Seminario di Primavera CSeRMEG 8 aprile 2017
IL CENTRO STUDI e LA MEDICINA GENERALE DEL FUTURO: progetti in corso, analisi, aspettative e proposte
www.csermeg.it
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+VITA è l’innovativo modello di gestione della ASL di Latina rivolto ai pazienti cronici volto a favorire una precoce individuazione del problema di salute e una corretta programmazione del percorso di cura nel rispetto dei principi di presa in carico e continuità assistenziale, senza orizzonte temporale.
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Rappresenta un modello di governo dei percorsi di uscita dalla fase ospedaliera acuta del paziente alla fase post acuta, ma anche di gestione di episodi di riacutizzazione che si verificano sul Territorio al fine di evitare un ricovero improprio, garantendo equità di fruizione delle risorse disponibili. Dà impulso alla comunicazione bidirezionale ospedale/territorio e nel tempo lo sviluppo della Centrale della Cronicità prevederà , con elaborazione di specifico regolamento , anche la attivazione diretta degli operatori in servizio per attività non programmate e/o non differibili. Risponde alla necessità della creazione di una vera rete a cui si possa accedere da un punto qualsiasi dell’Azienda, ottenendo risposte eque ed appropriate.
+VITA è l’innovativo modello di gestione della ASL di Latina rivolto ai pazienti cronici volto a favorire una precoce individuazione del problema di salute e una corretta programmazione del percorso di cura nel rispetto dei principi di presa in carico e continuità assistenziale, senza orizzonte temporale.
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Rappresenta un modello di governo dei percorsi di uscita dalla fase ospedaliera acuta del paziente alla fase post acuta, ma anche di gestione di episodi di riacutizzazione che si verificano sul Territorio al fine di evitare un ricovero improprio, garantendo equità di fruizione delle risorse disponibili. Dà impulso alla comunicazione bidirezionale ospedale/territorio e nel tempo lo sviluppo della Centrale della Cronicità prevederà , con elaborazione di specifico regolamento , anche la attivazione diretta degli operatori in servizio per attività non programmate e/o non differibili. Risponde alla necessità della creazione di una vera rete a cui si possa accedere da un punto qualsiasi dell’Azienda, ottenendo risposte eque ed appropriate.
Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come sarannoFranco Pesaresi
l Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. L'articolo offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77.
Intervento di Morena Valzano - Regione Lombardia al convegno "Sanità digitale - La Puglia si confronta con le altre Regioni: esperienze ed evoluzioni" Bari 13/09/2016
L'integrazione sociosanitaria nelle Marche: l'U.O. SeSFranco Pesaresi
La presentazione delle caratteristiche della unità operativa sociale e sanitaria (U.O.SeS) nel quadro del modello di integrazione sociosanitaria delle Marche.
In Lombardia la sanità e i servizi alla persona siano ben lontani da quello che potrebbe essere il livello che un territorio come il nostro potrebbe avere e si meriterebbe.
Il Budget di Salute alla luce del nuovo “Servizio Socio Sanitario Regionale” Raffaele Barone
Convegno Economia e Salute Mentale - Torino 13 Ottobre 2017
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Per contrastare e prevenire gli esiti invalidanti delle malattie, alcuni dei quali possono essere imputati a metodi e protocolli di cura inappropriati (si consideri, in proposito, l'ampia letteratura sulle conseguenze invalidanti dell'istituzionalizzazione protratta), è necessario implementare azioni e strumenti, non solo inerenti alla malattia (“prestazioni di cura”) ma attivare interventi ricostruttivi e di valorizzazione dei contesti ambientali, sociali e relazionali.
Presentazione portale della Salute giovedì, 21 settembre alle 15:00 nel convegno "Mobile First! Le app e i servizi di eHealth" durante la manifestazione S@lute, il Forum dell'Innovazione per la Salute a Roma il 20 e 21 settembre 2017.
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Valente Biagio. Analisi del problema e realtà territoriale locale. ASMaD 2010
1. Lo Scompenso Cardiaco Cronico: Siamo pronti per una reale integrazione? Incontro tra le varie figure professionali coinvolte nella gestione della malattia Corso Itinerante tra la ASL RM B e la ASL RM C ” Lo Scompenso Cardiaco Cronico Analisi del Problema e Realtà Territoriale Locale B. Valente MMG TEAM NINFEE 2° Distretto ASL RM B
14. Approvazione della “Programmazione per l’integrazione socio-sanitaria nella Regione Lazio” e delle “Linee guida per la stesura del Piano Attua-tivo Locale triennale 2008-2010”
15. Integrazione Socio-Sanitaria “Obiettivi della Regione: Presentazione dei programmi relativi ai percorsi formativi finalizzati alla rimodulazione delle competenze del distretto; Individuazione di specifici indicatori per la valutazione annuale dei Direttori Generali della ASL relativamente al raggiungimento degli obiettivi riferiti all’integrazione socio-sanitaria; Individuazione di indicatori di controllo delle attività distrettuali; Sviluppo verso forme integrate dei sistemi informativi territoriali esistenti o in fase di attivazione/progettazione.”
16.
17. Progressiva istituzione del Punto Unico di Accesso (PUA) integrato caratterizzato dalla presenza dell’unità funzionale di prevalutazione integrata (costituita da figure professionali degli ambiti sanitario e sociale) e dell’unità di valutazione con funzioni di progettazione condivisa. L’organizzazione del PUA deve prevedere un duplice canale: uno per l’utenza con funzione di orientamento e accompagnamento; l’altro dedicato alla rete dei servizi, con funzioni di interconnessione, continuità assistenziale, valutazione e personalizzazione dell’assistenza;
20. Integrazione delle attività dei MMG, PLS, degli Specialisti Ambulatoriali e delle altre figure professionali nelle attività distrettuali;
21. Sperimentazione di un modello assistenziale socio-sanitario per soggetti affetti da patologie croniche;
22.
23. Progressiva istituzione del Punto Unico di Accesso (PUA) integrato caratterizzato dalla presenza dell’unità funzionale di prevalutazione integrata (costituita da figure professionali degli ambiti sanitario e sociale) e dell’unità di valutazione con funzioni di progettazione condivisa. L’organizzazione del PUA deve prevedere un duplice canale: uno per l’utenza con funzione di orientamento e accompagnamento; l’altro dedicato alla rete dei servizi, con funzioni di interconnessione, continuità assistenziale, valutazione e personalizzazione dell’assistenza;
32. Criticità Mancanza di canali “ufficiali” di comunicazione tra gli operatori della Sanità Mancanza di un Percorso Preferenziale Mancanza del “Case Manager” Ecc. Ecc. … Sostanzialmente: Mancanza di un Programma di Governo Clinico del Problema CHF
33. Le Realtà Locali MMG: … in corso di organizzazione (in parte già organizzati e informatizzati) Cardiologi Ambulatoriali: … Ospedali limitrofi: ... Distretto (ASL): …
35. Medici di Medicina Generale Quasi tutti organizzati in Medicine di Gruppo o Medicine di Rete (da 3 a 8 MMG) Coordinati in Unità di Cure Primarie (UCP) per offrire almeno 9 ore al dì di presenza negli studi di riferimento Dotati di potenti (più o meno ) software di gestione con ampie potenzialità di comunicazione di dati
36. Team Ninfee Nato nel 1998 nel 2° Distretto della ASL RM B Inizialmente composto da 4 MMG con circa 5.800 assistiti Attualmente formato da diversi gruppi di MMG e in contatto con molti altri MMG del territorio
37. N° di assistiti Team Ninfee (2° Distretto ASL RM B) TEAM NINFEE 2° Distretto ASL RM B
38. N° di Pazienti con Diagnosi di CHF (stadio C e d) Team Ninfee (17360 assistiti al 2008) TEAM NINFEE 2° Distretto ASL RM B
50. Es: borse di studio finanziate da Aziende Farma-ceutiche e rivolte a Cardiologi Specializzandi o Dottorandi specificamente dedicati al territorio
51.
52.
53. Governo della Pratica Clinica(ClinicalGovernance) 1: La Condivisione Multidisciplinare Il risultato degli interventi e dei servizi sanitari è dato in larga misura non tanto dall’abilità e capacità tecnica dei singoli operatori, ma piuttosto dalla buona capacità operativa dei team di addetti all’erogazione dei servizi. Per ottenere i risultati desiderati, infatti, occorre che le capacità tecnico-cliniche dei team siano adeguatamente supportate da un ambiente organizzativo e amministrativo funzionale al raggiungimento degli obiettivi clinici dei servizi.
54. Governo della Pratica Clinica(ClinicalGovernance) 2: La Responsabilizzazione Porsi l’obiettivo di una buona qualità dell’assistenza nei confronti del sistema all’interno del quale si opera (il SSN e i suoi utenti), non come generico compito professionale del singolo operatore, ma come impegno dei team nel loro insieme, attraverso la scelta responsabile di sottoporsi a forme di controllo e monitoraggio delle proprie prestazioni secondo principi di valutazione professionalmente condivisi è il punto di partenza per il mantenimento e perseguimento di una buona qualità dell’assistenza.
55. Governo della Pratica Clinica(ClinicalGovernance) 3: La Partecipazione Un processo di condivisione e partecipazione attiva degli utenti all’attività dei servizi corrisponde non solo a un generico diritto del paziente, ma soprattutto ad una delle condizioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi clinici desiderati. Partecipazione dell’utenza significa, in concreto, avviare una politica di comunicazione e informazione con il pubblico, affinché migliori la consapevolezza rispetto a quanto può ragionevolmente attendersi dagli interventi sanitari disponibili e dalla tipologia di offerta dei servizi. Significa anche migliore comunicazione con il paziente, per ottenere una sua maggiore collaborazione con gli operatori, affinché adotti egli stesso comportamenti pienamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi clinici desiderati.
56. Proposta Operativa E’ opportuno che si istituisca, quanto prima possibile, un Tavolo di Lavoro Locale per definire, in maniera condivisa, le modalità di formazione di un TEAM MULTIDISCIPLINARE
57. Proposta Operativa il TEAM MULTIDISCIPLINARE dovrà progettare un Percorso Diagnostico Terapeutico (PDT) (Disease Management Program, DMP)