3. 5anni
Geografia
La geografia è la scienza che ha per oggetto lo studio, la
descrizione e la rappresentazione della Terra nella
configurazione della sua superficie e nella estensione e
distribuzione dei fenomeni fisici, biologici, umani che la
interessano.
Benoit Vieubled, designer
6. 5anni
prefazione a cura di Antonella Cola
bibliotecaria del Comune di Quattro Castella, viaggiatrice
Quando Pier mi ha chiesto di scrivere la prefazione al suo lavoro
svolto con i bambini dei 5 anni sulla “geografia”, io come
viaggiatrice e quindi amante delle geografie e delle
diverse culture, mi ha fatto riflette sul significato che la
parola “viaggio” ha per me. Da sempre nella storia dell’uomo il
viaggio rappresenta un momento importante, ogni antica civiltà
fondava il proprio potere e la propria forza sulla capacità di avviare
e mantenere rapporti con culture diverse ottenendo così la
circolazione di idee, conoscenze e cultura. Il viaggio e il rapportarmi
con le “diverse geografie” per me sono fonti inesauribili di
emozioni, di arricchimento personale, di esperienze che modificano
il mio modo di pensare e di vedere le cose. Buona parte delle
emozioni che ho provato in viaggio, sono suscitate dal territorio
(l’ampiezza dello spazio, i suoi elementi, la luce, i colori, i contrasti,
l’armonia) dalle scritture diverse, dai colori delle bandiere, dalle
usanze e dai costumi tipici, dall’incontro con gli altri…, ma, forse,
l’emozione più grande è quella legata al superamento delle
difficoltà, alla soddisfazione del raggiungimento di una meta.
7. 5anni
Accogliere queste emozioni essendone consapevoli è importante,
così come recuperare “lo stupore infantile” che ci consente di
scoprire il mondo con occhi nuovi. Il viaggio e il rapportarsi con
le diverse culture apre quindi la possibilità al cambiamento, non si
ritorna mai per essere come prima; apprezzare confrontandosi
con usanze e culture diverse prevede che il primo e
importantissimo viaggio sia compiuto all’interno di noi stessi.
Penso che per apprezzare un viaggio bisogna tornare bambini per
l’ingenuità, la voglia di apprendere, di comunicare, di rapportarsi e
non giudicare, come spesso noi adulti facciamo.
8. 5anni
Non sono cittadino di nessun posto,
non ho bisogno di documenti
e non ho mai provato un senso di patriottismo per alcun paese,
ma sono un patriota dell'umanità nel suo complesso.
Io sono un cittadino del mondo.
Charlie Chaplin
9. 5anni
Le esperienze grafiche, pittoriche,
manipolative… dei bambini non
devono essere confuse e
considerate come quelle dell’
artista e il significato delle
rispettive intenzionalità è
sicuramente diverso. Come
“premessa” agli elaborati
realizzati durante il progetto, ho
voluto inserire una breve
documentazione di opere di
alcuni artisti; un indice visivo che
vuole affiancarsi e rafforzare
quella libertà di agiti, ricerche e
pensieri progettuali sperimentati
dai bambini in atelier.
14. 5anni
Sono italo-congolese, appartengo a due paesi e a due
culture che sono entrambe dentro di me. Non posso
definirmi completamente italiana né completamente
congolese, ma è proprio questa l’importanza e la
ricchezza della diversità.
Cecile Kyenge, ministro per l’integrazione
19. 5anni
Dove abiti?
Roberta: A Quattro Castella.
Federico: Eh…ehm… a Montecavolo.
Davide: A Montecavolo.
Federico: Ehi, come me!
Marco G.: No, a Puianello. Davide tu
abiti vicino al cinema?
Davide: Sì.
Omar: A Montecavolo, nella casa dei
miei fratelli.
Matilde: A Salvarano.
Marco G.: A Rubbianino, vicino a
Montecavolo, vicinissimo a
Montecavolo. Io arrivo presto perché
abito vicino a Montecavolo.
Alice: Montecavolo.
Sveva: A Montecavolo.
Cecilia: A Puianello.
Sofia: A Salvarano.
Aurora: A Salvarano.
Emma: Eh… a Roncolo
Riccardo: A Rubbianino.
Agnese: Ahm… a Quattro Castella.
Alberto: A Quattro Castella.
20. 5anni
Dove siete nati?
Marco G.: Oddio, io non me lo
ricordo.
Roberta: Io sono nata all’ospedale
Santa Maria.
Marco G.: Io sono nato all’ospedale di
Reggio.
Omar: Io sono nato all’ospedale
Santa Maria.
Sveva: Dalla pancia.
Rocco: Siamo nati nella culla.
Cecilia: Nella pancia della mamma.
Aurora: Nella pancia della mamma.
Emma: Sono nata nella pancia.
Riccardo: Eh… nella pancia.
21. 5anni
Essere “viaggiatori” non è più privilegio di pochi; viviamo in una
società multietnica e spesso facciamo viaggi di lavoro o di
vacanza in altre città e, a volte, in altri Paesi o nazioni. Il
convivere e il relazionarci quotidianamente con persone
di altre etnie e culture ci portano spesso a fantasticare su posti e
luoghi vicini o lontani da dove abitiamo. Nel nostro immaginario li
pensiamo belli, meno belli, meravigliosi, straordinari… ricchi di
bellezze naturali o reperti storici… e con tanta curiosità e stupore ci
andiamo a documentare con atlanti, mappamondi e cartine
geografiche.
22. 5anni
Anche nella nostra realtà di scuola dell’infanzia di Montecavolo
frequentano famiglie con bambine e bambini di diverse etnie e
culture; diversità che si riscontrano nel colore della pelle, nei
vestiti, nelle lingue che parlano fra di loro. Queste differenze
le abbiamo volute valorizzare proponendo a tutta la sezione
5 anni percorsi progettuali ricchi e stimolanti legati ad alcuni
aspetti di Paesi differenti. Questa “impronta” geografica la
riteniamo pedagogicamente altamente educativa e formativa;
con i focus proposti abbiamo voluto far capire ai bambini i valori
e l’importanza delle diversità culturali.
26. 5anni
Cos’è il mappamondo?
Federico: E’ una palla con tutte le case.
Marco G.: E’ una palla con tutti i Paesi.
Alberto: E’ una palla dove ci sono tutte le città. Qui c’è
l’Africa.
Agnese: E’ una palla dove ci sono disegnati tutti i Paesi.
27. 5anni
Come si chiama questa linea in mezzo al mappamondo? (e la
indico)
Davide B.: E’ l’aurora boreale.
Marco G.: C’è il Polo sud.
Alberto: Per dividere le due parti del mappamondo.
Fedi: Questo rosso (ed indica delle linee rosse disegnate in
mezzo all’oceano) serve per fare passare la barca.
28. 5anni
Chi vive? (e indico il Polo sud)
Marco G.: L’orso polare.
Federico: E poi i pinguini.
E questo come si chiama? (e lo indico)
Marco G.: Polo nord.
Chi vive?
Marco G.: Babbo Natale.
In coro: Babbo Natale.
Cecilia: Ma noi non siamo andati al Polo nord a trovarlo.
Rocco: Siamo andati al Polo sud.
Federico: I pesci.
Marco G.: I pinguini.
Federico: E’ vero che le foche esistono e mangiano i pinguini?
Davide B.: Al Polo sud c’è un animale che nessuno ha detto! E
non mi ricordo…
Cecilia e Aurora: I pinguini.
Cecilia: Le foche, gli orsi.
Rocco: I pinguini, gli orsi e le foche.
Cecilia: I trichechi.
29. 5anni
Cosa vuole dire che nel mappamondo ci sono tanti colori?
Marco G.: Che ci sono le montagne, i mari.
Roberta: L’oceano.
Riccardo: Guarda qua, c’è tutta l’acqua! Guarda qua c’è il Polo
nord.
Rocco: Ci abita Babbo Natale al Polo Sud; guarda qua abita
Babbo Natale!
Cecilia: Perché quella lì e la terra e ci sono tanti colori.
Aurora: Perché… perché… c’è il mondo.
Rocco: Perché è un mappamondo con tutte le città, con tutte le
case.
Sofia: Perché è una palla che forma tutto il mondo.
Marco P.: Perché è un mappamondo.
Riccardo: Perché ci sono tante persone.
Alberto: Non si vede l’Italia; è molto difficile da trovare. Questo
che Paese è? E’ il Polo nord!
Fedi: Dove vive Babbo Natale e i folletti; ho visto il film.
Alberto: (toccando con due dita i due poli estremi del
mappamondo) Se vive qui, non può mica vivere qui al Polo sud.
30. 5anni
Alberto: Perché l’azzurro è il mare.
Fedi: Perché questo è una città.
Agnese: Così si capisce meglio gli stati.
Cosa sono gli stati?
Fedi: Una città credo.
Agnese: Dei Paesi.
Alberto: Umh…
Indico il Polo nord e chiedo
Come si chiama?
Fedi: Polo “mord” e c’è troppo il ghiaccio e vive Babbo Natale
e i folletti.
Perché è bianco?
Alberto: Perché c’è la neve.
Agnese: Perché la neve è bianca.
31. 5anni
Che città conoscete?
Marco G.: Roma, Reggio… San Bartolomeo.
Roberta: Parigi.
Marco G.: Mia madre è andata sulla Torre Eiffel a Parigi.
Matilde: Francia e Parigi.
Elena: Io Parigi.
Marco G.: Sai dove abita Jovanotti? A Parigi.
Alice: Io Parigi.
Che città o Paesi avete visitato?
Cecilia: Io l’Italia. Non tutta l’Italia, ma un po’ l’Italia.
Sveva: Eh… la Germania.
Rocco: Io invece… non mi ricordo più… la Germania.
Riccardo: L’Italia.
Aurora: Roma.
Sofia: Eh… Salvarano.
Emma: La Spagna.
Alberto: Ah…la Spagna.
32. 5anni
Federico: Io ho visitato Roma quando ero piccolo.
Agnese: Io ho visitato la Puglia e Tirano.
Aurora: Io ho visitato solo l’Italia.
Sofia: Io ho visitato che sono andata proprio lì; in Egitto.
Omar: Io sono nato in Italia; ho visitato Francia e Cina.
Cecilia: Io ho visitato l’Italia.
Alice: Anche il l’Italia.
Alberto: Io ho visitato la Spagna che ci sono andato.
Marco G.: Io sono stato in un paese che parlavano tedesco e
italiano.
Rocco: Mio fratello è nato in Francia.
E tu dove sei stato? (rivolto a Fedi)
Fedi: Io in Tunisia. Io prima sono uscito dalla pancia della
mamma e dopo sono andato in Tunisia.
Una città del mondo,
esperienza di costruttività con materiali di recupero
35. 5anni
Sveva: Perché nella terra ci
sono tutti i colori; c’è un po’
di azzurro, un po’ di mare,
un po’ di verde…
Emma: Perché la terra è di
molti colori; c’è un po’ di
giallo e un po’ di marrone.
41. 5anni
Che cosa è la bandiera?
Cecilia: La bandiera è una cosa dove
ci sono le squadre: c’è una bandiera
di tutti i colori.
Riccardo: E’ dove fanno le città, tipo
se le città d’Italia, se la città di Roma.
Elena: Non lo so ancora.
Alice: Non lo so neanche io.
Gioacchino: Boh!
Marco P. fa vedere le sue bandiere
disegnate.
Federico: Dove ci sono le lingue
diverse.
Miriam: E’ una cosa dove ci sono
alcuni maschi che fanno la corsa. Si
inizia e dopo tutte le macchine
partono e alcuni hanno la bandiera
perché io l’ho visto con la mia
mamma.
Riccardo: E’ una cosa che capisce
quale personaggi, quali uomini che
non capiscono quale città sono.
Davide B.: E’ una cosa che dice le
regioni e anche i Paesi e di quale
Paese è quella persona.
Per promuovere il Sydney International Food
Festival le agenzie WHYBIN/TBWA hanno
realizzato le bandiere di tutti gli stati
partecipanti
42. 5anni
Sveva: Ha un bastone perché è
attaccata ad un'altra bandiera; una
dall’altra e una dall’altra parte.
Emma: La bandiera è una cosa
importante.
Perché?
Roberta: Per riconoscere i posti.
Sofia: Eh…
Omar: La bandiera è una cosa
bianca, rossa e verde.
Rocco: Ci sono delle altre bandiere
che possono essere quelle che ha
Omar sulla maglia; le bandiere che ha
Omar sulla maglia. E poi c’è un’altra
bandiera che può essere di nero e
gialla.
Aurora: Eh… è una cosa che io sono
stata in un Paese che non mi ricordo
il nome.
Com’era la bandiera?
Aurora: Rossa, gialla e un altro
colore.
Alberto: E’ una cosa di tutti i colori.
Perché?
Alberto: Perché sono delle bandiere.
43. 5anni
Perché ci sono le bandiere?
Cecilia: Perché le bandiere sono
quelle che fanno riconoscere quelli
che tengono le squadre.
Aurora: Non lo so.
Federico: Perché così capiscono di
che lingua sono.
Miriam: Perché così capiscono che ci
sono tante lingue: francese,
Marocco…
Rocco: Per me dico che le bandiere
sono di tutti i colori perché sono
attaccate ai camion dei soldati. E’
vero che la bandiera è attaccata al
camion dei soldati? La bandiera
africana.
Riccardo: Boh! Ah sì, forse così le
persone riconoscono le città che non
sono le loro città.
Marco G.: Per riconoscere le lingue.
Alberto: Ci sono tutti gli stati dove ci
sono le bandiere, perché… devono
capire tutte le terre.
Omar: Perché tutte le bandiere del
mondo si attaccano nei muri e anche
nell’asilo.
46. 5anni
Perché scriviamo?
Davide B.: Per dare i messaggi.
Cecilia: Perché possono essere delle cose importanti.
Roberta: Perché c’è bisogno per passarci delle parole.
Marco G.: Per dire delle cose agli amici.
Federico: Perché delle volte ci piacciono delle cose che vogliamo
scrivere.
Alice: Perché ci piace.
Davide B.: Posso dire una cosa? Perché dobbiamo imparare
l’alfabeto.
Emma: Per scrivere tutti i nomi,
Rocco: Perché dobbiamo fare le attività da fare i disegni.
Aurora: Perché ci vengono in mente delle idee.
Elena: Perché facciamo tanti giochi.
Rocco: Le mamme e i papà fanno dei lavori con le scritte.
47. 5anni
Che scritte conoscete?
Alberto: Mi è venuto in mente che un giorno la mamma mi ha
insegnato il francese.
Riccardo: La moldava.
Matilde: Io conosco la scrittura inglese.
Alberto: Poi quel giorno lì la mia mamma mi ha insegnato anche
la scrittura spagnola; mi ha insegnato: LOS AMIGOS. Mi ricordo
soltanto quello ma non le lettere.
In Moldavia scrivono come noi? (rivolto a Riccardo)
Riccardo: No, perché parlano diverso da noi:
ACQUA – APA.
Sveva: Conosco le scritte di… Fedi e della Matilde e anche…
Matilde: Cinese.
Aurora: Boh! Non lo so! I nomi della mia famiglia.
Elena: Io so Simona.
Intendo quelle dei Paesi!
Rocco: Francia. Italia.
Emma: Conosco la Francia.
Come si chiama la scritta della Francia?
Emma: Non lo so, perché io non l’ho mai visitata.
Elena: Io conosco due Paesi: uno è Parigi.
Come scrivono?
Elena: Boh!
48. 5anni
Come scrivono in Italia?
Aurora: Bene, in italiano.
Elena: Con i veri nomi come questo: Simona!
Rocco: Scrivono… bene. Vuole dire che scrivono bene e fanno
le scritte bene.
Emma: Stanno molto attenti.
Come scrivono in Francia?
Rocco: Scrivono bene… molto bene.
Elena: Diverso dagli italiani. Perché loro parlano un’altra lingua.
Aurora: Bene, molto bene, benissimo.
Emma: Molto bene.
Come?
Emma: Con delle strane lettere.
Come scrivono in Africa, dove ha i nonni Omar?
Aurora: Un po’ strano.
Elena: Un po’ strano.
Perché?
Aurora: Perché non parlano nella stessa lingua nostra.
Rocco: Bene, molto bene, però scrivono un po’ diverso da noi.
Elena: Strano, perché scrivono delle strane lettere.
49. 5anni
E nel Paese di Fedi?
Rocco: Scrivono bene, però scrivono sempre un po’ diverso dal
Paese di Omar.
Perché?
Rocco: Perché sono delle lettere diverse e sono molte.
Elena: Scrivono… in tanti modi diversi.
Quali?
Elena: Tipo che sono di tutti i colori.
Aurora: Parlano un po’ diverso che dal Paese di Omar.
E allora come scrivono?
Aurora: Scrivono… diversissimo nel Paese di Omar.
50. 5anni
Di che popolo è la tua
scrittura?
Davide B.: Cina.
Perché?
Davide B.: Perché sono dei
segni strani.
Come scrivono in Cina?
Davide B.: Mettendo dei segni
curvi da tutte le parti e di tutti i
colori.
Perché scrivono così?
Davide B.: Perché vogliono
fare sentire la loro lingua
diversa dalle altre.
Di che popolo è la tua
scrittura?
Cecilia: Della Francia.
Perché?
Cecilia. Perché… scrivono
così per fare capire che loro
sono di un altro Paese.
Come scrivono?
Cecilia: Scrivono… come
scrivono… scrivono con delle
forme.
51. 5anni
Di che popolo è la tua
scrittura?
Marco G.: Della Spagna.
Perché scrivono così in
Spagna?
Marco G.: Per fare dei gesti.
Quante lettere ci sono
nell’alfabeto spagnolo?
Marco G.: Per me ce ne sono
venti.
Le sai quali sono?
Marco G.: No!
Di che popolo è la tua
scrittura?
Omar: Giapponese.
Perché hai scritto in
giapponese?
Omar: Perché ci sono
delle persone giapponesi.
Come scrivono i
giapponesi?
Omar: In diretta.
Perché scrivono in diretta?
Omar: E perché ci sono
molte persone.
52. 5anni
Di che popolo è la tua
scrittura?
Roberta: Della Francia.
Perché scrivono con tanti
colori?
Roberta: Perché così
sanno gli altri popoli che è
francese.
Quante lettere ha l’alfabeto
francese?
Roberta: Ventuno.
In Italia e in Francia i
popoli scrivono uguale?
Roberta: No.
Perchè?
Roberta: Perché ogni
Paese ha la sua scrittura.
Di che popolo è la tua
scrittura?
Alberto: Questa è la
moldava, poi questa
americana, questa hawaiana,
poi questa… dell’Africa e
questa della Francia. Poi
questa di… dei tedeschi, poi
c’è questa che va in su è
quella degli italiani, questa
è… degli egiziani, poi
l’ultimissima è ancora
dell’America e poi c’è ancora
una italiana.
53. 5anni
Di che Paese è la tua
scrittura?
Gioacchino: Ehm…Questa è
francese.
Perchè è francese?
Gioacchino: Perché in
francese c’è anche il mare.
Quelle (e indica) sono delle
lettere in italiano.
Come scrivono in italiano?
Gioacchino: Con il pennarello
sul foglio.
Di che Paese è la tua
scrittura?
Agnese: Della Roma.
Perchè è una scrittura
della Roma?
Agnese: Non lo so.
Come scrivono a
Roma?
Agnese: Prendono dei
colori e fanno così. (e
fa vedere)
Perché scrivono con i
colori?
Agnese: Perché così è
più colorata.
54. 5anni
Di che Paese è la tua
scrittura?
Emma: Di Omar.
Perché?
Emma: Perché mi piace
la scrittura di Omar.
E come scrive?
Emma: Un po’ strano
da noi.
E noi come scriviamo?
Emma: Noi scriviamo
un po’ diverso dal
Paese di Omar.
Di che Paese è la tua scrittura?
Sofia: I giapponesi.
Perché scrivono così?
Sofia: Perché li piace.
Vedo due scritte diverse; questo
è giapponese e quest’altro?
Sofia: Quello dell’Italia.
Sono diverse o uguali?
Sofia: Diverse.
Come scrivono in giapponese?
Sofia: Si prende un pennarello e
si fa così. (e si mette a scrivere)
55. 5anni
Perché hai fatto una
scrittura con tanti
disegni?
Sveva: Perché mi piace.
In che Paese usano
questa scrittura con tutti i
disegni?
Sveva: Non lo so! Si
chiama… e non me l’ha
detto la mamma.
Matilde suggerisce
Francia.
Sveva: E allora si
chiama francese.
Di che Paese è la tua
scrittura?
Rocco: Di Francia e di Italia.
Perché le hai fatte?
Rocco: Perché mi piacciono
quei nomi e quelle terre.
Come scrivono?
Rocco: Scrivono bene, molto
bene ma un po’ straniero.
Perché?
Rocco: Perché scrivono
diverso da noi.
56. 5anni
Di che popolo è la tua
scrittura?
Alice: In italiano.
Perché è italiano?
Alice: Perché mi piace
scrivere in italiano.
Come si scrive in
italiano?
Alice; Non lo so.
Cosa c’è scritto?
Alice: Ti voglio tanto
bene mamma Lisa e
anche voglio bene
anche al papà e anche
alla sorella.
Di che popolo è la tua
scrittura?
Riccardo: E’ quella italiana,
moldava e francese.
Perché hai fatto tre scritture?
Riccardo: Perché mi
piacciono.
Quella moldava qual è?
Riccardo: (indica quella viola)
Perché è quella da femmina.
Nella scrittura Moldava cosa
hai scritto?
Riccardo: La mamma e Pier
sono amici e tutte le maestre
sono gentili.
Riccardo: Quelle rosse sono
tutte francesi.
59. 5anni
Che cos’è l’atlante?
Davide: E’ un libro che
spiega il mondo.
Elena: Dove ci sono tante
terre.
Aurora: Dove vivono tanti
animali felici.
Marco G.: E’ tutto il mondo.
Riccardo: E’ una cosa dove
vivono i pesci.
Cecilia: E’ un libro che
spiega tutto il mondo. E’
questo l’atlante! (e indica)
Alice: E’ un libro che fanno
vedere tutte le cose dove
abitano gli animali e i
bambini.
Federico: E’ un mondo dove
ci sono tutte le città, i Paesi
e i cammelli, gli indiani…
Roberta: E’ un grande libro
dove ci sono tutti i Paesi; ci
sono tutti gli animali in questi
stati.
60. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Questa è dell’Inghilterra.
Chi abita?
Roberta: La nonna Ave.
Cosa fa?
Roberta: Le visite.
Cosa visita?
Roberta: I musei e i parchi.
Che lingua parlano?
Roberta: Cinese.
Perché?
Roberta: Perché c’è tanta gente.
Come si chiama una città
importante?
Roberta: La Finlandia.
Cosa c’è da vedere in questa città?
Roberta: Colori.
Di cosa?
Roberta: Del Paese.
E che colori sono?
Roberta: Tutti i colori del mondo.
61. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Sofia: Spagna.
Chi abita?
Sofia: Giapponesi.
Che lingua parlano?
Sofia: Parlano in giapponese.
Come si chiama una città
importante?
Sofia: Spagna.
Cosa c’è da vedere in questa
città?
Sofia: Il museo, perché ci sono
tanti dinosauri.
62. 5anni
Di che Paese è la tua
bandiera?
Cina.
Chi abita?
Mia mamma, mio papà,
mia sorella e io
e poi i miei nonni.
Che lingua parlano?
Francese.
Come si chiama una città
importante?
Bologna.
Cosa c’è da vedere in
questa città?
I colori.
63. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Gioacchino: Di un Paese che ci
sono tanti signori.
Come si chiama?
Gioacchino: Italia.
Chi abita?
Gioacchino: Lo squalo e la
bandiera inglese.
Come si chiama una città
importante?
Gioacchino: Si chiama: La città del
Paese.
Cosa c’è da vedere in questa
città?
Gioacchino: C’è del mare; uno
squalo e basta.
64. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Fedi: E’ d’Italia.
Chi abita?
Fedi: Tutte persone. Anche una
piscina e il mare.
Che lingua parlano?
Fedi: Non lo so.
Come si chiama una città importante?
Fedi: Italia.
Cosa c’è da vedere in questa città?
Fedi: Un giardino di fiori.
65. 5anni
Di che Paese è la tua
bandiera?
Federico: La bandiera di tutti i
colori; la bandiera delle due
stelle della Germania.
Chi abita?
Federico: Tanti uomini che
parlano tante lingue diverse.
Cosa c’è da vedere in questa
città?
Federico: Una bella città di
questo Paese è un palazzo
perché ci sono tanti servitori
che ti danno da mangiare.
66. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Emma: E’ la bandiera inglese.
Chi abita?
Emma: Il mio gatto, proprio il mio
gatto perché è birichino e monello.
Che lingua parlano?
Emma: Inglese.
Come si chiama una città
importante?
Emma: Non mi ricordo.
Cosa c’è da vedere in questa
città?
Emma: Potete vedere la mia casa
dentro. C’è un pianoforte con
sopra gli strumenti: pifferi e un
flauto di papà.
67. 5anni
Di che Paese è la tua
bandiera?
Alice: Italia.
Chi abita?
Alice: La Giorgia, mia
madre, mio papà ed io.
Che lingua parlano?
Alice: Inglese.
Come si chiama una città
importante?
Alice: Montecavolo.
Cosa c’è da vedere in
questa città?
Alice: I fiori.
68. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Elena: New York City.
Chi abita?
Elena: Ci abita tante persone: mia
madre, mio padre e anche mia zia.
Che lingua parlano?
Elena: Italiano.
Come si chiama una città
importante?
Elena: Reggio Emilia.
Cosa c’è da vedere in questa città?
Elena: Una stella caduta dal cielo.
69. 5anni
Di che Paese è la tua
bandiera?
Riccardo: Francia.
Chi abita?
Riccardo: Ci abita tutti i miei
amici: Marco, Cecilia, Alice,
Elena, poi la mamma, il papà
e mia sorella.
Che lingua parlano?
Riccardo: Inglese.
Come si chiama una città
importante?
Riccardo. Moldavia.
Cosa c’è da vedere in questa
città?
Riccardo: Ci sono le gare da
vincere.
70. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Marco G.: Italia.
Chi abita?
Marco G.: Io, la mamma, papà,
mia sorella e la nonna.
Che lingua parlano?
Marco G.: Italiano.
Come si chiama una città
importante?
Marco G.: Reggio.
Cosa c’è da vedere in questa
città?
Marco G.: La statua della libertà.
71. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Alberto: America.
Chi abita?
Alberto: Mio cugino.
Che lingua parlano?
Alberto: Spagnolo.
Come si chiama una città
importante?
Alberto: Bormio.
Cosa c’è da vedere in questa
città?
Alberto: Un palazzo, perché è
bello, perché ci sono dei quadri.
Come si chiama?
Alberto: Empire.
72. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Matilde. Francia.
Chi abita?
Matilde: Abita… Carine e la sua
mamma. Carine è un’amica di mia
mamma.
Che lingua parlano?
Matilde: Eh… francese.
Come si chiama una città importante?
Matilde: La città delle persone.
Perché ci sono tante persone?
Matilde: Perché è molto grande quella
città.
Cosa c’è da vedere in questa città?
Matilde: Eh… la torre di Parigi.
73. 5anni
Di che Paese è la tua bandiera?
Aurora: Italia.
Chi abita?
Aurora: Mia sorella.
Che lingua parlano?
Aurora: Come noi.
E noi che lingua parliamo?
Aurora: In italiano.
Come si chiama una città
importante?
Aurora: Roma.
Cosa c’è da vedere in questa città?
Aurora: Una casa gigante.
Chi ci abita?
Aurora: Mia madre, mia sorella ed
io e mio papà.
75. 5anni
Sono state proposte l’acqua e la fontana contemporaneamente
alla progettualità della sezione riguardante la visita e le
successive esperienze del distributore di Montecavolo davanti
alla scuola primaria.
76. 5anni
Cos’è l’acqua?
Federico: E’ una cosa molto preziosa.
Sofia: E’ quando si fa il bagnetto.
Omar: Eh… è una cosa che si beve.
Marco P.: E’ una cosa che si beve.
Agnese: E’ una cosa dove ci vivono i pesci.
Aurora: Dove ci vivono anche gli squali.
Rocco: E’ una cosa che si usa a bere e per innaffiare i fiori
e fare tante cose. L’acqua fa bene anche al mare.
Fedi: L’acqua serve per possiamo pulire le mani e dopo
fare anche il bagno.
Alice: E la doccia.
Marco G.: L’acqua si usa per cucinare delle cose e per
fare i gavettoni.
77. 5anni
Alberto: Con l’acqua si può giocare a spruzzarsi.
Cecilia: L’acqua serve per fare il bagno, per innaffiare i fiori…
Alice: Per fare la doccia, per bagnare i fiori, per bere.
Rocco: E’ destinata anche per stirare.
Davide: E’ un liquido bagnato.
Emma: L’acqua quando piove viene giù anche al mare quindi si
riempie e diventa acqua.
Elena: L’acqua … con l’acqua si può bere, si può lavare le mani
e poi si può andare al mare bagnarsi tutti i capelli.
Matilde: Vengono i nuvoli e dopo goccia dopo goccia è l’acqua.
.
78. 5anni
Ci sono Paesi nel mondo che conoscete che hanno tanta acqua
e altri Paesi che ne hanno poca?
Federico: Nel deserto.
Cosa c’è?
Federico: Un pochino di acqua minuscola.
Aurora: L’Italia. C’è tanta acqua!
Perché c’è tanta acqua?
Aurora: Perché… c’è il mare.
Agnese: L’Africa ce ne ha poca! Vero Omar?
Perché?
Agnese: Perché non c’è il mare.
Omar: La Cina ha troppo acqua. La Francia ha poca acqua.
Perché?
Omar: Perché alcune acque esistono meno grandi.
79. 5anni
Cosa c’era nelle piazze delle città o dei Paesi che avete
visitato che faceva uscire l’acqua?
Cecilia: I rubinetti.
Marco G.: Delle fontane.
Rocco: Invece l’acqua delle fontane viene dall’acquedotto.
Fedi: Invece viene dal fiume.
Se le avete viste, perché le hanno messe?
Sofia: Perché così i bambini ci possono giocare.
Aurora: Non mi viene in mente.
Agnese: Perché si può bere; così si può bere.
Federico: Perché così i bambini ci possono giocare.
Omar: Perché c’è tanta acqua.
89. 5anni
La parola mandala significa cerchio nelle culture antiche come in
quelle contemporanee Colorare dei mandala o realizzarli con
materiali vari di recupero ha permesso ai bambini di esprimere
creatività sconosciute in quanto utilizzano materiali, cromatismi…
in successioni logiche alternate per forme, colori, grandezze,
proprietà plastiche…
97. 5anni
Sono uguali le persone?
Riccardo: No.
Perché?
Riccardo: Perché le persone si
travestono non uguali.
… con i travestimenti
della sezione
98. 5anni
…Una società che non accoglie è una società che crede non
aver bisogno di imparare da chi si esprime con altri linguaggi e
porta con sé una diversa cultura, magari antichissima,
diverse tradizioni, riti, credenze. Il rispetto delle
diversità, è una esigenza più che mai attuale: in un mondo
caratterizzato da fenomeni di globalizzazione, dall’incontro di
popoli e culture, la nostra società è destinata a diventare
multirazziale. Sta a noi trasformare questo incontro in
un’opportunità di scambio, condivisione e
crescita, senza che questo significhi per nessuna delle parti
rinunciare alla propria identità…
Da: Gillo Dorfles, Cristina Dalla Costa, Marcello Ragazzi, Nel
segno di molte culture, Il fascino della diversità, pag. 296 in
Immagini d’arte, Edizioni Atlas,