1. News 12/SSL/2015
Lunedì, 30 marzo 2015
Entro domani la trasmissione telematica all’Inail dei dati sanitari
Entro domani 31 marzo i medici competenti devono trasmettere all’Inail,
esclusivamente per via telematica, i dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori
sottoposti a sorveglianza sanitaria. L’obbligo è prescritto dall’art. 40 del TU 81/08.
Il DM 09 luglio 2012, modificato dal DM 06 agosto 2013, indica i contenuti e le
modalità di trasmissione dei dati.
Il Documento d’intesa n. 153 della Conferenza unificata Stato – Regioni del 20
febbraio 2012 ha previsto l’utilizzo, allo scopo, di un applicativo web dell’Inail.
Nel ricordato All. 3B all’art. 40 del TU sono elencati così i dati che il medico
competente deve trasmettere:
• dati identificativi dell’azienda;
• numero dei lavoratori occupati;
• dati identificativi del MC;
• probabili/possibili malattie professionali segnala ex art. 139 del DPR 1124/1965.
Nel dettaglio, questi, invece, i dati relativi alla sorveglianza sanitaria:
• numero dei lavoratori soggetti a s.s;
• numero dei lavoratori visitati nell’anno;
• numero dei lavoratori idonei alla mansione specifica;
• numero dei lavoratori con prescrizioni e/o limitazioni alla mansione specifica;
• numero dei lavoratori temporaneamente inidonei alla mansione specifica;
• numero dei lavoratori permanentemente inidonei alla mansione specifica.
Quanto all’esposizione a rischi dei lavorativi, così sono indicati dall’All. 3B:
• movimentazione manuale dei carichi;
• sovraccarico biomeccanico arti superiori;
• agenti chimici;
• agenti cancerogeni e mutageni;
• amianto;
• silice libera cristallina;
• agenti biologici;
• videoterminali;
• vibrazioni corpo intero;
• vibrazioni mano braccio;
• rumore;
• campi elettromagnetici;
• radiazioni ottiche artificiali;
2. • radiazioni ultraviolette naturali;
• microclima severo;
• infrasuoni;
• ultrasuoni;
• atmosfere iperbariche;
• lavoro notturno;
• altri rischi evidenziati dalla valutazione dei rischi;
• sostanze psicotrope e stupefacenti;
• alcol dipendenze.
Fonte:Ministero Salute scadenza invio allegato 3B e crediti Ecm
La circolazione su strada pubblica delle macchine agricole
In attesa del decreto annunciato per la revisione delle macchine agricole e per
l’obbligo del patentino d’uso delle stesse, si ricordano le relative norme per la
circolazione su strada.
Il tit. III, cap. 1 art. 57 del Codice della strada definisce “macchine agricole” le
macchine a ruote o a cingoli destinate a essere impiegate nelle attività agricole e
forestali e che possono… circolare su strada: a) per il proprio trasferimento e b) per il
trasporto per conto delle aziende agricole e forestali di prodotti agricoli e sostanze
di uso agrario… c) addetti alle lavorazioni… d) attrezzature destinate alla
esecuzione di dette attività…e) nelle operazioni di manutenzione e tutela del
territorio”.
Ai fini della circolazione su strada:
− le macchine agricole semoventi a ruote pneumatiche o a sistema equivalente
non devono essere atte a superare, su strada orizzontale, la velocità di 40 km/h;
− le macchine agricole a ruote metalliche, semi pneumatiche o a cingoli
metallici, purché muniti di sovrappattini, nonché le macchine agricole operatrici
ad un asse con carrello per il conducente non devono essere atte a superare, su
strada orizzontale, la velocità di 15 km/h.
Questi i documenti necessari per la circolazione stradale delle macchine agricole:
1. patente di guida;
2. carta di circolazione della trattrice;
3. carta di circolazione del rimorchio (se di massa complessiva superiore a 1,5 t);
4. certificato di idoneità tecnica del rimorchio (comprese le macchine operatrici
trainate) se di massa complessiva inferiore a 1,5 t;
5. i contrassegni assicurativi della macchina agricola e del rimorchio, assieme al
certificato assicurativo.
3. La circolazione stradale senza patente di guida (art. 116 commi 13 e 18) comporta
la denuncia penale e la sanzione accessoria ma anche il fermo amministrativo del
veicolo per 30 giorni.
In caso di patente scaduta di validità l’art. 126 c. 7 del codice della strada prevede
una sanzione amministrativa con la sanzione accessoria del ritiro della patente di
guida.
Fonte: quotidianosicurezza.it
Bonifiche dell’amianto, un emendamento al collegato ambientale introduce nuovi
incentivi
Un emendamento del governo al collegato ambientale introduce due tipi di
incentivi per le bonifiche dell’amianto: un credito d’imposta del 50% delle spese
sostenute dalle imprese per la messa in sicurezza delle aree produttive e un fondo
per finanziare gli interventi sugli edifici pubblici, che già nel 2015 potrà contare su
oltre cinque milioni e mezzo di euro provenienti dalle disponibilità del ministero
dell’Ambiente, destinati a salire a circa sei milioni nel 2016 e 2017.
“Oltre 30mila i siti inquinati già censiti”. “Proseguiamo con determinazione il nostro
impegno su un’urgenza nazionale che riguarda tante comunità – spiega il ministro
Gian Luca Galletti – I siti inquinati da amianto già censiti sono oltre 30mila e
mancano, o sono parziali, i dati di alcune regioni. Si tratta di un disastro ambientale
diffuso, che con gli strumenti nuovi che il governo mette in campo può cominciare
a essere affrontato non solo nei grandi siti, ma anche nelle migliaia di micro realtà
sparse per il territorio, che rappresentano un pericolo per i cittadini”.
Per gli sgravi alle aziende 5,6 milioni all’anno. Nel dettaglio,
l’emendamento al disegno di legge numero 1676 del governo, approvato alla
Camera lo scorso novembre e attualmente in commissione al Senato, introduce
l’articolo 40-bis che, “al fine di attuarela risoluzione del Parlamento europeo del 14
marzo 2013 e di concorrere alla tutela e alla salvaguardia della salute e
dell’ambiente anche attraverso l’adozione di misure straordinarie tese a
promuovere e a sostenere la bonifica dei beni e delle aree contenenti amianto”,
attribuisce il credito di imposta “ai soggetti titolari di reddito d’impresa che
effettuano nell’anno 2016 interventi di bonifica dell’amianto su beni e strutture
produttive ubicate nel territorio dello Stato”. L’emendamento fissa a “5,667 milioni di
euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019” il limite di spesa complessivo e
stabilisce che “il credito d’imposta non spetta per gli investimenti di importo unitario
inferiore a 20mila euro”.
“Un segnale molto chiaro in favore della salute”. Il testo presentato in commissione
precisa anche che il Fondo per la progettazione degli interventi di bonifica di beni
4. contaminati da amianto sarà istituito presso il Ministero dell’Ambiente, che dovrà
individuare i criteri di priorità per la selezione dei progetti ammessi a finanziamento. Il
fondo, destinato a promuovere la messa in sicurezza degli edifici pubblici, avrà una
dotazione finanziaria iniziale “di 5,536 milioni di euro per l’anno 2015 e di 6,018 milioni
di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017”. Secondo Stefano Vaccari, relatore al
collegato ambientale, “è chiaro che questo primo stanziamento andrà
incrementato in futuro, ma è un segnale molto chiaro e forte in favore della salute e
dell’ambiente”.
“Va nella giusta direzione”. Anche per Camilla Fabbri, presidente della commissione
infortuni sul lavoro di Palazzo Madama, l’emendamento del governo “va nella
giusta direzione”. Secondo la senatrice, infatti, il credito d’imposta per le aziende e i
fondi provenienti dal ministero dell’Ambiente per finanziare gli interventi sugli edifici
pubblici “sono un’occasione per realizzare bonifiche in diversi siti sparsi su tutto il
territorio nazionale e che ancora oggi sono un’emergenza ambientale e un pericolo
per la salute di lavoratori e lavoratrici, e dei cittadini che vivono nelle zone limitrofe”.
Fonte: inail.it
#diamociunamano, ’Inail attiva i servizi telematici per le coperture assicurative
L’Istituto tra i partecipanti al progetto sperimentale che incentiva al volontariato
chi beneficia di strumenti di sostegno al reddito. Sulla home del portale un
contatore permette di controllare l’aggiornamento costante degli importi residui del
fondo stanziato dal ministero del Lavoro a sostegno dell’onere dei premi
ROMA – Sono attivi da oggi sull’home page del portale dell’Inail i servizi telematici a
supporto della copertura dei costi assicurativi di quanti hanno accesso a
#diamociunamano, l’iniziativa sperimentale promossa dal ministero del Lavoro e
delle politiche sociali che – in ottemperanza al decreto legge 90 del 2014 –
consente a quanti beneficiano di un sostegno al reddito di svolgere attività di utilità
sociale in modo spontaneo e gratuito in progetti promossi dalle associazioni del
Terzo settore.
Poletti: “Promuovere il coinvolgimento attivo delle persone”. Prevista dal decreto
legge 90 del 2014, #diamociunamano punta a coinvolgere chi è in cassa
integrazione – o, comunque, usufruisce di una qualsiasi misura di sostegno al reddito
– in attività di volontariato di utilità sociale nell’ambito di progetti promossi da
organizzazioni del terzo settore a favore di comuni o enti locali. “Con questa
iniziativa vogliamo promuovere il coinvolgimento attivo delle persone che
beneficiano di una misura di sostegno al reddito – sottolinea il ministro del Lavoro,
Giuliano Poletti – puntando sulla loro disponibilità ad impegnarsi in una attività che
contribuisca alla vita della loro comunità”.
5. De Felice: “L’Inail partecipa al progetto con forte determinazione”.La copertura
assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali per quanti
svolgeranno attività volontaria nei progetti è attivata dall’Inail e i suoi oneri sono
interamente sostenuti dall’apposito fondo istituito presso il ministero del Lavoro e
delle politiche sociali. “#diamociunamano dimostra spinta innovativa nell'azione di
politica sociale, nelle soluzioni tecnologiche per l’attuazione ed efficacia di
coordinamento tra Istituzioni – ha affermato il presidente dell’Inail, Massimo De Felice
– L’Istituto partecipa a questo progetto con forte determinazione”.
Coinvolti Anci e Forum del Terzo settore. Insieme al ministero del Lavoro a essere
coinvolti in #diamociunamano – oltre all’Inail, per la parte assicurativa – sono l’Anci
e il Forum del Terzo settore, che hanno il compito di proporre e di promuovere i
progetti (che possono essere già in corso di realizzazione o del tutto nuovi) e di
“validarne” l’utilità sociale, attestandone il beneficio a favore delle specifiche
comunità coinvolte. Saranno sempre le organizzazioni di volontariato e di terzo
settore a prendere in carico i cittadini interessati, inviando esclusivamente per via
telematica la richiesta di attivazione dell’assicurazione all’Inail almeno 10 giorni
prima dell’inizio effettivo dell’attività.
La copertura assicurativa comunicata tramite Pec ai promotori del progetto. In
presenza dei requisiti previsti dal decreto ministeriale e verificata la capienza del
fondo, l’Inail comunica tramite posta elettronica certificata ai soggetti promotori
l’attivazione della copertura assicurativa per i volontari e per il numero di giornate
indicati nella richiesta. A tale fine, il servizio telematico effettua il calcolo degli oneri
assicurativi, tenendo conto delle disponibilità del fondo, che sono quindi aggiornate
a seguito di ogni richiesta e indicate nell’apposito “contatore” disponibile sul
portale. L’Inail in caso di infortunio assicura tutte le prestazioni previste da dal Testo
unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (dlgs81/2008) a favore degli infortunati e
tecnopatici. La copertura assicurativa, pur in presenza dell’avvenuta
comunicazione nei termini dell’inizio delle attività, opera però esclusivamente dalla
data in cui l’Inail ne comunica l’attivazione.
Fonte: inail.it
6. De Felice: “L’Inail partecipa al progetto con forte determinazione”.La copertura
assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali per quanti
svolgeranno attività volontaria nei progetti è attivata dall’Inail e i suoi oneri sono
interamente sostenuti dall’apposito fondo istituito presso il ministero del Lavoro e
delle politiche sociali. “#diamociunamano dimostra spinta innovativa nell'azione di
politica sociale, nelle soluzioni tecnologiche per l’attuazione ed efficacia di
coordinamento tra Istituzioni – ha affermato il presidente dell’Inail, Massimo De Felice
– L’Istituto partecipa a questo progetto con forte determinazione”.
Coinvolti Anci e Forum del Terzo settore. Insieme al ministero del Lavoro a essere
coinvolti in #diamociunamano – oltre all’Inail, per la parte assicurativa – sono l’Anci
e il Forum del Terzo settore, che hanno il compito di proporre e di promuovere i
progetti (che possono essere già in corso di realizzazione o del tutto nuovi) e di
“validarne” l’utilità sociale, attestandone il beneficio a favore delle specifiche
comunità coinvolte. Saranno sempre le organizzazioni di volontariato e di terzo
settore a prendere in carico i cittadini interessati, inviando esclusivamente per via
telematica la richiesta di attivazione dell’assicurazione all’Inail almeno 10 giorni
prima dell’inizio effettivo dell’attività.
La copertura assicurativa comunicata tramite Pec ai promotori del progetto. In
presenza dei requisiti previsti dal decreto ministeriale e verificata la capienza del
fondo, l’Inail comunica tramite posta elettronica certificata ai soggetti promotori
l’attivazione della copertura assicurativa per i volontari e per il numero di giornate
indicati nella richiesta. A tale fine, il servizio telematico effettua il calcolo degli oneri
assicurativi, tenendo conto delle disponibilità del fondo, che sono quindi aggiornate
a seguito di ogni richiesta e indicate nell’apposito “contatore” disponibile sul
portale. L’Inail in caso di infortunio assicura tutte le prestazioni previste da dal Testo
unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (dlgs81/2008) a favore degli infortunati e
tecnopatici. La copertura assicurativa, pur in presenza dell’avvenuta
comunicazione nei termini dell’inizio delle attività, opera però esclusivamente dalla
data in cui l’Inail ne comunica l’attivazione.
Fonte: inail.it