Quanto è vera ancora oggi questa frase! E’ tanto più vera quanto più ci avviciniamo dal gioco ricreazionale a quello patologico. Non più vizio, ma mera malattia nella società post-moderna, dove l’alienazione è l’effetto collaterale tra i più disastrosi del consumismo che crea bisogni continui di riempire i vuoti creati dal desiderio di beni da consumare arrivando alla “coazione a ripetere”: dallo “star bene con” allo “star male senza”, vere e proprie “distorsioni dello stile cognitivo”.
Nell’ultima edizione del DSM V, il Disturbo da Gioco d’Azzardo (Gambling Disorder) assume una sua specifica posizione: da patologia del controllo degli impulsi gli viene riconosciuto lo status di dipendenza comportamentale. Questo è un importante cambiamento epistemologico che evidenzia le analogie, confermate dall’evidenze scientifiche, tra il gambling e le dipendenze chimiche. La questione ha rilevanza clinica in quanto autorizza i professionisti del settore ad applicare al gambling patologico strumenti di assessment e terapeutici propri dei programmi per l'addiction supportati anche dal Decreto- Balduzzi che con la legge 189/2012 (c.d. Decreto Balduzzi) attua importanti interventi in materia di tutela della salute ed organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Vengono varate, per la prima volta in Italia, norme a favore della cura e della prevenzione del gioco d’azzardo patologico. Il primo punto qualificante del “decreto Balduzzi” su questa materia è costituito dal riconoscimento del gioco d’azzardo patologico come una malattia inserita nell’elenco dei livelli essenziali di assistenza (LEA).
Il Gioco d’Azzardo fa parte delle cosiddette Nuove dipendenze (New Addiction). Di questa categoria fanno parte tutte le dipendenze che non necessitano della presenza di una sostanza stupefacente, bensì di un comportamento; oltre al gioco d’azzardo altri esempi di Nuove Dipendenze sono quelle da sesso, da internet, dal lavoro, da nuove tecnologie.
Il gioco d’azzardo, in particolare, negli ultimi anni ha attirato un interesse massiccio sia da parte della popolazione generale sia da parte degli esperti della salute e del benessere. Questo sia per un vero e proprio boom dell’ offerta e della possibilità di gioco che sta caratterizzando il nostro paese, sia per le ripercussioni che questo incremento improvviso di sale giochi, giochi online, slot, bingo, gratta e vinci e lotterie sta avendo sulla salute e sulla stabilità emotiva e psicologica delle persone.
In tutto questo dove si colloca lo psicologo clinico? Che ruolo potrebbe svolgere nella prevenzione o nella cura del gioco d’azzardo? Che tipo di interventi può proporre e come può spendere la propria professionalità in questo campo?
A queste domande prova a rispondere questo webinar introduttivo sul gioco d’azzardo e il ruolo dello psicologo clinico. Offrendo un quadro generale sugli aspetti fondamentali del fenomeno e provando a stimolare in modo concreto gli psicologi interessati a esercitare in questo specifico ambito lavorativo.
Obiettivi
Informare sulle caratteristiche principali del gioco d’azzardo;
Informare sulle possibilità dello psicologo clinico nell’area dei problemi del gioco d’azzardo;
Fornire strumenti clinici utili allo psicologo clinico per approcciarsi a questo fenomeno
Lo psicologo nel trattamento del gioco d’azzardo patologicoSonia Bertinat
Il gioco d’azzardo patologico: perché dipendenza?
Il gioco d’azzardo patologico è un fenomeno in forte crescita che sta interessando sempre più persone visto anche l’esponenziale aumento delle possibilità di gioco. Conoscere non solo la patologia ma tutto il contesto nel quale il fenomeno si manifesta è quanto mai importante.
Quali sono le caratteristiche personologiche e i processi mentali tipici di un giocatore? In cosa consiste il trattamento psicologico e quello multidisciplinare? Quali sono i servizi presenti sul territorio e quale il ruolo dello Psicologo?
Aspetti cognitivi nella Sindrome di KlinefelterPsicolinea
Ancona, 12 Giugno 2010
Università Politecnica delle Marche
La sindrome di Klinefelter: diagnosi e management clinico
Presentazione Dr. Walter La Gatta
Aspetti cognitivi nella sindrome Klinefelter
Il Gioco d’Azzardo fa parte delle cosiddette Nuove dipendenze (New Addiction). Di questa categoria fanno parte tutte le dipendenze che non necessitano della presenza di una sostanza stupefacente, bensì di un comportamento; oltre al gioco d’azzardo altri esempi di Nuove Dipendenze sono quelle da sesso, da internet, dal lavoro, da nuove tecnologie.
Il gioco d’azzardo, in particolare, negli ultimi anni ha attirato un interesse massiccio sia da parte della popolazione generale sia da parte degli esperti della salute e del benessere. Questo sia per un vero e proprio boom dell’ offerta e della possibilità di gioco che sta caratterizzando il nostro paese, sia per le ripercussioni che questo incremento improvviso di sale giochi, giochi online, slot, bingo, gratta e vinci e lotterie sta avendo sulla salute e sulla stabilità emotiva e psicologica delle persone.
In tutto questo dove si colloca lo psicologo clinico? Che ruolo potrebbe svolgere nella prevenzione o nella cura del gioco d’azzardo? Che tipo di interventi può proporre e come può spendere la propria professionalità in questo campo?
A queste domande prova a rispondere questo webinar introduttivo sul gioco d’azzardo e il ruolo dello psicologo clinico. Offrendo un quadro generale sugli aspetti fondamentali del fenomeno e provando a stimolare in modo concreto gli psicologi interessati a esercitare in questo specifico ambito lavorativo.
Obiettivi
Informare sulle caratteristiche principali del gioco d’azzardo;
Informare sulle possibilità dello psicologo clinico nell’area dei problemi del gioco d’azzardo;
Fornire strumenti clinici utili allo psicologo clinico per approcciarsi a questo fenomeno
Lo psicologo nel trattamento del gioco d’azzardo patologicoSonia Bertinat
Il gioco d’azzardo patologico: perché dipendenza?
Il gioco d’azzardo patologico è un fenomeno in forte crescita che sta interessando sempre più persone visto anche l’esponenziale aumento delle possibilità di gioco. Conoscere non solo la patologia ma tutto il contesto nel quale il fenomeno si manifesta è quanto mai importante.
Quali sono le caratteristiche personologiche e i processi mentali tipici di un giocatore? In cosa consiste il trattamento psicologico e quello multidisciplinare? Quali sono i servizi presenti sul territorio e quale il ruolo dello Psicologo?
Aspetti cognitivi nella Sindrome di KlinefelterPsicolinea
Ancona, 12 Giugno 2010
Università Politecnica delle Marche
La sindrome di Klinefelter: diagnosi e management clinico
Presentazione Dr. Walter La Gatta
Aspetti cognitivi nella sindrome Klinefelter
Imaging delle Malattie Neurodegenerative: le DemenzeASMaD
Presentazione a cura del Professor Luigi Mansi - XII° Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
Queste Slides danno una visione d'insieme delle più recenti teorie della psicologia dell'invecchiamento. Se vuoi scaricare il file originale e completo, invia un messaggio tramite le info di contatto, grazie!
Le dipendenze comportamentali. AP incontra del 28_4_15Sonia Bertinat
Le dipendenze comportamentali sono un fenomeno che sempre più sta affiancando, se non superando, le dipendenze “classiche” con sostanza.
Durate l’incontro sarà possibile conoscere il nuovo panorama delle dipendenze senza sostanza:
- Internet e device addiction
- Dipendenze affettive
- Shopping o accumulo compulsivo
- Workaholism
- Sex addiction
Cosa hanno in comune con le dipendenze “classiche”? Perché sono considerate dipendenze? Quali sono gli strumenti psicologici per affrontarle?
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
Obiettivi
Prima sessione (30 novembre):
- Fornire una definizione di invecchiamento fisiologico e di deterioramento cognitivo per imparare a riconoscerli
- Fornire una definizione di demenza e descrivere la malattia di Alzheimer nelle sue componenti morfologiche, fenomenologiche ed eziologiche
- Fornire una panoramica sulle principali metodologie diagnostiche ad alta definizione, i biomarcatori, i fattori di rischio e le terapie farmacologiche attualmente in uso.
Imaging delle Malattie Neurodegenerative: le DemenzeASMaD
Presentazione a cura del Professor Luigi Mansi - XII° Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
Queste Slides danno una visione d'insieme delle più recenti teorie della psicologia dell'invecchiamento. Se vuoi scaricare il file originale e completo, invia un messaggio tramite le info di contatto, grazie!
Le dipendenze comportamentali. AP incontra del 28_4_15Sonia Bertinat
Le dipendenze comportamentali sono un fenomeno che sempre più sta affiancando, se non superando, le dipendenze “classiche” con sostanza.
Durate l’incontro sarà possibile conoscere il nuovo panorama delle dipendenze senza sostanza:
- Internet e device addiction
- Dipendenze affettive
- Shopping o accumulo compulsivo
- Workaholism
- Sex addiction
Cosa hanno in comune con le dipendenze “classiche”? Perché sono considerate dipendenze? Quali sono gli strumenti psicologici per affrontarle?
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
Obiettivi
Prima sessione (30 novembre):
- Fornire una definizione di invecchiamento fisiologico e di deterioramento cognitivo per imparare a riconoscerli
- Fornire una definizione di demenza e descrivere la malattia di Alzheimer nelle sue componenti morfologiche, fenomenologiche ed eziologiche
- Fornire una panoramica sulle principali metodologie diagnostiche ad alta definizione, i biomarcatori, i fattori di rischio e le terapie farmacologiche attualmente in uso.
Cocci, Valentina. Gioco d'azzardo patologico : il modello integrato del Dipar...Informalcol
Cocci, Valentina. Gioco d'azzardo patologico : il modello integrato del Dipartimento delle dipendenze di Arezzo. Presentazione effettuata all'interno del progetto: "Gioco d'azzardo: quali rischi? La costruzione di una rete per l'ascolto, l'assistenza e la cura del giocatore problematico e dei suoi familiari" promosso dall' Azienda sanitaria 9 Grosseto. Ser.T zona 4 Area grossetana (edizioni del corso: Massa marittima, 27 settembre 2008 - Grosseto 6 ottobre 2008)
Presentazione del Presidente Matteo Iori (Conagga) per la Formazione sul Gioc...m5smassimobaroni
Questa mattina i Cittadini a 5 stelle di Camera e Senato: Massimo Enrico Baroni, Carla Ruocco, Matteo Mantero, Giovanni Endrizzi, Marco Brugnerotto, Girolamo Pisano hanno incotrato il Presidente di Connaga Matteo Iori che ha spiegato molte questioni sul gravoso e annoso problema del Gioco D'azzardo. Qui le slide, dal titolo: Presentazione del Presidente Matteo Iori (Conagga) per la Formazione sul Gioco D'Azzardo ai Cittadini a 5 Stelle; presentate al terzo incontro di oggi 6 Agosto 2013.
Fabio Falorni. Il Gioco d’azzardo patologicoInformalcol
Il Gioco d’azzardo patologico: Azione Programmata Regionale sul G.A.P. “Gioco di Azzardo Patologico. Corso Azienda sanitaria 9 Grosseto. Ser.T zona 4 Area grossetana: "Gioco d'azzardo: quali rischi? La costruzione di una rete per l'ascolto, l'assistenza e la cura del giocatore problematico e dei suoi familiari, 2008
Un gioco da ragazzi: tra gioco e gioco d'azzardoAda Moscarella
Intervento di Alessandra Cineglosso e Ada Moscarela dell'Associazione LeGaMi, sul valore positivo del gioco come attività di crescita personale, nell'ambito di iniziative di sensibilizzazione al tema del gioco d'azzardo e delle slot machine.
Addizione di addictions - Il gioco d'Azzardo On-LineCesare Guerreschi
Riflessioni del Dott. Cesare Guerreschi sul potenziale psicopatogeno del gioco d'azzardo on-line (presentato al 1° International Congress on Internet Addiction Disorder)
Il gioco d'azzardo patologico è una vera e propria dipendenza comportamentale.
Ma come si struttura e soprattutto cosa si può fare per riprendere il controllo?
La presentazione propone alcuni degli step che il giocatore percorre in questa escalation e cosa Coaching & Dipendenze propone per fermarsi.
Seguendo il modello vincente SMART, Addiction diventa partner dell'azienda per seguirla e accompagnarla attraverso tutte le fasi del progetto. Focalizzata su ricerca e sviluppo di software per le imprese, Addiction integra le infrastrutture e i processi delle aziende "tradizionali" con i nuovi modelli di business, allo scopo di migliorare il flusso di lavoro garantendo un ROI misurabile.
ATALANTA 28-31 MARZO 2016 | 1. Rx Drug Abuse and Heroin Where is Science Leading Us? Nora D. Volkow, M.D. Director @NIDAnews National Institute on Drug Abuse
2. Numbers in Millions Prescription Drug Misuse/Abuse is a Major Problem in the US Source: SAMHSA, 2014 National Survey on Drug Use and Health ...
Riprende lo studio del n. 3943 di Civiltà Cattolica:
Che cosa è accaduto all’Italia perché sia diventata in pochi anni il primo Paese consumatore di gioco d’azzardo in Europa e il terzo nel mondo? Dietro ai numeri positivi dell’industria del gioco d’azzardo, la terza più grande del Paese, si nasconde il lato più umiliante per una società democratica: il capro espiatorio sono le fasce più povere e deboli della popolazione. Sono circa 800.000 i giocatori patologici; altri due milioni sono quelli considerati ad alto rischio di dipendenza; gli anziani e i giovani sono le categorie più vulnerabili. Per la Chiesa, il gioco d’azzardo è «moralmente inaccettabile» quando priva «la persona di ciò che le è necessario per far fronte ai bisogni propri e altrui». Il gioco d’azzardo è contrario anche ad alcuni princìpi fondamentali della Costituzione, come la tutela della dignità della persona, del risparmio e della salute. Bastano comunque molte storie di vite rovinate per ricordare al Governo e al Parlamento che l’azzardo non può continuare a essere una fonte di prelievo fiscale indiretto.
Carla Petri. Ricerche e dati di attività sul GAP dei Servizi per le DipendenzeInformalcol
Corso Azienda sanitaria 9 Grosseto. Ser.T zona 4 Area grossetana: "Gioco d'azzardo: quali rischi? La costruzione di una rete per l'ascolto, l'assistenza e la cura del giocatore problematico e dei suoi familiari, 2008
L’associazione Mind The Gap offre servizi di supporto ai giocatori d’azzardo patologici nelle tre aree maggiormente coinvolte nel mantenimento del comportamento patologico: l’ambito psicologico, finanziario e legale.
Progetto "Mind The G.A.P.", finanziato dalla Regione Puglia a valere sul Bando "Principi Attivi 2012 - Giovani Idee per una Puglia migliore" , approvato con atto dirigenziale n. 94/2012 dalla dirigente del Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale della Regione Puglia.
Rossi, Clara. Aspetti sociali ed economici della presa in carico del giocatoreInformalcol
Rossi, Clara. Aspetti sociali ed economici della presa in carico del giocatore. Presentazione effettuata all'interno del progetto: "Gioco d'azzardo: quali rischi? La costruzione di una rete per l'ascolto, l'assistenza e la cura del giocatore problematico e dei suoi familiari" promosso dall' Azienda sanitaria 9 Grosseto. Ser.T zona 4 Area grossetana (edizioni del corso: Massa marittima, 27 settembre 2008 - Grosseto 6 ottobre 2008)
L’associazione Mind The Gap offre servizi di supporto ai giocatori d’azzardo patologici nelle tre aree maggiormente coinvolte nel mantenimento del comportamento patologico: l’ambito psicologico, finanziario e legale.
Progetto "Mind The G.A.P.", finanziato dalla Regione Puglia a valere sul Bando "Principi Attivi 2012 - Giovani Idee per una Puglia migliore" , approvato con atto dirigenziale n. 94/2012 dalla dirigente del Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale della Regione Puglia.
Alter Ego del Web: Gioco d'azzardo patologico - 24/05/2014Rossella D'Onofrio
Seconda giornata del Laboratorio dal Basso: Alter Ego del Web. Il prof. Cesare Guerreschi di Bolzano dedica le lezioni al tema: Gioco d'azzardo patologico
Progetti Psicologici: per la professione e l'esame di statoNicola Piccinini
La Progettazione in ambito psicologico è poco trattata sia a livello universitario, che nei corsi post-universitari.
In realtà quest’area possiede metodologie, strumenti e tecniche sue proprie che ne consento un'applicazione pratica e professionale.
Quello che propone il webinar è proprio un approccio tecnico e schematico alla materia che consenta di acquisire ed organizzare le conoscenze in un ottica pratica e fruibile, che si adatti sia alla Pratica professionale sia alla preparazione dell’Esame di Stato.
Il webinar è rivolto a tutti quei Professionisti, che pur operando nella piena consapevolezza e competenza, necessitano di apprendere metodologie, strumenti e tecniche della progettazione ed ai laureati in psicologia che si approcciano all’Esame di Stato.
I Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) costituiscono un'area di interesse clinico nella quale si è realizzato negli ultimi trent'anni un importante avanzamento delle conoscenze, grazie ai numerosi contributi derivati dalla ricerca scientifica e dall'affinamento delle tecniche di indagine diagnostica.
Questo ha comportato per gli specialisti che se ne occupano (psicologo, neuropsicologo, logopedista) oltre alla necessità di avere orientamenti chiari sulla diagnosi, anche un processo di comprensione delle caratteristiche del bambino, che guidi alla costruzione di un progetto per la crescita delle sue competenze pensato sulle sue specifiche attitudini.
Progetto nel quale deve essere inclusa anche la famiglia che vive, con il bambino, un profondo senso di inadeguatezza e di ansia.
Il seminario ha come scopo quello di far conoscere un nuovo campo d’intervento dello psicologo, riflettendo sulle peculiarità psicologiche della relazione terapeutica coadiuvata dall’animale.
Linkedin come strumento per il lavoro e la libera professioneNicola Piccinini
http://www.psicologialavoro.it/ Nell’era dei social network sono cambiate le modalità ed i canali per conoscere e farsi conoscere: ignorare questo fatto comporta una significativa riduzione delle possibilità di trovare opportunità di lavoro e di business. Digitare il nome e cognome di una persona su Google è ormai una prassi consolidata per acquisire informazioni sulla persona stessa e la sua reputazione online. Poiché uno dei primi risultati che compare su Google è quello del profilo Linkedin, è fondamentale avere un profilo ben strutturato, completo e attivo. Linkedin inoltre è una piattaforma che consente in pochi passaggi di arrivare a contattare potenziali datori di lavoro e potenziali clienti.
Modello Gruppo Analitico: dinamiche di gruppo e psicoterapia Nicola Piccinini
La psicoterapia gruppoanalitica (…) è una forma di psicoterapia praticata dal gruppo, nei confronti del gruppo, ivi incluso il suo conduttore” (Foulkes 1975). Questo orientamento nasce da una precisa opzione teorica clinica del suo fondatore Foulkes che, influenzato dalla teoria del campo di Lewin, sviluppò formulazioni teoriche fortemente innovative sia sul piano teorico sia su quello tecnico. Il webinar è rivolto a tutti quei professionisti,che pur operando nella piena consapevolezza e competenza, desiderano approfondire la dinamica di gruppo e collocare il proprio lavoro con i gruppi all’interno di una cornice di riferimento teorica e tecnica
Elaborare il lutto e la perdita con un consulente psicologoNicola Piccinini
Corso "La consulenza nell’elaborazione del lutto e della perdita", MILANO e ROMA
http://www.psicologialavoro.it/eventi/categoria/titolo/elaborazione-del-lutto-titolo/
Non è mai facile restare saldi quando la vita ci mette di fronte a un lutto. Perdere una persona cara è una delle esperienze più difficili a cui possiamo essere sottoposti. Ma sotto il nome di lutto non si considera solo la morte di una persona che amiamo. E' un lutto qualunque perdita dolorosa che ci si trova a vivere. La consulenza di uno psicologo può permettere alla persona di capire che cosa gli sta accadendo, di imparare ad utilizzare al meglio gli strumenti in proprio possesso per superare questo momento difficile.
I gruppi di parola per figli di genitori separatiNicola Piccinini
Corso: http://www.psicologialavoro.it/evento/roma-psicologo-gruppi-di-parola/
Il corso ti insegnerà a proporre e gestire concretamente questa innovativa metodologia di intervento con figli di genitori separati o in separazione. Ti fornirà strumenti e competenze per proporti in modo efficace e non “stigmatizzato” su un settore di intervento con una domanda in forte sviluppo ed aumento.
Slide del webinar sulla Dipendenza Affettiva (tutti i webinar qui: http://www.psicologialavoro.it/eventi/categoria/webinar-per-psicologi/). Presso gli studi e i servizi professionali di psicoterapia si stanno moltiplicando le richieste di pazienti con dipendenza affettiva, dove a creare disagio e dipendenza è lo stesso legame d'amore (tra partner, genitori-figli ecc.) che arriva quindi ad assumere aspetti d'amore "malato".
Nasce dunque l'esigenza di affrontare tale problematica sempre più diffusa ma al tempo stesso estremamente delicata.
Psicodramma Analitico un Dispositivo per la ModernitàNicola Piccinini
Il dispositivo dello Psicodramma Analitico è applicabile ad una pluralità di contesti non solo di Cura ma anche di Formazione (operatori sociali, educatori, psicoterapeuti,medici…)
Nell’ambito della cura è particolarmente idoneo ad affrontare le nuove sintomaticità e soprattutto le nuove dipendenze (gioco d’azzardo, dipendenza affettiva, da lavoro, da internet…)
Nell’ambito della Formazione struttura, in particolare, il passaggio dall’avere professionalità all’essere professionale.
Interventi psicologici tipologia orientamenti e settingNicola Piccinini
I professionisti della cura e del benessere psicologico operano in un ambito di intervento difficilmente definibile in quanto intangibile, di conseguenza è necessaria una maggiore chiarezza rispetto alle tecniche alle tipologie, agli orientamenti e ai contesti di intervento.
Il webinar è rivolto a tutti quei professionisti, che pur operando nella piena consapevolezza e competenza, necessitano di collocare il proprio operato all’interno di una cornice di riferimento che sia comune a tutti gli psicologi-psicoterapeuti, indipendentemente dal loro orientamento.
Interventi psicologici tipologia orientamenti e setting
Disturbo da gioco d’azzardo: aspetti biopsicosociali e normative vigenti
1. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Dott.ssa Antonella D’Andrea
Psicologa-Psicoterapeuta Sistemico- Relazionale
Via Lorenzo il Magnifico, 42- 00162 Roma
Tel.338.8635488
anto.dandrea@libero.it
2. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Quando parliamo di gioco d’azzardo?
Il gioco d’azzardo o alea (rischio) va inteso come qualsiasi tipo di attività
che presenta incertezza e che si presta
a « scommesse» sul risultato finale.
La scommessa è collegata alla previsione di un evento futuro e incerto
che non è
prevedibile, controllabile né influenzabile da parte del giocatore
E’ la presenza di alea che definisce un gioco d’azzardo = tutti i giochi in
cui il fattore primario è la fortuna
3. Disturbo da gioco d’azzardo:
Storia
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
La storia del gioco d’azzardo è strettamente legata alla storia
dell’uomo, tanto che le prime notizie risalgono all’incirca al
3000 A.C. nell’antico Egitto ma anche in India, Cina, Giappone.
La parola “azzardo”, dal francese hasard, trova la sua più antica origine nella
lingua araba, dove con il termine az-zahr si designava l’oggetto ludico a noi
comunemente noto come “dado”.
La forte inclinazione per le attività ludiche si perpetuò anche nella cultura
romana e nella Roma Imperiale; personaggi come Nerone, Caligola e Claudio,
furono certamente accaniti giocatori. La propensione al gioco dei nostri avi è
tuttora testimoniata da insegne, trovate in diverse taverne romane, recanti la
scritta panem et circenses: cibo e scommesse.
4. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
I giochi più conosciuti:
• Roulette inventata nel 1600 da Blaise Pascal
• Lotterie diffuse in tutta Italia del 1863 da 2/3 l’anno a trisettimanali nel 2005
Il 10eLotto nato nel 2009 e il Lotto Più nel 2012
• SLOT Machines fu inventata nel 1895 da Charles Fey
• Video Lottery Terminal
• Gratta e vinci
• Scommesse
In letteratura viene sottolineato come i video poker (slot e VLT) sono i giochi che
più rapidamente inducono dipendenza per le loro caratteristiche peculiari:
bassa soglia di accesso, velocità e solitudine
5. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
IL GIOCO D’AZZARDO
INFORMALE E RICREATIVO
IL GIOCO D’AZZARDO
PROBLEMATICO
IL GIOCO D’AZZARDO
PATOLOGICO
Tre stadi nel processo di evoluzione della patologia:
6. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Il gioco d'azzardo patologico nel DSM-V è stato inserito nel capitolo delle
dipendenze (Substance-Related and Addictive Disorders).
Si riconosce al GAP (vecchia definizione) lo status di dipendenza.
7. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
A. Comportamento da gioco d’azzardo problematico ricorrente e
persistente che porta a stress o a un peggioramento clinicamente
significativo, come indicato dalla presenza nell’individuo di 4 (o più) dei
seguenti sintomi per un periodo di almeno 12 mesi
1.Necessità di giocare una quantità
crescente di denaro con lo scopo di
raggiungere l’eccitazione desiderata
2. È irritabile o irrequieto quando tenta
di ridurre o interrompere il gioco
d’azzardo
3. Ha effettuato ripetuti sforzi
infruttuosi per controllare, ridurre o
interrompere il gioco d’azzardo
4. È spesso preoccupato per il gioco
d’azzardo (per esempio, ha pensieri
persistenti di rivivere esperienze
passate del gioco d’azzardo, di
problematiche o di pianificazioni
future, pensando come ottenere
danaro con cui giocare)
5. Spesso gioca quando si sente in
difficoltà (per esempio, assenza di
speranza, in colpa, ansioso, depresso)
6. Dopo aver perso soldi al gioco, spesso
torna un altro giorno (perdite
“inseguite”)
7. Racconta bugie per nascondere il
coinvolgimento nel gioco d’azzardo
8. Ha messo a repentaglio o ha perso
una relazione significativa, il lavoro, lo
studio o una opportunità di carriera a
causa del gioco d’azzardo
9. Si basa su altri per cercare denaro per
alleviare le disperate situazioni
finanziarie causate dal gioco d’azzardo
Criteri Diagnostici DSM-V 312.31 (F63.0)
8. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
B. Il comportamento da gioco d’azzardo patologico non è
meglio descritto da un episodio maniacale
• Episodico: soddisfa i criteri diagnostici
almeno una volta nel tempo, con sintomi
di cedimento tra i periodi di disturbo da gioco
per diversi mesi
• Persistente: presenza di sintomi
continui, che soddisfano i criteri
diagnostici per molti anni
• In remissione precoce: dopo che
tutti i criteri diagnostici sono stati
precedentemente soddisfatti, nessuno
dei criteri è stato soddisfatto per
almeno 3 mesi ma meno di 12 mesi
• In remissione prolungata: dopo che
precedentemente soddisfatti, nessuno
dei criteri è stato soddisfatto
durante un periodo di 12 mesi o più
Media
soddisfatti 4-5 criteri
Moderata
soddisfatti 6-7 criteri
Grave
soddisfatti 8-9 criteri
AA.VV. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th Edition. American Psychiatric Publishing; 5th edition (31 May 2013)
Specificare se :
Specificare se :
Specificare la gravità attuale :
9. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Lo stato di euforia e di eccitazione del giocatore d’azzardo è
paragonabile a quello prodotto dall’assunzione di droghe.
La dipendenza è una condizione patologica correlata ad un
alterazione del sistema della gratificazione e
ad una coartazione delle modalità e dei mezzi con cui
il soggetto si procura piacere caratterizzata da craving e da una
relazione con un oggetto-sostanza,
situazione comportamento,
connotata da reitazione e marcata difficoltà alla rinuncia.
10. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Le similitudini tra GP con l'addiction sono numerose e consistono:
1. nella persistenza da parte del giocatore patologico del comportamento di
gioco, nonostante le conseguenze negative (alterazioni del decision making)
2. nella perdita del controllo sul gioco;
3. nella compulsione verso il comportamento di gioco;
4. nel desiderio incoercibile (craving) di giocare;
5. nella presenza di “tolleranza” e “astinenza” verso il comportamento di gioco;
6. nella ridotta responsività dell’asse ipotalamo-ipofisario agli stimoli stressanti
(blunding response)..
11. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Il GP è un disordine comportamentale caratterizzato da un elevato tasso di
impulsività e compulsione, in soggetti che presentano elevati fattori di rischio.
I fattori di rischio individuali:
• la maggiore sensibilità individuale all’attivazione del sistema della
gratificazione,
• la presenza di una dimensione temperamentale in grado di esporre l’individuo
ad inseguire compulsivamente le perdite al gioco;
• la presenza di eventuali psicopatologie come i disturbi d’ansia, dell’umore o di
personalità;
I fattori di rischio sociali e ambientali
• l’accettazione sociale del comportamento di gioco, la pressione dei pari,
• una insufficiente supervisione parentale (per gli adolescenti ed i giovani),
• l’isolamento sociale,
• la perdita di lavoro
• la presenza diffusa nell’ambiente di stimoli legati al gioco.
Aspetti biopsicosociali
12. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Basi neurofisiopatologiche
Corteccia
prefrontale
Il nucleo accumbes
Sistema della
gratificazione
L’ amigdala, insula
e il sistema
noradrenergico
Area
ventrotegmentale
Il sistema degli
oppioidi endogeni
13. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Come per tutti i comportamenti di dipendenza anche il disturbo da gioco
d’azzardo si basa sull’alterazione del funzionamento del circuito della
gratificazione «Sistema reward» attivato da un aumento del rilascio dei livelli di
dopamina nell’impatto edonico agli stimoli gratificanti.
Per tali somiglianze si sono utilizzano tecniche di neuroimaging simili
a quelle usate nella ricerca sui disturbi da uso di sostanze.
1. La corteccia prefrontale del cervello
2. Il sistema serotoninergico.
Hanno la funzione di controller delle reazioni agli impulsi di gioco
E' loro compito inibire il drive emotivo e controllare il decision making,
ovvero quelle funzioni che risultano fondamentali nell'affrontare e risolvere
problemi.
Basi neurofisiopatologiche
14. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
I sistemi neurotrasmettitoriali coinvolti nel gioco d’azzardo patologico sono:
il sistema serotoninergico, La serotonina modula l’inibizione comportamentale
e permette l’innesco del ciclo di gioco;
Il sistema noradrenergico media l’attenzione e l’arousal,
Il sistema dopaminergico regola i meccanismi di gratificazione.
Alcuni studi hanno ipotizzato un “deficit di gratificazione cerebrale” per l’ alterazioni a carico del
sistema genetico di codifica per i recettori dopaminergici D2 dell’area mesolimbica e meso-corticale
in cui gli individui proverebbero a “correggere” attraverso gli stimoli esogeni prodotti
da sostanze o da gioco d’azzardo (sindrome da deficit di ricompensa).
Basi neurofisiologiche
15. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
16. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO
17. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
“Se il suo scopo è quello di far denaro in modo facile, senza lottare e
lavorare per questo, senza dare alcun contributo agli altri, e gli si presenta
la possibilità di giocare d’azzardo pur sapendo che molta gente ha perduto
il suo denaro ed incontrato grossi guai per giocare, siccome vuol avere la
vita facile, e vuole arricchirsi in modo facile, che cosa farà? Si riempirà la
testa di idee sui vantaggi del denaro; immaginerà di riuscire a far denaro
attraverso speculazioni economiche, di comperarsi una macchina, di vivere
nel lusso, e di farsi conoscere dai suoi simili come un uomo ricco. Con
queste immagini eccita in sé dei sentimenti che lo spingono a voltare le
spalle al buon senso e a cominciare a giocare”
Alder, (1931)
Identikit del giocatore
18. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Stadio
discendente
• Fase vincente
• Fase perdente
• Fase della disperazione
• Perdita della speranza
Stadio della
risalita
• Fase critica
• Fase di ricostruzione
• Fase di crescita
Stadi del gioco d’azzardo patologico
19. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Gli aspetti peculiari che classificano il disturbo:
impulsività patologica
problematiche serie e complesse nella dimensione socio-relazionale (famiglia, società,
lavoro)
l’alessitimia cioè la difficoltà di riconoscere e comunicare le emozioni.
Compulsività
Sensation-Seeking la tendenza a ricercare il rischio e le esperienze eccitanti
Novelty-seeking la tendenza a ricercare esperienze nuove e ad evitare attivamente la
monotonia
Distorsioni cognitive: “l’illusione del controllo” e la “fallacia del giocatore”
Comorbilità psichiatrica
Aspetti Psicologici
20. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Da un punto di vista sociale, i soggetti affetti da GAP
presentano un elevato rischio di compromissione finanziaria
personale che ha evidenti ripercussioni in ambito familiare e
lavorativo, fino ad arrivare a gravi indebitamenti e alla
richiesta di prestiti usuranti. Questo è uno degli aspetti che
collega il gioco d'azzardo patologico alla criminalità
organizzata che investe energie e capitali nel gioco
d'azzardo.
Aspetti sociali
21. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
TRATTAMENTO MULTIMODALE
Il programma terapeutico prevede un intervento
multidisciplinare che prende in considerazione,
oltre l’entità del danno del paziente, anche le
sue risorse, quelle familiari ed ambientali.
22. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
•Assessment
psicodiagnostico
Colloqui psicologici
test diagnostici,
valutazione
psichiatrica,
colloquio sociale,
•Ipotesi diagnostica
e condivisione del
progetto
personalizzato
Trattamento
psicoterapeutico
individuale, di
coppia, familiare, di
gruppo
•Counseling
•Interventi
psicoeducativi
Trattamento integrato
Psicoterapie/farmacologico
PROCEDURE DI PRESA IN CARICO E TRATTAMENTO
23. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Valutazione generale
dello stato di salute
Fattori di vulnerabilità e
di resilienza
Valutazione del
comportamento attuale
di gioco
Valutazione delle
conseguenze negative
del GAP
Valutazione di uso di
sostanze, alcool o
farmaci
Valutazione delle
distorsioni cognitive e
credenze irrazionali
Valutazione dei trigger
scatenanti il craving
Valutazione di
comorbilità psichiatrica
e rischio suicidario
Valutazione delle risorse
da utilizzare nel
trattamento e stadio di
cambiamento
Processo diagnostico
24. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
• Diagnostic Interview for gambling schedule (DIS) (Robins, 1996)
• South Oaks Gambling Screen (SOGS) (Lesieur & Blume, 1987)
• PG‐Yale Brown Obsessive‐Compulsive Scale (DeCaria, 1998)
• Lie/Bet Questionnaire (Johnson et al., 1997)
• Addiction Severity Index –ASI e Gambling Severity Index –ASI‐G
(Lesieur & Blume, 1992)
• Gambling Assessment Module (GAM‐IV, Cunningham‐Williams et
al., 2002)
• Gambling Behavior Interview
• Early Intervention Gambling Health Test
Strumenti diagnostici
25. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Dal 1° gennaio 2013 ogni esercizio commerciale dotato di
postazioni per giochi d'azzardo o scommesse dovrà
esporre cartelli ben visibili che spiegano i rischi legati
all'utilizzo delle postazioni stesse. Il materiale informativo
è predisposto dalle aziende sanitarie locali. Nel materiale
informativo verrà sottolineata la probabilità tecnica di
vincita per ogni gioco; il divieto per i minori, come anche i
rischi generali del gioco e i contatti sul territorio di servizi
di assistenza per le patologie correlate.
DECRETO BALDUZZI
Il Decreto Legge 13 settembre 2012 n.
158, cosiddetto “Decreto Balduzzi” è stato convertito in legge
(Legge 8 novembre 2012 n. 189).
26. Disturbo da gioco d’azzardo(gambling disorder):
aspetti biopsicosociali e normativa vigente
Liquid Plan srl
www.psicologialavoro.it
Grazie !