Dopo la costante fuga di notizie delle ultime settimane ed a distanza di quasi due anni e mezzo da quell'ormai famoso discorso di Mario Draghi tenutosi a Londra con la celebre frase "whatever it takes" è giunto giovedì scorso il Quantitative Easing in salsa europea, ovvero la prima e storica decisione di stampa monetaria da parte della BCE.
Mario Draghi ha annunciato giovedì scorso, l’ennesimo ed ormai ultimo taglio dei tassi ufficiali d’interesse, nonché un nuovo e consistente aumento delle dimensioni del bilancio della BCE, attraverso l’acquisto di strumenti finanziari emessi dal settore privato dell’economia. Non delude quindi le attese e conferma così ai mercati che davanti ai dati macro deludenti e preoccupanti si concretizzano provvedimenti monetari espansivi.
Nel rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia si analizza anche la situazione attuale e le prospettive future del mercato immobiliare in Italia
La crisi dell'euro: Parte seconda (le politiche di salvataggio)Quattrogatti.info
Gli attori protagonisti della crisi sono: l'Unione Europea, la Banca Centrale Europea, il sistema bancario ed i singoli stati nazionali
Cosa hanno fatto e cosa potrebbero fare questi attori per la crisi dell'Euro?
in questa serie di presentazioni a puntate analizziamo le politiche di questi attori per risolvere la crisi del debito, evitare una crisi finanziaria e far ripartire la crescita economica.
Prima uscita: l'Unione Europea!
Cosa sono e a cosa servirebbero gli Eurobond?
Cos'è il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria?
Stanno funzionando i piani dell'Unione Europea per salvare l'Euro?
Dopo la costante fuga di notizie delle ultime settimane ed a distanza di quasi due anni e mezzo da quell'ormai famoso discorso di Mario Draghi tenutosi a Londra con la celebre frase "whatever it takes" è giunto giovedì scorso il Quantitative Easing in salsa europea, ovvero la prima e storica decisione di stampa monetaria da parte della BCE.
Mario Draghi ha annunciato giovedì scorso, l’ennesimo ed ormai ultimo taglio dei tassi ufficiali d’interesse, nonché un nuovo e consistente aumento delle dimensioni del bilancio della BCE, attraverso l’acquisto di strumenti finanziari emessi dal settore privato dell’economia. Non delude quindi le attese e conferma così ai mercati che davanti ai dati macro deludenti e preoccupanti si concretizzano provvedimenti monetari espansivi.
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Stanno funzionando i piani dell'Unione Europea per salvare l'Euro?
L'euro sta attraversando la crisi più profonda dalla sua nascita. L'Europa sta affrontando una crisi economica, finanziaria e del debito. La Grecia è sull'orlo del fallimento. In questa presentazione analizziamo brevemente la crisi del debito e spieghiamo come tale crisi ed un tracollo della Grecia possano portare alla rottura dell'Euro.
La crisi dell'Euro e le politiche di intervento: il ruolo delle bancheQuattrogatti.info
la presentazione analizza il legame tra il sistema bancario e la crisi del debito, il ruolo giocato dalla regolamentazione e le politiche necessarie a ridurre l’esposizione delle banche al rischio di fallimento degli stati
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
"La Vigilanza BCE alle banche: accelerare la vendita di Npl" da Il Sole 24 Or...Roberta De Matteo
Intervista ad Ignazio Angeloni, membro dell'Executive Board della European Central Bank, keynote speaker del convegno organizzato da Adam Smith Society il 16 maggio 2017
Il MES nasce con la funzione di prestare assistenza finanziaria agli Stati membri della zona euro in difficoltà. È stato introdotto dal Trattato sul Meccanismo di Stabilità Europeo (European Stability Mechanism Treaty) firmato il 2 febbraio 2012. Come funziona? Come opera? Che cosa significa Dual limb CACs?
Nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria, Bankitalia ha previsto che la ripresa del mercato immobiliare continuerà anche nei prossimi mesi grazie al rialzo dei prezzi delle case, un aumento delle compravendite e una diminuzione dei costi di acquisto di una casa.
Passato un lustro, non molto sembra essere cambiato in termini di criticità del sistema bancario nazionale (MPS, Unicredit ecc.) ma a differenza del 2011, già tante “soluzioni” sono state utilizzate per cercare di sorreggere l'Italia e la stessa UE ma calciare il barattolo avanti non solo non ha portato ad una reale e definitiva soluzione bensì ha riportato tutti a ripercorrere un apparente e interminabile gioco dell’oca.
Una riedizione che sembra potenzialmente ripartire proprio da dove tutto iniziò, ovverosia dall’ultima copertina dell’Economist col titolo inequivocabile “the italian job”, cover che riporta alla memoria un’altra divenuta famosa perché antecedente la crisi dello spread 2011-12 e dal titolo “on the hedge” pubblicata il 14 luglio 2011.
Oltre che discutere ed approfondire le tematiche legate alle vicende delle diverse banche italiane entrate in crisi, alle responsabilità di Banca d’Italia e Consob, non dovrebbe forse porsi il problema di qual è la posizione da assumere a fronte di problemi ben più rilevanti in materia bancaria ?
A settembre scorso l’ammontare dei prestiti nell’area euro è risultato inferiore di 200 miliardi rispetto a un anno prima (-1,2%) tornando ai valori di maggio 2008. Rispetto al picco massimo di settembre 2011, lo stock dei finanziamenti è diminuito di 718 miliardi attestandosi a 10.581 miliardi.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
L'euro sta attraversando la crisi più profonda dalla sua nascita. L'Europa sta affrontando una crisi economica, finanziaria e del debito. La Grecia è sull'orlo del fallimento. In questa presentazione analizziamo brevemente la crisi del debito e spieghiamo come tale crisi ed un tracollo della Grecia possano portare alla rottura dell'Euro.
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la presentazione analizza il legame tra il sistema bancario e la crisi del debito, il ruolo giocato dalla regolamentazione e le politiche necessarie a ridurre l’esposizione delle banche al rischio di fallimento degli stati
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
"La Vigilanza BCE alle banche: accelerare la vendita di Npl" da Il Sole 24 Or...Roberta De Matteo
Intervista ad Ignazio Angeloni, membro dell'Executive Board della European Central Bank, keynote speaker del convegno organizzato da Adam Smith Society il 16 maggio 2017
Il MES nasce con la funzione di prestare assistenza finanziaria agli Stati membri della zona euro in difficoltà. È stato introdotto dal Trattato sul Meccanismo di Stabilità Europeo (European Stability Mechanism Treaty) firmato il 2 febbraio 2012. Come funziona? Come opera? Che cosa significa Dual limb CACs?
Nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria, Bankitalia ha previsto che la ripresa del mercato immobiliare continuerà anche nei prossimi mesi grazie al rialzo dei prezzi delle case, un aumento delle compravendite e una diminuzione dei costi di acquisto di una casa.
Passato un lustro, non molto sembra essere cambiato in termini di criticità del sistema bancario nazionale (MPS, Unicredit ecc.) ma a differenza del 2011, già tante “soluzioni” sono state utilizzate per cercare di sorreggere l'Italia e la stessa UE ma calciare il barattolo avanti non solo non ha portato ad una reale e definitiva soluzione bensì ha riportato tutti a ripercorrere un apparente e interminabile gioco dell’oca.
Una riedizione che sembra potenzialmente ripartire proprio da dove tutto iniziò, ovverosia dall’ultima copertina dell’Economist col titolo inequivocabile “the italian job”, cover che riporta alla memoria un’altra divenuta famosa perché antecedente la crisi dello spread 2011-12 e dal titolo “on the hedge” pubblicata il 14 luglio 2011.
Oltre che discutere ed approfondire le tematiche legate alle vicende delle diverse banche italiane entrate in crisi, alle responsabilità di Banca d’Italia e Consob, non dovrebbe forse porsi il problema di qual è la posizione da assumere a fronte di problemi ben più rilevanti in materia bancaria ?
A settembre scorso l’ammontare dei prestiti nell’area euro è risultato inferiore di 200 miliardi rispetto a un anno prima (-1,2%) tornando ai valori di maggio 2008. Rispetto al picco massimo di settembre 2011, lo stock dei finanziamenti è diminuito di 718 miliardi attestandosi a 10.581 miliardi.
"Forse più di ogni altra cosa, l\'incapacità di riconoscere la precarietà e la mutevolezza della fiducia (in particolare nei casi in cui i debiti a breve termine sono elevati e devono essere continuamente rinnovati) è il fattore chiave che dà origine alla sindrome del this-time-is-different. Ai governi, alle banche o alle società fortemente indebitate può sembrare di poter rinnovare allegramente le scadenze dei loro debiti per un periodo di tempo molto lungo, ma poi arriva il bang! - la fiducia crolla, i finanziatori spariscono e a quel punto la crisi arriva.
«Crisi bancarie, la grande incertezza: un bilancio della riforma europea».
Articolo per «Econopoly», blog de «Il Sole 24ORE», 3 maggio 2019 (con Giulia Scardozzi)
Link originale: https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/05/03/crisi-bancarie-bilancio-riforma-europea/
1. 38 i dossier
www.freefoundation.com
SE LA BCE FOSSE LA FED
(seconda puntata)
quantitative easing in salsa europea?
15 febbraio 2012 a cura di Renato Brunetta
2. Indice
2
Le mosse della Bce
Grazie Draghi! Dissero le banche italiane…
Dov’è finito quel mare di liquidità? Chiesero i cittadini e le imprese…
Accesso al credito sempre più difficile per famiglie e imprese
Altri risultati scaturiti dall’operazione di rifinanziamento Bce
Migliorano le condizioni di rifinanziamento del debito sovrano
Nuovi record al rialzo dei depositi overnight
Quantitative easing in salsa europea?
Le altre esperienze internazionali
“Tu vuò fà l’americano”!
3. Le mosse della Bce
3
Negli ultimi mesi la Bce, per fare fronte alla crisi sistemica che continua a
imperversare nell’eurozona, si è dimostrata particolarmente attiva. In
particolare gli strumenti utilizzati sono stati:
costo del denaro particolarmente basso con tassi di interesse pari
all’1%
maxi-prestito di quasi 500 miliardi di euro a un tasso d’interesse
agevolato dell’1% concesso agli istituti di credito europei (operazione
Ltro (Long term rifinancing operation) del dicembre 2011)
Il risultato dell’iniziativa europea è stato travolgente, l'asta del 21
dicembre 2011 ha ricevuto una domanda record di finanziamenti da 523
banche europee per un totale di 489 miliardi di euro
4. Grazie Draghi! Dissero le banche italiane…
4
Relativamente al prestito di dicembre gli istituti di credito italiani hanno
fatto la parte del leone
Secondo un’indagine condotta da Morgan Stanley (pubblicata dal Financial
Times del 19 gennaio 2012) le banche del nostro Paese hanno ottenuto ben
50 miliardi di euro, prime in questa “competizione” rispetto alle altre banche
europee. In particolare:
Unicredit - 12,5 miliardi di euro
Intesa Sanpaolo - 12 miliardi di euro
Monte dei Paschi di Siena - 10 miliardi di euro
Secondo le stime del Financial Times le banche italiane avrebbero così già
coperto il 90% delle esigenze di finanziamento complessivo per il 2012
5. Dov’è finito quel mare di liquidità?
Chiesero i cittadini e le imprese italiane…
5
Il primo febbraio 2012, la Banca d’Italia ha pubblicato, relativamente agli
istituti italiani del campione (8 istituti per circa l’80% del mercato), i risultati
dell’Indagine sul credito bancario nell'area dell'euro
Nel quarto trimestre del 2011 i criteri per la concessione dei prestiti alle
imprese e alle famiglie in Italia hanno subito un significativo irrigidimento
L'irrigidimento è stato “determinato soprattutto dalle difficoltà di accesso al
finanziamento sui mercati all'ingrosso e dai problemi di liquidità
incontrati dagli intermediari nel trimestre, nonché dal deterioramento delle
prospettive economiche”. Inoltre, Bankitalia precisa che “la stretta si è
tradotta in un aumento dei margini di interesse, ma anche, per le imprese,
in una revisione delle linee di credito”
“Un’inasprirsi delle tensioni sull'offerta, ma di minore intensità,
è prevista anche per il trimestre in corso”
6. Accesso al credito sempre più difficile per
famiglie e imprese
6
I dati forniti dal rapporto stilato da Banca d’Italia sono eloquenti:
settore privato - tasso di crescita del credito bancario sceso all’1% contro
l’1,7% e il 2,7% registrati rispettivamente nei mesi di novembre e
dicembre
credito alle famiglie - tasso di crescita passato dal 2,1% al 1,5% con la
componente credito al consumo in diminuzione del 2,2%
credito alle imprese - cresciuti dell’1,1%, arrivando a quota 1,6%. In
particolare, la flessione registrata per i prestiti di durata medio-lunga
(da 1 a 5 anni) pari al -3,6% (-3,2% del mese precedente) è stata
compensata da una crescita del 2,5% (3,9% del mese precedente) dei
prestiti di breve durata (fino a 12 mesi)
7. Altri risultati scaturiti dall’operazione di
rifinanziamento Bce (1/2)
7
Migliorano le condizioni di rifinanziamento del debito sovrano
L'operazione di Ltro promossa dalla Bce è stata seguita da una rilevante
distensione dei tassi italiani e spagnoli. I dati sulle ultime operazioni di
rifinanziamento del debito dimostrano che i due Paesi hanno potuto
raccogliere fondi con più facilità rispetto alle settimane precedenti
In particolare, i tassi applicati per l'asta di titoli di Stato del 14 febbraio
sono risultati in calo:
Il rendimento dei titoli a 3 anni è sceso a 3,41%, di 1,42 punti inferiore
rispetto alla stessa asta precedente. La domanda è stata pari a 1,4 volte
l'offerta contro 1,22 della precedente asta
In netto calo anche i tassi dei BTp quinquennali offerti in asta il cui
rendimento si è assestato al 3,77%, mentre quelli dei decennali è del
4,26%
8. Altri risultati scaturiti dall’operazione di
rifinanziamento Bce (2/2)
8
Nuovi record al rialzo dei depositi overnight
Quel che però fa più riflettere è il continuo rialzo del livello dei depositi
overnight presso la Bce
Gli istituti di credito dell'Eurozona il 13 febbraio hanno effettuato depositi
overnight presso la Banca centrale europea per 510,2 miliardi di euro, in
crescita rispetto ai 507,8 miliardi di euro di venerdì 11 febbraio
È evidente che gli istituti bancari di tutta Europa sono inondati di liquidità
che non trasferiscono al mercato creditizio, preferendogli invece un
parcheggio poco remunerativo come quello dei depositi presso la Bce
9. Quantitative easing in salsa europea?
9
COS’È IL QUANTITATIVE EASING: si tratta del processo di ”creazione della
moneta" da parte delle banche centrali al fine di acquistare, per esempio,
titoli di stato. Si tratta di una strategia che viene messa in campo quando i
tassi d'interesse sono vicini allo zero e l'istituto centrale ha pochi margini di
manovra sul costo del denaro. Attraverso il quantitative easing vene
allargata la massa monetaria presente in un sistema (Fonte: Sole24Ore)
Il Governatore della Bce Draghi ha recentemente annunciato
che, entro la fine di febbraio, verrà promossa una nuova
operazione di rifinanziamento pari a circa 400 miliardi di euro
10. Quantitative easing in salsa europea?
10
La decisione di Draghi sembra configurarsi come una sorta di
quantitative easing in salsa europea, un'escamotage finanziario che
permette (in parte) di bypassare i limiti delle funzioni della Bce nel
fornire garanzie ai mercati come prestatore di ultima istanza
Per comprende come la Bce abbia potuto attuare una simile strategia, occorre
approfondire la normativa comunitaria soffermandosi sull’Art. 123 del
Trattato di Lisbona:
Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di
facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle
banche centrali degli Stati membri, a istituzioni, organi od organismi dell'Unione,
alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri
organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come
l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale
europea o delle banche centrali nazionali
11. Quantitative easing in salsa europea?
11
Dalla lettura del Trattato è evidente che la Bce non ha la facoltà di
acquistare direttamente i titoli di debito emessi dai governi o da altri enti
del settore pubblico. Lo stesso Trattato, al contrario, non ne impedisce invece
l’acquisto sul mercato
Ciò significa che da un lato la Bce non può reperire direttamente titoli di
Stato ma, dall’altro, non gli è fatto esplicito divieto di acquisirli
indirettamente intervenendo nel mercato secondario
Quel che ne deriva è che la Bce sembra abbia deciso di stimolare
l’economia con il Quantative Easing. È chiaro che tale strumento, utilizzato
in Europa, potrebbe significare agire sull’inflazione. I parametri restrittivi
stabiliti dall’UE sull’inflazione rendono molto rischioso servirsi di iniezioni di
QE. Concretamente però, non utilizzando questo strumento, la BCE sarebbe
certamente più indipendente dalle pressioni di politica economica e monetaria
degli stati membri ma certamente meno incisiva
12. Le altre esperienze internazionali
12
Guardando oltre i confini europei ci si può facilmente accorgere come le
principali banche centrali abbiano largamente utilizzato lo strumento del
quantitative easing
Prima fra tutte la Fed con i suo piani di quantitative easing 1 e 2. Tra
novembre 2008 e giugno 2011 la banca centrale americana è intervenuta
con prestiti erogati alle società finanziarie, aziende e banche centrali
straniere per una cifra pari a circa 1.850 miliardi di dollari
Anche la Bank of England ha utilizzato tale strumento, dal marzo del 2009
ha adottato politiche per un controvalore di circa 431 miliardi di dollari
La Banca centrale europea sembra muoversi proprio in questa direzione.
La somma delle 2 operazioni di rifinanziamento europee pari a circa 900
miliardi di euro supera ampiamente l’operazione QE2 (pari a circa 459
miliardi di euro) promossa dalla Fed tra novembre 2010 e giugno 2011
13. 13
milioni di USD
200
400
600
800
0
1000
1200
1400
1600
1800
2000
nov-08
gen-09
mar-09
mag-09
lug-09
set-09
nov-09
gen-10
mar-10
mag-10
lug-10
set-10
nov-10
Quantitative easing
gen-11
mar-11
mag-11
lug-11
set-11
nov-11
Le altre esperienze internazionali
gen-12
mar-12
EU
UK
USA
14. “Tu vuò fà l’americano”!
14
Dall’analisi proposta risulta che tutte le banche centrali hanno a disposizione
diversi strumenti per raggiungere, nel pieno della loro autonomia, i propri
obiettivi. Tra questi strumenti è oramai evidente che c’è anche il quantitative
easing anche se, per la Bce, tale strumento è utilizzato in maniera indiretta
Al momento della nomina di Draghi, decisamente “sponsorizzato” dagli
ambienti economici e politici tedeschi, molti analisti prevedevano che il neo
Governatore italiano avrebbe voluto dimostrare di essere, nella
conduzione della Banca centrale, “più tedesco dei tedeschi”
La realtà sembra muoversi in direzione diametralmente opposta. A tal
proposito è molto interessante il commento espresso dal quotidiano inglese
Telegraph: “Da quando è arrivato alla Bce Draghi ha organizzato una sorta
di putsch del Club Med, spingendo ai margini i falchi tedeschi e imbarcandosi
in quel genere di attivismo monetario non convenzionale che per anni è stato
tipico della Federal Reserve Usa e della Banca d'Inghilterra”