Il ruolo dei servizi sociali nel REIS (reddito di inclusione sociale)Franco Pesaresi
Il progetto di Reddito di inclusione sociale (REIS) nel contrasto alla povertà. Nelle slide presentate a Roma il 20/9/2016 si affronta il ruolo dei comuni e dei servizi sociali.
Il Ministero del Lavoro propone un istituto nazionale di contrasto alla povertà.
l Sia è un nuovo schema contro la povertà, è allo stesso tempo universale e selettivo in base alle condizioni economiche.
Continua a leggere l'articolo di Massimo Baldini e Michele Pacifico su http://www.lavoce.info/un-sostegno-contro-la-poverta/
Leggi l'intero documento su http://www.lavoro.gov.it/ConsiglieraNazionale/In_Evidenza/Documents/2013-09-20%20Relazione%20povert%C3%A018settembre2013.pdf
L'integrazione sociosanitaria nelle Marche: l'U.O. SeSFranco Pesaresi
La presentazione delle caratteristiche della unità operativa sociale e sanitaria (U.O.SeS) nel quadro del modello di integrazione sociosanitaria delle Marche.
Il ruolo dei servizi sociali nel REIS (reddito di inclusione sociale)Franco Pesaresi
Il progetto di Reddito di inclusione sociale (REIS) nel contrasto alla povertà. Nelle slide presentate a Roma il 20/9/2016 si affronta il ruolo dei comuni e dei servizi sociali.
Il Ministero del Lavoro propone un istituto nazionale di contrasto alla povertà.
l Sia è un nuovo schema contro la povertà, è allo stesso tempo universale e selettivo in base alle condizioni economiche.
Continua a leggere l'articolo di Massimo Baldini e Michele Pacifico su http://www.lavoce.info/un-sostegno-contro-la-poverta/
Leggi l'intero documento su http://www.lavoro.gov.it/ConsiglieraNazionale/In_Evidenza/Documents/2013-09-20%20Relazione%20povert%C3%A018settembre2013.pdf
L'integrazione sociosanitaria nelle Marche: l'U.O. SeSFranco Pesaresi
La presentazione delle caratteristiche della unità operativa sociale e sanitaria (U.O.SeS) nel quadro del modello di integrazione sociosanitaria delle Marche.
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...Franco Pesaresi
Questa è la seconda versione - marzo 2021- di una precedente proposta del gennaio 2021 di un progetto che punta ad introdurre una sezione dedicata all'assistenza agli anziani non autosufficienti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
PUA Punti unici di accesso. 1° parte: le norme nazionali e regionaliFranco Pesaresi
Le slides illustrano le poche norme nazionali e le diversificate norme regionali sui Puniti unici di accesso. La seconda parte si occupa delle funzioni e dell'organizzazione dei PUA.
Ambiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettiveFranco Pesaresi
Come dare stabilità e forza agli Ambiti territoriali sociali delle Marche in questa fase di grave crisi economica che determina una forte crescita dei bisogni sociali ed assistenziali.
Le Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia, sottoscritte nel novembre 2015 in Conferenza Unificata Stato Regioni e presentate dal Ministro Poletti il 10 dicembre 2015, sono il frutto di un gruppo di lavoro coordinato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Direzione Generale per l’Inclusione e le Politiche Sociali
Azioni di promozione attiva della domiciliarità per le persone non autosufficienti mediante l’introduzione dei modelli innovativi nella gestione dei servizi
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco PesaresiFranco Pesaresi
La valutazione e le proposte di Franco Pesaresi all'audizione delle Commissioni riunite Lavoro (XI) e Affari sociali (XII) della Camera dei Deputati sul disegno di legge "Delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali".
Costruire il futuro dell'assistenza agli anziani non autosufficienti in Itali...Franco Pesaresi
Questa è la seconda versione - marzo 2021- di una precedente proposta del gennaio 2021 di un progetto che punta ad introdurre una sezione dedicata all'assistenza agli anziani non autosufficienti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
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Ambiti sociali nelle Marche: dimensionamento e prospettiveFranco Pesaresi
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Azioni di promozione attiva della domiciliarità per le persone non autosufficienti mediante l’introduzione dei modelli innovativi nella gestione dei servizi
DDL delega sul contrasto della povertà. Audizione Franco PesaresiFranco Pesaresi
La valutazione e le proposte di Franco Pesaresi all'audizione delle Commissioni riunite Lavoro (XI) e Affari sociali (XII) della Camera dei Deputati sul disegno di legge "Delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali".
L’innovazione organizzativa attraverso il Project Cycle Management: l’esperienza dell’ASL Città di Torino - Premio Qualità 2017/2018 (*) - Prima edizione elettronica: Dicembre 2018 | ISBN: 978-88-943964-0-9 | Edizioni Asl Città di Torino | WWW.ASLCITTADITORINO.IT
International eHealth Workshop 2017 - Mauro MoruzziCUP 2000 S.c.p.A.
La relazione di apertura di Mauro Moruzzi alla seconda edizione dell'International eHealth Workshop - "Personal Health Record and Big Data / Citizen Empowerment".
L'evento ha avuto luogo presso CUP 2000 il 19/6/2017
Proposte di FORUM DEL TERZO SETTORE - SPI CGIL - FNP CISL – ACLI APS
Legacoop - Confcooperative – Federsolidarietà - AUSER - ANTEAS
Ordine degli assistenti sociali - CISL Medici - UNEBA - Centri di servizio per il volontariato (CSV)
Italian orphan drugs day - Il punto di vista del paziente nei confronti delle...Digital for Academy
Il seminario, tenutosi il 13 Febbraio 2015 ha trattato i problemi e le opportunità che un’azienda operante nel settore malattie rare può incontrare nello sviluppo di un farmaco. Sono state inoltre illustrate nuove strategie finalizzate a rintracciare potenziali pazienti che soffrono di queste patologie e guidarli verso i giusti referenti in grado di aiutarli.
Presentazione della dott.ssa Tommasina Iorno, Consigliere - Uniamo.
giovanni campagnoli (2007), Orientamenti, direzioni strategiche ed ipotesi so...Giovanni Campagnoli
Coordinamento Regionale piemontese e Valle d’Aosta degli Informagiovani
Orientamenti, direzioni strategiche ed ipotesi sottostanti allo sviluppo e gestione degli IG: un confronto tra modelli
Torino, 11 ottobre ‘07
giovanni campagnoli
The Domestic worker: towards the cultural and social acknowledgement of the assistant care job
FSE Project developed in Liguria between 2008 and 2015 offering traineeship for domestic workers and their inscription in a professional register
L'assistenza domiciliare comunale (SAD) per anziani in ItaliaFranco Pesaresi
L'articolo descrive l'organizzazione, il costo e gli utenti del servizio di assistenza domiciliare sociale (SAD) erogato dai comuni italiani agli anziani.
Fondi Europei e potenzialità per la Sharing EconomyAndrea Pugliese
La programmazione, gestione, valutazione dei nuovi Fondi Strutturali per il periodo 2014-2020 è intrinsecamente collaborativa e richiede (per Regolamento) una inedita partecipazione di tutte le parti connesse allo sviluppo economico, all'inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale.
Lo scenario delle soluzioni idonee a superare la difficile contingenza è molto povero e spesos inadatto alle complessità e ai bisogni. Vi spiccano l'Economia Collaborativa e tutta l'Innovazione Sociale. Ecco dunque come molte Amministrazioni stanno orientando politiche e finanziamenti in tale direzione
Questo avviene in un'ottica di collaborazione pubblico/privato. Già si stanno manifestando le prime forme di ingegneria finanziaria in cui il budget di una attività è composto da Fondi UE+Crowdfunding+ (ad esempio) Sponsor.
Questo è lo scenario di cui verranno esplorate le logiche, gli strumenti e i riferimenti principali
Preparazione automatizzata farmaci in Rsa - Jvm in Fondazione Santa TeclaUneba
Ecco come avvengono prescrizione, produzione delle bustine e somministrazione: garanzie di sicurezza, precisione, igiene, velocità nella preparazione della terapia per gli anziani. Info: www.santateclaeste.it
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, spiegato beneUneba
Slide di Uneba (www.uneba.org) Popolamento iniziale Odv e Aps - Iscrizione al Registro Unico del Terzo Settore - Iscrizione degli enti privi di personalità giuridica e di quanti intendono acquisirla
Registro Unico Nazionale del Terzo Settore: te lo spiega UnebaUneba
Popolamento iniziale Odv e Aps - Iscrizione al Registro Unico del Terzo Settore - Iscrizione degli enti privi di personalità giuridica e di quanti intendono acquisirla
Riattivare le energie di quartiere: processi di comunità a Reggio Emilia
Solitudine dell'anziano, le politiche della Regione Emilia Romagna
1. 16 febbraio 2018
Fondazione Pia Opera Ciccarelli - San Giovanni Lupatoto (Vr)
Percorsi per lo sviluppo di attività volte a contrastare la solitudine e
l’isolamento delle persone anziane
Raffaele FABRIZIO
Dirigente Area integrazione socio-sanitaria e politiche per la non autosufficienza non autosufficienza
Servizio Assistenza territoriale - Direzione cura della persona, salute, welfare
Regione Emilia-Romagna
Contrasto della solitudine e dell’isolamento,
promozione del sostegno delle reti sociali e Fondo
Regionale della Non Autosufficienza:
l’esperienza nella Regione Emilia Romagna.
2. INDICE
0 Premessa per fare contesto
1 Un percorso che viene da lontano
2 Ascolto e condivisione di esperienze
3 La spinta del FRNA
I contenuti delle linee di indirizzo FRNA
Le risorse
L’analisi delle attività
Indicazioni e suggerimenti derivanti dalle esperienze
4 Altri interventi a bassa soglia che aiutano a contrastare l’isolamento
5 Nuovi progetti in atto
6 Considerazioni finali e di sintesi
3. Alcune premesse
per contestualizzare l’esperienza
- Creata negli anni significativa integrazione istituzionale e organizzativo
sistema di governance con forte presenza dei Comuni
servizi socio-sanitari: responsabilità condivise Comuni AUSL
- Disponibilità di risorse e ruolo dei Comuni: il FRNA come volano
dell’integrazione
4. I servizi socio-sanitari
Contesto e sistema di governance
Il sistema dei servizi sociali e socio-sanitari viene ridisegnato dal Piano regionale
sociale e sanitario 2008-2010
CONTESTO
Regione-EE.LL:Regione-EE.LL: assicurano in modo integrato ed unitario ilassicurano in modo integrato ed unitario il governo del sistema.governo del sistema.
Riappropriazione da parte dei Comuni del ruolo diComuni del ruolo di: lettura dei bisogni,
programmazione, committenza, monitoraggio verifica e controllo, esercitato aesercitato a
livello distrettuale in modo integrato con le AUSLlivello distrettuale in modo integrato con le AUSL
Due strumenti strategici:Due strumenti strategici:
• Sviluppo del Fondo regionale per la non autosufficienzaFondo regionale per la non autosufficienza (avviato dal 2007) e
impellente necessità di un utilizzo delle risorse ancora più efficiente ed equo
(da sistemi locali vs un sistema regionale condiviso)
• Accreditamento dei servizi socio-sanitari (dal 2009)Accreditamento dei servizi socio-sanitari (dal 2009): strumento di regolazione
e qualificazione
5. SISTEMA DI GOVERNANCE
REGIONE - Cabina Regia
COMITATO DISTRETTO
attraverso l’”Ufficio di Piano”
struttura tecnica gestionale
integrata Comuni-AUSL
“programma annuale di ripartizione
FRNA”
“piano delle attività per la non
autosufficienza” nel PDZ e PAA
(priorità utilizzo FRNA)
CONFERENZA
TERRITORIALE
SOCIALE E SANITARIA
criteri/indirizzi
raccordo programmazione/
riparto ai distretti
programmazione/monitoraggio
6. UN PERCORSO CHE VIENE DA LONTANO
1. L'ESTATE DEL 2003
L’esperienza legata all’ emergenza “Caldo”, ha mostrato che,
nelle persone anziane, la condizione di isolamento e solitudine
può trasformare un evento in emergenza…
Da allora predisposti programmi annuali che coinvolgono i 38 ambiti
distrettuali:
Qualificazione sistema di previsioni regionali (ARPA)
mappatura soggetti fragili,
identificazioni azioni di intervento in caso di allerta “ondate di calore”
(potenzionamento attività di sostegno a domicilio, interventi nelle
strutture residenziali, attivazione risorse informali delle comunità,
etc.)
7. UN PERCORSO CHE VIENE DA LONTANO
1. COSA HA INSEGNANTO L'ESPERIENZA FATTA DOPO
L'ESTATE DEL 2003
La FRAGILITA’ può avere diversi volti e non sempre è visibile..
E non è legata solo alle condizioni meteo (non solo estate, ma
inverno, alluvioni, etc.) o a condizioni di emergenza (black out
elettrici o di fornitura di altri servizi essenziali) o a condizioni fisiche,
funzionali e di salute.
Eventi eccezionali fanno diventare drammaticata una situazione che
rende la vita difficile tutti i giorni: l'isolamento e la solitudine.
8. La Fragilità è un processo
multifattoriale:
Fisici
Sociali
Psicologici
Familiari
Culturali
Economici
Intercettare le situazioni di FRAGILITA’
rallentando il passaggio allo stato di
bisogno
LA LETTURA DELLA FRAGILITA’ : un
UNIVERSO vario ed in espansione
Creare un sistema con risposte
innovative e flessibili per una presa
in carico “leggera”, che includa le
persone in situazioni di fragilità
Facilitare l’accesso ai servizi
F
A
T
T
O
R
I
La fragilità non è un fenomeno tutto o
nulla.. Una stessa persona può essere
fragile in un contesto, e non esserlo affatto
in un altro: le persone
possono trovarsi in SITUAZIONI DI
FRAGILITA’
9. 2 . Allargarsi ad altre esperienze
2006 – 2007 :
PARTECIPAZIONE AL PROGETTO
EUROPEO I2I isolation to inclusion
10. PROGETTO EUROPEO I2I
isolation to inclusion
Paesi partecipanti:
Austria - Czech Republic - Germany - Italy - Lithuania - United Kingdom
Soggetti pubblici e organizzazioni sociali e di volontariato:
Austria: Municipality of Graz - Federal Ministry of Social Security, Generations and Consumer Protection
Repubblica ceca: Ministry of Labour and Social Affairs
Germania: Hessische Staatskanzlei Wiesbaden - ISIS, Institut für Soziale Infrastruktur
Italia: Regione Emilia-Romagna – Lunaria ONG
Lithuania: Federal Ministry of Social Security and Labour - Pagyvenusios moters veiklos centras
UK: UK Government Department of Work and Pensions - Experience Corps
Documento regionale presentato al seminario Finale di Francoforte Giugno
2007
AL termine del progetto approvato un documento “ Linee per la definizione di
programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione per i soggetti fragili”,
a disposizione su http://www.i2i-project.net/pdfs/Guidelines_it.pdf
11. 2
Il Fondo Regionale per la Non
Autosufficienza
E’ una necessità:
progressivo aumento popolazione anziana
bisogni di trattamenti socio-sanitari continuativi complessi e onerosi
finanziamento dedicato certo (senza fluttuazioni nazionali o locali):
E’ una sfida:
dal 2007 disponibilità maggiori risorse da destinare a sviluppo
attività per la non autosufficienza derivanti da prelievo fiscale
mirato regionale) secondo il principio solidaristico quindi:
deve garantire maggiore equità di accesso
qualità
contribuzione
13. Con il FRNA
tentativo di fare innovazione:
accoglienza temporanea di sollievo
sostegno alle reti sociali e prevenzione per gli anziani
fragili (contrasto all’isolamento e solitudine)
sostegno ai caregiver familiari
qualificazione/emersione lavoro assistenti familiari
interventi innovativi per le demenze
adattamento dell’ambiente domestico
Prevenzione =
Lavoro di comunità
interventi ai caregiver e
familiari vanno inclusi nel
progetto di cura
nuove opportunità di
sostegno al domicilio
FRNA
interventi sui
gruppi
Cosa è stato fatto con il FRNA
Non solo servizi.. Non solo i singoli..Non solo servizi.. Non solo i singoli..
14. L'allegato 4:
Programmi di contrasto alla solitudine e all’isolamento
Non solo indicazioni tencniche (elaborate sulla base delle
esperienze precedenti)
Indicazione sul vincolo di utilizzo delle risorse: almeno 2%
Con l'istituzione del FRNA il contrasto dell'isolamento e
della solitodine diviene una delle azioni fondamentali
da realizzare in ognuno dei 38 ambiti distrettuali
15. Verso un approccio più strutturato
3 . 1 I contenuti dell'allegato 4 DGR 1206/2007
16. Una scelta strategica
IL FONDO REGIONALE PER LA NON
AUTOSUFFICIENZA (DGR1206/07) : NON SOLO
PER I SERVIZI
programmi di sostegno delle reti sociali e di
prevenzione per gli anziani fragili : requisito da
assicurare a livello di ambito distrettuale
Innovazione dei servizi a sostegno della domiciliarità
17. FRNA (Allegato 4 DGR 1206/07): i 3 ordini di priorità
Prevenzione delle cause: una cultura volta alla
valorizzazione del ruolo delle persone anziane
(intervenire sull’ordinario);
Individuazione della fragilità: portare alla luce le
situazioni latenti, sviluppo di sistemi di mappatura e
monitoraggio delle fragilità e delle situazioni a
rischio;
Azioni di contrasto (agire sulle cause prevenendo
le conseguenze): della solitudine e dell’isolamento,
costruendo reti di contatto attivo e di sostegno ;
mettere al centro la vita e l’attività, non solo il bisogno di cura
18. FRNA (Allegato 4 DGR 1206/07)
interventi sulle condizioni ordinarie durante
tutto l’anno (non solo per emergenze: es
ondate di calore, articolazioni specifiche
all’interno di piani di più ampio respiro)
sostegno alle forme aggregative spontanee
(volontariato–associazionismo) per iniziative
inerenti il rafforzamento delle reti sociali e
relazionali
Costruire un sistema che contrasti
l’isolamento e la solitudine,
attraverso:
Intercettare un’ampia
fascia di popolazione
che non abbisogna
solo, o non ancora di
assistenza strutturata
19. AZIONI ESSENZIALI DEI PROGRAMMI TERRITORIALI (all. 4 DGR 1206/07)
mappatura delle persone fragili
mappatura e messa in rete di tutti i soggetti
che nel territorio svolgono iniziative e si
rendono disponibili ad aderire ad una logica di
rete (spesso mancanza di comunicazione tra le
varie forze sociali, no di iniziative)
• sostegno all’associazionismo e al volontariato
per promuovere: iniziative già realizzate e
conferire ruolo di osservatorio privilegiato alle
forme di aggregazione
servizio pubblico: attivatore di processi
riconoscere una
rete sociale che
superi la logica
della rete dei
servizi istituzionali
è strategico in un
programma di
contrasto alla
solitudine e
all’isolamento
20. Azioni e non servizi
Interventi di comunità:
• - Programmi di contrasto isolamento e solitudine
• - Centri di aggregazione sociale
• - Quale futuro per i centri sociali
• - Centri servizi/ reti di opportunità
22. A) ANZIANI FRAGILI:
Non autosufficienti
Con autonomia medio-lieve
Non conosciuti dai servizi e con problematiche sanitarie importanti
Dimessi da strutture o con temporanea fragilità
A rischio di perdita di autosufficienza
Soli con povertà relazionale , senza riferimenti familiari e a rischio di
isolamento
Autosufficienti che necessitano di aiuti leggeri per autonomia al domicilio
A rischio di cadute
Con problemi economici
Che vivono in alloggio popolare
Popolazione generale anziana
B) DISABILI
C) Altri: caregivers, adulti in stato di disagio
Target utenza:
46 schede: solo anziani
29 schede: anziani e
disabili
8 schede: anziani, disabili
+ altri target
23. Invecchiare in salute: mantenersi attivi nel corpo
e nella mente
Promozione stili di vita, attività motoria, interventi educativi, attività
culturali, ricreative ed occupazionali, attività creative, ecc
Promozione e sostegno alla socializzazione
rafforzamento della rete informale, animazione sociale, creazione
reti di vicinato, ecc
Azioni di sorveglianza e monitoraggio
Individuazione soggetti fragili, Monitoraggio, aggiornamento mappa
fragili, telemonitoraggio, aggiornamento banca dati, osservatorio per
le dimissioni protette, ecc
Soggiorni termali e climatici
Informazioni per la popolazione di ordine generale e
specifico in tema di fragilità
Diffusione conoscenze sulla fragilità
Iniziative formative per operatori e volontari
Azioni di raccordo e confronto fra enti
Confronto fra enti, raccordo con altri sportelli, coordinazione fra enti
diversi
24. Azioni di valorizzazione, coinvolgimento, sostegno e potenziamento del
volontariato
Verifica dei servizi esistenti
ricognizione risorse esistenti, mappatura attività, Azioni di censimento del volontariato
Azioni innovative
Articolare la nuova figura di esperto giuridico, individuazione nuovi interventi, assistenza
infermieristica ambulatoriale, attività di tutoring, sviluppo interventi a bassa soglia, centro raccolta
richieste, centri aggregazione
Servizi di prossimità e compagnia
telefonia sociale, compagnia al domicilio, portierato sociale, azioni di contatto, potenziamento
servizi di quartiere, rinnovo assistenti familiari per compagnia al domicilio, compagnia e sostegno
al domicilio ed in ospedale, supporto alla persona durante i ricoveri
Emergenze climatiche
Agevolazioni economiche e trasporti
Assegni di cura, accesso gratuito ai centri sociali, assegni contributivi, ici agevolata, erogazione
contributi
Potenziamento servizi al domicilio
Consegna pasti, farmaci, assistenza domiciliare, dimissioni protette, adattamento domestico,
supporto educativo e sociale, ecc
25. Verso un approccio più strutturato
3 . 2 Le risorse messe a disposizione dal FRNA nel corso degli anni
26. Spesa nell’ambito della programmazione del FRNA e altre risorse per la
n.a. dal 2007 al 2016 per realizzazione di programmi di cui all’all.4 DGR
1206/07
Dal 2007 al 2016
Spesi
Circa 65,2 mln
27. •Dal 2008 Monitoraggio annuale su numero programmi
realizzati e persone coinvolte
•Nel 2009 analisi dei piani attuativi in collaborazione
con Ausl Ravenna e seminario novembre 2010 su
condivisione esperienze in Rer
•Dal 2010 sottoprogetto del Piano triennale regionale
della prevenzione
L’ATTENZIONE DEL FRNA A PARTIRE DAL 2008..
29. -Trasmissione a: Uffici di
piano, distretti, Servizi sociali
dei Comuni..
-Monitoraggio tramite UDP
su progetti
Diffusione del documento e
Monitoraggio
Rispondenti:
34 distretti su 38 (89%) hanno
progetti in corso
Tot. 280, di cui:
30. DGR 2071/10 PIANO REGIONALE PREVENZIONE
Paragrafo 2.5.a
PROGETTO 2PROGETTO 2
“Contrasto all’isolamento dell’anziano con particolare riferimento
alla costruzione di reti sociali di sostegno e di vicinato”
valorizzare e diffondere le iniziative sviluppate
nell’ambito della DGR 1206/07
31. DGR 2071/10 PIANO REGIONALE PREVENZIONE: obiettiviDGR 2071/10 PIANO REGIONALE PREVENZIONE: obiettivi
ricognizione delle esperienze realizzate nel
territorio regionale negli ultimi anni
selezione delle esperienze più significative sotto il
profilo dell’efficienza e della realizzabilità
diffusione di buone pratiche di contrasto
dell’isolamento
33. Cosa è stato fattoCosa è stato fatto
• Costituito gruppo di lavoro
(Comuni, Ausl, volontariato, Rer)
• Elaborata scheda per ricognizione
delle esperienze
• Raccolta delle esperienze
• Identificati un set di indicatori
per “identikit di una buona
pratica” (condivisi con comitato
T.S.)
• Stesura e diffusione documento
con indicazioni regionali per la
realizzazione di buone pratiche
167 progetti167 progetti
56%
Comunali
32%
Distrettuali
12%
Altro
4 Principali filoni di interventi/attività:
Programmi per specifici target di utenza (es programmi
per anziani che vivono in zone montane;programmi
per anziani già seguiti dai servizi, programmi per
persone con demenza e loro familiari, ecc)
Programmi di comunità (portierato sociale gite,
vacanze, ecc)
Programmi per il sostegno alla mobilità (trasporti)
Programmi di E-care
34. Le schede pervenute: 167 progettiLe schede pervenute: 167 progetti
•95 di ambito comunale
•9 riferiti a 2 o più comuni o Unioni comunali
•45 di ambito distrettuale
•2 di ambito provinciale
•In 16 progetti non è stata riportata tale informazione
4 filoni principali di interventi/attività:
Programmi per specifici target di utenza (es programmi per anziani che
vivono in zone montane;programmi per anziani già seguiti dai servizi,
programmi per persone con demenza e loro familiari, ecc)
Programmi di comunità (portierato sociale gite, vacanze, ecc)
Programmi per il sostegno alla mobilità (trasporti)
Programmi di E-care
36. 2° Fase: selezione buone pratiche2° Fase: selezione buone pratiche
al fine di individuare, tra le esperienze realizzate,
delle buone pratiche da diffondere e promuovere
:
• selezionate tra le 167 schede-progetto pervenute
i progetti coerenti (con target ed obiettivi).
Individuati 60 progetti per una lettura
approfondita
• Identificati un set di indicatori per “identikit di
una buona pratica”
• Ulteriore selezione dei progetti tramite gli
indicatori
37. La geolocalizzazione delle buone pratiche su classe
isolamento
Territorale Socio-relaz. Psic.-culturale Accesso
Progetti 4 classi di isolamento
Territoriale
Socio-relazionale
Psicologico-culturale
Accessibilità ai servizi socio-sanitari
11 combinazione (per trasversalità)
38. Popolazione target
DEFINIZIONE TARGET :
1) Soggetti fragili (senza vincolo di età): definizione dei criteri di
fragilità non esclusivamente legati alle condizioni sanitarie e di autonomia
funzionale per i quali comunque la condizione di isolamento e poverta’
relazionale aumenta il rischio di non autosufficienza
2) Andare oltre l’attuale definizione dei soggetti a rischio, dei
programmi legati alle emergenze?
elemento fondamentale l’assenza di persone in grado di assicurare l’ascolto ed il
soddisfacimento di bisogni essenziali delle persone fragili e a rischio, a partire:
a) dagli anziani e delle persone fragili già utenti dei servizi territoriali (assistenza
domiciliare sociale, ADI, assegno di cura, centri diurni) e comunque in qualche modo
conosciute dai servizi perché già valutate dalle UVG o in attesa di valutazione e/o dai
Consultori e dai centri delegati per le demenze;
b) dagli anziani con età =>75 che vivono da soli dimessi dagli ospedali a partire dal
15°maggio 2006.
c) dagli anziani con età =>85 che vivono soli;
d) dagli anziani con età =>75 che vivono da soli dimessi dagli ospedali dal 1 giugno
sino al 31 agosto 2006;
e) dagli anziani e delle persone a rischio segnalate da MMG, familiari, volontari,
associazioni..
39. Caratteristiche generali degli interventi
1) ZONE INTERESSATE:
TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE E NON SOLO LE AREE ESPOSTE
ALLE EMERGENZE CLIMATICHE
2) AMBITO DEI PROGRAMMI:
DI NORMA DISTRETTUALE
40. Elementi essenziali del programma 1/3
A) MESSA IN RETE DI TUTTI I SOGGETTI CHE NELL’AMBITO
DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO SVOLGONO
INIZIATIVE E SI RENDONO DISPONIBILI AD ADERIRE AD
UNA LOGICA DI RETE
A) RIDEFINIZIONE DELLE CONDIZIONI DI RISCHIO LEGATE
ALLA SPECIFICITA’ TERRITORIALE
A) MAPPATURA DEI SOGGETTI A RISCHIO
41. Elementi essenziali del programma 1/3
A) MESSA IN RETE DI TUTTI I SOGGETTI CHE NELL’AMBITO
DEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO SVOLGONO
INIZIATIVE E SI RENDONO DISPONIBILI AD ADERIRE AD
UNA LOGICA DI RETE
A) RIDEFINIZIONE DELLE CONDIZIONI DI RISCHIO LEGATE
ALLA SPECIFICITA’ TERRITORIALE
A) MAPPATURA DEI SOGGETTI A RISCHIO
42. Elementi essenziali del programma 2/3
D) SOSTEGNO ALL’ASSOCIAZIONISMO PER LE INIZIATIVE
INERENTI IL RAFFORZAMENTO DELLE RETI SOCIALI E
RELAZIONALI
vedi ad esempio progetti realizzati in alcuni territori:
- “Giuseppina” (Ferrara)
- “ La Finestra sul cortile” (Bologna, Forlì, Cesena)
- “Portineria solidale” (Parma)
- “Centri di aggregazione territoriale” (Modena)
Indicazione su possibili iniziative, come ad esempio:
- Formazione dei volontari per la ricostruzione delle reti sociali
- Formazione degli operatori della rete dei servizi (approccio non solo
legato al bisogno assistenziale, ma che tenga conto della condizione
di isolamento)
- Sperimentazione di nuove forme del vivere insieme
43. Elementi essenziali del programma 3/3
E) DEFINIZIONE DI PROGRAMMI SPECIFICI PER LE
EMERGENZE CLIMATICHE (es ondate di calore)
E) MESSA IN RETE DI INIZIATIVE LOCALI DI TELEFONIA
SOCIALE
E) DEFINIZIONE DI INTERVENTI E PERCORSI INFORMATIVI
INDICAZIONE DI STRUMENTI DI MONITORAGGIO ED
INDICATORI DI PROCESSO ED ESITO
(COINVOLGIMENTO COMUNITÀ LOCALI)
44. 4. Lo sviluppo di altri interventi a bassa soglia o di realtà sociali
che hanno comunque un valore di forte contrasto dell'isolamento
Interventi nell'area delle demenze:
Caffè Alzheimer
Centri di incontro
Gruppi di auto mutuo aiuto
I centri sociali
45. AUSL
Numero
Caffè
Alzheimer
Partecipanti
Caffè
Alzheimer
PIACENZA 1 40
PARMA 5 40
REGGIO E. 7 371
MODENA 7 1.015
BOLOGNA 7 233
IMOLA 3 145
FERRARA 6 119
RAVENNA 4 315
FORLI' 1 485
CESENA 5 228
RIMINI 3 182
REGIONE 49 3.173
Caffè Alzheimer anno 2016
“Attività rivolta ai gruppi (formazione, informazione,
educazione, incontri, caffè Alzheimer, ecc.)” Anno
2016
- 260 iniziative Formative/informative –
5300 partecipanti
-61 i gruppi – 2200 partecipanti
-49 Caffè Alzheimer – circa 3200
partecipanti
-6 Centri Incontro – 300 partecipanti
Nel 2016 spesi circa 1,3 milioni
(di cui 0,9 milioni da FRNA FNA)
47. CENTRI SOCIALI IN EMILIA-ROMAGNA
AL 31/10/2013
PC PR RE MO BO FE RA FO-CE RN TOT.
4 36 53 32 118 34 31 13 19 340
n. centri n. iscritti
Piacenza 4 802
Parma 36 10.161
Reggio 53 15.332
Modena 32 13.400
Bologna 110 49.256
Imola 8 3.028
Ferrara 34 18.970
Ravenna 31 11.189
Forlì 9
4.985
Cesena 4
Rimini 19 7.578
TOTALE 340 134.701
dati al 12/2013
I centri sociali :
una peculiarità emiliano romagnola
49. 5 .Un arricchimento dell'approccio. Altri progetti in atto a livello
regionale
50. SUNFRAIL PROJECT
Understanding and Caring for Frailty and Multimorbidity
Website: www.sunfrial.eu
Twitter: @
Sunfrailproject
Email:
SUNFRAIL@Regione.Emilia-Romagna.it
51. GENERAL OBJECTIVE
To improve the identification, prevention and management of frailty and
care of multimorbidity in community dwelling persons (over 65) of loco-
regional settings of EU countries.PARTNER
ORGANISATION
ACRONYM
LP1
Regione Emilia - Romagna Agenzia Sanitaria E Sociale Regionale, Italy (RER - ASSR)
Aster
PP2
Regione Piemonte, Italy
PP3
Regione Liguria, Italy
PP4
Azienda Ospedaliera Universitaria Federico Il Campania, Italy
PP5
Centre Hospitalier Universitaire De Toulouse , France
PP6
Centre Hospitalier Universitaire Montpellier, France
PP7
Universytet Medyczny W Lodzi, Poland (LODZ)
PP8
Universidad De La Iglesia De Deusto, Spain
PP9
Regional Health & Social Care Board Of Northern Ireland, United Kingdom
PP10 European Regional And Local Health Authorities Asbl, Belgium
55. Assegno di Cura Anziani e Disabili - SMAC
Assistenza Domiciliare Integrata - ADI
Assistenza Residenziale e Semiresidenziale Anziani - FAR
Gravissime Disabilità Acquisite - GRAD
Salute Mentale e Dipendenze Patologiche - SISM-SINPIAER-
SIDER
Sportello Sociale - IASS
Schede di Dimissione Ospedaliera - SDO
Assistenza Farmaceutica - AFT-AFO-FED
Assistenza Specialistica Ambulatoriale - ASA
Certificato di Assistenza al Parto - CedAP
Cure Primarie – PRIM
Ospedali di Comunità - SIRCO
Laboratori
Dispositivi Medici - DiMe
Emergenza Urgenza - PS-118
Hospice - SDHS
Screening – SCR e Malattie Infettive
Mortalità
Consultori e IVG
Area Sanità
Area Politiche Sociali
e Integrazione Socio-Sanitaria
Anagrafiche
Anagrafe Assistiti
Anagrafe medici prescrittori
Anagrafe strutture sanitarie e sociosanitarie
Patrimonio informativo a disposizione della
Regione
Registri
56. L’applicazione dell’approccio di Salute di Comunità in Emilia-
Romagna: I Profili di Rischio (Risk-ER)
Utilizzo di variabili indipendenti:
Caratteristiche demografiche:
- età
- sesso
- residenza geografica (città, pianura, collina, montagna)
Indicatori di morbilità e di severità di malattia
- Severità clinica ( circa 500 categorie diagnostiche definite in base alla localizzazione, alla eziologia e al grado di diffusione della patologia, utilizza i codici ICD9CM)
- Body system or Eziology Group
Indicatori di qualità dei Profili di Cura dei NCP:
- poliprescrizione farmaceutica
- interazione potenziale farmaco-farmaco
- farmaci potenzialmente inappropriati
- aderenza alle linee di indirizzo regionali (aderenza ai PDTA)
Misure di consumo dei servizi come proxy della complessità: ricoveri, PS, specialistica, ecc…
58. 6 . Alcune considerazioni di sintesi
Rischi da evitare
Elementi essenziali da non tralasciare
Ascoltare dalle esperienze
59. Valorizzare: una cultura volta alla
valorizzazione del ruolo delle
persone anziane (intervenire
sull’ordinario);
Individuazione della fragilità:
portare alla luce le situazioni
latenti, sviluppo di sistemi di
mappatura e monitoraggio delle
fragilità e delle situazioni a rischio;
Prevenire le cause (agire sulle
cause prevenendo le
conseguenze): della solitudine e
dell’isolamento, costruendo reti di
contatto attivo e di sostegno ;
mettere al centro la vita e l’attività,
non solo il bisogno di cura
Da così… A così..
Attenzione solo
per i bisogni di
cura
Trasformare
opportunità in
sorveglianza
Non solo servizi di
assistenza
Non i soliti noti
Quali rischi ?
60. Ulteriori rischi..
- Nuove generazioni di anziani..
- l’esercito dei single (per scelta o per forza) avanza
- Rarefazione delle reti familiari
- Perdita di competenze e di autonomia in un
mondo sempre più digitalizzato (quale futuro ci
attende? donne che non sanno cucire e uomini
che non sanno «fare»?)
- Difficoltà economiche crescenti = crescita
isolamento
- Insicurezza percepita e sicurezza reale
- Nuovi problemi e modalità di isolamento:
vedi ad esempio ludopatie geriatriche..
Ripensare attività e
modalità di coinvolgimento
Sfruttare nuove tecnologie,
a favore, e non come nuove
forme di isolamentoCirca 550.000 anziani soffrono di ludopatia
61. CENTRI SOCIALI: quale futuro?
Realtà sempre più organizzate
Anziani sempre più competenti
Allungamento età pensionabile
sottrae risorse al volontariato
“attempato”.. (e al tempo libero!!)
Circoli chiusi, per molti, ma non x tutti
NON BASTERA’ CONSERVARE
l’ESISTENTE
62. ELEMENTI DA NON DIMENTICARE O
SOTTOVALUTARE
IL PATRIMONIO SOCIALE DI OGNI COMUNITÀ
Evitare sovrapposizioni con l’approccio istituzionale
Riconoscere le risorse attive in ogni comunità
Mettere in contatto ed in rete… superando le criticità
dell’informazione e le autorefenzialità
63. LAVORARE SULLE PRIORITÀ EMERGENTI IN
OGNI CONTESTO:
Prevenzione delle cause
Individuazione delle situazioni di fragilità
(non solo sanitarie- l’isolamento, la solitudine, la
mancanza di reti familiari e sociali è il vero fattore
deflagrante)
Azioni di contrasto
64. Valorizare le risorse esistenti.
Perché ?
-Creazione di reti tra le associazioni di volontariato e tra
queste ed il pubblico
-Utilizzando risorse già presenti, i progetti sono
sostenibili
-Nascita di relazioni significative tra frequentatori
Effetto sentinella “Ecologico” e a km zero..
65. Tutte le idee che hanno enormi
conseguenze sono sempre idee
semplici.
(L.Tolstoj)
Editor's Notes
Trattamenti complessi: la non autosufficienza comprende anche gravi disabilità cronicizzate e degenerative
Visto che il prelievo riguarda tutti i cittadini della regione: necessaria maggiore equità a livello territoriale ( superare il più possibile le disomogeneità). La futura disponibilità di ulteriori risorse: consentirà di realizzare più compiutamente anche maggiore equità e riduzione rette a carico delle famiglie (ora disomogeneità a livello territoriale, RER: continua analisi costi di produzione e 2007: adeguamento oneri a rilievo sanitario base RSA/CP CD con DGR 122 del febbraio 2007 per evitare almeno aumenti a carico che già contribuiscono in modo superiore alla media regionale)
Maggiore disponibilità risorse si inserisce in un contesto generale di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica sia per il Servizio Sanitario Reg. che per il sistema delle autonomie locali.
.
utilizzo delle risorse aggiuntive del fondo finalizzato all’aumento dei cittadini inseriti nella rete dei servizi, prioritariamente attraverso l’ampliamento delle opportunità e delle modalità di erogazione dei interventi a bassa soglia e di presa in carico di anziani, disabili, dei loro familiari e caregiver . Le azioni da finanziare a livello distrettuale articolate in base agli specifici bisogni e priorità definite nell’ambito della programmazione potranno riguardare ad esempio:
- l’estensione dell’offerta dei servizi a bassa soglia per le persone con demenze (maggiore diffusione caffè alzheimer, sostegno alla diffusione di meeting center);
- l’aumento della disponibilità di ricoveri di sollievo;
- lo sviluppo di iniziative a sostegno del familiare caregiver in attuazione della L.r. 2/2014;
-l’ampliamento dell’offerta dei servizi diurni (CSRD) e residenziali (CSRR) per disabili nelle aree che presentano forti necessità;
- l’incremento dell’offerta residenziale di lungo assistenza per anziani non autosufficienti. condizionato alla ottimizzazione delle gestioni delle strutture non completamente accreditate;
- sostegno ad azioni promozionali in materia di amministrazione di sostegno, da realizzarsi in ambito almeno distrettuale possibilmente in forma coordinata sovradistrettuale e comunque in accordo con gli Uffici del Giudice Tutelare, come previsto dalle linee guida regionali approvate con DGR 962/2014.