2. Parallelamente al teatro profano, a partire dal X secolo è la Chiesa stessa a dare vita, attraverso la spettacolarizzazione dei testi biblici , ad una nuova forma di teatro . Inizialmente si tratta solo di un adattamento delle scritture, con l'ampliamento della parte dialogica ai fini di una breve rappresentazione, che ha luogo davanti all'altare della chiesa .
3. E' il caso, ad esempio, del Quem Quaeritis , dialogo drammatizzato cantato e rappresentato da tre diaconi che fingono le tre Marie al sepolcro e da un quarto che finge l'angelo . Questo dialogo si svolgeva dapprima presso lo spazio occidentale della chiesa carolingia , poi presso l'altare o accanto ad un simulacro di sepolcro nella chiesa romanica . Ulteriori ampliamenti portano alla realizzazione delle sacre rappresentazioni , i cui episodi vengono rappresentati in diversi luoghi all'interno delle cattedrali : ogni cappella laterale , ogni spazio tra due colonne , ogni angolo della chiesa può diventare uno dei luoghi deputati (da cui l'espressione odierna) alla messinscena . Ipotesi di ricostruzione di una scena medievale a luoghi deputati allestita in una chiesa (ricostruzione basata sulla navata di Southwell Minster , Inghilterra)
4. Successivamente lo spettacolo si sposta dalla chiesa alla piazza antistante . Il pubblico assiste alla rappresentazione al di là di una robusta balaustra , in modo da garantire uno spazio libero davanti alla scena, il campus . La Piazza “del campo” di Siena .
5. Esistono anche organismi più semplici che ospitano l'azione teatrale: baracche di 7-8 metri di altezza , divise in tre piani usati come paradiso , terra ed inferno , oppure da serie di porte ravvicinate chiuse da tendaggi , contrassegnate da cartelli che recano l'indicazione dei vari luoghi dell'azione e un minimo di messinscena retrostante .
6. Le sacre rappresentazioni diventano sempre più vaste e sfarzose , tanto che la chiesa non riesce più ad ospitarle . Si passa così al sagrato antistante l'edificio di culto e poi alle piazze e alle strade della città , che dal XIV secolo vedono tutta la cittadinanza partecipare all'allestimento degli imponenti drammi ciclici, per i quali le varie gilde cittadine costruiscono luoghi deputati sempre più maestosi e carri allegorici . Grandi allestimenti sono le passioni nei centri mercantili del nord Europa, ad esempio a Lucerna, a Mons, a Valenciennes. A sinistra: Pianta per il Mistero di Lucerna del 1583
7. Teatro del Rinascimento Nel XVI secolo assistiamo al passaggio da un luogo provvisoriamente adibito a sede di spettacoli ( chiesa , piazza , giardino , cortile , sala ) all' edificio teatrale stabile . Mancando ancora una sede apposita, le rappresentazioni teatrali di impianto classico, erano generalmente tenute all'aperto , spesso nei cortili dei palazzi nobiliari i cui proprietari erano proprio i principali fruitori (nonché spesso attori e sceneggiatori ) di questi spettacoli. La scena era dunque temporanea, adattata nel loggiato dei cortili , dove venivano usate prevalentemente tendaggi che venivano aperti e chiusi durante le entrate e le uscite degli attori . Ad esempio, a Roma, Palazzo Riario , dove gli attori recitavano nello spazio della loggia colonnata che, nella cultura del circolo umanistico di Pomponio Leto , voleva essere una rievocazione della scena classica .
8. Bernardo Buontalenti (1536 - 1608), architetto della corte medicea, costruì un importante teatro all’interno degli Uffizi per il Gran Duca Ferdinando I, inaugurato il 16 febbraio 1586, in occasione del matrimonio di Virginia dei Medici con Cesare d’Este. Era alto quanto i due piani degli Uffizi e rimase intatto fino al 1889, quando fu usato come sede del senato quando Firenze fu capitale d’Italia. Fu demolito per fare spazio al museo ed al Gabinetto delle Stampe. L’ingresso principale al primo piano degli Uffizi e la scalinata monumentale che portava al teatro sono stati conservati.
9. La Loggia Cornaro Tra le espressioni della cultura rinascimentale del teatro è la Loggia Cornaro a Padova (realizzata probabilmente in due tempi diversi dal 1524), edificata per volere di Alvise Cornaro ed utilizzata per rappresentazioni teatrali (vi si svolsero le prime rappresentazioni di alcune opere del commediografo Ruzante ).
10. Il primo teatro stabile coperto dell'epoca moderna è generalmente considerato il Teatro Olimpico di Vicenza di Andrea Palladio (1508-1580), l'unico a conservare intatte le scene originali. Il celebre architetto veneto riportò in questa sua ultima opera gli esiti dei propri lunghi studi sulla struttura del teatro classico, basati sull'interpretazione filologica del trattato De Architectura di Vitruvio e sull'indagine diretta dei ruderi dei teatri romani ancora visibili all'epoca. Palladio in particolare si concentrò nella problematica operazione di ricostruire il proscenio del teatro romano (di cui non erano rimaste testimonianze visibili).
11. Nelle tre illustrazioni: Andrea Palladio, progetto per il Teatro Olimpico di Vicenza (1590) Ingegnosamente ricavato all'interno di una vecchia polveriera di impianto medioevale, il Teatro Olimpico dopo la morte di Palladio fu completato nel 1585 da Vincenzo Scamozzi (1548-1616).
12. La prima pianta a sinistra mostra un teatro romano, la seconda invece è la pianta del Teatro Olimpico di Vicenza , dove si ha un'interpretazione prospettica della scena ed un allargamento in senso semiellittico della cavea. Palladio era un grande cultore dell’architettura romana, già nel 1556 aveva illustrato una traduzione in italiano del trattato di Vitruvio sull’architettura. Alla tradizione della scena monumentale romana (l'inquadramento del proscenio ad arcate) Palladio unisce l'esperienza della scena prospettica di città, con un'accentuazione di piani lunghi sfuggenti a tre fuochi per tre distinte vie inaquadrate dagli archi .
13. Il progetto di Teatro Olimpico si basava sugli studi del Palladio delle rovine del Teatro Berga a Vicenza e sugli scritti di Vitruvio. Il Teatro Olimpico conta 3000 posti sulle gradinate organizzate a semicerchio. Sul palcoscenico è rimasta la scenografia in prospettiva accelerata che Scamozzi ha creato per l’Edipo Re di Sofocle nel 1585. Le notevoli scene lignee, erano inizialmente pensate per un'unica rappresentazione ma sono poi divenute fisse e giunte miracolosamente intatte ai giorni nostri . Il teatro è tuttora utilizzato per rappresentazioni classiche e concerti. Scena del Teatro Olimpico di Vicenza
14. Il Teatro Olimpico (qui sotto il disegno della scena fissa) è stato allestito all’interno di una struttura esistente. E’ stato commissionato a Palladio dall’Accademia Olimpico , un gruppo d’intellettuali che rappresentavano spettacoli teatrali in cortili ed altri spazi dal 1556. Palladio stesso era membro dell’accademia. Il Teatro Olimpico mostra un classicismo essenzialmente archeologico nella sua aderenza ai modelli antichi. Riproduce un odeon romano.
15. Dopo l’esperienza del Teatro Olimpico, Scamozzi è stato chiamato a Sabbioneta , la città ideale innalzata per volontà di Vespasiano Gonzaga. A Sabbioneta Scamozzi ha costruito il Teatro all’Antica nel 1590 . E’ il primo teatro nell’Italia moderna appositamente costruito come edificio teatrale, non all’interno di una struttura preesistente. Il progetto, del 1588, è conservato agli Uffizi. Ricalca la pianta del Teatro Olimpico, su scala minore, con soli 250 posti.
16. Ad oggi il Teatro di Sabbioneta è perfettamente restaurato ed utilizzato ancora come luogo di spettacolo, nonostante interventi di restauro novecenteschi poco rispettosi della architettura originaria.
17. Il Teatro Farnese situato al primo piano del Palazzo della Pilotta occupa un grande "salone" che era originariamente destinato a "Sala d'arme" (lunghezza m 87.20; larghezza m 32.15; altezza m 22.65), riadattata e trasformata in teatro tra la fine del 1617 e l'autunno del 1618.
18. Il Teatro Farnese , ultimato nel 1619, fu inaugurato solo nel 1628, con uno spettacolo allegorico-mitologico dal titolo "Mercurio e Marte" (con testo di Claudio Achillini e musiche di Claudio Monteverdi), Lo spettacolo fu arricchito da un torneo e culminò in una spettacolare naumachia, per la quale fu necessario allagare la platea con una enorme quantità d'acqua, pompata tramite una serie di serbatoi posti al di sotto del palcoscenico.
19. Le informazioni, i testi inseriti e le immagini sono forniti esclusivamente a titolo indicativo e a scopo didattico (Legge 22 aprile 1941 n. 633, art. 70 comma 1 bis). IMPORTANTE