La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
Navacchio I.C. Borsellino
1. Documentazione del Progetto:
L'ECOSISTEMA
E I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Istituto scolastico:
“P. Borsellino”, Navacchio
Destinatari:
Scuola Primaria e Secondaria di I grado
Ore totali dedicate al progetto: 43
2. Descrizione del Progetto d'Istituto (1/2):
Il progetto è stato concepito in verticale, ovvero si è
sviluppato su due ordini di scuola (Primaria e Secondaria di
Primo Grado), in orizzontale (cioè su classi parallele) e ha
proposto attività interdisciplinari.
Le 5 unità di competenza proposte hanno sviluppato
prevalentemente due tematiche:
– la risorsa acqua e il rischio idrogeologico;
– l'evoluzione di alcune specie animali in
relazione ai cambiamenti climatici.
3. Descrizione del Progetto d'Istituto (2/2):
La metodologia utilizzata ha abbracciato una didattica di
tipo partecipativo e laboratoriale, e ha integrato la
realizzazione di esperienze sul campo.
Le lezioni frontali sono state deliberatamente evitate.
Grazie al finanziamento del progetto, gli alunni hanno
avuto l'opportunità di costruire nuove competenze,
avvalendosi del contributo di esperti operanti sul nostro
territorio.
4. Documentazione dell'Unità di competenza:
U113- Il rischio di estinzione degli
anfibi
e i cambiamenti climatici
Plesso:
Scuola media “Luigi Russo”
Destinatari:
alunni classe 2° C
Ore dedicate al percorso: 11
5. Descrizione dell'UdC (1/2):
La presente UDC rappresenta un percorso
pluridisciplinare che coinvolge scienze, matematica,
tecnologia e geografia. E' parte integrante della
programmazione di scienze in quanto permette di
affrontare macro aree quali la biobiversità,
l'adattamento, la classificazione, gli ecosistemi e si
collega al percorso di educazione ambientale
curricolare inerente agli ambienti del nostro territorio,
alle loro risorse ed ai rischi connessi ai cambiamenti
climatici ed all'inquinamento ambientale.
6. Descrizione dell'UdC (2/2):
L'unità di competenza è stata sviluppata intorno ad
alcune domande “chiave” ed i ragazzi, lavorando in
piccoli gruppi, hanno cercato informazioni e dati
riguardanti l'argomento proposto, rielaborato le
informazioni ottenute e presentato alla classe il loro
lavoro.
Al termine del lavoro in classe è stata effettuata
un'uscita didattica presso la zona protetta denominata
“Poggio di Mezzo” all'interno del Parco di san Rossore,
un'area dedicata al restauro ecologico di zone umide
per favorire l'habitat di interesse conservazionistico
europeo e singole specie bersaglio.
8. SECONDA DOMANDA. “Quali specie di animali sono
maggiormente a rischio estinzione?”
TERZA DOMANDA. “Cosa rende vulnerabili gli
anfibi?”
9. Il legame coi Cambiamenti Climatici:
Mettono a rischio alcuni tipi di habitat e di specie,
in particolare quelli legati alla presenza di acqua.
Cioè le zone umide e le specie che le popolano: anfibi,
pesci, uccelli e insetti, piante acquatiche o di zone
ricche di umidità.
10. L'uscita al Poggio di Mezzo ha come obiettivo quello di
far conoscere agli alunni un progetto che tende a
ristabilire nel medio termine comunità complete di habitat
di acqua dolce e creare le condizioni per re-introdurre
specie rare o minacciate
Il restauro ecologico di Poggio di Mezzo
14. Analisi dei risultati ottenuti
Al termine di questo percorso i ragazzi hanno elaborato una
relazione inerente l’uscita didattica e prodotto cartelloni sugli
aspetti peculiari degli anfibi, il loro rischio estinzione ed il ruolo
giocato dai cambiamenti climatici in questo ambito.
Molto significativa è stata l’esperienza dell’uscita e del
progetto in generale, ecco alcune frasi dei ragazzi:
“…mi sono emozionato perché ho visto un ambiente incontaminato…
“Sembrava di entrare in un film”
“..è stato bellissimo ritrovarsi insieme a daini e cinghiali liberi come noi…”
“Mi è piaciuto capire che si possono fare azioni per aiutare l’ambiente”
“Interessante scoprire come gli anfibi siano importanti ma anche
vulnerabili”
15. Documentazione dell'Unità di competenza:
U205- Le caratteristiche del suolo
ed il rischio erosione
Istituto scolastico:
Scuola media “Luigi Russo”
Destinatari:
Classe 3°C
Ore dedicate al percorso: 9
16. Descrizione dell'UdC:
Il percorso ha previsto un primo incontro in classe con
l’esperto, una uscita presso i laboratori della Scuola
Superiore Sant’Anna e due incontri in classe in cui i
ragazzi hanno effettuato ricerche mirate sulle
caratteristiche del suolo, sul rischio erosione e sul
ruolo dell’uomo nella prevenzione delle catastrofi
naturali legate ai cambiamenti climatici.
17. RACCOLTA DI CAMPIONI DI SUOLO
• I ragazzi sono stati invitati a portare dei campioni di terreno
raccolti nel proprio giardino, nell'orto, nel bosco vicino a
casa…
• Sono stati divisi in 4 gruppi e ad ognuno è stato
consegnato un campione di terreno diverso.
18. Esperimento su:
porosità e permeabilità del suolo
Materiale: imbuti in plastica, carta assorbente e cilindri plastica per
raccolta percolato e cilindri per acqua.
Esperimento per verificare la capacità di assorbimento di un
terreno calcolando la quantità di acqua che lo attraversa.
I campioni devono essere perfettamente asciutti. Mettiamo la
carta assorbente in ogni imbuto, dopodiché riempiamo gli
imbuti con diversi tipi di terreno ed inseriamo gli imbuti nel
collo dei cilindri vuoti. Versiamo in ciascun imbuto l’acqua e
misuriamo il volume dell’acqua raccolta in ciascun cilindro.
Sottraiamo il volume dell’acqua versata ed otteniamo la quantità
di acqua trattenuta. Si tratta di un parametro molto
importante per le coltivazioni ed è legata alla struttura ed
erodibilità.
19. Definizione di TERRENO
• Insieme di corpi naturali sulla superficie terrestre che contiene organismi
viventi e che sostiene, o è capace di sostenere, la vita delle piante in piena
aria (Soil Taxonomy, 1975)
• Il suolo è un sistema dinamico, le cui caratteristiche si
modificano continuamente a causa delle variazioni di:
Temperatura Presenza di sali solubili
Contenuto idrico Quantità di sostanza organica
Reazione (pH) Numero di microrganismi
20. TERRENO
• Il terreno è un sistema polifasico:
• A. Componente solida
• B. Componente liquida
• C. Componente gassosa
Terreno ideale
25%
5%
15%
15%
25%
Aria
Acqua
Argilla
Limo
Sabbia
Sostanza organica
21. Osservazione dei terreni portati da casa
Divisi in piccoli gruppi gli studenti hanno osservato e
studiato le caratteristiche dei loro campioni di terreno
con particolare riguardo alla componente solida:
frammenti di rocce, pietre, ciottoli, ghiaia, ecc; particelle
minerali di dimensioni < 2 mm;
sostanze organiche, come: parti di vegetali in diversi
stadi di decomposizione;
Sostanza organica umificata (humus); microrganismi
(batteri, protozoi, funghi, ecc.), lombrichi, insetti, ecc.
22. Divisi in coppie hanno poi effettuato una
ricerca sulla formazione del suolo
• Il terreno deriva dall’effetto combinato
di sei diversi agenti formativi:
• Clima
• Copertura vegetale
• Organismi nel suolo
• Composizione del substrato pedogenetico
• Topografia
• Tempo
• Il terreno è prodotto da:
• disgregazione fisica e chimica delle rocce
• accumulo di sostanza organica di origine
vegetale ed animale.
• I processi formativi sono:
• Disgregazione fisico-meccanica della
roccia
• Decomposizione chimica e biochimica
• Lisciviazione
• Erosione superficiale
24. Processo di formazione del terreno:
Azioni biologiche
Pianta coltivata:
le radici delle piante uniscono i glomeruli tra loro, inglobandoli
all'interno di una fitta e sottile rete;
le radici accrescendosi in lunghezza e diametro aprono numerosi
pori e canalicoli che alla loro morte rimangono vuoti.
la copertura del terreno riduce od elimina l'azione battente della
pioggia, evitando la distruzione meccanica del glomeruli.
Vermi, funghi e microrganismi
operano lo sminuzzamento delle particelle minerali e della materia
organica aumentando il numero e la superficie di contatto tra
particelle minerali e sostanze colloidali,
aumentano le sostanze con capacità agglutinanti quali le ife
fungine, le gomme, le cere, ecc.
25. Al termine del percorso i ragazzi hanno preparato dei
cartelloni scegliendo argomenti relativi al suolo, al rischio
erosione ed ai cambiamenti climatici ed esposto alla classe
il loro lavoro.
Inoltre è stato proposto alla classe un test a risposte aperte
su questi argomenti ed il risultato è stato nel complesso
molto positivo (23 sufficienze su 24 elaborati).
Questo percorso didattico ha permesso ai ragazzi di
sperimentare una nuova didattica laboratoriale, di
conoscere una realtà universitaria presente sul nostro
territorio molto importante quale la scuola Sant’Anna e di
approfondire un argomento di attualità quale quello dei
cambiamenti climatici.
Analisi dei risultati ottenuti
26. Documentazione dell'Unità di competenza:
U4- Effetti osservabili dei
cambiamenti climatici:
le esondazioni
Plesso:
Scuola media “Luigi Russo”
Destinatari:
alunni classe 2°F
Ore dedicate al percorso: 15
27. Descrizione dell'UdC (1/2):
Il fenomeno delle esondazioni è stato scelto sia per l'attualità, sia
per il contesto territoriale in cui la scuola è inserita (l'ansa
dell'Arno). Lo stimolo iniziale fornito ai ragazzi è stato una
riflessione sul clima anomalo dell'estate scorsa. A partire da
quello, ho proposto un approfondimento mirato alla
sperimentazione della registrazione, raccolta e valutazione di
dati, all'utilizzo di metodi interdisciplinari e linguaggi
multimediali, fino all'individuazione di nessi causali tra la
maggior frequenza delle esondazioni e i cambiamenti climatici.
Ponendo l'accento sulla centralità dell'alunno nel processo di
apprendimento, ho sperimentato una metodologia mirata a
sviluppare l'originalità e la creatività del singolo attraverso
attività di didattica partecipativa.
28. Descrizione dell'UdC (2/2):
La presente UdC rappresenta un percorso
pluridisciplinare che coinvolge scienze,
matematica, tecnologia, informatica e
geografia. La tematica relativa alle esondazioni
viene introdotta a margine dell'Unità didattica
sulle tecnologie dell'abitare, a partire da una
riflessione sull'uso del suolo e sulla
vulnerabilità ambientale degli insediamenti
umani.
29. 1. Domanda stimolo:
COM'E' ANDATA L'ESTATE?
Riflessioni su un clima estivo anomalo,
attraverso gli strumenti proposti:
A. Brainstorming
La metodologia è stata
Introdotta con un Power
point esplicativo e poi
sperimentata
30. B. La mappa mentale
Ho utilizzato la Web app Coggle, molto intuitiva, per
visualizzare le associazioni d'idee prodotte dai ragazzi, il
loro modo di dare un ordine ai pensieri emersi
31. La mappa mentale pubblicata sul blog
dell'insegnante
www.giuliadidonato.wordpress.com
32. 2. Ricerca e approfondimento nel
web
I ragazzi hanno esplorato il tema degli eventi
estremi, a coppie, realizzando a scelta rassegne
stampa, cronologie degli eventi più recenti in
Toscana e in Italia, oppure optando per la
visione di filmati.
Il cooperative learning è stato applicato all'uso
consapevole dei motori di ricerca.
33. 3. Utilizzo del GIS
per simulazioni del rischio
I ragazzi sono stati condotti in
laboratorio informatico presso
la Scuola Superiore
Sant'Anna di Pisa, dove
hanno svolto un'esercitazione
a coppie di simulazione degli
effetti dei fattori climatici e
geomorfologici sul rischio
esondazioni
35. L'esercitazione in laboratorio
informatico (2/3)
..poi, seguendo le indicazioni proiettate a muro, i ragazzi
hanno provato direttamente, a coppie, cosa significa fare
un'elaborazione di dati tramite GIS.
38. Al termine del percorso i ragazzi hanno preparato una
piccola presentazione riassuntiva del percorso svolto. La
restituzione dei dati e delle informazioni è stata svolta
attraverso diversi strumenti comunicativi: grafici, immagini,
video, schemi e disegni montati assieme in una
presentazione multimediale di sintesi del lavoro condotto.
Una verifica sulla valutazione dell'attendibilità e dell'utilità
delle informazioni, distinguendo tra fatti e opinioni, è stata
realizzata attraverso un questionario semistrutturato.
Analisi dei risultati ottenuti (1/2)
39. Ho ritenuto utile, durante tutto il percorso, rappresentare
tutte le idee e le opinioni emerse, attraverso diversi
strumenti comunicativi, quali schemi grafici, immagini,
cartelloni, testi e tabelle; il montaggio dei prodotti è stato
proposto in alcuni grafi di sintesi (mappe mentali, mappe
concettuali).
La valutazione più importante, svolta tramite osservazione
dei comportamenti, ha infine riguardato le capacità di
concentrazione, partecipazione e rispetto delle opinioni
altrui: questo perché il percorso si proponeva innanzitutto
di promuovere l'autonomia e il pensiero critico, e la
costruzione collettiva di pensiero.
Analisi dei risultati ottenuti (2/2)