la politica energetica.
"Una cosa è avere un parere da un punto di vista macro, ma cosa molto diversa è agire come se questo fosse corretto."
Howard Marks, Oaktree Capital Management
Può essere frustrante ed anche un po' futile l'esperienza di essere un economista. I mercati finanziari non sempre si comportano come se ci fosse un collegamento tra i fondamentali economici e i prezzi delle azioni.
Formazione del Capitale e Fiscal CliffHoro Capital
Nell\'attuale contesto economico spesso ci si lamenta in merito alla volatilità e all\'incertezza, ma c\'è una cosa della quale credo che possiamo essere abbastanza certi: le tasse stanno crescendo.
La disoccupazione giovanile negli Stati Uniti è arrivata ad un valore pari al 17,1%. In Europa il problema è ancora più accentuato. Il caso più eclatante è la Grecia dove la disoccupazione giovanile è al 58% mentre in Spagna questa è vicina al 55%. Il Portogallo è al 36% e in Italia è al 35%. In Francia è superiore al 25%. Questo è solo un chiaro sintomo della crisi del credito? In gran parte chiaramente lo è, ma penso che ci sia un qualcosa di più profondo che si sta generando, un significativo cambiamento nella fondamenta del mercato del lavoro.
Ho spesso detto che non considero l\'oro un investimento ma piuttosto un assicurazione. Ma la domanda è un assicurazione contro che cosa? Mentre parlavo a quel pubblico dei loro problemi concreti, mi sono reso conto che l\'oro è l\'assicurazione della banca centrale.
1. SCENARI FINANZIARI
JOHN MAULDIN'STHOUGHTS FROM THE FRONTLINE
Newsletter settimanale - Versione Italiana a cura di Horo Capital
Stanno giocando d'azzardo in casa?
di John Mauldin | 28 luglio 2012 - Anno 3 - Numero 30
In questo numero:
C'è qualcuno che sta giocando d'azzardo in casa? Sono scioccato ......
Opacità e Credit Default Swaps
Nessun Accesso per la Spagna
Denver, Maine e Carlsbad
Rick: Come puoi rinchiudermi? Su quali basi?
Capitano Renault: Sono scioccato, sono sconvolto nello scoprire che qui si sta giocando
d'azzardo!
- Dalla classica scena del film Casablanca, realizzato nel 1942
L'ultimo scandalo du jour sembra essere quello chiamato LIBORgate. Ma è uno scandalo
o è in realtà come sempre solo un business? E se non sappiamo quale sia dei due, che
cosa possiamo dire sull'organizzazione del mondo finanziario e dei relativi $300-800
trilioni, più o meno, sui quali si basa il LIBOR? Questo è in realtà solo la seconda strofa
della vecchia canzone dei derivati è solo un mercato molto più grande. Naturalmente
questo è un problema che non è stato risolto dalla Dodd-Frank e che ha il potenziale per
creare ancora una volta il caos nei mercati, mentre solo il LIBOR può costare qualche
miliardo qua e là. (Il sarcasmo è voluto.)
Il problema è la mancanza di trasparenza. Perché le banche dovrebbero rivelare la
quantità di profitto che stanno facendo? L'ultima cosa che vogliono è la trasparenza.
Questa settimana offro un approccio diverso sul LIBOR, che potrebbe infastidire alcuni
lettori ma che invece spero provochi una riflessione su come dobbiamo organizzare il
nostro mondo finanziario.
C'è qualcuno che sta giocando d'azzardo in casa? Sono scioccato ....
Diamo un rapido sguardo a ciò che rappresenta il LIBOR. Le iniziali stanno per London
InterBank Offered Rate (tasso di prestito interbancario). E' il tasso che viene definito in
base a quello che dicono, a Thomson Reuters, 16 banche con sede a Londra (alcune delle
quali sono americane) su quanto si aspettano di pagare per i prestiti overnight. Thomson
Reuters pubblica i quattro numeri più alti e i quattro più bassi e poi fa una media di tutto il
resto. Poi quel numero medio viene trasformato in circa altri 150 "tassi", a partire da quello
overnight fino a quello ad un anno e per diverse valute. Il punto chiave è che il numero in
oggetto non è quello che le banche effettivamente pagano per i prestiti ma è quello che si
aspettano di pagare. Inoltre si tenga presente che l'Associazione bancaria britannica sul
suo sito ufficiale chiama questo un prezzo "fixing".
Per la maggior parte del tempo il numero è probabilmente abbastanza vicino a quello
reale, o abbastanza vicino a quello che serve al governo. Ma poi, ci sono altre volte
quando al massimo lo si potrebbe definire un ipotesi e nel peggiore dei casi una
2. manipolazione.
Dietro al settore bancario e alla crisi del credito del 2008 c'è stato il prosciugamento del
mercato interbancario. Nessuna banca accordava un qualsiasi prestito alle altre banche.
Questo faceva si che il LIBOR non rappresentasse nulla di reale ma solo un qualcosa di
puramente fittizio. Chi non era a conoscenza di questo semplicemente non stava
prestando attenzione al problema.
Le autorità su entrambi i lati dell'Atlantico certamente lo sapevano. Ci sono stati dei chiari
segnali e noi ora abbiamo capito che i banchieri stavano dicendo alla FSA (Financial
Services Authority) che avevano dei problemi. Le autorità erano preoccupate per quanto
stava accadendo ma hanno visto che c'era un grande buco nella nave mentre questa già
stava imbarcando acqua e non volevano far si che questo diventasse ancora più grande.
Timothy Geithner, allora Presidente della Federal Reserve Bank di New York (ed ora
segretario al Tesoro) aveva scritto una lettera alla FSA, suggerendo la necessità di
migliorare la prassi applicata.
Alcune banche evidenziavano dei tassi più bassi per far credere che stavano meglio di
quanto fossero in realtà, mentre altre potrebbero aver segnalato dei tassi più elevati per
altri motivi. Ricordatevi che questo era un numero dell'Associazione Bancaria Britannica.
Sia che voi personalmente abbiate guadagnato o perso soldi in base alle informazioni sui
prezzi probabilmente sbagliati questo è dipeso solo dal fatto di aver ricevuto o richiesto un
prestito e dal fatto che si voleva davvero far apparire l'intero mercato peggiore di quello
che era.
Questo è stato l'equivalente di un libro aperto con le soluzioni in bella vista. E dovremmo
essere scioccati che potrebbero esserci stati degli interessi nell'avere qui e là delle cattive
"aspettative" da parte dei banchieri che agivano nel proprio interesse personale con il
tacito consenso delle autorità? La cosa più sorprendente è che in un momento di crisi il
numero non ha avuto alcuna influenza sulla realtà. Chiamatemi scettico, ma non riesco a
capire come dovremmo essere sorpresi di tutto questo.
La domanda più importante che davvero abbiamo bisogno di porci è come in nome di tutto
ciò che è sacro si sia arrivati al punto dove centinaia di trilioni di dollari di transazioni in
tutto il mondo siano basate su un numero la cui provenienza non è chiaramente
trasparente. Certo la metodologia sulla definizione del numero che le banche chiamano la
loro "aspettativa" è chiara, ma il processo per arrivare a quel numero non era
evidentemente ben compreso ed è ancora più nebuloso per la mia comprensione piuttosto
cinica.
Sembra che ci sarà una moltitudine di politici e autorità che faranno pressione sulle varie
banche per pratiche scorrette. Ed in questo momento sono dei facili bersagli in quanto non
c'è proprio nessun modo per poter spiegare questa cosa.
Siete un grande banchiere. Il mondo sta cadendo davanti ai vostri occhi. Nessuno si fida di
nessuno. Se tirate fuori un numero negativo (qualsiasi cosa significhi “negativo” in un
momento di puro panico totale) i mercati vi uccideranno ancora di più di quello che già
hanno fatto e potreste perdere anche il vostro lavoro. Avete modo di far crescere quel
numero in dieci minuti.
3. "Ciao Nigel, cosa pensi dovremmo dire a Tommie [Thomson Reuters]?"
"Non lo so Winthorpe, forse Mortimer ha un'idea chiediamolo a lui."
Semplicemente l'incolpare alcuni banchieri non sta risolvendo problema : cioè la
mancanza di trasparenza per la maggior parte dei mercati finanziari. Una metodologia
molto chiara ha bisogno di essere sviluppata, insieme con delle linee guida su cosa
bisogna fare nei momenti di crisi quando il mercato interbancario è congelato e non c'è
davvero alcun numero. Non avere il numero potrebbe essere peggio che avere un numero
che rappresenti una congettura. Ma avere un numero che può essere usato da parte delle
banche a loro beneficio è chiaramente contro l'interesse pubblico.
Il dovere delle regole, in uno stato di diritto, è quello di rendere omogeneo il campo da
gioco. Ma Stato di diritto significa avere un processo molto trasparente con regole molto
chiare e con delle linee guida e sanzioni per chi infrange le regole.
Ho cenato con il Dr. Woody Brock questa sera a Rockport. Stavamo discutendo sulla
questione e mi ha detto che lui aveva fatto uno studio basato sull'analisi di ciò che
un'istituzione dovrebbe prendere in considerazione, come ad esempio: quanto sia facile
avviare un'attività in un paese, le tasse e le strutture aziendali di un business, i livelli di
libero commercio e di libero mercato, il sistema giuridico e così via. Ha scoperto che
l'elemento che è maggiormente correlato alla crescita del PIL e un forte sistema di regole.
E questo è anche uno dei fattori principali che Niall Ferguson cita nel suo libro Civilization
come il motivo che ha determinato la supremazia dell'Occidente negli ultimi 500 anni e
come fattore che aiuta a spiegare perché la Cina riesca nuovamente ad emerge dal caos.
Uno dei problemi reali che dobbiamo affrontare è la crescente sensazione che il sistema
sia truccato a sfavore delle persone normali e a favore dei "banchieri" o del'1%. E se
siamo onesti con noi stessi, dobbiamo ammettere che non vi è motivo per non avere
questa sensazione. Così come il LIBOR è stato strutturato per essere potenzialmente
manipolato. Quando lo si scopre, c'è solo un motivo in più per non fidarsi del sistema. E se
non c'è fiducia, non esiste un sistema.
Absolute Return Partners di Niels C. Jensen - www.arpllp.com - è la società partner di
John Mauldin per il mercato Europeo.
Horo Capital - www.horocapital.it - è il partner di Absolute Return Partners per il
mercato Italiano.
Tel. 02 89096674 - rcarraro@horocapital.it
Opacità e Credit Default Swaps
Il che mi porta al punto successivo. Siamo entrati in una crisi nella quale i derivati sono
stati una parte importante del problema, ed in particolar modo il rischio della controparte
nei derivati over the counter (OTC).
I contribuenti sono stati costretti ad intervenire per coprire i danni provocati dai derivati
venduti dalle banche (ed in particolare da AIG), che erano chiaramente sottocapitalizzate.
4. Tutto questo è costato decine di miliardi. Ma nonostante ciò le commissioni e premi
generati dalla vendita di questi dannosi strumenti sono stati comunque corrisposti. Le
udienze che si sono tenute al Congresso hanno esternato una forte indignazione, ma alla
fine la Dodd-Frank non ha avuto un seguito.
"Gli sforzi per creare un contratto future sui credit default swap liberamente trattato non ha
ancora visto la luce dopo 18 mesi di trattative, e le banche che operano nel mercato
privato dei multi-trilioni di dollari dei derivati credono che questi contratti alla fine
arriveranno per il semplice motivo che attireranno nuovi giocatori.
"I Credit default swap funzionano come un assicurazione sulle obbligazioni e sui prestiti.
Gli investitori li usano per coprirsi o per speculare sull'affidabilità del debitore. Se chi ha
contratto il prestito fa default coloro che hanno venduto la protezione ripagano gli
acquirenti.
"Gli swap – vengono scambiati tramite telefono o direttamente a video, a prezzi che sono
noti a coloro che fanno parte del network, e quindi questi restano ad appannaggio dei soli
gestori e degli hedge fund che hanno la capacità e i mezzi finanziari per assumersi dei
rischi complessi.
"I Futures al contrario, sono strumenti normalmente più utilizzati sia dalle istituzioni che
dagli investitori "retail" e singoli. I prezzi dei future sono disponibili in forma pubblica nella
borsa dove sono trattati e i clienti li possono scambiare direttamente con altri investitori, a
differenza del mercato degli swap dove invece l'intermediario è parte attiva nel rendere
effettiva la transazione.
"Gli intermediari per lungo tempo hanno ferocemente protetto il mantenimento dello status
quo nel mercato dei credit-default swap o dei CDS in quanto hanno potuto fare grossi
profitti sui clienti poiché questi non erano in grado di vedere direttamente le condizioni
offerte dalla controparte." (Market Watch)
E questo è il problema. I banchieri non vogliono la trasparenza perché questa taglierebbe
fortemente i loro profitti. E mentre anch'io come tutti desidero fare profitto, il partner
implicito in ogni transazione è il contribuente e anche l'ultima volta che ho esaminato il
problema non era colui che aveva effettuato la transazione. Durante l'ultima crisi del
credito i derivati negoziati nelle borse non erano parte del problema; invece lo erano i
derivati OTC.
Una piattaforma elettronica di scambio rende molto chiaro dove si trova il rischio di
controparte e faciliterebbe quel meccanismo della creazione dei prezzi. Si creano delle
regole trasparenti che mettono il rischio sulle spalle di chi acquista e vende i derivati e non
sul contribuente. Gli strumenti derivati che vengono negoziati in borsa non costituiscono
una potenziale minaccia per le economie del mondo, mentre noi non sappiamo la reale
portata in termini di minaccia rappresentata dal settore delle transazioni OTC. JPMorgan
ha perso circa 6 miliardi di dollari negli scambi al "London Whale." Se Jamie Dimon e il
board di JPM non sono in grado di garantire una ragionevole corporate governance, allora
perché non dovremmo pensare che in una nuova crisi non troveremo un altra AIG?
La Dodd-Frank deve essere abrogata e sostituita. L'ultima volta, questo processo è stato
chiaramente troppo nelle mani di coloro che vengono regolati e ha contribuito solo a
5. migliorare i loro profitti. E tutto questo mi sembra già abbastanza.
I credit default swap e qualsiasi altro derivato mi sembrano sufficienti per mettere a rischio
il sistema e quindi devono essere negoziati in un mercato trasparente al fine di rendere
chiari quali siano i rischi della controparte.
Nessun Accesso per la Spagna
Permettetemi di chiudere la lettera rilevando che la Spagna ha chiaramente perso
l'accesso al mercato obbligazionario in mancanza di un intervento da parte del resto
d'Europa e più precisamente della BCE. I tassi Spagnoli a 10 anni sono arrivati ad oltre il
7,5%. Poi Super Mario Draghi ha detto che la BCE avrebbe fatto di tutto per difendere
l'euro e il mercato a quel punto è rimbalzato. Anche se questa notizia non è stata così
chiara, ma a volte il mercato ha bisogno di qualcuno che lo guidi.
Ora la BCE sarà costretta a dare seguito a quello che ha detto oppure dovrà affrontare
una violenta correzione del mercato, ovviamente verso il basso. Sarà interessante vedere
quanta pazienza avranno i mercati prima che venga mostrato da parte della BCE un
chiaro programma, mentre la Germania ovviamente preferirebbe che non si facesse nulla
fino a quando non sarà pronunciata il 2 settembre la sentenza da parte della Corte
costituzionale.
Ci stiamo avvicinando al momento in cui i leader europei saranno costretti ad agire. La
Spagna avrà bisogno di un salvataggio e non solo delle sue banche. La Germania e le
altre nazioni del nord però non hanno ancora concordato un percorso.
Approfondiremo ulteriormente la situazione Europea nel corso delle prossime settimane.
La situazione sta diventando sempre più problematica. In questo momento non vi è alcun
piano e la zona euro rischia di sbandare da una crisi ad un altra. Un paese dopo l'altro
stanno cadendo in recessione e in depressione. L'austerità senza default (o la
monetizzazione cugina del default) produce miseria.
Penso che entro pochi mesi la Francia rischi di essere declassata mettendo la Germania, i
Paesi Bassi e la Finlandia in una posizione molto difficile. Tutto questo potrebbe mettere a
rischio i loro bilanci e i loro rating? Questo è quello che dovrà succedere se si desidera
che la zona euro rimanga insieme. Restate sintonizzati.
Denver, Maine e Carlsbad
Questa sera sono a Gloucester nel Massachusetts, per passare la notte nel museo che il
mio amico economista Woody Brock chiama la sua residenza estiva dislocata alla fine di
una strada sterrata e circondata da alberi e rocce di granito enormi. La base della casa è
stata fatta sopra una vecchia cava di granito. Ci sono inoltre un insieme di bellissime
opere in pietra mescolate tra gli alberi, che di notte sono magnificamente illuminate. I laghi
della cava sono cristallini e il riflesso degli alberi, delle pietre e dei fiori si fondono insieme
come un qualcosa di fantasticamente epico. Tutto questo ti fa quasi venire voglia di
crescere e diventare un economista come lui, se questo poi ti permettesse di vivere così.
Gloucester è una città di pescatori dove hanno girato il film La tempesta perfetta. Woody
mi ha portato in giro e mi ha mostrato la casa dove è cresciuto e dove tuttora vivono sua
sorella e suo marito. La città è un interessante contrasto con Newport, dove i veri ricchi di
6. New York hanno costruito enormi palazzi e ancorato i loro yachts. Le case per le vacanze
di Gloucester sono meravigliose.
La settimana scorsa ero a Newport per un simposio per conto del Dipartimento della
Difesa. L'ufficio del Net Assessment ha riunito il più eclettico ed eterogeneo gruppo di
persone che siano mai state messe assieme per sviluppare alcuni scenari alternativi al
fine di pensare quello che potrebbe essere necessario in futuro. La mia mente è ancora
scossa. Sto elaborando quello che ho imparato al fine di poter scrivere qualcosa su quanto
ho ascoltato.
Per me è stato interessante sentire che alcune delle mie preoccupazioni del passato circa
potenziali aree problematiche sono state cancellate. Viceversa la maggiore
preoccupazione si trova invece in altre zone. Cinque giorni di fila dalla mattina presto fino
a tarda notte mi hanno un po' stancato - così questa sera lettera sarà breve.
Domani torno a Dallas e poi partirò di nuovo nel pomeriggio di Lunedi per Denver, per
stare con i miei partner di Altegris Investment alla conferenza strategica organizzata dalla
rivista Financial Advisor sugli investimenti alternativi. Tornerò indietro Martedì sera, solo
per cambiare le valigie e andare subito a New York e poi nel Maine con mio figlio Trey, per
l'annuale "Shadow Fed" una splendida battuta di pesca organizzata da David Kotok. Ci
saranno tanti buoni amici. Credo che questo sia il sesto anno per Trey. Ci sarà David
Rosenberg, come anche Barry Ritholtz (The Big Picture), Martin Barnes, John Silvia (capo
economista di Wells) e alcuni personaggi della Fed. Ci sarà anche Bloomberg TV (Mike
McKee), ed io ho in programma un veloce intervento con Tom Keene per fare un paio di
commenti sul dato dell'occupazione di Venerdì mattina.
Poi resto a casa per alcune settimane prima di andare a Carlsbad, California, per
partecipare ad un importante convegno di Casey Research dal titolo Navigare in un
Economia Politicizzata. Maggiori informazioni sono disponibili su
http://www.caseyresearch.com/V-2012-fall-summit.
E' arrivato il momento di premere il pulsante di invio. Abbiate una grande settimana. E
questa sera dopo aver ripensato a Trading Places (forse questo è il mio film preferito)
penso di andare a comperarmi il DVD e di guardarlo ancora una volta!
Il tuo analista che "si sente in forma come Louis",
John Mauldin
subscribers@mauldineconomics.com
Copyright 2010-2012 John Mauldin. All Rights Reserved
Copyright 2010-2012 Horo Capital. Tutti i Diritti Riservati
Disclaimer: La presente pubblicazione è distribuita da Horo Capital srl. Pur ponendo la
massima cura nella traduzione della presente pubblicazione e considerando affidabili i
suoi contenuti, Horo Capital srl non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito
7. all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti
ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di
conseguenza Horo Capital srl declina ogni responsabilità per errori od omissioni. Horo
Capital srl si riserva il diritto, senza assumersene l'obbligo, di migliorare, modificare o
correggere eventuali errori ed omissioni in qualsiasi momento e senza obbligo di avviso.
La presente pubblicazione viene fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non
costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di
servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di
persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o
promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni. Le informazioni fornite non
costituiscono un'offerta o una raccomandazione per effettuare o liquidare un investimento
o porre in essere qualsiasi altra transazione. Esse non possono essere considerate come
fondamento di una decisione d'investimento o di altro tipo. Qualsiasi decisione
d'investimento deve essere basata su una consulenza pertinente, specifica e
professionale. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate una
sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma d'investimento né
raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza trattandosi
unicamente di informazione standardizzata rivolta al pubblico indistinto. Né Horo Capital
srl né John Mauldin potranno essere ritenuti responsabili, in tutto o in parte, per i danni
(inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno,
interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque
natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle
informazioni presenti nella presente pubblicazione. Ogni decisione di investimento e
disinvestimento è pertanto di esclusiva competenza del Cliente che può decidere di darvi o
meno esecuzione con qualsivoglia intermediario autorizzato; qualsiasi eventuale decisione
operativa presa dal Cliente in base alle informazioni pubblicate è, infatti, da considerarsi
assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio. Il Contenuto
presente nella pubblicazione può essere riprodotto unicamente nella sua interezza ed
esclusivamente citando il nome di Horo Capital srl e di John Mauldin, restandone in ogni
caso vietato ogni utilizzo commerciale. Si intende per Contenuto tutte le analisi, grafici,
immagini, articoli i quali sono tutti protetti da copyright. Horo Capital srl ha la facoltà di
agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi
informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga
pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. Horo Capital srl può
occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con
riferimento ai prodotti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In
nessun caso e per nessuna ragione Horo Capital srl, sarà tenuta, ad agire
conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione.
Ogni violazione del copyright in qualsiasi modo si esprima ai danni di Horo Capital srl e
John Mauldin, sarà perseguita legalmente.
8. Per iscriversi alla newsletter GRATUITA settimanale SCENARI FINANZIARI cliccare qui:
www.scenarifinanziari.it/Registrazione.aspx
Per modificare il proprio indirizzo email di invio della newsletter, effettuare il login su
www.scenarifinanziari.it e andare sulla pagina di registrazione.
Per cancellare l'iscrizione alla newsletter scrivere una mail a:info@scenarifinanziari.it
Thoughts from the Frontline
3204 Beverly Drive
Dallas, Texas 75205
Horo Capital
Independent Financial Advisory Firm
Via Silvio Pellico, 12
20121 Milano
Tel. 02 89096674