Il ruolo dei social network nell’innovazione tecnologica della didattica: la ...Scuola+
L'intervento di Stefania Manca del CNR sull'uso dei social network nella didattica all'incontro con i docenti delle scuole del Lazio per il progetto Scuola+ della Fondazione Rosselli
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Le tecnologie digitali per la didattica tra innovazione e nuove competenzeEleonora Guglielman
E. Guglielman (2012). Le tecnologie digitali per la didattica tra innovazione e nuove competenze, "Life Design - Research and Education", a. II, n. 2, pp. 38-46.
Prendersi cura della comunicazione al tempo del digitaleMatteo Adamoli
La presentazione si propone di descrivere, a partire da un'analisi della rivoluzione digitale, alcune sfide pedagogiche che gli educatori (genitori, formatori) si trovano ad affrontare oggigiorno.
Il ruolo dei social network nell’innovazione tecnologica della didattica: la ...Scuola+
L'intervento di Stefania Manca del CNR sull'uso dei social network nella didattica all'incontro con i docenti delle scuole del Lazio per il progetto Scuola+ della Fondazione Rosselli
Luciano mariani Nuovi ambienti di apprendimentoLuciano Mariani
I nuovi contesti di apprendimento richiedono, da una parte, un esame attento delle potenzialita' e criticita' degli apprendimenti informali che avvengono fuori dalla classe, e dall'altra, una presa in carico delle alfabetizzazioni, multimediali e sociali, attivate dai nuovi mezzi di informazione e comunicazione.
Le tecnologie digitali per la didattica tra innovazione e nuove competenzeEleonora Guglielman
E. Guglielman (2012). Le tecnologie digitali per la didattica tra innovazione e nuove competenze, "Life Design - Research and Education", a. II, n. 2, pp. 38-46.
Prendersi cura della comunicazione al tempo del digitaleMatteo Adamoli
La presentazione si propone di descrivere, a partire da un'analisi della rivoluzione digitale, alcune sfide pedagogiche che gli educatori (genitori, formatori) si trovano ad affrontare oggigiorno.
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Università di Firenze, 29/11/2012
Una introduzione alla "necessità" di corrispondere alla realtà dei bambini e dei ragazzi con una educazione mediale forte e significativa. Punti di criticità e riflessioni senza l'effetto alone dei pregiudizi.
Pnsd animatore digitale-tem3 parte 3 a.s.2016-17Lucia Giammario
BYOD; sistemi informativi;
piattaforme di formazione;
sicurezza dei dati e privacy; educazione ai
media e ai social network; collaborazione e
comunicazione in rete; cittadinanza
digitale; ricerca, selezione,
organizzazione di informazione
Quali sono le potenzialità dei Social Media e del Web 2.0 per la Architetti, Designer e professionisti del mondo della progettazione? Posso davvero trovare nuovi clienti? Posso potenziare la mia rete di relazioni? Qualcuno sta guadagnando grazie ai nuovi media?
Slides del webinar organizzato da Teleskill, Digiconsum e ANORC, per la Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale e la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice.
Cosa significa innovare la formazione? Chi sono i protagonisti del cambiamento? Quali sono le competenze che il formatore 2.0 deve possedere?
L’obiettivo del webinar è comprendere come cambia il ruolo del formatore e conoscere il nuovo bagaglio di competenze che deve possedere per lavorare nelle Academy digitali.
CONTENUTI:
- Chi è il formatore 2.0
- Quali competenze e quali abilità
- Tool e strumenti digitali
Questi ed altri aspetti sono stati approfonditi nel webinar “Le competenze digitali del formatore 2.0”. Collegandovi al seguente link, potrete visionare l’abstract video del seminario online:
https://youtu.be/2qGuXfHurAc
“Le competenze digitali del formatore 2.0”, fa parte di un ciclo di webinar gratuiti organizzati da skilla – Amicucci Formazione: 8 approfondimenti sui trend, le metodologie e gli strumenti della formazione online.
This programme is focused on teachers and school managers on Augmented Didactics: social media, cloudcomputing, leadership and collaboration for:
"Understanding Knowledge as a Commons"
Abracadabr@ ! paro!e chiave x accedere a! digita!e Enrico Pratesi
Nuovo elemento di scrittura cross-mediale per la comunicazione digitale. Dopo l’uso di @ che identifica
chi scrive, derivato dal simbolo che collegava username e dominio in un indirizzo di posta elettronica, e successivamente # che individua un argomento e spesso una presa di posizione (nato su Twitter e diffusosi oramai in tutti i social network), si propone di prendere in considerazione
il simbolo ! per identificare una “parola chiave” che - se utilizzata principalmente sui motori di ricerca, ma anche su altre piattaforme social della comunicazione digitale - consenta di reperire velocemente ed
efficacemente informazioni utili rispetto a un determinato argomento.
Social Media - Introduzione al Corso [a.a. 2014-2015] - UniToAgnese Vellar
Introduzione al corso per gli studenti delle Lauree Magistrali di Comunicazione Pubblica e Politica e Comunicazione ICT e Media - Università degli Studi di Torino http://goo.gl/B6vE6M
New & Social Media - MGM Digital CommunicationAsseprim
Slide dell'evento ASSERPIM, in collaborazione con MGM Digital Communication "Social Media, come migliorare la reputazione aziendale attraverso i Social Media"
Del cellulare in educazione. Dalla mobile literacy al mobile learningMaria Ranieri
Presentazione sul mobile learning nel quadro del ciclo di conferenze legate al master in "Le nuove competenze digitali: open education, social e mobile learning", Università di Firenze, 29/11/2012
Una introduzione alla "necessità" di corrispondere alla realtà dei bambini e dei ragazzi con una educazione mediale forte e significativa. Punti di criticità e riflessioni senza l'effetto alone dei pregiudizi.
Pnsd animatore digitale-tem3 parte 3 a.s.2016-17Lucia Giammario
BYOD; sistemi informativi;
piattaforme di formazione;
sicurezza dei dati e privacy; educazione ai
media e ai social network; collaborazione e
comunicazione in rete; cittadinanza
digitale; ricerca, selezione,
organizzazione di informazione
Quali sono le potenzialità dei Social Media e del Web 2.0 per la Architetti, Designer e professionisti del mondo della progettazione? Posso davvero trovare nuovi clienti? Posso potenziare la mia rete di relazioni? Qualcuno sta guadagnando grazie ai nuovi media?
Slides del webinar organizzato da Teleskill, Digiconsum e ANORC, per la Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale e la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice.
Cosa significa innovare la formazione? Chi sono i protagonisti del cambiamento? Quali sono le competenze che il formatore 2.0 deve possedere?
L’obiettivo del webinar è comprendere come cambia il ruolo del formatore e conoscere il nuovo bagaglio di competenze che deve possedere per lavorare nelle Academy digitali.
CONTENUTI:
- Chi è il formatore 2.0
- Quali competenze e quali abilità
- Tool e strumenti digitali
Questi ed altri aspetti sono stati approfonditi nel webinar “Le competenze digitali del formatore 2.0”. Collegandovi al seguente link, potrete visionare l’abstract video del seminario online:
https://youtu.be/2qGuXfHurAc
“Le competenze digitali del formatore 2.0”, fa parte di un ciclo di webinar gratuiti organizzati da skilla – Amicucci Formazione: 8 approfondimenti sui trend, le metodologie e gli strumenti della formazione online.
This programme is focused on teachers and school managers on Augmented Didactics: social media, cloudcomputing, leadership and collaboration for:
"Understanding Knowledge as a Commons"
Abracadabr@ ! paro!e chiave x accedere a! digita!e Enrico Pratesi
Nuovo elemento di scrittura cross-mediale per la comunicazione digitale. Dopo l’uso di @ che identifica
chi scrive, derivato dal simbolo che collegava username e dominio in un indirizzo di posta elettronica, e successivamente # che individua un argomento e spesso una presa di posizione (nato su Twitter e diffusosi oramai in tutti i social network), si propone di prendere in considerazione
il simbolo ! per identificare una “parola chiave” che - se utilizzata principalmente sui motori di ricerca, ma anche su altre piattaforme social della comunicazione digitale - consenta di reperire velocemente ed
efficacemente informazioni utili rispetto a un determinato argomento.
Social Media - Introduzione al Corso [a.a. 2014-2015] - UniToAgnese Vellar
Introduzione al corso per gli studenti delle Lauree Magistrali di Comunicazione Pubblica e Politica e Comunicazione ICT e Media - Università degli Studi di Torino http://goo.gl/B6vE6M
New & Social Media - MGM Digital CommunicationAsseprim
Slide dell'evento ASSERPIM, in collaborazione con MGM Digital Communication "Social Media, come migliorare la reputazione aziendale attraverso i Social Media"
Flavia Rubno e Giuliana Laurita, founders di The Talking Village, hanno presentato il progetto sociale di ascolto e partecipazione "Dash - Idee per le Mamme" alla prima edizione del Social Case History Forum 2012
Il pensiero computazionale - Che cosa è - Perché usarlo a scuola.fmann
Presentazione del pensiero computazionale e perché usarlo a scuola, con esempi concreti.
Corso Animatore digitale - a.s. 2015/16 - Prof. Francesco Mannarino
Il valore pedagogico del linguaggio digitale per le nuove generazioniMatteo Adamoli
Convegno "I Linguaggio delle nuove generazioni: educare attraverso le arti", Roma, 5 Dicembre 2019.
Conoscere i linguaggi delle nuove generazioni (digitale, arte, musica, ecc.) per tradurli in occasione di crescita e di apprendimento in un percorso educativo interdisciplinare.
Info su: https://www.eventi.fidae.net/eventi-fidae-2019/?fbclid=IwAR03GTtztZ_iIF-3jravEJ5ic2rfO8N02KZfCPPCw0SAPtWT_G5X7I7lkGo
Il gioco di ruolo Dungeons & Dragons nella formazione aziendaleMatteo Adamoli
Il workshop ha l'obiettivo di sperimentare il gioco di ruolo Dungeons & Dragons nella formazione aziendale. Il tema viene trattato analizzando brevemente la storia e la natura di D&D, ponendo particolare attenzione al perché della scelta di un’ambientazione fantasy come mezzo per simulare il mondo reale. Questi elementi vengono applicati poi al contesto della formazione aziendale e delle pratiche di team building così largamente diffuse oggi, per arrivare ad una proposta di applicazione del gioco di ruolo per l’esercitazione delle soft skills.
Percorso di educazione al digitale così organizzato:
GIOVEDÌ 03 OTTOBRE 2019 // STRESS DIGITALE
• Le tecniche con cui le tecnologie digitali ci rendono consumatori dipendenti e perché
• Sovraccarico cognitivo e informativo
• Nomofobia, ovvero panico da telefono spento e altre dipendenze digitali
• Cosa dicono le ricerche scientifiche
GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2019 // DIGITAL BALANCE
Riequilibrare il proprio rapporto con la tecnologia.
• Cos’è il sovraccarico digitale e come fare un bilancio digitale
• Interazioni e distrazioni a casa, nella socialità, al lavoro
• Strumenti per stabilire un nuovo rapporto con le tecnologie
• L’uso consapevole delle tecnologie nell’Infosfera (tra reale e virtuale).
GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2019 // MINDFULNESS E TECNOLOGIA
Stabilire un rapporto equilibrato e soddisfacente con il mondo digitale.
•Rispondere agli stimoli con consapevolezza
• Allenamento all’attenzione nel momento presente
• Buone pratiche e tecniche per disattivare il pilota automatico
**************
DOCENTI
Debora Leardini: Psicologa, Psicoterapeuta ad approccio integrato e Formatrice nell’ambito della Gestione dello Stress, Prevenzione del Burnout, Comunicazione Efficace, Mindfulness MBSR e Riabilitazione Psicosociale in Italia e in Svizzera.
Matteo Adamoli: Docente universitario di Digital Storytelling e Pedagogia della Comunicazione presso lo IUSVE. Consulente aziendale per attività comunicative volte alla progettazione e all’uso strategico, narrativo e sociale dei media. Ideatore del format creativo Bookasface e giornalista pubblicista.
Comunicare l'identità aziendale, tra storytelling e gamingMatteo Adamoli
Comunicare l’identità aziendale, tra storytelling e post comunicazione. Workshop tenuto il 3 ottobre 2018 presso
CONFINDUSTRIA VENEZIA - ROVIGO
Storytelling come strumento di narrazione aziendale.
Storytelling e Video Telling per lo sviluppo di linee strategiche che facilitino la comunicazione aziendale.
Obiettivi
• Interpretare criticamente il paradigma narrativo
• Apprendere i concetti di base dello storytelling
• Analisi di strumenti e buone pratiche
Contenuti
Lo storytelling è una metodologia di comunicazione attraverso cui si possono raccontare brand,prodotti, attività a partire dalla creazione di un immaginario e di una identità. Inserendosi in questo filone di ricerca l’incontro formativo toccherà le seguenti tematiche:
• Introduzione allo Storytelling
• I campi di applicazione
• Gli strumenti a disposizione (in particolare il visual storytelling)
Digital storytelling per la didattica laboratorialeMatteo Adamoli
Gli obiettivi del corso sono:
- Interpretare criticamente da un punto di vista strategico il paradigma narrativo
- Fornire i concetti di base del Digital Storytelling per la didattica
- Progettare e realizzare una narrazione digitale (video) basato sulla metodologia del Digital Storytelling
Contenuti
1) Introduzione allo storytelling
2) I campi di applicazione
3) Gli strumenti a disposizione
4) Digital Storytelling per la didattica
5) Sperimentazione di un video per la didattica utilizzando la metodologia del Digital Storytelling
Webinar "Strategie creative di comunicazione sociale: Storytelling come strum...Matteo Adamoli
Una delle esigenze principali per un’organizzazione o una associazione non profit è quella di riuscire a comunicare in maniera efficace e riconoscibile la propria identità e attività.
Tra le varie metodologie comunicative a disposizione, la narrazione (o quello che viene definito storytelling) è la strategia più vicina al mondo del sociale perché riesce a promuovere e valorizzare le relazioni già presenti tra l’organizzazione, il territorio e le persone coinvolte nelle attività.
Il dono come elemento di comunicazione per costruire comunità desiderabiliMatteo Adamoli
Il focus di pedagogia generale allo Iusve di Mestre in cui è intervenuta Stefania Toaldo per parlarci del "dono" come strumento di comunicazione ma anche come pratica pedagogica attraverso cui le le comunità umane costruiscono relazioni, trasmettono valori e definiscono le società. A partire dalla sua tesi di laurea allo IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia - Verona ) e dalla sua professionalità come esperta di comunicazione orientata alla raccolta fondi e al marketing ha presentato la metodologia e alcune buone pratiche che sono alla base dell’attività del donare. Qui tutte le informazioni: http://comunicazione.iusve.it/focus-dono
Pubblic speaking e metodologie didattiche innovative attraverso lo storytellingMatteo Adamoli
Workshop esperienziale per i docenti sulla competenza di parlare in pubblico attraverso la narrazione orale
Obiettivi:
1. Imparare la strategia dello storytelling durante una performance di public speaking
2. Utilizzo delle emozioni nella narrazione orale
3. Come utilizzare oggetti e materiale video in un discorso
Contenuti:
Lo storytelling è una metodologia di comunicazione attraverso cui si possono raccontare contenuti, informazioni, conoscenze a partire dalla creazione di un immaginario emozionale. Inserendosi in questo filone di ricerca l’incontro formativo toccherà le seguenti tematiche:
• Il paradigma dell’oralità
• Introduzione allo storytelling applicato al public speaking
• Gli strumenti a disposizione (in particolare il visual storytelling)
• Buone pratiche di public speaking utilizzando come fonti gli archivi di Ted, YouTube e Vimeo.
Media Education e GoodNews: il progetto The Bright SideMatteo Adamoli
The Bright Side è una goodnews community, nata a fine 2014, e che dal maggio 2017 si è anche organizzata con Gruppi di Coordinamento fisici sul territorio con presidi a Milano, Torino, Roma, Napoli, Palermo e altre otto città. Ciò che si propone di fare è mostrare anche l’altro lato dell’informazione, quello positivo e il tanto bello che accade nel mondo, senza limitarci a quello che i media e i giornali ci propongono.
A partire da questo progetto nel focus svolto allo Iusve abbiamo analizzato il concetto di media education e di web education con l’obiettivo di creare un gruppo di lavoro che mensilmente sondi i media per riconoscere le buone notizie e le best practices portandole in prima pagina e conservandole in un “contenitore digitale” gratuito e liberamente accessibile sul web attraverso i social media, in particolare Twitter (@thebrightside0) e Facebook (facebook.com/sidebrights).
L’isola che non c’è! (Come le storie ci rendono umani)Matteo Adamoli
Jonathan Gottschall, nel testo “L’istinto di narrare” definisce gli uomini come creature dell’Isola che non c’è. L’isola che non c’è non è solo un luogo immaginario ma è la nostra nicchia evolutiva, il nostro habitat speciale. Siamo attratti dall’Isola che non c’è perché, tutto sommato, è qualcosa di positivo per noi.
Basandoci su questo assunto evolutivo nella presentazione andiamo ad approfondire perché gli esseri umani raccontano storie e quale siano le funzioni base della propensione umana a narrare.
E' fondamentale chiederci con che stile affrontiamo la comunicazione digitale tenendo conto della responsabilità etica che abbiamo sia come cittadini che come professionisti della comunicazione. La presentazione cerca di rispondere a questa domanda partendo dal Manifesto della “comunicazione non ostile” (http://www.paroleostili.com/firma-manifesto/) attraverso una modalità laboratoriale che prevede la creazione di video basati sulla metodologia dello storytelling e ponendo in dialogo la pedagogia e la teologia della comunicazione.
Nel campo cinematografico Christopher Vogler (Il viaggio dell’eroe. La struttura del mito ad uso di scrittori di narrativa e di cinema, Roma, Dino Audino Editore, 2010) ha sintetizzato nello schema del “viaggio dell’eroe” le dodici tappe che ritroviamo in moltissime narrazioni appartenenti anche a culture diverse tra loro. A partire dal viaggio dell’eroe anche la Pixar basa la costruzione delle sue storie su 22 regole con cui ha costruito alcuni dei suoi maggiori successi di animazione (link: https://imgur.com/a/fPLnM).
A partire da questi riferimenti nella presentazione si analizzano le narrazioni di alcuni film di animazione della Pixar e la loro efficacia all’interno del paradigma del viaggio dell’eroe e delle sue trame con l’obiettivo di apprenderne alcuni segreti utili nella professione dello storyteller.
Presentazione tenuta durante il workshop “Sfere di sapere”, realizzato per approfondire lo scenario di sviluppo della formazione per manager e professionisti del futuro.
Presentazione del modulo "Impresa, lavoro ed etica sociale" all'interno della formazione svolta per i ragazzi del Servizio Civile Universale della Provincia di Trento.
Info su: http://www.serviziocivile.provincia.tn.it
Le storie aiutano solo a crescere o anche a comunicare valori, identità, idee ? Nella presentazione si cerca di valorizzare il potere del gioco nell’apprendimento dal punto di vista “didattico” ma anche valorizzando come si possa arrivare a conoscere maggiormente chi si “mette in gioco” nel lavoro di comunicatore.
Storytelling per potenziare le competenze trasversali, promuovere knowledge management, migliorare la comunicazione aziendale.
Workshop introduttivo:
-Introdurre lo Storytelling come metodo e come strumento formativo.
-Esplicitare diverse modalità di utilizzo nella formazione, nelle organizzazioni e nelle aziende.
Moduli laboratoriali di approfondimento
1. Sperimentare lo Storytelling come narrazione di sé e condivisione nel gruppo:
-per promuovere auto-riflessività,
-per potenziare le competenze trasversali personali e sociali nelle organizzazioni.
2. Imparare a utilizzare lo Story telling come knowledge management per:
- la comunicazione interpersonale narrativa in azienda
- le narrazione di “storie” di esperienze personali come trasmissione di conoscenza
- il problem posing/problem solving narrativo
3. Sperimentare lo Storytelling come strumento nella comunicazione aziendale e nel marketing per:
- la costruzione dello Story board
- la realizzazione del Digital Storytelling
- Esempi di digital e di corporate Storytelling
La comunicazione sociale: dialogare con il territorioMatteo Adamoli
ConfiniOnline, organizzazione di esperti che hanno maturato qualificate esperienze nella formazione dedicata al Non profit, ha organizzato l'iniziativa "IL NON PROFIT CHE CRESCE" , tra cui il seminario "La comunicazione sociale: territorio e buone pratiche". Una leggenda vuole che internet l’abbiano inventato le signore di Napoli chiacchierando tra una finestra e l’altra. La rete come network di persone reali sta trasformando la maniera in cui possiamo aggregarci, attivarci e partecipare sul territorio. A partire da questa riflessione, il seminario si propone di indagare come le innovazioni sociali apportino nuove idee - oltre a soddisfare dei bisogni reali in modo più efficace delle alternative esistenti - creando allo stesso tempo nuove relazioni tra i diversi attori del territorio e favorendo il cambiamento all'interno della società stessa.
Non Profit e strategie di comunicazione digitaleMatteo Adamoli
La comunicazione digitale e i new media stanno influenzando anche il modo di comunicare delle organizzazioni Non Profit. La presentazione, partendo dalla teoria sulla Communication Strategy di Maria Pia Favaretto esplora con esempi e approfondimenti le strategie, i metodi e alcuni strumenti per comunicare in maniera strategica.
3. Obiettivi
• Analizzare lo scenario dei media a partire dalle
nuove generazioni
• Interpretare criticamente da un punto di vista
strategico le nuove tecnologie a diposizione
• Esplorare strategie e strumenti per integrare l’uso
del web nelle attività di apprendimento.
• Progettaree realizzareuna lezione
(video o pagina) basandosi sulla metodologia del
Digital Storytelling
3
9. In cosa siamo immersi
• Dai 12 anni fino all’età adulta vediamo sullo schermo più di 20.000 omicidi
• Cambiamento di percezione dello spazio, del tempo, del corpo
• Formattati dai media, e in particolare dalla pubblicità
• Attenzione?!?
• Durata delle immagini: 7 secondi
• Tempo di risposta agli stimoli digitali : 15 secondi
10. Alcuni dati
• Cambiamento di percezione dello spazio, del tempo, del corpo
• Cambiamento delle relazioni umane
• Attenzione o Dispersione ?!
• Gadget elettronici e user friendly
• Multitasking –Task switching
• Sistemi di raccomandazione( filtri e trappole informative)
11. Rivoluzione degli attrezzi: dura o dolce ?
Scrittura, stampa,digitale…
Rivoluzionedel bronzo,del ferro…..industriale
Le rivoluzioni si fanno intorno solo a strumenti duri?
12. IndicazioniE le nuove generazioni?
Nuovo umano
Ø Parlano lingue diverse
Ø Abitano uno spazio- tempo diverso
Ø Testa diversa ?
Ø Intelligenza inventiva
Ø Aspetto cognitivo algoritmico/
procedurale (codici)
Ø Apprendimento diverso
14. Il Mito dei nativi digitali
http://bit.ly/utfT7x
“Non c'è un solo studio scientifico
che dimostri che il cervello dei
ragazzi sia mutato, anzi gli studi
operati per verificare hanno
dimostrato il contrario: il cervello
non muta in una generazione; le
tecnologie attivano aree cerebrali
che ognuno di noi attiva quando
realizza compiti diversi dall'abituale
(come imparare una lingua nuova)
e che quindi sono attivazioni di
scopo e non mutazioni strutturali”
(Neurodidattica- di Pier Cesare
Rivoltella - 2012)
24. I nuovi media sono quei mezzi di comunicazione di massa
sviluppatisi posteriormente alla nascita dell'informatica e in
correlazione ad essa. È ormai radicato l'uso del termine
"media" (plurale di medium, significa stare nel mezzo tra
colui che trasmette e colui che riceve) per indicare i mezzi di
comunicazionedi massa.
I nuovi media sono quei nuovi canali della comunicazione
creati e utilizzati di volta in volta che il processo tecnologico
avanza. Essi vengono definiti «nuovi media» se vengono
usati come mezzi di comunicazione di massa (one-to-many)
o comunquesu larga scala.
Nuovi media
25. • VELOCITA’
• NO DISTANZE
• QUANTITA’ DI DATI
• TARGETTIZZAZIONE
• SPAZIO/TEMPO
• INTERATTIVITA’
• ASINCRONIA
DIGITALE
CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE CON I NUOVI MEDIA
26. TECNOLOGIA, RISCHI ED OPPORTUNITA’
• Rischio di illusione semplificatoria
(codici semplificanti dei social
networks)
• Falsa rete virtuale possa sostituire la
comunità reale fatta di corporeità,
relazioni, contesti, oggetti concreti,
tempo e fiducia reciproca.
29. Facebook
Organizzazione dei contenuti
• Immediatezza e semplicità dello
strumento (parole,immagini,
video)
• Creazione di una community
• Diario Personale
• Gruppi di lavoro
• Fan Page
• Pagina Personale
30. Twitter
• Social Network di
microblogging
• #Hashtag: parole chiave
•Ricerca Informazioni
•Sinteticità dei contenuti (140
caratteri)
•Community di un argomento
•Tenere traccia di un
argomento o di un evento
31. LinkedIn
• Network professionale
• Archivio digitale di Cv e
profili professionali
• Incrocio di domanda e
offerta di lavoro
• Gruppi di interesse
32. Google +
• Social Network di Google
•Cerchie e condivisone di
contenuti
• Hangout
•Profilo e Ricerche
•Community
36. • Racconto a voce
Oralità
• Feuilletton – Romanzi popolari a
puntate pubblicati sui giornali
Scrittura
• Visual Storytelling
Fotografia
• Guerra dei mondi; “ La sortie des
usines”; “Voyage dans la lune”
Cinema/Radio/Televisione
• Web Storytelling; Transmedia
Storytelling; Dove, Real Beauty.
Web
• Social Media Storytelling; Twitter
Fiction
Social Network
Media e storytelling
36
47. Narrazione come costruzione di senso
“Il narrare è una pratica
sociale e culturale potente
che stabilizza e rinnova la
vita sociale perché permette
la continua negoziazione dei
significati”. (Bruner)
47
49. I 7 elementi del Digital Storytelling
49
1. Punto di vista. Le storie dovrebbero essere personali e autentiche.
2. Raccontare qualcosa che ne valga la pena (“the dramatic question”).
3. Un contenuto emozionalmente valido perchè sia coinvolgente.
4. La vostra voce. La propria voce è un elemento importante: molti
vogliono usare solo immagini e musica, ma l’effetto non lo stesso.
5. Il potere della colonna sonora, che anticipa quello che succederà.
6. Economia. Ogni ingrediente (la voce, la musica, l’immagine/foto) deve
essere usato quanto basta per dare loro la possibilità di interagire tra loro.
Lasciare parlare l’implicito, le metafore.
7. Ritmo. Il ritmo il segreto della narrazione insieme alla vitalità. Le buone
storie respirano.
52. IndicazioniLaboratorio 1: Creare una lezione basandosi sul
digital storytelling
1) Dividersi in gruppi da 4
2) Individuare un contenuto didattico da trasmettere
3) Racclgliere i materiali on line ( mindmeister)
4) Scrivere lo storyboard della narrazione
5) Utilizzare Lumen5 o Adobe Spark o Prezi (o altro
strumento) per creare un video da condividere
6) Condividere il lavoro finito in plenaria.
52
53. 1. La fisica della pizza
2. The good water governance
3. Illusione Ottica
4. Come nascono le buone idee
5. Video lezioni basate sulla metodologia del digital
Storytelling
6. https://www.sutori.com/story/digital-storytelling
7. https://www.sutori.com/story/la-biologia-delle-
piante
53
Esempi di storytelling didattici
58. IndicazioniLaboratorio 2 : Creare una lezione a partire da
un storia
1) Individuare una storia già presente su youtube
2) Creare una lezione con https://ed.ted.com
3) Utilizzare la storia per discutere di argomenti
didattici
58