VICENZA E PALAZZO THIENE: ITINERARIO DIDATTICO TRA MITO E STORIAAndrea Potami
Presentazione di una proposta di itinerario didattico a Vicenza e Palazzo Thiene elaborata dagli studenti della classe 1CA in seguito all’uscita didattica svolta nell’anno scolastico 2015-2016.
Restauro coppia di importanti tavoli intarsiati attribuiti al Van Der Vinne Cer Firenze
Restauro coppia di importanti tavoli intarsiati attribuiti al Van Der Vinne , intervento svolto sotto l'Alta Sorveglianza del Sovrintendente Isabella Lapi Ballerini
Lezione di storia del servizio in tavola tra fine Seicento e inizio Ottocento attraverso la porcellana, soprattutto del Museo di palazzo Pitti. Adatto alle classi dell'istituto alberghiero. esclusivo uso didattico. Con fonti.
2. Il Rococò
Dopo l'opulenza del
barocco, che aveva
prosperato per tutto il
XVII secolo
annoverando grandi
artisti come Gian
Lorenzo Bernini,
Francesco Borromini e
Pietro da Cortona,
all'inizio del XVIII
secolo, nasce in Francia
lo stile Rococò
F. Bouchet
La marchesa di pompadour
3. Si sviluppa come
una elaborazione
estrema di motivi
già presenti nel
barocco,
soprattutto nella
decorazione
d'interni e
nell'arredamento,
oltre che negli
oggetti di
ceramica.
consolle
Stile Luigi XV
4. Sebbene il rococò
ebbe origine nelle
arti decorative, lo
stile ebbe una
notevole influenza
anche nella
pittura. I pittori
usarono colori
delicati e forme
curvilinee,
prediligendo
soggetti con
cherubini e
miti d'amore.
Watteau
I piaceri dell’amore
5. Il termine Rococò deriva dalla parola francese rocaille, fu coniato dai critici
neoclassici con intento spregiativo e per esprimere i caratteri di uno stile
bizzarro. Parigi che proprio in questo periodo comincia a rubare la supremazia
all’Italia in ambito artistico è il luogo ideale in cui nasce il nuovo stile.
6. Grazie alla grande circolazione di artisti e di opere, lo stile si diffuse
rapidamente in tutta Europa, sia per il gusto frivolo ed esibizionista, con linee
capricciose, materiali diversi ed inediti, fusione di architettura, pittura e scultura,
e anche per una sorta di competizione aristocratica e imitazione modaiola.
7. Nei diversi paesi si sviluppano tendenze diverse: derivazioni tardo barocche
(regge) e frivolezze rococò (dimore private).
8. La reggia di Versaille fu il modello per molte residenze e castelli europei.
12. Sviluppo di diversi generi:
Scene idilliche, giocose e galanti, Ritrattistica e Vedutismo
C. Giaquinto
La giustizia e la pace
13. La pittura di veduta è caratterizzata da un forte grado di aderenza al vero, una
grande vastità degli orizzonti e un ampio uso della prospettiva.
Canaletto
Castello di Schonbrunn
14. Nasce un nuovo mezzo per rappresentare il vero: la camera ottica.
Canaletto
15. In Italia il nuovo gusto Rococò fece fatica ad attecchire essendo
ancora viva la tradizione barocca
16. Palazzina di caccia Stupinigi
Nel 1729 Vittorio Amedeo II chiama lo Filippo Juvara a costruirgli una palazzina
di caccia dove poter degnamente ricevere i proprio ospiti dopo le battute nelle
campagne e nei boschi circostanti.
La costruzione ha un enorme impatto urbanistico, in quanto sia per forma che
per dimensioni non si configura come un semplice palazzo, ma come un
organismo molto più complesso e articolato.
17. L’idea di partenza è quella di un grande salone centrale di forma ellittica dal quale si
dipartono quattro bracci più bassi disposti a croce di Sant’Andrea. In essi sono ricavati
gli appartamenti reali e quelli per gli ospiti. La costruzione si protende poi anteriormente
racchiudendo un vasto cortile ottagonale sul quale si affacciano gli edifici di servizio.
18. Stupinigi è anche indicatore di quella che è la tipica vita di corte settecentesca. Mentre
l’Europa è travagliata da guerre devastanti e da una crisi economica sempre crescente,
all’interno del mondo dorato delle corti, il tempo trascorre in una dimensione irreale tra
festa balli, battute di caccia e banchetti.
19. L’interno è un tipico esempio di Rococò italiano. Attorno al grande salone
ellittico centrale destinato ai ricevimenti e alle feste da ballo vi sono il salone
da gioco, alcuni salottini e molte anticamere.
20. Gli ambienti sono realizzati con molto sfarzo e raffinatezza, impiegando
materiali preziosi.
21. La Reggia di Caserta
Luigi Vanvitelli (1700-1773)
Figlio di un pittore vedutista
olandese inizia la propria
attività artistica seguendo le
orme del padre. Formatosi
a Roma nell’ambiente di
Carlo Fontana entra in
contatto con Filippo Juvara
del quale potrebbe essere
stato allievo. La sua
concezione architettonica
pur partendo da una base
barocca si dimostra
estremamente sensibile ai
temi della classicità,
recuperati dalle rovine
antiche che la cultura
illuminista del tempo
incominciava a rivalutare
con insistenza.
22. Chiamato a Napoli da Carlo III
di Borbone, che aveva
intrapreso un’azione di
rinnovamento politico ed
economico dello Stato.
Il re gli commissiona la
costruzione della nuova
Reggia di Caserta, un palazzo
che secondo gli intenti della
corte non doveva essere
secondo a quello di alcun altro
grande sovrano d’Europa.
Come Juvara per la Palazzina
di caccia di Stupinigi, anche il
Vanvitelli non si occupa solo
del progetto architettonico ma
anche della realizzazione
dell’immenso parco e della
risistemazione urbanistica
dell’intero comprensorio.
23. La nuova reggia doveva avere una chiara indicazione di natura politica. La nuova
reggia vuole essere il simbolo del nuovo Stato borbonico : potente e grandioso,
ma anche razionale ed efficiente. I lavori di costruzione della Reggia di Caserta
iniziarono nel 1752 e si protrassero fino al 1784.
24. Il palazzo appare un massiccio
parallelepipedo a pianta
rettangolare di 247x184 metri. Lo
spazio interno è diviso da due
bracci ortogonali che intersecano i
corpi principali delle facciate nel
punto mediano dando origine a
quattro immensi cortili rettangolari
di oltre 3800 mq.
25. Sulle due facciate maggiori i punti di innesto del braccio centrale e delle ali
laterali corrispondenti alle due facciate minori risultano lievemente aggettanti
rispetto al piano stesso della facciata e questa soluzione movimenta una parete
che con le sue 108 finestre principali geometricamente ripartite su tre piani
sarebbe apparsa troppo monotona.
26. Perno centrale di tutto il grandioso edificio è il grande atrio ottagonale ove i due
bracci mediani si incontrano dando origine a delle prospettive estremamente
scenografiche secondo il gusto teatrale dell’ultimo barocco. Da questo atrio si
diparte uno scalone monumentale che con i suoi 18 metri di larghezza è il più
grande d’Italia e per la ricchezza delle decorazioni che presenta si colloca tra i
più sontuosi d’Europa.
27. La sala dei ricevimenti, che, mediante una serie di anticamere, è collegata
direttamente alla Biblioteca Palatina e quindi alla cosiddetta Sala Ellittica.
28. L'Appartamento Vecchio, fu il primo ad essere abitato da Ferdinando IV e dalla
consorte Maria Carolina ed è composto da una serie di stanze con pareti
rivestite in seta della fabbrica di San Leucio.
29. Materiali e lavorazioni di altissimo
livello artigianale, rendono gli
ambienti eleganti e sfarzosi.
30. Il parco si estende per oltre 120 ettari sul retro della reggia su un terreno collinare. Il
modello del parco è evidentemente ispirato a quello di Versailles voluto dal re di Francia
Luigi XIV nella seconda metà del XVII secolo. In corrispondenza del centro della facciata
si diparte un lunghissimo viale interrotto da fontane, vasche e cascate artificiali, in una
successione che sembra perdersi prospetticamente all’infinito.
31. Lateralmente immensi fitti boschi, vialetti minori conducono ad altre fontane ornate di
statue a soggetto mitologico e al laghetto dei cigni. In questo modo ogni elemento
naturale viene volutamente e profondamente modificato. Torrenti e ruscelli dal
percorso tortuoso sono incanalati in vasche dalle forme perfettamente regolari,
mentre gli alberi i fiori e gli arbusti vengono piantati e disposti i base a rigorosi disegni
geometrici. Il paesaggio che ne deriva è quello di un fondale di un teatro davanti al
quale proprio come su un palcoscenico viene recitata la farsa continua di una vita di
corte frivola e staccata da qualsiasi realtà sociale.
32. Dalla seconda metà del secolo
nasce una nuova corrente
filosofica e culturale:
l’ILLUMINISMO.
Comincia l’epoca della ragione e
dei lumi: si ha fiducia nella
razionalità del pensiero che
portano alle nuove scoperte
tecnologiche e scientifiche.
Nello stesso momento si sostiene il
diritto di uguaglianza tra gli
uomini, contro il potere assoluto
dei re. Il modello illuminista è il
mondo classico soppianteranno
rapidamente lo stile Rococò.
Nasce lo STILE NEOCLASSICO:
è uno stile puro ed equilibrato,
costruito con canoni razionali.