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            SE LA BCE FOSSE LA FED
                (seconda puntata)

    quantitative easing in salsa europea?

15 febbraio 2012          a cura di Renato Brunetta
Indice
2


       Le mosse della Bce
       Grazie Draghi! Dissero le banche italiane…
       Dov’è finito quel mare di liquidità? Chiesero i cittadini e le imprese…
       Accesso al credito sempre più difficile per famiglie e imprese
       Altri risultati scaturiti dall’operazione di rifinanziamento Bce
            Migliorano le condizioni di rifinanziamento del debito sovrano
            Nuovi record al rialzo dei depositi overnight
       Quantitative easing in salsa europea?
       Le altre esperienze internazionali
       “Tu vuò fà l’americano”!
Le mosse della Bce
3



       Negli ultimi mesi la Bce, per fare fronte alla crisi sistemica che continua a
        imperversare nell’eurozona, si è dimostrata particolarmente attiva. In
        particolare gli strumenti utilizzati sono stati:

            costo del denaro particolarmente basso con tassi di interesse pari
             all’1%

            maxi-prestito di quasi 500 miliardi di euro a un tasso d’interesse
             agevolato dell’1% concesso agli istituti di credito europei (operazione
             Ltro (Long term rifinancing operation) del dicembre 2011)

       Il risultato dell’iniziativa europea è stato travolgente, l'asta del 21
        dicembre 2011 ha ricevuto una domanda record di finanziamenti da 523
        banche europee per un totale di 489 miliardi di euro
Grazie Draghi! Dissero le banche italiane…
4


       Relativamente al prestito di dicembre gli istituti di credito italiani hanno
        fatto la parte del leone

       Secondo un’indagine condotta da Morgan Stanley (pubblicata dal Financial
        Times del 19 gennaio 2012) le banche del nostro Paese hanno ottenuto ben
        50 miliardi di euro, prime in questa “competizione” rispetto alle altre banche
        europee. In particolare:

            Unicredit - 12,5 miliardi di euro

            Intesa Sanpaolo - 12 miliardi di euro

            Monte dei Paschi di Siena - 10 miliardi di euro

       Secondo le stime del Financial Times le banche italiane avrebbero così già
        coperto il 90% delle esigenze di finanziamento complessivo per il 2012
Dov’è finito quel mare di liquidità?
        Chiesero i cittadini e le imprese italiane…
5


       Il primo febbraio 2012, la Banca d’Italia ha pubblicato, relativamente agli
        istituti italiani del campione (8 istituti per circa l’80% del mercato), i risultati
        dell’Indagine sul credito bancario nell'area dell'euro
       Nel quarto trimestre del 2011 i criteri per la concessione dei prestiti alle
        imprese e alle famiglie in Italia hanno subito un significativo irrigidimento
       L'irrigidimento è stato “determinato soprattutto dalle difficoltà di accesso al
        finanziamento sui mercati all'ingrosso e dai problemi di liquidità
        incontrati dagli intermediari nel trimestre, nonché dal deterioramento delle
        prospettive economiche”. Inoltre, Bankitalia precisa che “la stretta si è
        tradotta in un aumento dei margini di interesse, ma anche, per le imprese,
        in una revisione delle linee di credito”

    
“Un’inasprirsi      delle tensioni sull'offerta, ma di minore intensità,
                      è prevista anche per il trimestre in corso”
Accesso al credito sempre più difficile per
        famiglie e imprese
6



       I dati forniti dal rapporto stilato da Banca d’Italia sono eloquenti:

            settore privato - tasso di crescita del credito bancario sceso all’1% contro
             l’1,7% e il 2,7% registrati rispettivamente nei mesi di novembre e
             dicembre

            credito alle famiglie - tasso di crescita passato dal 2,1% al 1,5% con la
             componente credito al consumo in diminuzione del 2,2%

            credito alle imprese - cresciuti dell’1,1%, arrivando a quota 1,6%. In
             particolare, la flessione registrata per i prestiti di durata medio-lunga
             (da 1 a 5 anni) pari al -3,6% (-3,2% del mese precedente) è stata
             compensata da una crescita del 2,5% (3,9% del mese precedente) dei
             prestiti di breve durata (fino a 12 mesi)
Altri risultati scaturiti dall’operazione di
        rifinanziamento Bce (1/2)
7



    Migliorano le condizioni di rifinanziamento del debito sovrano
       L'operazione di Ltro promossa dalla Bce è stata seguita da una rilevante
        distensione dei tassi italiani e spagnoli. I dati sulle ultime operazioni di
        rifinanziamento del debito dimostrano che i due Paesi hanno potuto
        raccogliere fondi con più facilità rispetto alle settimane precedenti

       In particolare, i tassi applicati per l'asta di titoli di Stato del 14 febbraio
        sono risultati in calo:
            Il rendimento dei titoli a 3 anni è sceso a 3,41%, di 1,42 punti inferiore
             rispetto alla stessa asta precedente. La domanda è stata pari a 1,4 volte
             l'offerta contro 1,22 della precedente asta
            In netto calo anche i tassi dei BTp quinquennali offerti in asta il cui
             rendimento si è assestato al 3,77%, mentre quelli dei decennali è del
             4,26%
Altri risultati scaturiti dall’operazione di
        rifinanziamento Bce (2/2)
8



                  Nuovi record al rialzo dei depositi overnight


       Quel che però fa più riflettere è il continuo rialzo del livello dei depositi
        overnight presso la Bce

       Gli istituti di credito dell'Eurozona il 13 febbraio hanno effettuato depositi
        overnight presso la Banca centrale europea per 510,2 miliardi di euro, in
        crescita rispetto ai 507,8 miliardi di euro di venerdì 11 febbraio

       È evidente che gli istituti bancari di tutta Europa sono inondati di liquidità
        che non trasferiscono al mercato creditizio, preferendogli invece un
        parcheggio poco remunerativo come quello dei depositi presso la Bce
Quantitative easing in salsa europea?
9



       COS’È IL QUANTITATIVE EASING: si tratta del processo di ”creazione della
        moneta" da parte delle banche centrali al fine di acquistare, per esempio,
        titoli di stato. Si tratta di una strategia che viene messa in campo quando i
        tassi d'interesse sono vicini allo zero e l'istituto centrale ha pochi margini di
        manovra sul costo del denaro. Attraverso il quantitative easing vene
        allargata la massa monetaria presente in un sistema (Fonte: Sole24Ore)



     Il Governatore della Bce Draghi ha recentemente annunciato
        che, entro la fine di febbraio, verrà promossa una nuova
    operazione di rifinanziamento pari a circa 400 miliardi di euro
Quantitative easing in salsa europea?
10



           La decisione di Draghi sembra configurarsi come una sorta di
         quantitative easing in salsa europea, un'escamotage finanziario che
         permette (in parte) di bypassare i limiti delle funzioni della Bce nel
            fornire garanzie ai mercati come prestatore di ultima istanza
        Per comprende come la Bce abbia potuto attuare una simile strategia, occorre
         approfondire la normativa comunitaria soffermandosi sull’Art. 123 del
         Trattato di Lisbona:
              Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di
               facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle
               banche centrali degli Stati membri, a istituzioni, organi od organismi dell'Unione,
               alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri
               organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come
               l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale
               europea o delle banche centrali nazionali
Quantitative easing in salsa europea?
11



        Dalla lettura del Trattato è evidente che la Bce non ha la facoltà di
         acquistare direttamente i titoli di debito emessi dai governi o da altri enti
         del settore pubblico. Lo stesso Trattato, al contrario, non ne impedisce invece
         l’acquisto sul mercato
        Ciò significa che da un lato la Bce non può reperire direttamente titoli di
         Stato ma, dall’altro, non gli è fatto esplicito divieto di acquisirli
         indirettamente intervenendo nel mercato secondario
        Quel che ne deriva è che la Bce sembra abbia deciso di stimolare
         l’economia con il Quantative Easing. È chiaro che tale strumento, utilizzato
         in Europa, potrebbe significare agire sull’inflazione. I parametri restrittivi
         stabiliti dall’UE sull’inflazione rendono molto rischioso servirsi di iniezioni di
         QE. Concretamente però, non utilizzando questo strumento, la BCE sarebbe
         certamente più indipendente dalle pressioni di politica economica e monetaria
         degli stati membri ma certamente meno incisiva
Le altre esperienze internazionali
12


        Guardando oltre i confini europei ci si può facilmente accorgere come le
         principali banche centrali abbiano largamente utilizzato lo strumento del
         quantitative easing

        Prima fra tutte la Fed con i suo piani di quantitative easing 1 e 2. Tra
         novembre 2008 e giugno 2011 la banca centrale americana è intervenuta
         con prestiti erogati alle società finanziarie, aziende e banche centrali
         straniere per una cifra pari a circa 1.850 miliardi di dollari

        Anche la Bank of England ha utilizzato tale strumento, dal marzo del 2009
         ha adottato politiche per un controvalore di circa 431 miliardi di dollari

        La Banca centrale europea sembra muoversi proprio in questa direzione.
         La somma delle 2 operazioni di rifinanziamento europee pari a circa 900
         miliardi di euro supera ampiamente l’operazione QE2 (pari a circa 459
         miliardi di euro) promossa dalla Fed tra novembre 2010 e giugno 2011
13
                                milioni di USD




              200
                    400
                          600
                                800




          0
                                      1000
                                             1200
                                                    1400
                                                           1600
                                                                  1800
                                                                         2000
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                                                                                Quantitative easing




gen-11
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 set-11
nov-11
                                                                                                           Le altre esperienze internazionali




gen-12
mar-12
                          EU
                                UK
                                      USA
“Tu vuò fà l’americano”!
14


        Dall’analisi proposta risulta che tutte le banche centrali hanno a disposizione
         diversi strumenti per raggiungere, nel pieno della loro autonomia, i propri
         obiettivi. Tra questi strumenti è oramai evidente che c’è anche il quantitative
         easing anche se, per la Bce, tale strumento è utilizzato in maniera indiretta

        Al momento della nomina di Draghi, decisamente “sponsorizzato” dagli
         ambienti economici e politici tedeschi, molti analisti prevedevano che il neo
         Governatore italiano avrebbe voluto dimostrare di essere, nella
         conduzione della Banca centrale, “più tedesco dei tedeschi”

        La realtà sembra muoversi in direzione diametralmente opposta. A tal
         proposito è molto interessante il commento espresso dal quotidiano inglese
         Telegraph: “Da quando è arrivato alla Bce Draghi ha organizzato una sorta
         di putsch del Club Med, spingendo ai margini i falchi tedeschi e imbarcandosi
         in quel genere di attivismo monetario non convenzionale che per anni è stato
         tipico della Federal Reserve Usa e della Banca d'Inghilterra”

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BCE fosse la FED (seconda puntata)

  • 1. 38 i dossier www.freefoundation.com SE LA BCE FOSSE LA FED (seconda puntata) quantitative easing in salsa europea? 15 febbraio 2012 a cura di Renato Brunetta
  • 2. Indice 2  Le mosse della Bce  Grazie Draghi! Dissero le banche italiane…  Dov’è finito quel mare di liquidità? Chiesero i cittadini e le imprese…  Accesso al credito sempre più difficile per famiglie e imprese  Altri risultati scaturiti dall’operazione di rifinanziamento Bce  Migliorano le condizioni di rifinanziamento del debito sovrano  Nuovi record al rialzo dei depositi overnight  Quantitative easing in salsa europea?  Le altre esperienze internazionali  “Tu vuò fà l’americano”!
  • 3. Le mosse della Bce 3  Negli ultimi mesi la Bce, per fare fronte alla crisi sistemica che continua a imperversare nell’eurozona, si è dimostrata particolarmente attiva. In particolare gli strumenti utilizzati sono stati:  costo del denaro particolarmente basso con tassi di interesse pari all’1%  maxi-prestito di quasi 500 miliardi di euro a un tasso d’interesse agevolato dell’1% concesso agli istituti di credito europei (operazione Ltro (Long term rifinancing operation) del dicembre 2011)  Il risultato dell’iniziativa europea è stato travolgente, l'asta del 21 dicembre 2011 ha ricevuto una domanda record di finanziamenti da 523 banche europee per un totale di 489 miliardi di euro
  • 4. Grazie Draghi! Dissero le banche italiane… 4  Relativamente al prestito di dicembre gli istituti di credito italiani hanno fatto la parte del leone  Secondo un’indagine condotta da Morgan Stanley (pubblicata dal Financial Times del 19 gennaio 2012) le banche del nostro Paese hanno ottenuto ben 50 miliardi di euro, prime in questa “competizione” rispetto alle altre banche europee. In particolare:  Unicredit - 12,5 miliardi di euro  Intesa Sanpaolo - 12 miliardi di euro  Monte dei Paschi di Siena - 10 miliardi di euro  Secondo le stime del Financial Times le banche italiane avrebbero così già coperto il 90% delle esigenze di finanziamento complessivo per il 2012
  • 5. Dov’è finito quel mare di liquidità? Chiesero i cittadini e le imprese italiane… 5  Il primo febbraio 2012, la Banca d’Italia ha pubblicato, relativamente agli istituti italiani del campione (8 istituti per circa l’80% del mercato), i risultati dell’Indagine sul credito bancario nell'area dell'euro  Nel quarto trimestre del 2011 i criteri per la concessione dei prestiti alle imprese e alle famiglie in Italia hanno subito un significativo irrigidimento  L'irrigidimento è stato “determinato soprattutto dalle difficoltà di accesso al finanziamento sui mercati all'ingrosso e dai problemi di liquidità incontrati dagli intermediari nel trimestre, nonché dal deterioramento delle prospettive economiche”. Inoltre, Bankitalia precisa che “la stretta si è tradotta in un aumento dei margini di interesse, ma anche, per le imprese, in una revisione delle linee di credito” 
“Un’inasprirsi delle tensioni sull'offerta, ma di minore intensità, è prevista anche per il trimestre in corso”
  • 6. Accesso al credito sempre più difficile per famiglie e imprese 6  I dati forniti dal rapporto stilato da Banca d’Italia sono eloquenti:  settore privato - tasso di crescita del credito bancario sceso all’1% contro l’1,7% e il 2,7% registrati rispettivamente nei mesi di novembre e dicembre  credito alle famiglie - tasso di crescita passato dal 2,1% al 1,5% con la componente credito al consumo in diminuzione del 2,2%  credito alle imprese - cresciuti dell’1,1%, arrivando a quota 1,6%. In particolare, la flessione registrata per i prestiti di durata medio-lunga (da 1 a 5 anni) pari al -3,6% (-3,2% del mese precedente) è stata compensata da una crescita del 2,5% (3,9% del mese precedente) dei prestiti di breve durata (fino a 12 mesi)
  • 7. Altri risultati scaturiti dall’operazione di rifinanziamento Bce (1/2) 7 Migliorano le condizioni di rifinanziamento del debito sovrano  L'operazione di Ltro promossa dalla Bce è stata seguita da una rilevante distensione dei tassi italiani e spagnoli. I dati sulle ultime operazioni di rifinanziamento del debito dimostrano che i due Paesi hanno potuto raccogliere fondi con più facilità rispetto alle settimane precedenti  In particolare, i tassi applicati per l'asta di titoli di Stato del 14 febbraio sono risultati in calo:  Il rendimento dei titoli a 3 anni è sceso a 3,41%, di 1,42 punti inferiore rispetto alla stessa asta precedente. La domanda è stata pari a 1,4 volte l'offerta contro 1,22 della precedente asta  In netto calo anche i tassi dei BTp quinquennali offerti in asta il cui rendimento si è assestato al 3,77%, mentre quelli dei decennali è del 4,26%
  • 8. Altri risultati scaturiti dall’operazione di rifinanziamento Bce (2/2) 8 Nuovi record al rialzo dei depositi overnight  Quel che però fa più riflettere è il continuo rialzo del livello dei depositi overnight presso la Bce  Gli istituti di credito dell'Eurozona il 13 febbraio hanno effettuato depositi overnight presso la Banca centrale europea per 510,2 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 507,8 miliardi di euro di venerdì 11 febbraio  È evidente che gli istituti bancari di tutta Europa sono inondati di liquidità che non trasferiscono al mercato creditizio, preferendogli invece un parcheggio poco remunerativo come quello dei depositi presso la Bce
  • 9. Quantitative easing in salsa europea? 9  COS’È IL QUANTITATIVE EASING: si tratta del processo di ”creazione della moneta" da parte delle banche centrali al fine di acquistare, per esempio, titoli di stato. Si tratta di una strategia che viene messa in campo quando i tassi d'interesse sono vicini allo zero e l'istituto centrale ha pochi margini di manovra sul costo del denaro. Attraverso il quantitative easing vene allargata la massa monetaria presente in un sistema (Fonte: Sole24Ore) Il Governatore della Bce Draghi ha recentemente annunciato che, entro la fine di febbraio, verrà promossa una nuova operazione di rifinanziamento pari a circa 400 miliardi di euro
  • 10. Quantitative easing in salsa europea? 10 La decisione di Draghi sembra configurarsi come una sorta di quantitative easing in salsa europea, un'escamotage finanziario che permette (in parte) di bypassare i limiti delle funzioni della Bce nel fornire garanzie ai mercati come prestatore di ultima istanza  Per comprende come la Bce abbia potuto attuare una simile strategia, occorre approfondire la normativa comunitaria soffermandosi sull’Art. 123 del Trattato di Lisbona:  Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri, a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali
  • 11. Quantitative easing in salsa europea? 11  Dalla lettura del Trattato è evidente che la Bce non ha la facoltà di acquistare direttamente i titoli di debito emessi dai governi o da altri enti del settore pubblico. Lo stesso Trattato, al contrario, non ne impedisce invece l’acquisto sul mercato  Ciò significa che da un lato la Bce non può reperire direttamente titoli di Stato ma, dall’altro, non gli è fatto esplicito divieto di acquisirli indirettamente intervenendo nel mercato secondario  Quel che ne deriva è che la Bce sembra abbia deciso di stimolare l’economia con il Quantative Easing. È chiaro che tale strumento, utilizzato in Europa, potrebbe significare agire sull’inflazione. I parametri restrittivi stabiliti dall’UE sull’inflazione rendono molto rischioso servirsi di iniezioni di QE. Concretamente però, non utilizzando questo strumento, la BCE sarebbe certamente più indipendente dalle pressioni di politica economica e monetaria degli stati membri ma certamente meno incisiva
  • 12. Le altre esperienze internazionali 12  Guardando oltre i confini europei ci si può facilmente accorgere come le principali banche centrali abbiano largamente utilizzato lo strumento del quantitative easing  Prima fra tutte la Fed con i suo piani di quantitative easing 1 e 2. Tra novembre 2008 e giugno 2011 la banca centrale americana è intervenuta con prestiti erogati alle società finanziarie, aziende e banche centrali straniere per una cifra pari a circa 1.850 miliardi di dollari  Anche la Bank of England ha utilizzato tale strumento, dal marzo del 2009 ha adottato politiche per un controvalore di circa 431 miliardi di dollari  La Banca centrale europea sembra muoversi proprio in questa direzione. La somma delle 2 operazioni di rifinanziamento europee pari a circa 900 miliardi di euro supera ampiamente l’operazione QE2 (pari a circa 459 miliardi di euro) promossa dalla Fed tra novembre 2010 e giugno 2011
  • 13. 13 milioni di USD 200 400 600 800 0 1000 1200 1400 1600 1800 2000 nov-08 gen-09 mar-09 mag-09 lug-09 set-09 nov-09 gen-10 mar-10 mag-10 lug-10 set-10 nov-10 Quantitative easing gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 set-11 nov-11 Le altre esperienze internazionali gen-12 mar-12 EU UK USA
  • 14. “Tu vuò fà l’americano”! 14  Dall’analisi proposta risulta che tutte le banche centrali hanno a disposizione diversi strumenti per raggiungere, nel pieno della loro autonomia, i propri obiettivi. Tra questi strumenti è oramai evidente che c’è anche il quantitative easing anche se, per la Bce, tale strumento è utilizzato in maniera indiretta  Al momento della nomina di Draghi, decisamente “sponsorizzato” dagli ambienti economici e politici tedeschi, molti analisti prevedevano che il neo Governatore italiano avrebbe voluto dimostrare di essere, nella conduzione della Banca centrale, “più tedesco dei tedeschi”  La realtà sembra muoversi in direzione diametralmente opposta. A tal proposito è molto interessante il commento espresso dal quotidiano inglese Telegraph: “Da quando è arrivato alla Bce Draghi ha organizzato una sorta di putsch del Club Med, spingendo ai margini i falchi tedeschi e imbarcandosi in quel genere di attivismo monetario non convenzionale che per anni è stato tipico della Federal Reserve Usa e della Banca d'Inghilterra”