2. Gli alimenti Gli alimenti risultano formati da quantità variabili di acqua, proteine, sostanze grasse, carboidrati o glucidi, (amido zuccheri), elementi minerali e vitamine. A cura dell’Istituto Nazionale della nutrizione sono state redatte tabelle riportanti i risultati delle analisi condotte dai chimici dell’ Istituto, relative a 100 grammi di alimento, parte edibile. Gli alimenti sono classificati in gruppi: gruppo degli alimenti proteici (carni, latte, uovo, formaggio), energetici (zuccheri semplici e complessi) e lipidici (grasso, strutto ecc.)
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5. Nel corpo umano non esiste una distinzione rigida tra le funzioni dei nutrienti plastici ed energetici; è per questo motivo che si usa il termine “prevalentemente” riferito alle funzioni da essi espletate. Ciò è dovuto al fatto che molti nutrienti plastici possono essere sintetizzati da sostanze di natura glucidica, mentre quelli non utilizzati per la sintesi proteica sono catabolizzati per apportare energia all’ organismo; inoltre, alcuni lipidi sono componenti fondamentali di importanti strutture cellulari (ad esempio le membrane) e hanno pertanto anche una funzione plastica. Nutrire significa fornire ad un organismo gli alimenti necessari per garantire il miglior benessere fisico e psichico e consentire ai soggetti giovani un regolare accrescimento.
6. Esiste uno stretto rapporto tra alimentazione e buona salute,tra alimentazione e vecchiaia vigile ed autosufficiente.Più approfondite possibilità diagnostiche e farmacologiche,migliori condizioni di vita, hanno sconfitto le malattie causate, soprattutto, dalla povertà. Oggi le società ricche sono caratterizzate da un’alimentazione ipercalorica, a contenuto in grassi e proteine animali eccedente il bisogno reale, e dall’utilizzo di alimenti raffinati, poveri di fibre, di vitamine e di minerali a cui si aggiungono una ridotta attività fisica, ritmi di vita frenetici, l’inquinamento dell’ambiente, la presenza, non sempre attentamente valutata, della chimica nella produzione agro-alimentare e alimentare in genere: questi sono gli elementi che formano il quadro dei fattori ad effetto negativo sulla salute.
7. La scienza dell’alimentazione La scienza dell’alimentazione si occupa della conoscenza della composizione chimica degli alimenti, le trasformazioni che essi subiscono in seguito ai trattamenti tecnologici, la digestione e l’utilizzazione dei principi alimentari del corpo, l’entità delle necessità fisiologiche di nutrienti nell’uomo, i vari aspetti sociologi ed economici che possono influenzare le scelte dei consumatori, gli squilibri provocati da un errato comportamento alimentare.
8. La scienza dell’alimentazione L’uomo per mantenersi in vita devi rifornirsi continuamente di ossigeno ed energia: l’ossigeno penetra nel corpo attraverso gli scambi respiratori, mentre l’energia viene fornita dagli alimenti. L’energia, che viene immagazzinata in particolari molecole come l’ATP, sotto forma di energia chimica di legame, è sempre disponibile per essere utilizzata nei vari processi biologici. Con essa, infatti, la cellula costruisce, distrugge e ricostruisce le molecole che compongono la materia vivente.
9. Il Metabolismo E’ l’insieme delle reazioni chimiche che consentono la continua trasformazione della materia vivente. Esso si suddivide in due complesse serie di reazioni di demolizione e di sintesi, definite rispettivamente cataboliche e anaboliche. Col termine CATABOLISMO si comprendono tutte le reazioni di demolizione della sostanza organica complessa con formazione di composti semplici che possono essere ossidati e liberare elevate quantità di energia.
10. L’anabolismo L’anabolismo comprende invece l’insieme delle reazioni chimiche di sintesi che, partendo da molecole organiche semplici, portano alla formazione di molecole complesse, utilizzando energia. Le reazioni anaboliche e cataboliche, pur avvenendo in strutture diverse della cellula, sono collegate tra di loro, in quanto parte dell’energia prodotta dalla demolizione viene utilizzata per la sintesi di nuova sostanza organica, mentre un’altra frazione viene dispersa sotto forma di calore.
11. L’apporto dei nutrienti deve essere in relazione alle reali richieste dell’ organismo, infatti: a)un eccesso di lipidi favorisce l’obesità. Diete ricche in colesterolo e grassi saturi sono associate ad una maggiore incidenza di patologie cardiovascolari : aterosclerosi, trombosi, infarto. b) Un eccesso di carboidrati provoca un risparmio lipidico; i grassi si depositano, si infiltrano nel fegato, recando danni alle sue strutture e alle sue cellule: viene, cioè, messo in difficoltà un organo di primaria importanza. Un eccesso di carboidrati, specialmente di monosaccaridi, può scatenare un diabete latente; c) l’eccesso di consumo di proteine, se protratto nel tempo, può influenzare la produzione di acido urico, con conseguenze danno al rene, che, nel tempo, potrebbe determinare la gotta d) l’ alto utilizzo di carboidrati raffinati (riso, farina, zucchero bianchissimo) è tra le cause della stitichezza, alla quale si associano: vene varicose, emorroidi, cancro al colon.
12. Squilibri qualitativi nell’alimentazione Da una dieta carente di proteine che contengono amminoacidi essenziali, si ha una riduzione della sintesi proteica nell’organismo e quindi la comparsa di turbe più o meno gravi. Nei bambini queste turbe metaboliche possono essere di varia entità, in relazione alla gravità della carenza, e si manifestano con arresto o ritardo nello sviluppo fisico e mentale.
13. I Sali minerali forniscono al nostro organismo elementi attivatori per varie reazioni chimicheche entrano nella composizione di composti chimici di importanza vitale. Sodio, calcio, fosforoe magnesio sono tra gli elementi minerali più diffusi nell’organismo.
16. La dietetica la fame Sensazione spiacevole, quasi dolorosa, con senso di vuoto e di fastidio allo stomaco, accompagnata spesso da cefalea e sonnolenza, che spinge l’individuo a nutrirsi di ciò che ha a disposizione senza seguire una linea preferenziale. l’ appetito Avvertire una sensazione, entro certi limiti, piacevole, indirizzata prevalentemente al desiderio di gustare determinati cibi graditi
17. Regolazione della fame I centri dell’ipotalamo coinvolti nei meccanismi propri della assunzione del cibo risultano costituiti da un centro mediale, la cui inibizione provoca iperfagia, e da un centro laterale la cui inibizione provoca anoressia.
18. LA DIETA Un aspetto fondamentale di biologia applicata ai problemi propri dell’ alimentazione riguarda la regole dietetiche. L’alimentazione, cioè, deve essere impostata tenendo presenti alcuni dati fondamentali: -la situazione fisiologica dell’organismo; -il suo fabbisogno calorico; -il suo fabbisogno in principi nutritivi. L’ attenzione si sposta agli alimenti, di cui è opportuno conoscere: -la composizione chimica riferita alla parte edibile; -il coefficiente di assimilazione; -le tecniche di cotture e le manipolazioni di cucine idonee a non impoverire il contenuto in principi nutritivi; -il prezzo.
19. Gli alimenti, scelti nelle dovute quantità, dovranno essere offerti all’organismo in momenti successivi. Numerosi dati, basati su recenti indagini fisiologiche e biochimiche suggeriscono che la frequenza con qui vengono consumati i pasti può giocare un ruolo significativo sulla regolazione del metabolismo intermedio e quindi di tutto l’organismo. La dietetica moderna dà molta importanza alla studio dei ritmi di assunzione del cibo. L’effetto sull’organismo umano della suddivisione della dieta in un numero di pasti maggiore o minore è il seguente: I bambini che assumono tre pasti al giorno aumentano di peso rispetto a quelli che ricevano lo stesso cibo in cinque pasti.
25. OLIO, PANE E PATATE Alimenti Energetici Alimenti Proteici CARNE, LATTE E UOVA VEGETALI,FRUTTA E VERDURA Alimenti Prottettivi
26. DIETA DEI RAGAZZI DAI 15 AI 18 ANNI Questa dieta riguarda l’adolescente. Per adolescenza si intende quel periodo dell’età evolutiva in cui l’organismo compie il suo massimo accrescimento e che prelude alla cessazione dell’accrescimento stesso. In questo periodo avvengono delle singolari trasformazioni nell’organismo. In particolare è indispensabile che vi sia un apporto di alimenti sufficiente e ben proporzionato, sia dal lato quantitativo sia dal lato qualitativo.
27. E’ da sottolineare che, a partire dall’ età di 12 anni, il fabbisogno calorico e in principi nutritivi non è lo stesso per maschi e femmine, poiché i due organismi vengono a diversificarsi in modo sostanziale. Per i ragazzi di 18 anni è prevista l’altezza di circa 172 cm, peso di 61 kg, metabolismo basale di 42 calorie e un fabbisogno calorico giornaliero di 3400 calorie. Per le ragazze di 18 anni è prevista l’altezza di 163 cm, peso di 53 kg, metabolismo basale pari a 37 calorie, fabbisogno calorico giornaliero di 2300 calorie.
28. Nel proporre determinati cibi alle ragazze è facile scontrarsi poiché hanno problemi reali o inesistenti di linea, non vogliono ingrassare e impostano la loro alimentazione spesso in modo empirico seguendo consigli non qualificati; non è il caso di prenderle di punta, fin dove è possibile accontentarle vegliando sulla loro salute e ricorrendo a preparazioni di cucina molto curate e appetitose, tali, cioè, da essere irresistibili alla loro golosità. I ragazzi di questa età sono spesso impegnati in allenamenti e competizioni sportive. Tali attività innalzano le richieste energetiche: Nella dieta dello sportivo devono essere limitati gli apporti di frutta e verdura ricche di cellulosa. Il ragazzo sportivo, anche se non proprio un atleta nel vero senso della parola, dovrà attenersi ad un regime dietetico differenziato rispetto a quello che prevede consumi energetici normali.
32. il latte.I lipidi sono richiesti in quantità comprese tra 60 e 70 g per i ragazzi e da 40 a 45 g per le ragazze. Nella dieta dei bambini ha importanza rilevante l’apporto in calcio, pure questa dieta deve fornire quantità sufficienti ad un regolare sviluppo del tessuto osseo, ma l’attenzione viene spostata all’apporto di sali di ferro, poiché il fabbisogno è alto rispetto alle altre età.
33. In merito alle vitamine, è aperto il problema sull’opportunità di ricorrere all’aggiunta di determinate vitamine in dosi superiori al fabbisogno usuale, per ottenere un’elevata efficienza del lavoro muscolare. L’ importanza dei sali minerali in questa dieta, risulta dalle variazioni che i contenuti salini subiscono sia a livello sierico che tissutale durante la fatica.
34. CONCLUSIONI BISOGNA SEGUIRE QUESTE IMPORTANTI REGOLE PER STARE SEMPRE IN BUONA SALUTE E BENE CON SE STESSI
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36. Ministero della salute
37. L’uomo: la vita e la salute Carnevali- Balugani Zanichelli Ed.
38. Principi di scienze dell’ alimentazione Linda Lusetti- Calderino Ed.