Le slides illustrano le poche norme nazionali e le diversificate norme regionali sui Puniti unici di accesso. La seconda parte si occupa delle funzioni e dell'organizzazione dei PUA.
La normativa nazionale sulle prestazioni sociosanitarie. La gestione dell'integrazione sociosanitaria . Le regole per farla funzionare. Chi non riuscisse a scaricare il file, in subordine, può scaricarlo quì: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
Storia dei centri unici di accesso (PUA) che avrebbero dovuto accogliere i cittadini che richiedono prestazioni territoriali sanitarie, sociosanitarie e sociali ma che non si sono sviluppati davvero. Esistono solo per singole prestazioni (per esempio ADI) ma sono stati pensati per tutte le prestazioni territoriali.
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L'integrazione sociosanitaria nelle Marche: l'U.O. SeSFranco Pesaresi
La presentazione delle caratteristiche della unità operativa sociale e sanitaria (U.O.SeS) nel quadro del modello di integrazione sociosanitaria delle Marche.
L'unità di valutazione multidimensionale in ItaliaFranco Pesaresi
L'organizzazione, gli strumenti, il PAI e il case manager nelle modalità di lavoro delle unità di valutazione multidimensionali (UVM) nelle regioni italiane.
La normativa nazionale sulle prestazioni sociosanitarie. La gestione dell'integrazione sociosanitaria . Le regole per farla funzionare. Chi non riuscisse a scaricare il file, in subordine, può scaricarlo quì: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
Storia dei centri unici di accesso (PUA) che avrebbero dovuto accogliere i cittadini che richiedono prestazioni territoriali sanitarie, sociosanitarie e sociali ma che non si sono sviluppati davvero. Esistono solo per singole prestazioni (per esempio ADI) ma sono stati pensati per tutte le prestazioni territoriali.
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L'integrazione sociosanitaria nelle Marche: l'U.O. SeSFranco Pesaresi
La presentazione delle caratteristiche della unità operativa sociale e sanitaria (U.O.SeS) nel quadro del modello di integrazione sociosanitaria delle Marche.
L'unità di valutazione multidimensionale in ItaliaFranco Pesaresi
L'organizzazione, gli strumenti, il PAI e il case manager nelle modalità di lavoro delle unità di valutazione multidimensionali (UVM) nelle regioni italiane.
Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come sarannoFranco Pesaresi
l Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. L'articolo offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77.
L'assistenza domiciliare comunale (SAD) per anziani in ItaliaFranco Pesaresi
L'articolo descrive l'organizzazione, il costo e gli utenti del servizio di assistenza domiciliare sociale (SAD) erogato dai comuni italiani agli anziani.
Le novità e i problemi da affrontare nell'applicazione della DGR 293/2016 della regione Marche relativa ai tirocini finalizzati all'inclusione sociale.
Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come sarannoFranco Pesaresi
l Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. L'articolo offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77.
L'assistenza domiciliare comunale (SAD) per anziani in ItaliaFranco Pesaresi
L'articolo descrive l'organizzazione, il costo e gli utenti del servizio di assistenza domiciliare sociale (SAD) erogato dai comuni italiani agli anziani.
Le novità e i problemi da affrontare nell'applicazione della DGR 293/2016 della regione Marche relativa ai tirocini finalizzati all'inclusione sociale.
Il Ministero del Lavoro propone un istituto nazionale di contrasto alla povertà.
l Sia è un nuovo schema contro la povertà, è allo stesso tempo universale e selettivo in base alle condizioni economiche.
Continua a leggere l'articolo di Massimo Baldini e Michele Pacifico su http://www.lavoce.info/un-sostegno-contro-la-poverta/
Leggi l'intero documento su http://www.lavoro.gov.it/ConsiglieraNazionale/In_Evidenza/Documents/2013-09-20%20Relazione%20povert%C3%A018settembre2013.pdf
L'assistenza agli anziani nella regione MarcheFranco Pesaresi
L'assistenza agli anziani non autosufficienti nelle Marche: l'assistenza informale dei familiari, le badanti, l'assegno di cura, l'ADI, il SAD, le strutture residenziali.
Delibera 735 del 20-05-13 della regione Marche - Oggetto: Riduzione della frammentazione della Rete Ospedaliera,riconversione delle piccole strutture ospedaliere e Riorganizzazione della Rete Territoriale della Emergenza-Urgenza della Regione Marche in attuazione della DGR 1696/2012
Descrizione dell'organizzazione del Livello Essenziale delle Prestazioni che si occupa di garantire interventi tempestivi in tutte le situazioni di emergenza/urgenza di tipo sociale e assistenziale.
L'articolo di Franco Pesaresi e Marina Simoncelli descrive le funzioni, gli strumenti di valutazione, la composizione delle unità di valutazione multidimensionale nelle diverse regioni italiane.
I risultati del censimento e dell'osservatorio sulle cure domiciliari in Italia. Dati presentati durante il convegno ISTUD "Le cure a casa in uno scenario di qualità e sicurezza: dal censimento al libro bianco" svoltosi a Roma il 7 luglio 2010
LEPS: IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO - parte 1°Franco Pesaresi
IL Piano nazionale non autosufficienza 2022-2024 e la legge di bilancio 2022 hanno introdotto, fra l'altro, un nuovo Livello essenziale delle prestazioni sociali (LEPS) - il Percorso assistenziale integrato - che quì viene descritto in un articolo diviso in due parti. Questa è la prima parte.
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco PesaresiFranco Pesaresi
La valutazione e le proposte di Franco Pesaresi all'audizione delle Commissioni riunite Lavoro (XI) e Affari sociali (XII) della Camera dei Deputati sul disegno di legge "Delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali".
Questo significa che l’operatore sociale dev’essere in continuo aggiornamento e avere una supervisione che prevenga i fenomeni di burn out (ovvero il processo stressogeno che colpisce le persone che esercitano professioni d’aiuto)
Presentazione portale della Salute giovedì, 21 settembre alle 15:00 nel convegno "Mobile First! Le app e i servizi di eHealth" durante la manifestazione S@lute, il Forum dell'Innovazione per la Salute a Roma il 20 e 21 settembre 2017.
Ruolo degli enti nella gestione del reddito di inclusione (REI)Franco Pesaresi
Il ruolo delle istituzioni pubbliche (Ministero, INPS, Regioni, Ambiti sociali e Comuni nella gestione del Reddito di inclusione (REI). Il quadro dei finanziamenti.
Il progetto Open Data RAS nell’Agenda Digitale della SardegnaOpenRAS
Slide del convegno "Riuso del patrimonio informativo pubblico per il data journalism e il monitoraggio civico" tenuto a Sassari, il 19 Giugno 2017.
Ing. Antonello Pellegrino - Direttore generale degli affari generali e della società dell'informazione Assessorato degli affari generali, personale e riforma della regione
Lo Stato di Attuazione dei programmi verifica il grado di avanzamento dei programmi dell'anno in corso, definiti nella Relazione Previsionale e programmatica 2014/2016.
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SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
LEPS: Servizi per la residenza fittizia per i senza dimoraFranco Pesaresi
Per le persone senza dimora, la residenza anagrafica rappresenta un requisito decisivo per le sue possibilità di inclusione, perché ad essa si collega la possibilità di usufruire dei servizi sanitari, socio-assistenziali e abitativi, erogati dagli enti locali.
Una persona senza dimora può eleggere a suo domicilio non necessariamente un luogo fisico, l’importante è che scelga il Comune presso cui stabilisce i suoi interessi In questo caso, la persona viene iscritta in una via fittizia, territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico; una via dove non vive nessuno e che in realtà non esiste, ma che viene istituita per dare la possibilità anche alle persone senza dimora di ottenere la residenza e i diritti ad essa connessi.
A quattro anni dal primo lockdown, e nella quarta giornata nazionale per le vittime del Covid, l'articolo si occupa delle residenze per
anziani ritornando a quel periodo terribile che ha segnato le vite, e le morti, di migliaia di anziani ricoverati. Lo facciamo
con la recensione del libro di Costanzo Ranci “Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo” (Mimesis
Edizioni, 2023).
ANZIANI. RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DEL PNRR, MA LA RIFORMA NON C'E'Franco Pesaresi
Il Decreto Legislativo attuativo n. 29/2024, in grandissima parte, non dà attuazione alla Legge delega rinviando quasi tutte le decisioni più importanti ad una serie impressionante di ulteriori 19 decreti e linee guida. Nei prossimi mesi bisognerà cogliere ogni occasione, compresa quelle dei tanti decreti attuativi previsti, per recuperare i contenuti in linea con le previsioni più innovative della legge 33/2023.
Il servizio di Pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari si attiva in caso di emergenze ed urgenze sociali, circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, producono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, che la persona deve affrontare e a cui è necessario dare una risposta immediata e tempestiva in modo qualificato, con un servizio specificatamente dedicato. Il pronto intervento sociale viene assicurato 24h/24 per 365 giorni l’anno.
RIFORMA NON AUTOSUFFICIENZA: TRADIMENTI E RINVIIFranco Pesaresi
on il Decreto Legislativo attuativo, approvato il 25 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri anziché procedere con l’avvio dell’attuazione della riforma della non autosufficienza prevista dalla Legge Delega 33/2023, si limita a disporre un rinvio quasi generalizzato degli obiettivi fondanti la riforma stessa. Franco Pesaresi mette a fuoco gli elementi centrali del recente Decreto, evidenziandone la distanza dai contenuti della Legge delega approvata meno di un anno fa dal Governo, una riforma che anziani non autosufficienti e caregiver attendono da anni.
LE DIMISSIONI PROTETTE (riordinate nel 2021-22)Franco Pesaresi
Le dimissioni protette sono state individuate come Livello essenziale delle prestazioni sociali (LEPS). L'articolo riordina il quadro normativo delle dimissioni protette.
Bilancio 2024: i fondi per la disabilità sono diminuiti?Franco Pesaresi
Dopo la presentazione della Legge di Bilancio 2024 al Parlamento si è sviluppata una discussione sulla dimensione dei fondi destinati alla disabilità tra chi affermava che i fondi sono diminuiti rispetto all’anno precedente e le dichiarazioni del Governo che invece affermavano che i fondi sono rimasti gli stessi.
Come stanno effettivamente le cose?
Il Decreto del Ministero del Salute n. 77/2022 sull’assistenza sanitaria territoriale ha introdotto un nuovo strumento per
l’assistenza globale dei pazienti territoriali: il Progetto di salute. In questo contributo, l'autore propone un’analisi
dello strumento come definito dal quadro normativo e propone alcune valutazioni rispetto alla sua attuazione nel sistema
organizzativo dei servizi.
Il PNRR missione salute nelle Marche. Edizione 2023Franco Pesaresi
Questo ebook racconta dei primi due anni (2022-2023) di attuazione della parte sanitaria del PNRR nella Regione Marche. Parliamo di quella che tecnicamente si chiama Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il PNRR prevede, come è noto, numerosi investimenti sia nella sanità territoriale che in quella ospedaliera, nulla purtroppo per la prevenzione. Parliamo per intenderci di Case della salute, di ospedali di comunità, di centrali operative territoriali, di grandi attrezzature sanitarie, di digitalizzazione ecc.
In queste pagine si cercherà di mettere in condizione il lettore di valutare come procede nelle Marche l’attuazione del PNRR nel settore sanitario, fornendo documentazione e valutazioni.
Gli alloggi per anziani: la grande confusione normativa (2° parte)Franco Pesaresi
Seconda parte di un articolo che affronta il tema della regolamentazione nazionale degli alloggi per anziani. Negli ultimi due anni sono uscite ben 5 norme che dicono cose diverse ed inadeguate.
Gli alloggi per gli anziani: la grande confusione normativa (1° parte)Franco Pesaresi
Negli ultimi due anni (2021-2023) è scoppiato un improvviso e significativo interesse statale per la realizzazione di alloggi
dedicati agli anziani testimoniato da ben cinque norme diverse che si sono occupate del tema.
Si tratterebbe di una cosa molto positiva se non fosse che le diverse norme vanno a costituire un quadro contraddittorio e
confuso.
Le Marche approvano l'attuazione del Piano nazionale per la non autosufficienzaFranco Pesaresi
Con Delibera regionale 1496 del 2023, la Regione Marche ha approvato definitivamente le “Linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza”, disponendo l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza sia per gli anziani che per i disabili. L'autore mette a disposizione un approfondimento sui contenuti di questa recente delibera regionale, proponendo alcune riflessioni su aspetti di particolare rilevanza.
La rivista "Abitare e Anziani" n.3/2023 ha dedicato l'intero numero agli alloggi assistiti. E' presente il mio articolo: "Gli alloggi assistiti: un'alternativa alle strutture residenziali per anziani".
L'ospedale flessibile. Quale organizzazione e quali modelli per il futuroFranco Pesaresi
Conciliare qualità e complessità oggi implica abbandonare la vecchia concezione delle organizzazioni sanitarie come strutture gerarchiche lineari: i sistemi sanitari e gli ospedali sono sempre più entità complesse governate da leggi di interazione e auto-organizzazione, spesso soggette a fenomeni emergenti, come lo è stato la minaccia pandemica. Sarà questa la chiave per riformare l’assistenza compresa quella ospedaliera, facendo convergere la pluralità di attori su un unico obiettivo: aumentare la flessibilità del sistema. Tutto il contrario della logica di “una singola causa genera un singolo effetto”.
PRIME MISURE PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. Franco Pesaresi
Le proposte del "Patto per la non autosufficienza" per la legge di bilancio 2024 per avviare un piano di legislatura per l'attuazione della L. 33/2023.
LA SPESA PUBBLICA PER LONG TERM CARE IN ITALIAFranco Pesaresi
Dopo l’approvazione della Legge delega per la riforma del sistema della non autosufficienza (l. 33/2023), e in attesa dei decreti legislativi attuativi, l'articolo propone un’analisi delle spese per la Long Term Care in Italia negli ultimi 10 anni. Una lettura utile per sapere cosa rientra sotto il “cappello” della LTC e quali sono le varie voci di spesa pubblica, tra sanità, indennità di accompagnamento e altri interventi socio-assistenziali. L'articolo propone anche informazioni legate alle macro-funzioni della Long Term Care e un confronto coi numeri degli altri Paesi UE.
PUA Punti unici di accesso. 1° parte: le norme nazionali e regionali
1. 1
I PUNTI UNICI DI
ACCESSO – PUA
1° parte: Le norme nazionali e
regionali
Franco Pesaresi
Esperto nazionale FORMEZ
Roma 5 marzo 2010 aggiornato 2011
3. 3
Alle origini degli sportelli unici
Sin dagli anni ’90, il peso della burocrazia e
l’insoddisfazione per le performance del settore pubblico
hanno spinto l’Italia verso un processo di modernizzazione
dell’apparato pubblico.
Tra gli obiettivi: semplificazione del rapporto cittadino P.A.
e riduzione del carico burocratico.
Uno degli strumenti più ricorrenti di questa politica è stata
la previsione di sportelli unici per concentrare le funzioni e
fornire un solo referente al cittadino.
Fra il 1997 e il 2001 sono stati previsti 5 sportelli unici fra i
quali lo sportello unico per le attività produttive e la Porta
unitaria di accesso ai servizi sociali.
4. 4
IL QUADRO NORMATIVO
NAZIONALE
Pochissime norme nazionali.
Decreto di riparto Fondo per le non autosufficienze (dm
6/8/08): Fondo finalizzato alla “previsione o rafforzamento
di punti unici di accesso alle prestazioni e ai servizi con
particolare riferimento alla condizione di non
autosufficienza che agevolino e semplifichino
l'informazione e l'accesso ai servizi socio-sanitari”.
Documento di sperimentazione della “Casa della salute” : “ai fini della
integrazione tra attività sanitarie e attività socio-assistenziali deve
essere presente lo Sportello unico di accesso con personale dedicato”.
Piano sociale nazionale 2001-2003: “Nei piani di zona vanno
individuate le soluzioni più idonee per unificare l’accesso ai
servizi sociali e a quelli sociosanitari presenti nel distretto
sanitario” .
5. 5
I modelli
MODELLI REGIONI prestazioni NOTE
1. Porta sociale
senza presa in
carico
Emilia Romagna,
Marche, Liguria
Sociali Modalità organizzativa della
accoglienza che non si
sovrappone a ciò che già c’è.
2. Porta sociale
con presa in
carico
Campania,
Umbria
Sociali Riproduce modello dei servizi
sociali (segretariato soc. +
servizio soc. professionale).
3. Sportello
sanitario
Emilia Romagna sanitarie Per le prestazioni sanitarie
distrettuali
4. Punto unico di
accesso
Abruzzo,
Campania,
FVG, Lazio,
Lombardia,
Liguria, Marche,
Molise, Piemonte,
Puglia, Sardegna,
Sicilia, Toscana
Sociali,
socio-
sanitarie,
sanitarie
In genere per prestazioni
sociali e sociosanitarie. Più
raramente anche le altre
prestazioni distrettuali
7. 7
PUA: Le tendenze
PUA: modello prevalente. Previsto da una ampia
maggioranza di regioni. Ma il numero di regioni
cresce costantemente.
Tutte le ipotesi, comunque, prevedono un
accordo fra ASL e comuni per la gestione unitaria
o integrata dell’accesso alle prestazioni.
Le varie normative regionali sono spesso scarne
e generiche.
Le esperienze reali sono quantitativamente
limitate anche perché la normativa è recente.
8. 8
A cosa serve il PUA?
Unificare il percorso dell’utente per
agevolare e semplificare le
informazioni e l’accesso ai servizi
sociali e socio-sanitari;
Favorire l’erogazione di prestazioni
integrate;
Trattare i dati degli utenti in modo
unitario.
10. 10
Abruzzo: punto unico di accesso
E’ la Porta unitaria di accesso alle prestazioni
sanitarie, sociosanitarie e sociali
Le sue funzioni:
– Accesso alla rete integrata dei servizi sociosanitari
territoriali (riceve la domanda e individua i percorsi)
– Informazione, educazione, orientamento e gestione della
domanda
– Presa in carico ed attivazione della rete dei servizi
integrati. (risolve bisogni semplici, attiva specialisti o UVM per bisogni
complessi)
Ubicato in ambito distrettuale (sanitario); può avvalersi di sedi
decentrate anche c/o gli “sportelli di cittadinanza” dei comuni.
Aperti 8h/die. Front-office: ass. sociale; back-office: infermiere e medico.
11. 11
Campania: Porta unica di accesso
La normativa sociale la prevede all’interno dei
servizi di segretariato sociale in collegamento con
gli URP e i CUP.
Normativa molto scarna.
La PUA rappresenta una risorsa attraverso la
quale è possibile individuare i percorsi più efficaci
per affrontare i bisogni di ordine sanitario, sociale
e sociosanitario, in modo unitario ed integrato.
12. 12
Friuli V.G.: Punto unico di accesso
Da attivare nell’ambito della
programmazione locale PAT/PDZ
Svolge i seguenti compiti:
• Fornisce informazioni sulle prestazioni e le modalità
di accesso ai servizi;
• Fornisce risposte alle richieste dei cittadini;
• Conosce le risorse sociosanitarie del territorio da
attivare eventualmente;
• Orienta sull’utilizzo e le caratteristiche dei servizi
disponibili.
13. 13
Lazio: Punto unico di accesso
integrato socio sanitario
Da attivare in ciascun distretto sanitario e sociale
quale punto di accesso integrato ai servizi sociali
sanitari e sociosanitari.
Le sue funzioni:
• Accoglienza, Informazione e orientamento al cittadino
• Pre valutazione dei casi segnalati;
• Risolvere problemi semplici e rinviare i casi a maggiore
complessità verso le sedi adeguate (UVM ecc.)
• Attivazione eventuale della mediazione culturale;
• Monitoraggio e mappatura servizi.
Comprende anche il centro di accesso unico alla disabilità
(CAUD)? Ultime LG non ne parlano.
Prevista intesa con i comuni per la formazione
congiunta.
14. 14
Liguria: sportello integrato
sociosanitario
Attivato nel distretto sociosanitario per l’accesso
unificato alle prestazioni integrate.
Le sue funzioni:
• Informazione e consulenza
• Orientamento sulla scelta delle prestazioni
• Segnalazione al servizio competente per la presa in carico
• Raccolta ed elaborazione dati.
Ha i suoi punti di accesso c/o gli sportelli di
cittadinanza degli ambiti. Per il front-office (non nel back
office) è necessaria una contestuale presenza di
operatori dei comuni e dell’ASL.
Flussi di comunicazione tra ASL e comuni
stabilita con protocolli e intese.
15. 15
Lombardia: Punto unico di
accesso
Il Punto unico di accesso ai servizi sociosanitari e
sociali è inteso come modalità di integrazione
attraverso strumenti organizzativi e telematici da
attuarsi attraverso:
– Attivazione di interventi organizzativi per rispondere alle
seguenti esigenze: richiesta informazioni sui servizi,
accoglienza, orientamento e accompagnamento ai
servizi;
– realizzazione o potenziamento/sviluppo di sistemi
informativi condivisi/collegati a livello interistituzionale,
(p.e.: cartella sociale condivisa, anagrafe non
autosufficienti) siti informatici, guide servizi on line.
16. 16
Marche: sportello della salute e PUA
PSR 2003-2006: creazione di sportelli della salute,
vere e proprie “accettazioni territoriali”, attraverso
il quale il cittadino accede alla rete generale dei
servizi sanitari (non solo quelli distrettuali)
PSR 2007-2009: costituzione a livello territoriale
del Punto unico di accesso (PUA) per l’accesso
alle prestazioni sanitarie, sociali, socio-sanitarie. Il
PUA:
– Decodifica la domanda e fa l’analisi del bisogno;
– Definisce la complessità del bisogno
– Definisce i percorsi di accompagnamento
– Avvia la prima istruttoria
– Invia il cittadino ai servizi di competenza.
17. 17
Marche: sperimentazione Punto
unico di accesso
DGR Sperimentazione: Il PUA, quale luogo dell’integrazione
sociosanitaria, professionale e gestionale, si pone come una
modalità organizzativa in grado di offrire funzioni di
accoglienza, orientamento ed accompagnamento.
Si sperimenta l’organizzazione in (due) ospedale di una
funzione del PUA dedicato alle dimissioni protette per
attivare i percorsi di assistenza appropriati. Tale struttura si
identifica come uno “sportello” aperto ai cittadini, in grado
di fornire risposte organiche, grazie all’impiego di personale
dedicato. Il PUA-DP si configura come funzione permanente
in cui confluire proposte, adempimenti e richieste da parte
delle utenze o segnalazioni da parte delle Unita operative
ospedaliere e dei MMG.
18. 18
Molise: Porta unica di accesso
Facilita un accesso unificato alle prestazioni
sanitarie, sociosanitarie e sociali
Le sue funzioni:
– Accesso alla rete integrata dei servizi sociosanitari
territoriali (riceve la domanda e individua i percorsi)
– Accoglienza, orientamento e gestione della domanda
– Avvio della presa in carico ed attivazione della rete dei
servizi integrati. (attiva specialisti o UVM per bisogni complessi)
– Primi interventi, anche esaustivi quando si tratti di
bisogni semplici.
Ubicato in ambito distrettuale (sanitario); può avvalersi di sedi
decentrate anche c/o gli “sportelli di cittadinanza” dei comuni.
Aperti 8h/die. personale: medico, ass. sociale; infermiere e amministrativo.
19. 19
Piemonte: Sportello unico
dell’accesso ai servizi distrettuali
Porta unitaria di accesso del cittadino alle informazioni
relative agli ambiti sociale, sociosanitario e sanitario e
come primo momento di restituzione di interventi.
Svolge i seguenti compiti:
• Fornisce informazioni integrate rispetto all’ accesso
alla rete dei servizi;
• Stabilisce i percorsi, orienta e accompagna il
cittadino
• Restituzione interventi semplificati
• Monitoraggio interventi e data base informazioni
Viene gestito in collaborazione fra ASL ed enti
gestori dei servizi sociali (da personale sociale e
sanitario).
20. 20
Puglia: La porta unica d’accesso
Porta unitaria di accesso garantisce l’accesso alla rete dei
servizi sociosanitari e l’integrazione nella gestione del
caso.
Svolge i seguenti compiti:
• Fornisce informazioni sui servizi sociosanitari;
• Decodifica il bisogno e attiva gli altri referenti;
• Accoglie le domande di assistenza domiciliare,
semiresidenziale e residenziale;
• Garantisce il raccordo operativo con la UVM.
Viene gestito in collaborazione fra ASL e comuni.
Sede preferibilmente nei distretti socio sanitari.
21. 21
Sardegna: Punto unico di accesso
L’accesso all’ADI, alle prestazioni di riabilitazione globale,
all’assistenza residenziale e semiresidenziale, e ad ogni
altra prestazione di carattere sociosanitario riguardante
persone anziane, con disabilità o soggetti fragili avviene a
cura del PUA.
Il PUA assicura adeguate informazioni sull’offerta dei
servizi, garantisce una valutazione multidimensionale e un
progetto personalizzato, accorciando i tempi di risposta e
ed evitando percorsi complicati. Ad ogni assistito viene
assicurata l’indicazione dell’operatore individuato come
responsabile del percorso assistenziale.
22. 22
Sicilia: Sportello unico socio-
sanitario
Gestito dai distretti sanitari per l’accesso ai servizi sociali e
socio-sanitari. Ma di fatto le poche parole sono spese per i
servizi sanitari e nulla si dice sui servizi sociali e sui
comuni.
Funzioni di informazione, primo contatto, orientamento e
accompagnamento, attività di analisi della domanda.
“Lo sportello unico socio-sanitario è parte integrante del
segretariato sociale del distretto socio-sanitario” (?)
Funzionamento: 12 ore al giorno per 6 giorni settimanali,
con molti punti fisici di accesso rivolti alla cittadinanza.
23. 23
Toscana: Punto unico di accesso/1
Previsto in ogni zona/distretto.
Il sistema prevede un livello di coordinamento
individuato nei PUA ed operativo individuato
nella rete dei “Punti insieme”.
Il responsabile di zona o il direttore della Società
della salute è responsabile del coordinamento
operativo del sistema di accesso ai servizi
territoriali, chiamato Punto unico di accesso
(PUA).
24. 24
Toscana: Punto unico di accesso/2
I “Punti insieme” sono la vera porta d’accesso: garantiscono
l’accoglienza, la raccolta delle segnalazioni del bisogno e
l’orientamento e l’informazione del cittadino nonché l’avvio delle
procedure per la presa in carico (p.e. la trasmissione di tutte le informazioni
utili all’UVM per la valutazione).
Funzionamento:
– Per i problemi esclusivamente sanitari la figura di riferimento è
il MMG,
– per i problemi esclusivamente sociali la figura di riferimento è
l’assistente sociale e
– per i problemi complessi (come la non autosufficienza)
l’accoglienza della domanda deve essere assicurata dall’UVM
che attua la Valutazione multidimensionale della persona.
25. 25
Umbria: rete diffusa dei punti di
accesso
Per le prestazioni sociosanitarie per la non autosufficienza
l’Umbria ha scelto un sistema ad accesso multiplo e a
percorso unico. L’accesso multiplo è garantito dai Centri di
salute e dagli Uffici di cittadinanza.
Si mantengono i diversi punti di accesso sanitari e sociali
ma si definiscono presumibilmente le procedure unitarie.
Per questo l’Umbria non è stata collocata tra le regioni che
hanno previsto il PUA.
I punti di accesso:
– Assicurano un’informazione completa ai cittadini;
– Orientano la domanda dei cittadini dopo averne fatto una prima lettura
– Accolgono la domanda ed inviano/accompagnano verso la valutazione
e la presa in carico.
26. 26
Raccomandazione 1 (R1):
Linee guida + ricche
Le norme regionali così scarne e così generiche
non aiutano a realizzare i PUA. Sono il segno di
una elaborazione ancora modesta attorno al nuovo
modello organizzativo dell’accesso.
Anche laddove si realizzano i PUA rimane molto
ampia la differenziazione fra un’esperienza e l’altra
anche all’interno della stessa regione.
Le linee guida regionali sull’organizzazione dei
PUA devono essere più precise e più ricche di
indicazioni. Quando si parte con un nuovo modello
il territorio ha bisogno di punti di riferimento
importanti.