SlideShare a Scribd company logo
Le proteine
sono polimeri lineari di aa. Si identificano 4 livelli strutturali, di complessità
crescente.
La struttura primaria è la sequenza degli aa. uniti dai legami peptidici
(covalenti), che si instaurano tra gruppo carbossilico e gruppo amminico
di due aa. contigui.
La struttura secondaria può essere ad -elica (elica destrogira con circa 4
aa per giro) o a -struttura (anse che giacciono su un piano) ed è
stabilizzata da ponti H tra gruppi peptidici lontani nella struttura primaria,
ma che si vengono a trovare di fronte quando tratti discreti della proteina
acquistano una struttura tridimensionale (cosa che succede già durante la
sintesi proteica sui ribosomi).
DIMENSIONI
Minimo: almeno 40 residui (<40 peptide). Tale limite sembra costituire la
dimensione minima per ripiegarsi in una forma stabile e specifica, quindi per avere
una funzione!!!
Massimo: TITINA (269326 residui, 2990 kDa). Il limite massimo potrebbe essere
imposto dall’efficienza del macchinario della sintesi proteica. Più grande è la
proteina maggiore è la probabilità di introdurre errori durante la trascrizione e
traduzione.
COMPOSIZIONE
Gli amminoacidi non sono presenti nelle proteine tutti con la stessa frequenza:
Abbondanti: Leu, Ala, Gly, Ser, Val, Glu Rari: Trp, Cys, Met, His
Ogni amminoacido ha specifiche proprietà chimiche e fisiche, quindi la sua
presenza in una particolare regione influenza la struttura tridimensionale e le
proprietà/funzioni della proteina.
Per una proteina di n residui, esistono 20n sequenze possibili!!!!!
Le caratteristiche di una proteina non dipendono solamente dalla
composizione degli amminoacidi, ma in particolare modo dalla loro
sequenza.
Estrazione DELLE PROTEINE dalle CELLULE
Variando la composizione dei tamponi utilizzati per lisare le cellule
si possono effettuare:
Lisati citosolici: si utilizzano lysis
buffers contenenti dei detergenti (NP-40,
Triton X-100, Tween-20) che consentono
la rottura della membrane.
Lisati nucleari: Si sfruttano elevate
concentrazioni saline per aprire i pori
nucleari e consentire così alle proteine
nucleari di uscire e ritrovarle nel
surnatante.
CELLULE
ADERENTI/SOSPENSIONE
Estratto totale:
proteine citosoliche e
nucleari in sospensione
Estratto citosolico:
proteine citosoliche in
sospensione
I nuclei sono integri
nel pellet.
Estratto nucleare:
proteine nucleari in
sospensione
Di norma si utilizzano tamponi di estrazione con forza ionica pari a
0.1-0.2 M e pH da 7.0 a 8.0 (tampone Tris o fosfato) addizionati con:
Tampone di estrazione
5. Sodio azide: agente batteriostatico.
4. EDTA: per rimuovere ioni metallici che possono reagire con gruppi tiolici
R-SH + Me++ R-S-Me+ + H+
3. Substrati enzimatici e cofattori: substrato può stabilizzare l’enzima,
cofattori andrebbero persi durante la purificazione.
2. Inibitori di enzimi: rilascio di enzimi proteolitici (dai lisosomi ad es.)
Per rallentare la proteolisi 4°C, inibitori di proteasi;
serin proteasi: PMSF (fenil metil sulfonil fluoruro)
tioloproteasi: iodoacetato e cistatina
asparticoproteasi: pepstatina
metalloproteasi: EDTA e 1,10 - fenantrolina
esopeptidasi: amastatina e bestatina
1. Antiossidante: DTT, beta-ME, glutatione ridotto. L’interno della cellula è un
ambiente riducente.
STABILIZZAZIONE DELLE PROTEINE
• COCKTAILS DI INIBITORI DELLE PROTEASI/FOSFATASI:
Durante la preparazione degli estratti proteici da tessuti e/o cellule vengono rilasciati numerosi
enzimi digestivi (proteasi) e delle fosfatasi che possono indurre la parziale
degradazione/inattivazione della proteina.
La stabilità di una proteina può essere assicurata mediante:
Proteasi: scindono i legami peptidici delle proteine.
Fosfatasi: determinano la rimozione di gruppi fosfato dalle proteine.
• pH: la proteine sono generalmente stabili in soluzioni tampone con valori di
pH vicini alla neutralità.
pH alterato: si ha la DENATURAZIONE della proteina (modificazione
della conformzione tridimesionale).
• TEMPERATURA: la stabilità termica delle proteine è molto variabile.
PROTOCOLLO suggerito: Per evitare denaturazione delle proteine effettuare l’estrazione e la
purificazione a 0-4 °C; mantenere gli estratti cellulari a –20°C o a –80°C.
Purificazione/separazione delle proteine
GRADO DI PUREZZA UTILIZZO
Molto alto >99% Uso terapeutico e studi in vivo;
Alto 95-99% Cristallografia, caratterizzazione biochimica;
Medio <95% Produzione di anticorpi, sequenziamento N-terminale,
spettrometria di massa.
Si utilizzano metodi che sfruttano le diverse caratteristiche
chimico-fisiche delle proteine:
CARICA DIMENSIONI
SOLUBILITA’
AFFINITA’ DI LEGAME
CON ALTRE MOLECOLE
IDROFOBICITA’
Determinazione quali/quantitativa delle proteine
Si utilizzano metodi che sfruttano le diverse caratteristiche
chimico-fisiche delle proteine:
Assorbanza UV/Vis
diretta, indiretta
Fluorescenza
intrinseca, estrinseca
Attività biochimica
anticorpi, enzimi
METODI DIRETTI: Assorbanza UV/vis
Cromofori di una proteina:
legame peptidico
ci si riferisce all’ aminoacido libero
Il legame
peptidico (210
nm)
Ponte disolfuro
(250 nm)
Centrato a 280 nm
max a 256-260 nm
➢Bisogna valutare il contributo di ogni singolo AA all’Assorbanza totale
➢C’è solo un problema di interazione fra anelli aromatici diversi
➢Se ci sono più Tyr e non è dato dalla somma, dipende dalla posizione che occupano sulla
catena.
Le proteine assorbono a 280 nm (aa aromatici) ma anche il DNA assorbe a 280.
➢Si misura la A della proteina in soluzione a 280 nm e a 260 nm.
➢Si calcola il rapporto di A e si considera il valore di F appropriato nella equazione:
Concentrazione (mg/ml)= F x 1/d x A280
Intervallo 50-500mg/ml
METODI INDIRETTI
metodo riproducibile e sensibile per valutare la quantità di proteina in maniera relativa
(rispetto ad uno standard).
Si lega un colorante alle proteine e si misura l’assorbanza del composto
formato
P + C PC
Requisiti:
L’equilibrio deve essere tutto spostato a destra
Deve essere completa, bisogna usare cioè un largo eccesso di colorante.
Quindi:
➢la quantità che si lega deve essere la stessa per tutte le proteine;
➢ la reazione deve essere completa;
➢ il colorante libero non deve assorbire.
Metodo Bradford: Blu di Comassie legato alla proteina è blu se non è legato è
marroncino.
A 595 nm si misura l’Assorbanza del complesso PD e non D.
Metodo di Lowry
Alla soluzione proteica si unisce
➢il reagente di Folin (tungstato, molibdato e fosfato di sodio)
➢una soluzione di solfato di rame
si sviluppa un colore blu-porpora che può essere letto a 750 nm. I legami peptidici
reagiscono con Cu++. Il colore sviluppato dipende dal contenuto di tirosina e
triptofano.
Tris e tamponi zwitterionici (PIPES, HEPES) interferiscono.
sensibilità: qtà inferiori a 10 mg/ml
Misure di Fluorescenza
➢fluorescenza intrinseca: pochi composti manifestano questo fenomeno.
➢fluorescenza estrinseca: i può legare un composto non fluerescente ad un probe
fluorescente.
Esempi
➢aa legati tramite il gruppo -NH2 a cloruro di dansile
➢acridina orange dà coniugati diversi con DNA ss e ds.
L’utilizzo maggiore è la determinazione di sostanze presenti in scarsa quantità:
vitamina B1 nel cibo, NADH, ormoni, droghe, pesticidi, carcinogeni,…..
Luminometria
Luminescenza: emissione di radiazione elettromagnetica nella regione visibile come
risultato di una reazione chimica.
Luminometria: la tecnica usata per misurare la luminescenza.
Chemioluminescenza: come risultato di una reazione chimica (ad es. luminolo reagisce
con ossigeno e dà chemioluminescenza).
Bioluminescenza: viene emessa della luce in seguito ad una reazione catalizzata da un
enzima (di solito luciferasi). La lunghezza d’onda emessa dipende dal substrato usato e
varia da 560 nm (giallo verde) a 620 nm (rosso). Il metodo e’ estremamente sensibile.
Esempio
Il sistema della luciferasi della lucciola.
luciferina + ATP + O2 ossiluciferina + AMP + PPi + CO2 + luce
1. Misurazione dell’ATP
2. Utilizzo del luminolo (e derivati) come substrati di reazioni.
3. Misurazione della luciferasi come gene “reporter”.
Misurazione dell’ATP
Separazioni LC
• In questo metodo cromatografico (che è quello originale) le molecole sono
adsorbite (legate non covalentemente) sulla superficie di materiali insolubili
➢ La cromatografia su idrossiapatite (Ca5[PO4]3OH) è usata per la separazione
di miscele proteiche o di acidi nucleici (ssDNA e dsDNA) e viene eluita con
gradienti di sali di fosfato.
➢ La cromatografia per interazioni idrofobiche. Si basa sulle interazioni tra le
regioni idrofobiche delle proteine e gruppi non polari immobilizzati su una
matrice solida (ottil o fenil-sefarosio). Le interazioni idrofobiche vengono
favorite aggiungendo alla fase mobile sali come il (NH4)2SO4. L’eluizione
avviene tramite un gradiente decrescente di (NH4)2SO4.
Separazione HPLC
• HPLC analitica
➢ Analisi di tutti i tipi di molecole
biologiche
➢ Analisi composizione aminoacidica
➢ Separazione oligopeptidi
➢ Separazione di proteine
• HPLC preparativa
➢ Purificazione di tutti i tipi di molecole
biologiche
➢ Purificazione proteine
[Fast Protein Liquid Chrom. (FPLC)]
CROMATOGRAFIA PER AFFINITA’
1) Attivazione dell’agarosio con bromuro di cianogeno
2) Reazione del ligando con l’agarosio attivato
Accoppiamento di un
ligando all’agarosio
tramite un
“gruppo spaziatore”
flessibile
Anche gli anticorpi monoclonali possono essere legati ad opportune
matrici solide (CROMATOGRAFIA PER IMMUNOAFFINITA’)
CROMATOGRAFIA AD ESCLUSIONE MOLECOLARE
Gel filtrazione: le molecole vengono separate in base alle dimensioni e alla forma
Esempio di purificazione
Per purificare una proteina bisogna
misurare la sua concentrazione:
es. attività enzimatica di enzima esterasi
Grado di purificazione di una proteina
ELETTROFORESI
Una molecola con una carica netta non nulla posta tra due elettrodi di segno opposto migra verso
l’elettrodo con segno opposto alla sua carica netta
+ -
-
ddp (V)
d
ddp (V): differenza di potenziale applicata tra gli elettrodi
d: distanza tra gli elettrodi
q: carica della molecola
E (campo elettrico) = V/d
La molecola si muove verso l’elettrodo di segno opposto con una velocità(v) che è proporzionale
all’entità del campo elettrico (V) e della sua carica (q) e inversamente proporzionale all’attrito che
incontra nel muoversi (f – coefficiente d’attrito)
v = Eq/f
q
v
Proteine presentano gruppi acidici o basici che sono quindi ionizzabili
Per essere analizzata in elettroforesi una molecola deve avere una carica non nulla
pH del mezzo in cui sono in soluzione le molecole deve condizionare la loro carica
(soluzione tampone)
Applicare una ddp (V) in un mezzo che contiene ioni equivale a generare una corrente (I) che è
inversamente proporzionale alla resistenza (R) del mezzo stesso
V=RI (legge di Ohm) => I = V/R
ELETTROFORESI di proteine
La velocità di migrazione dipende da:
➢forza del campo elettrico
➢carica, dimensione, massa, forma della molecola
➢viscosità, forza ionica della soluzione in cui avviene la migrazione
➢temperatura
v = m ×E = m V/L
v: velocità di migrazione (cm·s-1) V: campo elettrico (V·cm-1)
m: mobilità elettroforetica (cm2·V·s) dipende dalla carica netta e dalle forze
di attrito (dimensione/peso molecolare della molecola)
Molecole piccole/grande carica: + velocità
- forza ionica - effetto schermante: + velocità
Elettroforesi
E’ un metodo di separazione/analisi che si basa su migrazione di soluti carichi
o particelle in un mezzo liquido sotto l’influenza di un campo elettrico generato
fra 2 elettrodi.
Per la legge di Joule in un sistema elettrico caratterizzato da una resistenza R e nel quale viene fatta
passare una corrente I si sviluppa sotto forma di calore una potenza che è data da
W = VI = I2R
ELETTROFORESI – principi generali
+ -
-
ddp (V)
d
q
v
Cosa provoca il calore in un sistema del genere?
a) Moti convettivi nel sistema
b) Aumento diffusione molecole
c) …
Effetto negativo sulla
separazione delle molecole
– Risoluzione -
Strategie
Rimozione estremamente
efficiente del calore attraverso
la riduzione delle dimensioni
del sistema elettroforetico
=>
ELETTROFORESI
CAPILLARE
(Free Flow Electrophoresis)
Elettroforesi condotta in un
mezzo che contrasta/minimizza i
moti convettivi e la diffusione
delle molecole
=>
ELETTROFORESI su
SUPPORTO SOLIDO
Campo elettrico:forza che spinge lo ione + verso catodo o – verso anodo
Si oppone una forza di resistenza del soluzione in cui avviene la migrazione.
Alta efficienza di separazione.
Vantaggio: alta efficienza
Superficie del mezzo di supporto ha carica – per presenza OH-
·Ioni + si affollano attorno alla superficie  nuvola di carica + in prossimità
superficie
· Potenziale z (potenziale elettrocinetico) = potenziale tra ioni fissi – e nuvola +
· Applicando potenziale esterno la nuvola di carica + si muove verso polo –
endosmosi: gli ioni sono trascinati dal solvente (ioni molto idratati) 
Problema: flusso elettrosmotico
molecole possono restare ferme o tornare indietro verso il polo opposto
· endosmosi elevata per acetato cellulosa, agarosio  (γ globuline tornano
indietro dal punto applicazione)
· endosmosi minima per amido e poliacrilammide (minime cariche superficiali)
Elettroforesi planare
Strato piano poroso di lunghezza 2-10 cm
❖carta, acetato di cellulosa, gel di polimeri, Gel di agarosio (AGE)
❖Bagnato da tampone
❖Metodo semplice, difficile da automatizzate
❖Grande quantità di campione 0.6-3ml;
❖Lento: 30-90 min
❖Trasparenza dopo colorazione AGE  rivelazione densitometrica.
❖Scarsa quantificazione
❖Separazione di proteine del siero, varianti dell’emoglobina,
isoenzimi, frazioni di lipoproteine.
Elettroforesi su supporti solidi
Carta
Acetato di cellulosa
Strati sottili di silice, cellulosa:
TLE Thin Layer Electrophoresis
Su fogli sottili In Gel
 Gel di agarosio
Gel di poliacrilamide
L’elettroforesi su acetato di cellulosa:
-non raggiunge le risoluzioni ottenibili con i più
moderni gel di poliacrilamide ed agarosio,
-molto usata riveste ancora in ambito clinico per la
valutazione delle proteine del siero ed altre
specifiche applicazioni.
-metodiche relativamente veloci =>
test rapidi in campo diagnostico/clinico.
L’elettroforesi su gel di agarosio e su gel di
poliacrilamide:
-buona risoluzione,
-comunemente impiegati nei laboratori di
ricerca per l’analisi di DNA e delle proteine.
- richiedono molto tempo per effettuare una
corsa: poco impiegati per diagnostica ad alta
processività.
Gel di Agarosio
Polimero di D-galattosio
e
3,6 anidro L-galattosio
Transizione di stato
(macroreticolo sulla base di
legami idrogeno)
Transizione gel-sol tramite
riscaldamento
Agarosio modificato mediante
aggiunta di gruppi CH3 sui
gruppi OH ha temperature di
transizione minori (low melting
agarose)
Reticolo di agarosio polimerizzato
“setaccio molecolare”
Acrilamide
E’ il polimero piu’ utilizzato per la elettroforesi di proteine e di molecole di DNA o
RNA con PM tra 5.000 e 200.00.
Vantaggi:
➢notevole resistenza meccanica;
➢completa trasparenza sia nel visibile che nell’UV, la trasparenza resta anche
quando sono seccati.
➢aderisce bene al vetro evitando che si creino vie preferenziali
➢porosita’ puo’ essere controllata (setaccio molecolare)
➢utilizzabile per la elettroforesi sia nativa che denaturante
il monomero e’ una potente neurotossina, ma il polimero non e’ tossico
Colorazione delle proteine su carta
Ponceau S
METODICHE DI COLORAZIONE DEL GEL
Albumin
Globuline
1
2
1 2 g
-
+
Ddp (V)
Buffer Buffer
Striscia di acetato di cellulosa
pH ≈ 8.5
Elettroferogramma
Elettroforesi
Elettroforesi (schema)
Analisi condotta in circa 15 minuti
Campione viene deposto sulla superficie del supporto di
acetato di cellulosa che è imbibito del tampone di corsa e
successivamente viene applicata la ddp. Il pH del tampone
determina la carica delle molecole che si separano secondo il
loro rapporto m/z e l’attrito che incontrano nel muoversi.
Elettroforesi su acetato di cellulosa
Il tracciato è interpretato e quantizzato da specifici programmi informatici, con funzioni
matematiche, che elaborando l’intensità di colore, la posizione delle bande e la loro larghezza.
Esempio di un referto riguardante le Sieroproteine
Alterazioni del profilo elettroforetico delle proteine del siero permettono di
identificare alcune patologie:
Sono in commercio
anche kit per la
valutazione di proteine
urinarie, lipoproteine,
emoglobine, etc.
ISOENZIMI
• Gli enzimi non hanno una struttura omogenea
Isoenzimi: proteine che catalizzano la stessa reazione e presentano
diverse proprietà molecolari (diversa carica elettrica,
diversa solubilità, diversa resistenza ad agenti chimici e fisici) e/o diverse
proprietà funzionali presentano differenze in termini di pH ottimale,
affinità per substrato e coenzima…..
Isoenzimi della lattato deidrogenasi LDH:
LDH1 4 subunità H
LDH2 3 subunità H e da una M (H3M) (miocardio, eritrociti, rene e polmone)
LDH3 (H2M2) (milza, pancreas, tiroide, linfonodi)
LDH4 (HM3)
LDH5 (M4) (fegato e muscoli scheletrici)
Separazione elettroforetica di proteine per diagnosi differenziale di
infarto del miocardio e epatite acuta
Elettroforesi capillare ad alta risoluzione (“High Performance Capillary
Electrophoresis” o HPCE
L’elettroforesi capillare è una separazione elettroforetica che avviene in un
capillare di diametro variabile tra 25 e 100 μm.
Permette di limitare i problemi legati allo sviluppo di calore che viene facilmente
disperso essendo molto alto il rapporto tra la superficie e il volume.
Strumento
• capillare di silice fusa (25-75 mm diametro) , lunghezza 40-100 cm
• serbatoi separati contenenti due elettrodi
• generatore di voltaggio
• sistema di rivelazione
• sistema di acquisizione dei dati (computer)
Modi di iniezione del campione (pocli nl)
• elettromigrazione
• iniezione idrostatica
Elettroforesi capillare
Sistemi di rivelazione
• detector UV-vis
• detector a fluorescenza
• detector a conducibilità
• detector elettrochimico
• spettrometri di massa
• detector radioattivo
Electroferogramma
tempo di migrazione analogo al tempo di ritenzione
Ordine di Eluizione
(detector at catodo):
Cationi con alta mobilità
Cationi con bassa mobilità
Tutti composti neutri (veo)
Anioni con bassa mobilità
Anioni con alta mobilità
❖veloce
❖Metodo complesso, facile da automatizzate
❖Piccole quantità di campione nl
❖buona quantificazione
Tipi di molecole separabili con CE
• amminoacidi
• peptidi
• proteine
• acidi nucleici
• ioni inorganici
• acidi e basi organiche
• intere cellule
Vantaggi dell’elettroforesi capillare
☺ alta efficienza di separazione (circa 100 piatti teorici)
☺ piccola quantità di campione (1-10 µl)
☺ separazione rapida (da 1 a 45 min)
☺ selettività
☺ automazione
☺ possibilità di quantificazione
☺ riproducibilità
☺ possibilità di accoppiamento con spettrometro di massa
Elettroforesi planare:
Scarsa lunghezza
bassa resistenza elettrica, alta corrente
Riscaldamento del campione, Vmax=500 V
N=100-1000 bassa risoluzione
Elettroforesi capillare
grande lunghezza
alta resistenza elettrica, bassa corrente
Non riscaldamento del campione, Vmax=20-100 kV
N=100,000-10,000,000 alta resoluzione
(HPLC N=1,000-20,000)
Si definisce come punto isoelettrico (PI) di una proteina quel valore di pH al quale
la somma algebrica delle cariche e’ zero.
Quindi al PI la proteina non avra’ carica netta, mentre a qualunque altro valore di
pH avra’ una carica proporzionale al valore di pH stesso:
Isoelettrofocusing
Valori pKa and pI values di α-amino acidi
pKa1= α-carboxyl group, pKa2 = a-ammonium ion, and pKa3 = side chain group.
Amino acid pKa1 pKa2 pKa3 pI
Glycine 2.34 9.60 --- 5.97
Alanine 2.34 9.69 --- 6.00
Valine 2.32 9.62 --- 5.96
Leucine 2.36 9.60 --- 5.98
Isoleucine 2.36 9.60 --- 6.02
Methionine 2.28 9.21 --- 5.74
Proline 1.99 10.60 --- 6.30
Phenylalanine 1.83 9.13 5.48
Tryptophan 2.83 9.39 --- 5.89
Asparagine 2.02 8.80 --- 5.41
Glutamine 2.17 9.13 --- 5.65
Serine 2.21 9.15 --- 5.68
Threonine 2.09 9.10 --- 5.60
Tyrosine 2.20 9.11 --- 5.66
Cysteine 1.96 8.18 --- 5.07
Aspartic acid 1.88 9.60 3.65 2.77
Glutamic acid 2.19 9.67 4.25 3.22
Lysine 2.18 8.95 10.53 9.74
Arginine 2.17 9.04 12.48 10.76
Histidine 1.82 9.17 6.00 7.59
ISOELETTROFOCALIZZAZIONE
➢ E’ una metodica di separazione delle proteine che vengono discriminate in
base al loro punto isoelettrico
➢ Ha un’alta definizione, questa tecnica riesce a separare proteine con punti
isoelettrici che differiscono di 0.01 unità di pH
➢ La proteina migra fino a quando raggiunge un punto di pH uguale al suo pI
dove essendo priva di carica netta, si ferma
➢ Viene normalmente eseguita su gel di acrilammide
al 4% per evitare qualsiasi effetto dovuto alle
dimensione
➢ Il gradiente di pH viene a formarsi grazie
all’introduzione nel gel di conposti chiamati anfoliti:
sono miscele di acidi poliammino-policarbossilici
sintetici (Bio-lyte, Pharmalyte)
➢ Ci sono streep pronte all’uso con range di pH
desiderati (es: pH 3-10)
C
H3 CH3
A
B
A
B
B
B
B
A
A
B
B
C
H3 CH3
B
B
A
B
B
B
B
A
A
B
B
C
H3 CH3
A
A
A
B
A
B
B
A
A
B
B
Anodo (+) Catodo (-)
Anf1
Anf2
Anf3
A: pKa = 4
B: pKa = 9
Condizioni iniziali: pH = 7
neutro
positivo
negativo
C
H3 CH3
A
B
A
B
B
B
B
A
A
B
B
C
H3 CH3
B
B
A
B
B
B
B
A
A
B
B
C
H3 CH3
A
A
A
B
A
B
B
A
A
B
B
Anf1
Anf2
Anf3
Anodo (+) Catodo (-)
Applicata ddp => molecole cariche si spostano
migrazione anodica
migrazione catodica
ISOELETTROFOCALIZZAZIONE APPLICAZIONI
SDS PAGE
Gel SDS-PAGE
colorato con CBB
ELETTROFORESI BIDIMENSIONALE (2D-PAGE)
Elettroforesi bidimensionale (2-DE)
Principi della 2-D
elettroforesi
• I dimensione
Isoelettrofocusing in
condizioni denaturanti:
separazione in base al
punto isoelettrico
• II dimensione
SDS elettroforesi:
separazione in base al
peso molecolare
CROMATOGRAFIA BIDIMENSIONALE
Vantaggi
• Possibilità di caricare campioni non purificati
• Risoluzione estremamente alta
• I gel 2 –DE sono collettori di frazioni
proteiche molto efficienti
• Proteine sono protette all’interno della
matrice del gel
Problematiche
• Gradiente di pH
• Limiti nel determinare proteine poco
rappresentate
• Capacità di caricare campione
• Proteine idrofobiche
• Proteine ad alto peso molecolare
Elettroforesi bidimensionale (2-DE)
Visualizzazione degli spots proteici
+++
1 pg
Radioactive labeling
++++
10 – 100 pg
Fluorescent staining
++
200 pg
Silver staining
+++
100 ng
Comassie blue
Quantificazione
Limiti di Sensibilità
Elettroforesi bidimensionale (2-DE)
PERCHE’ LA 2D
Si possono seguire contemporaneamente i cambiamenti dell’espressione di
una proporzione significativa di proteine di un dato tipo cellulare invece di
una o due.
•Confronto fra tessuti sano e malati
•Analizzare l’effetto di farmaci
•Osservare cambiamenti del pattern proteico in una cellula in via di
differenziazione
•Confronto di ceppi batterici patogeni e non
•Confrontare profili proteici da sieri di pazienti al fin di individuare marker
diagnostici o prognostici per una certa patologia
➢Sono disponibili software consentono l’analisi quali/quantitativa dei gel 2D
mettendo a confronto anche pattern di due gel diversi
Le proteine di un tessuto tumorale e del relativo tessuto controllo: dopo colorazione
(Sypro-Ruby stain) si effettua il “matching” dei due gel e si evidenziano gli spot la
cui espressione è diversa nel campione e nel controllo.
Proteomica: analisi differenziale
Dopo SDS-PAGE le proteine sono inaccessibili su gel, perciò sono trasferite su
un supporto più manipolabile:
• nitrocellulosa
• PVDF, polividenedifluoruro
Si deve scegliere:
1. Tampone di trasferimento
2. Tecnica di trasferimento:
• diffusione semplice
• vacuumblotting
• elettroblotting
(si applica ad analisi di sequenze; analisi con anticorpi, analisi proteina-proteina)
Blotting
Trasferimento
Tamponi più comuni:
➢1.Tris 25 mM, glicina192 mM, metanolo 20%, SDS 0.01%
➢2.CAPS (ciclesilaminopropansulfonato(Goodbuffer) e metanolo: aiuta la
rimozione dell’SDS dalle proteine, stabilizza il gel durante il trasferimento, facilita il
binding su NC
1. Blotting per diffusione semplice
trasferisce 25-50% delle proteine rispetto all’elettroblotting
2. Blotting sotto vuoto
3. Elettroblotting: la tecnica più diffusa poiché garantisce maggio
completezza di trasferimento.
In genere 1 mA/cm2 per 90 min oppure 100V x 90 min o 20V a 4°C overnigh
Western Blot
Si aggiunge un substrato
che permette una reazione
che produce un prodotto
che assorbe nel Vis
Anticorpo primario aggiunto
a diluizione opprtuna ed
incubato sulla membrana
Immuno-blotting :
1. separazione del campione tramite
PAGE (Poliacrilammide gel
elettroforesi)
2. Western blotting: trasferimento delle
proteine separate
elettroforeticamente su membrana
3. Rivelazione con anticorpi:
▪ Primari: riconoscono e legano la
proteina specifica di interesse
▪ secondari: riconoscono
specificamente le IgG del primario
Proteina
legata alla membrana
Anticorpo
primario
Membrana
Fluoroforo o
Fosfatasi alcalina AF
perossidasi di rafano HRP
Anticorpo secondario
Coniugato a:
Eastern blot
Easternblotting sfrutta la cosiddetta elettroforesi cationica:
procedura a simile all’SDS-PAGE ma il detergente è CTAB,
cetiltrimetilammoniobromuro con carica +
C16H33NH3
+ Br-
▪ Tampone di corsa = acido acetico, β-alanina, CTAB
▪ Corsa elettroforetica = polarità invertita
Southern blot
Southern (nome da Mr.Southern) Utilizzato per analizzare i pattern genetici del
DNA
➢ Si isola DNA dal materiale cellulare presente nel nucleo:
• Si utilizza un detergente
• Si applica una grande pressione per “premere fuori” il DNA.
➢ Si taglia DNA in parti di diverse dimensioni utilizzando uno o più enzimi di
restrizione
➢ Si separano i frammenti di DNA a seconda della loro dimensione con gel
electrophoresis
➢ Si denatura il DNA per riscaldamento o trattamento chimico sul gel per separare
i filamenti complementari
➢ Frammenti di DNA sono rivelati con una reazione di ibridazione con una sonda
marcata
• Con isotopo radioattivo ed analisi a raggi X per rivelazione
• Con Ab per dosaggio immunochimico (dosaggio colorimetrico o fluorimetrico).
Northern blot
Per misurare quantitativamente (quanto viene espresso) e valutare la dimensione di
un RNA messaggero di un gene.
RNA messaggero estratto da RNA totale della cellula per lisi, centrifugazione,
DNasi;
separato per cromatografia per affinità
spostato su un foglio di nitrocellulosa
scaldato per farlo aderire permanentemente al foglio
visualizzato per ibridazione con sonda radiottiva fatta con il gene in studio

More Related Content

What's hot

Protein 3 dimensional structure and function
Protein 3 dimensional structure and functionProtein 3 dimensional structure and function
Protein 3 dimensional structure and function
Dr. Armaan Singh
 
Scott Malcolm | Describe About Purpose and Creation Process of Gel Electropho...
Scott Malcolm | Describe About Purpose and Creation Process of Gel Electropho...Scott Malcolm | Describe About Purpose and Creation Process of Gel Electropho...
Scott Malcolm | Describe About Purpose and Creation Process of Gel Electropho...
Scott Malcolm Dallas
 
Protein sequencing by kk sahu
Protein sequencing by kk sahuProtein sequencing by kk sahu
Protein sequencing by kk sahu
KAUSHAL SAHU
 
Protein Sequencing Strategies
Protein Sequencing StrategiesProtein Sequencing Strategies
Protein Sequencing Strategies
Nisha Rahamathullah
 
Protein separation methods
Protein separation methods  Protein separation methods
Protein separation methods
ZeravanAli
 
PROTEIN ANALYSIS
PROTEIN ANALYSISPROTEIN ANALYSIS
PROTEIN ANALYSIS
VIPIN E V
 
SDS-PAGE
SDS-PAGESDS-PAGE
SDS-PAGE
Tapeshwar Yadav
 
Chapter 8 nucleotides Biochemistry
Chapter 8 nucleotides BiochemistryChapter 8 nucleotides Biochemistry
Chapter 8 nucleotides Biochemistry
Areej Abu Hanieh
 
Carbohydrates
CarbohydratesCarbohydrates
Carbohydrates
raj kumar
 
Protein sequence determinatiom
Protein sequence determinatiomProtein sequence determinatiom
Protein sequence determinatiom
dravidjanardhan
 
Mass Spectrometry: Protein Identification Strategies
Mass Spectrometry: Protein Identification StrategiesMass Spectrometry: Protein Identification Strategies
Mass Spectrometry: Protein Identification Strategies
Michel Dumontier
 
Quantitative estimation of carbohydrates Likhith K
Quantitative estimation of carbohydrates Likhith KQuantitative estimation of carbohydrates Likhith K
Quantitative estimation of carbohydrates Likhith K
LIKHITHK1
 
Determination of protein concentration by Bradford method.pptx
Determination of protein concentration by Bradford method.pptxDetermination of protein concentration by Bradford method.pptx
Determination of protein concentration by Bradford method.pptx
Vijay Hemmadi
 
ISOELECTRIC FOCUSING
ISOELECTRIC FOCUSINGISOELECTRIC FOCUSING
ISOELECTRIC FOCUSING
Paul singh
 
FPLC - Fast Protein Liquid Chromatography
FPLC - Fast Protein Liquid ChromatographyFPLC - Fast Protein Liquid Chromatography
FPLC - Fast Protein Liquid Chromatography
Pratheeba Subramani
 
Tandem affinity purification
Tandem affinity purificationTandem affinity purification
Tandem affinity purification
Ramish Saher
 
Mass spectrometry and MALDI TOF
Mass spectrometry and MALDI TOFMass spectrometry and MALDI TOF
Mass spectrometry and MALDI TOF
Mahek Sharan
 
Protein fractionation
Protein fractionationProtein fractionation
Protein fractionation
jaspreet maan
 
Carbohydrates
CarbohydratesCarbohydrates
Carbohydrates
Dipesh Tamrakar
 
Mass Spectrometry-Based Proteomics Quantification: iTRAQ
Mass Spectrometry-Based Proteomics Quantification: iTRAQ Mass Spectrometry-Based Proteomics Quantification: iTRAQ
Mass Spectrometry-Based Proteomics Quantification: iTRAQ
Creative Proteomics
 

What's hot (20)

Protein 3 dimensional structure and function
Protein 3 dimensional structure and functionProtein 3 dimensional structure and function
Protein 3 dimensional structure and function
 
Scott Malcolm | Describe About Purpose and Creation Process of Gel Electropho...
Scott Malcolm | Describe About Purpose and Creation Process of Gel Electropho...Scott Malcolm | Describe About Purpose and Creation Process of Gel Electropho...
Scott Malcolm | Describe About Purpose and Creation Process of Gel Electropho...
 
Protein sequencing by kk sahu
Protein sequencing by kk sahuProtein sequencing by kk sahu
Protein sequencing by kk sahu
 
Protein Sequencing Strategies
Protein Sequencing StrategiesProtein Sequencing Strategies
Protein Sequencing Strategies
 
Protein separation methods
Protein separation methods  Protein separation methods
Protein separation methods
 
PROTEIN ANALYSIS
PROTEIN ANALYSISPROTEIN ANALYSIS
PROTEIN ANALYSIS
 
SDS-PAGE
SDS-PAGESDS-PAGE
SDS-PAGE
 
Chapter 8 nucleotides Biochemistry
Chapter 8 nucleotides BiochemistryChapter 8 nucleotides Biochemistry
Chapter 8 nucleotides Biochemistry
 
Carbohydrates
CarbohydratesCarbohydrates
Carbohydrates
 
Protein sequence determinatiom
Protein sequence determinatiomProtein sequence determinatiom
Protein sequence determinatiom
 
Mass Spectrometry: Protein Identification Strategies
Mass Spectrometry: Protein Identification StrategiesMass Spectrometry: Protein Identification Strategies
Mass Spectrometry: Protein Identification Strategies
 
Quantitative estimation of carbohydrates Likhith K
Quantitative estimation of carbohydrates Likhith KQuantitative estimation of carbohydrates Likhith K
Quantitative estimation of carbohydrates Likhith K
 
Determination of protein concentration by Bradford method.pptx
Determination of protein concentration by Bradford method.pptxDetermination of protein concentration by Bradford method.pptx
Determination of protein concentration by Bradford method.pptx
 
ISOELECTRIC FOCUSING
ISOELECTRIC FOCUSINGISOELECTRIC FOCUSING
ISOELECTRIC FOCUSING
 
FPLC - Fast Protein Liquid Chromatography
FPLC - Fast Protein Liquid ChromatographyFPLC - Fast Protein Liquid Chromatography
FPLC - Fast Protein Liquid Chromatography
 
Tandem affinity purification
Tandem affinity purificationTandem affinity purification
Tandem affinity purification
 
Mass spectrometry and MALDI TOF
Mass spectrometry and MALDI TOFMass spectrometry and MALDI TOF
Mass spectrometry and MALDI TOF
 
Protein fractionation
Protein fractionationProtein fractionation
Protein fractionation
 
Carbohydrates
CarbohydratesCarbohydrates
Carbohydrates
 
Mass Spectrometry-Based Proteomics Quantification: iTRAQ
Mass Spectrometry-Based Proteomics Quantification: iTRAQ Mass Spectrometry-Based Proteomics Quantification: iTRAQ
Mass Spectrometry-Based Proteomics Quantification: iTRAQ
 

Similar to Proteine

Smistamento delle proteine traffico vescicolare
Smistamento delle proteine traffico vescicolareSmistamento delle proteine traffico vescicolare
Smistamento delle proteine traffico vescicolareNicola Toma
 
Smistamento delle proteine traffico vescicolare
Smistamento delle proteine traffico vescicolareSmistamento delle proteine traffico vescicolare
Smistamento delle proteine traffico vescicolareNicola Toma
 
acidi nucleici.pdf
acidi nucleici.pdfacidi nucleici.pdf
acidi nucleici.pdf
david87452
 
Procida giusy ctf
Procida giusy ctfProcida giusy ctf
Procida giusy ctflab13unisa
 
Giovanna napolitano
Giovanna napolitanoGiovanna napolitano
Giovanna napolitanolab13unisa
 
6.struttura funz e genet mitocondriale 2011
6.struttura funz e genet mitocondriale 20116.struttura funz e genet mitocondriale 2011
6.struttura funz e genet mitocondriale 2011
Giovanna Palomba
 
3b Torriero Atomi E Macromolecole
3b Torriero Atomi E Macromolecole3b Torriero Atomi E Macromolecole
3b Torriero Atomi E Macromolecoleguestbe59e0
 
Lezione 4 - Biologia Applicata (28/10/2013) Scienze Psicologiche Applicate - ...
Lezione 4 - Biologia Applicata (28/10/2013) Scienze Psicologiche Applicate - ...Lezione 4 - Biologia Applicata (28/10/2013) Scienze Psicologiche Applicate - ...
Lezione 4 - Biologia Applicata (28/10/2013) Scienze Psicologiche Applicate - ...
Hidan87
 
Overview on protein based biosensors
Overview on protein based biosensorsOverview on protein based biosensors
Overview on protein based biosensorsguest794920
 
08 genomica
08 genomica08 genomica
Ribosomi
RibosomiRibosomi
Ribosomi
Agolina
 
Presentazione Tesi Laurea
Presentazione Tesi LaureaPresentazione Tesi Laurea
Presentazione Tesi Laurea
Chiara D'ALOI
 
Sviluppo e Ottimizzazione - Copia
Sviluppo e Ottimizzazione - CopiaSviluppo e Ottimizzazione - Copia
Sviluppo e Ottimizzazione - CopiaChiara D'ALOI
 
Membrana struttura e funzione
Membrana struttura e funzioneMembrana struttura e funzione
Membrana struttura e funzioneNicola Toma
 

Similar to Proteine (20)

Smistamento delle proteine traffico vescicolare
Smistamento delle proteine traffico vescicolareSmistamento delle proteine traffico vescicolare
Smistamento delle proteine traffico vescicolare
 
Smistamento delle proteine traffico vescicolare
Smistamento delle proteine traffico vescicolareSmistamento delle proteine traffico vescicolare
Smistamento delle proteine traffico vescicolare
 
Coagulazione-sangue
Coagulazione-sangueCoagulazione-sangue
Coagulazione-sangue
 
acidi nucleici.pdf
acidi nucleici.pdfacidi nucleici.pdf
acidi nucleici.pdf
 
Procida giusy ctf
Procida giusy ctfProcida giusy ctf
Procida giusy ctf
 
V° Lezione
V°  LezioneV°  Lezione
V° Lezione
 
Giovanna napolitano
Giovanna napolitanoGiovanna napolitano
Giovanna napolitano
 
6.struttura funz e genet mitocondriale 2011
6.struttura funz e genet mitocondriale 20116.struttura funz e genet mitocondriale 2011
6.struttura funz e genet mitocondriale 2011
 
3b Torriero Atomi E Macromolecole
3b Torriero Atomi E Macromolecole3b Torriero Atomi E Macromolecole
3b Torriero Atomi E Macromolecole
 
Genetica 05
Genetica 05Genetica 05
Genetica 05
 
Lezione 4 - Biologia Applicata (28/10/2013) Scienze Psicologiche Applicate - ...
Lezione 4 - Biologia Applicata (28/10/2013) Scienze Psicologiche Applicate - ...Lezione 4 - Biologia Applicata (28/10/2013) Scienze Psicologiche Applicate - ...
Lezione 4 - Biologia Applicata (28/10/2013) Scienze Psicologiche Applicate - ...
 
Overview on protein based biosensors
Overview on protein based biosensorsOverview on protein based biosensors
Overview on protein based biosensors
 
08 genomica
08 genomica08 genomica
08 genomica
 
05 trascrizione
05 trascrizione05 trascrizione
05 trascrizione
 
Sangue
SangueSangue
Sangue
 
Ribosomi
RibosomiRibosomi
Ribosomi
 
Presentazione Tesi Laurea
Presentazione Tesi LaureaPresentazione Tesi Laurea
Presentazione Tesi Laurea
 
Sviluppo e Ottimizzazione - Copia
Sviluppo e Ottimizzazione - CopiaSviluppo e Ottimizzazione - Copia
Sviluppo e Ottimizzazione - Copia
 
6.operon
6.operon6.operon
6.operon
 
Membrana struttura e funzione
Membrana struttura e funzioneMembrana struttura e funzione
Membrana struttura e funzione
 

More from FrancescoPeruzzi1

impianti oleodinamici
 impianti oleodinamici impianti oleodinamici
impianti oleodinamici
FrancescoPeruzzi1
 
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 parte 6
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 parte 6[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 parte 6
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 parte 6
FrancescoPeruzzi1
 
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 iii parte
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 iii parte[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 iii parte
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 iii parte
FrancescoPeruzzi1
 
stechiometria
stechiometriastechiometria
stechiometria
FrancescoPeruzzi1
 
Enzimi 1 ctf
Enzimi 1 ctfEnzimi 1 ctf
Enzimi 1 ctf
FrancescoPeruzzi1
 
Lez05 spettroscopia x
Lez05 spettroscopia xLez05 spettroscopia x
Lez05 spettroscopia x
FrancescoPeruzzi1
 
Reazionipericicliche
ReazionipericiclicheReazionipericicliche
Reazionipericicliche
FrancescoPeruzzi1
 
stato di ossidazione
stato di ossidazionestato di ossidazione
stato di ossidazione
FrancescoPeruzzi1
 

More from FrancescoPeruzzi1 (8)

impianti oleodinamici
 impianti oleodinamici impianti oleodinamici
impianti oleodinamici
 
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 parte 6
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 parte 6[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 parte 6
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 parte 6
 
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 iii parte
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 iii parte[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 iii parte
[Claudia.tomasini.chimica organica m-z_2013-2014]lucidi 2014 iii parte
 
stechiometria
stechiometriastechiometria
stechiometria
 
Enzimi 1 ctf
Enzimi 1 ctfEnzimi 1 ctf
Enzimi 1 ctf
 
Lez05 spettroscopia x
Lez05 spettroscopia xLez05 spettroscopia x
Lez05 spettroscopia x
 
Reazionipericicliche
ReazionipericiclicheReazionipericicliche
Reazionipericicliche
 
stato di ossidazione
stato di ossidazionestato di ossidazione
stato di ossidazione
 

Proteine

  • 1. Le proteine sono polimeri lineari di aa. Si identificano 4 livelli strutturali, di complessità crescente. La struttura primaria è la sequenza degli aa. uniti dai legami peptidici (covalenti), che si instaurano tra gruppo carbossilico e gruppo amminico di due aa. contigui. La struttura secondaria può essere ad -elica (elica destrogira con circa 4 aa per giro) o a -struttura (anse che giacciono su un piano) ed è stabilizzata da ponti H tra gruppi peptidici lontani nella struttura primaria, ma che si vengono a trovare di fronte quando tratti discreti della proteina acquistano una struttura tridimensionale (cosa che succede già durante la sintesi proteica sui ribosomi).
  • 2. DIMENSIONI Minimo: almeno 40 residui (<40 peptide). Tale limite sembra costituire la dimensione minima per ripiegarsi in una forma stabile e specifica, quindi per avere una funzione!!! Massimo: TITINA (269326 residui, 2990 kDa). Il limite massimo potrebbe essere imposto dall’efficienza del macchinario della sintesi proteica. Più grande è la proteina maggiore è la probabilità di introdurre errori durante la trascrizione e traduzione. COMPOSIZIONE Gli amminoacidi non sono presenti nelle proteine tutti con la stessa frequenza: Abbondanti: Leu, Ala, Gly, Ser, Val, Glu Rari: Trp, Cys, Met, His Ogni amminoacido ha specifiche proprietà chimiche e fisiche, quindi la sua presenza in una particolare regione influenza la struttura tridimensionale e le proprietà/funzioni della proteina. Per una proteina di n residui, esistono 20n sequenze possibili!!!!! Le caratteristiche di una proteina non dipendono solamente dalla composizione degli amminoacidi, ma in particolare modo dalla loro sequenza.
  • 3. Estrazione DELLE PROTEINE dalle CELLULE Variando la composizione dei tamponi utilizzati per lisare le cellule si possono effettuare: Lisati citosolici: si utilizzano lysis buffers contenenti dei detergenti (NP-40, Triton X-100, Tween-20) che consentono la rottura della membrane. Lisati nucleari: Si sfruttano elevate concentrazioni saline per aprire i pori nucleari e consentire così alle proteine nucleari di uscire e ritrovarle nel surnatante. CELLULE ADERENTI/SOSPENSIONE Estratto totale: proteine citosoliche e nucleari in sospensione Estratto citosolico: proteine citosoliche in sospensione I nuclei sono integri nel pellet. Estratto nucleare: proteine nucleari in sospensione
  • 4. Di norma si utilizzano tamponi di estrazione con forza ionica pari a 0.1-0.2 M e pH da 7.0 a 8.0 (tampone Tris o fosfato) addizionati con: Tampone di estrazione 5. Sodio azide: agente batteriostatico. 4. EDTA: per rimuovere ioni metallici che possono reagire con gruppi tiolici R-SH + Me++ R-S-Me+ + H+ 3. Substrati enzimatici e cofattori: substrato può stabilizzare l’enzima, cofattori andrebbero persi durante la purificazione. 2. Inibitori di enzimi: rilascio di enzimi proteolitici (dai lisosomi ad es.) Per rallentare la proteolisi 4°C, inibitori di proteasi; serin proteasi: PMSF (fenil metil sulfonil fluoruro) tioloproteasi: iodoacetato e cistatina asparticoproteasi: pepstatina metalloproteasi: EDTA e 1,10 - fenantrolina esopeptidasi: amastatina e bestatina 1. Antiossidante: DTT, beta-ME, glutatione ridotto. L’interno della cellula è un ambiente riducente.
  • 5. STABILIZZAZIONE DELLE PROTEINE • COCKTAILS DI INIBITORI DELLE PROTEASI/FOSFATASI: Durante la preparazione degli estratti proteici da tessuti e/o cellule vengono rilasciati numerosi enzimi digestivi (proteasi) e delle fosfatasi che possono indurre la parziale degradazione/inattivazione della proteina. La stabilità di una proteina può essere assicurata mediante: Proteasi: scindono i legami peptidici delle proteine. Fosfatasi: determinano la rimozione di gruppi fosfato dalle proteine. • pH: la proteine sono generalmente stabili in soluzioni tampone con valori di pH vicini alla neutralità. pH alterato: si ha la DENATURAZIONE della proteina (modificazione della conformzione tridimesionale). • TEMPERATURA: la stabilità termica delle proteine è molto variabile. PROTOCOLLO suggerito: Per evitare denaturazione delle proteine effettuare l’estrazione e la purificazione a 0-4 °C; mantenere gli estratti cellulari a –20°C o a –80°C.
  • 6. Purificazione/separazione delle proteine GRADO DI PUREZZA UTILIZZO Molto alto >99% Uso terapeutico e studi in vivo; Alto 95-99% Cristallografia, caratterizzazione biochimica; Medio <95% Produzione di anticorpi, sequenziamento N-terminale, spettrometria di massa. Si utilizzano metodi che sfruttano le diverse caratteristiche chimico-fisiche delle proteine: CARICA DIMENSIONI SOLUBILITA’ AFFINITA’ DI LEGAME CON ALTRE MOLECOLE IDROFOBICITA’
  • 7. Determinazione quali/quantitativa delle proteine Si utilizzano metodi che sfruttano le diverse caratteristiche chimico-fisiche delle proteine: Assorbanza UV/Vis diretta, indiretta Fluorescenza intrinseca, estrinseca Attività biochimica anticorpi, enzimi
  • 8. METODI DIRETTI: Assorbanza UV/vis Cromofori di una proteina: legame peptidico ci si riferisce all’ aminoacido libero Il legame peptidico (210 nm) Ponte disolfuro (250 nm) Centrato a 280 nm max a 256-260 nm
  • 9. ➢Bisogna valutare il contributo di ogni singolo AA all’Assorbanza totale ➢C’è solo un problema di interazione fra anelli aromatici diversi ➢Se ci sono più Tyr e non è dato dalla somma, dipende dalla posizione che occupano sulla catena. Le proteine assorbono a 280 nm (aa aromatici) ma anche il DNA assorbe a 280. ➢Si misura la A della proteina in soluzione a 280 nm e a 260 nm. ➢Si calcola il rapporto di A e si considera il valore di F appropriato nella equazione: Concentrazione (mg/ml)= F x 1/d x A280 Intervallo 50-500mg/ml
  • 10.
  • 11. METODI INDIRETTI metodo riproducibile e sensibile per valutare la quantità di proteina in maniera relativa (rispetto ad uno standard). Si lega un colorante alle proteine e si misura l’assorbanza del composto formato P + C PC Requisiti: L’equilibrio deve essere tutto spostato a destra Deve essere completa, bisogna usare cioè un largo eccesso di colorante. Quindi: ➢la quantità che si lega deve essere la stessa per tutte le proteine; ➢ la reazione deve essere completa; ➢ il colorante libero non deve assorbire.
  • 12. Metodo Bradford: Blu di Comassie legato alla proteina è blu se non è legato è marroncino. A 595 nm si misura l’Assorbanza del complesso PD e non D.
  • 13. Metodo di Lowry Alla soluzione proteica si unisce ➢il reagente di Folin (tungstato, molibdato e fosfato di sodio) ➢una soluzione di solfato di rame si sviluppa un colore blu-porpora che può essere letto a 750 nm. I legami peptidici reagiscono con Cu++. Il colore sviluppato dipende dal contenuto di tirosina e triptofano. Tris e tamponi zwitterionici (PIPES, HEPES) interferiscono. sensibilità: qtà inferiori a 10 mg/ml
  • 14. Misure di Fluorescenza ➢fluorescenza intrinseca: pochi composti manifestano questo fenomeno. ➢fluorescenza estrinseca: i può legare un composto non fluerescente ad un probe fluorescente. Esempi ➢aa legati tramite il gruppo -NH2 a cloruro di dansile ➢acridina orange dà coniugati diversi con DNA ss e ds. L’utilizzo maggiore è la determinazione di sostanze presenti in scarsa quantità: vitamina B1 nel cibo, NADH, ormoni, droghe, pesticidi, carcinogeni,…..
  • 15.
  • 16.
  • 17. Luminometria Luminescenza: emissione di radiazione elettromagnetica nella regione visibile come risultato di una reazione chimica. Luminometria: la tecnica usata per misurare la luminescenza. Chemioluminescenza: come risultato di una reazione chimica (ad es. luminolo reagisce con ossigeno e dà chemioluminescenza). Bioluminescenza: viene emessa della luce in seguito ad una reazione catalizzata da un enzima (di solito luciferasi). La lunghezza d’onda emessa dipende dal substrato usato e varia da 560 nm (giallo verde) a 620 nm (rosso). Il metodo e’ estremamente sensibile. Esempio Il sistema della luciferasi della lucciola. luciferina + ATP + O2 ossiluciferina + AMP + PPi + CO2 + luce 1. Misurazione dell’ATP 2. Utilizzo del luminolo (e derivati) come substrati di reazioni. 3. Misurazione della luciferasi come gene “reporter”.
  • 19. Separazioni LC • In questo metodo cromatografico (che è quello originale) le molecole sono adsorbite (legate non covalentemente) sulla superficie di materiali insolubili ➢ La cromatografia su idrossiapatite (Ca5[PO4]3OH) è usata per la separazione di miscele proteiche o di acidi nucleici (ssDNA e dsDNA) e viene eluita con gradienti di sali di fosfato. ➢ La cromatografia per interazioni idrofobiche. Si basa sulle interazioni tra le regioni idrofobiche delle proteine e gruppi non polari immobilizzati su una matrice solida (ottil o fenil-sefarosio). Le interazioni idrofobiche vengono favorite aggiungendo alla fase mobile sali come il (NH4)2SO4. L’eluizione avviene tramite un gradiente decrescente di (NH4)2SO4.
  • 20. Separazione HPLC • HPLC analitica ➢ Analisi di tutti i tipi di molecole biologiche ➢ Analisi composizione aminoacidica ➢ Separazione oligopeptidi ➢ Separazione di proteine • HPLC preparativa ➢ Purificazione di tutti i tipi di molecole biologiche ➢ Purificazione proteine [Fast Protein Liquid Chrom. (FPLC)]
  • 21. CROMATOGRAFIA PER AFFINITA’ 1) Attivazione dell’agarosio con bromuro di cianogeno 2) Reazione del ligando con l’agarosio attivato
  • 22. Accoppiamento di un ligando all’agarosio tramite un “gruppo spaziatore” flessibile Anche gli anticorpi monoclonali possono essere legati ad opportune matrici solide (CROMATOGRAFIA PER IMMUNOAFFINITA’)
  • 23.
  • 24.
  • 25. CROMATOGRAFIA AD ESCLUSIONE MOLECOLARE Gel filtrazione: le molecole vengono separate in base alle dimensioni e alla forma
  • 26.
  • 27.
  • 28. Esempio di purificazione Per purificare una proteina bisogna misurare la sua concentrazione: es. attività enzimatica di enzima esterasi
  • 29. Grado di purificazione di una proteina
  • 30. ELETTROFORESI Una molecola con una carica netta non nulla posta tra due elettrodi di segno opposto migra verso l’elettrodo con segno opposto alla sua carica netta + - - ddp (V) d ddp (V): differenza di potenziale applicata tra gli elettrodi d: distanza tra gli elettrodi q: carica della molecola E (campo elettrico) = V/d La molecola si muove verso l’elettrodo di segno opposto con una velocità(v) che è proporzionale all’entità del campo elettrico (V) e della sua carica (q) e inversamente proporzionale all’attrito che incontra nel muoversi (f – coefficiente d’attrito) v = Eq/f q v
  • 31. Proteine presentano gruppi acidici o basici che sono quindi ionizzabili Per essere analizzata in elettroforesi una molecola deve avere una carica non nulla pH del mezzo in cui sono in soluzione le molecole deve condizionare la loro carica (soluzione tampone) Applicare una ddp (V) in un mezzo che contiene ioni equivale a generare una corrente (I) che è inversamente proporzionale alla resistenza (R) del mezzo stesso V=RI (legge di Ohm) => I = V/R ELETTROFORESI di proteine
  • 32. La velocità di migrazione dipende da: ➢forza del campo elettrico ➢carica, dimensione, massa, forma della molecola ➢viscosità, forza ionica della soluzione in cui avviene la migrazione ➢temperatura v = m ×E = m V/L v: velocità di migrazione (cm·s-1) V: campo elettrico (V·cm-1) m: mobilità elettroforetica (cm2·V·s) dipende dalla carica netta e dalle forze di attrito (dimensione/peso molecolare della molecola) Molecole piccole/grande carica: + velocità - forza ionica - effetto schermante: + velocità Elettroforesi E’ un metodo di separazione/analisi che si basa su migrazione di soluti carichi o particelle in un mezzo liquido sotto l’influenza di un campo elettrico generato fra 2 elettrodi.
  • 33. Per la legge di Joule in un sistema elettrico caratterizzato da una resistenza R e nel quale viene fatta passare una corrente I si sviluppa sotto forma di calore una potenza che è data da W = VI = I2R ELETTROFORESI – principi generali + - - ddp (V) d q v Cosa provoca il calore in un sistema del genere? a) Moti convettivi nel sistema b) Aumento diffusione molecole c) … Effetto negativo sulla separazione delle molecole – Risoluzione - Strategie Rimozione estremamente efficiente del calore attraverso la riduzione delle dimensioni del sistema elettroforetico => ELETTROFORESI CAPILLARE (Free Flow Electrophoresis) Elettroforesi condotta in un mezzo che contrasta/minimizza i moti convettivi e la diffusione delle molecole => ELETTROFORESI su SUPPORTO SOLIDO
  • 34. Campo elettrico:forza che spinge lo ione + verso catodo o – verso anodo Si oppone una forza di resistenza del soluzione in cui avviene la migrazione. Alta efficienza di separazione. Vantaggio: alta efficienza
  • 35. Superficie del mezzo di supporto ha carica – per presenza OH- ·Ioni + si affollano attorno alla superficie  nuvola di carica + in prossimità superficie · Potenziale z (potenziale elettrocinetico) = potenziale tra ioni fissi – e nuvola + · Applicando potenziale esterno la nuvola di carica + si muove verso polo – endosmosi: gli ioni sono trascinati dal solvente (ioni molto idratati)  Problema: flusso elettrosmotico
  • 36.
  • 37. molecole possono restare ferme o tornare indietro verso il polo opposto · endosmosi elevata per acetato cellulosa, agarosio  (γ globuline tornano indietro dal punto applicazione) · endosmosi minima per amido e poliacrilammide (minime cariche superficiali)
  • 38. Elettroforesi planare Strato piano poroso di lunghezza 2-10 cm ❖carta, acetato di cellulosa, gel di polimeri, Gel di agarosio (AGE) ❖Bagnato da tampone ❖Metodo semplice, difficile da automatizzate ❖Grande quantità di campione 0.6-3ml; ❖Lento: 30-90 min ❖Trasparenza dopo colorazione AGE  rivelazione densitometrica. ❖Scarsa quantificazione ❖Separazione di proteine del siero, varianti dell’emoglobina, isoenzimi, frazioni di lipoproteine.
  • 39. Elettroforesi su supporti solidi Carta Acetato di cellulosa Strati sottili di silice, cellulosa: TLE Thin Layer Electrophoresis Su fogli sottili In Gel  Gel di agarosio Gel di poliacrilamide L’elettroforesi su acetato di cellulosa: -non raggiunge le risoluzioni ottenibili con i più moderni gel di poliacrilamide ed agarosio, -molto usata riveste ancora in ambito clinico per la valutazione delle proteine del siero ed altre specifiche applicazioni. -metodiche relativamente veloci => test rapidi in campo diagnostico/clinico. L’elettroforesi su gel di agarosio e su gel di poliacrilamide: -buona risoluzione, -comunemente impiegati nei laboratori di ricerca per l’analisi di DNA e delle proteine. - richiedono molto tempo per effettuare una corsa: poco impiegati per diagnostica ad alta processività.
  • 40. Gel di Agarosio Polimero di D-galattosio e 3,6 anidro L-galattosio Transizione di stato (macroreticolo sulla base di legami idrogeno) Transizione gel-sol tramite riscaldamento Agarosio modificato mediante aggiunta di gruppi CH3 sui gruppi OH ha temperature di transizione minori (low melting agarose) Reticolo di agarosio polimerizzato “setaccio molecolare”
  • 41. Acrilamide E’ il polimero piu’ utilizzato per la elettroforesi di proteine e di molecole di DNA o RNA con PM tra 5.000 e 200.00. Vantaggi: ➢notevole resistenza meccanica; ➢completa trasparenza sia nel visibile che nell’UV, la trasparenza resta anche quando sono seccati. ➢aderisce bene al vetro evitando che si creino vie preferenziali ➢porosita’ puo’ essere controllata (setaccio molecolare) ➢utilizzabile per la elettroforesi sia nativa che denaturante il monomero e’ una potente neurotossina, ma il polimero non e’ tossico
  • 42. Colorazione delle proteine su carta Ponceau S
  • 44. Albumin Globuline 1 2 1 2 g - + Ddp (V) Buffer Buffer Striscia di acetato di cellulosa pH ≈ 8.5 Elettroferogramma Elettroforesi Elettroforesi (schema) Analisi condotta in circa 15 minuti Campione viene deposto sulla superficie del supporto di acetato di cellulosa che è imbibito del tampone di corsa e successivamente viene applicata la ddp. Il pH del tampone determina la carica delle molecole che si separano secondo il loro rapporto m/z e l’attrito che incontrano nel muoversi. Elettroforesi su acetato di cellulosa
  • 45. Il tracciato è interpretato e quantizzato da specifici programmi informatici, con funzioni matematiche, che elaborando l’intensità di colore, la posizione delle bande e la loro larghezza.
  • 46. Esempio di un referto riguardante le Sieroproteine
  • 47. Alterazioni del profilo elettroforetico delle proteine del siero permettono di identificare alcune patologie: Sono in commercio anche kit per la valutazione di proteine urinarie, lipoproteine, emoglobine, etc.
  • 48. ISOENZIMI • Gli enzimi non hanno una struttura omogenea Isoenzimi: proteine che catalizzano la stessa reazione e presentano diverse proprietà molecolari (diversa carica elettrica, diversa solubilità, diversa resistenza ad agenti chimici e fisici) e/o diverse proprietà funzionali presentano differenze in termini di pH ottimale, affinità per substrato e coenzima….. Isoenzimi della lattato deidrogenasi LDH: LDH1 4 subunità H LDH2 3 subunità H e da una M (H3M) (miocardio, eritrociti, rene e polmone) LDH3 (H2M2) (milza, pancreas, tiroide, linfonodi) LDH4 (HM3) LDH5 (M4) (fegato e muscoli scheletrici)
  • 49. Separazione elettroforetica di proteine per diagnosi differenziale di infarto del miocardio e epatite acuta
  • 50. Elettroforesi capillare ad alta risoluzione (“High Performance Capillary Electrophoresis” o HPCE L’elettroforesi capillare è una separazione elettroforetica che avviene in un capillare di diametro variabile tra 25 e 100 μm. Permette di limitare i problemi legati allo sviluppo di calore che viene facilmente disperso essendo molto alto il rapporto tra la superficie e il volume. Strumento • capillare di silice fusa (25-75 mm diametro) , lunghezza 40-100 cm • serbatoi separati contenenti due elettrodi • generatore di voltaggio • sistema di rivelazione • sistema di acquisizione dei dati (computer) Modi di iniezione del campione (pocli nl) • elettromigrazione • iniezione idrostatica Elettroforesi capillare
  • 51. Sistemi di rivelazione • detector UV-vis • detector a fluorescenza • detector a conducibilità • detector elettrochimico • spettrometri di massa • detector radioattivo
  • 52. Electroferogramma tempo di migrazione analogo al tempo di ritenzione Ordine di Eluizione (detector at catodo): Cationi con alta mobilità Cationi con bassa mobilità Tutti composti neutri (veo) Anioni con bassa mobilità Anioni con alta mobilità ❖veloce ❖Metodo complesso, facile da automatizzate ❖Piccole quantità di campione nl ❖buona quantificazione
  • 53.
  • 54. Tipi di molecole separabili con CE • amminoacidi • peptidi • proteine • acidi nucleici • ioni inorganici • acidi e basi organiche • intere cellule Vantaggi dell’elettroforesi capillare ☺ alta efficienza di separazione (circa 100 piatti teorici) ☺ piccola quantità di campione (1-10 µl) ☺ separazione rapida (da 1 a 45 min) ☺ selettività ☺ automazione ☺ possibilità di quantificazione ☺ riproducibilità ☺ possibilità di accoppiamento con spettrometro di massa
  • 55. Elettroforesi planare: Scarsa lunghezza bassa resistenza elettrica, alta corrente Riscaldamento del campione, Vmax=500 V N=100-1000 bassa risoluzione Elettroforesi capillare grande lunghezza alta resistenza elettrica, bassa corrente Non riscaldamento del campione, Vmax=20-100 kV N=100,000-10,000,000 alta resoluzione (HPLC N=1,000-20,000)
  • 56. Si definisce come punto isoelettrico (PI) di una proteina quel valore di pH al quale la somma algebrica delle cariche e’ zero. Quindi al PI la proteina non avra’ carica netta, mentre a qualunque altro valore di pH avra’ una carica proporzionale al valore di pH stesso: Isoelettrofocusing
  • 57. Valori pKa and pI values di α-amino acidi pKa1= α-carboxyl group, pKa2 = a-ammonium ion, and pKa3 = side chain group. Amino acid pKa1 pKa2 pKa3 pI Glycine 2.34 9.60 --- 5.97 Alanine 2.34 9.69 --- 6.00 Valine 2.32 9.62 --- 5.96 Leucine 2.36 9.60 --- 5.98 Isoleucine 2.36 9.60 --- 6.02 Methionine 2.28 9.21 --- 5.74 Proline 1.99 10.60 --- 6.30 Phenylalanine 1.83 9.13 5.48 Tryptophan 2.83 9.39 --- 5.89 Asparagine 2.02 8.80 --- 5.41 Glutamine 2.17 9.13 --- 5.65 Serine 2.21 9.15 --- 5.68 Threonine 2.09 9.10 --- 5.60 Tyrosine 2.20 9.11 --- 5.66 Cysteine 1.96 8.18 --- 5.07 Aspartic acid 1.88 9.60 3.65 2.77 Glutamic acid 2.19 9.67 4.25 3.22 Lysine 2.18 8.95 10.53 9.74 Arginine 2.17 9.04 12.48 10.76 Histidine 1.82 9.17 6.00 7.59
  • 58. ISOELETTROFOCALIZZAZIONE ➢ E’ una metodica di separazione delle proteine che vengono discriminate in base al loro punto isoelettrico ➢ Ha un’alta definizione, questa tecnica riesce a separare proteine con punti isoelettrici che differiscono di 0.01 unità di pH ➢ La proteina migra fino a quando raggiunge un punto di pH uguale al suo pI dove essendo priva di carica netta, si ferma ➢ Viene normalmente eseguita su gel di acrilammide al 4% per evitare qualsiasi effetto dovuto alle dimensione ➢ Il gradiente di pH viene a formarsi grazie all’introduzione nel gel di conposti chiamati anfoliti: sono miscele di acidi poliammino-policarbossilici sintetici (Bio-lyte, Pharmalyte) ➢ Ci sono streep pronte all’uso con range di pH desiderati (es: pH 3-10)
  • 59. C H3 CH3 A B A B B B B A A B B C H3 CH3 B B A B B B B A A B B C H3 CH3 A A A B A B B A A B B Anodo (+) Catodo (-) Anf1 Anf2 Anf3 A: pKa = 4 B: pKa = 9 Condizioni iniziali: pH = 7 neutro positivo negativo C H3 CH3 A B A B B B B A A B B C H3 CH3 B B A B B B B A A B B C H3 CH3 A A A B A B B A A B B Anf1 Anf2 Anf3 Anodo (+) Catodo (-) Applicata ddp => molecole cariche si spostano migrazione anodica migrazione catodica
  • 62.
  • 63.
  • 66. Elettroforesi bidimensionale (2-DE) Principi della 2-D elettroforesi • I dimensione Isoelettrofocusing in condizioni denaturanti: separazione in base al punto isoelettrico • II dimensione SDS elettroforesi: separazione in base al peso molecolare
  • 68. Vantaggi • Possibilità di caricare campioni non purificati • Risoluzione estremamente alta • I gel 2 –DE sono collettori di frazioni proteiche molto efficienti • Proteine sono protette all’interno della matrice del gel Problematiche • Gradiente di pH • Limiti nel determinare proteine poco rappresentate • Capacità di caricare campione • Proteine idrofobiche • Proteine ad alto peso molecolare Elettroforesi bidimensionale (2-DE)
  • 69. Visualizzazione degli spots proteici +++ 1 pg Radioactive labeling ++++ 10 – 100 pg Fluorescent staining ++ 200 pg Silver staining +++ 100 ng Comassie blue Quantificazione Limiti di Sensibilità Elettroforesi bidimensionale (2-DE)
  • 70. PERCHE’ LA 2D Si possono seguire contemporaneamente i cambiamenti dell’espressione di una proporzione significativa di proteine di un dato tipo cellulare invece di una o due. •Confronto fra tessuti sano e malati •Analizzare l’effetto di farmaci •Osservare cambiamenti del pattern proteico in una cellula in via di differenziazione •Confronto di ceppi batterici patogeni e non •Confrontare profili proteici da sieri di pazienti al fin di individuare marker diagnostici o prognostici per una certa patologia ➢Sono disponibili software consentono l’analisi quali/quantitativa dei gel 2D mettendo a confronto anche pattern di due gel diversi
  • 71. Le proteine di un tessuto tumorale e del relativo tessuto controllo: dopo colorazione (Sypro-Ruby stain) si effettua il “matching” dei due gel e si evidenziano gli spot la cui espressione è diversa nel campione e nel controllo. Proteomica: analisi differenziale
  • 72. Dopo SDS-PAGE le proteine sono inaccessibili su gel, perciò sono trasferite su un supporto più manipolabile: • nitrocellulosa • PVDF, polividenedifluoruro Si deve scegliere: 1. Tampone di trasferimento 2. Tecnica di trasferimento: • diffusione semplice • vacuumblotting • elettroblotting (si applica ad analisi di sequenze; analisi con anticorpi, analisi proteina-proteina) Blotting
  • 73. Trasferimento Tamponi più comuni: ➢1.Tris 25 mM, glicina192 mM, metanolo 20%, SDS 0.01% ➢2.CAPS (ciclesilaminopropansulfonato(Goodbuffer) e metanolo: aiuta la rimozione dell’SDS dalle proteine, stabilizza il gel durante il trasferimento, facilita il binding su NC 1. Blotting per diffusione semplice trasferisce 25-50% delle proteine rispetto all’elettroblotting
  • 74. 2. Blotting sotto vuoto 3. Elettroblotting: la tecnica più diffusa poiché garantisce maggio completezza di trasferimento. In genere 1 mA/cm2 per 90 min oppure 100V x 90 min o 20V a 4°C overnigh
  • 75. Western Blot Si aggiunge un substrato che permette una reazione che produce un prodotto che assorbe nel Vis Anticorpo primario aggiunto a diluizione opprtuna ed incubato sulla membrana
  • 76. Immuno-blotting : 1. separazione del campione tramite PAGE (Poliacrilammide gel elettroforesi) 2. Western blotting: trasferimento delle proteine separate elettroforeticamente su membrana 3. Rivelazione con anticorpi: ▪ Primari: riconoscono e legano la proteina specifica di interesse ▪ secondari: riconoscono specificamente le IgG del primario Proteina legata alla membrana Anticorpo primario Membrana Fluoroforo o Fosfatasi alcalina AF perossidasi di rafano HRP Anticorpo secondario Coniugato a:
  • 77. Eastern blot Easternblotting sfrutta la cosiddetta elettroforesi cationica: procedura a simile all’SDS-PAGE ma il detergente è CTAB, cetiltrimetilammoniobromuro con carica + C16H33NH3 + Br- ▪ Tampone di corsa = acido acetico, β-alanina, CTAB ▪ Corsa elettroforetica = polarità invertita
  • 78. Southern blot Southern (nome da Mr.Southern) Utilizzato per analizzare i pattern genetici del DNA ➢ Si isola DNA dal materiale cellulare presente nel nucleo: • Si utilizza un detergente • Si applica una grande pressione per “premere fuori” il DNA. ➢ Si taglia DNA in parti di diverse dimensioni utilizzando uno o più enzimi di restrizione ➢ Si separano i frammenti di DNA a seconda della loro dimensione con gel electrophoresis ➢ Si denatura il DNA per riscaldamento o trattamento chimico sul gel per separare i filamenti complementari ➢ Frammenti di DNA sono rivelati con una reazione di ibridazione con una sonda marcata • Con isotopo radioattivo ed analisi a raggi X per rivelazione • Con Ab per dosaggio immunochimico (dosaggio colorimetrico o fluorimetrico).
  • 79. Northern blot Per misurare quantitativamente (quanto viene espresso) e valutare la dimensione di un RNA messaggero di un gene. RNA messaggero estratto da RNA totale della cellula per lisi, centrifugazione, DNasi; separato per cromatografia per affinità spostato su un foglio di nitrocellulosa scaldato per farlo aderire permanentemente al foglio visualizzato per ibridazione con sonda radiottiva fatta con il gene in studio